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Autore: Princesse with Wormmon    16/11/2016    1 recensioni
Al chiaro di luna, quella notte la sua bellezza ed il suo fascino risaltarono impudentemente, e il fisico slanciato ed esile da grande atleta avrebbe fatto breccia nel cuore di qualunque ragazza, come un fiore appassito, decaduto al quale erano stati strappati con crudeltà tutti i petali così era lui... ogni più piccolo barlume di bontà, o di gentilezza era stato spazzato via, e non ne era rimasta neppure l'ombra, solo l'oscurità lo possedeva adesso, completamente e non gli lasciava via di scampo.
Questa storia è per i fan di Ken Ichijouji! Buona lettura! :)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ken Ichijoji
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo I: A thorn in your heart

Le nostre ferite sono spesso le aperture nella parte migliore e più bella di noi

 

Era ormai notte fonda, era una notte oscura, interminabile e dolente. Là su quell' altura dove fiori variopinti, delicati e sfavillanti ormai da tempo non fiorivano più, un giovane ragazzo il cui cuore era stato offuscato dalle tenebre aveva posto la sua maestosa dimora. Il cielo era gremito di stelle luminose quella notte, che sembravano volessero rischiarare nel suo animo arrogante e ferito un sentimento di speranza. Piccoli puntini gialli incandescenti danzavano allegramente e coraggiosamente in quella brezza leggera quasi stessero cantando, erano solo piccole lucciole, ma audaci, inconsapevoli ed incuranti della rabbia e della solitudine che si erano infiltrati in quel cuore tormentato, e si contrapponevano con alterigia ai suoi sentimenti di vendetta .

Aveva ormai da giorni lasciato il mondo reale per la sua presuntuosa e crudele impresa di conquista di quel mondo, che secondo la sua idea era popolato da creature insulse ed inferiori. Quella notte un breve sentimento di angoscia e di apprensione si impadronì impudentemente del suo animo e si fece spazio spietatamente nei suoi pensieri, il giorno seguente avrebbe di certo conquistato un nuovo settore, come era suo solito fare, ormai nulla gli era più impossibile ed in pochi mesi sarebbe riuscito a portare a termine il suo crudele sogno di conquista, ma quella notte disperata nel suo animo straziato c'era qualcosa che non gli dava pace. Forse nulla gli dava più pace da tempo ormai, anche se non ne era pienamente consapevole, così il sentimento di rivalsa si era impadronito totalmente del suo essere.. si.. avrebbe lottato strenuamente pur di portare a termine il suo malvagio proposito, anche se nella camera solitaria in cui si trovava non riusciva a dormire, vessato dai suoi stessi pensieri di nemesi, che non facevano altro che acuire la sua inquietudine. Provò a chiudere gli occhi ma questo non bastò a calmarlo, aspettava con trepidazione che il sole sorgesse di nuovo per mettere appunto la sua prossima azione malvagia.

Non riusciva a fare a meno di ripensare a quei cinque ragazzi che dallo schermo gigante della sua camera di controllo sempre osservava, così fieri, coraggiosi ed audaci. Sembravano una squadra invincibile, pronti a farsi in quattro reciprocamente per la minima necessità, avevano combattuto strenuamente e valorosamente tutti i digimon che lui gli aveva scagliato contro uscendone sempre vittoriosi, ed erano legati da un forte sentimento di amicizia. Questo era davvero troppo per Ken che non avrebbe per nessun motivo accettato un'altra sconfitta, doveva assolutamente vendicarsi di loro, fargliela pagare amaramente per averlo sfidato, per essersi ribellati a lui con tanta arroganza, e soprattutto non avrebbe più accettato per nessun motivo al mondo che quel malfattore di Davis che aveva osato ferirlo nell'orgoglio restasse impunito. I ragazzi meritavano una degna punizione, che gli facesse comprendere che lui era l'unico assoluto sovrano di Digiworld.

Si alzò di scatto dal letto gelido nel quale si era rannicchiato sperando invano di riuscire a chiudere occhio e si diresse verso la camera di controllo con risolutezza ed eleganza. Aveva appena deciso che non avrebbe aspettato il sorgere del sole, niente poteva far attendere la sua maestà.

