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Autore: GettAmourZe    07/12/2016    4 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Eccoci tornati con un nuovo capitolo! Finalmente siamo arrivati a Collinopoli! Come al solito vi auguriamo una buona lettura e vi chiediamo gentilmente di recensire e seguirci su Facebook ^^ Inoltre ricordiamo che gli episodi con il titolo blu sono focalizzati su Ash, in rosso su Serena, giallo su Pikachu, marrone per Brock e verde è ancora una sorpresa...!




Episodio 5: A pranzo con il prof.!? Collinopoli, la capitale di Forsia!





 Finalmente, dopo giorni di viaggio, i nostri eroi sono sempre più vicini a Collinopoli, la capitale di Forsia. Ora Ash e Serena sono anche accompagnati da un vecchio amico: Brock. Cosa li può aspettare la grande città?


"Insomma Ash, vedo che ti sei dato da fare mentre non ero presente, arrivare fino alla finale della lega di Kalos.. un gran risultato non c'è che dire!" disse Brock commentando tutte le avventure che Ash aveva vissuto in sua assenza.

"Già, anche se a dire tutta avrei preferito vincere. Quella volta me lo sentivo davvero.." rispose Ash felice di ricevere degli elogi dall'amico, ma allo stesso tempo con una nota di tristezza. Ripensare a quanto fosse arrivato vicino a sfiorare la vittoria gli dava abbastanza nervoso, anche se era stata probabilmente una delle lotte più belle della sua vita. "Però cerco di non pensarci! Dopotutto ora siamo a Forsia! Nuova avventura, nuovi pensieri!"

Serena ascoltava i due ragazzi parlarsi di continuo e sorrideva. Non aveva gran che da dire, dopotutto i due non si vedevano da tempo, avrebbero avuto tanto di cui parlare.

Dopo un’oretta di camminata finalmente i nostri eroi poterono scorgere da una collina l'intera città di Collinopoli.

"Ma è immensa!! Più di Luminopoli!" Giudicò Ash non avendo mai visto nulla del genere.

"Beh c'è un motivo se è considerata la capitale, no?" sorrideva la ragazza, tuttavia anche lei era rimasta colpita dalla fisionomia di Collinopoli.

La città si divideva in varie zone tutte delimitate da piccole colline, da cui si poteva scorgere ogni singolo angolo della città. Eccola ragione del suo nome.

"Bene, che aspettiamo!? Andiamo!" Ash si lasciò praticamente cadere dalla collina a tutta velocità seguito a fatica da Serena e Brock.

"Ash! Aspetta! Non correre, o ti farai…" Serena non riuscì a finire e il ragazzo finì per perdere il controllo della sua velocità in discesa, finendo per sbattere contro un albero, senza possibilità di frenare.

“..male.. appunto..” Concluse Brock grattandosi la testa.

Ash cadde all’indietro un po’ stordito “Ahio….” Vedendo un po’ sfocati i due amici.

Brock si chinò verso di lui, mentre Serena con sguardo un po’ in panico cercava di controllare che l’amico non fosse completamente andato “Quante dita vedi?” Chiese il ragazzo cresciuto, mostrando due dita.

“Uhm…” Ash lo guardò mezzo rimbambito “…sei?.. ah no.. otto!?”

Brock scosse la testa sconfitto “Serena, mi sa che ci tocca trascinarlo fino al centro Pokémon..”

“Lo credo anche io….” Serena commentò abbattuta.

I tre o meglio, i due che trascinavano l’amico, cercarono un centro medico per Pokémon dove pernottare per la notte e dove far rinvenire Ash. Una volta arrivati fecero sdraiare Ash. Mentre Serena si prendeva cura di lui, arrivò l’infermiera.

“Solo una botta, qualche minuto e sarà sveglio e pimpante!” li rassicurò la dottoressa.

Gli occhi di Brock improvvisamente brillarono, si spensero le luci e l’occhio di bue illuminò Brock e Joy. Come al solito l'ex capopalestra di Plumbeopoli partì in quarta con il suo melodramma. "Ah Joy! Joy! Più bella della marea, più bella dell'acqua... più bella... dell’aaahiooooooooooooooooooo!"

"Più bella di te che fai il cascamorto...?" disse Ash tirando l'orecchio di Brock. Evidentemente l’allenatore di Biancavilla si era ripreso appena in tempo e stava tirando l’orecchio di Brock. Incominciava a prenderci gusto, ecco perché Misty e Max lo facevano così spesso, sembrava dargli una sensazione di "potere".

