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Autore: Florafairy7    20/11/2016    4 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FURTO AL PALAZZO DI ISIS

Il giorno dopo, nel pomeriggio, Flora incontrò il professor Avalon per il suo allenamento. Avalon le aveva creato dei bersagli di pietra da colpire e ad ogni colpo doveva alternare la trasformazione.

"Soffio di Primavera!" Chiamava nella sua forma butterflix, poi, ancora in volo, in un attimo passava alla forma base e gridava:

"Colpo Aghiforme!"

Non riuscì a colpire tutti i bersagli ma tornò a terra distrutta. Guardò Avalon come se si aspettasse un rimprovero ma il professore aveva un'aria soddisfatta.

"Non sono riuscita a colpirli tutti." Puntualizzò Flora, Avalon sorrise inarcando le labbra e replicò:

"Beh, non è questo il punto. Il punto è, Flora, che la tua magia si sta uniformando, e anche che qualcosa mi dice che tu sia riuscita a sciogliere il tuo rompicapo." La guardò in attesa, infatti poco dopo Flora disse:

"Sì, beh, io credo di averlo capito... ma vede, il fatto è che se accettassi questi sentimenti, se superassi questo timore, perderei delle persone a cui tengo molto."

"Io credo, se posso permettermi, che se queste persone a cui tieni molto tengono almeno la metà a te di quanto tu tieni a loro, accetteranno la cosa."

"Sì, ma vede, ci ho già provato a fargliela accettare, e abbiamo finito per litigare. Non litighiamo mai! E a causa di una mia... sciocca passione dovrei rovinare tutto?" Chiese Flora, un po' esasperata, un po' triste.

"Perché dici che è sciocca? È una tua passione... vedi, nella vita incontrerai molte persone che cercheranno di sminuirti, di farti credere che sei meno importante di quanto sia in realtà, e che cercheranno di far sembrare sciocche le cose che per te sono importanti, non essere tu stessa la prima a farlo."
Flora lo guardò senza dire niente, il professore ruppe quel contatto visivo eccessivamente colmo di emotività e disse:

"Beh, per oggi può bastare. Sei andata bene, non buttarti giù, ricorda: va bene tener conto degli errori per migliorare, ma va bene anche tener conto dei buoni risultati per semplice amor proprio."

"Va bene, a domani, professor Avalon." Salutò Flora ancora riflettendo, Avalon sorrise fra sé.

Flora percorse i corridoi ripensando alle parole del suo professore. Una parte lei avrebbe voluto gridare tutto, l'altra parte aveva troppa paura per farlo.
Tra questi pensieri raggiunse la sua camera, quando entrò non si aspettava di vedere tanta gente.

"Ragazzi, ehi, che... ci fate qui?" Chiese la fata entrando e vedendo che gli specialisti, meno Brandon, erano seduti sul divano con le ragazze, meno Stella, come fossero il pubblico di un qualche spettacolo.

"Flora! Tesoro, sei qui, finalmente!" Esclamò Stella uscendo dalla sua camera e chiudendo la porta alle sue spalle.

"Stella, ma cosa...?" Chiese ancora Flora, Stella la zittì con un gesto e disse:

"Va' subito in camera mia a cambiarti, la tua uniforme è pronta."
Dall'altra stanza si sentì:

"Posso uscire ora?!"

"Un secondo, amore mio!!" Rispose Stella alzando la voce. "Va' in camera mia, il completo è sul letto." Disse poi a Flora, lei lanciò un'occhiata ai suoi amici, Helia le sorrise, così andò in camera di Stella.

"Stella, insomma, quanto temp..." Disse Brandon girandosi, poi si interruppe vedendo Flora, "Flora, ciao."

"Ehi." Salutò la fata con un mezzo sorriso, poi indicò l'abbigliamento di Brandon, "Direi che ha fatto proprio un bel lavoro."

"Sì, ci sa fare in queste cose." Disse Brandon guardandosi. Indossava dei pantaloni neri, una camicia bianca e un panciotto nero, su questo c'era ricamato lo stemma di Isis, abbellito da gemme preziose.

"Beh, almeno è qualcosa di semplice, me l'aspettavo più stravagante." Aggiunse Flora, Brandon sorrise:

"Questo perché non hai ancora visto quelle femminili!" Fece un cenno al letto di Stella e Flora poté vedere l'uniforme che le sarebbe toccato indossare.

"Oh, andiamo!" Esclamò Flora alzando gli occhi al cielo, sentirono Stella dall'altra stanza:

"...un taglio delicato, l'arte del ricamo che voi non avete neanche idea di cosa possa mai significare dato il piccolo spazio che concedete ai vostri cervelli per la materia, ed ecco il primo capolavoro: Amore, entra!!"

Brandon guardò Flora e con un sospiro disse:

"Mi sa che devo andare, buona fortuna." Le disse poi facendo un cenno verso la divisa. Flora gli sorrise e Brandon lasciò la stanza.

Flora indossò l'uniforme e prima di uscire si guardò allo specchio di Stella, uno specchio enorme.
Indossava un vestito che arrivava alle ginocchia, era color rosso cremisi, sopra portava un grembiulino bianco. Il vestito era a maniche corte e lungo i bordi era merlettato. Sul grembiule c'era lo stemma di Isis ricamato alla stessa maniera di quello sul panciotto di Brandon.
Neanche il tempo di guardarsi allo specchio che sentì:

"Flora, esci, muoviti!!"

La ragazza prese un respiro ed uscì dalla stanza, ne raggiunse il centro seguita dagli sguardi dei suoi amici. Arrivò al fianco di Stella e questa, indicando i particolari del vestito, diceva:

"Vedete la maestria con la quale ho cucito questo merletto? Sinceramente, credo che queste divise siano fatte meglio delle originali!"