Al chiaro di luna, quella notte la sua bellezza ed il suo fascino risaltarono impudentemente, e il fisico slanciato ed esile da grande atleta avrebbe fatto breccia nel cuore di qualunque ragazza, come un fiore appassito, decaduto al quale erano stati strappati con crudeltà tutti i petali così era lui, ogni più piccolo barlume di bontà, o di gentilezza era stato spazzato via, solo l'oscurità lo possedeva adesso, completamente e non gli lasciava via di scampo. Quando giunse vide quel piccolo digimon verde cosi fedele e leale che dormiva silenziosamente a pochi metri dalla sua sedia, un vero amico, un amico sincero e fidato che non l'avrebbe abbandonato mai. Si avvicinò al piccolo bruco verde che riposava assopito, rannicchiato sul quel pavimento gelido, che gli raggelava anche il cuore e dopo aver esitato un secondo gli diede un calcio molto forte, crudelmente con una potenza inaudita per il suo corpicino esile, proprio come quando si trovava nel campo di calcio, e padroneggiava il pallone con estremo vigore e maestria, da lasciare sbalorditi gli spettatori. Wormmon sussultò terrorizzato, era stato appena svegliato da un dolore forte alla testa nel cuore della notte, e di scatto chiese '' Ohh.. chi è? Ho tanta paura! '' poi aprì gli occhi di scatto e vide la figura esile dell'essere umano che amava di più al mondo. '' Ken.. sei tu! Come stai? Non riesci a dormire? C'è qualcosa che non va? '' chiese sinceramente preoccupato. Ken non rispose nulla all'accorata preoccupazione di quel digimon, allora Wormmon continuò '' Ti prego Ken, se c'è qualcosa che non va dimmelo, forse posso aiutarti '' disse supplichevole.

'' Quei ragazzi.. sono diventati una vera seccatura, devo fargliela pagare e trovare un modo per sconfiggerli una volta per tutte, domani loro torneranno e noi gli tenderemo una trappola ''

'' Ken.. ma ne sei davvero sicuro? Loro sono ragazzi come te, non vorrai mica fargli del male? ''

'' Senti stupido vermiciattolo, sono stufo di stare a sentire il tuo insulso parere, mi hanno già intralciato troppe volte e mi hanno fatto perdere tanto tempo dato tutti i settori che hanno liberato, dovrò sprecare altro tempo prezioso per riconquistarli, lo capisci o no?!! '' urlò Ken furente.

'' Si Ken.. si.. scusami, scusami.. hai ragione ''

'' Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi così?! '' urlò, questa volta visibilmente più irritato, e gli diede un calcio sotto la mandibola spingendolo lontano e facendolo rimbalzare sul pavimento freddo.

'' Devo costruire una trappola, e tu mi aiuterai stupido schiavo. ''

'' Si Ken..o cioè voglio dire imperatore digimon, ti darò una mano ''.

Salirono su Airdramon e si diressero in un luogo deserto, era notte fonda, tutto era buio e spettrale. Arrivano in una foresta lugubre popolata da alberi terrificanti, sembravano proprio dei mostri orribili ed incutevano terrore.

'' Ken.. dove siamo? Ho tanta paura.. questa foresta mi fa venire i brividi e a te no? ''

Ken sbottò con disappunto davanti a tanta vigliaccheria poi disse '' è incredibile, sei proprio un codardo ''. Scesero da Airdramon e si inoltrarono in quella foresta terrificante, camminarono insieme per un po' uno accanto all'altro, ma era soprattutto Wormmon che terrorizzato da quell'orribile luogo non riusciva a staccarsi da Ken e gli stava azzeccato alle calcagna con un attaccamento quasi morboso. Finchè non sentì un leggero sibilo e vide un uccello dall'orribile aspetto, tutto nero che emetteva uno stranissimo verso e faceva venire i brividi.

