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Autore: Elsinor    29/10/2016    2 recensioni
«Non fatelo uscire da qui!» ordinò la ragazza con voce stridula, e con un gesto della bacchetta sbatté la porta della camera. Sentii un «Colloportus!» soffocato a conferma che ci aveva chiusi dentro.
Un elfo domestico, un Magonò e un Molliccio con la faccia del capo.
Buon Halloween, bastardi!

5 capitoli, uno al giorno fino al 31 ottobre.
[Spin off - Speciale di Halloween! - precedente alla mia storia Accio bitch, no problem anche se non la si è letta!]
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Un barbagianni voltò la testa praticamente a centottanta gradi per fissarmi.

Era appollaiato sul water e aveva una lettera nel becco.
Senza staccarmi gli occhietti neri di dosso, aprì le ali e spiccò il volo incontro alla porta.

La ragazza dietro di me mi assordò con uno strillo, io feci un salto, Guzzle scappò, il barbagianni mi fece cadere la lettera in testa e sparì oltre il corridoio.
«Nooooooo!» riattaccò a urlare la ragazza «Guarda cosa hai fatto! Dov'è andato adesso?!»
«Be', un pezzo è sempre qui.» osservai debolmente, scuotendo la lettera. Parlavo piano perché ancora non mi ero ripreso del tutto, non dal barbagianni, ma dalle strilla di quella scema. Sarebbe diventata il mio nuovo Molliccio, poco ma sicuro.
«L'elfo domestico, ma dove è andatooo!» ululò di nuovo lei, le mani ai lati della faccia come nelle migliori rappresentazioni dell'angoscia «Ma che razza di servizio è?! Non potevano mandarmi due normali?»
«Senti, è colpa tua se quel coso è scappato!» sbottai, lanciando la lettera dall'altra parte della stanza. Rimbalzò sulla parete e cadde dritta nel water, wow, goal! Se avessi preso la mira apposta non mi sarebbe mai riuscito «Il Molliccio, dico, non l'elfo! Ma anche l'elfo, in realtà! Potevi lasciarci lavorare invece che fare gli assoli delle Sorelle Stravagarie!»
«Ero colta di sorpresa!» replicò lei con voce stridula, le guance paffute rosse di indignazione «Voi invece dovreste essere abituati! Non dovrebbero far fare queste cose ai ragazzini!»
«Giusto, infatti me ne sarei stato volentieri a casa a ciucciare caramelle invece di venire qui a pulirti il cesso, ma si dà il caso che sia il mio unico lavoro, quindi...» ecco, in un certo senso fu una fortuna che in quel momento suonasse il campanello.
Una fortuna in senso relativo, ovvio.
La ragazza da rossa sbiancò e corse in salotto, esalando il solito «Nooo!»
Io andai a tirar giù lo sciaquone, tanto per sicurezza.
La lettera di Hogwarts si era già mezza sciolta e andò giù bene. Sapevo già cosa c'era scritto, per cui non mi perdevo nulla. Nella realtà non avevo mai ricevuto niente del genere e di sicuro non l'avrei ricevuta in futuro, ma lo stesso la prima volta ci ero cascato. Diceva che ero un mago, ma evidentemente un incapace visto che a undici anni non avevo combinato niente. La mia peggiore paura era anche la più verde speranza dei miei genitori, ovvero che non fossi un Magonò (cosa per cui si incolpavano loro) ma semplicemente un fallito (per colpa mia).
La lettera era stata un sogno finché ero ragazzino, passato il tempo massimo era diventata un incubo.

«Tesoro, un momento!» gridò la ragazza, supposi non dicesse a me e nemmeno a Guzzle. Uscii dal bagno e andai a cercare quest'ultimo nella stanza più vicina, la camera da letto.
Trovai Guzzle nascosto sotto lo zoo di peluche disseminato sulla trapunta, si notava subito perché non era color pastello. Si notava anche il signor Pinkerton, in piedi accanto al letto con un grugno feroce. Fu il mio turno di cacciare un urlo.
«Dove siete? È lì?» esclamò col panico nella voce la ragazza, arrivando come una furia dal corridoio e puntando la bacchetta a caso. I peluche volarono via dal letto lasciando Guzzle scoperto, la lampada sul comodino si rovesciò, la scatola di fazzoletti schizzò da una parte e la spazzola dall'altra, sfiorando il Molliccio Pinkerton e centrando me.
«No no no noo, Impedimenta, Impedimenta!» strillò la ragazza una volta inquadrato il ceffo panciuto vicino al suo letto. Qualche incantesimo lo mandò anche a segno, ma il signor Pinkerton sembrò solo un attimino confuso. Anch'io ero confuso, mi massaggiavo la testa "spazzolata" e cercavo di stare basso per evitare i lampi di magia.

Il campanello suonò a ripetizione.

«Non fatelo uscire da qui!» ordinò la ragazza con voce stridula, e con un gesto della bacchetta sbatté la porta della camera. Sentii un «Colloportus!» soffocato a conferma che ci aveva chiusi dentro.
Un elfo domestico, un Magonò e un Molliccio con la faccia del capo.
Buon Halloween, bastardi!












Angolo dell'autrice: capitolo pieno di Mollicci, ma è nel prossimo che inizia il vero Molliccio party! Se la caveranno Guzzle e Silas? Scopritelo domani!
   
 
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