Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ksanral    18/05/2009    8 recensioni
Lily Evans, quindici anni, Prefetto di Grifondoro, studentesa impeccabile, abilissima pozionista, sta per cominciare il suo quinto anno ad Hogwarts (Ricordate...? Quello del peggior ricordo di Piton).
Ma siamo sicuri che sia solo questo? Siamo sicuri che la storia sia andata esattamente come la pensiamo?
Volete sapere come mai Lily Evans rifiutava continuamente gli inviti di James Potter? Forse non è solo perché lui è così tanto pieno di sé...
Dal ventottesimo capitolo:
«Neanche morta, Potter! Neanche morta!»
«Ma non sai neanche cosa stavo per chiederti!»
«E da quanto aspetto di ascoltarti prima di dirti di no? Tanto, Potter, sia che tu mi stia per chiedere di uscire, sia che tu mi stia per chiedere qualsiasi altra cosa, la risposta sarà comunque “no”.»
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

Dona l’8% del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.

© Elyxyz






= Operazione Maledizione =

Il giorno dopo, lunedì, mi aspettavo che la mia piccola disavventura alla festa di Lumacorno fosse sulla bocca di tutti. Non tanto perché non mi fidassi di Remus, quanto perché gli altri studenti invitati erano al corrente della mia ubriacatura. Ma evidentemente ciò che succede alle Lumafeste, rimane alle Lumafeste. Non mi ero mai ubriacata così pesantemente. Sì, a volte era successo che tornassi nel dormitorio con giramenti di testa, vuoti di memoria e forti nausee che si trasformavano, la maggior parte delle volte, in realtà. Ma mai così tanto come la sera prima. Quando scesi a colazione, la mattina di lunedì, mi guardai intorno nervosa. Chris mi venne incontro non appena varcai la soglia.
«Come stai Lily?» mi domandò, in apprensione, cingendomi la vita, fingendo di abbracciarmi…o almeno credevo fingesse.
«Tutto bene, mi sono ripresa perché?» domandai, stando al gioco e portando le mani a congiungersi dietro il suo collo.
«Per fortuna! Quando sei andata via mi sono preoccupato… Cioè no… Ero troppo ubriaco, ma dopo mi sono reso conto di esser preoccupato… E poi non ti ho vista finora…» disse e si vedeva che era sollevato.
«Ho dormito molto… Avevo un mal di testa orribile. E ora ho fame, non mangio da due giorni…» risi sciogliendomi da quell’abbraccio. Sentivo, anche se da lì non potevo vederli, i suoi occhi addosso. Salutai Chris con un cenno e mi diressi al tavolo dei Grifondoro. Era vero che non avevo mangiato e infatti morivo di fame.
«Lil! E’ successo qualcosa tra voi due alla Lumafesta?» mi domandò Mary, con un sorriso vittorioso sulle labbra.
«E chi se lo ricorda? Ero ubriaca!» sussurrai. Loro ovviamente sapevano che tornavo dalle feste di Lumacorno a dir poco brilla, mi avevano visto tante volte tornare barcollante e mi avevano accompagnata in bagno quando la nausea si trasformava inesorabilmente in realtà. D’altronde erano le mie migliori amiche.
Risero a quella mia battuta. Non mi avevano fatto una sola domanda su dove avevo passato la notte tra sabato e domenica e quando mi avevano visto tornare in Dormitorio e buttarmi a letto, domenica pomeriggio, avevano avuto il tatto di non svegliarmi per cena.


