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Autore: Vanessa1995    08/11/2016    1 recensioni
In questa storia Rhaegar è sopravvissuto alla battaglia con Robert, il quale invece ha perso la vita nello scontro. Anche Lyanna era sopravvissuta e aveva sposato Rhaegar.
Molti anni dopo l'inizio del suo regno, Rhaegar si trovava ad affrontare una terribile crisi finanziaria ed era costretto a cercare una moglie per Aegon che potesse aiutare la corona e dargli i soldi di cui necessitava. La scelta cadde su Anna, la figlia di Jaime Lannister e di Myranda Belmur. La ragazza non era per nulla contenta del matrimonio, ma decise di accettare il fidanzamento. Tuttavia la storia sembrava destinata a ripetersi quando il principe Jon si innamorò della futura moglie del fratellastro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Lyanna Stark, Nuovo personaggio, Rhaegar Targaryen
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Lady Lannister aveva deciso di raggiungere la figlia dopo che questa l’aveva supplicata di farlo in una lettera. Sentiva, forse per istinto di madre, che qualcosa non quadrava, quindi era partita per Approdo del Re. Ormai suo marito stava meglio, perciò poteva benissimo tornare a occuparsi del maniero e degli affari della loro famiglia in sua assenza.

La voce della gravidanza di Anna era giunta alla madre. A quanto sembrava, Aegon aveva ingravidato la moglie in seguito all'ultima notte che erano riusciti a passare in quel campo di battaglia. Peccato che il suo quarto figlio suo genero non sarebbe mai riuscito a vederlo. La donna si chiedeva a chi avrebbe assomigliato il suo quarto nipote.

I suoi fratelli erano stati un mix di Targaryen e Lannister. Il suo viaggio verso la capitale dei Sette Regni, durato otto giorni invece dei sette previsti, non era stato proprio il massimo per la donna. Era stato alquanto burrascoso ed erano pure stati aggrediti da dei briganti. Fortunatamente le sue guardie personali erano riuscite a difenderla senza troppi problemi e a metterli in fuga, tuttavia era rimasta profondamente scossa dall'accaduto e ciò aveva contribuito a rallentare il loro viaggio.

Arrivò al castello in una giornata di sole e faceva un gran caldo. L’estate pareva proprio incominciata, sebbene le temperature non avrebbero potuto raggiungere quelle di Dorne. La donna, cresciuta in mezzo alla sabbia del deserto, era abituata a ben peggio. Lo stesso non poteva dire dei suoi figli, naturalmente.

Quando entrò nella Sala del trono, venne accolta da Rhaegar e dalla principessa Visenya. Fu alquanto sorpresa e dispiaciuta di non vedere sua figlia Lyanna. Tuttavia girava voce che negli ultimi tempi la regina si fosse distanziata dalla vita di corte e appariva strana, in un certo senso triste e distaccata da quello che le succedeva attorno.

Nella sala c’era poca gente oltre a loro. La donna fece un inchino dinanzi al re e alla sua secondogenita. La principessa indossava un bel vestito di colore arancione e pareva più bella del solito. La sua somiglianza con la madre era sempre più evidente, però anche quella con la nonna paterna, la regina Rhaella, era indiscutibile. 

Il re congedò i pochi presenti e si avvicinò alla donna.

« Lady Myranda, vi do il benvenuto qui a palazzo. » disse gentilmente. « Non mi pare di essere stato informato di una vostra visita. » osservò perplesso. La donna si raddrizzò.

« Mia figlia mi ha chiesto di venire. » spiegò, preferendo tralasciare l’urgenza palpabile, nascosta nelle parole della lettera della sua secondogenita. Sentiva che c’era qualcosa che non quadrava e una madre quelle cose le intuisce facilmente, o almeno così diceva la gente.

« Mi spiace deludervi, ma sfortunatamente Anna non è stata molto bene negli ultimi giorni. Questa gravidanza la sta distruggendo. Sospetto sia a causa del lutto per la morte di mio figlio seguito dalla scoperta della gravidanza poco tempo dopo. » ipotizzò. « Quindi ritengo sia meglio che non vediate vostra figlia, non vorrei che l’affaticasse troppo. » aggiunse.

La donna lo guardò confusa, cercando di nascondere la sua disapprovazione.

« Volete per caso impedirmi di vedere mia figlia? » strillò cercando di non sembrare adirata.

« No, lady Myranda. Mi preoccupo solo per la salute del mio futuro nipote e di quella di vostra figlia, le quali dovrebbero preoccupare anche voi. » la donna tirò un sospiro per evitare di urlare tutta la sua disapprovazione.

« State forse insinuando che non mi importa di mia figlia e di mio nipote? » chiese stizzita. Fortunatamente intervenne Vysenia che li raggiunse e parlò con voce calma.

