Louis
2016
Harry mi odia, so che mi odia perchè mai mi tratta così. Fa sempre attenzione alle parole che mi dice come se fossi troppo fragile per sopportare una parola di troppo... e mi sa che così.
Dopo la partita stasera sono crollato. Sono crollato a causa del peso di tutto.
Harry, negli spogliatoi, da soli, si è avvicinato e mi ha detto di volere dire tutto. Mi ha detto di volere dire di noi, e io, no.
Io ho paura. Harry non mi merita cazzo. Faccio schifo, non sono neanche capace di dire cosa sono davanti a tutti.
E poi adesso ho un figlio che certamente non vuole crescere con un padre frocio.
Non riesco a connettere la ragione con la pancia, con il cuore. Tutto mi gira attorno e neanche mi accorgo di buttarmi a terra e di sbattere la testa a causa il dolore atroce che sto provando in cuore.
Sto male perchè non sono abbastanza. Non sono abbastanza per Harry, che ha bisogno di un marito capace di amarlo e scoparlo come solo una donna potrebbe. Sono contro natura, io non esisto.
E' quello che mi ha detto mio padre, e se l'ha detto lui dev'essere per forza vero, no?
Sono senza forze. Non mangio da due giorni e sono due giorni che saltello in giro da una parte all'altra solo per sembrare normale, ma io non sono normale.
Mentre la mia testa giace sul freddo pavimento di ceramica dimenticata di essere lì, faccio un rapido riassunto io so dove sono.
Sono all'after party della partita, ma non ricordo né come ci sono arrivata né con chi, né quando.
Avverto delle urla energiche provenire dal balcone sotto a quello del bagno in cui mi trovo. Ok, so una cosa in più: Sono in un bagno.
Cercando la forza di alzarmi faccio leva sulle braccia cado un paio di volte. Ricordo che ho bevuto “Come se non lo facessi già abbastanza.” Continuo ad alta voce.
Messa a fuoco la cabina mi incammino traballante verso il locale dove il party continua indisturbato.
In lontananza scorgo Harry Styles parlare con una ragazza bionda, carina, ma i miei sentimenti sono troppo doloranti per avere anche solo un sentore di gelosia, perciò a testa alta mi appresto a uscire in quel balcone che tanto aveva attirato la mia attenzione.
Un gruppo di ragazze di circa sedici o quindici (o quattordici? Non capisco) anni è appostato lì. Aspetta. Ho un vuoto da qui.
So che sono ritornato abbastanza lucido quando dico e comprendo la parola “...larry?”
Da qui vuoto di nuovo. Ho sonno. Tanto sonno. E sento lentamente le forze abbandonarmi quando riesco a sedermi e addormentarmi.
L'ultima cosa che ricordo è la voce preoccupata di un biondo tinto.
Tratto da: After party soccer Aid 2016. Louis Tomlinson ubriaco si avvicina a delle fans e dice “We're all gay.” poi “Harry likes to play with boxes.” e chiede a una fan “Are you larry?”
-06/06/2016