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Autore: Anown    22/11/2016    1 recensioni
Sachiko annoiata, decide di dare a Morishige tre possibilità di trovare Mayu e uscire dalla Heavenly Host, ma il ragazzo avrà veramente l'opportunità uscire di lì o si tratterà solo di una scusa per procurargli tre wrong and?
Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa con più di un capitolo quindi mi farebbe molto piacere ricevere almeno una recensione anche negativa e anche in ritardo. Avvertenza, non sono particolarmente brava, ma spero di fare qualcosa di abbastanza o semi decente.
Inizialmente la storia doveva essere una specie di raccolta (specie perché non si trattava di storie a se, e dovevano essere sono tutte collegate tranne una, forse) ispirati ad alcune parti di book of shadows (quindi spoiler) invece alla fine ciò che nella mia testa entrava in un capitolo in realtà non ci stava affatto... insomma ad una raccolta non ci somiglia più molto... ansi, probabilmente non ci somiglia affatto.
Nota: in corsivo sono scritti i pensieri dei personaggi.
Coppie: Mayu/Morishige, Fukuroi/Mitsuki accenni: Kizami/Yuka, Sachiko/??? non è proprio serio, Sachiko è troppo piccola per queste cose...
Nota di Sachiko: piccola? è più di trent'anni che ho sette anni!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mayu Suzumoto, Mitsuki Yamamoto, Sachiko Shinozaki, Sakutaro Morishige, Yuuya Kizami
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Amico?

-Allora… dov’è Taguchi?- ripeté deglutendo la ragazza.

-Non so… pensavo fosse dietro di me, fino a pochi istanti fa…- rispose con tono disinteressato il ragazzo, Mitsuki reagì sbuffando. -Vuoi andare a cercarlo? È un uomo adulto e su questo luogo dovrebbe saperne più di noi.- continuò il ragazzo senza lasciar trasparire alcuna preoccupazione. Mitsuki cominciò a pensarci.

-In realtà non mi sembrava molto più a suo agio di noi...- fece notare Kurosaki. -In fondo che ci costa tornare a controllare dove si è cacciato?- propose il ragazzo. Mitsuki sembrava un po' titubante mentre Morishige inizialmente sospirò, poi assunse un'aria allarmata, gli altri due inizialmente non capivano cosa stesse osservando, poi il ragazzo indico un punto alle loro spalle e i due si girarono... C'era una silhouette molto alta in fondo al corridoio che inizialmente li osservava immobile poi fece un passo verso di loro.

-Yamamoto?- domandò la figura. -Ah, finalmente ti ho trovata...- ridacchiò soddisfatta. Kurosaki fece un passo in avanti.

-K-Kizami... è bello rivederti! Ora mancano solo Tohko e Shimada  e... e potremo tornare a casa!- disse il ragazzo cercando di assumere un tono allegro e amichevole che però risultava piuttosto insicuro... Tentò di fare qualche altro passo verso l'amico, ma venne tirato all'indietro per il polso da Mitsuki.

-Kurosaki... ci sei anche tu quindi...- disse Kizami con tono annoiato. -Per Shimada non preoccuparti, è già morto. Per quanto riguarda Kirisaki, sarà rintanata da qualche parte... Ma c'è un'altra persona con voi?- Kizami avanzò ulteriormente per vedere meglio chi accompagnava i suoi compagni di scuola. Sorrise osservando Morishige. -Penso che dovresti scappare anche da Yamamoto oltre che da me. Potrebbe sembrarti piuttosto indifesa e spaventata in questo momento, ma sai... se lei scoprisse cosa hai fatto a quella ragazzina potrebbe rivelarsi molto più manesca e pericolosa di me...- suggerì il ragazzo mantenendosi a una certa distanza.

-Di cosa sta parlando?- chiese arrabbiata la ragazza.

-È tutto un malinteso.- rispose secco Morishige nonostante non riuscisse a fermare il proprio tremore.

-Beh, a giudicare dalla tua reazione, una parte di te sa già di cosa è capace quella stronza... Immagino che i lividi dell'altra volta te li avesse causati lei.- Mitsuki smise di minacciare Morishige e si rivolse a Kizami.

-Ma di cosa diavolo stai parlando?! Lividi?! Non l'ho toccato neanche come un dito!- disse la ragazza confusa. Kurosaki cercando di capire cosa stesse succedendo osservò Morishige, ma anche lui sembrava terribilmente confuso.  Ah! Non ci sto capendo più niente! Cosa sta dicendo Kizami? Non sembra più lui. In effetti quello era molto diverso dal Kizami che aveva conosciuto, o più che altro era molto diverso dal Kizami che aveva conosciuto negli ultimi anni. Somigliava molto più invece al Kizami bambino, sgarbato, dalla lingua lunga, capriccioso e aggressivo a cui aveva finito per affezionarsi quando erano piccoli.