“Oh Ash, che bello, ti sei ripreso?” Cercò di cambiare argomento Brock, con vocina tenera.

Ash lo guardò male, senza smettere di trascinarlo “Seee.. certo…”

Passato quel momento, i tre si ricomposero e decisero di fermarsi un attimo al centro medico e gustare la colazione gratuita offerta dalla direzione.
"Mai rifiutare un pasto gratuito!" recitò Ash con fare teatrale, declamando una delle sue massime di vita.

I ragazzi mangiarono di gusto senza farsi mancare il classico e piccolo "burp" di soddisfazione. Poi dopo essersi riposati un poco, Ash notò un poster appeso ad una parete:

 "La palestra di Collinopoli cerca nuovi sfidanti, per lotte cariche di brivido e suspense! Vi aspettiamo numerosi!"

Vi era allegata anche una Mappa dove la palestra era segnata con un "Noi siamo qui!".

Una palestra a Collinopoli? Ecco cosa non era saltato in mente ad Ash, ma poteva facilmente rimediare. Poteva finalmente mettersi alla prova e conquistare la sua prima medaglia.

"Bene allora.." disse Serena consultando la mappa appena al centro medico "Dovremmo andare..." 

"...Alla palestra! Alla palestra!" la interruppe subito Ash, ormai gasatissimo come non mai.

"Ma non mi avevi detto che dovevate andare dal professor Olivio?" gli chiese Brock, nonostante consapevole della ovvia risposta che sarebbe arrivata dall'amico.

"Ah, il professore può aspettare! La lotta è più importante!" disse Ash. "Coraggio! Andiamo!” Disse Ash prendendo uno degli opuscoli con su ognuno una mappa della città. “La mappa ce l'ho io! Basta seguire le indicazioni riportate qui!" e tutto pieno di entusiasmo indicava il punto preciso in cui si trovava la palestra.

Serena e Brock, essendo appena giunti in città, desideravano riposarsi per un po’, visto il lungo tragitto percorso. Volevano un po’ di tempo e godersi la maestosità di una città che creava scalpore ogni qual volta la si ammirava.

"Ash aspetta, ti prego! Perché non andiamo a fare un giro prima della tua lotta in palestra? Oppure andiamo dal professore, dopotutto mica vi ha offerto il volo per vedervi in fretta?" Urlò desolato Brock.

"Ha ragione Ash, la palestra mica scappa!” aggiunse Serena.

Ash quasi allibito dalle parole dei suoi fidati compagni rispose con desolazione "Cosaaa?!?! Riposarsi?? C'è una lotta in palestra che mi aspetta, proprio qui, in questa città e voi parlate di riposo?"

Serena fissò l’amico per un po’, non era l’unica brava a fare gli occhi dolci. Guardò le iridi cioccolato del ragazzo che brillavano e le pupille ingrandite. Ecco, quando faceva così Serena aveva ben poco da fare, non era una situazione in cui essere autoritaria. Non riusciva a dirgli di no, era troppo cuccioloso.

Serena sospirò e poi si girò verso Brock con tono rinunciatario "Una piccola sosta alla palestra non uccide nessuno, giusto? Il professore non sarà così dispiaciuto…"

Brock si sentì molto più debole di fronte alla perdita di sostegno di Serena. Fece un lungo sospiro e annuì senza proferire qualcosa. Ormai si era rassegnato.

Pochi istanti dopo, oramai sconfitti i due muri che lo separavano dalla sua lotta in palestra, Ash afferrò le braccia dei compagni e li trascinò lungo la strada che li avrebbe condotti alla prima sfida di Forsia.

Lungo il tragitto Ash non faceva altro che concentrarsi sulle ipotetiche strategie da adottare nella sfida. Sorrideva ma non diceva nulla, aveva la testa concentrata su chi avrebbe usato. Tweeny era un membro molto utile al suo team e una prima lotta lo avrebbe aiutato a migliorare, ma era rischioso tentare on una palestra. Beh non temeva il rischio, ma Tweeny avrebbe potuto assistere alla lotta. Pikachu poteva aprire la sua serie di lotte in palestra, come era giusto.

"Tutto ok, Ash?" Domandò Serena, mentre cercava di tenere il passo e di non lasciare quindi la mano di Ash.