"Okay, ora posso cambiarmi?" Chiese Flora con le guance rosse. Tutti la guardavano, e quel vestito era davvero, davvero, troppo appariscente per lei.

"Andiamo, Flora, non fare la timida, questo vestito è fatto benissimo!" Rispose Stella, Aisha disse:

"Guarda che stai proprio bene, Flora."
Lei abbozzò un sorriso.

"Bene, tesoro, puoi andare a cambiarti." Disse Stella a Brandon, lui si rivolse ai suoi amici:

"Sono felice di avervi permesso di sciacquarvi gli occhi, con permesso." E andò via ridendo mentre i suoi amici gli dissero:

"Sei un idiota!" Sky da un lato, Nex dall'altro:

"Presuntuoso che non sei altro!"

Helia, guardando Flora, disse:

"Flora, stai davvero bene, non è uno scherzo."
Lei gli sorrise, ma voleva comunque togliersi quel vestito di dosso.

Stella fece soffermare ancora i suoi amici sui particolari del vestito di Flora, poi finalmente le permise di andare a cambiarsi.
Aveva lasciato i suoi vestiti in camera di Stella, ma prima di entrare bussò:

"Posso entrare?" Sentì che Brandon le aveva dato il permesso così entrò.

"Oh, scusami!" Esclamò poi coprendosi gli occhi con le mani, Brandon ancora non aveva finito di rimettersi la camicia.

"Sono vestito, tranquilla." Rise lui mentre se l'abbottonava.
Flora si tolse le mani dagli occhi, anche se avrebbe tanto voluto coprirsi la faccia che ormai era tutta rossa.

"Io... devo prendere... ehm... i miei... le mie cose." Balbettò la ragazza prendendo i suoi vestiti.
Brandon cercò di non ridere, Flora stava andando ma lui la fermò:

"Flora?"

"Sì?" Chiese lei girandosi.

"Lo vuoi un consiglio?" Domandò Brandon come se ne sapesse di più, lei annuì:

"Tu sei bella, sei davvero bella, non nasconderti, non aver paura di farti vedere. Non... aver paura del mondo."

"Oh... g-grazie." Disse Flora, le sue guance non si decidevano a perdere quel colore, Brandon si avvicinò di qualche passo e disse:

"Sei così bella, e non solo esteriormente... eppure sembri l'unica a non vederlo, spero che qualcuno te lo ricordi."

"S-sì, beh, Helia, lui... sì, lui me lo dice che sono bella." Disse Flora con voce tremante, Brandon con un cenno della testa e con un mezzo sorriso replicò:

"Bene, perché altrimenti sarebbe un peccato."

Flora girò subito sui tacchi senza incrociare lo sguardo del suo amico e lasciò la stanza.
Attraversò il salottino a grandi passi e raggiunse la sua camera dove tirò finalmente un sospiro di sollievo dopo che ebbe chiuso la porta.
Si sedette sul letto. Prese un respiro e cercò di rilassarsi, erano stati dei minuti molto movimentati: Avalon, la prova del vestito, e Brandon.
Quello che le aveva detto significava molto e non si sarebbe mai aspettata di sentirselo dire proprio da lui.
Si poggiò le mani sulle guance per rinfrescarle, poi si decise e si cambiò i vestiti.
Raggiunse gli altri, incontrò lo sguardo dello scudiero e sedette accanto ad Helia.
Timmy e Tecna presero la scena e misero in chiaro i particolari del piano, dopodiché fu ora di tornare a Fonterossa.

"Ragazze, ci vediamo domani mattina, fatevi trovare fuori al cancello e non dite niente a nessuno." Disse Sky, loro confermarono e così, dopo averli salutati, i ragazzi andarono via.
Poiché avevano ancora tempo prima di cena Aisha decise di andare ad allenarsi e Flora andò con lei.

"Fra due settimane hai la gara, sei emozionata?" Chiese Flora andandosi a sedere al suo solito posto di spettatrice.
Aisha si legò i capelli e rispose:

"Abbastanza, ma è ansia positiva, mi spronerà a dare il meglio di me."

"Ho parlato con Avalon." Disse Flora e l'altra si fermò per ascoltarla, "Crede che debba superare le mie paure e prendermi quel Charmix. Crede che debba essere più sicura di me."

"Oh, beh, lo credo anch'io. Flora, tu sei davvero, davvero, troppo insicura."

"Lo so, ma non posso farci niente! È solo che... oh, non lo so! E poi Brandon, e poi la magia e..."

"... Aspetta, aspetta." La interruppe Aisha con le mani avanti, "Brandon?"

"Sì, vedi, me l'ha detto anche lui, ha detto che non devo aver paura di mostrarmi al mondo."

"Una delle poche volte in cui sono d'accordo con lui." Commentò Aisha," E..."

"E cosa?" Chiese Flora.

"Ti ha detto anche qualcos'altro o non saresti così turbata." Rispose Aisha incrociando le braccia.

"Ha detto che sono bella." Replicò Flora quasi in un mormorio.

"Okay." Annuì Aisha, notò l'espressione della sua amica, le si avvicinò e si inginocchiò accanto a lei.
"Non ti ha detto niente di male."

"Lo... so, ma..."

"Ma, Flora, ha ragione, tu sei bella, e so a cosa lui si riferisse. Per una volta, come ho detto, mi trovo d'accordo con lui, devi essere più sicura di te."
Flora abbozzò un sorriso, poi disse:

"Allora, mi mostri la tua coreografia o no?"

La sua amica alzò gli occhi al cielo, sapeva che Flora non amava parlare troppo di se stessa, così si alzò e le mostrò la sua coreografia alla trave.