-Non mi stupisce che non ricordi niente ancora... Comunque credimi, non sono pazzo e quel ragazzo accanto a te, forse non più di una mezzoretta fa, ha tagliato la gola ad una ragazzina.- disse sghignazzando. Forse non gli era mai capitato di vedere Mitsuki così furibonda. Anche se sono armato, loro sono comunque in tre. È meglio essere prudenti e osservare cosa succede... per il momento.

-L'ha uccisa lui! Io... Io mi stavo semplicemente difendendo, poi ho... poi lei è svenuta! È che l'ho spaventata... E lui ne ha approfittato per spezzarle il collo.- Morishige provò a difendersi, in quel momento sperava solo di trovare un modo per uscire da quella situazione.

-Ah, sì?- domandò lei ridendo amaramente. -Si tratta della stessa ragazzina, armata di tagliacarte che avrebbe ucciso Ohkawa e una compagna? Una ragazzina delle medie! Immagino che problema difendersi da una tredicenne, dodicenne o quello che era, armata di tagliacarte! Ma disarmarla e basta? Cosa hai fatto? L'hai minacciata di tagliarle la gola o altro?!- cominciò a urlargli contro.

-In realtà gliel'ha proprio tagliata, ma si è trattato più che altro di un taglietto, non è riuscito a sgozzarla sul serio.- rispose soddisfatto Kizami. Sarei quasi tentato di lanciarle il coltello e vedere cosa succede. Pensò mentre giocherellava con la lama fantasticando sui possibili scenari. Peccato che sia l’unica arma che ho...Avrei dovuto portarmi dietro il tagliacarte della bambina, anche con quello Yamamoto potrebbe farci un bel lavoro, e già... Era un pensiero quasi doloroso, il ragazzo si toccò l'occhio infastidito. Me la pagherai... Anche se ho riavuto il mio occhio sta pur certa che mi prenderò pure il tuo, Yamamoto. -Hai mai visto la galleria del suo cellulare? Il ragazzo ha talento. O almeno credo, di arte non ne so niente, ma mi piacciono molto i suoi soggetti. Ci sono quasi tutti i cadaveri che ho visto fino ad ora in questa struttura.- aggiunse soddisfatto. Mitsuki ringhiò contro il ragazzo con gli occhiali ormai con le spalle al muro. Sulle ultime informazioni di Kizami non aveva praticamente dubbi. L'idea che quel ragazzo fosse in qualche modo, effettivamente attratto dai cadaveri non gli risultava strana dopo averlo visto interagire con alcuni di essi in qualche occasione. Si trattava semplicemente della conferma ad alcuni dubbi che alla ragazza erano venuti in mente non troppo tempo prima.

-Puoi anche non credermi, tanto poco importa...- Morishige iniziò ridacchiando sommessamente. -Non sono un perverso, cercavo semplicemente qualcosa per alleviare lo stress! Non ho altra scelta se voglio riuscire a rivedere Mayu! In una situazione simile si deve mettere da parte il disgusto se serve... Te l'avevo detto, no? In questo posto siamo tutti messi sotto tensione, lo sono io quanto lo sei tu! E purtroppo in situazioni simili, a volte, vengono fuori lati di noi che non vorremmo mai conoscere...- concluse amaramente.

-Oh… Povera vittima degli eventi... immagino che tu sia stato costretto a cercare di uccidere una bambina indifesa!- rispose aspramente Mitsuki.

-Non l'ho uccisa! Non sono un assassino... Non ho fatto nulla di anti etico, ho solo fotografato oggetti inanimati!- la sua voce era piuttosto vacillante.

-Beh, lo so, per il momento non sei un assassino... Ma umiliare dei cadaveri non è come uccidere l'anima che dimorava a in quei corpi fino a poco prima...?- sorrise maligno Kizami, non credeva neanche lui in quello che diceva però era un vero piacere vederlo arrampicarsi sugli specchi. Umiliare... qualcosa che non respira più...? Gli esseri umani a volte hanno preconcetti così vuoti e privi di senso... La vita di un uomo non vale poi molto, perché dovrei preoccuparmi del suo corpo? Uhm, sembra che lei non abbia abboccato alla mia ultima frase… Da come mi guarda credo che le sia chiaro quanto poco credo in ciò che ho detto. Peccato, suppongo che non otterrò molto, non sono fatto per il dialogo dopotutto. -Comunque... Mayu? Chi sarebbe?- chiese con una curiosità quasi infantile e il ragazzo gli ringhiò contro incuriosendolo ancora di più. Anche se lei cercasse di aggredirmi mi basterebbe scappare dalle parti in cui abbiamo perso Taguchi, tanto Kizami si fermerà per ucciderla e forse perderà tempo anche con Kurosaki... Cercò di tranquillizzarsi. Uhm... cos'è...? Senso di colpa per questi due? Uhm? A proposito… Dov'è finito l'altro...?

