Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: RedFoxx    29/11/2016    3 recensioni
Il mondo di Naruto viene mescolato con elementi appartenenti a Blue exorcist, sullo sfondo di una moderna Tokyo. Naruto, mezzo demone e mezzo umano, dovrà prendere una decisione e Sasuke lo aiuterà. Forse.
Grazie a chiunque si fermerà a leggere questa ff, in caso contrario sciagura a voi! (cit.)
Pairing: NaruSasu.
RedFoxx
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti :) Per farmi perdonare del clamoroso ritardo, ho deciso di pubblicare già il sesto capitolo. Spero che vi piaccia 😘 Colgo anche l'occasione per ringraziare di cuore le persone che hanno messo questa storia nei preferiti, seguiti ecc e soprattutto coloro che trovano due minuti per lasciare recensioni, che io adoro leggere ❤️ in fondo al capitolo ho cercato di inserire delle immagini, per rendervi più chiari alcuni particolari. Buona lettura 🙂

RedFoxx





LEZIONI







Naruto lasciò cadere a terra le borse, si sistemò meglio zaino e custodia e corse nel corridoio, cercando l’aula giusta. La porta era già chiusa, ma non si fece molti problemi e la spalancò. Il professore all’interno s’interruppe e tutta la classe si voltò a fissarlo. Il ragazzo si affrettò a sedersi al suo posto e tirò fuori i libri.

 

Una mano comparve sui tomi appena appoggiati sul banco.

 

«Questi sono sbagliati. Devi prendere quello rosso, “Guida alle sacre scritture”.»

 

Naruto s’imporporò in viso e si affrettò a rimediare all’errore.

 

Il professore gli sorrise e tornò alla cattedra, riprendendo il libro al segno dove lo aveva lasciato. Avrà avuto una trentina al massimo di anni e capelli castani raccolti in una coda alta. Una cicatrice gli solca il volto da uno zigomo all’altro, sotto gli occhi.

 

«Come stavo dicendo, per ogni demone ci sono particolari versi che sono per lui fatali. Per alcuni sono poche parole dei vangeli, per altri sono interi capitoli di testi buddisti. Nel mio corso imparerete che versi sono utili nelle varie categorie di demoni. Inoltre leggeremo e analizzeremo queste scritture.»

 

Guardò la classe e vide con piacere che tutti, chi più chi meno, mostravano interesse.

 

«Chi di voi sa dirmi lo svantaggio dei Aria?»

 

La ragazza bionda, Ino, guardò i compagni e poi vedendo che nessuno alzava la mano, lo fece lei.

 

«Mentre recitano i versi, sono completamente scoperti.»

 

Il professore annuì compiaciuto.

 

«Esattamente. Ecco un motivo per cui gli esorcisti lavorano sempre in coppia. Pochi possono permettersi di agire in solitaria. Ora, aprite il libro al primo capitolo. Chi vuole leggere?»

 

Sakura cominciò a leggere le prime parole, senza dare la possibilità a qualcuno di proporsi.

 

La lezione fu abbastanza noiosa. Naruto dopo un po’ perse il segno delle parole e rimase ad ascoltare la voce della ragazza. Appoggiato il mento sul palmo della mano, si girò leggermente per analizzare i suoi compagni. Sakura era in piedi, il libro tra le mani e leggeva. Ino seguiva dal libro, rigirandosi una ciocca tra le dita, concentrata. Shikamaru guardava il vuoto, visibilmente annoiato. Neji e Hinata seguivano attentamente prendendo appunti, mentre Kiba era impegnato a fare disegnetti strani lungo il bordo della pagina. Ten Ten diede una gomitata al ragazzo che stava disegnando, facendogli perdere il controllo della penna e creando una riga blu che attraversava la pagina. Da lì cominciò una lotta silenziosa tra i due che cercavano di scarabocchiarsi sui rispettivi libri. Il bisticcio fu prontamente fermato da una gomma lanciata da Gaara in testa al ragazzo.

 

Naruto reprimette un sorrisetto divertito e tornò a guardare il professore davanti a lui e lo vide fissarlo. Subito abbassò lo sguardo sul libro, come un bambino beccato a rubare biscotti.

 

Quando Sakura finì il capitolo si sedette. Iruka chiuse il libro e sorrise alla classe.

 

«Per la prossima volta vorrei che imparaste i versi descritti in questo primo capitolo. Chiamerò a caso alcuni di voi che dovranno recitarmeli. È tutto.»