Ash girò la testa sorridendo "Certo!! Sono carichissimo per la lotta in palestra! Sto solo cercando di concentrarmi e scegliere quale Pokémon usare!" Rispose Ash mollando Brock e serrando un pugno di vittoria.

Dopo circa mezz'ora i ragazzi arrivarono di fronte la palestra, Ash aveva trascinato Serena per tutta la strada e questo sotto un certo punto di vista faceva molto piacere alla ragazza.

Purtroppo per l’allenatore dai capelli corvini, c’era ad attenderli una spiacevole sorpresa. Anzi, ad attenderli c’era un grosso cartello luminoso che girava su se stesso, mentre mostrava un messaggio:
 
"Palestra momentaneamente chiusa per questioni personali"

Ash era talmente perso sulla lotta che si accorse dell'insegna molto dopo. Brock e Serena, invece, lo notarono immediatamente e subito vennero investiti dal timore della reazione che Ash avrebbe avuto nel momento in cui lo avrebbe scoperto.

L’allenatore si girò e vedendo che i suoi compagni avevano frenato di colpo chiese loro "Ehi tutto apposto?"

I due ragazzi ,tramortiti, gli indicarono il cartello e lui si girò di soppiatto. Qualche secondo dopo un urlo disperato risuonò nell’intera zona come un ultrasuono.

"CHE COSAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!??? Nooooo non ci posso credereeee!!! Abbiamo fatto tutta questa strada per nullaaaaa!" gridò il ragazzo mentre si tirava i capelli talmente forte che correva il rischio di strapparli.

Nel frattempo le urla del ragazzo avevano attirato l'attenzione dei passanti i quali guardavano Ash e di conseguenza i suoi compagni, che si trovavano poco dietro lui, allibiti e increduli di ciò che stesse accadendo. Probabilmente non conoscevano ancora bene Ash Ketchum, ma presto Forsia ci avrebbe fatto l’abitudine, come del resto l’avevano fatta Kanto, Jotho, Hoenn, Sinnoh, Unima e Kalos.

Serena e Brock in preda all'imbarazzo cercavano di sussurrare ad Ash di placarsi, ma quest'ultimo ancora in preda alla disperazione non ne voleva sapere.
Così non rimase altra scelta, Brock pensò ad un rimedio efficacissimo per placarlo. Rimedio per di più testato sulla sua pelle per anni. Si avvicinò ad Ash e lo tirò per le orecchie fermando solo parzialmente quella che era una vera e propria scienza di pazzia. La scienza non sempre è qualcosa di meraviglioso…

Ash aveva calmato la sua crisi isterica, ma guardò il cartello sempre sconvolto. Serena e Brock lo presero per le braccia e lo tirarono via, cercando di far smuovere quel peso morto quale era il loro amico.

"Mah.. sarà pure cresciuto e maturato, però ci sono cose non cambiano mai.." commentò Brock.

Serena annuì "Ho avuto modo di abituarmi. Non credo perderà mai questo suo lato.." rispose lei, per poi pensare "Anche se a me piace pure per questo.." ci teneva a puntualizzare almeno a se stessa.

Ash cominciò a riprendersi e a tornare in sé. Serena provò a consolarlo, mentre camminavano chissà dove "Su..su.. perché non visitiamo la città per un pò? Troveremo di sicuro tanti nuovi Pokémon. Quindi anche allenatori! Inoltre ricorda che dobbiamo incontrare il professore Olivio!"

"Non mi avete ancora detto come mai dovete incontrarlo?" Domandò Brock. Il professore era stimato a Forsia e anche lui aveva sentito delle sue ricerche.

"Beh ci ha invitati lui a Forsia. Voleva conoscermi!" rispose Ash "Dice che gli interesso per le sue ricerche e vuole vedere cosa so fare con Greninja!"

Brock lo guardò in uno stato di confusione. Cosa c'entrava ora Greninja? Voleva lottare con il prof? Di certo significava qualcosa "Greninja?"

Serena e Ash si scambiarono un sorriso complice "Veeeeero.. tu non lo sai. Vedrai... vedrai..."

Con Ash oramai placato dal suo inveire contro la proverbiale sfortuna che gli era piombata addosso, i nostri incominciarono a dirigersi verso il laboratorio del Professor Olivio. Chiesero ad alcuni passanti delle indicazioni, ma finivano sempre per confondersi.