« Assolutamente no lady Myranda, vi prego abbiate pazienza. Vi assicuro che appena vostra figlia starà meglio la potrete vedere. » le promise sorridendo. La donna fulminò con lo sguardo il sovrano, tirò un altro sospiro e annuì con aria rassegnata.

« Va bene, così sia, però non intendo abbandonare la capitale fino a quel momento. » li avvertì con voce ferma e decisa. « Ora perdonatemi, devo andare a sistemare le mie cose e a disfare i miei bagagli. » era sottinteso che non si sarebbero sbarazzati molto facilmente di lei e che intendeva restare fino a quando non le avrebbero permesso di vedere Anna.

Subito dopo essersi congedata, la donna non si diresse nelle sue stanze, preferendo invece andare da Pycelle. Se c’era un uomo di cui potersi fidare, in quanto fedele alla sua casata, o meglio a quella di suo marito, era proprio lui e intendeva sfruttarlo per ottenere qualche informazione. Temeva che non volessero farle vedere sua figlia e intendeva scoprirne il motivo.

Si precipitò il più velocemente possibile verso l’ufficio del maester; fortunatamente non aveva problemi a ricordarsi dove fosse dal momento che il posto non era mai cambiato, per quanto lei sapesse. Arrivò in pochi minuti e bussò forte alla porta. In breve tempo questa si aprì e apparve dinanzi a lei Pycelle con aria alquanto trafelata.

« Oh lady Lannister, cosa posso fare per voi? » chiese sorpreso.

« Vorrei parlarvi, o meglio desidero che mi togliate un dubbio. » rispose e detto questo tentò di entrare nell'ufficio del uomo, tuttavia venne fermata da lui che le si parò davanti.

« Mia signora potreste attendere un momento fuori? » lo guardò confusa e poi annuì.

« Va bene, però non fatemi attendere troppo. » esclamò minacciosa. Non le piaceva aspettare. Poco dopo fu alquanto contrariata quando vide una donna mezza nuda uscire in gran fretta dalla stanza. Preferì non commentare e si limitò a lanciare un’occhiataccia al maester che la fece entra, per poi chiudere la porta.

Si voltò verso di lui e l’uomo le indicò una sedia accanto alla sua scrivania: questa era in gran disordine, piena di pergamene, boccette ed erbe tutte ammucchiate sul tavolo. Alla bruna le si sollevò un sopracciglio, tuttavia preferì non commentare come poco prima e si limitò a sedersi nella sedia di legno accanto al tavolino che lui le aveva precedentemente indicato.

« Allora, cosa posso fare per voi? » domandò sedendosi sulla sedia dietro alla scrivania, davanti alla donna. Questa si mosse nella sedia prima di parlare.

« Mia figlia sta così male che non può ricevere visite? » subito vide confusione negli occhi dell'uomo, poi questi annuì.

« Sì, la gravidanza la sta massacrando, per così dire, ed è meglio non affaticarla troppo. » rispose immediatamente.

« Non mi state prendendo in giro, vero? » chiese sospettosa socchiudendo gli occhi. « Non vi conviene prendermi in giro, potrebbe finire male. Mia cognata Cersei non è l’unica in grado di fare del male alla gente e a cavarsela. » lo minacciò facendogli intendere cosa sarebbe capitato nel caso le avesse mentito e lei se ne fosse accorta, o in alternativa avesse scoperto che lo aveva fatto deliberatamente.

« Va bene, lady Anna. Non sta molto bene la mia signora, ve lo giuro. » affermò con aria preoccupata iniziando a sudare freddo. La Lannister parve rilassarsi un po’ e tirò un sospiro. « Da un certo periodo di tempo ha iniziato a comportarsi in modo strano: non vuole essere lasciata sola e vuole sempre avere con sé le sue dame di compagnia, quelle di cui si fida di più. » ammise.

« A cosa pensate sia dovuto questo suo comportamento? » domandò perplessa. L’uomo alzò e abbassò le spalle.

« Non ne ho idea, so solo che sembra essere diventata come paranoica. Credo si senta minacciata da qualcosa, però non saprei dirvi di cosa si tratta. » rispose confuso. Cosa stava succedendo e cosa spaventava la bionda? Stava davvero male, oppure erano tutte fandonie? Di certo c’era qualcosa di strano lì a corte e si respirava come un’aria malsana in quel palazzo.

Nei tre mesi seguenti le cose continuarono normalmente e alla fine a Myranda era stato consentito di vedere la figlia, però solo in presenza di qualcuno in modo che non la potesse affaticare più del dovuto. La donna sospettava in realtà che la vedova dell'erede al trono non dovesse invece poterle rivelare qualcosa che le era proibito sapere.

