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Autore: Signorina Granger    12/11/2016    9 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
I Vincitori hanno votato: dopo la terza Edizione della Memoria ce ne sarà un'ultima... solo che a sfidarsi non saranno i ragazzi dei Distretti, bensì quelli di Capitol City.
Dicono che la vendetta vada servita fredda... e gli abitanti dei Distretti hanno aspettato per più di settant'anni; perciò che gli ultimi Hunger Games abbiano inizio, possa la fortuna essere sempre a vostro favore.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6: Le Interviste   


Astrid era in piedi davanti allo specchio da neanche sapeva quanto tempo: dieci minuti, mezz'ora? Di certo però non era ancora ora di scendere, visto che nessuno era andato a chiamarla. 

Nella stanza accanto, Amanda si stava preparando a sua volta... lei invece era già pronta, o almeno esteticamente: psicologicamente, non si sentiva pronta neanche un po’. 

Sospirò debolmente, sfiorando con le dita la gonna del vestito mentre continuava a guardare il suo riflesso con cipiglio quasi cupo: era quasi triste pensare che solo un mese prima sarebbe andata a qualche festa, se agghindata in quel modo... ora invece sarebbe apparsa a Capitol forse per l'ultima volta, e non era una prospettiva molto gradevole. 

Un lieve sorriso le increspò le labbra, pensando a quello che avrebbe detto sua sorella vedendola così: probabilmente le avrebbe sorriso, tirandole la gonna del vestito e dicendole che sembrava una principessa... aveva sentito Rebecca dire di non vedere l'ora di diventare una “ragazza grande per mettere i bei vestiti” milioni di volte.  Gli occhi azzurri di Astrid si appannarono di lacrime, consapevole che purtroppo sua sorella non aveva avuto l'occasione di crescere. 

La ragazza deglutì, cacciando in fretta le lacrime per evitare di rovinarsi il trucco: il suo staff aveva fatto un bellissimo lavoro e non se la sentiva proprio di rovinarlo. 
Lanciandosi un’ultima occhiata, ai capelli intrecciati sulla nuca e tenuti su con una tiara d’argento fatta di fili intrecciati e al lungo vestito grigio senza spalline, Astrid quasi sbuffò, voltandosi per uscire finalmente da quella stanza: non le sarebbe dispiaciuto buttarsi dentro quello specchio e sparire per sempre, ma sfortunatamente non poteva scappare da quella situazione. 


                                                                                       *


“Ma perché hanno inventato questa cosa? È così stupida...” 

“Non mi dispiaceva guardare le Interviste in TV... ma non muoio dalla voglia di prenderne parte, se devo essere sincera.” 

Tonya sbuffò debolmente, tormentandosi nervosamente le mani mentre Faye imprecava a bassa voce contro i suoi capelli, cercando di tenere a bada una ciocca di capelli che non ne voleva sapere di stare al suo posto.

“Se non altro Caesar fa bene il suo lavoro... è molto bravo.” 

Faye sorrise, facendo un mezzo giro su se stessa per guardare Tonya, che era già pronta e stava aspettando che anche lei finisse di sistemarsi prima di scendere. 

“Già... magra consolazione. Probabilmente farò una delle mie figuracce.”   Tonya inarcò un sopracciglio, ipotizzando quale gaffe avrebbe potuto fare quella sera mentre invece Faye sorrideva, avvicinandosi alla compagna con la gonna lunga del vestito color Tiffany che le svolazzava intorno alla gambe:

“Pensa positivo... se parti così, di certo farai davvero una figuraccia. Andiamo, siamo Capitoline... questo dovrebbe essere il nostro pane quotidiano, è così che ci vedono gli altri.” 

“Questo non vuol dire che sia vero... i Distretti pensano che siamo fatti con lo stampino, ma si sbagliano: io non sono per nulla a mio agio, in queste situazioni.” 

Tonya piegò le labbra in una smorfia mene usciva dalla stanza in compagnia di Faye, che annuì con aria quasi cupa: non era mai andato giù neanche a lei, che li ritenessero tutti dei perfetti idioti senza cervello con solo le feste in testa. Probabilmente c'erano moltissime persone così nella città, ma non voleva necessariamente dire che fossero tutti uguali. 

“Lo so, non hanno una considerazione molto alta dei Capitolini... ma chissà, forse questi giochi sono un modo per far cambiare idea ai Distretti, non credi? E in un certo senso è giusto che abbiano la loro rivincita dopo 75 anni di stragi... solo non dovevano mettere in mezzo noi.” 