'' Aaaaaahhhhhhhhh... aiutoooo '' urlò Wormmon terrorizzato, e improvvisamente saltò, senza pensarci su, sulla schiena di Ken, il quale lo allontanò con uno strattone e lo fece cadere a terra, con somma crudeltà.

'' Tu.. stupido verme, non osare mai più toccarmi, ne saltarmi sulla schiena come hai fatto adesso o te la farò pagare '' urlò Ken visibilmente arrabbiato.

'' Scusami.. scusami Ken ti prego, è che il buio mi ha sempre fatto tanta paura ed ho appena visto un uccello dall'aspetto davvero inquietante ''

Ken fece un verso di disprezzo e disappunto. '' Non mi importa cosa hai visto! Non permetterti più, hai capito stupido vermiciattolo?!''..

'' Si Ken.. scusami, scusami, perdono... perdono..'' supplicò Wormmon.

Ken preparò quella che sarebbe stata la trappola per catturare i digiprescelti, creò con uno dei suoi programmi informatici una voragine enorme che avrebbe risucchiato i ragazzi rendendoli prigionieri, catapultandoli in una delle prigioni sotterranee di quel settore spettrale che aveva conquistato pochi giorni prima e da li non sarebbero più potuti fuggire.. li avrebbe attirati li con uno stratagemma, la voragine sarebbe entrata in azione solo quando i ragazzi sarebbero passati su quel terreno fangoso, per farla partire bastava azionare un pulsante presente su una minuscola batteria che Ken aveva posto su un albero li vicino.

'' Tu stupido verme, ascoltami bene ''.

'' Si.. dimmi Ken ''

'' vedi questo pulsante rosso? Dovrai premerlo quando i ragazzi giungeranno in questo punto esatto dell'area, domani verrai qui di guardia e aspetterai il loro arrivo, quando giungeranno in questo punto schiaccerai il pulsante e loro saranno miei prigionieri, è tutto chiaro? ''

'' Si Ken.. chiarissimo.. solo che.. beh.. cosa succederà a quei ragazzi? ''

'' Saranno intrappolati nella prigione sotterranea di questo settore, e quando saranno miei prigionieri allora si che cominceremo a divertirci sul serio '' spiegò Ken ironicamente.

'' Ok Ken lo farò '' disse Wormmon mestamente

'' Molto bene '' esclamò Ken compiaciuto. Wormmon sembrava triste, non aveva mai potuto tollerare le cattiverie gratuite di Ken, e non riusciva a comprendere come mai volesse infliggere delle pene cosi crudeli a quei ragazzi innocenti, come poteva volere tutto ciò? No.. lui non avrebbe mai potuto condividere le sue idee e i suoi misfatti.. ma.. cosa poteva fare adesso? Poteva disubbidire a Ken e lasciare liberi i ragazzi, prendendo su di se una dolorosa punizione, e poi? Che sarebbe successo? Ken di certo non si sarebbe arreso davanti a nulla, e avrebbe trovato il modo di catturarli nuovamente, proprio come aveva fatto quando aveva liberato Agumon dalla schiavitù dell'anello del male, Ken aveva trovato il modo di soggiogarlo di nuovo. È cosi pensò, non sarebbe stata la sua disobbedienza a fargli cambiare idea, né si sarebbe arreso davanti a nulla pur di portare avanti il suo piano malvagio. Dentro di sé capì che non aveva altra scelta se non quella di obbedire a Ken, assecondarlo ed aiutarlo nel suo piano malvagio, doveva restare al suo fianco e proteggerlo in ogni necessità, era questo il suo compito, lo scopo della sua esistenza nel bene e nel male.

'' Senti Ken..'' disse Wormmon timidamente ed in lieve soggezione verso quel ragazzo tanto potente e maestoso.

'' Cosa c'è? '' chiese Ken freddamente

'' Ken.. io.. io ti aiuterò... ti proteggerò sempre, farò qualunque cosa tu mi chiederai, ti prometto che resterò sempre al tuo fianco.. potrai sempre contare su di me '' disse Wormmon accoratamente.