Fu in una mattinata simile, postuma a un’ennesima festa di Lumacorno – dalla quale per fortuna ero uscita molto meno ubriaca – di qualche settimana dopo che una ragazza si avvicinò a noi, la riconobbi: era Alice, Grifondoro del nostro anno con la quale avevo parlato qualche volta a lezione. Era una ragazza graziosa, il viso tondo sempre sorridente, solare. Si sedette affianco a me e si servì la colazione. Fece un paio di respiri profondi, poi alzò il capo, mi guardò, lo scosse e lo abbassò sulla tazza. Così per tre volte.
«Volevi chiedermi qualcosa, Alice?» le domandai per aiutarla.
Lei sorrise. «Effettivamente si…» ma impiegò qualche istante per riprendere «Tu sei la ragazza più bella della scuola…» Io risi. «Ma va’…»
Non mi diede ascolto e continuò «Mi devi aiutare, Lily!» il suo viso era rosso come un peperone «Aiutami, ti prego!»
«In cosa?» domandai perplessa.
«Mi piace un ragazzo, ma non so come dirglielo.» abbassando lo sguardo e distraendosi mangiando la colazione. «Tu sei la migliore, in tutto, quindi puoi aiutarmi.» sembrava cercasse di convincere se stessa più che me. Mi venne spontaneo sorridere.
«Chi?» domandai e lei s’illuminò «Ehi, calma! Non ti assicuro niente!» mi affrettai ad aggiungere.
«Frank Paciock» ammise, arrossendo ancora di più.
«Ragazze, avete sentito?» mi voltai verso le altre «Dobbiamo ideare un’operazione!». Loro risero.
«Mi aiuterete?» domandò Alice, incredula.
«Ma certo!» dicemmo in coro.
Finita la colazione, ci alzammo per andare alla noiosissima lezione di Storia della Magia, fortunatamente sapevamo come ingannare il tempo!
«Ci serve un pretesto!» dissi prendendo posto affianco ad Alice, le altre si disposero lì intorno a portata di sussurro.
«La settimana prossima c’è l’uscita a Hogsmeade oppure la festa di Halloween.» osservò Sarah.
«Si hai ragione! Sono entrambe buonissime occasioni!» assentì Elinor. Io ero ormai pensierosa.
«Intanto dovremmo scoprire cosa pensa di me…» disse Alice, giù di morale, torturandosi una ciocca di capelli.
«Giusto, a quello ci penso io!» dissi, maledicendomi per l’idea geniale che mi era venuta e che sicuramente mi si sarebbe ritorta contro facendomela pagare cara. «State a vedere!» esclamai sospirando.
Presi un foglio bianco e scrissi: “Puoi aiutarmi a scoprire cosa Frank Paciock pensa della mia amica Alice? Magari le tue “doti” di casanova potranno servire a qualcosa…”. Lo piegai accuratamente e, con un semplice Incantesimo di Levitazione, lo feci librare a mezz’aria e atterrare, con un leggero fruscio, sul banco di Potter.
Questi si destò dal sonno-torpore che Rüf “iniettava” nelle sue lezioni e mi guardò trionfante, mentre io mi maledicevo ancora di più ed ero quasi tentata di usare su me stessa un qualche incantesimo per la stupida idea.
Aprì il foglio, lo lesse con cura – o almeno lo fece credere – scrisse qualcosa e me lo rimandò.
“Se vuoi posso dirti cosa ne penso io…”. Mi guardò, sorridendo strafottente. Scossi il capo e gli risposi.
“Non fare l’idiota, Potter. Non ti ho chiesto un favore, posso pagare…”. Il suo sorriso, quando lesse, divenne ancora più sfacciato e trionfante. Ovviamente, ma questo lo sapevo sin da quando mi era venuta l’idea, non avrei pagato in Galeoni.
“Vieni ad Hogsmeade con me e ti aiuterò.”. Fu la sua risposta.
