CAPITOLO 93: L'ASSEDIO DI MISTDALE


Scusate il mostruoso ritardo, ma tra la scuola ed il fatto che non ero nemmeno io convinto di quello che scrivevo non sono riuscito a pubblicare prima. Spero che vi piaccia.
Ringraziamenti:
XBankotsu: Grazie, lo progettavo da tempo e sono stato molto attento a farlo bene!
Xharua_96: Su su, non piangere piccolina!
XIllidan: No no, Kunzite è uno dei miei preferiti, davvero! Riguardo ai rimani ai miti, non lo sapevo...questa storia somiglia sempre di più ad un poema! Ok, mi sto esaltando troppo.

Saddler era nella sua spaziosa tenda, con al suo fianco un piedistallo dove erano appoggiate le cinque gemme, con quella nera al centro.
Il vecchio le fissò un istante, poi alzò lo sguardo verso i suoi subordinati: Arthas, davanti a tutti, poi Rezo, il re dei barbari ed un grosso troll dei ghiacci dal pelo bianco, tutti inginocchiati al suo cospetto.
"Le mura sono state sfondate, mio signore. Ma il nemico non vuole cedere, nonostante i soldati siano riusciti a fare irruzione."
"Capisco. Ora, a voi il compito di annientare ogni resistenza. Mistdale deve crollare. Chiaro?"
"Sì, mio signore!"
"Vi sparpaglierete per la città, e prenderete il comando dei soldati che trovate, per poi eliminare ogni guardiano. Arthas, tu ti dirigerai verso il castello, lontano dal grosso della battaglia."
"Per quale motivo?"
"Devo compiere il rito lontano dal posto dove sono puntati gli occhi degli dei, altrimenti mi fermerebbero. Per nostra grande fortuna è stato lanciato un incantesimo sulla Pietra Nera, in modo da poterla nascondere alle divinità. Tu andrai e mi aprirai la strada. La vittoria è nostra! Peccato però che abbia perso alcuni dei miei uomini più forti e fedeli."
"Anche Kagekiyo è stato eliminato?"
"Sì, assieme a Moritoshi, sembra dagli stessi che hanno sconfitto Munenori e gli altri."
"Se si faranno vedere vedrò di sbarazzarmi di loro! Tanto contro di me non hanno scampo!"
Una voce proveniente dall'esterno lo interruppe.
"Ferma! Non puoi entrare!"
"Fatti da parte!"
Tutti sentirono un rumore di colpi di spada, poi di corpi che cadevano a terra.
Una donna entrò nella tenda: aveva gli occhi e i capelli scuri, era vestita di viola e portava una lunga spada dentata.
"Salve. Siete voi quelli che vogliono distruggere la città e portare caos e distruzione?"
Arthas si alzò e prese Frostmourne.
"Come osi rivolgerti così al nostro padrone?"
"Parla per te."
Il non-morto era sul punto di attaccarla, ma Saddler lo fermò.
"Controllati, Arthas. Un alleato fa sempre comodo."
"Sì, voglio uccidere, vedere il sangue dei miei simili scorrere a fiumi!"
"Interessante...hai la personalità adatta...vedrò di potenziarti!"
Il negromante lanciò un raggio col suo bastone che centrò la donna, che venne avvolta da un alone oscuro, poi  cadde a terra.
Qualche istante dopo si rialzò: la sua pelle era grigia, e i capelli erano bianchi.
"Ora non sei più un'umana, ma un non-morto. Ti ho potenziata, ed ora vai, assieme ai miei comandanti!"
"Siiiiiì...sento un nuovo, enorme potere scorrere nelle mie vene! Macchierò la mia spada col sangue dei miei simili!"
La donna lanciò la sua folle risata.
"Mi ricordi molto un mio defunto compagno d'armi. Qual è il tuo nome?"
"Kyogiro. E tu chi saresti?"
"Io sono Arthas, il generale capo."
"Arthas? Ho sentito parlare di te e della tua enorme potenza" - disse passandogli la spada sull'armatura - "E avrei preferito averti come nemico che come alleato, ma voglio stare dalla parte dei più forti."
