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Autore: MC_Outlaw    12/11/2016    1 recensioni
Ambientata dopo Equerstria Girls: Legends of the Everfree. Sunset Shimmer è sparita nel nulla ormai da molto tempo. Le sue ricerche si sono fermate, ma qualcuno ancora non si è dato per vinto. Cosa le è successo? E soprattutto, riusciranno a ritrovarla?
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sunset Shimmer, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Alla Canterlot High, le lezioni cercavano di proseguire normalmente, come quasi ogni giorno accadeva. Ma era piuttosto difficile nella classe di Fluttershy ed Applejack, dato che gli studenti e il professore erano molto distratti dalla proboscide di Irving che sbucava dalla finestra, in cerca della mano amichevole dell'animalista. La giovane Apple si mise a parlare all'amica sottovoce, preoccupata

“Fluttershy, non puoi dirgli di andare da qualche altra parte? Vi stanno fissando tutti...”

“L'ho già fatto, ma ha paura... dice che ha sentito squittire qui attorno. E se vede un altro topo non so cosa potrebbe succedere...”

Effettivamente, il rischio che potesse buttare giù la scuola era molto alto, ma era comunque necessaria una soluzione. Per fortuna ad Applejack venne un'illuminazione

“Non ci avevi detto che in uno di questi alberi abita un vecchio gufo? Hemin... Reim... com'era?”

“Il signor Remington!” esclamò la ragazza, capendo l'idea “Irving, hai sentito? Cercalo, ti proteggerà lui dai topi finché non esco!”

Il pachiderma barrì qualcosa in risposta. Probabilmente una conferma, dato che tirò fuori l'appendice nasale dalla finestra per incamminarsi in mezzo agli alberi. Applejack la osservò stupita

“Non credevo avresti accettato così in fretta... insomma... mi sembra tu abbia ormai capito che i gufi li mangiano i topi... non ti dispiace che lo facciano?”

“Oh, Applejack, io amo tutti gli animali, ma so che questo è il ciclo della vita... e poi...” gli mostrò le sue gambe, rosse come pomodori. Fino a quel momento, la proboscide dell'elefante era rimasta appoggiata li sopra, ed ora Fluttershy ne portava i segni “Irving è dolcissimo... ma anche tanto, tanto pesante...”

Girandosi verso di lei, notò che in mezzo ai libri ed ai quaderni della lezione Applejack teneva aperto l'annuario preso alla preside qualche ora prima

“Non ho ancora capito perché lo hai preso...”

Prima di rispondergli, la Apple lo tirò su e gli mostrò la pagina sulla quale era fermo, indicandogli due persone

“Questi sono mia madre e mio padre...” disse, con aria nostalgica “Anche noi abbiamo questo annuario in casa, ma è imboscato in soffitta... sono anni che non li vedevo, mi è quasi venuta la paura di poterli dimenticare...”

“C-Capisco... scusa, non dovevo intromettermi...” bisbiglio Fluttershy, imbarazzata ed a disagio, credendo di aver ficcato troppo il naso

“No, non fa nulla... “ disse, un po' persa nei ricordi, per poi riprendersi “Co... Comunque, l'ho preso anche per curiosità! La preside Celestia ha detto che il signor Radius non è tra queste foto, ma secondo me se cerco bene lo trovo... non è una divinità, non può ricordarsi di tutti i sui ex-studenti! Magari anche lui aveva un soprannome, e lei non riusciva a riconoscerlo con il nome vero” riprese la pagina con la foto di Sunset Silk “Anche la signora Silk qui l'hanno chiamata solo “Silkie”. Sono certa che anche lui è qui, da qualche parte...”

In realtà, Applejack non lo dava a vedere, ma ci era rimasta molto male per non essere potuta andare con Sunset e le altre ad indagare sul campo. Quindi cercava di compensare a questa mancanza con indagini inutili, anche fosse solo il soprannome di Evening Radius in quel libro. Fluttershy, però, lo aveva capito, ma non le aveva detto nulla perché in fondo anche a lei stava bene fare una cosa del genere

 

Ad Oxford, dopo essere stata a casa della signora Narshess, Sunset aveva trovato una strada più rapida per tornare indietro a piedi, ed adesso mancava quasi mezz'ora prima che le lezioni al Deputy Lyceum finissero. Aveva quindi avvertito le amiche con un SMS di trovarsi al bar lì davanti, per comunicarle le sue scoperte. Prima di entrare nel locale, notò una lunga serie di macchine della polizia sfrecciare per le strade cittadine, ma non ci fece molto caso

Il resto della sua compagnia era già seduta ad aspettarla, tutte con aria impaziente

“Finalmente sei arrivata!” esclamò Rainbow appena la vide sedersi

“Scusate, ero andata fino alla casa dell'altra Sunset, è un po' lontana da qui. Iniziate voi, che cosa si sa sul caso?”

