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Autore: pureblood18    05/12/2016    5 recensioni
E se Draco Malfoy non fosse figlio unico? E se i Malfoy avessero più di un erede? Alya e Draco, due anime destinate a separarsi per il bene di qualcosa di più grande. Avranno mai la possibilità di ricongiungersi? Alya riuscirà a ritrovare la strada di casa?
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
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Image and video hosting by TinyPic 18 Agosto 1991 - Prestwick, Scozia.
In un'afosa giornata di metà Agosto la famiglia Morgan si occupava a trascorrere più tempo possibile fuori dalle quattro mura: il calore dei raggi solari e l'impazienza di Alyssa rendevano intollerabile la permanenza all'interno dell'abitazione. Inoltre, i due coniugi avevano scelto proprio quell'arco di tempo per trascorrere un paio di giorni in vacanza da alcuni amici. La loro meta, il luogo che avevano prefissato, era la vicina Irlanda: Neill amava quei posti ed aveva convinto la moglie Joanne a passare alcuni dì in tranquillità tra le scogliere del Moher, a picco sul mare blu. Quando i bagagli furono pronti, tutti e tre si apprestarono a raggiungere il posto nel più breve lasso di tempo, cosicché da non perdere il volo che li avrebbe portati lì prima del tramonto.

18 Agosto 1991 - Moher, Irlanda.
I tre, giunti a destinazione, vennero calorosamente accolti dagli amici di vecchia data che, contenti della loro presenza, si affrettarono ad accomodarsi dentro in loro compagnia. « Alyssa, vieni qui! » Esclamò Joanne, indicandola e chiese alla bambina di avvicinarsi a sé. « Ti piacerebbe mostrare ad Isabella la lettera che hai ricevuto? » Alyssa annuì e corse immediatamente a sfilare dalla propria valigia la missiva da Hogwarts. « Eccola qua. » Disse sorridente la piccina, protendendo una mano verso la donna che li stava ospitando. « Questa è la lettera che mi è stata inviata qualche mese fa, il giorno del mio compleanno. » Aggiunse, ansiosa di sondare la reazione della donna. Codesta, però, non fu molto eclatante: Isabella, infatti, sgranò sbalordita gli occhi e lanciò un'occhiata impassibile alla bambina. « Alyssa, posso parlare un attimo con la tua mamma? » Domandò la donna dal crine corvino e dai lineamenti marcati. Alyssa non poté fare a meno di esaudire la richiesta della mora e raggiungere in salotto il padre che, in quel momento, si trovava insieme al padrone di casa: Alexander Jenner, marito di Isabella. « Tesoro, vieni qui. » Sussurrò Neill, scostandosi appena per fare spazio alla figlia che, felice ed ignara di ciò che la padrona di casa stesse dicendo alla madre, riservò un sorriso di cortesia ad Alexander. Non trascorsero nemmeno dieci minuti dall'inizio della conversazione, che Joanne chiamò a sé il marito. « Neill, potresti raggiungerci un attimo? » Chiese gentilmente la donna dalla chioma scarlatta. L'uomo dal pelo bruno non perse tempo e lasciò che la figlia continuasse a guardare la tivù in compagnia del Signor Jenner, uomo non molto alto e dagli occhi verdi come lo smeraldo. « Caro, siediti pure qui. » Proferì con aria cupa la signora Morgan, l'uomo prese posto accanto alla moglie e guardò preoccupato il di lei viso. « Neill. » Cominciò Isabella, mostrando all'uomo la lettera che aveva antecedentemente visto e rivisto tante volte. « Hai idea di cosa significhi tutto ciò? Hai idea di cosa questo voglia dire? » Continuò con tono convinto la corvina, condividendo lo sguardo con l'amica. « Avete mai sentito parlare di magia oscura? E se Alyssa fosse una di quelle? E se il sangue che le scorre nelle vene fosse intaccato dal marchio