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Autore: MizukiShima28    31/10/2016    4 recensioni
[Nick x Judy]
Dal testo:
3- «Dai Nick!Sei proprio-» «…Sono proprio?»
Se non avessi avuto un minimo di autocontrollo, probabilmente l’avrei già picchiato. Picchiato e abbracciato. Abbracciato e…
4- «Oh, Nick, ma non dirmi che sei geloso!»
A quella parola inorridì [...] «Io, geloso? Ah ah ah, divertente..»
5- ‘Okay’ pensò intenta a fare un respiro ‘sono tra le braccia di Nick. Pro: sta ancora dormendo. Contro: come me ne esco viva e senza svegliarlo?’
7- «Mike… Smettila, ti prego...»
Lui, che intanto continuava a guardarla da sopra di lei con uno strano sorriso soddisfatto, le accarezzò le lunghe orecchie che le ricadevano dietro la schiena, per poi bisbigliarle: «Lo sapevi che sei ancora più bella quando sei spaventata?»
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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1- Primo giorno


Quando ero piccola, pensavo che Zootropolis fosse un posto perfetto, dove tutti vanno d’accordo e ognuno può essere ciò che vuole. Poi ho scoperto che la vita reale è un po’ più complessa di una frase ad effetto. La vita reale è complicata. Tutti abbiamo dei limiti e tutti commettiamo errori, il che significa “Ehi, il bicchiere è mezzo pieno, tutti abbiamo qualcosa in comune, e più cerchiamo di capirci l’un l’altro, più speciale sarà ognuno di noi. Ma dobbiamo tentare, perciò non importa a quale specie apparteniate: dal più grande degli elefanti, alla prima delle nostre volpi. Io vi prego, provate, provate a rendere il mondo un posto migliore. Guardatevi dentro per capire che il cambiamento parte da voi, parte… Da me. Parte da… Tutti noi.


Questo era il discorso che fece l’agente Judy Hopps, prima di proclamare Nicholas Wilde primo agente volpe della polizia di Zootropolis. Già… Primo agente volpe, proprio come lei era il primo coniglio. Una semplice coincidenza. Una volta terminata la cerimonia, il Capitano Bogo condusse il nuovo agente in quello che sarebbe stato il suo nuovo ufficio.
«Ecco la tua stanza» gli indicò, porgendogli le chiavi «L’appello è alle otto e mezza; Clawhauser ti indicherà dove dovrai andare.» detto questo lo lasciò in quel piccolo spazio che doveva essere il posto in cui avrebbe lavorato.
In verità non mi aspettavo esattamente questo…’ pensò guardandosi intorno ‘Credevo che avrei lavorato con la mia Carot-’ a interrompere i suoi pensieri era proprio la sua coniglietta. Aspetta, da quando era sua?
«Nick?» fece capolino dalla porta.
«Non si osa più bussare, Carotina?» le sorrise.
«E’ questo il tuo ufficio?» chiese, ignorando completamente la sua domanda, con una nota tra lo stupore e il disgusto.
«Avanti, non è così ma-»
«Vado a parlargli» si voltò e allungò una zampina verso il pomello della porta.
«Uho uho uho, dove credi di andare?» la fermò bloccandola per le spalle.
«Da Bogo, che domande! Non puoi stare qui.» rispose, quasi sputacchiando l’ultima parola.
«E sentiamo, dov’è che dovrei stare?» Nick piegò le ginocchia in modo da poter vedere la coniglietta alla sua stessa altezza.
Judy esitò «Beh, da me…» fece abbassando gli occhi. A quell’immagine, lui non poté far altro che sorridere maliziosamente.
Nick le alzò leggermente il mento per incrociare il suo sguardo «Qualcuno qui sente già la mia mancanza»L’espressione che fece Judy in quel momento era qualcosa di impagabile «D’accordo, andiamo, visto che ci tieni così tanto.» continuò.
Judy gli lanciò un’occhiataccia, «Guarda che l’ho detto solo perché mi facevi pena in questa topaia! Ora non montarti troppo la testa, volpe ottusa che non sei altro»