“Beh, i giornali di quel periodo ne parlano molto” disse subito Pinkie “Ma erano notizie molto sparse, ci avremmo messo una vita a controllare tutto, perciò...”

Mentre Rarity e Twilight sembravano farsi terribilmente imbarazzate, Pinkie gettò sul tavolo una cartellina arancione piena di fogli al suo interno, con sopra il nome “Sunset Shimmer”. La ragazza non guardava molto la televisione, ma cartelline di quel tipo ricordava di averle viste spesso nei telefilm polizieschi. Subito le venne un groppo alla gola

“... non avrete...” cercò di dire, fermandosi spaventata dalla risposta

“Oh, abbiamo! Abbiamo eccome!” le confermò entusiasta Rainbow “Pinkie ha tirato una lattina in mezzo alla strada, dopo di che io sono entrata di corsa nella stazione di polizia e...”

Prima che potesse proseguire, Sunset la fermò “Ti prego, lascia stare i dettagli, posso immaginarli...” dovette tirare un sospiro esasperato “Adesso ho capito perché c'erano tutte quelle pattuglie in giro... beh... almeno abbiamo tutto sul caso...”

“Si, tutto tuttissimo!” esclamò Pinkie, incurante della difficile situazione in cui sarebbero potute finire “Twilight?”

“Si, dunque...” rispose subito l'interpellata, riassumendo il contenuto del dossier “A quanto pare, Sunset è sparita completamente nel nulla. Hanno prima indagato su una fuga, ma è difficile che sia così. Tutte le sue cose, eccetto il pigiama che indossava, sono rimaste in camera sua, dal portafoglio al cellulare, chiavi di casa e del garage comprese. La porta era chiusa a chiave, ma il garage si può aprire dall'interno senza chiavi, però se fosse veramente stata una fuga non avrebbe mai lasciato tutto indietro, come minimo i soldi li avrebbe presi. Si è cercato per un po' di trattarlo come un rapimento, ma non sono ovviamente mai arrivate richieste di riscatto, né è stato trovato nulla. I genitori non hanno sentito nessun rumore, e neanche la vicina di casa, ma questo probabilmente già lo sai. Nessun segno di lotta, niente orario preciso del rapimento, nessuna impronta digitale sospetta, neppure un indiziato... niente di niente. La polizia ha brancolato nel buio per tutto il tempo...”

“Ed è qui che volevo arrivare!” saltò sul posto Sunset, battendo le mani sul tavolo “La polizia non ha un sospettato, ma io si! Quella sera, qualcuno si è avvicinato a notte fonda a casa sua, ma non lo ha visto nessuno. Era nei ricordi della loro vicina di casa, credeva fosse solo un animale, ma in realtà era una persona!”

“Ma è fantastico! Allora sappiamo chi cercare!” disse Rainbow decisa, venendo però smorzata da Sunset

“In realtà no... era troppo buio, non l'ho visto bene. Ma almeno sappiamo di cosa si tratta!”

“Già! Abbiamo qualcosa in più della polizia, è un bel traguardo!” aggiunse Rarity “Cosa potremmo fare adesso?”

“Dobbiamo scoprire chi poteva essere, ma non saprei neanche da dove partire” rispose pensierosa Sunset “Chi poteva avercela con l'altra me? E perché?”

“Ascoltate...” cercò di attirare l'attenzione Twilight “Io direi di prendere la situazione con calma. Adesso sappiamo che c'è qualcuno dietro alla scomparsa dell'altra Sunset, ma non possiamo sperare di capire tutto in un solo giorno. E soprattutto, dobbiamo indagare in un modo diverso da quello che ha usato polizia... se non hanno trovato nessuno di cui sospettare, allora potrebbe essere... beh, una persona insospettabile appunto”

“Già” disse Pinkie, grattandosi la testa nel pensare “Le persone insospettabili sono ovunque! Potrebbe essere stata quella bibliotecaria così gentile, qualcuno che la conosceva a scuola, il barista di questo posto, quel passante laggiù, magari pure un poliziotto... e sei sicura di poterti fidare completamente della sua vicina?”

“Ok, ok... adesso non iniziamo ad incolpare chiunque” rispose Sunset, un po' in imbarazzo per la mole di persone descritta da Pinkie “Ah, più tardi mi devo vedere con Jessica, non so se l'avete vista ma è stata la prima ragazza a riconoscermi come sua vecchia amica. Mi farà fare un giro della città e mi mostrerà i posti dove lei e Sunset andavano insieme. Adesso sappiamo cosa cercare, magari in quei posti potrei scoprire altro”

“C'è un modo semplice per scoprire se hai davanti il rapitore” le disse Rarity, con aria fiduciosa e subdola “Se nel vederti qualcuno dovesse reagire male, magari anche spaventarsi, potrebbe essere la persona che cerchiamo. Se avessi rapito qualcuno e poi lo vedessi girare tranquillo in città, come minimo sarei sorpresa!”