della pece? » Acquistò un attimo respiro, presa dalla foga, per poi continuare con il silenzio protratto dei due genitori. « Avete mai notato qualcosa di strano in lei? Nessun mago e nessuna strega sono mai stati di buon auspicio e ben presto questo vi si presenterà agli occhi. » Allungò il collo in direzione del salotto per scorgere la figura della bambina. Essa, poi, intrappolò il labbro inferiore fra i denti. « Fateci caso, non vi è mai stato dato il suo estratto di nascita, non conoscete nemmeno il luogo in cui questa bambina sia nata e poi, avete notato la maniera in cui il medico ve la affidò così frettolosamente, come se volesse sbarazzarsi di lei a tutti i costi? » Concluse, lasciando poi parlare i due Morgan. « Neill, tu cosa ne pensi? » Chiese preoccupata la donna, prendendo la mano del marito. Joanne si era affezionata tantissimo ad Alyssa ed il solo pensiero di doversi separare da lei le dava il tormento. Sebbene, però, tale sentimento fosse giustificato, doveva comunque prendere in considerazione la decisione del marito. « E se fosse vero? D'altronde hai visto anche tu la fretta negli occhi di quell'uomo. » Neill rispose, poi rimase taciturno, annuendo e riflettendo sul fatto che ogni minima cosa l'amica avesse riferito loro coincideva perfettamente. La moglie tentò inutilmente di persuadere il marito a cambiare idea. Se questo fosse servito a salvaguardare la propria famiglia, Neill avrebbe provveduto a dare in adozione la piccola Alyssa.

30 Agosto \ 1 Settembre 1991 - Londra, Inghilterra. 
 Erano trascorsi pochi giorni dal momento in cui i genitori adottivi di Alyssa avevano scelto di riportarla nel luogo in cui undici anni prima la videro per la prima volta: uno degli orfanotrofi più efficienti del Regno Unito. Joanne, però, seppur non vedesse la bambina da giorni, volle comunque rimanerle accanto e continuò a farsi sentire. L'umore di Alyssa era a terra, la bambina, quasi adolescente, sentiva molto la mancanza dei due genitori e nutriva allo stesso tempo tanto rancore nei confronti di quelle persone che credeva fossero la sua famiglia. Stringeva fra le mani quella lettera, documento che aveva fatto sì che l'idea di casa si sgretolasse, ancora non riusciva a capire il motivo per il quale tale missiva avesse portato così tanta defezione da costringere i due coniugi Morgan ad abbandonarla lì. Gocce trasparenti scivolavano leggere sulle imposte della finestra della stanza ove la bionda soggiornava da un po', il tempo cupo rispecchiava appieno le emozioni che in quel momento la neostrega in cuor suo provava. Osservò più e più volte la lettera inviata da Hogwarts e si sentì impotente dinanzi ad essa, naturalmente non avrebbe potuto lasciare l'orfanotrofio senza alcun permesso o senza che qualcuno la prendesse in affidamento. Cominciò, dunque, a fantasticare sugli abiti e gli effetti personali che avrebbe portato all'interno della valigia e al lungo cappotto scuro che desiderava tanto indossare, sul suo primo giorno da strega e al fatto che avrebbe conosciuto molte persone in quell'arco di tempo. I pensieri di Alyssa, però, dovettero essere accantonati. Una figura piuttosto imponente ostacolò il protrarsi del suo viaggio mentale: un uomo apparentemente più anziano dell'età biologica, vestito completamente di nero, colore che rimandava ai toni della stessa chioma, a braccia incrociate, la osservava con aria severa. « Lei è Alyssa, giusto? » Domandò lo sconosciuto. « Prima deve essere lei a dirmi chi è, lei è entrato in stanza e lei ha il dovere di presentarsi. » Così rispose Alyssa alla domanda dell'uomo. Quest'ultimo, irrigidì i lineamenti, facendo una smorfia