Una volta in ascensore le due incontrarono anche Rubinia e Brittany: la prima piuttosto pensierosa, come se stesse già programmando cosa dire... Brittany sembrava invece piuttosto rilassata, tanto che rivolse un sorriso alle due compagne quando entrarono nella piccola cabina di metallo. 

“Ciao... menomale, pensavamo di essere le ultime.”  Le labbra di Brittany si distesero in un sorriso quasi sollevato nel vedere le due, lisciandosi con una mano la gonna nera del vestito corto che indossava. Rubinia invece era vestita allo stesso modo della Cerimonia di Apertura, i capelli rossi sciolti sulle spalle e la tunica nera drappeggiata da fiamme che sembravano quasi vive in contrasto con i suoi capelli. 


“Oh no, grazie ai miei capelli anche noi ci abbiamo messo un po’.”  Faye sorrise, sembrando quasi un raggio di sole con il suo vestito azzurro in mezzo a Brittany e Rubinia, entrambe in nero. 

“Spero solo che non comincino per ordine di età come l'altra volta... non vorrei essere la prima, in genere durante le Interviste partono con le ragazze.” 

Le labbra di Rubinia si piegarono in una smorfia, per nulla entusiasta all'idea di dover “aprire le danze”: Caesar le era sempre piaciuto, fin da bambina.. ma non moriva comunque dalla voglia di essere la prima a finire sotto i riflettori.

“Già... magari però cominceranno con i più piccoli, non possiamo saperlo.”    Brittany si strinse nelle spalle con noncuranza, non ponendosi il problema visto che lei sarebbe stata comunque verso la metà in ogni caso. 

Rubinia sospirò come se sperasse che la compagna avesse ragione, pensando al contempo a sua madre, esattamente come Faye pensava ai suoi fratelli minori.. chissà come avrebbe reagito, a casa, la piccola e adorabile Hope nel vedere la sorella maggiore in TV per l'ultima volta prima del massacro. Sperava fortemente che il patrigno avrebbe avuto il buonsenso di non farle vedere i Giochi, anche se probabilmente Elih avrebbe insistito: quel ragazzino era più testardo di un mulo e nessuno lo sapeva più di lei, anche se lo adorava comunque.  

“Di sicuro i Distretti gongoleranno, questa sera... si stanno finalmente prendendo la loro tanto agognata rivincita. Probabilmente guarderanno i Giochi per la prima volta con vero interesse, quest’anno.”

“Decisamente... muoiono dalla voglia di vedere i nostri genitori disperati, probabilmente.” 

Rubinia piegò le labbra in una smorfia, evitando di pensare a sua madre in lacrime nel vederla morire in diretta televisiva: non sopportava proprio l'idea di lasciarla sola, non con suo padre chiuso in carcere. 



“Io spero solo che non ci siano i genitori di nessuno di noi tra il pubblico... sarebbe ancora più brutto.”

Il tono cupo di Faye fece sorridere Brittany quasi amaramente, anche se non disse nulla e preferì rimanere in silenzio mentre l’ascensore si fermava e le porte di metallo finalmente si aprivano: se non altro, lei non correva quel rischio, esattamente come Tonya.


                                                                                         *


Benché ci stesse provando, Sean proprio non riusciva a stare fermo: non era stato molto agitato per la Prova di Valutazione, il giorno prima... e nemmeno per al Sfilata. Quella sera invece era praticamente un fascio di nervi, per niente a suo agio nell’elegante e di certo costosissimo completo che indossava.

Il ragazzo si passò nervosamente una mano tra i capelli color grano che erano stati pettinati sotto il volere della sua Stilista... peccato che lui non avesse alcuna intenzione di vederli ordinati. 

Il ragazzo si guardò intorno, seduto su una delle sedie disposte a ferro di cavallo nell’anticamera del palcoscenico. Wilhelm era seduto accanto a David ed entrambi non sembravano molto a loro agio: probabilmente nessuno di loro aveva molta voglia di parlare della propria famiglia. Sapeva che David fosse orfano, mentre Wilhelm... sapeva che aveva visto gli ultimi anni fuori casa da dopo la morte del padre, ma non sapeva altro. In effetti, le circostanze della morte dell'uomo erano sempre rimaste abbastanza misteriose per tutta Capitol.