-Ora basta Kizami!- disse deciso Kurosaki che nel frattempo si era avvicinato molto all’amico.

-Kurosaki! Allontanati, presto!- gli urlò disperata la ragazza.

-Ha-hai sbattuto la testa? Se vuoi c'è un'infermeria... Ti possiamo accompagnare...- era titubante, ma cercava di essere cordiale. Kizami lo osservava indifferente mentre attraversava il corridoio.

-Cos'è che stai facendo... esattamente?- chiese Kizami confuso.

-Eh? In che senso... Siamo amici, no? Sto cercando di aiutarti. Penso di comprendere quanto possa essere difficile per te affrontare questa situazione. Sembri un tipo così freddo, ma in realtà sei solo molto chiuso e probabilmente hai difficolta a mostrare ciò che provi veramente, quindi nessuno sa cosa ti passa per la testa... nemmeno ad essere sincero... Capisco che deve essere fastidioso. Ma sai, se hai bisogno di parlarmi, io sono qui.- disse sorridendo il ragazzo.

-No, non riesco proprio a capire... Non capisco quello che stai dicendo e non capisco neanche un'altra cosa... Ho mai fatto qualcosa che possa averti fatto pensare che noi due siamo amici?- chiese atono il ragazzo.

-Cosa? Beh, siamo amici fin da quando eravamo bambini... come? Non ricordi?- disse il ragazzo preoccupato.

-No, ricordo che ci conosciamo da molto tempo, quello sì... ma a giudicare dal tuo comportamento sembra proprio che tra tutti qui tu sia proprio quello che mi conosce meno.- rise divertito. -Non ti ho mai trovato interessante e non mi risulta nemmeno di averti mai chiamato amico.- spiegò tornato annoiato.

-Cosa stai dicendo?! Io… Io ero l'unico con cui parlavi, ti invitavo a casa mia qualche volta, sono anche venuto a casa tua, tornavamo a casa insieme e andavamo in giro insieme!- disse gesticolando nervosamente.

-No, tu eri l'unico a parlare, a causa del tuo atteggiamento i miei fratelli mi costringevano a mangiare da te e a stare a casa tua, mi seguivi fino a casa e un po' ovunque e a volte ci entravi pure dentro casa... L'unico tuo pregio era fare quello che ti dicevo, ma lo facevi raramente, eri sempre dalla parte dei miei fratelli.- disse con odio. -Ma in realtà non ti odio, mi sei completamente indifferente. La vita di voi tutti vale come quella di un animaletto ai miei occhi, ma tu... non avevo nemmeno intenzione di cercarti per ucciderti. Yamamoto mi interessa più di te, ma in pratica tutti mi interessano più di te. Anche inseguire uno sconosciuto, che non era neanche un mio compagno, mi interessa più che inseguire te.- disse voltandosi verso Morishige che reagì con un’occhiataccia. Perché sono ancora qua? Potrei lasciarli stare e andare in cerca di Mayu per conto mio... Yamamoto si lascia troppo prendere dalle emozioni, invece potrebbe andarsene anche lei… Perché rimane ad assistere come se fosse in posizione per scattare verso Kizami al minimo segnale di allarme? Kurosaki se la sta cercando in fin dei conti! Ma è scemo?! Se a Kizami non interessa ucciderlo dovrebbe approfittarne per fuggire invece di fare l’offeso! Uhm? Kizami non sembra aver fatto qualcosa di minaccioso, ma Yamamoto sta comunque correndo verso di Kurosaki...

-Non parlare di uccidere le persone come se fosse l'equivalente di semplice interesse nei loro confronti! E poi, come potevo essere sempre dalla tua parte?! Da bambino a volte sembravi una specie di sadico... poi col tempo sei maturato e...- Mitsuki afferrò il ragazzo da dietro e cercò di trascinarlo il più lontano possibile da Kizami. Anche Morishige cominciò ad aiutarla a trascinarlo indietro, anche se Mitsuki inizialmente gli lanciò un’occhiata disgustata. 

-Grazie...- sussurrò sospirando alla fine.

-Voglio solo sbloccare questa situazione ed andarmene, col mio aiuto dovremmo fare più in fretta...- rispose. Ringrazia il fatto che se voglio uscire di qui con la mente intatta mi conviene non commettere altre azioni che possano farmi sentire in colpa... Tanto, finché siamo in tre, Kizami sembra voler evitare di attaccarci... Dannazione, ho sbagliato! Kizami afferrò Kurosaki e spinse via Mitsuki.