“Ottima osservazione, terrò gli occhi aperti” ripose Sunset, facendosi poi mogia tutto ad un tratto “Sapete... adesso che sappiamo tutto questo... che è un rapimento, che non c'è stata nessuna richiesta di riscatto... e se... e se l'altra me fosse...”

Non riuscì a terminare la frase, mordendosi le labbra. La possibilità che la sua sosia di quel mondo avesse fatto una brutta fine aveva già attraversato le menti di tutte e, con le loro ultime scoperte, si era rafforzata ancora di più come certezza. Ma non potevano essere certe nemmeno di quello, se non era mai stata trovata

“Ancora non siamo sicure di cosa sia successo” disse con tono gentile Twilight, guardandola negli occhi “Ma per adesso... dobbiamo restare positive! Non c'è motivo di pensare subito al peggio, sbaglio? Non lo abbiamo fatto fino ad ora, iniziare adesso non ci aiuterà certo a scoprire la verità”

“Già... hai ragione! Restare positive!” rispose Sunset, riprendendosi “Ritroveremo Sunset e la riporteremo da Silk e Radius, ne sono sicura!” Detto ciò, si alzò e si avviò all'uscita “Ci vediamo al portale questa sera!”

Le amiche la salutarono, sorridendole, per poi assumere un'espressione preoccupata

“Voi credete che la Sunset del nostro mondo possa essere...?” domandò Rarity, arricciandosi i capelli, intimorita dalla possibile risposta

“Sunset pensa positivo... dobbiamo farlo anche noi!” esclamò Rainbow “Non importa cosa le possa essere successo, la troveremo comunque. Almeno... beh... per mettere fine alla sua ricerca...”

 

Sunset si fermò a sedere ai cancelli d'ingresso del Deputy, in attesa per qualche minuto che gli studenti uscissero. Al suono della campanella, si alzò per vedere meglio la sua amica in mezzo alla folla di ragazzi, trovandola subito soprattutto perché le stava correndo incontro, impaziente

“Eccomi!” trillò Jessica, abbracciandola ed assumendo un espressione imbarazzata “Sai, per un momento ho avuto paura che non ti avrei ritrovata”

“Ma scherzi? Io... sono appena... tornata” rispose, a tentoni. Aveva detto praticamente a tutti quelli che l'avevano riconosciuta la verità su di lei, mentire proprio a quella ragazza adesso le sembrava ingiusto “E... ecco, a proposito, io dovrei...”

“Oh, aspetta solo un momento... mamma! Siamo qui!” esclamò, alzando le braccia per farsi vedere. Dalla folla di studenti, adesso mischiata ai genitori, si vece avanti una donna più o meno dell'età di Sunset Silk, con espressione leggermente accigliata ma sorridente

“Sunset, piccola... sei davvero tornata!” gli disse subito dopo averla vista “Quando Jessica me l'ha detto, quasi non ci volevo credere. Dopo tutti questi anni... è incredibile...”

“Scusi signora, ma... io..” balbettò Sunset, un po' a disagio per lo sguardo severo della donna

“Oh, certo, mi ha anche raccontato della tua amnesia. Allora ricominciamo. Io sono Martha, la mamma di Jessica”

“Oh, è... un vero piacere conoscerla, signora!” rispose, sorridendole

“Ti prego, dammi del tu come hai sempre fatto” puntualizzò lei “Adesso immagino vi vorrete fare un giro in città... beh, mi sembra il minimo. Ma mi raccomando, tesoro, cerca di non fare tardi... hai un sacco di cose da studiare per domani!”

“Si, certo, va bene...” rispose la ragazza, fingendo scocciatura nel suo tono di voce. La donna, così come era arrivata, se ne andò via, mentre Jessica iniziò a diventare sovreccitata “Oh, ho pensato a così tanti posti dove possiamo andare! C'è il centro, dove andavamo a fare shopping, il cinema dove guardavamo tutti i film che uscivano, il parco dove ci siamo conosciute e molto altro!”

“Perfetto, ma prima...”

Si interruppe quando l'occhio le cadde sull'entrata della scuola. All'ingresso, fermo ad osservarle con un occhio spalancato, c'era lo stesso bidello che aveva urtato prima. Il suo sguardo la intimoriva un po'

“... mi diresti chi è lui?” domandò Sunset, facendo un cenno con la testa per indicare l'anziano e sviando nuovamente dal discorso che voleva fare. Jessica osservò in quella direzione e gli rispose con leggerezza

“Oh, lui è solo Steve, il bidello della scuola. Steve “Il Guercio”, come lo chiamano alcuni insegnanti per scherzare. A me sembra un po' crudele prenderlo in giro per i suoi occhi... ma ormai credo abbia smesso di prendersela, dopo tutti questi anni. Dai, adesso andiamo!”

