Capitolo 2
Mi svegliai con lo scrosciare della
pioggia contro la
finestra della mia stanza. Un risveglio piacevole, visto che adoravo la
pioggia, anzi si poteva dire che era la cosa che più mi
rappresentava tanto che
il mio nome da licantropo era proprio Fearthainn*, ovvero
“pioggia” in gaelico
scozzese. Con il mio pigiama firmato Harry Potter, saltellai sulle
scale fino a
giungere in cucina dove mi preparai una colazione che sicuramente mi
avrebbe
portato al diabete in meno di un anno, se fossi stata umana, ma visto
la mia
parte ferina non avevo niente di cui preoccuparmi. Controllai svelto la
ferita,
che si era completamente rimarginata e mi buttai sul divano pronta per
una
giornata da pantofolaia in casa. Mentre cominciavo ad immergermi nella
realtà
della mia serie tv preferita, ripensai a quanto successo ieri sera.
“Logen??Ne sei
sicura?”, “Più che sicura Vic,
l’ho visto
sul Range Rover accompagnato da una decina di cacciatori, dubito di
essermelo
immaginato ed era di sicuro lui visto che aveva il suo
caratteristico
odore da lupo” risposi mangiandomi le parole per il nervoso
nel ripensare a
quando avevo scoperto che era lui il traditore. “Cazzo,
questo si che è un
casino, potrebbe portarli direttamente all’albero sacro o a
casa dei membri del
nostro branco per farli ucciderli da quegli assassini, dobbiamo
avvertire
subito tuo zio, deve tornare subito, questa è un
emergenza” cominciò a sparare
a raffica Vic estraendo il telefono dalla tasca posteriore dei
pantaloni e
iniziando a digitare in tutta fretta il numero,
“no” lo bloccai, “ora noi
restiamo calmi e riflettiamo un attimo; Logen se né andato
da sei mesi, no? E
in questi sei mesi non ha detto niente ai suoi amici cacciatori, ne li
ha
portati all’albero sacro quindi perché dovrebbe
farlo adesso? Il suo obbiettivo
non è distruggere il branco ma catturare me, sono io il suo
obbiettivo e non
verrà a cercarmi a casa perché sa che ho eretto
delle barriere protettive che
non lo faranno passare, quindi per ora non abbiamo niente di cui
preoccuparci”
dissi mentre prendevo il telefono dalle sua mani e cancellavo il
numero,
“niente di cui preoccuparci, ma ti sei sentita? Questa
è una catastrofe, è un
traditore e conosce tutto di noi, non possiamo aspettare, dobbiamo far
tornare
il nostro Fenrir subito”, “no Vic, lascia che zio
si diverta ancora un po’ e
non mettiamolo subito in allerta è da tanto che non si
prende una vacanza e poi
Logen non attaccherebbe mai un branco senza Fenrir, sarebbe come rubare
le
caramelle ad un bambino; no, lui vuole lo scontro, vuole avere il
potere
strappandolo al più forte del branco”.
Sapevo che era difficile convincere Vic, sempre fedelissimo a mio zio,
ma
sapevo che dovevo raccogliere tempo per investigare un po’
per conto mio e non
era facile con il grande capo che ti controllava costantemente, quindi
sperai
che giocando la carta della vacanza, Vic potesse cedere.
Corrucciò la
fronte e ci rifletté un attimo e alla fine si convinse,
“però lo diremo almeno
a Fia, è la seconda in comando e deve sapere”,
“e va bene, a lei puoi dirlo”
sbuffai, non mi andava che si intromettesse anche Fia in questa
situazione, meno
gente lo sapeva e meglio era.
Così dopo avermi controllato ancora una volta la ferita si
precipitò a casa di
Fia per comunicargli tutto, e io mi trascinai su per le scale fino ad
arrivare
al mio letto dove caddi immediatamente tra le braccia di morfeo. I miei
sogni
erano popolati da occhi scuri, da un sorriso mozzafiato, e da una
risata gaia
di pancia.
Non avrei mai pensato di rivedere
Logen così presto, i miei
piani originali erano quelli di non vederlo mai più ma a
quanto pare il destino
voleva giocare ancora un po’ con noi. Dovevo smetterla di
pensarci o così avrei
finito per fare solo il suo gioco, dovevo concentrarmi su altro.
Così presi un
fascicolo sul tavolino ai piedi del divano e cominciai a scrutare il
rapporto
che descriveva l’attacco di un fantasma ad un abitante di
Balck Diamond, ad una
quarantina di minuti in macchina da Bragg Creek, la mia
città. A quanto pare
quella sarebbe stata la mia prossima metà, ma non oggi,
tanto il danno era
fatto, il fantasma aveva attaccato, un giorno in più o un
giorno in meno non
faceva la differenza.
