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Autore: Queen Malfy Slytherin    06/12/2016    3 recensioni
Newt Scamander e Leta Lestrange? Non sappiamo molto riguardo loro, tuttavia al cinema è bastata una semplice fotografia, un solo nome, una breve conversazione tra Newt e Queenie, per affascinarmi. Avendo pochissime fonti, la maggior parte della storia è stata inventata dalla mente malata della sottoscritta.
“Lei sapeva solo prendere”
“Complicata e confusa... una figura tragica, in un certo senso”.
Newt riusciva a guardare oltre l’oscurità, oltre la freddezza, oltre alle credenze insediate nella mente dalla sua famiglia, oltre la crudeltà, perché Leta Lestrange, oh sì Leta era crudele, probabilmente una delle persone più crudeli che avesse mai conosciuto. Tuttavia nonostante il buio, nonostante tutto, lei era stata la sua Luce, l’aveva salvato o almeno era quello che aveva creduto fino a quel momento.
"Sei stata tu" Affermò Newt indietreggiando.
"Fidati. Fidati di me" Rispose impassibile guardandolo dritto negli occhi senza vacillare "Tutto questo è accaduto per un bene superiore"
E Newt come sempre scelse di fidarsi, di sacrificarsi per lei.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Newt Scamandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Lei sapeva solo prendere
 

 

Prologo
 

Ormai Newt ci aveva quasi fatto l’abitudine o almeno continuava a sperare che fosse così, perché a volte soltanto fingendo di avere sotto controllo la situazione riusciamo a credere di stare bene. Oltrepassò quella parte della valigia con il corpo teso, sperando che nessuno notasse il modo insolitamente rigido con cui aveva continuato a camminare. In quel momento aveva un’unica regola: guardare dritto davanti a sé. Tuttavia, malgrado fossero passati anni, non era ancora riuscito a seguirla, perché poco prima di sorpassarla definitivamente il suo sguardo si posava fugace sulla piccola foto posata nell’angolo buio del comodino.

Bastavano quei pochi attimi per provocarli una fitta al cuore. Prese a sistemare meccanicamente del terreno in un vaso, aspettando che il dolore pian piano cessasse lasciando spazio al vuoto. Sicuramente buttarla sarebbe stata la scelta migliore, difatti un paio di volte aveva anche tentato di farlo con il risultato che si era ritrovato a ricercarla sempre. Non era sicuro che bastasse liberarsi della foto per cancellare la sua presenza.

Era così assorto nei suoi pensieri che sobbalzò una volto udito una voce alle sue spalle.

“Newt, lei chi è?” Domandò Queenie non comprendendo quanto quella semplice domanda lacerasse ferite nascoste, le quali nonostante avesse lottato venivano ancora gelosamente custodite nel profondo. Malgrado si odiasse per questo non l’aveva ancora dimenticata.

“Ah, nessuno” Rispose debolmente irrigidendosi e guardando intensamente la punta delle sue scarpe.

Era un’enorme bugia.


“Leta Lestrange”.


Bastò sentire pronunciare il suo nome, perché il vuoto che soffocava nel suo petto iniziasse a ruggire fino a smozzarli il respiro. Erano anni che evitava tutto ciò che potesse ricordargliela, erano anni che non sentiva pronunciare il suo nome. Aveva scelto di mettere quanta più distanza possibile, eppure…

“Ti prego, non leggermi la mente” La supplicò muovendo il capo come se stesse tentando di cacciare un insetto fastidioso, tuttavia non poteva liberarsi di lei così facilmente e quello che gli faceva più paura era che non desiderava realmente farlo, perché quei ricordi, quel dolore lancinante erano l’unica cosa che gli era rimasta di Leta. Una parte di Newt preferiva aggrapparsi a questo, pur di non rinunciarvi, pur di cercare di cacciare quel vuoto che lo tormentava da quando l’aveva persa. 
 
 
 


“Cosa ti affascina tanto di loro?” Domandò guardandolo attentamente. Lo sguardo di Leta era così perforante che a Newt sembrava che riuscisse ad incenerirlo con la semplice forza del pensiero.