Fu ora di cena, e lo fu anche a Fonterossa.
Dopo cena, mentre Sky e Brandon tornavano insieme in camera loro, Brandon disse:

"Credo di avere un problema."

"Che genere di problema?" Chiese il principe con preoccupazione.

"Il fatto è che... mi sento un po' confuso."

"Una parte di me sa a cosa ti rifersici ma vorrebbe tanto sbagliarsi." Disse Sky, Brandon storse le labbra e raccontò al suo amico ciò che lo turbava.

La mattina dopo le ragazze si prepararono presto per uscire, Flora prese con sé l'uniforme che avrebbe dovuto indossare.
Uscirono per aspettare i ragazzi e quando loro arrivarono salirono in fretta a bordo della navicella che ripartì subito alla volta di Isis.
Le ragazze salutarono i loro ragazzi e purtroppo per Timmy c'era anche Logan che si prese del tempo per salutare Tecna.

"Hai fatto qualcosa ai capelli?" Chiese lui con un sorrisetto accattivante, lei arrossì lievemente e rispose:

"In realtà sì, grazie per averlo notato."

"Come non notarlo." Sorrise lui, in quel momento arrivò Helia che disse:

"Tecna, credo che Timmy abbia bisogno di te."

"Ma sì, certo, certo." Sorrise imbarazzata la fata e, seguita dallo sguardo di Logan, raggiunse Timmy.
Helia guardò Logan negli occhi e con aria severa disse:

"È la ragazza del mio migliore amico."

"Che se la tenga stretta." Sorrise Logan, così si allontanò non lasciando il tempo ad Helia di dire altro.

Sky chiamò l'attenzione della squadra e disse:

"Bene, abbiamo scoperto che il cambio dei turni è alle undici, per le dieci e quarantacinque dovrete stare nel palazzo."
Flora e Brandon annuirono, Sky continuò:

"Brandon, sai dove dirigerti, Flora, la regina ha protetto tutto con un incantesimo che dovrai spezzare per accedere alla camera segreta."
I due annuirono ancora una volta, Tecna intervenne:

"Calcolando una statistica di probabilità la regina avrebbe potuto usare tre incantesimi diversi per nascondere i suoi gioielli: l'incantesimo di occultamento Cloak, quello Sombra e quello Nox, dovrai provare i loro controincantesimi e sperare di indovinare quello giusto al primo tentativo."

"Okay, va bene." Disse Flora.

"Se posso permettermi," S'intromise Logan, "come farete ad introdurvi a palazzo?"

"Sky e io distrarremo le guardie, Diaspro ci odia, perderà del tempo con noi." Rispose Bloom, Logan schioccò la lingua e disse:

"No, no, fa acqua da tutte le parti! La principessina risalirà subito a voi quando scoprirà del furto. Non potete usare la magia? Magari con un'illusione."

"Non possiamo usare quel tipo di magia." Puntualizzò Musa, Logan disse:

"Allora non potrete mai rubare quel ciondolo."

"Ha parlato l'esperto!" Esclamò Nex con sarcasmo, Logan sorrise e Brandon incrociò il suo sguardo, poi sospirò e disse:

"E va bene, Logan, tu cosa ci consigli di fare? Le ragazze non praticano quel tipo di magia, dacci un'altra idea."

"Brandon, rimarremo col nostro piano." Disse Sky, o lo ordinò più che altro, ma Brandon ribatté:

"Ha ragione lui, meno di una settimana fa Faragonda ha chiesto alla regina Agata del ciondolo, tu arrivi sotto al palazzo e il ciondolo scompare? Ha ragione, non va bene. Allora, fratellino, che ci consigli di fare?"

"Io vi consiglio di infrangere le regole per una volta e fare quel dannato incantesimo, state rubando ad una regina, non direi che siete tanto corretti poi." Rispose Logan, Brandon lo guardò di bieco ma lui continuò:

"Nessuno è buono veramente." 
Flora alzò gli occhi al cielo, infastidita. Quel tipo non le piaceva e non le piaceva! Ma sembrava l'unico esperto in materia, anzi, lo era, e Brandon sembrava fidarsi di lui.

"Potremmo finire nei guai con il Distretto della Magia." Disse Aisha, Logan replicò:

"Potreste finire nei guai anche per aver rubato alla regina di Isis ma non mi sembra che la cosa vi turbi più di tanto."

I ragazzi si guardarono tra loro, Sky si avvicinò a Brandon e sottovoce gli disse:

"Brandon, lo so che è tuo fratello e che ti fidi di lui, ma le ragazze potrebbero finire nei guai."

"Hai un'idea migliore?" Chiese il suo scudiero.

"Potremmo sempre pensarci."

"Sa quello che dice, te lo assicuro, è un buon piano." Replicò Brandon, Sky disse:

"E va bene, mi fido di te." Brandon sorrise.

Timmy, che era ai comandi, disse:

"Potremmo sempre pensare ad un'altra soluzione."

"Concordo con Timmy." Disse Helia ma Sky fermò i due amici:

"Ragazzi, è un buon piano. Ragazze, ve la sentite?"

"Per me si può fare, in fondo saremmo comunque nei guai." Disse Stella e Bloom concordò con lei, così come Musa e Aisha.

"Ragazzi, non ne sono sicura..." Disse Tecna, Flora aggiunse:

"Un incantesimo di illusione non è propriamente magia bianca..."

"Oh, andiamo, ragazze, guardate che so quello che dico! Un tizio una volta ha fatto la stessa identica cosa e gli è andata alla grande!" Esclamò Logan, poi aggiunse: "... L'ho letto sul giornale..."

Flora lo guardò male, poi guardò Brandon, lui disse:

"Mi fido di lui."