 

Misero via i libri ed essendoci pausa prima della lezione successiva, uscirono tutti per andare chi in bagno e chi alle macchinette. Naruto si alzò e andò verso l’ufficio di Sasuke. Gli sembrava di essere seguito, ma nella penombra del corridoio senza finestre, non vide nulla fuori dall’ordinario. Vide la porta socchiusa e l’aprì.

 

Sasuke era chino sulla scrivania, esaminando delle carte concentrato. Come sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo e vide il biondo sul ciglio della porta. Lo guardò con aria interrogativa, intimandolo a dargli una spiegazione a quell’intrusione.

 

«Ho un’altra lezione, dopo torniamo al dormitorio insieme?»

 

Sasuke scosse leggermente il capo.

 

«Non posso, tornerò un po’ più tardi. Devo finire di esaminare questi documenti per la prossima missione.»

 

Naruto si fece improvvisamente attento e sentì la coda attorcigliata intorno al busto fremere d’impazienza. Era portato più per l’azione che per le lezioni teoriche.

 

«Missione? Che missione?»

 

«Nulla per te. I Page non sono autorizzati a partecipare alle missioni. Tornerò per l’ora di cena, più o meno.»

 

La delusione era palese sul viso del biondo.

 

«Okay. Allora mentre ti aspetto preparerò la cena.»

 

Sasuke fece un piccolo sorriso di scherno.

 

«Vuoi dire che ci proverai.»

 

Naruto gli fece la linguaccia.

 

«Ah ah. Pane e simpatia a merenda. A dopo, teme!»

 

Chiuse la porta e si girò, per tornare in classe. Non fece in tempo a fare 5 metri che da dietro una colonna sbucarono Sakura e Ino. Naruto si spaventò, non aspettandosele e subito la mano gli corse alla katana. Quando vide che erano le due ragazze ridacchiò, grattandosi la nuca.

 

«Mi avete spaventato ragazze. Che ci facevate nascoste là dietro?»

 

Le due si lanciarono uno sguardo d’intesa e presero Naruto ognuna per un braccio.

 

«Dicci, Naruto. Come mai tu e Sasuke vivete nel vecchio dormitorio?»

 

Il biondo si sentì in trappola.

 

«Non so, non c’era più posto?»

 

«Sbagliato.» affermò Ino. «Sasuke aveva la sua stanza prima. Era una singola, al terzo piano nel secondo dormitorio dei ragazzi.»

 

Naruto sbarrò gli occhi, impressionato dal livello di stalking delle due ragazze.

 

«Non so cosa dirvi. La preside ci ha messi lì. Avrà avuto i suoi motivi.»

 

Le due non erano convinte della risposta.

 

«Molto bene. Be Naruto, ci vediamo in classe allora.»

 

Leste lo lasciarono e si presero a braccetto, avviandosi alle macchinette in fondo a corridoio, confabulando come due comari.

 

Si tastò le tasche e trovò un po’ di monete, così decise di andare anch’esso a prendersi un caffè. Prima di girare l’angolo sentì i suoi compagni parlare, tutti fermi nello spiazzo dove vi erano le macchinette. Si fermò quando sentì pronunciare il suo nome.

 

Stavano parlando di lui.

 

«Quel ragazzo è strano.»

 

Si accostò al muro, senza che gli altri lo vedessero e si mise ad ascoltare.

 

«Vero? Chissà perché ha un intero dormitorio per sé.»

 

«Non per sé. Dimentichi che con lui c’è Sasuke.»

 

«Lo so che c’è anche lui, Sakura. Ma penso che sia lì a causa sua.»

 

«é scortese parlarne senza di lui qua. Dovreste chiedergli.»

 

«Ci abbiamo provato Hinata, ma non ha dato risposte sensate.»

 

«Già, dice di non averne idea.»

 

«A me non piace.»

 

«A te non piace nessuno, Neji.»

 

«Be lui in particolar modo.»

 

«A me non sembra male.»

 

Si sentì un tonfo e un lamento di dolore da parte del ragazzo.

 

«A te stanno simpatici tutti, baka che non sei altro.»

 

«Shika, tu che ne pensi?»

 

Ci fu un minuto di silenzio, come se tutti aspettassero di sentire il pensiero del ragazzo. Naruto si fece ancora più immobile, aspettando le parole di Shikamaru. Si sentiva come se stesse aspettando una sentenza da parte del giudice.