-Quindi, se ho capito bene, non hai intenzione di reagire e attaccarmi, giusto? Vuoi solo parlare?- gli chiese afferrandolo per la camicia tenendolo sollevato qualche centimetro da terra. Poi osservò anche il ragazzo rimasto in piedi e immobile, sembrò riflettere un po', poi posò un attimo Kurosaki e diede un calcio nello stomaco all'altro ragazzo facendolo cadere vicino a Mitsuki.

-Ti tengo per dopo...- rise e riprese Kurosaki. Mayu ha detto... chi è? Se si tratta di qualcuno a cui tiene potrebbe essere interessante trovarla e torturarli l’una di fronte all'altro... Sarebbe divertente se legati o no, uno dei due mi pregasse di uccidere l'altro e di essere risparmiato, di certo la vittima si sentirebbe tradita. Sì, sarebbe davvero interessante da guardare... A volte ho sentito dire che alcune persone soffrono di più nell'essere costretti a vedere torturata una persona a cui tengono piuttosto che ad essere torturati. Mi sembra molto improbabile, ma se potesse succedere non mi dispiacerebbe assistere ad una scena del genere... Potrei fare qualcosa di simile con Yamamoto? Lei sembra molto attaccata ai compagni di scuola. Chissà se lo è veramente e fino a che punto? Osservò per qualche attimo il ragazzo che teneva bloccato, ma fece un sopirò annoiato. No... di farlo soffrire non ne ho voglia, non riesce proprio a catturare il mio interesse... Meglio sbarazzarsene e basta.

-K-Kizami, fermati, guarda che se ci uccidi non potrai più tornare a casa.- disse serio il ragazzo con un’espressione cupa. Non so cosa gli sia successo, se si sia solo vantato di aver ucciso Fukuroi davanti a Mitsuki o se l'abbia fatto sul serio, ma non voglio lasciarlo qui a morire. Gli afferrò la mano che impugnava il coltello per tenerla ferma, Kizami cominciò a muoverla comunque sforzandosi poco dimostrandogli che era inutile. -Ma non ti interessa tornare a casa?!- esclamò Kurosaki innervosendosi.

-Beh, anche se fossi certo che non si trattasse di un bluff non potrei tornare comunque. Ho ucciso delle persone, non posso più redimermi per questo e in ogni caso tornare a quella realtà noiosa non mi interessa.- Kurosaki lo guardava con un'espressione scettica. -Non mi credi? Ho ucciso sul serio, sono sempre stato capace di uccidere e quella che tu hai scambiato per maturazione dovuta alla crescita era solo un lungo periodo in cui mi sono trattenuto... Non ricordi proprio di tutte le volte in cui mi hai trovato a sotterrare, bruciare o aprire animaletti morti? - spiegò perplesso..

-E allora? Molti bambini punzecchiano le meduse e i pesci morti trovati sulla spiaggia.- rispose dubbioso Kurosaki. Kizami cominciò a ridere.

-Dici sul serio? Kurosaki, io quegli animaletti li uccidevo! Non mi limitavo ad infierire sui cadaveri! Non puoi essere veramente così ottuso... Non ricordi di quando ho quasi ucciso un criceto davanti a te?- Perché mi sento come un bambino che cerca di dimostrare qualcosa? Cazzo, quanto è frustrante?! Mi sembra di essere tornato a quei tempi! Pensò con rabbia mentre digrignava i denti.

-Anche se fosse vero, uccidere un essere umano è diverso da uccidere degli animali quindi finiscila con questa storia!- rispose secco il ragazzo.

-Uffa. No, non c'è niente di diverso! Cosa devo fare per convincerti?- un sorriso si formò sulle sue labbra, avvicinò il coltello all'occhio di Kurosaki, mentre lui lo fissava con un’espressione fra l'incredulità e il terrore, poi lo allontanò prendendo la rincorsa con il braccio e...

-Fermo!- Mitsuki gli corse incontro un po' barcollando tentando di fermarlo, ma Kizami se ne liberò facilmente con un altro calcio.

-Dopo vengo da te, sta' tranquilla.- rispose con calma, Kurosaki gli diede un calcio sulla gamba e cercò di bloccargli le braccia.

-Finiscila! Forse non ti conosco così bene nonostante tutto, ma siamo stati a contatto per tanto tempo e non hai mai provato a torcermi un capello! Qualunque cosa stia succedendo è chiaro che la colpa è di questo posto! P-perché... Perché non possiamo tornare a casa tutti insieme?!- urlò il ragazzo facendolo ridere.