"Non lo so..." Insisté Flora, Brandon replicò:

"Sa di cosa parla."

"In che senso?" Chiese Stella, Brandon si girò verso di lei e disse, e con lui Flora nello stesso istante:

"In nessun senso."

"Oh... va bene." La bionda alzò le mani, Flora concluse:

"E va bene."

Logan sorrise soddisfatto ma tra i ragazzi c'era un po' di tensione.
Dopo qualche ora arrivarono su Isis e Flora e Brandon si cambiarono per potersi confondere tra la servitù del palazzo.

"Che eleganza!" Esclamò Logan quando li vide, Flora gli lanciò un'occhiataccia mentre Stella sorrise e disse:

"Modestamente, sono stati confezionati dalla sottoscritta e sono stupendi!"

"Ragazze, siamo pronte per l'incantesimo?" Chiese Flora cambiando argomento, le altre allora annuirono e le sei fate si misero in cerchio e si presero per mano.
Sky e Timmy fermarono la navicella nei pressi del palazzo e le ragazze iniziarono a formulare il loro incantesimo.
Fu un po' diverso dalle altre volte, le ragazze cercarono di tenere salde le prese tra le loro mani, i loro capelli iniziarono ad ondeggiare per la forza della magia, i motori della navicella si spensero di colpo.
I ragazzi si guardarono tra loro un po' spaesati, le ragazze facevano fatica mentre cercavano di mantenere un ritmo costante nel recitare l'incantesimo.
Brandon, sottovoce, disse a suo fratello:

"Logan, se succede qualcosa alle ragazze giuro che..."

"... Rilassati, fratellino, non succederà niente di male. Sai quel tizio del giornale? Era il sottoscritto, andrà tutto bene."

"Oh, beh, allora..." Sospirò Brandon contrariato, le ragazze interruppero l'incantesimo proprio in quel momento e furono spinte all'indietro dalla forza di quella magia.

"State bene?!" Chiese Helia avvicinandosi a loro.

"Sì, stiamo bene." Rispose Bloom dopo aver preso un respiro.

"Flora?" Chiese ancora Helia, lei sorrise rassicurandolo e replicò:

"Va tutto bene." Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo. Tecna disse:

"L'illusione non durerà per molto, dovrete sbrigarvi."
Flora guardò Brandon e lui annuì, Sky disse:

"Ragazzi, buona fortuna."
Brandon gli sorrise e si avviò al portellone seguito da Flora.
Timmy aprì le porte, prima di scendere Flora guardò Helia in cerca di una rassicurazione che ovviamente arrivò.

"Pronta?" Le chiese Brandon.

"Pronta." Rispose lei, allora lasciarono la navicella.

Si trovavano all'esterno del lato nord dell'immenso palazzo, la cancellata lo circondava, loro dovevano arrivare al cancello nord, superare le guardie, ormai illuse, ed entrare a palazzo.
Camminarono a passo svelto per raggiungere il cancello prima che l'incantesimo s'interrompesse.
Brandon era qualche passo avanti.

"Flora?" Chiese fermandosi, lei lo raggiunse:

"Con queste scarpe è impossibile!" Rispose lei, la servitù di Isis indossava delle scarpine rosse con un tacchetto che rendeva la corsa un qualcosa di molto difficile.

"Dobbiamo sbrigarci, dai, vieni!" Esclamò lui prendendola per mano e riprendendo a camminare portandola con sé.

"Ricordi quando mi hai detto che non volevi farmi fare cose che non volevo fare?" Chiese Flora, col fiato corto, costretta a seguire il passo del suo amico.

"Sì."

"Bene, perché stavolta l'hai fatto. Non mi piace praticare questo tipo di magia, non è magia bianca."

"Lo so, Flora, mi dispiace, ma Logan aveva ragione."

"Brandon, lo so che è tuo fratello, ma non... voglio dire, potevamo pensare ad altro e..."

"Non ti fidi di lui?"

"Sinceramente?"

"Ma ti fidi di me?" Chiese fermandosi, Flora in automatico si fermò con lui.

"Sì."

"Andrà tutto bene. Ce la caveremo alla grande, te lo prometto."

Flora strinse le labbra con un sospiro, Brandon disse:

"Ascolta, mi dispiace di averti messa in condizione di fare qualcosa che non volevi, ti prometto che non accadrà mai più, va bene?"

"Va bene." Annuì Flora con un sorriso, Brandon riprese a camminare e la trascinò via ancora una volta.

Arrivati davanti al cancello c'erano due guardie armate che lo sorvegliavano, oltre quello c'era una stradina che attraversava il giardino e poi un portico, era da lì che entrava la servitù.

"Vi stavamo aspettando, entrate." Disse una guardia aprendo il cancello, Brandon si sorprese, guardò Flora, lei gli fece un cenno così entrarono e la guardia richiuse il cancello.

"È così che funzionano gli incantesimi di illusione?" Chiese lui mentre si avvicinavano al portico.

"Sì, è controllo della mente fondamentalmente."

"E non ricorderanno di averlo fatto?"

"No, per niente."

"Caspita..."

Arrivati sotto al portico c'erano due porte.

"Quale prendiamo?" Chiese Flora andando già un po' nel panico.

"Sinistra." Rispose Brandon sicuro di sé, così entrarono a palazzo.
Si ritrovarono nelle cucine, c'erano donne e uomini vestiti come loro che andavano avanti e indietro per cucinare, lavare e riordinare.
I due ragazzi si guardarono intorno per un secondo, poi notarono di avere ancora le mani unite e si lasciarono andare.

"Vieni." Disse Brandon, così si fece strada e Flora lo seguì.

"Dove credete di andare?!" Chiese una donna cicciottella piazzandosi davanti a loro.