In particolare, David non sembrava molto a suo agio nello Smoking che indossa ma continuando infatti s torturarsi il papillon nero come se morisse dalla voglia di strapparselo e correre a nascondersi da qualche parte. 

Decisamente a proprio agio sembrava invece Kalem, ancora più impossibile da non notare con addosso un completo bianco che risaltava i suoi capelli, occhi e pelle chiarissimi. Il ragazzo era comodamente seduto con le gambe accavallate, sistemandosi le maniche della camicia nera e lucida sotto la giacca candida, abbinata al fazzoletto nero nel taschino.

Sean non indossava spesso abiti di quel tipo, e quasi sorrise nel pensare alla sorellina che l'avrebbe di certo guardato da casa... riusciva perfettamente ad immaginarsela, seduta sul divano dei vicini con il suo enorme orsetto Buddy stretto tra le braccia, strillando il suo nome non appena l'avrebbe visto salire sul palco. 

Il ragazzo sperava ardentemente di non essere il primo s dover parlare davanti a tutti mente si sistemava con lieve nervosismo le maniche della camicia bianca sotto alla giacca lucida color cobalto: odiava ammetterlo, ma con la camicia, il gilet e il papillon bianco sotto al completo blu si sentiva orribilmente una specie di Principe Azzurro. 

E la cosa non gli piaceva neanche un po’, anche se di certo Emma avrebbe apprezzato parecchio. 

Mentre valutava seriamente l’ipotesi di svenire apposta per non dover parlare, nella stanza sbucarono finalmente anche alcune tra le ragazze, che fino a quel momento non si erano ancora fatte vedere: Faye, Tonya, Brittany e Rubinia presero posto vicine senza fermarsi a salutare nessuno, probabilmente troppo impegnate a pensare alle Interviste imminenti per preoccuparsi di altro. Poco dopo spuntarono anche le più giovani Carly ed Erica, la prima con addosso un lungo vestito blu elettrico e la seconda vestita di rosso, i capelli biondi raccolti in una cosa alta. Carly sorrise quasi con aria raggiante nel vedere i fratello maggiore, avvicinandoglisi con una velocità sorprendente per le scarpe alte che indossava e sedendosi accanto a lui. David rivolse alle due un sorriso raggiante e fece per dire qualcosa, ma un’occhiata eloquente di Wilhelm lo costrinse a stare zitto, mente Carly sistemava il colletto della camicia bianca del fratello, abbinata ad un completo blu opaco. 

“Alla mamma verrà un infarto, vedendoti così.” 

“Che le venga pure, non mi interessa.”  Il tono acido del fratello non sorprese minimamente Carly, che gli strinse un braccio mentre appoggiava il capo sulla sua spalla, felice di poter stare insieme a lui dopo anni di separazione. 

Certo il contesto non era dei migliori, ma almeno se ne sarebbe andata con la persona che amava di più vicino. 

   
                                                                          *

“Dici che siamo in ritardo?” 

“Non credo... ma se anche fosse non mi interessa,, non saremo di certo noi i primi.” 

Caius si strinse nelle spalle, appoggiato al a parete fredda dell’ascensore mente si sistemava distrattamente la giacca color sabbia. Si passò anche una mano tra i capelli castano chiaro, in netto contrasto con Black con i suoi  capelli corvini e il completo nero e grigio che indossava.

“Ne dubito, probabilmente cominceranno da Rubinia, Kalem o Thorn come per la Prova... non mi dispiace, non vorrei dover essere io a rompere il ghiaccio.” 

“Io non sono nervoso, non può andare male... Flickerman aiuta sempre i Tributi... e io ho come la capacità di piacere alle persone.” 

“Caius Gold, tu si che brilli per modestia.” 

“Poco ma sicuro, è una delle mie qualità migliori... me lo dice sempre, mia madre.” 

Caius sfoggiò un sorrisetto mentre parlava, facendo scuotere il capo del compagno con fare quasi rassegnato mentre le porte si aprivano, permettendo ai due di uscire e di raggiungere i loro compagni. 

Senza spicciare parola i due andarono a sedersi accanto a Kalem, che a sua volta non disse nulla ma si limitò a sorridere, con l'aria di chi è perfettamente a proprio agio. 