Prima di lasciarsi trascinare, a Sunset balenarono in mente alcune parole di Pinkie, tra cui “una persona insospettabile” e “qualcuno che la conosceva a scuola”. Prima di poter fare qualsiasi supposizione, però, l'amica la prese per un braccio e se la portò via, dirette solo lei sapeva dove

 

Una volta ripreso un passo più tranquillo, Sunset poté finalmente parlare senza dover stare attenta a non cadere. Ma prima di chiederle qualsiasi cosa, fermò l'amica e prese un sospiro per darsi coraggio

“Prima che andiamo avanti... c'è una cosa che devo dirti. Avrei dovuto farlo subito, ma... i tuoi ricordi sulla Sunset umana... non ce l'ho fatta...”

“I miei... ricordi? Di che parli?” domandò, confusa, Jessica. Sunset la mise a sedere su una panchina al loro fianco ed iniziò a raccontarle tutto dall'inizio, stavolta con più male nel cuore delle altre volte. Per dimostrargli i suoi poteri, le parlò di un ricordo di cui solo lei non poteva sapere perché avvenuto durante la sua scomparsa. Appena finito di parlare, la ragazza rimase allibita per qualche momento

“N... non ci credo... io ho pensato davvero... e invece tu...” mugugnò, prima di scoppiare in lacrime, facendo abbattere anche Sunset facendo in questo modo

“Mi dispiace... davvero... ma la vostra amicizia era così profonda, ed io... non me la sono sentita di deluderti... sarei dovuta essere sincera fin dall'inizio...”

Tentò di calmarla, ma era troppo sconvolta per darle retta. Andò quindi al punto della situazione, sperando che avrebbe ascoltato almeno ciò che aveva da dirle, l'unica parte della vicenda che ancora non le aveva detto

“Ascolta Jessica, non sono certo qui per divertirmi, né per farti stare male... sono venuta apposta per indagare sulla sparizione della Sunset che conoscevi tu. Voglio ritrovarla tanto quanto te... ma ho bisogno del tuo aiuto, altrimenti non saprei nemmeno da dove iniziare a cercare... ti prego...”

La ragazza, sentendole chiedere aiuto, per una cosa del genere, si asciugò gli occhi con la manica della felpa e la guardò, ancora un po' sconvolta “Pensi... pensi davvero di poter ritrovare la mia amica...?”

“Ne sono sicura” rispose, decisa e positiva, come aveva deciso di essere “Ho persino già qualcosa tra le mani che la polizia non ha mai avuto!”

“E cosa sarebbe?” chiese nuovamente, anche un po' incuriosita

“Un sospettato. Non l'ho visto bene in faccia, ma sono sicura che si sia trattato di un rapimento. Quella notte, quando Sunset è sparita, qualcuno è andato verso casa sua a notte fonda!”

“Davvero?!” esclamò lei, sorpresa “Questo... è incredibile! Ma... la polizia non ha mai trovato nessuno da poter incolpare...”

“È per questo che mi serve il tuo aiuto. Io e le mie amiche abbiamo pensato si possa trattare di qualcuno di insospettabile, dobbiamo solo trovarlo!”

“In questo caso... ti aiuterò!” esclamò Jessica, speranzosa “Se c'è ancora una possibilità di trovare Sunset, allora voglio provarci!”

“Grazie...” le rispose, sospirando

“Ma... d'ora in poi, se dobbiamo collaborare... voglio che tu sia sincera con me, su tutto”

“Contaci!” replicò sorridente, alzandosi e dandole la mano. In risposta, la ragazza decise però di abbracciarla

“Non sei lei, ma in questo le assomigli...” le disse sottovoce, felice. Una volta separatasi da lei, proseguirono il cammino “Se c'è qualsiasi cosa che vuoi chiedermi, fallo”

“Si, una in effetti c'è... davvero la polizia non ha trovato nessun sospettato per il caso? Insomma, mi sembra impossibile... qualcuno che ce l'avesse anche solo con la famiglia, magari!”

“Beh, in verità, ci sono stati molti sospettati...” disse lei, stupendola “Ma nessuno su cui indagare fino in fondo. Quelle poche persone che hanno litigato con i suoi genitori lo avevano fatto per cose banali, in più la maggior parte di loro stava facendo altro quella sera... pensa che hanno persino sospettato la nostra famiglia”

“Sul serio?!” domandò, incuriosita. La donna le aveva già trasmesso un vago senso di disagio, sapere quella notizia la mise subito sull'attenti “Per quale motivo?”

“Vedi... io a scuola vado molto bene, ma Sunset era sempre più brava di me. Mia madre a volte sembrava avercela con lei, ma in realtà voleva solo che io fossi al suo livello... in più, ecco... avevamo una copia delle chiavi di casa sua”

“Scusami se mi ripeto, ma... sul serio?!” replicò, ancora più incredula, facendo quasi preoccupare Jessica

“Si, ma ti assicuro che non c'entriamo nulla!”