Beh non mi era andata tanto male, Potter aveva poca fantasia e molta voglia di farsi vedere, ma Hogsmeade sarebbe stata piena di studenti con i quali fermarmi a fare quattro chiacchiere e lamentarmi dello “sporco ricatto” che Potter mi aveva fatto.
“Vengo solo se mi dai le informazioni prima. Ci servono per l’uscita a Hogs… E, Potter, non è un appuntamento, ma uno scambio.”. Precisai, non gli avrei dato la soddisfazione di uscire con lui, in un vero e proprio appuntamento.
“Va bene. Ti aspetto in Sala Comune alle nove di quel giorno. Appena ho le info, te le darò. Non provare a fregarmi però, Evans.”. Annuii e con un tocco di bacchetta, cancellai la pergamena.
“Speriamo solo che non se ne vanti troppo” pensai rassegnata. Poi mi voltai verso le mie amiche che mi guardavano allibite, senza capire.
«Avremo le informazioni quanto prima, o almeno spero…» dissi loro, sospirando. Mary fu la prima a capire qualcosa.
«Potter?! Hai chiesto a Potter le informazioni?» domandò con un filo di voce, io annuii solennemente.
«Cosa vuole in cambio?!» chiese esterrefatta immaginando la risposta.
«Andrò a Hogsmeade con lui…» dissi e le altre si portarono le mani alla bocca, stupite. «Ma ho fatto in modo che non sia un appuntamento.»
«Si… Certo… Dillo a lui…» disse Elinor alzando gli occhi al cielo.
«L’ho fatto, ha detto che va bene…» risposi, convinta. Anche se in realtà non lo ero.
Alice mi guardava, senza sapere cosa dire. Cercava di balbettare un grazie, ma evidentemente era troppo stupita. Anche lei conosceva, come tutta la scuola, le mie disavventure con Potter.
«Non preoccuparti, Alice, l’ho fatto volentieri…» dissi, sorridendo.
Da quel momento Alice si unì al nostro gruppo, prima in trepidante attesa per le informazioni e per l’operazione, poi perché trovammo in lei una buona amica e lei in noi lo stesso.
L’Operazione Fralice – un nome che nessuno mai avrebbe capito, ovviamente… - cominciò da quella lezione di Storia della Magia. Per me, però, era l’Operazione Maledizione, per quello che avrei dovuto fare per portarla a termine. Cominciai a evitare Potter, sapendo che non avrebbe perso occasione per ricordarmi che ci saremmo incontrati e saremmo andati insieme ad Hogsmeade. Tornavo tardi dalle lezioni, da cena, dal pattugliamento dei corridoi per non incontrarlo. Mi rifugiavo nelle classi vuote e puntualmente venivo raggiunta da una compagnia ben più gradita di quel Bamboccio. Fu la cosa positiva dell’Operazione, passavo del tempo con lui, quando invece normalmente non lo avremmo fatto.
«Ti dispiace se vado a Hogsmeade con quello scemo?» gli domandai un giorno nell’Aula di Incantesimi.
«No. Cioè sì, perché non stai con me, ma no perché so per cosa lo fai e so che non succederà nulla tra te e lui.» rispose giocando con i miei capelli.
«Che non succederà niente è ancora da vedere! Potrei mandarlo in Infermeria, oppure lasciarlo agognante in un vicolo…!» esclamai mentre mi montava la rabbia. Lui mi abbracciò.
«Ricorda che lo fai per un’amica…» mi disse, per calmarmi, ma sentivo che sorrideva.
«E’ l’unica cosa che mi trattiene dal lanciargli una qualche buona fattura delle mie…» risposi, lamentandomi. La rabbia stava scemando, ma rimasi stretta a lui.
«Ho paura anch’io delle tue fatture, Lil…» rise, baciandomi la fronte.