-Stai cercando di impietosirmi? Tra poco ti metterai anche a piangere? Se non funzionava quando eravamo piccoli perché dovrebbe funzionare ora?- il ragazzo smise di ridere e cominciò a tenersi la testa infastidito. -Solo una persona è riuscita a farmi provare pietà fino ad ora... Si tratta della mia sorellina, una bambina che ho conosciuto qui, qualche oretta fa...- cominciò a spiegare.

-Qual… qualche oretta fa?!- ripeté allibito il ragazzo.

-Già... un’estranea è riuscita ad impietosirmi mentre tu, che mi conosci da anni, non mi smuovi neanche un po'... Sai, per un attimo ho creduto di potermi redimere... di poter vivere serenamente con lei nel mondo esterno. Se l'avessi incontrata prima... se lei fosse stata veramente la mia sorellina, forse...- nel suo tono calmo cominciava ad emergere una leggera nota di dispiacere.

-Una sorellina?! Dopo tutte le schifezze che dici di aver fatto o che hai fatto?! Ti basterebbe qualcosa di simile per redimerti?! Potevi considerare me come un fratellino a questo punto! Io del resto ti consideravo come tale... Se ti contradicevo era solo per il tuo bene! Facevi cose assurde, non potevo darti corda, ma è questo quello che avrebbe cercato di fare un vero fratello!- gli disse aspramente facendogli assumere una strana smorfia di disgusto.

-Mi stai facendo rimpiangere proprio quel coglione del mio vero fratello!- rispose inferocito.

-Che idiota... dato che con le sue chiacchiere riesce a distrarlo perché non ne approfitta per scappare invece di cercare di provocarlo in tutti i modi...?- sussurrò Morishige.

-P-perché non te ne vai tu?- rispose con fatica Mitsuki, distesa pochi centimetri più avanti.

-N-non riesco a muovermi.- disse il ragazzo, anche lui disteso, mentre cercava di indirizzare la testa verso di lei. Sentì Mitsuki ridacchiare e singhiozzare contemporaneamente.

-N-non solo è un assassino... no, non solo... è anche una specie pedofilo con una specie di complesso della sorella.- singhiozzò infastidita. -Com'è possibile? Abbiamo avuto un soggetto simile come amico e nessuno di noi se n'è accorto?!- si distese su un fianco e cercò di guardare Morishige con un’espressione arrabbiata.

-Guarda che io ero una persona normalissima fuori di qua.- ribatté il ragazzo senza troppa convinzione mentre lei sembrava piuttosto scettica. -Comunque, se può consolarti, anche se mi fossi comportato in modo strano neanche i miei compagni se ne sarebbero accorti. Spesso non si comprendono veramente le persone che consideriamo nostre amiche…- la ragazza ora guardava dritta davanti a se con lo sguardo vuoto, respirando lentamente. No, non ti è stato d'aiuto a quanto pare... -A non avere giustificazioni più che altro è Kurosaki... Insomma, dopo vari animali morti e un tentato omicidio a danno di un criceto...- rifletté ad alta voce infastidito.

-Bugiardo... mi aveva detto di non aver notato mai nulla di strano in Kizami... B-bugiardo…- sussurrò stanca.

-C-ch-che fff-fai...?- cercò di dire Kurosaki, Kizami gli stava stringendo la gola tentando di soffocarlo.

-No! fermo!- Mitsuki cercò di alzarsi, ma perse l'equilibrio e cadde di nuovo. Le mie gambe?! Che siano veramente rotte? La ragazza cercò di farci dei piccoli movimenti. Kizami sopirò annoiato, lo mollò e gli perforò sbrigativamente l’addome col coltello, poi buttò a terra il corpo.

-N-n... no... Nooo!- Morishige sembrava sentire due urli, uno era di Mitsuki, ma l'altro sembrava provenire da dentro le sue orecchie. No! Cosa posso fare? Cosa faccio?! S-se, se solo potessi avere un corpo solido! Se potessi assumere una forma solida come quella di Sachiko, forse potrei intervenire! Morishige si afferrò delle ciocche di capelli e cominciò a tirarle. Ma... cosa c'è che non va nella mia testa?! Gli veniva quasi da sghignazzare esasperato... Kizami stava andando verso Mitsuki, ma Kurosaki gli afferrò le gambe e lo bloccò.

-Ti p-prego... non farlo... se ci tieni tanto possiamo cercare la tua sorellina e portarla con noi, basta che non uccidi Mitsuki, per andartene di qua hai bisogno di noi...- mormorò a fatica Kurosaki.

-Lei mi ha abbandonato... e comunque, non lo hai ancora capito?- il ragazzo sorrise, si toccò la ferita sulla testa e scuotendo la mano sporca fece cadere il proprio sangue su Kurosaki, poi ricominciò a toccarsi la testa. -Fuori di qua non sopravvivrò a lungo, mi muovo ancora, ma non so per quanto potrò farlo.- scavò nella ferita e cominciò a tastarne l'interno. -Sto toccando qualcosa di molliccio, oltre le ossa del cranio... secondo te cos'è...?- sorrise, poi cominciò a pestare il corpo del ragazzo.