 

«Non so cos’abbia quel ragazzo, ma non sembra cattivo. Tuttavia ha qualcosa di particolare che ancora non so spiegare.»

 

Intervenne nuovamente Ino, con un tono come se dovesse condividere il più succulento degli scoop.

 

«Be l’altra sera avevo dimenticato l’astuccio sotto il banco e sono dovuta tornare in classe. Vi ricordate che Sasuke gli aveva chiesto di fermarsi, no? Be indovinate? A parlare con loro vi era niente poco di meno che la Kage Tsunade. Nonché preside della nostra scuola.»

 

Vi furono dei versi di sorpresa e Naruto sospirò. Si rimise le monete in tasca e senza far rumore se ne andò, tornando in classe. Non aveva più voglia di ascoltarli. Si sedette al suo posto nell’aula vuota e incrociò le braccia al petto, la custodia di stoffa appoggiata sulla sedia vuota di fianco a lui.

 

Era così concentrato nei suoi pensieri, che non si era accorto che il professore era ancora in classe.

 

Quando lo vide si raddrizzò sulla sedia.

 

L’altro gli si avvicinò.

 

«Naruto Uzumaki giusto? Io sono il professor Iruka Umino. Ti sei perso la presentazione iniziale.»

 

«Si, mi scusi. Stavo parlando con il professor Uchiha.»

 

«Ah Sasuke? Ho insegnato anche a lui, prima che diventasse un mio collega. Un portento, quel ragazzo.»

 

Naruto annuì col capo, non sapendo come rispondere.

 

«Come mai Naruto non sei con i tuoi compagni? Sei l’unico in classe.»

 

Iruka vide l’ombra scura che passò negli occhi dell’altro, ma poi lo vide mascherarla con un sorriso.

 

«Ho già bevuto un caffè prima.»

 

Il professore vide che non era sincero. Sapeva che l’aveva iscritto Tsunade alla scuola e che la retta gli veniva pagata dall’Ordine, al contrario dei suoi compagni. Gli era stato detto che il ragazzo aveva avuto un passato difficile e che aveva un gran potenziale per essere un esorcista. Al momento gli sembrava un semplice adolescente che aveva problemi con i compagni di classe, ma che non voleva ammetterlo. Gli sorrise.

 

«Capisco. Se hai problemi, di qualsiasi genere, non esitare a chiedere. Siamo professori, ma prima di tutto sia persone. So quanto possa essere difficile la vita di un adolescente.»

 

Raccolse la borsa dove aveva sistemato il libro.

 

«Buona lezione.»

 

Naruto lo guardò uscire e rimase interdetto. Gli aveva subito ispirato fiducia e simpatia. Quando sentì i compagni tornare, finse di cercare qualcosa nello zaino.

 

Si sedettero tutti e in quel momento entrò il professore della lezione in programma.

 

«Buongiorno a tutti. Sono Yamato Tenzo e sono l’insegnante di evocazione di demoni.»

 

Una certa eccitazione corse tra gli studenti.

 

«Come spero saprete, i Tamer combattono soggiogando al loro potere dei demoni. Al contrario delle altre discipline, che si possono apprendere, essere tamer è un’abilità innata. Pochi lo sono.»

 

il professore prese un gesso e disegnò un cerchio con dei simboli sul pavimento. Successivamente consegnò ad ognuno di loro un foglietto dove vi era disegnato il medesimo cerchio.

 

«Alzatevi e disponetevi in cerchio intorno al disegno, senza rovinarlo.»

 

Gli studenti si alzarono, il grattare delle sedie riempì l’aula. Si disposero come aveva detto intorno al cerchio, senza pestarlo.

 

«Ora vedremo subito chi è propenso ad essere tamer o meno. Il foglio che vi ho dato ha disegnato un cerchio evocativo.Dovete pungervi un dito con un ago e bagnare con il sangue il disegno. Dite le prime cose che vi vengono in mente e se sarete portati, vi compariranno dei demoni. »

 

Naruto si punse il dito e guardò il foglietto. Più di ammirare il disegno, non gli venne in mente nulla. Vide che anche altri rimasero interdetti, stringendo con forza tra le mani il foglio come se aspettassero un’illuminazione divina.

 

Vide Ino pungersi con sicurezza l’indice, passarlo sul disegno e mormorare una frase sottovoce e subito si materializzarono due volpi bianche. Sembravano incorporee, fatte di fumo. Erano bianche, ma linee nere disegnavano il muso e decoravano il dorso. Entrambe avevano un foulard legato al collo, uno rosso e uno blu.