“Ma... perché avevate le loro chiavi?”

“Io e lei eravamo amiche dalle elementari, ed a volte capitava che i genitori non la svegliassero perché andavano a lavorare molto presto. Mi avevano dato le loro chiavi di casa per venire a svegliarla se succedeva. Non è certo a due passi dalla scuola, ma per lei lo facevo volentieri...”

“Capisco... e, scusami se insisto, ma... perché non siete stati indagati? Non vorrei sembrare scortese, ma mi piacerebbe saperlo”

“Semplicemente siamo stati fortunati, se così si può dire. Il giorno che è sparita mi ero dimenticata le chiavi nell'armadietto a scuola, mentre quello dopo non l'ho nemmeno aperto io, perché la polizia stava già facendo domande e cercando cose. Le hanno trovate loro lì dentro, ed hanno concluso che non potevamo essere stati noi”

“Oh... va bene. Mi spiace di avertelo chiesto...” le disse, imbarazzata

“Non serve scusarsi, capisco che possa sembrare sospetto” rispose, sorridendole per passare oltre Alla ragazza venne una piccola illuminazione

“Però... il fatto che le avessi dimenticate a scuola... qualcuno potrebbe aprire gli armadietti anche senza combinazione, no?”

“Si, certo, il preside con il suo passepartout” rispose, scuotendo la testa “Ma lui conosceva Sunset a malapena, solo vagamente di nome come molti altri studenti del primo anno”

“Va bene... ma immagino che il preside tenga il passepartout degli armadietti nel suo ufficio... e chi ha accesso alla scuola, avrebbe potuto prenderlo ed usarlo...”

“Stai pensando ad un insegnante?” domandò Jessica, inarcando un sopracciglio

“No... parlavo del bidello, di Steve!” esclamò lei, facendo sgranare gli occhi alla ragazza

“Steve? Ma no, è impossibile! Non ha mai fatto del male a nessuno, è solo vecchio e burbero! Sfido io, con tutti gli scherzi che gli fanno ed i nomignoli che si becca... se stiamo a vedere, dovrebbe avercela con mezza scuola, forse persino con metà degli studenti che sono passati dal Deputy!”

“Tu dici...? Eppure... c'era qualcosa di strano nei suoi occhi... nel modo in cui ci fissava...”

“Non lo chiamano certo “Il Guercio” senza motivo... non ci vede da un occhio, poverino. Forse cercava solo di vedere meglio”

“Non lo so, non ne sono convinta... era solo una sensazione, ma... sembrava fissare proprio me...”

“Se ti va, potremo cercare qualcosa in più su di lui” propose Jessica

“Si, mi piacerebbe... ma per adesso, anche lui è solo uno dei tanti possibili sospetti. Più o meno... comunque, vediamo se troviamo dell'altro. Non ci concentriamo su una sola persona, se mi sbagliassi sarebbe solo una perdita di tempo”

“Mi sembra giusto. Comunque...” proseguì, aprendo le braccia per attirare l'attenzione di Sunset su ciò che le circondava “Siamo arrivati in centro! Patria di negozi, negozi ed ancora negozi! Venivo spesso qui con Sunset, ci sono molti negozianti che ci riconoscevano, quando entravamo da loro”

“Allora, direi di metterci a cercare per bene! Iniziamo!”

Al segnale, le due ragazze cominciarono quello che sarebbe stato un lungo giro per negozi. Ma non a fare compere, bensì a cercare qualunque persona potesse avere una strana reazione nel vedere Sunset in volto. Sarebbe stato un lungo e faticoso pomeriggio

 

Ma se dal suo lato era già pomeriggio quasi inoltrato, alla Canterlot High era appena iniziata la pausa pranzo. Gli studenti erano in fila alla mensa scolastica, in attesa che Granny Smith servisse loro il cibo. Era appena arrivato il turno di Applejack di prendere da mangiare

“Bene, cara, che cosa vuoi oggi?”

“Il solito, Granny, che altro?”

La vecchina sorrise, mettendole nel piatto una mela ed un succo di frutta, sempre alla mela. La nipote le sorrise, ma prima di andare via le disse un ultima cosa

“Nonna, avrei una domanda da farti... da quand'è che lavori qui in mensa?”

“Oh, praticamente da sempre, Applejack. Perché?”

“Beh... più tardi, quando avrai servito tutti, potresti venire al mio tavolo? Avrei una cosa da farti vedere, ma è lunga da spiegare”

“Ma certo! Aspettami, sarò li in un attimo!” rispose, iniziando già a servire l'hamburger vegano a Fluttershy, appena dietro di lei

 

Dopo una decina di minuti, tempo in cui sia Applejack che Fluttershy avevano finito di pranzare, Granny si fiondò al loro tavolo

“Huff... quel Bulk mangia più di una volpe in un pollaio... allora, cosa dovevi chiedermi?”