«Credo di non aver capito bene» disse il loro capo togliendosi gli occhiali. Sulla scrivania giacevano una montagna di dossier impolverati, e sicuramente la maggior parte di loro erano casi di poca importanza. Forse li stava rileggendo per scegliere se erano da chiudere e buttare via oppure se valeva la pena perderci altro tempo per risolverli. «Cos’è che mi stareste chiedendo?» il suo tono di voce si era leggermente inacidito.
«Ecco, signore, quello che le volevamo dire è.. Insomma.. Si rende conto della sudicia stanza che-»
Nick non credette che lo stesse dicendo davvero, e per poco non cadde dalla sedia. «Quello che la mia collega voleva dire» le diede una leggera gomitata sul braccio «è che noi siamo una coppia molto affiatata in questo lavoro, e sarebbe più comodo se fossimo nello stesso ufficio, non crede?»
Ma se non ci credi nemmeno tu?
Il bufalo pensò un attimo. Non aveva tutti i torti. «E sia» I due si guardarono, sorridendo «Ma ad una condizione: Hopps…» la coniglietta tornò subito seria «tienilo d’occhio » le fece l’occhiolino e sorrise «con questo ho finito, potete andare.»
«Ehi, cosa intende per-» Nick iniziò a ribattere, scocciato.
«Quello che volevi dire è grazie, non è vero?» l’interruppe Judy, facendogli quello sguardo che lui le aveva fatto poco prima.
Indugiò per un istante «Certo» roteò gli occhi e uscirono dalla stanza.


«Ora puoi anche ringraziarmi» disse Judy, chiudendo gli occhi e alzando le orecchie.
A cosa pensi, sporcaccione?
Chi? Io? A niente. Solo a quanto sia bello il suo nasino rosa, a quanto siano invitanti le sue piccole labbra… E’ un particolare a cui non mi ci ero mai soffermato; ma non perché non mi è mai interessato, ma perché non ne ho mai avuto il tempo. E quello che sto vedendo ora è qualcosa di… molto bello. Il suo sorriso, la sua voglia di vivere, i suoi grandi occhi viola… che non fa altro che aumentare la mia irrefrenabile voglia di bac-
«Sto aspettando» canticchia, riportandolo alla realtà.
«Io.. Ehm.. Grazie» riuscì a dire.
Judy riaprì gli occhi. «Pensavo a qualcosa di più sincero, ma mi accontenterò» gli sorrise «Forza, andiamo. Tra pochi minuti dobbiamo essere nell’arena, dove il capitan Bogo assegnerà gli incarichi del giorno.» detto ciò si incamminarono.


«D’accordo, d’accordo; ora basta» fece il Capitano entrando «silenzio! Abbiamo delle nuove reclute con noi oggi, inclusa la nostra prima volpe.» disse indicando Nick, il quale aveva accennato un piccolo sorriso «A chi importa?» guardò il foglio che aveva tra le zampe.
«Ah, devo proporle di scrivere un libro di massime, Signore» gli rispose in tono sarcastico.
«Chiudi la bocca, Wilde!» controbatté aggressivo Bogo. Molti risero in silenzio «Incarichi: Agente Grizzoli, Fangmeyer e Delgato, la suit di Tundratown. Trunkaby, Higgins, Wolfard: sotto copertura. Hopps, Wilde» momento di suspense «ausiliari del traffico. E’ tutto.»
Cosa? N-non dirà sul serio, non è pos-
«Scherzavo!» Ah, ecco «Pare si aggiri un pirata della strada nella zona di Savana Centrale. Trovatelo e sbattetelo dentro.»


«Allora, i conigli sono pessimi guidatori o sei un caso isolato?» disse Nick gustandosi una delle sue zampe-ghiacciolo. Per tutta risposta, Judy non esitò a frenare di colpo. VRAM! La macchina inchiodò, e Nick venne mezzo-scaraventato in avanti. Questa scena di lui non fece altro che far sorridere Judy .
«Scusa» fece col tono più ironico che conosceva; intanto la volpe si staccò il ghiacciolo dall’occhio «Hehe, coniglietta acuta.»
«Volpe ottusa.»
«Andiamo lo sai che mi adori» la guardò sorridendo.
«Se lo so? Sì, sì lo so» finge di pensò roteando gli occhi al cielo. ‘Certo che lo so stupida volpe, e tu lo sai più di me’ si ritrovò a pensare Judy.






L’autrice dice:
Un enorme Ciao a tutti quelli che hanno deciso di leggere una delle mie storie (al momento è la prima, ma poco a poco le pubblicherò delle altre). Non pensate che non mi importi, anzi, per me è importante che qualcuno ha deciso di spendere cinque minuti del suo tempo a leggere questa ‘storia’, diciamo, poiché buona parte di essa è tratta dal film originale; io ho solo aggiunto l’inizio, che sarebbe dopo la scena di Judy che fa il suo discorso e fissa un bel distintivo dorato sull’uniforme del nuovo agente (Nick Wilde, ovvio), e ho aggiunto un po’ di pensieri e riflessioni dei due. Spero vi piaccia e non esitate a lasciare una recensione (accetto sia critiche costruttive che complimenti). Alla prossima :D
   
 
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