Quando ormai mancavano pochi giorni all’uscita a Hogsmeade, evitare Potter divenne una cosa impossibile. In qualche modo doveva pur darmele quelle informazioni…
Mi stava aspettando nella Sala Comune deserta, perché nonostante tutto tentati di ritardare quell’incontro.
Quando passai attraverso il buco del ritratto, lui stava camminando avanti e indietro spazientito.
«Oh, Evans, finalmente!» disse quando mi vide.
«Avevo da fare…» mi scusai io, anche se il tono non era decisamente di scuse.
«Ho fatto l’idiota per un po’…» iniziò.
«Perché di solito non lo fai?!» lo interruppi io, con falsa perplessità. «Comunque l’ho notato… I tuoi commenti sulla bellezza di Alice li hanno sentiti tutti, soprattutto noi…» sospirai.
«Non essere gelosa, Evans, me l’hai chiesto tu…» disse lui, in tono consolatorio.
«Vai avanti Potter, cos’hai scoperto?» gli chiesi, tagliando corto. Mi prudevano le mani, avrei tanto voluto tirargli un bel pugno su quel volto strafottente.
«Ho quasi fatto a botte con Paciock perché non gli piaceva, parole sue, la volgarità con cui mi riferivo ad Alice…» disse, poi assunse un’aria solenne che fece aumentare la mia voglia di picchiarlo. «Secondo il mio modesto parere… E sottolineo modesto… E’ cotto di lei.»
«Ottimo, mi hai dato tutte le informazioni che volevo, ora puoi toglierti dalla mia vista…» mormorai, chiudendo gli occhi.
«Non così in fretta, Evans… A cosa ti servono le informazioni? Non puoi farmi fare il lavoro sporco e non dirmi lo scopo.» mi domandò, serio.
«Frank piace ad Alice. Vogliamo farli uscire assieme, se son rose, fioriranno…» dissi la verità perché era l’unica cosa che l’avrebbe fatto stare zitto e poi, se l’avesse detto in giro, non sarei andata ad Hogsmeade con lui.
«Voglio partecipare. Noi siamo esperti in queste cose…» mi rispose, sorridendo.
«Tu e i tuoi amici? Io pensavo che foste esperti soltanto in cose da una botta e via, Potter. Oppure a ubriacarvi di Burrobirra, cosa che è praticamente impossibile per i comuni mortali…» non riuscii a trattenermi, la sua sola presenza mi dava sui nervi.
«Beh… La prima è vera... La seconda no, non ci ubriachiamo di Burrobirra, anzi non beviamo Burrobirra, non siamo pivelli.» si difese. Io scoppiai a ridere in una risata priva di allegria.
«E’ vero, Evans… Forse sei tu quella che beve Burrobirra!» «Si, a volte capita. Perché no? E’ buona…» dissi scrollando le spalle. «Ma tornando a noi, com’è che partecipereste voi?» domandai più per voglia di schernirlo che per curiosità.
«Faremo in modo che gli chieda di uscire. Fidati di noi.» rispose risoluto.
«Dov’è la trappola?» domandai, capendo il tranello.
«C’è solo una richiesta, non un obbligo, né un pagamento, né uno scambio, né qualsiasi altra cosa il tuo intelligente cervello possa pensare. Solo una semplice richiesta.»
«Spara…» dissi, maledicendomi di nuovo mentalmente.
«Se a Hogsmeade ti divertirai, mi concederai una seconda possibilità.» disse, serio, guardandomi negli occhi. Mi colpì tutta quella tenacia, per la prima volta capii che gli piacevo davvero e non che faceva l’idiota solo perché era Potter e doveva provarci con tutte. Fu quello che mi fece acconsentire.
«Va bene. Nel caso remoto in cui sabato io mi diverta come non mi sono mai divertita in vita mia, ti concederò una seconda opportunità.» risposi, mantenendo il sarcasmo, nonostante le mie mute osservazioni sulla sua tenacia. Per una volta il sorriso, che sfoderò alle mie parole, non era tronfio. «Ma devo divertirmi come mai prima d’ora, Potter e ti assicuro che non è semplice.» ci tenni a precisare.
«Ci proverò. Non te ne pentirai…» mi rispose e poi si voltò e si diresse al suo dormitorio.




Ringraziamenti: Questa volta vorrei ringraziare:
denisaasined
erigre
jillien
senna710
trustsnape
Che hanno messo questa fiction tra i preferiti.

Poi:
Alexandraleon
alida
Anthymea
chiaramalfoypotter
denisaasined
MEISSA_S
Nihil The Siren
Pervinca Potter 97
trustsnape
Che invece l'hanno inserita tra le seguite.

Infine:
dirkfelpy89;
Pervinca Potter 97;
chiaramalfoypotter;
alida;
Robert90;
erigre;
Aloysia Piton.
Che hanno recensito.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ksanral