"Nella... lavanderia!" Rispose Brandon, "Non non facciamo parte delle cucine, il nostro posto è la lavanderia."

La donna li guardò entrambi, poi disse:

"Allora ritornateci, e non voglio più vedervi nella mia cucina, sempre a rubacchiare qualcosa, razza di delinquenti!"
Li lasciò passare e Flora e Brandon tirarono un sospiro di sollievo.
Uscirono dalla cucina salendo delle scale, aprirono la porta e si ritrovarono in un corridoio.

"Wow." Flora rimase a bocca aperta, il palazzo di Isis era il più prezioso palazzo della Dimensione Magica.
Le pareti erano coperte di arazzi adornati a loro volta con pietre preziose e sfavillanti, la mobilia era altrettanto preziosa e sui mobili c'erano incastonate delle gemme.

"Diciamo che sono un po' fanatici..." Disse Brandon storcendo il naso, Flora si poggiò le mani sui fianchi come se fosse stata già un po' stanca, e chiese:

"Da che parte andiamo?"

"Terzo piano, quarto corridoio, è l'unica porta di quell'ala."
Rispose Brandon, fece strada e Flora lo seguì.
Durante il cammino per i corridoi e salendo le scale incontrarono altro personale ma nessuno fece caso a loro essendo ben mimetizzati.
Erano al secondo piano e stavano raggiungendo la scalinata che li avrebbe portati al terzo, ma sentirono una voce che diceva:

"Che bassezza! Non mi aspettavo arrivassero a tanto le due sorelline! Puah! È davvero vergognoso!"

Flora trasalì e bisbigliò:

"È Diaspro!"

"L'ho sentita!" Replicò Brandon a denti stretti.

"Che facciamo?! Brandon, ci scopriranno, lo sapevo, lo sapevo che andava a finire così!"

Brandon le posò una mano sulla bocca e la tirò con lui  girando l'angolo del corridoio nascondendosi dietro ad un busto di marmo che era lì con il compito di abbellire e impreziosire il corridoio.
Il cuore di Flora batteva a mille, e anche quello di Brandon per quello che poté sentire. Lo specialista era dietro di lei e la teneva stretta con una mano sulla bocca.
Videro Diaspro proseguire per il corridoio e continuando a parlare con la sua serva:

"C'era tutta la Dimensione Magica a quella festa! Sono delle oche, ecco cosa sono le due sorelline!"

La principessa superò quel corridoio e Flora e Brandon tirarono il secondo sospiro di sollievo. Brandon la lasciò andare, Flora, con aria seria, gli disse:

"Ti prego, sbrighiamoci."
Brandon la guardò negli occhi, prese un respiro e riprese a camminare lungo il corridoio, seguito da Flora.
Arrivarono al terzo piano, arrivati lì Brandon fece strada per arrivare alla camera della regina. Svoltarono il primo angolo, poi il secondo, e poi il terzo. Lì si fermarono, c'era un uomo vestito come Brandon e avanzato d'età che li guardò contrariato dicendo:

"E beh? Ve la prendete con comoda voi due? Tu," Fece cenno a Brandon, "porta subito queste lenzuola in lavanderia, e tu," Fece cenno a Flora, "questi asciugamani nel bagno del secondo piano. La regina prenderà il tè fra venti minuti e va apparecchiata la tavola, muoversi!!"

Brandon e Flora, un po' spaesati e sotto l'occhio vigile dell'uomo, presero le lenzuola e gli asciugamani così ritornarono sui loro passi.

"E ora che facciamo?" Chiese Flora, preoccupata, mentre l'uomo li guardava allontanarsi.

"Shh." Fu tutto quello che disse Brandon, le fece un cenno e girarono il corridoio.

"Dove vai?!" Chiese Brandon che si era fermato mentre Flora stava avanzando, lei si girò e rispose:

"Devo portare queste nel bagno del secondo piano!"

"No, tu porti le tue scarpette rosse qui! Non abbiamo tempo per le commissioni, vieni!" Replicò Brandon, Flora gli si avvicinò, lui gettò lo sguardo oltre l'angolo per vedere se l'uomo era andato via.

"Che cosa fa?" Chiese Flora, con ansia.

"Sta... guardando l'orologio... ora prende delle tovaglie... è entrato in una stanza, andiamo!" Senza un secondo di preavviso Brandon le prese la mano e i due corsero lungo il corridoio e svoltarono l'angolo prima che il servitore anziano potesse uscire da quella stanza.
Erano finalmente arrivati nel quarto corridoio, Flora riprese fiato.

"Ti odio." Disse lei.

"No che non mi odi." Replicò lui con un sorrisetto, Flora sorrise inarcando le labbra.

"La camera della regina è quella, andiamo." Disse Brandon.

I due si avvicinarono alla porta guardandosi intorno sperando che nessuno arrivasse, così entrarono chiudendo la porta alle loro spalle.

"Wow!" Esclamò Flora, la camera della regina era molto grande e colorata. Al centro c'era un letto a baldacchino ricoperto da lenzuola rosse. Le tende di velluto coprivano le grandi finestre lasciando la stanza in penombra. Posarono le lenzuola e gli asciugamani sul letto.

"Qual è la stanza dei gioielli?" Chiese Flora al suo amico.

"L'arazzo sulla destra, è da lì che si apre la porta che porta ai gioielli." Spiegò Brandon.

Flora diede un' altra occhiata ai bei mobili laccati, al grande specchio nella cornice d'oro e al prezioso tappeto, e si avvicinò all'arazzo che raffigurava proprio una porta.

"Rimani vicino alla porta e accertati che non venga nessuno mentre compio l'incantesimo." Disse Flora, lui aprì di poco la porta, tanto quanto bastava per permettergli di vedere.