-Non mi importa se diventerai o no come Kizami, se mi aiuti a sbarazzarmi di lui prometto che troverò la tua amica.- disse seria Mitsuki tenendo la voce bassa.

-E come dovremmo fermarlo, scusa?- mormorò dubbioso il ragazzo.

-Io gli blocco il braccio destro e cerco di prendergli il coltello mentre tu cerchi di bloccargli il lato sinistro del corpo... o viceversa se preferisci.- spiegò la ragazza. Morishige non smise di avere dubbi.

-Scusa, ma considerando quanto è stretto il corridoio... cosa gli impedisce di sbattere o il lato destro o il lato sinistro del corpo contro una parete schiacciando anche la persona che cerca di tenerglielo sbloccato finché non molla la presa, per poi finire la persona rimanente col coltello? O più semplicemente, anche se tieni bloccato il braccio con il coltello, lui dimenandosi potrebbe comunque riuscire a ferirti.- spiegò il ragazzo, lei sbuffò. -Inoltre né tu né io in questo momento riusciamo a stare in piedi.-

-Non importa quanto le mie gambe facciano male, non morirò in questo modo! Inoltre Kurosaki potrebbe ancora sopravvivere. Fra poco l'adrenalina potrebbe entrare in circolo e aiutarmi a muovermi, dopo tutto chi lo sa?- disse decisa e cominciò a muoversi facendo dei tentativi per mettersi in piedi. -Lo attaccherò anche da sola se servirà...- riuscì ad alzarsi e cercò di fare qualche passo, poi si bloccò improvvisamente sentendosi toccare la caviglia.

-Aspetta...- disse arrendevole Morishige mentre le teneva una gamba. Tanto fra un po' mi ucciderà comunque... Ti prego Mayu, almeno tu... cerca di sopravvivere... Pensò il ragazzo ignorando lo strillo familiare nella sua testa, ormai era certo di essere impazzito.

-Ma sei pazzo?! Dopo tutta la fatica fatta per alzarmi volevi farmi cadere?!- gli disse arrabbiata.

-Cosa?! Aiutami ad alzarmi piuttosto!-

-Ma... si può sapere cosa state confabulando?- chiese incuriosito Kizami osservandoli con le braccia conserte... Da quanto tempo li stava ascoltando? Con molta facilità buttò a terra Mitsuki, poi afferrò il ragazzo per il polso e lo trascinò qualche metro più indietro mentre si lamentava per il dolore. -Te l'ho già detto, mi servi dopo. Ora pensiamo a te, Yamamoto.- si chinò sul corpo della ragazza. Lei cercava di guardarlo negli occhi con disprezzo. -Non guardarmi così... Sono altre le reazioni che voglio!- disse con rabbia. -Non ti ho ancora perdonato per esserti trattenuta l'ultima volta che ti ho uccisa...- lei ridacchiò.

-Sei impazzito sul serio, allora.- disse aspramente. -In ogni caso, se mi hai già uccisa una volta e la mia reazione ti ha deluso, non sperare di ottenere di meglio adesso!- la ragazza cercò di urlare con tutta la voce rimasta. Il ragazzo le diede un calcio in testa, poi le avvicinò il coltello all'occhiò e si preparò a scavare. Devo fare qualcosa! M-ma... senza un corpo come faccio?!

-Ti prego, smettila di urlare...- supplicò stanco Morishige tenendosi le orecchie. Che?! Scusa non mi ero resa conto che potessi sentirmi! Si scusò la vocina tremolante. Tranquillo, ora ti salvo io! Il piano di sopra cominciò a tremare, poi una specie di fiammella azzurra spinse Kizami all'indietro prima che arrivasse a toccare l'occhio di Mitsuki, Morishige sentì solo il rumore del corpo che cadeva, poi era caduto qualcos'altro, ma a giudicare dal rumore le dimensioni dovevano essere maggiori. Si sollevò una densa nuvola di polvere e Mitsuki emise un urlo acuto.

-Y-Yamamoto...? Cos'è successo?!- il ragazzo cercò di alzarsi, c'era un grosso buco nel soffitto e un pezzo di pavimento del piano superiore era sopra il corpo di Kizami... e alle gambe di Mitsuki. Il ragazzo si avvicinò per controllare. Sul viso della ragazza si era formata una smorfia di dolore, ma per lo meno era ancora viva... -Stai bene...?- chiese, anche se non era affatto sicuro dell'utilità di quella frase di circostanza in quel momento...