Ken sogghignò malvagiamente, ma allo stesso tempo era compiaciuto di quelle parole sincere che aveva appena sentito da parte di quel verme insulso ed imbranato.

'' E come potresti mai proteggermi? Sentiamo un po'... dubito fortemente che una nullità come te possa proteggermi, sei solo uno stupido verme inutile, debole e codardo.. ma comunque ho scelto te per questo compito solo per le tue dimensioni ridotte, tu puoi nasconderti bene dato che sei minuscolo, e riesci a strisciare tra gli alberi mimetizzandoti con la vegetazione.. per il resto sei un digimon completamente inutile, ed insulso, un insetto indegno anche solo di parlare con me che sono l'imperatore.. tu sei un digimon repellente, sei solo una nullità ''

Wormmon rimase ferito nel profondo dell'anima da queste parole, ma con estrema dignità di fronte a tanto disprezzo non disse nulla, abbassò la testa e le antenne tristemente, le lacrime scaturirono invisibili dai suoi occhi limpidi e cominciarono a solcargli il viso. Ken sembrò non accorgersi di quell'estremo dolore che aveva provocato a quella piccola creatura estremamente sensibile e timida, proprio come una pugnalata sferrata da un pugnale affilato lo aveva ferito profondamente nel cuore, come una spina che pungeva implacabilmente. Poi all'improvviso Ken vide le lacrime che sgorgavano da quei grandi occhioni azzurri e fece un verso maligno di disappunto, e una risatina crudele che esprimeva quasi piacere, ora era consapevole di averlo ferito.

'' E adesso che fai stupido vermiciattolo, piangi anche? Sei proprio un vigliacco piagnucolone, lamentoso e codardo, dovresti vergognarti di essere cosi debole e stupido '' disse Ken crudelmente.

Wormmon non rispose nulla tentò di asciugarsi le lacrime, le parole gli si fermarono in gola.. poi con un filo di voce sussurrò impercettibilmente '' io ti proteggerò sempre Ken..te lo prometto.. '' ma Ken non lo avrebbe mai sentito.

'' Torniamo alla base '' ordinò autorevole Ken.

Si diressero di nuovo verso quell'abitazione spettrale, e giunti li Ken entrò regalmente nella stanza dove era posto il suo trono, Wormmon lo seguiva fedelmente ancora triste e con il cuore straziato per tutto quello che Ken gli aveva detto solo pochi minuti prima. Ken si sedette sulla sedia maestosamente, probabilmente non aveva sonno, né aveva intenzione di dormire quella notte, Wormmon rimase li, accanto a lui come sempre.. come aveva promesso di non lasciarlo mai solo. Doveva mettere a punto tutte le torture che avrebbe fatto passare ai ragazzi nelle ore successive, così in silenzio cominciò a pensare malevolo e i pensieri sembravano non volergli dare pace, né scampo.. Wormmon il cui dolore si era leggermente alleviato adesso guardava Ken preoccupato per il suo stato d'animo pensieroso, Ken infatti sedeva sulla sua sedia austeramente, col suo sguardo crudele e sprezzante, poi abbassò la testa sembrava ferito, inquieto mentre era assorto nei suoi pensieri. A cosa stava pensando? Si chiedeva preoccupato il piccolo Wormmon. Non osava però chiedergli a cosa stesse pensando, quali terribili pensieri lo attanagliavano in quella notte disperata?. La rabbia nel cuore di Ken aveva ormai preso del tutto il sopravvento, senza pietà alcuna, il desiderio di rivalsa e di vendetta date le innumerevoli umiliazioni che aveva subito, si era totalmente impadronito del suo essere. All'improvviso un ricordo antico si fece spazio prepotentemente nella sua mente già tormentata, era un ricordo amaro, penoso e tagliente, anche se l'aveva rimosso da un po', quella notte si era fatto spazio prepotentemente dentro di lui e non ci fu speranza di allontanarlo.