 

Yamato annuì sorridendo.

 

«Due Byakko, complimenti. Per chi non lo sa, i Byakko sono demoni il cui livello può variare da basso ad alto. La forza di un demone dipende anche dalla forza del tamer. Queste sono di livello medio, le protettrici delle messi.»

 

Le volpi si posizionarono davanti la ragazza, come a protezione, in attesa di nuovi ordini.

 

Kiba le sorrise di rimando. Guardò il foglietto e con sicurezza pronunciò una frase. Subito si materializzò una grosso cane nero con occhi rossi. Il demone gli superava di poco il fianco ed era molto inquietante. A fianco del ragazzo, si mise a ringhiare alle due volpi, che di rimando si misero in posizione d’attacco.

 

«Un gramo, un demone cane. Molto bene. So che la tua famiglia è famosa per essere tamer e nell’evocare questo tipo di demoni.»

 

Tutti gli altri guardavano speranzosi i foglietti, ma nulla successe.

 

Sakura strinse il pezzo di carta con entrambe le mani e corrucciò la fronte. Un piccolo omino le comparve tra le mani.

 

Il professore la guardò con ammirazione.

 

«Interessante. I Greenman sono demoni di classe medio bassa, ma sono utili sia in difesa che in attacco. Inoltre sono fedeli compagni di chi vuole specializzarsi nel Meister Doctor, potendo loro creare dal loro corpo qualsiasi pianta.»

 

Sakura ammirava emozionata la creaturina. Era tutta verde, fatta di foglie e piccoli fiori, con un cappellino fatto di fili d’erba intrecciati.

 

«Molto bene ragazzi, sembra che voi tre abbiate abilità tamer.»

 

Naruto fissò il suo foglietto e poi guardò i demoni evocati dai compagni. Entrambe le volpi e il cane lo fissavano. Sembrava stessero decidendo se considerarlo una minaccia o meno.

 

Che abbiano capito che sono figlio di Kurama?

 

Il biondo li fissò di rimando.

 

Se mi fate scoprire, vi ammazzo.

 

Sembrò quasi che avessero capito il messaggio, perché si ritrassero leggermente.

 

Naruto si affrettò a controllare che lo scambio di sguardi fosse passato inosservato e fortunatamente vide che tutti erano impegnati a far qualcosa.

 

«Ora mi rivolgo a coloro che sono riusciti ad evocare i demoni. L’importante per un Tamer è avere fermezza. Appena i demoni sentono che la vostra volontà vacilla o alche il più piccolo e insignificante dubbio vi cambia, smettono di obbedire e vi si rivolteranno contro.»

 

Si punse un dito e lasciò cadere un paio di gocce di sangue sul disegno per terra. Questo si illuminò di una luce rossastra per un secondo e poi comparvero due creature. Erano quadrupedi e somigliavano ad un cane, ma senza orecchie ne coda. Erano fatti di legno e subito la stanza si riempì di odore legno marcio.

 

I due demoni giravano in tondo nel cerchio, fissando i vari studenti, soffermandosi mezzo secondo in più di fronte a Naruto.

 

«Ricordatevi di questo, perché un giorno potrebbe salvarvi la vita. Se sentite che state perdendo il controllo del vostro demone, non fatevi prendere dal panico, per quanto possibile. Ricordatevi di spezzare il cerchio.»

 

Passò un piede sul disegno di gesso, rovinandolo e rompendo il cerchio e subito i due demoni sparirono.

 

«Vi basterà, nel vostro caso, strappare il foglietto che avete tra le mani.»

 

Quando i tre ragazzi ebbero strappato i foglietti e i demoni furono spariti, il professor Yamato batté le mani soddisfatto.

 

«Molto bene ragazzi. Per oggi la lezione è finita. Potete andare.»

 

Raccolsero le loro cose e uscirono dall’aula. Alla prima porta libera, Naruto infilò la chiave e si ritrovò in un’aula dell’accademia. In giro c’erano ancora gli studenti impegnati nelle attività dei club o semplicemente quelli che si fermavano a studiare nelle aule vuote. Zaino e custodia in spalla, si affrettò ad uscire. Decise di fare un salto al market e prendere due confezioni di yakisoba, quelle da fare in 3 minuti. Dopo averle messe nello zaino, si avviò verso il dormitorio. Il sole stava tramontando e si strinse nella giacca della divisa scolastica. La strada era vuota e si sentiva solo il rumore di auto in lontananza. Aveva la sensazione di essere spiato e seguito. Più volte si guardò alle spalle, ma non vide mai nulla fuori dall’ordinario.

