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Autore: aui_everdeen_love    24/11/2016    2 recensioni
Un bacio rosso, un abbraccio arancione, un sorriso giallo, una carezza verde, uno sguardo azzurro, una parola indaco e una scusa viola.
...
"Siamo circondati dall'arte. Noi creiamo arte. Noi siamo arte"
Rosso: Iwaoi
Arancione:Daisuga
Giallo: Kagehina
Verde: Kuroken
Azzurro: Bokuaka
Indaco: Tsukkiyama
Violetto: Asanoya
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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.verde.

 

Quel giorno, pioveva.

Grosse gocce cristalline e fredde scendevano velocemente dalle nuvole plumbee da un paio d’ore.

Kenma osservava in silenzio, stravaccato sul suo letto dalle coperte color del prato, le scie d’acqua che queste formavano quando incontravano la sua finestra.

A Kozume, la pioggia era sempre piaciuta: quello strano profumo che si poteva aspirare poco prima che iniziasse a scosciare un temporale e quella strana sensazione verde speranza che ti pervadeva appena essa cessava, gli ombrelli che ti coprono la testa, gli stivali di gomma, i the al bergamotto fumanti con i biscotti che stavano nella scatola di latta verde petrolio, i pomeriggi a oziare sul letto e a giocare ai videogiochi e, infine, le lacrime profondamente ed infinitamente tristi del mondo che lo facevano sentire un po’ più sicuro di se stesso e un po’ meno fuori posto.

Perché, se anche il globo alcuni giorni piangeva, poteva sentirsi malinconico anche lui. Si poteva ritenere, almeno così pensava, giustificato della sua profonda e infinita insicurezza.

Kenma sentì un rumore alle sue spalle, segno che qualcuno era entrato nella sua camera, e pochi istanti dopo un profumo delicato e non troppo dolce gli sfiorò le narici.

“Oi, non dirmi che ti stai deprimendo di nuovo…” il biondino girò lievemente la testa, facendo così entrare nel suo campo visivo un Kuroo dai capelli corvini indefinibilmente disordinati e dai pantaloni di un improponibile color lattuga lisi sulle ginocchia.

Il ragazzo reggeva due tazze sbeccate contenenti del the fumante, che appoggiò subito dopo sul comodino vicino al letto, mentre Fuan, il micio dal pelo candido e dagli occhi smeraldo, miagolava in cerca di attenzioni.

Kozume si rigirò verso la finestra, senza degnare l’amico di una risposta, andando a soffermare lo sguardo sue due grosse gocce che si stavano sfidando in una gara silenziosa, la quale sarebbe finita con la fine dello specchio di vetro su cui stavano scivolando.

Alle sue spalle, Tetsuro ridacchiò, e Kenma sapeva che su quel suo bellissimo viso era appena spuntato il ghigno che lo caratterizzava da anni, per poi lasciarsi cadere a peso morto sul corpo esile del biondino.

Kenma strabuzzò gli occhi e fu costretto a ingoiare un boccone inesistente, rischiando di soffocare.

“Ma sei impazzito?!” gli sibilò dietro il più piccolo, perdendo per pochi secondi la sua solita e placida calma,  appena riuscì ad ispirare dell’aria e appena il suo amorevole e simpatico migliore amico non si tolse dal suo fianco per potersi stendere nello spazio libero del letto.

“Scusa, scusa…però non ho potuto resistere, sai” 

L’alzatore sbuffò, decidendo di ignorare qualsiasi cosa sarebbe uscita da quella sua stupida boccaccia da quel momento in avanti, continuandogli a dare le spalle.

Kenma, rannicchiato come un gatto sulla sua porzione di letto, sentì Kuroo girarsi verso di lui, in un silenzio che se avesse avuto un colore sarebbe stato sicuramente il verde elettrico, e allungare il braccio, poteva sentire i muscoli sotto il fellone grigio, e infilare la mano nei suoi capelli biondi.

Sentì le dita affusolate giocare e rincorrersi tra le sue ciocche morbide, sentì il palmo che gli lisciava un groviglio di fili dorati ribelli e le unghie che gli sfioravano la pelle della nuca, provocandogli brividi in tutto il corpo minuto.

Il tutto con una delicatezza che Kozume non pensasse che un tipo come lui, sempre in movimento e così dannatamente impetuoso, potesse avere.

Stettero così per un tempo che parve infinito, con il rumore della pioggia in sottofondo e il profumo di the a solleticare le narici.

“Sei davvero bellissimo, lo sai?” fu un solo sospiro quello che lasciò le labbra di Kuroo, ma riuscì ugualmente a scaldare il corpo del biondino e fargli colorare le guance di un -adorabile- rosso tanto ed irrimediabilmente evidente.