 

Flashback:

 

Quella sera il crepuscolo stava nascendo. Il cielo iniziava a tingersi di riflessi rosati e dorati, mentre l'imbrunire avanzava speditamente. Di li a breve sarebbe venuta la sera. Un'aria delicata accarezzava il viso dei passanti, dovevano essere circa le 19 nel parco Tamachi, dove dozzine di bambini di tutte le età giocavano allegramente spensierati in quel luogo ameno, inconsapevoli del fatto che presto la giovinezza gli avrebbe portato via i sogni e quella felicità desiderosa di cose semplici che solo i bambini sanno conoscere.

Tra queste allegre risate, e gridolini di gioia e rincorrersi beatamente c'erano anche i sorrisi di 2 fratellini, uno maggiore di 3 anni rispetto all'altro. Il fratello più grande tentava di insegnare invano al suo fratellino come fare goal nel gioco del calcio, ma il fratellino era piuttosto lento e un po' imbranato, e trovava difficoltà nel tenere in mano quel crudele pallone arancione che non si lasciava dominare, ne si decideva a fare quello che lui gli comandava disperatamente. Il fratello maggiore era molto paziente, e ripetutamente gli spiegò come fare, come del resto gli aveva spiegato tante volte come risolvere quei complicati problemi di matematica, che il fratello minore non riusciva proprio a risolvere per quanto si sforzasse, per quanto ce la mettesse tutta proprio non ci riusciva, non era il suo campo, non era mai stato portato. Il fratello maggiore era un vero e proprio genio a tutti gli effetti, in tutti i campi ed in ogni disciplina, ed i suoi genitori impazzivano di orgoglio e di fierezza per lui, si vantavano di avere un figlio cosi intelligente e geniale.. era davvero un ragazzo prodigio, nonostante la sua giovanissima età era il loro trofeo ed il loro più grande orgoglio. Il fratellino minore amava infinitamente il suo fratellone, lui era tutto per lui, un modello da imitare, il suo punto di riferimento, il suo migliore amico, si fidava di lui ciecamente e ne era cosi fiero che sempre si vantava di lui con chiunque gli ponesse delle domande. Quella sera i due bambini giocavano serenamente all'aria aperta baciati da quel delicato vento primaverile.

'' Allora hai capito Ken? Devi prima prendere la mira e poi tirare la palla quando sei assolutamente sicuro di centrare il bersaglio hai capito?''

'' Si fratellone''

'' Ecco bravo, allora adesso riprova a fare goal, dai ce la puoi fare ''

'' ok ''. Il più piccolo dei fratelli Ichijouji prese fiduciosamente la palla e la pose davanti al suo piede destro speranzoso di riuscire a segnare questa volta e di riuscire finalmente a stupire il suo fratellone. Prese la mira accuratamente cercando di mettere a fuoco ogni centimetro libero di quel muro davanti al quale suo fratello faceva da portiere. Quando fu convinto della correttezza della traiettoria si fece coraggio e tirò un calcio al pallone, che sembrò volesse proclamarlo vincitore dato che non toccò il muro per pochissimo perchè suo fratello con estrema agilità e maestria aveva parato il colpo. Neppure questa volta Ken era riuscito a segnare. Abbassò la testa mestamente con il viso mogio e gli occhi addolorati, non osava fare neppure un passo verso quel fratello cosi potente, ne riusciva a guardarlo negli occhi per la vergogna di averlo deluso ancora. Osamu perspicacemente si accorse subito dello stato d'animo del piccolo Ken che si sentiva infatti un buono a nulla, una nullità impotente, un debole e uno stupido, cosi si avvicinò lentamente al suo fratellino cercando di confortarlo in qualche modo, gli mise la mano su una guancia e dolcemente lo accarezzò cercando di infondergli il coraggio e la forza di cui aveva estremamente bisogno.