"Per il centro di ricerca del Prof. Olivio?"

"A destra dopo esser passati da Via Principale, poi svoltate a sinistra e...."

…. insomma non era facile, Collinopoli era una bella città e non c’erano dubbi su questo, ma era comunque un enorme labirinto urbano..

"Aspetta, ma non siamo passati già in questa zona venti minuti fa?" chiese Ash.

"Ma no! Questa è la casa gialla con i fiori rossi, mentre noi siamo passati davanti alla casa rossa con i fiori gialli..." rispose Brock convinto di essere nella direzione giusta.

"Eppure la casa blu con i fiori verdi doveva essere qui..." si chiedeva Serena.

Dopo ben tre orette belle e buone, i piedi dei nostri amici erano completamente fusi e ancora non riuscivano a trovare uno straccio di indizio per raggiungere la residenza del Prof. Olivio.

Ash cominciò ad averne piene le scatole e si fermò "BASTA! Non ce la faccio più..." ansimava lui.

E anche Serena, Brock e Pikachu erano al limite, non gli davano torto. Fortunatamente per loro erano finiti nei pressi di un bel parco e dunque era un ottimo posto per fermarsi a riprendere fiato, magari su di una bella panchina oppure sdraiati sull'erbetta fresca.

Il trio si sedette a riprendere le forze perdute “Aiuto... questa città sarà anche bella da vedere, ma è un labirinto infernale di viuzze, negozi, piazze e vicoletti! È impossibile orientarsi qui!" protestava Ash

"Hai ragione... non capisco come la mappa possa dire che è facile..." sospirava un po’ stizzita Serena “Nemmeno Luminopoli era così complicata, era più facile tornare sui propri passi!”

Le mappe per turisti tendevano sempre a semplificare un po’ troppo le cose...e come al solito ci rimetteva sempre il povero viaggiatore.

Brock fece le spallucce, senza alzarsi dall’amatissimo prato "Rilassiamoci un attimo e poi proviamo a ripartire" propose il medico.

Gli altri due furono contenti di questa proposta, o meglio lo erano i loro piedi. Perlomeno l'aria era bella fresca quindi stare sdraiati sul prato era una piacevole sensazione. Il venticello accarezzava i visi dei tre molto dolcemente. Ash era sul punto di lasciarsi cullare dal vento ed addormentarsi, con il berretto calato sul suo viso.

Improvvisamente però, una voce sembrò richiamarlo all'ordine "Ehi! Si a voi! Domando perdono, ma potreste venirmi a darmi una mano? Ho un piede incastrato qui!"

Ash si girò e vide un giovane signore fargli cenno con la mano, chiedendo aiuto. Effettivamente il suo piede era proprio in mezzo ad un albero, anche se non capiva bene come si potesse finire in quella posa scomoda.

Aveva i capelli un po’ scompigliati marroni, un paio di occhiali squadrati e un maglioncino da studente universitario.

Ash un po’ di malavoglia si alzò da quella bella posizione comoda che si era trovato e si diresse verso l’uomo. Ovviamente non poteva esitare ad aiutare subito quel tipo in difficoltà, era nel suo carattere essere una persona altruista e quando vedeva una persona che aveva bisogno d'aiuto non resisteva al desiderio di dare la sua disponibilità. In breve si trovò davanti all'uomo, aveva qualcosa di familiare, ma non riusciva a capire cosa.

"Ok ragazzo mio, tutto quello che devi fare è cercare di smuovere il mio piede! Una volta fatto prova a darmi un bello spintone o a tirarmi!" gli disse il signore.

Ash fece come detto e si mise subito all'opera, certo che era incastrato proprio bene in mezzo quel piede. Provò a disincastrare l'arto del tipo sconosciuto con le sue sole forze, ma non ci riuscì.

Anche Serena e Brock arrivarono a dare una mano, ma ogni sforzo era vano. "Forse c'è bisogno di Pikachu..." pensò Ash. Chiamò subito il suo amico giallo, che sentì immediatamente il richiamo del suo allenatore.

"Pika?"

"Ok Pikachu, vedi questi grovigli? Riesci a spezzarli con un colpo di Codacciaio?" gli domandò il ragazzo, indicando i vegetali.

"Pi Pika!" Pikachu appoggiò la zampa sul petto, in segno di lasciare fare a lui e, con un colpo preciso e netto della sua potente coda, strappò violentemente il groviglio di rovi attorcigliato al piede del signore.