“Nulla, sono solo Animali” Rispose poco convinto sentendosi tremendamente in colpa. Non lo pensava, non lo pensava minimamente, tuttavia si vergognava troppo di se stesso per ammetterlo avanti a lei. Si scompigliò nervosamente i capelli già completamente disordinati. Le mani gli sudavano…

“E’ una bugia” Affermò lanciandoli uno di quei suoi sguardi taglienti. Lei non era il tipo che usava molte parole, tuttavia erano sempre abbastanza per comprenderla.

“Ehm… io. Hai ragione. E’ così tanto evidente?” Domandò imbarazzato.

“E’ il modo in cui tu le guardi”.

“Io penso…”Prese un respiro profondo prima di continuare cercando di infondersi coraggio. “Penso che, insomma” Farfugliò sempre più imbarazzato provando a trovare le parole adatte. “Io lo so che sono Creature, però solo perché sono diverse, solo perché non sono comprese, è sono-sono, ecco, loro diventano cattive soltanto per difendersi dal mondo. Io vorrei che un giorno si potesse dare loro più attenzione, vorrei che il mondo le curasse fermandosi a guardare la loro bellezza, nonostante la diversità…vorrei che si smettesse di disprezzarle, di aver paura di loro. Perché per me sono meravigliose così come sono”.

“Lo so è strano. Io sono strano” Confessò preparandosi a ricevere le solite occhiate impietosite, oppure i soliti insulti. “Però a volte, ecco, io penso che abbiano un cuore più grande di molti uomini”.

Quei pochi attimi per Newt furono un’eternità, per la prima volta dopo anni era riuscito a confessare quel segreto a qualcuno, quel segreto che lo faceva sentire sciocco, quel segreto, quella passione, che a volte era arrivato ad odiare, perché l’unica cosa che avrebbe voluto era poter avere degli amici.

Quel silenzio assordante, gli impediva di respirare normalmente.
 
Ecco adesso se ne va.
 

“Newt, in una società malata, secondo te chi è realmente il matto? Colui che indossa una maschera adattandosi ad essa, oppure chi evade. A volte il mondo Fantastico che ci creiamo qui” Affermò avvicinandosi e sfiorandoli la testa.

Il cuore del ragazzo inspiegabilmente esplose.

“E’ molto meno malato e strano di quello al di fuori”.

“Il mio nome” Sussurrò sorpreso “Sai-ia il mio nome-e?” Domandò arrossendo.
 
 


“Scusa ti ho detto di no”Affermò tremando.

“Lo so mi dispiace. Non so trattenermi”Aggiunse Queenie in fretta avvicinandosi lentamente con espressione dispiaciuta. “E’ solo che è più facile leggere chi soffre”.


“Io non soffro” Rispose immediatamente.


Un'altra bugia.

“E poi è stato tanto tempo fa” Continuò cercando di sembrare disinvolto, tuttavia il suo cuore lo tradiva smozzandoli il respiro.

“Era tua… “ Iniziò cercando il termine più adatto. “Tua amica intima, quando eri a scuola?”Domandò dolcemente avvicinandosi e sorridendoli per incoraggiarlo.

“Nessuno dei due si era ambientato a scuola. Così siamo diventati…”Spiegò, mentre la stanza diventava più appannata a causa degli occhi umidi. Per quanto si sforzasse non riusciva a terminare la frase.

“Siete diventati amici intimi” Sorrise Queenie. “Per anni”.

Non era semplicemente questo, il loro legame purtroppo era qualcosa di molto più profondo, ad un punto tale che dopo anni non era riuscito a sgretolarlo, nonostante il tempo, la distanza, gli errori commessi, nonostante gli avesse spezzato cuore in pezzi così piccoli che non era più riuscito a ricomporlo. E faceva male, faceva ancora tanto male.
 