'' Ken, non devi preoccuparti se ora non ci riesci, sii paziente con te stesso e un giorno ci riuscirai anche tu ne sono convinto. Devi solo stare sereno, e poi tu sei bravo in tante altre attività, quando facciamo le bolle di sapone ad esempio tu sei il migliore perchè soffi con gentilezza, io non sono bravo come te infatti con me scoppiano sempre. E poi quando usciamo i cagnolini vengono tutti a leccarti le scarpe perchè loro avvertono che sei gentile, percepiscono la tua purezza d'animo, cosa che non fanno con me. Per questo ti dico abbi sempre fiducia in te Ken.'' disse saggiamente il giovane Osamu

'' davvero fratellone? Quindi c'è davvero qualcosa che tu non sai fare? '' chiese ingenuamente Ken.

'' Certo Ken, ci sono tantissime cose che io non so fare e nelle quali tu sei più bravo, tu hai delle ottime qualità tutte tue, sei speciale e lo sarai sempre, non dimenticarlo mai ok? E sii più gentile con te stesso. ''

'' Grazie fratellone, ti voglio bene ''

''Anche io te ne voglio tanto Ken. ''

 

Fine Flashback

 

'' Ken.. cosa ti prende? Ti prego parlami, anche solo una parola, ti supplico, non resisto più a vederti così giù, è una tortura per me..'' disse supplichevole il piccolo Wormmon.

Ken non rispose nulla tanto era assorto nei suoi ricordi passati, ricordi che gli davano ancora angoscia nonostante fosse passato tanto tempo, perchè lui.. quel fratello che aveva tanto amato e allo stesso tempo odiato.. il suo migliore amico ma anche il suo peggior nemico... non era più li.. era andato via da tempo. Gli mancava? Come facevano questi frammenti di ricordi a dargli ancora cosi tanto dolore? Se era passato cosi tanto tempo?

Quella notte la solitudine e l'angoscia non volevano abbandonarlo, né lasciarlo dalla loro stretta agghiacciante, adesso doveva solo abbracciare il buio con coraggio ed andare avanti per portare avanti il suo proposito crudele. Si.. Ken era davvero senza scrupoli. Ancora ammutolito in quella camera fredda e umida non dava cenno di voler proferire parola, né di voler stare meglio. Solo memorie e ricordi angosciosi ora possedevano la parte più fragile e segreta di lui. Cosi non potè fare altro che abbandonarsi a loro senza speranza... Continua...

 

Fine Capitolo

Buonasera a tutti ragazzi!!! :) , questa lunga storia introspettiva e tutta psicologica ( ebbene sì! sarà lunga XD spero di non annoiarvi XD ) è interamente dedicata a Ken Ichijouji, cercherò di mettere in risalto le sue sensazioni, i suoi sentimenti, sin da quando era il crudele Digimon Kaiser, il suo rapporto con Wormmon e con gli altri ragazzi, con Miyaco soprattutto *__*....ma non voglio spoilerare nulla. Non mi concentrerò solo sull'aspetto psicologico, anche se è molto importante porre l'accento su questo, in quanto il personaggio del Digimon Kaiser è stato un po' troppo banalizzato, e troppo maltrattato secondo me.. non è stato posto troppo l'accento sui suoi tormenti interiori e sulle sue ferite del passato, insomma nella serie non si parla dei suoi stati d'animo tranne in qualche episodio ( come nel 9 ad esempio.. in cui possiamo percepire solo un pochino del malessere di Ken, ed il suo tormento interiore ).. ma viene svelato tutto solo nell'episodio 23 mai trasmesso in Italia ( tanto simpatica la Rai con le sue censure -.- )... cmq io amo tantissimo la coppia Kenyako, secondo me sono perfetti insieme... quindi si.. la mia è una Ken x Miyaco ovviamente ^_^ ... nella mia storia ci sarà anche azione, dramma, nuove avventure e nemici da combattere, e naturalmente anche la coppia Takari *_*.. ( povero Davis XD mi ha sempre fatto tanta tenerezza XD.. anche perchè amo il personaggio di Davis, secondo me è fantastico! ).
Spero che il mio primo capitolo vi sia piaciuto, che non sia stato troppo noioso o scontato, e che non vi abbia annoiato.. per favore siate clementi! e perdonate qualche errore di ortografia XD prometto che i prossimi capitoli saranno migliori.. un bacio a tutti :*

 

 

   
 
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