Sia Black che Caius non erano molto nervosi... ma mentre il secondo non aveva alcun problema a parlare della sua famiglia o del suo passato davanti a tutti, Black non moriva dalla voglia di fare una chiacchierata davanti a tutta Panem. Conoscendosi, probabilmente si sarebbe sbilanciato un po’ solo se fosse spuntato l'argomento “famiglia”, parlando di suo fratello. 


                                                                                *


“Tu non sei nervosa?” 

“No.”  Africa si strinse nelle spalle quasi a voler suggellare le sue parole, mentre insieme ad April scendeva velocemente i piani del Centro di Addestramento per raggiungere il palcoscenico. 

Non le dispiaceva l'idea di essere sotto gli occhi di tutti, infondo erano solo pochi minuti... e aveva fatto molte prove nell'arco della giornata. Inoltre, era la prima volta in cui parlava pubblicamente prima dei Giochi: quella sera si sarebbe davvero fatta conoscere, visto che fino a quel momento gli sponsor l'avevano solo vista, oltre a sapere il voto che aveva preso alla Prova, il giorno precedente. 

April invece era di avviso diverso: per lo meno si sentiva a suo agio nel vestito nero in stile gotico che indossava... ma si sarebbe volentieri chiusa in camera sua, piuttosto che prendere parte a quella pagliacciata.

E il pensiero che il giorno dopo sarebbe stata nell’Arena, a quell'ora... di certo non l’aiutava. 

Quando le porte si aprirono, le due si avvicinarono senza dire nulla ai loro futuri avversari, prendendo posto su due sedie vuote vicine. April rivolse un sorriso in direzione di Brittany e Rubinia, mentre Africa incrocio le braccia al petto e sospirò debolmente, sperando che la sua Intervista andasse bene, 

I capelli rosa acceso della ragazzina la mettevano in discreto contrasto con il vestito dalla gonna bianca che indossava, corta e in tulle, decorata con dei ricami di pizzo nero che continuavano anche sul corpetto del vestito. 

Sembrava che molti non avessero molta voglia di parlare e gran parte dei Tributi se ne stava in religioso silenzio, lo sguardo vacuo come se stessero pensando ad altro. Molti non riuscivano a stare fermi, continuando a tamburellare le dita o i piedi sul pavimento, tormentandosi le mani e o i capelli nel caso delle ragazze. 


Ormai erano scesi quasi tutti, e di certo le Interviste sarebbero cominciate entro pochi minuti... Africa non vedeva l'ora di assistere a quelle dei suoi compagni, giusto per avere l'occasione di conoscerli meglio anche dal punto di vista del loro passato e della loro famiglia... le informazioni potevano sempre rivelarsi in qualche modo utili, nell’Arena. 

Un paio di voci femminili attirarono la sua attenzione e la ragazzina si voltò, ritrovandosi a guardare Astrid e Amanda avvicinarsi al gruppo. La prima aveva i capelli raccolti e indossava un bellissimo abito grigio, senza spalline e con molte decorazioni d’argento mentre Amanda aveva i capelli biondi sciolti sulle spalle e indossava un abito nero.


Le due ragazze smisero di parlare quando raggiunsero il gruppo e lo sguardo di Astrid cadde su Sean, riconoscendolo anche se il ragazzo era voltato dall'altra parte mentre ascoltava qualcosa che gli stava dicendo Wilhelm, leggermente sporto verso di lui.

Visto che accanto a lui c'era una sedia vuota Astrid gli si avvicinò quasi senza pensarci, scorgendo distintamente Wilhelm fare un cenno col capo nella sua direzione. Di fronte al gesto Sean si voltò verso di lei, esitando per un attimo mentre la osservava prima di sorriderle debolmente. 

Arrossendo leggermente la ragazza abbassò lo sguardo, pregando mentalmente di non inciampare sui tacchi e rotolare per terra: il suo curriculum di figuracce era già abbastanza lungo. 

“Ciao.” 

Mentre sedeva accanto a lui, facendo attenzione a non rovinare il vestito, Astrid ricambiò il sorriso del ragazzo, salutandolo a bassa voce. 

“Ciao, Astrid... ce ne avete messo di tempo. Cominciavano a pensare che ti fossi nascosta da qualche parte.” 

“Lo farei molto volentieri... sono sicura che farò una figuraccia.”   

“Possibile che tu sia sempre negativa? Un po’ più di sicurezza non ti guasterebbe... E poi sei molto bella, oltre che dolce, di sicuro ti adoreranno.” 


