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Autore: Choi Yume    02/12/2016    5 recensioni
A me gli occhi shipper, era da un po' che avevo questa idea in testa, come spiega il titolo è una vendetta delle shipper, in alcuni fandom è già stata fatta e trovavo mancasse in questo fandom quindi mi sono detta ehy perchè non lo faccio io?...Ma ora mi spiego meglio.
Come ho detto è una vendetta delle shipper, in pratica mi contattate tramite messaggio privato scegliete una coppia che shippate di cui ci sono poche fic o che di quelle che ci sono nessuno vi soddisfa o che le avete lette talmente tante volte che ora c'è bisogno di qualcosa di nuovo o solo perchè vi va, mi date un idea di quello che vorreste, amore, amicizia, fratellanza, baci,abbracci ecc... insomma mi date una specia di "tema" su cui lavorare e io vi scrivo qualcosina sulla coppia richiesta... spero di essere stata chiara sennò potete anche chiedere eventuali dubbi da chiarire.
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1. San Valentino
A Taiyou il San valentino era sempre piaciuto, anche l'ospedale si riempiva d'amore...
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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MUNETAKU

“Mi chiedo cosa ci faccia un pivello come te ancora qui” sbuffò Takuto “Non sei a livello” aggiunse “Perché non torni a giocare a basket?”.
Munemasa ignorò deliberatamente le parole del suo senpai. Gesto che non ottenne altro risultato, se non quello, di far arrabbiare ancora di più il ragazzo dai capelli color cappuccino che gli voltò le spalle stizzito.
Quella situazione andava avanti così da mesi. Nessuno ne poteva più. Quei due discutevano cento volte al giorno come minimo. Ogni piccolo gesto, sia da una parte che dall’altra, era fonte di litigi.
“È fin troppo ovvio” aveva osservato Minaho “Quei due si piacciono”.
“Ci erano arrivati un po’ tutti” aveva commentato Tsurugi facendo schioccare la lingua contro il palato.
“Tranne loro due a quanto pare” disse quasi scocciato Manabe.
“Mi dispiace però; sarebbero davvero un bella coppia” commentò Matsukaze guardandoli con gli occhi che luccicavano “Dobbiamo trovare un modo per farli dichiarare” disse poi convinto.
“E quali idee avresti sommo genio?” chiese Kyousuke guardandolo diffidente.
“Come abbiamo fatto io e te” trillò saltellandogli intorno.
“Dobbiamo far rapire uno dei due dagli alieni?” chiese Manabe.
“MA NO… insomma ci metterebbero troppo tempo ad arrivare” disse annuendo convinto il castano “Dobbiamo costringerli a parlarsi davvero e di conseguenza a dichiararsi”.
“E come vorresti fare?” porse la domanda incuriosito Minaho. In quel momento gli occhi di Tenma luccicarono di una strana luce, la luce di chi ha un piano molto stupido in mente.
 
 
Era un giovedì qualsiasi, gli allenamenti erano finiti e, per un motivo a loro estraneo, l’allenatore aveva deciso che avrebbero dovuto rimettere in ordine tutti i palloni e la attrezzatura da allenamento.
“Vediamo di sbrigarci” aveva detto lapidario Takuto “Io porto i materassini e tu le ceste con i palloni”.
“Perché dovrei portare io la cosa più pesante?” sbraitò il bianco.
“Perché tu sei più alto” fu la semplice risposta di Shindou.
“Tu ti diverti a schiavizzarmi” borbottò Munemasa.
“Ti tratto male solo perché te lo meriti”. Ibuki si morse il labbro e seppur infastidito, non parlò.
 