e, riluttante, si presentò alla giovane strega. « Io sono Severus Piton e sono stato mandato qui dal Preside in persona, Albus Silente, per aiutarla a raggiungere Hogwarts senza alcun intoppo. » Pronunciò pacato e preciso l'uomo dal crine come la notte. « Lei sarà il mio professore? » Chiese, curiosa com'era, Alyssa. L'uomo, però, non le rispose. « E come potremmo fare? Non posso mica lasciare questo posto così, mi cercherebbero in ogni dove. » Replicò la giovane, rivolgendosi all'insegnante. L'uomo, prontamente, rispose ai dubbi della bionda. « Philius Phillies, direttore dell'orfanotrofio, è un mago sotto copertura, scacciato dal Ministero della Magia perché entrato in contatto con dei Mangiamorte durante la prima guerra magica. E' già stato avvertito da Silente. » Alyssa, quindi, accertatasi che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, si aggrappò al braccio dell'insegnante, pronta al trasferimento. I due vennero catapultati a Diagon Alley, villaggio dove la bionda avrebbe potuto acquistare tutto ciò che le sarebbe servito durante l'anno scolastico. « Urca! » Esclamò estasiata Alyssa, roteando su se stessa per ammirare quel groviglio di gente e negozi stracolmi di oggetti magici. « Per prima cosa dovremmo rivolgerci ad Ollivander, ha bisogno di una bacchetta, dopodiché sarà necessario un Gufo a sua scelta. » Proferì Severus, osservando la reazione dubbiosa della bambina. « Sono gratis? Io non ho una Sterlina! » Esclamò nuovamente Alyssa. « Ho già pensato a tutto io, lei deve solo occuparsi di racimolare quello che le serve. » Aggiunse l'insegnante, introducendosi insieme ad Alyssa all'interno del negozio di bacchette. « Salve, dolce pulcina. » Biascicò il proprietario del negozio da cui esso stesso aveva preso il nome. « Sono sicura che questa sia la bacchetta giusta. » Rispose senza esitare, porgendo, dopo aver frugato qua e là, una bacchetta di Tiglio Argentato alla strega. « E' molto rara, sa? » Le confessò, rivolgendo uno sguardo d'intesa al Professor Piton. « Su, la agiti! » Incoraggiò il Signor Ollivander, Alyssa. La bambina impugnò la bacchetta e, agitandola, percepì una sensazione di beatitudine e soddisfazione nell'averla maneggiata. « Non avevo dubbi. » Proseguì l'anziano mago. « E' questa la sua bacchetta. » Concluse, lasciando che Alyssa portasse con sé il rarissimo legno magico e salutò con un cenno di capo l'insegnante di Pozioni. « Adesso manca solamente un Gufo, poi possiamo dirigerci verso l'Espresso. » Asserì Severus, permettendo alla bambina di scegliere quale volatile meglio le garbasse. « Mi piace questo! » Sobbalzò, indicando un Gufo Siberiano. Piton annuì e diede la possibilità ad Alyssa di portare l'animale con sé. « Lo chiamerò Lux, che vuol dire Luce, sarà la mia luce. » Mormorò all'apice della contentezza la bionda, ritrovandosi in un battibaleno al binario 9 e 3\4. « Come ci siamo arrivati qui? » Chiese assetata di sapere. « Fa troppe domande, il tempo è denaro, il treno sta per partire. Vorrebbe per caso rimanere qui? » Ipotizzò sarcasticamente l'uomo dal crine corvino. Alyssa non perse altro tempo e, aiutata dall'insegnante, raggiunse il treno e prese posto in uno dei vagoni disponibili. Seduta al suo fianco vi era un ragazzo occhialuto, dall'aria dispersa tanto quanto lei. « Io sono Alyssa, piacere di conoscerti. » Si presentò al ragazzo, porgendole la mano destra. « Io invece sono Harry, molto lieto. » Controbatté l'occhialuto. » I due, insieme a coloro i quali si sarebbero aggiunti dopo, Ronald Weasley ed Hermione Granger, rispettivamente purosangue e natababbana, trascorsero un viaggio tranquillo e per niente noioso.