La ragazza sua nipote tirò fuori l'annuario dalla sua cartella, aprendo per prima la pagina con le foto dei suoi genitori. All'anziana venne quasi un colpo nel rivedere il figlio e la sua compagna, ma presto il suo cuore si riempì di gioia

“Quanto tempo... sono passati così tanti anni...” si rivolse poi alla nipote, felice “Mi hai chiamato perché volevi vedere piangere tua nonna? Beh, potresti riuscirci...”

“No, Granny, non solo per questo... non ti sto a spiegare tutto perché ti annoierei, ma dimmi, tu ti ricordi di una ragazza chiamata Sunset Silk? No, scusa, qui a scuola la chiamavano...”

“Silkie?” la precedette lei, sorridente “Ma certo che me la ricordo! Una ragazzina così dolce non la si incontra tutti i giorni. Sai, ora che me ne parli, la vostra amica Sunset le somiglia molto...”

“Beh, si... la Sunset del nostro mondo è sua figlia, per questo anche quella che conosciamo noi le assomiglia”

“Oh... questo spiega tutto... credo” rispose, un po' confusa sulla faccenda

“Bene, allora forse saprai dirci se conosci suo marito. Si chiama Evening Radius”

“Radius? Ma certo, ricordo perfettamente anche lui! Un bel giovanotto, che se avessi avuto quarant'anni di meno... hehehe, non credo sarebbe cambiato nulla. Quando si sono incontrati per la prima volta è stato subito amore! Immaginavo si sarebbero sposati”

“Bene, speravo lo conoscessi!” esclamò Applejack, dandole l'annuario in mano “Ci potresti dire chi è tra di loro? Noi non riusciamo a trovarlo”

“Hohoho, ma è ovvio che non lo troverete, lui non è in questo annuario!”

“Vuoi forse dire che è più grande di lei?” domandò Fluttershy, facendo scrollare il capo a Granny

“No, hanno la stessa età. Quello che voglio dire è che Radius non ha mai studiato alla Canterlot High! Lui andava alla Crystal Prep”

Le sue parole le lasciarono stupite. Adesso la situazione era cambiata, ma fino agli ultimi avvenimenti con Midnight Sparkle, la Crystal Prep e la Canterlot High erano scuole assolutamente rivali

“Ma quando si sarebbero conosciuti? E come?”

“Che domande, durante i Friendship Games di quegli anni! Quell'evento inizialmente non era stato pensato solo per far competere gli studenti, ma anche per far incontrare i ragazzi delle due scuole e sperare che facessero amicizia. Silkie e Radius si sono incontrati, ma è nato qualcosa di molto più profondo di una semplice amicizia”

“Ecco perché la preside non lo ricordava...” commentò Fluttershy “Forse non ne ha mai neanche sentito parlare, se andava alla Crystal Prep”

“Eh già” esclamò Applejack “Ed invece la cara Granny, grande amante del gossip scolastico, sapeva e ricordava tutto!”

“Che posso farci, queste cose mi fanno tornare con la mente a quando avevo la vostra età” rispose sognante, mettendosi poi a sfogliare l'annuario “Oh, rivedere tutti questi ragazzi... chissà che cosa sono diventati e dove sono andati dopo tutti questi anni... vi dispiace se lo tengo io? Solo per oggi... mi piacerebbe immergermi un po' nei ricordi”

“Beh, in realtà è della preside, dovresti chiedere a lei” le rispose sorridente Applejack

“Lo farò senz'altro!” rispose Granny, portandoselo via con se ed assumendo un tono serio “E vedi di non bighellonare troppo in giro, oggi! Abbiamo tanto da fare a casa!”

“Certo, sarò li appena finiranno le lezioni pomeridiane. E verrà con noi anche il colpevole, ha detto che ci darà una mano!”

“Chi? Quella schiacciasassi vivente? Beh, spero per lui che non voglia solo terminare il lavoro!” rispose, un po' arcigna “Altrimenti stasera avremo un bell'arrosto di elefante per cena!”

“Oh, non sarà necessario! Verrò anche io a tenerlo d'occhio...” aggiunse Fluttershy, un po' preoccupata “Non... non era seria riguardo l'arrosto, vero?”

Applejack non le rispose, limitandosi a darle una carezza in testa con dolcezza per farla stare tranquilla

 

Dopo aver mangiato, Applejack e Fluttershy si ritrovarono fuori dalla scuola, ad osservare il cielo ed a ripensare alla storia di Granny, mentre la giovane dai capelli rosei coccolava un po' un Irving addormentato

“Pensa un po', Fluttershy... Silk e Radius sono stati forse tra i pochi esempi di buoni rapporti tra la nostra scuola e la Crystal Prep...”

“Già. Ed è anche un rapporto molto duraturo!” esclamò, impensierendosi solo dopo “Adesso mi dispiace ancora di più per la loro Sunset...”