Flora si dedicò all'arazzo. Prese un respiro, era molto agitata, scrollò le spalle ed inizò.
Provò con il controincantesimo per l'occultamento Sombra, passava le mani sull'arazzo mentre mormorava le parole del suo incantesimo.

"Come va?" Chiese Brandon dopo alcuni minuti, lei, ad occhi chiusi e cercando di non perdere la concentrazione, rispose:

"È complicato."

Continuò a salmodiare mentre Brandon alla porta ogni tanto le lanciava qualche occhiata.
Dopo poco s'interruppe e batté un piede in terra dicendo:

"Non è l'incantesimo Sombra! Accidenti! Provo con un altro... va tutto bene lì fuori?"

"Non c'è anima viva." Le assicurò Brandon.

Flora si rivolse ancora all'arazzo, ci poggiò sopra le mani e formulò il suo incantesimo intento a spezzare un incantesimo di occultamento Nox.
Dopo pochi minuti la fata disse:

"È l'incantesimo Nox! Posso spezzarlo!"
Brandon, con un occhio fuori la porta, sorrise.

Flora allora si dedicò al suo incantesimo, la porta dell'arazzo diventava più reale ad ogni parola, pronta per essere aperta.
D'un tratto Brandon chiuse la porta.

"A che punto sei?" Chiese lui cercando di mascherare l'agitazione.

"Ci vorrà qualche minuto." Rispose lei, poi capì. "Oh, cielo! Arriva qualcuno, non è vero?!"

"Ha preso questo corridoio e questa è l'unica porta..."

"Dobbiamo nasconderci!" Esclamò Flora agitata, "Ma dove?! Idea! Sotto al letto!"

"Notizia flash: sono il doppio di te, non ci entro sotto al letto." Rispose Brandon ormai agitato quanto lei.

"Brandon, che facciamo?!" Chiese lei facendo passare smaniosamente lo sguardo dal suo amico alla porta.

"Troviamo un modo... lo troviamo..." Replicò Brandon guardando la porta.
La maniglia si abbassò, la serva stava per entrare. Flora lo guardò respirando velocemente, piena d'ansia.
La porta si stava aprendo, Brandon allora le si avvicinò, spingendola verso l'arazzo e facendola appoggiare al muro, le prese il viso fra le mani e la baciò.
La baciò prima dolcemente, poi con più passione. Flora sentì un formicolio nelle gambe, sentì tremarle le dita, che erano appoggiate sul petto del ragazzo.
E poi entrambi sentirono qualcuno schiarirsi la voce. Si interruppero e guardarono la donna che era in piedi accanto alla porta con in mano delle lenzuola.
Flora stava per dire qualcosa ma la donna, accigliata, disse:

"Come osate infiltrarvi nelle camere della regina per... per i vostri affari?!"

"Ci... ci dispiace. La prego, la prego non si arrabbi, noi stavamo solo..." Provò a dire Brandon ma la donna non lo fece finire:

"... l'ho visto cosa stavate solo facendo! Siete degli irresponsabili! Degli immaturi! Degli..." La donna sospirò vedendo che Flora aveva preso la mano di Brandon. "... innamorati. Sentite, io non vi ho visto, ma dovete andarvene subito di qui." E avanzò per poggiare le lenzuola suo letto, poi tornò accanto alla porta.

"Va bene, grazie, grazie mille! Ce ne andiamo, e le siamo debitori." Disse Brandon con un sorriso, la donna alzò gli occhi al cielo con un sorrisetto.

"Mi raccomando, non tutti sono indulgenti come me, è che io sono un'inguaribile romantica, ma qualcuno avrebbe potuto pensare che foste qui persino per rubare qualcosa!" Borbottò la donna e così lasciò la stanza.
I due ragazzi rimasero in silenzio per un secondo guardando la porta, poi si guardarono.
Brandon stava per dire qualcosa ma Flora fece prima:

"Ero a metà incantesimo, è quasi fatta."
Si girò verso l'arazzo dandogli le spalle, lui tornò alla porta.
Dopo pochi minuti Flora disse:

"Brandon, vieni, è completo."

Il ragazzo si avvicinò, la porta raffigurata nell'arazzo era diventata reale. Poggiò una mano sulla maniglia, era vera, la abbassò ed aprì la porta.

Flora entrò nella stanza segreta, era piccola ma era stracolma di gioielli preziosi poggiati su portagioie. C'erano orecchini, anelli, una corona d'oro luccicante, e c'era il cuore della natura.
Flora, con cautela, lo prese e lo guardò con attenzione.
Era un ciondolo d'oro a forma di cuore con incastonato un rubino ed era attaccato ad una catenina anch'essa d'oro.

"È bellissimo." Disse Flora guardando il ciondolo, Brandon la guardò tenere il gioiello e poi le disse:

"Ora dobbiamo andare via di qui il più velocemente possibile."
Flora si distolse dal ciondolo e lasciò la stanza segreta.
Chiusero la porta, Brandon sentì Flora mormorare parole incomprensibili e la porta divenne magicamente parte dell'arazzo.

"Andiamo." Disse Flora, Brandon la fermò.

"Dammi il ciondolo."

"Cosa? Perché?" Chiese Flora, confusa.

"Perché è meglio se lo tengo io." Insisté Brandon, Flora non capì il motivo dell'insistenza del suo amico ma gli porse comunque il ciondolo, Brandon lo nascose nella tasca dei pantaloni.

"Va bene, ora possiamo andare." Stavano andando ma Brandon si fermò ancora:

"Anzi no." Flora si fermò e lo guardò, "Flora, mi dispiace... per prima..."

Flora era visibilmente agitata, arrossì e balbettò:

"M-ma no... non devi..."

"Sicura?"