Lo scandalo colpì il palazzo quando la regina consorte Lyanna venne accusata di adulterio. Secondo la legge sarebbe stata, probabilmente, condannata a morte in seguito a un processo che difficilmente ne avrebbe proclamato l’innocenza. Il popolo era in subbuglio dalla notizia. Chiedevano a gran voce che venisse giustiziata.


Non avevano dimenticato quanto accaduto anni prima e ce l’avevano ancora a morte con lei. Sarebbero stati ben felici di sbarazzarsi della Stark che non avevano mai considerato per davvero la loro legittima regina. Consideravano persino, in un certo senso, illegittimi il principe Jon e la principessa Vysenia. Per i sudditi i loro principi erano Aegon, ora morto, e i suoi tre figli.

Attendevano in trepidazione due eventi. Il primo era la conclusione del processo, che speravano avrebbe dichiarato Lyanna colpevole, e la sua condanna a morte, di conseguenza, per tradimento. Il secondo, invece, era la nascita del quarto figlio della principessa Anna. Naturalmente non sapevano cosa si nascondesse dietro allo strano comportamento della giovane nell'ultimo periodo.

Eddard Stark arrivò a palazzo per tentare di aiutare la sorella e la prima cosa che fece fu proprio andare da lei per parlare. La donna si trovava imprigionata nelle fredde e umide prigioni di Approdo del Re, decisamente inospitali. Una guardia lo accompagnò lungo i corridoi della prigione e notò altre persone all'interno delle celle, ma non ci fece caso.

In breve tempo raggiunse quella della sorella. La sua era una stanza dietro a delle pareti rocciose, non proprio una cella. Aprirono la porta ed entrò. Lyanna si drizzò in piedi appena sentì il rumore della porta che si apriva e lo fissò sorpresa quando lo vide. Gli sorrise debolmente, per poi andargli incontro di corsa, abbracciandolo con forza.

« Eddard, io non ho fatto nulla. » esclamò disperata.

« Ti credo Lyanna, ma mi devi dire esattamente cos'è successo. » disse prendendole le mani e stringendole tra le sue. La bruna annuì e si diresse verso un tavolino, prendendo posto su una sedia. Sopra al piccolo tavolo di legno c’era un piatto quasi vuoto, contenente solo i rimasugli di un misero pasto, e un bicchiere vuoto accanto.

« Innanzitutto, grazie per essere arrivato cosi in fretta. » ringraziò guardandolo con gratitudine. L’uomo annuì.

« Era il minimo che potessi fare, sei mia sorella. » osservò. L’altra annuì di rimando.

« Due settimane fa mi trovavo nella mia stanza intenta a chiacchierare con lady Myranda, la madre di Anna. Stavamo bevendo il tè quando all'improvviso sono entrate di colpo due guardie e mi hanno dichiarato in arresto per tradimento. Ti lascio immaginare lo shok di Myranda. Prima che potessi capire cosa stesse accadendo, mi hanno trascinato nella sala del trono, sotto gli occhi stupefatti di Vysenia, e lì Rhaegar mi ha fatto quella terribile accusa. » raccontò e scoppiò in lacrime.

Il fratello le si avvicinò e le cinse le spalle con un braccio. La donna lo abbracciò immergendo la sua testa nel suo petto, continuando a singhiozzare.

« Non è vero, io non ho fatto nulla di male. La mia unica colpa è di essere andata via con Rhaegar e aver iniziato una relazione con lui che ha poi portato alla guerra. » mormorò disperata tra i singhiozzi.

« Molte volte ho sognato Elia e Rhaenys che mi fissavano contrariate e leggevo il disprezzo nei loro occhi. » aggiunse.

« Tu hai idea di cosa possa aver dato l’impressione a Rhaegar che lo tradivi? » la Stark scosse la testa.

« Non ne ho idea. Da tempo mi trattava freddamente e credo che abbia un’amante qui a palazzo. » confessò. « Lui è il traditore, non io! » strillò sconvolta.

« Purtroppo gli uomini non vengono puniti se tradiscono le mogli. » notò Eddard. Quella era una delle tante ingiustizie che le dame e le donne comune erano costrette a subire: accettare in silenzio e con rassegnazione i tradimenti del coniuge. « Tu hai idea di chi sia l’amante del re? » continuò sperando che questo dettaglio potesse aiutarli, ma lei scosse nuovamente la testa.

« Non lo so. » ammise disperata. Ned iniziò a indagare, a cominciare con le donne che vivevano a corte famose per avere una reputazione alquanto volubile. Andò a parlare persino con la moglie di Jaime e questo lo sbatté fuori dalla sua stanza molto offesa dalle sue insinuazioni. L’unica donna da cui non andò, anche perché non volevano fargliela vedere, era la vedova del principe.

   
 
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