-Kurosaki... credi che Kurosaki… che sia ancora vivo...?- domandò la ragazza con un filo di voce, poi continuò a lamentarsi e singhiozzare per il dolore nonostante cercasse di trattenersi. Dovrei cercare di tirarla fuori... Il soffitto non aveva smesso di tremare e un altro pezzo venne giù... proprio addosso a Morishige e Mitsuki...

-Ma, ma… cos’ho fatto?!- l’urlo proveniva da una fiammella azzurra posata sopra le macerie. -Scusa, scusa, scusa!- la fiammella tremava ed emetteva dei suoni acuti simili a singhiozzi.

-Bella domanda… Cos’hai combinato?- domandò ridacchiando una figura bassa dai lunghi capelli neri che si era avvicinata. -Dimmi la verità, eri seccata perché Shige-nii non tornava a farti compagnia perciò ti sei arrabbiata e lo hai ucciso.- disse annuendo soddisfatta.

-Cosa?! Non è vero! Io… non potrei mai fargli una cosa simile!- singhiozzò ulteriormente la fiammella.

-Ah si? Nemmeno dopo che ha tentato di uccidere una ragazzina indifesa?- le domandò con un sorriso sadico.

-Ho detto di no!- protestò con decisione. -Nemmeno dopo qualcosa di simile potrei fargli del male…-continuò imbarazzata.

-Bene… Allora chi sarebbe stato, piccolina?- il suo tono si era fatto gentile… La prese fra le mani, la fiammella si fece più piccola e tremò ancora di più, mentre lei la accarezzava.

-N-non lo so… volevo solo far cadere qualcosa addosso a quel Kizami per fermarlo! Non so se effettivamente è caduto il soffitto perché lo volevo, ma di certo non volevo che cadesse sulle gambe di quella ragazza! E-e nemmeno che ne cadesse un secondo pezzo!- rispose angosciata.

-Sì, è caduto perché lo volevi, ma non montarti la testa… in questa dimensione il potere spirituale dei defunti è molto, ma molto più forte di quanto potrebbe essere normalmente. Comunque, anche il secondo pezzo è caduto perché qualcuno lo voleva… Quindi ammettilo. Volevi che morisse!- Sachiko sorrise e con una mano cominciò a solleticare la fiammella.

-No dai, smettila!- protestò non riuscendo a non ridere.

-Mitsuki!- urlò una voce maschile, un'altra fiammella si era formata al posto di Mayu. -M-Mitsuki… Kensuke… Perdonatemi, vi prego!- anche questa aveva un tono patetico.

-Sei stato tu a far cadere questo su Shige-nii?- domandò la fiammella in braccio alla bambina.

-Volevo solo fermare Kizami! Ho pensato che se gli cadeva qualcosa in testa forse… E comunque chi è Shige-nii?!- rispose agitato lo spirito.

-Ma anch’io volevo solo fargli cadere qualcosa in testa! Solo che l’unica cosa che poteva cadere così dal nulla era il tetto…- ribatté agitata.

-Aspettate un attimo… quindi entrambi volevate che il soffitto schiacciasse Kizami…- le fiammelle annuirono. -Per curiosità, chi l’ha spinto all’indietro per allontanarlo da Mitsuki?-

-Io.- dissero entrambe.

-Ah, che sincronia.- ridacchiò Sachiko.

-Q-quindi… agendo contemporaneamente abbiamo fatto cadere due porzioni di pavimento del piano di sopra anziché una!- realizzò angosciato lo spirito. -P-per… per colpa nostra…-

-Incredibile, non credevo che due persone noiose e inutili come voi potessero fare qualcosa del genere!- disse Sachiko con tanta soddisfazione.

-L’hai fatto a posta vero…- disse la voce maschile.. -Sei una specie di divinità in questo luogo, perché permettere che i poteri spirituali degli altri morti siano potenziati e lasciargli controllare i terremoti? Speravi che accadessero cose simili?- chiese infuriato.

-Beh… i miei piani erano altri, in realtà… Comunque, divinità hai detto? Molto lusingata!- sorrise mostrando i denti. La fiamma ormai furiosa si ingrandì e divenne rossa, ma lei la afferrò. -Non fare tanto lo spavaldo… mi basterebbe soffiare per spegnerti o forse potrei mangiarti… perché no?- asprì la bocca e lo avvicinò.

-Che?!- esclamò spaventato e tornò piccolo.

-No! Poveretto!- urlò spaventata la fiammella azzurra. Sachiko cominciò a ridere.

-Ok, Fukuroi, sarà meglio che tu vada… Quando gli spiriti di Kizami e Mitsuki si sveglieranno potrebbero non prenderla tanto bene... Mayu, suppongo che tu saresti abbastanza imbarazzata invece all’idea di spiegare a Morishige cos’hai combinato. Chissà magari vi odieranno…- i due spiriti rimasero comunque ad aspettare i loro amici. -Va beh, fate come volete…- Uffa… speravo che Kizami potesse influenzarlo positivamente, invece… Uhm… ora cosa dovrei fare? Sospirò grattandosi il capo.