Le dita di Tetsurou avevano abbandonato la testa del più piccolo e gli occhi scuri iniziarono a fissare quei fili color dell’oro, come se volesse leggere ciò che frullava dietro quella cascata dorata.

Aspettava una risposta, e questo Kenma lo sapeva.

Non si mosse, sperando che come al solito fosse l’altro a prendere l’iniziativa.

Aveva paura, Kozume aveva una terribile e gigantesca paura di voltarsi:   sapeva di doverlo fare, la sua coscienza glielo stava gridando, così come sapeva di dover dare una risposta all’amico. Semplicemente, non ci riusciva: il suo corpo sembrava un pezzo di legno attaccato alle coperte con della colla super resistente.

“Okay, ho capito” Kuroo si alzò dal letto, ferito e mortificato, s’infilò le scarpe senza stare ad allacciarsi le stringhe sporche e. in pochi lunghi passi, uscì dalla camera del biondino.

Kozume sentì Tetsurou correre giù dalle scale di legno

Ti prego, non andartene

Lo sentì salutare frettolosamente sua madre

Non farlo

Lo sentì scivolare via, facendo un rumore simile a quello di una porta chiusa con forza.

No, Kenma non lo avrebbe lasciato andare, e di questo ne era sicuro.

Scattò come una molla, uscendo da quello stato di torpore in cui era: balzo giù dal letto, infilò le ciabatte e si precipitò verso la porta di casa.

Quando raggiunse l’esterno, l’aria fredda gli punse le guance pallide e le gocce d’acqua che scendevano ancora dalle nubi scure gli andarono ad imperlare le ciocche dei capelli biondi come la rugiada sui fili d’erba, la mattina.

incominciò a correre, sebbene le ciabatte di gomma non aiutassero, dietro un puntino verde lontano.

“Kuroo!” mosse le gambe più velocemente che poté.

Lui non si fermò.

“Kuroo!”la sua voce sapeva di disperazione.

Ora riusciva a vedere chiaramente la sagoma dell’amico.

Lo chiamò un’ultima volta, usando tutto il poco fiato che ancora aveva in corpo.

Kuroo fermò la sua fuga disperata verso un posto in cui liberarsi di quel senso di smarrimento e frustrazione che gli bloccava la gola, girando il busto, richiamato dalla voce del biondino, rapito come un marinaio dal canto soave di una sirena.

Kozume gli stava di fronte, con le gote rosse e la fronte luccicante di sudore , circondato da un alone di vapore biancastro.

“Kuroo…Kuroo scusami, ti prego” lo vide avvicinarsi, con le labbra che tremavano “Resta con me, ti prego Kuroo. Non lasciarmi, ti prego” Tetsurou sapeva quanto il biondino stesse combattendo contro il desiderio di accasciarsi a terra e incominciare a piangere.

E, allora, fece la cosa più istintiva che avesse mai fatto: con uno slancio fulmineo circondò l’esile corpo di Kenma con le proprie braccia, intrappolandolo in un abbraccio che mozzò il fiato ad entrambi.

“No, non me ne andrò” era una promessa, ed entrambi lo sapevano.

Kuroo si staccò un filo. lasciando giusto lo spazio sufficiente per appoggiare la mano sulla guancia calda dell’amico. Con un movimento dolce come il miele, Tetsurou fece risalire la propria mano fino all’orecchio, per poi tuffarsi nuovamente nei suo capelli dorati.

Fu una carezza che spazzò via tutti i dubbi e tutte le insicurezze di Kenma e che gli riempì il petto di una sicurezza mai  provata prima.

Fu una carezza che lo fece sorridere, dimentico delle sue paure.

Fu una carezza che gli diede una certezza, quella di voler Kuroo al suo fianco.

Fu una carezza verde


>>mio angolino>>
Ehilà.
Eccomi qui, dopo anni e millenni, con il quarto capitolo.
Ta daaaaan.
Allora, allora...il verde è da sempre il colore della speranza, però girovagando su internet ho anche trovato che questo colore è, da un lato, il colore dell'insicurezza (appena l'ho letto, il visino di Kenma mi è spunato davanti lol) mentre dall'altro il colore della sfacciataggine o qualcosa di simile. Perciò, ho provato a combinare questi tre elementi in un unico capitolo, cercando ANCHE di scriverlo un po' più lungo del solito (probabilmente è venuta fuori una schifezza lmao però ci ho provato).
Grazie per i commenti che mi avete lasciato nei precedenti capitoli u.u 
Ah, prima che mi dimentichi...ho pensato che si potrebbe fare un gruppo su Whatsup di noi amanti di HQ!! (a qualcuna ho già mandato un mesaggio, ops...mi scuso per avervi importunate)...sarebbe una cosa carina, no? Fatemi sapere
zao
   
 
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