********
Sapevo che Vic mi teneva d'occhio, lo
faceva sempre, ma da
quando ero tornata ferita e gli avevo raccontato di Logen lo faceva
ancora più
di prima e questo mi infastidiva parecchio. Erano passati diversi
giorni dal
mio spiacevole incontro e la ferita si era già rimarginata
del tutto, quindi
era arrivato il momento di ricominciare a lavorare come Aingeal.
Un Aingeal era un
predatore di
fantasmi, ovvero uno specie di caccaitore la cui
occupazione è la
cattura di demoni di diversa specie.
Era un'altra
creatura sovrannaturale non appartenente alla razza di esseri umani,
anche se
era fisicamente
identica a
loro. Nel mio caso, non ero solo un licantropo ma anche un Aingeal,
questo
grazie alla mia cara mammina che decise di innamorarsi di un
licantropo, e
dall'unione di queste due creature mistiche nacqui io, che invece di ereditare un solo
gene soprannaturale,
come i miei fratelli , ho
avuto la fortuna di ereditarne due.
Questo vuol dire
doppia
fatica per sopravvivere e doppi allenamenti. Con il tempo sono però riuscita a
controllare il mio
mutamento in lupo e le mie carattersitiche di Aingeal che mi danno poteri straordinari. Il mio
compito é
quindi quello di recarmi nei luoghi degli
attacchi e scovare i demoni che vengono poi prontamente distrutti. I
più comuni sono i fantasmi, per l'appunto, creature
demoniache che nascono dagli animi delle persone che vengono uccise
senza un
motivo, sono il risultato di un odio profondo e di una morte ingiusta.
Durante
la loro vita, se si può
chiamare così, prendono l'aspetto
di un uomo e si divertono
a risucchaire l'anima alle persone. Per poter nutrirsi di un anima, essi devono riuscire ad entrare in confidenza
con la persona prescelta e farsi raccontare il loro
più oscuro segreto, quando la
povera vittima commetteva questo errore, per lei é la
fine, il fantasma
risucchia l'anima dal corpo, che
diventa solo un
guscio vuoto.
È impossibile anticipare un fantasma, per il semplice motivo
che sembrano
uomini normalissimi, é però possibile
rintracciarne uno, dopo che ha ucciso la sua vittima; questo
perché l'anima resterà
sempre in parte collegata al corpo, e quindi seguire le traccie di
quest’anima per
un Aingeal in gamba é un scherzo. Quando poi si raggiunge il fantasma, con un speciale coltello lo si
rimanda
all'inferno, putroppo é quasi impossibile che le anime
rubate possano essere
rimesse nel proprio corpo, esse rinascono in una nuova vita, e
ricominciano
tutto da capo.
Per
questo
motivo, mi sembrava inutile partire subito, da quanto c’era scritto nel rapporto, la donna
che era stata
attaccata non aveva perso del tutto la sua anima, riusciva a muovere
ancora
qualche parte del corpo, questo significa che il fantasma che l’aveva attaccata non era molto forte, ergo sarebbe
stato più
facile da recuperare. Chiusi la porta
a chiave e mi diressi verso il mio pick-up parcheggiato nel garage.
Prima di
mettere in moto, richiami a me un po' del energia della natura presente
in
giardino e mimetizzazi il mio odore. Il vantaggio di essere un Aingeal
era che
si acquisivano poteri straordianri che ti permettevano di mimetizzarti
alla
grande utilizzano l'energia che esplevvano le piante. Una vera
fortuna.
Misi in moto e mi diressi verso Black Diamond. C'ero già
stata diverse volte,
era una bella cittadina con gente cortese e simpatica. Arrivai al luogo
dell'attacco e notai
subito l'auto della polizia ferma davanti ad un casetta di mattoni
rossi.
Sentivo anche la voce di un uomo all'intero della casa che parlava al
telefono
con una donna, con un sorriso mi diressi verso la porta d'entrata. Nel
piccolo
atrio notai subito segni di lotta, che continuvano nel salotto, a
quanto pare
il fantasma era ancora più debole del previsto se la donna
era stata in grado
di liberarsi prima che riuscisse a prendere la sua anima e a lottare.