1 Settembre 1991 - Hogwarts.
Giunti al luogo destinato e scesi dalla locomotiva, Alyssa, seguita dai compagni di vagone, venne accolta da un uomo dall'aria tenera alto più di due metri e da una folta chioma scura con annessa barbara fitta e lunga: Rubeus Hagrid, custode delle chiavi di Hogwarts. « Primo anno! Primo anno! » Esclamò il mezzo gigante, raccogliendo dietro di sé un'ampio gruppo di adolescenti pronti a varcare per la prima volta le porte del Castello. I ragazzi, insieme al custode, raggiunsero la scuola tramite delle barche che, attraversando il Lago Nero, lasciarono i futuri studenti in terraferma. « Adesso sarà la Professoressa McGranitt ad occuparsi di voi, Direttrice della Casa dei Grifondoro. » Precisò Hagrid, accompagnando i ragazzi all'interno del Castello, dopodiché lasciò questi ultimi in mano alla donna. « Sono a conoscenza del fatto che alcuni di voi conoscano già come funzioni la suddivisione all'interno della scuola, ma devo comunque introdurvi tale discorso. Non vorrei che molti novellini giungessero in Sala Grande confusi e spaesati. » Iniziò con tono placido l'insegnante dai lineamenti delicati. « Le case sono quattro: Tassorosso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde. Ognuno di voi verrà smistato in una di esse tramite il Cappello Parlante. Da quel momento in poi dovrete riporre fedeltà alla vostra Casa d'appartenenza, ogni punto dato a voi verrà aggiunto alla vostra Casa e, di conseguenza, ogni punto sottratto, verrà automaticamente tolto alla vostra Casa. » Concluse la McGranitt, per poi guidare l'intero gruppo all'interno della Sala. « Hermione Granger..Grifondoro! » Esclamò sicuro il Cappello Parlante. « Draco Malfoy.. Serpeverde! » Asserì quasi senza pensarci il copricapo magico. « Alyssa Morgan! » La bionda venne interpellata dalla Professoressa e prese posto sulla sedia. «.. Ambizione e sete di conoscenza, tanta furbizia e determinazione vedo, la tua magia sarà fonte di furbizia ed intraprendenza. E' Serpeverde che ti aiuterà sulle vie della grandezza! » Esclamò solenne il Cappello, ricevendo come risultato la gioia e l'entusiasmo della bambina che, frenetica, si diresse immediatamente verso il tavolo dove prese posto. « Guarda, Malfoy. Abbiamo un'altra platinata al nostro tavolo. » Intervenì Blaise, amico di quest'ultimo, lasciandosi scappare una risata di scherno. « Vorrà mica dirci il suo nome, fanciulla? » Domandò sardonico il Serpeverde, rivolgendosi ad Alyssa che sedeva accanto al platinato. « Mi chiamo Alyssa Morgan. » Sussurrò imbarazzata, guardando di sottecchi Draco. « Io sono Draco, Draco Malfoy. » Si presentò immediatamente il purosangue, inclinando il capo e aggrottando lievemente la fronte per capire se avesse mai visto prima la nuova compagna. La somiglianza con quest'ultima non fece, poi, scaturire così pochi dubbi. La curiosità di Malfoy si incrementò sempre di più, di conseguenza si apprestò a sapere altro su quella neocompagna che aveva suscitato in lui uno sviluppato interesse. « I tuoi genitori sono babbani? » Chiese curioso Draco. « Non ho mai conosciuto i miei veri genitori, sono stata adottata. » Rispose affranta Alyssa, destando così maggiormente la sete di sapere del concasato. « Non hai mai provato a cercare di conoscerli? » Le domandò, determinato a sedare i propri dubbi. « No, sfortunatamente ancora no, ma non ho intenzione di mollare. Tanto m'impegnerò che li troverò, vivi o morti. » Concluse la Serpeverde, lasciando trasparire dalle proprie iridi bigie tanta tristezza. Si trovò, successivamente, di fronte l'aria soddisfatta di Draco che, nonostante conoscesse la compagna da meno di quindici minuti, era intento ad aiutarla. Come se qualcosa lo spingesse a farlo, come se fosse in dovere di compiere tale gesto. Da quel momento in poi, Alyssa poté contare sull'appoggio e la alquanto strana benevolenza del suo nuovo amico di banco: Draco Malfoy. Il platinato, infatti, era ostinato nel conoscere e stringere un legame sempre più compatto con la neostrega, in modo tale da poter permettere alla propria curiosità di svanire e scoprire qualcosa in più sulla Serpeverde.
   
 
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