“Vero... non so tu, ma vorrei essere anche io ad indagare, in questo momento” commentò Applejack “Ah, come vorrei che fossero già di ritorno! Voglio sapere tutto quello che hanno scoperto!”

Mentre discutevano, davanti alla scuola si fermò una macchina. Erano di nuovo Silk e Radius, appena scesi dalla vettura e diretti proprio verso di loro, abbastanza sorpresi nel vederle in compagnia di un elefante

“Signora Silk, signor Radius!” esclamò Applejack appena li vide “Parlavamo proprio di voi!”

“Oh, davvero? E perché?” domandò Evening, fissando il pachiderma leggermente confuso ed intimorito, esattamente come la moglie

“Oh, non abbiate paura, è un elefante buonissimo!” le rassicurò Fluttershy

“Certo, finché non vede un topo...” commentò sottovoce Applejack

“Ok...” risposero assieme, cercando di distogliere la loro attenzione

“Comunque, parlavamo di voi perché abbiamo saputo come vi siete incontrati” continuò Fluttershy, arrossendo “Innamorarsi durante i Friendship Games... sembra una cosa così romantica”

“Oh, amore, i Friendship Games!” esclamò Sunset, prendendo il marito sotto braccio “Non ne sentivamo parlare da anni ormai... è una tradizione che hanno solo la Canterlot High e la Crystal Prep!”

“È vero, quanti ricordi...” commentò lui sognante, riprendendosi in fretta “Ma non siamo qui per immergerci nei ricordi. Sunset è con voi?”

Le due ragazze si ritrovarono ammutolite. Non sapevano cosa rispondere, non avevano idea se Sunset volesse che loro due sapessero delle indagini o no. E dato che Applejack era pessima a mentire, lasciò l'ingrato compito di farlo a Fluttershy

“Oh... ecco, lei e le altre... si, in questo momento sono... sono... in giro! Stanno... si, stanno facendo un... un compito in città! Avevano bisogno di alcune... cose, sono andate a prenderle... perciò... Sunset... lei non è qui, adesso” balbettò, riuscendo allo stesso tempo a non dire una vera e propria bugia, più una mezza verità, che però lasciò comunque dispiaciuta la coppia

“Peccato... speravamo di salutarla, prima di ripartire” commentò Silk, seguita da Radius

“Ed anche ringraziarla per ieri sera... non ne abbiamo avuto la possibilità, è andata via mentre dormivamo”

“Oh... andate già via?” disse Applejack “Appena ritorna, la saluteremo noi per voi. E gli diremo anche che la ringraziate”

“Si, preferiamo non restare troppo a lungo...” rispose Silk, sorridendole mestamente ”In ogni caso, grazie ad entrambe. Sunset sembra molto felice con voi” Applejack, nel vederli, non poté trattenere una considerazione

“Sapete, non so come abbiate fatto a lasciarvi tutto alle spalle ed a trasferirvi così lontano... io non avrei mai potuto, qui ci sono tutte le mie amiche!” con questo pensiero in testa, avanzò una ovvia domanda “Perché lo avete fatto?

“Lo... lo abbiamo fatto per lavoro!” esclamò Silk “Ci hanno offerto ad entrambi un ottimo lavoro ad Oxford, non potevamo... non trasferirci”

Fluttershy annuì alle sue parole, ma Applejack no. C'era qualcosa di strano, sia nel modo di lei di parlarne sia nell'atteggiamento dell'uomo, prima sorridente ed invece adesso in disparte e silenzioso. Non voleva accusarli di nulla, ma avrebbe riconosciuto una bugia ad un miglio di distanza

“Ora dovremmo andare, il viaggio fino al mare è lungo” disse loro Radius, aiutando Silk a muoversi “Abbiate cura di voi”

I coniugi li salutarono e risalirono sulla loro automobile, lasciando Applejack con una sensazione di inquietudine. Era sicura che stessero mentendo sul motivo della loro partenza, ma non riusciva a capire perché non fossero stati sinceri. Il suono della campanella la distrasse dal continuare a pensarci

“Torniamo dentro... e speriamo che le lezioni non siano troppo pesanti, oggi”

 

I secondi si fecero minuti, ed i minuti si fecero ore. Intere ore, passate da Sunset e Jessica a non concludere nulla. Avevano appena finito di girare tutti i negozi in cui l'amica del posto ricordava di essere mai andata assieme alla Sunset umana, ma in nessun negoziante pareva esserci stato un sussulto, neanche minimo, il che lasciò Sunset più perplessa del normale

“Ma come è possibile che nessuno mi abbia riconosciuta?” si chiese, stupita

“Beh, vuol dire che nessuno di loro era il rapitore...” rispose Jessica, fraintendendo le sue parole

“Non volevo dire questo! Insomma, sono la copia di una ragazzina scomparsa nel nulla, immagino ne avranno parlato ovunque... ed invece nessuno sa chi sono. Non capisco...”