Sarebbe stata una noia
tremenda occuparsi di
questo caso. "Finalmente eccoti qua, ti aspettavo l'altro giorno a dire
il
vero" disse una voce dall'entrata della cucina, spostai gli occhi verso
l'uomo in uniforme che mi fissava e ghignai "pensavo che saresti in
grado
di cavartela da solo, ma a quanto pare sei ancora un pivellino che non
é in
grado di trovare un fantasma, che mi pare molto debole visto i segni di
lotta
presenti in casa", "ehi ragazzina, occhio con le parole ti ricordo
che sono più grande di te, quindi vedi di abbassare le
penne, o sarebbe meglio
dire il pelo, eh poi sarei in grado di risolvere questo caso anche da
solo ma
visto che non mi hanno ancora concesso l'abilitazione devo chiarmati
per forza,
anche per i casi semplici, visto che sei tu l'Aingeal della provincia
di Alberta"
ringhio, scrutandomi con quegli occhi color ghiaccio. Nicolas Daren, 26
anni,
polizziotto ligio alle regole e tra poco nuovo Aingeal di Alberta. Lo conoscevo da quando ero
diventata un Aingeal
attiva sul campo, questo perché la polizia e quelli della nostra
specie dovevano collaborare per proteggere la
popolazione. Putroppo per lui non aveva ereditato del tutto il gene da cacciatore ma
solo una parte,
quindi non aveva poteri molto potenti e quindi necessitava di
più allenamento
di quelli che a differenza di lui avevano ricevuto il gene interno. Per questo non
era ancora abilitato a
operare da solo, aveva appena finito di dare gli esami per diventare
operativo
e doveva aspettare i risultati. "Coraggio che cosa abbiamo, fantasma
super
affascinante che seduce una povera zitella, e questa succube di lui gli
racconta tutto?" chiesi orami rassegnata ad una giornata alquanto
noiosa,
" in parte, anche se la nostra vittima non é una zitella ma
una vedova,
la dinamica sembra quella di sempre, ovviamente a parte il fatto che la
vittima
è riuscita a liberarsi dal risucchio dell’anima,
è una cosa molto strana non
trovi? Non ho mai sentito di una vittima che ci sia riuscita”
cominciò a
spiegare Nicolas dirigendosi verso il corpo della donna che era steso
in una
posizione innaturale sul tappeto davanti al divano. Mi abbassi verso di
lei e
cominciai a tastare il suo corpo in vari punti, era molto fredda, ma mi
sorpresi non poco quando all’improvviso quando iniziai a
tastarli una ferita
sulla coscia essa emisi un mugolio di dolore, “il fantasma
non ha svolto bene
il suo lavoro a quanto pare, una parte della sua anima è
ancora all’interno del
corpo, credo che si sia fratturata a metà al momento del
risucchio, è necessario
portarla all’ospedale in modo che siano curate le ferite che
ha sul corpo”
dissi alzandomi in piedi e cominciando ad osservare tutto intorno dopo
aver
attivato il Lorg con la forza del pensiero. Si trattava di un altro
potere che
apparteneva ai cacciatori, esso era una patina che ricopriva i tuoi
occhi e
rendeva l’iride di un colore rossiccio. Esso ci permetteva di
vedere il
percorso che aveva fatto il fantasma con l’anima rubata e ci
permetteva di
localizzarlo. Questa operazione risultò abbastanza facile
visto che il fantasma
era molto debole, perché più questi esseri erano
potenti più erano in grado di
nascondersi e quindi più difficili da trovare. A quanto pare
aveva usato l’auto
per spostarsi, andai alla finestra e guardai fuori per vedere su quale
strada
sarebbe continuato la scia e una volta localizzata tornai da Nicolas
che stava
caricando la donna su una sedia a rotelle. “Ho individuato la
scia, non
dovrebbe essere difficile trovarlo ora, portiamo lei
all’ospedale e poi andiamo
a prendere il bastardo”, “dici che sarà
possibile che la sua anima torni nel
suo corpo?” mi chiese Nicolas intento a legare la donna alla
sedia a rotelle in
modo che non cadesse, “non ne ho la minima idea, non mi
è mai capitato di
trovare una vittima con un pezzo di anima ancora al suo interno,
potrebbe
succedere ma non speriamoci troppo” risposi appoggiandomi al
tavolo, “
giusto, dobbiamo prendere i suoi documenti
per l’accettazione all’ospedale quindi vedi di
trovare un portafoglio con carta
d’identità e tutto il resto” risposte
prima di spingere la sedia a rotella
fuori dalla casa. Sbuffando cominciai la ricerca e recuperai il
portafoglio, “questa
donna è Diana Collins? La dottoressa? Wow, non sapevo fosse
vedova…” dissi
uscendo e chiudendo la porta, “come mai la conosci? Si, il
marito è morto
cinque anni fa, era un militare in pensione a quanto ne so”
rispose Nicolas con
voce affaticata visto che stava spostando la donna sul sedile
posteriore dell’auto.
“ Non la conoscevo ma ne ho sentito parlare, da alcuni
Aingeal, a quanto pare
la nostra nuova amica sospettava di noi, o qualcosa del
genere” risposi
dirigendomi verso il mio pick up, “perfetto ci mancava solo
questo, una
fanatica di esseri soprannaturali, coraggio muoviamoci portiamola
all’ospedale
e andiamo a prendere il fantasma, ho voglia di un
combattimento” sbottò Nicolas
salendo in auto.