Newt riusciva a guardare oltre l’oscurità, oltre la freddezza, oltre alle credenze insediate nella mente dalla sua famiglia, oltre la sua tendenza nel Praticare le Arti Oscure, oltre la crudeltà, perché Leta Lestrange, oh sì Leta era crudele, probabilmente una delle persone più crudeli che avesse mai conosciuto. Tuttavia nonostante il buio, nonostante tutto, lei era stata la sua Luce, l’aveva salvato o almeno era quello che aveva creduto fino a quel momento. Era come se la vedesse davvero per la prima volta.

“Sei stata tu” Affermò indietreggiando. La voce gli tremò.

“Non io” Sussurrò, mentre il suo sguardo diventava sempre più scuro. “Siamo stati noi. Sei colpevole quasi quanto me, Newt”.

Leta odiava essere accostata a qualcun altro e nonostante stessero sempre insieme continuava a parlare al singolare, “Oggi ho studiato in Biblioteca”, “Sono andata ad Hogsmeade”, “Ho cercato delle Creature nella Foresta Proibita”. L’idea di essere parte di un qualcosa la infastidiva. Eppure in quel momento, per la prima volta dopo anni le sentì pronunciare un Noi. “Noi abbiamo quasi ucciso qualcuno”.

“Lo sai che non è così Leta. Io-io non avrei mai voluto che…” Farfugliò incredulo. “Io non posso, non posso farlo”.

“Devi” Disse avvicinandosi lentamente e ad ogni passo nella sua direzione Newt sentiva il cuore esploderli sempre più. “Ho bisogno di te Newt”Concluse ormai a un soffio dal suo volto. Alzò la mano sfiorando leggermente il volto del ragazzo, al quale bastò quel semplice contatto per sentirsi bruciare. Era così vicino, ma non abbastanza per toccarlo, un po’ come il loro rapporto: Vicini, ma mai insieme. Leta aveva una barriera davanti a sé, un confine che non poteva essere varcato e tutte le volte che si era ritrovato a farlo lei spariva e come sempre Newt si ritrovava ad aspettare che tornasse. Passava intere giornate in Biblioteca sperando di vederla nuovamente sedersi al suo fianco, ma non accadeva. Proprio quando perdeva la speranza, lei tornava, comportandosi come se non fosse successo nulla, come se nessuno avesse mai sorpassato quel limite.
 
“Io non ti farei mai del male, lo sai” Affermò sincera.

Eppure inconsapevolmente glielo aveva inflitto tante di quelle volte.

“Fidati. Fidati di me” Rispose impassibile guardandolo dritto negli occhi senza vacillare. “Tutto questo è accaduto per un bene superiore”.


E Newt come sempre scelse di fidarsi, di sacrificarsi per lei.
 



“Lei sapeva solo prendere. Per te ci vuole una che sa dare”.


 



 


 
Spazio Autrice: 
 

Animali Fantastici e Dove trovarli: La maggior parte di noi fan di Hogwarts avrà visto il film, sul quale non mi dilungo, perché rischierei di scrivere scleri sul fatto che lo adoro, e sull’odio per dover aspettare due anni per vedere il seguito, occupando tutto lo spazio. Il personaggio di Newt Scamander mi ha particolarmente  affascinato, ma ancor di più a catturare la mia attenzione, è stata una piccola foto, un semplice nome, una breve conversazione tra Newt e Queenie. Leta Lestrange. Dal momento della sua comparsa la mia mente malata ha iniziato a lavorare a un'idea. Non sappiamo molto di lei, possiamo dedurre che tra i due ci sia stato qualcosa e sicuramente che Newt ne sia ancora innamorato. Non avendo volte informazioni a riguardo, la maggior parte della storia sarà di mia fantasia, tuttavia ho deciso di immergermi in questa sfida. Raccontando qualcosa su loro due, partendo sin dagli anni ad Hogwarts. 
Spero di avervi incuriosito con questa storia, se sarà così prometto di caricare il primo capitolo in questa settimana, perciò spizzarritevi con le recensioni, sono ben accette anche le critiche costrutive.



Ivy

 
  
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