“Il problema di queste storie è che fanno notizia per un po', ma spesso vengono dimenticate...” rispose la ragazza, avvilita ”sono anni ormai che Sunset è sparita, la gente forse nemmeno più si ricorda di lei”

“È triste... ma forse è meglio così... solo il colpevole potrebbe riconoscermi, non penso ci si possa dimenticare facilmente di qualcuno che hai rapito”

“Vero” osserva l'ora sul cellulare “Senti... io adesso dovrei ritornare a casa, altrimenti chi la sente mia madre...”

“Va bene. Allora, credo che per oggi possiamo finirla qui con le indagini. Chiamerò le mie amiche e gli dirò di trovarci per tornare a casa, torneremo poi domani. Sarai anche tu delle nostre, vero?”

“Assolutamente! Lasciami il tuo numero, così se serve possiamo sentirci!”

Mentre le due si scambiavano il contatto telefonico, Sunset ne approfittò per inviare un messaggio alle altre sue compagne in città per dirgli di tornare al varco, e Rarity e Pinkie furono tra le prime a vederlo. Avevano appena messo via il cellulare e si erano separate un momento da Rainbow e Twilight perché Larry, il pasticcere, le aveva chiamate per consegnargli la torta appena sfornata

“Oh, non vedo l'ora che anche le altre la assaggino!” commentò Pinkie, pregustandosi già il dolce ”Prodotti originali inglesi, altro che le nostre pasticcerie che fingono di usarli!”

“Suvvia, cara, sono solo ingredienti, non possono essere così diversi...” commentò Rarity in tono scherzoso

“Ah no?” rispose lei in tono di sfida “Dimmi, che tipo di tessuto useresti per un vestito?”

“Oh, beh, così su due piedi non saprei dirti! Il cotone è molto resistente, ma la lana tiene molto più caldo! Però se vuoi un abito di alta moda, il cashmere è assolutamente favoloso, e poi...” anche se presa dal discorso, si rese conto cosa volesse dire Pinkie nel momento in cui vide il suo sguardo divertito, ridacchiando imbarazzata “... credo di aver capito... hehehe”

“S-Scusate, non vorrei interrompervi... ma-ma avrei una torta da consegnarvi...”

Pinkie e Rarity sobbalzarono nel sentire una voce alle loro spalle. Larry era appena arrivato, con in mano una torta grossa quasi metà di una delle ragazze, ma nonostante la sua stazza e la fatica che stava facendo era riuscito ad arrivare perfettamente in silenzio, in tutta la sua timidezza

“Larry, santo cielo, ci hai fatto prendere un colpo!” esclamò Rarity con il fiatone

“S-Scusatemi...” rispose con un filo di voce “Non posso farci nulla... è da quando sono piccolo che tutti mi dicono di essere troppo silenzioso... n-non riesco a far rumore neanche quando mi muovo... la gente spesso non si accorge nemmeno che io ci sono...”

“Non importa!” esclamò Pinkie, molto più interessata al dolce torreggiante, che gli prese di mano per togliergli un enorme peso, lasciandogli in mano solo il pagamento per tutto “Grazie mille! Probabilmente torneremo anche domani”

“S-Siete sempre le benvenute...” commentò a bassa voce, in imbarazzo ma visibilmente soddisfatto, prima di salutarle. Concluso anche quest'ultima faccenda, le due poterono avviarsi di nuovo dalle due amiche che le aspettavano, dirette dritte al portale

 

Appena arrivata, Sunset vide le quattro compagne in sua attesa

“Pronte a tornare indietro?” domandò, soddisfatta

“Sicuro!” rispose Rainbow “Diciamo ad Applejack e Fluttershy di trovarci da qualche parte?”

“Non credo sia il momento adatto. Qui è quasi sera, ma da noi deve essere molto più presto, sai che dovevano lavorare alla fattoria di Applejack. Le incontreremo stasera e gli parleremo di quello che abbiamo scoperto”

“Già, giusto... va bene! Noi comunque non abbiamo trovato nulla di nuovo, non so tu...”

“Io si, ma sono solo miei sospetti... ve ne parlerò meglio quando ci saremo tutte”

Annuendo alla sua decisione, si misero tutte assieme a spingere il bidone dell'immondizia e rientrarono nel portale, lasciandolo chiudere a Twilight una volta ritornate per non lasciare traccia del loro passaggio. La loro ricerca di Sunset avrebbe ripreso il giorno successivo, adesso gli spettava un po' di riposo

 

 

 

 

 

Salve a tutti ragazzi, qui MC Outlaw. La storia prosegue senza intoppi, ed anche alla grande considerando quanto poco ci ho messo a scrivere questo terzo capitolo. Presto, molto presto, la storia giungerà alla fine, per cui se volete sapere che cosa è successo a Sunset continuate a seguirla

 

MC Outlaw

   
 
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