 

Peccato che la sua sensazione fosse corretta e non si accorse dell’ombra nascosta che lo osservava da distante.

 

Arrivato al dormitorio, la prima cosa che fece fu liberare la coda attorcigliata attorno al busto. Se la sentiva tutta indolenzita. Si fece una doccia veloce e dopo essersi rivestito, guardò l’ora. Vide che mancavano ancora un paio di ore alla cena, così decise di mantenere fede alla promessa di impegnarsi e di studiare un pochino.

 

Sasuke lo trovò così, chino sulla sua scrivania, la coda che sferzava l’aria nervosamente. Quando lo sentì imprecare sonoramente e scompigliarsi i capelli con le mani, scoppiò a ridere.

 

«Poche lezioni e già sei ridotto così, dobe?»

 

Naruto si girò e lo fissò interdetto.

 

«Sei già a casa? Hai detto che tornavi per l’ora di cena.»

 

Quando realizzò di aver detto casa, rimase sorpreso. Non chiamava casa un luogo da quando i suoi morirono.

 

«é ora di cena.»

 

Il biondo guardò l’orologio alla parete ed esclamò sorpreso. Si alzò di scatto, rendendosi conto di non aver preparato da mangiare.

 

«è tardissimo! Devo preparare la cena.»

 

Sasuke appoggiò le sue cose sulla scrivania e prese dei vestiti puliti. Indicò poi delle borse appoggiate alla porta.

 

«Quelli sono i vestiti che abbiamo comprato oggi. Dopo cena ti conviene lavarli, così domani potrai già metterli. Vado a farmi la doccia.»

 

Naruto lo vide uscire, prese le due confezioni di yakisoba e corse alla cucina della piccola mensa. Ne prese una in mano e lesse le istruzioni. Doveva solo svuotare la bustina contenente la verdure liofilizzata e riempire il contenitore di acqua calda. Riempite entrambe le confezioni, attese tre minuti, poi scolò l’acqua. Prese due piatti e vi mise la yakisoba. Mise una bustina di salsa in entrambe le porzioni e mescolò. Preparò velocemente il tavolo per entrambi e si sedette al suo posto, attendendo l’altro.

 

Sasuke entrò nella mensa e lo vide aspettarlo. Si sedette sulla panca e guardò sospetto prima il piatto di fronte a sé e poi Naruto.

 

«Hai preso la yakisoba già pronta al market? Quella che basta metterci per pochi minuti l’acqua calda?»

 

Naruto scosse la testa, oltraggiato dalla domanda.

 

«Ma cosa stai dicendo teme!»

 

«E allora come hai fatto a metterci così poco?»

 

Naruto sorrise, rispondendo come se fosse una cosa ovvia.

 

«Ho preparato i vari ingredienti prima di studiare, teme. Ovvio.»

 

Sasuke si sporse leggermente di lato, oltrepassando il biondo con lo sguardo e sbirciando la cucina che si intravedeva.

 

«Certo. E hai avuto anche il tempo di fabbricare quelle due confezioni che vedo?»

 

Naruto ridacchiò e si grattò la nuca.

 

E questo ragazzo dovrebbe essere una minaccia per il Vaticano?

 

Il biondo alzò le mani, in segno di resa.

 

«D’accordo, mi hai scoperto. Però non è male, ammettilo.»

 

«Hai ragione. Probabilmente ci avresti avvelenati se avessi fatto tu qualcosa.»

 

«Temeeeee.»

 

 

Spero vi sia piaciuto, lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate :)



Le immagini sono del protagonista oiginale di Ao no exorcist. Rin Okumura ha le fiamme blu, io mi sono immaginata Naruto con le fiamme rosse.

http://imgur.com/z3Z0wH2

Come nasconde la coda sotto i vestiti.

http://imgur.com/vFkmMpJ

http://imgur.com/DAYPlkf

http://imgur.com/hmIpPCQ



Se qualcuno è bravo a disegnare e a creare fan art e ha voglia di disegnare Naruto come appare in questa ff, ben venga. Sarei felicissima di pubblicarle nei prossimi capitoli :)

Se sapete come si fa ad inserire le immagini direttamente e non dovendo mettere il link e avete un po' di pazienza, spiegatemelo. vi prego 😂

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: RedFoxx