"S-sì... ora andiamo." Abbozzò un sorriso e i due lasciarono la stanza.

"Ora andiamo di sotto, passiamo per la cucina e da lì usciamo con il carico, è fatta." Disse Brandon anche per ricapitolare il piano.
Flora lo seguì in silenzio.
Dal terzo piano dovevano scendere al piano terra sperando di non incontrare nessuno.
Scesero al secondo piano. Passarono due ragazze con in mano dei vassoi vuoti.
Scesero al primo, e incontrarono invece qualcuno che non avrebbero voluto.

"Vi aspettavo mezz'ora fa! Dove vi eravate cacciati?! La regina doveva prendere il suo tè! Per questa mancanza raddoppierete i turni di lavapiatti!" Esclamò l'uomo anziano guardandoli male, Flora e Brandon rimasero fermi sotto il suo sguardo severo.

"Ci... dispiace..." Mormorò Flora, l'uomo si accigliò:

"Dispiace?! Se a voi dispiace la regina non prende il suo tè! Sai quanto me ne importi che vi dispiace!"

Brandon aprì la bocca per dire qualcosa ma l'uomo anziano si calmò di colpo e chiese proprio a lui, squadrandolo dalla testa ai piedi:

"Che cos'hai in tasca?"

Flora sgranò gli occhi e cercò di non far vedere quanto fosse agitata, Brandon dissimulò e con un sorrisetto rispose:

"Io? In tasca? Niente!"

"Hai qualcosa lì. Che cosa? Fammi vedere." Ordinò l'uomo aprendo il palmo della mano, Brandon deglutì e replicò:

"È solo un fazzoletto."

"Voglio vederlo." Insisté l'uomo.

"Oh, no, non è molto piacevole, raffreddore..."

L'uomo lo guardò, poi disse:

"Non sono uno che ha lo stomaco debole. Esigo che tu mi dia quello che hai in tasca."
Brandon non disse nulla, Flora guardò entrambi, l'uomo si avvicinò a Brandon, lui fece un passo indietro.

"Vieni qui!" Esclamò l'uomo cercando di frugare lui stesso nella tasca di Brandon con la sua mano secca, in quel momento Flora esclamò:

"Oh, cielo! Oh, cielo!" I due uomini si girarono verso di lei, lei si gettò fra le braccia dell'uomo dicendo:

"Mi manca l'aria! Sento che sto per svenire!"

"Ma... signorina!" Disse l'uomo sorreggendola, preoccupato. Flora, continuando la sua commedia, esclamò:

"Ho bisogno di un fazzoletto con i sali! Mi sento male! Svengo!"

L'uomo, che sorreggeva Flora, si passò una mano sui capelli bianchi e tirati indietro e ordinò a Brandon:

"Valle subito a prendere i sali dal bagno!" Brandon guardò Flora, stava per andare ma la ragazza esclamò:

"No! Vada lei... questo qui è.... un incapace! Non sa nemmeno dove prenderli i sali e a me servono subito! Sto male, mi scende la pressione, svengo!"
L'uomo, agitato, disse a Brandon:

"Prendila! Su, prendila! Vado a prenderle il fazzoletto con i sali!"
Passò Flora tra le braccia di Brandon con molta poca delicatezza e scese le scale di fretta. I due aspettarono che lui si fosse allontanato e Flora come per magia si riprese.
Brandon scosse la testa con un sorriso:

"Sei incredibile."

"Sono una ragazza." Replicò lei stringendosi nelle spalle ma piuttosto compiaciuta, "Ora andiamocene prima che torni."
Brandon le sorrise e i due continuarono verso le cucine. Dal corridoio presero dei fazzoletti di cotone poggiati su una sedia che aspettavano di essere riordinati nei cassetti.
Arrivati alla porta delle cucine sentirono la donna cicciottella che li aveva fermati poco prima dire:

"Il carro è pronto! Su, forza! Che ho bisogno di latte, pane e uova, e del pesce per la cena di stasera! E anche del formaggio! Muoversi!!"

"È il nostro passaggio." Sussurrò Brandon a Flora, lei prese un respiro, allora entrarono in cucina.
Si fecero strada tra i grandi tavoli e le pentole bollenti fino a raggiungere la porta dalla quale erano entrati.
La stessa donna li fermò e con la stessa aria severa chiese:

"Ancora qui voi due?! Sono stata indulgente una volta!"

"Ci hanno mandati dalle lavanderie!" Rispose Brandon mostrando i fazzoletti di cotone, "Hanno detto che c'era bisogno del cotone per avvolgere il pane e i formaggi che avreste comprato al mercato!"
Sorrise con aria innocente, la donna guardò Flora, lei sorrise e annuì.

"Bene, per una volta si rendono davvero utili quelli della lavanderia! Forza, caricateli sul carro!" La donna indicò il carro fermato di fuori, Flora e Brandon sorrisero e uscirono.
Salirono sul carro e poggiarono i panni di cotone in un angolo, poi fecero gesto di scendere ma non lo fecero e si nascosero dietro le botti di vino che sarebbero state riempite al mercato. Erano coperti da un grande e vecchio telo grezzo. Si strinsero dietro le botti cercando di fare il meno rumore possibile. Poi sentirono il cocchiere:

"Caricato tutto?"

"Sì, vai!" Rispose la donna cicciottella, così il cocchiere sospinse i cavalli e il carro partì.
Flora e Brandon rimasero in silenzio, quei minuti sembravano interminabili. Flora fece scivolare la sua mano in quella del suo amico, lui la tenne stretta. Dai rumori capirono che erano arrivati ai cancelli, questi si erano aperti e il carro li aveva superati. Erano fuori. Brandon alzò di poco il telo per vedere quanto distanti erano dal palazzo, le guardie ai cancelli erano sempre più piccole, poi il carro girò e le guardie erano fuori dalla visuale. Brandon bisbigliò:

"È il nostro momento, al mio tre saltiamo giù, okay?"