"L'ora è giunta! Voi sarete i miei quattro grandi: il monaco rosso, il re dei troll, il signore dei barbari, la guerriera non-morta! Ora andate! Portate la distruzione nella città! Adesso!"
Contemporaneamente in un accampamento della città tre uomini stavano inginocchiati davanti al re ed alla regina.
"Khelben Arunsun Blackstaff. Ho sentito molto parlare di te e delle tue gesta." - disse Caim, vestito con un'armatura resistente e che permetteva grande libertà di movimento.
"Sì, e farò quanto è in mio potere per aiutarvi nella resistenza."
"E questi due guerrieri?"
"I loro nomi sono Geki e Black. Sono stati addestrati dal mio stesso maestro. Non possono competere contro i comandanti, ma sono forti."
"Siamo ai vostri ordini, maestà!" - dissero i due in coro.
"Ed il maestro di cui parli?"
"Il sommo Tenkai ha ricevuto un messaggio di sfida. Lui e i suoi compagni non potranno partecipare."
"Uhm...d'accordo. Io e Ashelia proteggeremo questa zona della città, mentre voi cercherete di eliminare più nemici possibile assieme ai difensori esterni. A voi, maestro Khelben, il lato nord, mentre a voi due l'ovest."
"Sì, maestà!" - fu la risposta collettiva.
I tre si alzarono e si allontanarono a capo chino, poi si voltarono gli uni verso gli altri.
"Vi attende una sfida difficile ragazzi. Vi auguro buona fortuna."
"Non temere, tra poco arriveranno anche gli altri, o almeno spero, e allora faremo a pezzi i nostri nemici!" - disse Geki facendo scontrare i pugni.
"Lo spero anch'io. Ora andate!"
I tre si divisero e partirono verso le loro mete.
Khelben si teletrasportò su un ponte, sul quale stavano marciando decine di non-morti.
"Fulmine nero!"
Il colpo sbaragliò le fila.
"Illius, ragazzi, fate in fretta."- pensò - "Maestro Tenkai, cercate venire con i rinforzi non appena la vostra battaglia sarà finita!"
Le truppe di Saddler sfondarono le ultime difese e cominciarono a diffondersi per tutta la città.
"Ha ha ha!" - rise Rezo al comando di parte dell'esercito - "Mistdale è condannata!"
Un istante dopo nell'aria risuonò il rumore di un corno, poi di tamburi.
I soldati all'esterno della città si voltarono e videro una massa che si muoveva verso di loro.
"Cosa sono?" - chiese un barbaro.
"Orchi." - rispose un uruk-hai - "Quelli di Zuragh-Nar, si direbbe. Si erano ritirati da tempo dopo la sconfitta, cosa ci fanno qui? Che il supremo li abbia..."
Gli orchi marciarono con forza contro lo schieramento: davanti a tutti, in prima fila, stava un guerriero con i capelli neri a cavallo di un enorme lupo.
"Non sembra che ci vogliano aiutare."
"No, anzi...haaaaaaa!"
Il comandante fracassò alcuni crani con il suo martello da guerra, poi lanciò poi un fulmine che sbaragliò una ventina di soldati nemici.
La massa di orchi travolse gli orchetti loro cugini, facendo un vero massacro.
Arthas uscì dalla tenda.
"Che succede?"
Sadder si unì a lui.
"Rinforzi sembra, ma non te ne devi preoccupare. Pensa alla tua missione."
"Certo, padrone."
Il capo degli orchi alzò la sua arma.
"Io, Thrall, capo di tutta l'orda, sono qui per aiutare gli umani a scacciare il male da questa terra! Nessuno ci sottometterà! Avanti, miei prodi!"
All'esterno delle mura scoppiò una vera battaglia e migliaia di soldati, anziché penetrare nella città, dovettero fermarsi a combattere.
Saddler sorrise divertito.
"Bene, questo distrarrà ulteriormente gli dei. Il mio piano è perfetto, ha ha!"


Forse sono stato un po' sbrigativo in alcuni punti, ma si spiegherà meglio più avanti.