 

Taguchi si ritrovò davanti ai piedi un cadavere disteso a terra. In un primo momento distolse lo sguardo agitato, poi si rese conto di averlo già visto prima da qualche parte, così tornò a guardarlo cercando di capire a chi appartenesse e sperando di essersi sbagliato. L’uomo indietreggiò, le gambe cominciarono a tremargli e cadde a terra…

-K-Kibiki…- balbettò con voce rotta. -Non è possibile! No, no…- si avvicinò al corpo e cominciò a piangere. I singhiozzi aumentarono quando allo sconforto, già così grande, di aver trovato l’amico e datore di lavoro in quelle condizioni, si aggiunse una triste consapevolezza. -N-non usciremo mai di qui… M-morirò anche io!-

-Patetico…- sussurrò una voce al suo orecchio.

-Naho?!- urlò voltandosi. La ragazza con una forza che in vita non gli apparteneva lo sollevò da terra tenendogli il collo con una mano e cominciò a strozzarlo mentre il malcapitato urlava e si dimenava.

-Un uomo adulto che piange…? Sei proprio un essere patetico!- esclamò la seconda parte con rabbia e lo uccise buttandolo brutalmente contro il muro…

 

Un gruppetto di bambini fra i sei e i dieci anni si stava incamminando, canticchiando, per la via che conduceva al boschetto. All’improvviso uno dei bimbi si fermò e si sedette a terra, anche tutti gli altri si fermarono per chiedergli il motivo… tutti tranne uno fra i sette e gli otto anni che si voltò verso di loro un attimo, poi proseguì.

-Aspetta!- lo chiamò il bambino più grande del gruppo. -Akito ha fame, ed anche altri bambini vorrebbero mangiare quindi potremmo continuare l’escursione un altro giorno, ok?- gli spiegò sorridendo. Il piccolo con gli occhiali e i capelli scuri scosse la testa piuttosto contrariato.

-No, voglio andare nel bosco.- si voltò. -Ciao.- fece un cenno con la mano e riprese a camminare.

-Cosa?! Dai, torna qui!- il bambino continuò a chiamarlo, ma l’altro non volle sentire ragioni. Questa sarà la quarta o la quinta volta quest’autunno che cerchiamo di fare una passeggiata nel bosco? Posso capire che i miei non vogliano farmi andare da solo e mi costringano ad andare con gli altri bambini del vicinato, ma fino ad ora non siamo mai arrivati a destinazione! C’era sempre qualcuno che era stanco, o uno che doveva andare in bagno, uno che doveva bere e adesso uno che ha fame! Le cose non sono divertenti se non le condividi e non le fai in compagnia…? Chi ha inventato un simile bugia?! Se sei con altre persone non puoi fare quello che vuoi quando vuoi, devi adattarti ai bisogni degli altri che fanno di tutto per farti perdere tempo! Ma ho deciso che oggi sarei andato nel bosco e lo farò! Non mi importa di andarci da solo… Buffo inizialmente non mi interessava minimamente andarci, è mia madre che voleva che facessi qualcosa con gli altri bambini per socializzare… Il bambino cominciò a vedere i primi alberi. Ad un certo punto una folata di vento portò con sé uno strano odore… in un primo momento il bambino cercò di annusarlo, poi disgustato si coprì in naso. È terribile!... Uhm, però… chissà di cosa si tratta… Incuriosito cercò di scoprirsi il naso, poi se ne pentì, cominciò a coprirselo anche con la sciarpa e si addentrò ulteriormente in mezzo agli alberi.

Note:

-Ovviamente un uomo può piangere a qualunque età e sfogarsi se ne ha bisogno… Ma Naho, già normalmente, non è esattamente un pezzo di pane, in particolare col povero cameraman…

-La ferita sulla testa di Kizami, a cui mi riferisco più volte, è quella procurata da Yoshikazu quando lo colpisce nel capitolo “Mire” in book of shadows. In quel punto del gioco, Kizami ci lascia le penne, ma io ho preferito tenerlo in vita(più o meno…) in questa fanfiction…

Bene, con questo capitolo chiudo questa parte. Questa volta i personaggi ci hanno messo un po’ a morire. Spero che il capitolo sia venuto bene, che non sia troppo pesante e che possa piacere, spero… Comunque se siete riusciti a leggerlo mi fa molto piacere, spero che in qualche modo vi sia piaciuto.

P.S:

E già, Kira-chan, sulla fine di Taguchi avevi ragione.

  
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