"O-okay..." Replicò Flora con voce tremante, lui disse ancora, a bassa voce:

"Lo so che hai paura, ma andrà tutto bene, fidati di me."
Flora prese un respiro, si alzò piano e seguì il suo amico.
Erano sulla soglia del carro, bastava un passo per scendere.

"Al mio tre. Uno, due... tre!" Disse Brandon, così, tenendole la mano, saltò giù dal carro e lei con lui.
Il cocchiere non si accorse di nulla per il rumore degli zoccoli dei cavalli e per le numerose cose che portava con sé su quel carro e che saltavano ad ogni imperfezione della strada.

Il carro continuò la sua corsa mentre Flora e Brandon erano a terra, caduti dopo il salto.
Brandon si alzò per primo ed aiutò la sua amica, Flora si spazzò via la polvere dal vestitino. Poi sorrise e guardò il suo amico:

"Ce l'abbiamo fatta."
Brandon la guardò e un sorriso gli illuminò il volto.

"Certo che ce l'abbiamo fatta!" Flora lo abbracciò entusiasta, lui la strinse alzandola da terra.

"Non posso credere che ce l'abbiamo fatta!" Esclamò ancora Flora, incredula.

"Te l'avevo detto." Disse Brandon strizzandole l'occhio, poi tirò fuori il cuore della natura, i due si fermarono a guardarlo.

"Per essere un bel gioiello è un bel gioiello." Commentò Brandon.

"Bello è bello, ma spero ci sia anche utile." Aggiunse Flora. Brandon lo rimise in tasca e disse:

"Gli altri ci aspettano, non facciamoli stare in pensiero."

Erano d'accordo con gli altri a vedersi poco distanti da lì dove loro erano fermati con la navicella.
I due amici si incamminarono, mentre raggiungevano la navicella Flora disse:

"Grazie per tutto quello che hai fatto, senza di te non sarei mai riuscita a fare tutto questo."

"Beh, sì, sono indispensabile, lo so!" Flora lo colpì sul braccio, lui rise.
"Lavoro di squadra, giusto?"

"Giusto." Sorrise Flora, lo guardò per un attimo, poi tornò a guardare la strada.
Aveva capito perché Brandon aveva voluto tenere il ciondolo e le si era scaldato il cuore.
Videro la navicella, i loro amici erano a bordo e li stavano aspettando, Flora però si fermò.

"Che succede?" Chiese Brandon. Flora cercò di non incontrare il suo sguardo, strinse i pugni come per darsi forza e rispose:

"Ti avevo detto che è tutto a posto, ma non lo è."

"A cosa ti riferisci?" Domandò lui, lei lo guardò.

"A..." Distolse lo sguardo e Brandon capì.

"Flora, te l'ho detto, mi dispiace. Non era mia intenzione metterti in difficoltà e..."

"... per te ha significato qualcosa?" Chiese Flora interrompendolo, lui la guardò negli occhi.

"Per te?" Domandò, Flora non rispose, poi disse:

"Non deve saperlo nessuno. Non è mai successo, va bene?"

"Va... bene."

Flora annuì e prese un respiro, prima che potessero andare Brandon domandò:

"Ce l'hai con me?"

"No, non ce l'ho con te." Rispose lei, serissima.

"Okay..." Replicò Brandon.

Dopo pochi minuti di cammino, in silenzio, arrivarono alla navicella e salirono a bordo accolti dai loro amici, ansiosi e impazienti.
Appena salirono tutti gli altri li circondarono riempendoli di domande.

"Qualcuno vi ha riconosciuti?!" Chiese Sky, Stella invece chiese:

"Dov'è il ciondolo?"

"È stato difficile?" Domandò Timmy.

"È andato tutto bene, ecco il ciondolo." Rispose Brandon tirando fuori il ciondolo. Tutti si fermarono ad ammirarlo, Stella gli saltò addosso riempendolo di baci.

"Oh, amore mio, sei il migliore!"

"Non ne vado poi così fiero." Replicò Brandon, incrociò lo sguardo di suo fratello.

Il ciondolo passò tra le mani di tutti, poi Sky tornò ai comandi con Timmy.
Helia notò che Flora aveva un po' l'aria assente, le prese la mano e le chiese:

"Va tutto bene?"

"Sì, certo, voglio solo tornare ad Alfea." Rispose lei senza cambiare espressione, lo lasciò lì e andò a cambiarsi.
Helia gettò un'occhiata a Brandon che era con Stella, la principessa parlava ma lui non sembrava ascoltarla, ed Helia capì che in quel palazzo doveva essere successo qualcosa.


Ehilàà! Scusate il ritardo, piccoli germogli! Come va? Eheh, sembra che voglia prendere tempo perché questo capitolo è abbastanz delicato... allora, non dico che non penso anche a voi, team Helia, perché avevamo pensato che il fatto ceh Flora avesse accettato di compiere il furto senza batter ciglio era strano, eh beh, qui Flora parla con Brandon spiegandogli cosa le sta bene e cosa no...
Tornando al furto, è andato tutto bene, a grandi linee, il team Brandon sembra essere in vantaggio ma, credetemi, il team Helia non resterà a guardare e cercherà di riprendere terreno, oh certo che ci proverà! Aspettatevi qualcosa di cattivo e moltiplicatelo per 3!
Non mi esprimo sul rigore del team Brandon, lascio fare a voi, nel frattempo vi saluto e spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio per la lettura e per le dolcissime recensioni che lasciate!
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7

   
 
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