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Autore: _Trixie_    07/12/2016    4 recensioni
Un capitolo al giorno, dal primo al venticinque dicembre, su Emma e Regina alle prese con il Natale. Anzi, con un doppio Natale: quello presente, nei giorni dispari, e quello passato, nei giorni pari.
(I capitoli saranno molto, molto brevi).
Buona lettura e buon Natale.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dicembre, 7
 


 
 
 
Last year, we stole a dance in the dark
This year, we're just a thought from afar
Everyone's hoping for snow
But I'm just hoping that you might make it home
- Hoping for snow, The Vamps
 
 



Regina rientrò in casa, la schiena un fascio di muscoli doloranti e i piedi che non vedevano l’ora di essere liberati da quelle scomodissime décolleté. Regina le scalciò, una dopo l’altra, senza nemmeno preoccuparsi di dove finissero.
Non era giornata.
Accese le luci in salotto e si versò immediatamente del sidro di mele in un calice di vetro. Ne inspirò a fondo l’aroma, prima di vuotare il contenuto in un unico sorso.
Aveva già accennato al fatto che non fosse giornata?
I suoi collaboratori erano degli incompetenti, ecco cosa erano.
Si versò un secondo bicchiere di sidro di mele.
E lei non aveva alcuna intenzione di nominare qualcuno come Sceriffo di Storybrooke. David poteva continuare come sceriffo ad interim, ecco quanto.
E avrebbe strappato il cuore a chiunque avesse osato dire di nuovo che ormai era passato un anno e che Emma non sarebbe tornata. Regina vuotò anche il secondo bicchiere.
Loro non avevano il diritto di dire proprio nulla. Di certo non potevano parlare di Emma.
E Emma era lo Sceriffo di Storybrooke.
Sarebbe morta piuttosto che vedere quella carica assegnata a un’altra persona.
A piedi nudi, dopo essersi riempita di nuovo il bicchiere, Regina accese le radio e si sedette sul divano.
Il radiocronista della città commentava, stupito, quanto fosse inusuale quell’assenza di neve. Che ci fosse della magia, sotto? Magia nera, magari? Che Storybrooke fosse sul punto di affrontare una nuova minaccia?
Regina arricciò il naso, disgustata. La gente doveva imparare a riflettere su quello che diceva. E quell’uomo veniva persino pagato, per dire sciocchezze. Ridicolo.
Ma poi la voce del radiocronista sfumò nel nulla.
E Regina riconobbe immediatamente le note che seguirono.
Si irrigidì.
Gli occhi si riempirono di lacrime e le labbra iniziarono a tremare.
«I know how to whisper and I know just how to cry».
Quella giornata non faceva abbastanza schifo, così, vero?
Ovviamente si trattava di quella canzone.
Ovviamente Regina aveva riconosciuto quella canzone.
«I know just where to find the answers and I know just how to lie».
Perché Regina conosceva molto bene quella canzone.
E anche Emma la conosceva.
«I know just how to fake it and I know just how to scheme».
Era la loro canzone.
Quella che avevano ballato durante il loro primo appuntamento.
«I know just when to face the truth and then I know just when to dream».
Emma le aveva preso la mano.
«And I know just where to touch you».
E le aveva sorriso, mentre Regina si alzava.
«And I know when to pull you closer».
Le mani di Emma le avevano circondato i fianchi, mentre Regina aveva messo le proprie attorno al collo di Emma.
Regina iniziò a piangere.
Emma le aveva sussurrato quella canzone, dall’inizio alla fine.
Provò a bere il terzo bicchiere di sidro, ma il gusto amaro delle lacrime e di tutto quello che era andato storto ne coprì il sapore.
E Regina aveva imparato quella canzone, ogni parola. E la bisbigliava a Emma, ogni volta che la ragazza si svegliava nel bel mezzo della notte, terrorizzata dall’ennesimo incubo. Emma aveva spesso incubi.
Lanciò il bicchiere dall’altro lato della stanza.
«And I know when to let you loose and I know the night is fading and I know the time's gonna fly and I'm never gonna tell you everything I've gotta tell you».
Regina portò le ginocchia al petto, incrociando le braccia sopra di esse.
Singhiozzò, calde lacrime scivolavano lungo il volto, nere per il mascara delle ciglia.
Ogni nota, ogni parola della loro canzone era una stilettata nel suo corpo, tagli lungo la sua pelle, che Emma tanto amava toccare e baciare, che Emma non avrebbe mai più toccato o baciato.
«But I'm never gonna make it without you, do you really want to see me crawl? And I'm never gonna make it like you do, making love out of nothing at all».
«Making love out of nothing at all» bisbigliò Regina. «Emma».
Regina sapeva che quell’anno non avrebbe nevicato.
 
 
 
 
 
NdA
Ehi, buongiorno!
La canzone di Emma e Regina è Making love out of nothing at all, Air Supply (che ascoltai per la prima volta grazie a una certa Evil Panda e niente, la adoro).
Grazie anche a Isarainbow e a uno e ciascuno di voi <3
A domani!
T. 


 
   
 
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