Adottando la tattica del “direttore d’orchestra” i ragazzi non ci misero molto a rimettere tutto in ordine, ma proprio quando stavano sistemando gli ultimi palloni nel magazzino la porta di chiuse misteriosamente alle loro spalle facendoli sobbalzare.
“Apri la porta Ibuki-kun, io sto sistemando qui”.
“Sempre a dare ordini tu” sbuffò il più piccolo.
“Porta rispetto a chi è più grande di te e fa ciò che ti ho detto” disse senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
“Sì, senpai” borbottò per poi provare ad aprire la porta, che però risultò essere chiusa “Ehm... abbiamo un problema” disse il bianco deglutendo.
“Cha hai combinato ora?” chiese Takuto con voce stizzita voltandosi verso la porta. La stanza non era molto grande, conteneva a malapena le ceste e loro due quindi non gli erano necessari grandi movimenti per raggiungere la porta.
“La porta è bloccata”.
“Non dire stupidaggini ci devi mettere più forza” disse provando ad aprirla con scarsi risultati.
“Sai, non credo che tu sia nella posizione per parlare di forza”.
“Cosa vorresti insinuare?”.
“Che sei una principessa” disse l’altro guardandolo con un ghigno compiaciuto stampato sulle labbra.
Shindou strinse le labbra “Il fatto che venga da una famiglia benestante non fa di me una principessa”.
“Non è quello infatti, ma il tuo atteggiamento da prima donna” commentò lui scocciato “Credi di poter trattare una merda tutti solo perché sei un giocatore di calcio molto abile”.
Il ragazzo dai capelli color cappuccino lo guardò per un attimo interdetto per poi sedersi con le ginocchia strette al petto in un angolo dello sgabuzzino. “E ora che fai?” chiese Munemasa guardandolo di sbieco.
“Ho appuntamento con Ranmaru-kun nel pomeriggio, mi verrà a cercare quindi aspetto”.
“Già Kirino-senpai… ” mormorò Ibuki per poi sedersi con un ginocchio che sfiorava quello di Shindou.
Da quel momento non ci fu più un fiato per quelle che a loro parvero ore intere; finché non fu proprio il bianco a spezzare quell’imbarazzante e pesante silenzio “Senpai, ma tu e Kirino-senpai state insieme?” mormorò timido nascondendo il viso leggermente imporporato dietro le ginocchia abbronzate.
Per tutta risposta il maggiore drizzò la schiena “MA COSA DICI?” strillò come una ragazzina “Ranmaru sta con Kariya da quasi un anno ormai” spiegò.
“Però lui ti piace”.
“Cosa ti fa pensare che io sia gay?”.
“Lo davo per scontato” ammise “Devo smetterla di pensare che tutti i ragazzi siano omosessuali solo perché lo sono io” disse grattandosi il capo imbarazzato.
“N-Non sbagliavi” balbettò Shindou “A me piacciono i ragazzi…” ammise senza alzare lo sguardo.
“A me piace UN ragazzo” sospirò Ibuki mentre il suo senpai affondava ancora i più il viso tra le ginocchia. “E lui ti tratta bene?”chiese atono il maggiore.
“Non stiamo insieme” si affrettò a rispondere l’altro “E comunque lui non mi tratta bene, mi rimprovera costantemente, è altezzoso, sgradevole, troppo serio e in pratica io ti amo lo stesso” disse guardandolo di soppiatto con quegli occhi color ametista che risplendevano anche nell’oscurità.
“H-Hai detto TI amo” balbettò Takuto guardandolo incredulo.
Ibuki girò il viso dalla parte opposta “Hai capito bene” borbottò “Mi piaci tu… so di non essere ricambiato, ma dato che forse moriremo qui per mancanza d’aria volevo dirtelo”.
“Sei proprio uno stupido Ibuki Munemasa” disse serio il maggiore.
“Ora sono anche stupido?” urlò il bianco voltandosi a guardarlo stizzito. Avrebbe voluto urlargli contro tutti gli insulti che conosceva, ma fu bloccato, bloccato da qualcosa di inaspettatamente piacevole. Shindou gli aveva tappato la bocca con le sue labbra… Shindou lo stava baciando, lo stava facendo davvero e lui era paralizzato.
“S-Scusa” disse tirandosi poi indietro. Quel gesto lo lasciò ancora più basito di quanto non avesse fatto quel bacio.
“Mi hai chiesto scusa?” strillò sbattendo le palpebre e l’altro annuì imbarazzato “Tu mi piaci Ibuki-kun”.
“E ALLORA PER QUALE CAVOLO DI MOTIVO MI TRATTI SEMPRE MALE”.
“P-Perché… perché… io era un modo per starti vicino… non so dire a qualcuno che lo amo”.
“Sei proprio una principessa Shindou Takuto”.
“Smettila di chiamarmi principessa idi-“ e stavolta fu il turno di Ibuki di lanciarsi sulle labbra dell’altro “Ma se tu sei una principessa io sarò il tuo principe” sorrise l’altro.
 
“Non sento più rumori” bisbigliò Tenma.
“A questo punto possono essere successe solo due cose: o sono morti o si stanno baciando” disse Minaho.
“Io non resterò qui per scoprirlo” brontolò Tsurugi.
[angolino dell'autrice]
CONNICIWA MINNA-SAN sono tornata CON LA MIA AMATA MUNETAKU come si fa anon shipparli io boh.
questa shot dovrebbe essere ambientata nel post galaxy e nulla ci si vede alla prossima si spera
  
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