Sean le sorrise quasi come a volerla rassicurare e Astrid si ritrovò ad arrossire di nuovo, abbassando lo sguardo mentre mormorava un “grazie”. Si astenne dal dirgli che se avesse sorriso mostrando le fossette di certo lui avrebbe fatto strage di cuori, non lei... 

Un boato non indifferente proveniente dal palcoscenico fece drizzare le orecchie a tutti, che tacquero all’istante mentre Caesar faceva la sua comparsa sul palco, salutando il pubblico e Panem in generale. Sembrava che il presentatore non avesse perso il suo solito brio... indossava il suo solito completo scintillante, come se nulla fosse cambiato e quella fosse solo l’ennesima edizione che avrebbe dovuto presentare. 


Nessuno si stupì nel vedere i capelli cotonati dell’uomo tinti di un acceso lilla, anche se di certo non era granché come spettacolo.

“È assolutamente orribile. Non capirò mai la moda di Capitol di colorare i capelli in quel modo...” 

Sean piegò le labbra in una smorfia quasi orripilata mentre guardava l'immagine dell'uomo nello schermo, parlando a voce bassa affinché solo Astrid potesse sentirlo. 
La ragazza accenno invece un sorriso, non dicendo nulla ma trovandosi d'accordo con il ragazzo: lei non si era mai tinta i capelli in vita sua, al contrario di praticamente tutte le sue vecchie compagne di scuola... c'era da chiedersi se Capitol l’avrebbe apprezzata per il suo essere “diversa” o meno. 


                                                                               *



Cyrus inarcò un sopracciglio, gli occhi fissi sullo schermo mentre, a braccia conserte, seguiva l’Intervista di Black Hole. 

Durante la prima parte del “colloquio” il ragazzo era rimasto piuttosto sulle due, rispondendo praticamente con monosillabi alle domande di Caesar senza dilungarsi mai troppo... poi però il commentatore aveva intavolato il discorso “famiglia” e allora Cyrus avrebbe giurato di aver visto Black quasi illuminarsi, sorridendo mentre iniziava a parlare del fratello gemello White, a cui era molto legato anche se diversi. 

Dal canto suo, Cyrus non aveva parlato molto della sua famiglia... aveva preferito restare sul vago e parlare di Capitol e di cosa ne pensasse dei Giochi, anche se alla fine dell’Intervista aveva rivolto un saluto, forse l’ultimo, alla sua ragazza Brigit. 

Triste pensare che forse non l'avrebbe più rivista... e la prospettiva di come lei avrebbe vissuto i giorni successivi era anche peggiore. 

Nessuno di loro meritava quello che gli stavano facendo... ma ormai era tardi, sfortunatamente. 

Quando Black tornò a sedersi Caius prese il suo posto, dimostrandosi esattamente come sempre: calmo, rilassato, sicuro di se stesso ai limite del sopportabile. 

Ormai Cyrus lo conosceva abbastanza da prevedere come si sarebbe comportato durante l’Intervista... era deciso ad accaparrarsi degli sponsor, e grazie anche all’influenza di suo padre di certo non gli sarebbe risultato molto difficile. 



Durante i pochi minuti che passò sotto i riflettori, Caius parlò effettivamente parecchio di suo padre, dimostrandosi decisamente più aperto alla conversazione rispetto a Black. Cyrus non aveva mai capito come, ma quel ragazzo sembrava rilassato e sicuro di se stesso in ogni occasione... sotto quel punto di vista, era curioso di vederlo nell’Arena: chissà se avrebbe tenuto la maschera o se l'avrebbe fatta cadere. 


                                                                                        *


Tonya quasi sbuffò mentre teneva lo sguardo sullo schermo, seguendo l'intervista di Faye quasi con disappunto: perché lei non riusciva ad essere sciolta? 

Il suo turno era arrivato appena prima di Faye, ma a differenza sua non era riuscita a parlare quasi per niente della sua famiglia... non le andava di far sapere a tutto il mondo che nemmeno i suoi genitori l'avevano voluta. 

Aveva risposto a monosillabi praticamente per tutto il tempo, ponendosi in netto contrasto con la parlantina pacata e rilassata di Faye o con i sorrisi di Brittany: nemmeno quest'ultima aveva avuto una famiglia... ma se ne soffriva, forse lo dava meno a vedere. 



Rubinia si era già conquistata l'amore del pubblico parlando dapprima della sua vita prima della rivolta e poi di sua madre, di come avessero affrontato insieme il periodo post rivolta... e di come intendesse prendere sul serio quella sfida, per dimostrare a Panem di che pasta fossero realmente fatti i Capitolini. Una delle Interviste più seguite era stata senza dubbio quella di April, che non si era posta troppi peli sulla lingua esponendo senza problemi quello che pensava sulla politica che aveva regnato a Panem per anni, e quella di Carly, che aveva parlato di sua madre e del suo rapporto con il fratello... probabilmente molti si erano anche commossi come alla Mietitura, ma al contrario Wilhelm non si era dilungato molto a parlare di come avesse vissuto i precedenti quattro anni e soprattutto perché, glissando leggermente la domanda di Caesar a proposito. 

Tonya si riscosse dai suoi pensieri vedendo Faye alzarsi, salutare con un sorriso Caesar mentre il pubblico applaudiva prima di sparire dalla visuale dello schermo, scendendo i pochi gradini che separavano il palcoscenico dalla buia stanza dove si trovavano i Tributi, chi in attesa del proprio turno e chi invece stava semplicemente osservando i compagni parlare, aspettando che anche quella fase dei Giochi avesse fine. 

Quando Faye fece la sua comparsa con aria decisamente sollevata Africa si alzò, consapevole che a breve sarebbe stata chiamata da Caesar sul palco... 

“Come sono andata?” 

“Meglio di me, poco ma sicuro...” 

“Non pensarci, l’Intervista è soltanto una prima impressione... l'azione vera e propria verrà una volta nell’Arena, e allora avrai modo di far davvero capire chi sei.” 

Tonya annui, sforzandosi di sorridere alle parole di Faye: ovviamente sperava che avesse ragione... ma una parte di lei non poteva che porsi una semplice domanda: avrebbe avuto modo di farsi conoscere durante i Giochi, o non sarebbe durata abbastanza da poterlo fare?


                                                                               *


Africa si lasciò cadere sul letto, fissando lo sguardo sul soffitto.
Era certa che quella notte avrebbe dormito ben poco, nonostante si dicesse di doverlo fare: non poteva arrivare nell’Arena già stanca, no? In più quella sarebbe stata l'ultima notte in cui avrebbe potuto dormire senza il timore che qualcuno l’uccidesse nel sonno...

La ragazzina sospirò, rigirandosi sul morbido materasso e facendo sprofondare il volto nel cuscino: non era pronta, proprio per niente... ma infondo, chi mai lo era? 

Solo ora si rendeva conto di che razza di barbarie fossero quei Giochi... e non le restava che maledire chi li avesse inventati e i Vincitori, che li avevano portati a quella situazione. 

L’Intervista, se non altro, era andata bene... era stata se stessa al 100%, ma era piuttosto certa di aver dato una buona impressione ai suoi concittadini. Chissà se le sue sorelle l'avevano guardata, e chissà cosa avevano pensato... 

Sperava solo che non assistessero ai Giochi, specialmente il Bagno di Sangue. 

Un brivido percorse la schiena della ragazzina al pensiero della prima, forse più cruenta parte degli Hunger Games... in genere almeno 6 o 7 Tributi morivano nel Bagno di Sangue, chissà se anche in quell’occasione quella specie di regola non scritta sarebbe valsa. 


Ad ogni modo, di una cosa era sicura: forse non avrebbe vinto, non sarebbe tornata a casa e non sarebbe sopravvissuta a quell’infamia... ma non sarebbe morta subito, non al Bagno di Sangue. Se avrebbe perso, di certo non l'avrebbe fatto subito. 















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Angolo Autrice:

Salve a tutti! 
Grazie come sempre a chi mi ha inviato le informazioni... questa volta l'avete fatto numericamente in più rispetto al solito, quindi grazie. 

Nel prossimo capitolo ci sarà, ovviamente, il Bagno di Sangue... chi se ne andrà per primo? 
Lo scoprirete presto, pubblicherò di sicuro il seguito in settimana... per allora spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Infine, ecco le immagini dei vestiti:

Carly 
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Erica 
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Faye
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Africa 
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Tonya 
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April 
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Brittany 
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Astrid 
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Amanda 
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David 
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Louis 
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Julian 
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Aaron 
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Black 
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Caius 
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Cyrus 
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Wilhelm 
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Sean 
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Kalem 
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Ci sentiamo presto con la prima parte nell’Arena!

Signorina Granger 

 

   
 
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