"Bravissimo Pikachu!" si complimentò con lui Ash, grattandogli un po’ la testolina. "Sta bene? Il suo piede è libero!"

"Grazie mille! Sei stato gentilissimo ..se non ci foste stati voi temo che sarei rimasto qui per molto altro tempo" disse sorridendo l'uomo.

"Non c'è di c.." provarono a dire i tre.

La conversazione però fu interrotta da una ragazza che passando nel parco salutò l'uomo "Salve professor Olivio, tutto bene?"

"Si! Tutto bene cara! Buona giornata" rispose lui. Quando si girò, trovò i tre soccorritori a guardarlo molto rimbambiti. Il destino sembrava averli aiutati. “Qualcosa non va?”

“Q-Questo s-significa che lei è il professor Olivio??!!" Domandarono all'unisono i ragazzi.

"In carne ed ossa ragazzi miei!" rispose con tono sicuro il professore, indicandosi da solo.

Ash si face avanti e tese la mano "Che piacere conoscerla, è proprio lei che stavamo cercando!”

Olivio si grattò la testa imbarazzato "Proprio me? Scusate è che essendo il professore di Forsia tanta gente mi cerca e io mi dimentico facilmente le persone viste solo una volta!” i tre sorriso abbastanza perplessi “Beh non credo siate qui per cominciare il vostro viaggio, mi sembrate abbastanza organizzati e anche esperti!”

“Beh professore, lei ha sentito per telefono me e Serena! Quando ha telefonato il professore Oak!”

L’uomo fece una faccia sorpresa e sorrise “Ahhh!!! Ho capito, quindi voi dovreste essere..."

"Si! Siamo proprio noi!" serena e Ash salutarono con le mani alzate.

Olivio porse la mano e la strinse a quella di Ash "Che piacere avervi qui! Scusate la mia memoria molto scarsa!”

"Il piacere è nostro professore" rispose Serena accompagnata dai sorrisi di Ash e Brock.

"Beh, ora che finalmente siete qui, vi vorrei spiegare alcune cosette! Avete viaggiato tanto quindi credo potremmo parlare tranquillamente! Ovviamente non qui, non è il luogo adatto! Venite, andiamo al mio laboratorio! Lì potremo discutere quanto ci pare e con calma" disse il professore, preparandosi a fare strada.

"Volentieri!! Andiamo!” ribatté Ash ormai dimenticando la stanchezza ai piedi! Finalmente avrebbero potuto vedere dove era il laboratorio.

Da quel parco, il laboratorio del professor Olivio era poco distanze. Mezz'oretta a piedi non era tanto in confronto alle ore passate quel mattino senza orientamento.

Ash, Serena e Brock, approfittando della bella giornata, fecero uscire tutti i loro Pokemon affinché si potessero presentare al professore e camminare con loro. In questo modo sarebbe stato più piacevole sopportare quel tragitto. Il professore rimase estasiato nel vedere dei Pokémon che non analizzava da tanto tempo. Ultimamente c’erano tanti allenatori che chiedevano starter e quindi non aveva tempo di dedicarsi alle ricerche di Pokémon provenienti da altre regioni.

Il tempo passò in fretta e arrivati in cima ad una collina che si trovava durante il percorso, Ash scorse il laboratorio del professore. "Ecco, siamo quasi arrivati!”

"Finalmente!" sospirò Ash "Sa professore, stavamo cercando il suo laboratorio da ore, ma Collinopoli è così grande e confusionale che ci siamo persi!”

"Hai ragione! E’ così inizialmente per molte persone, ma poi quando ti ci abitui impari ad orientarti e non è un gran problema. Eheheh devo ammettere che a volte anche io mi sono perso quando facevo un salto nel centro a dare da mangiare ai Pokémon locali, sapete?" confessò con una risata il Professore. "Ma bando alle ciance, eccoci qua! Ora.. dove ho messo le chiavi? Uhm.....Ah eccole qua!"

E con un giochetto quasi da prestigiatore fece apparire nel palmo delle sue mani un mazzo di chiavi, con le quali aprì la porta di casa sua. L'edificio era immenso, al pari del laboratorio del Prof. Oak, soltanto che appariva più rustico. Più o meno però erano identici, questo aveva la differenza di essere molto disordinato e pieno di scartoffie varie e scatoloni.

"Scusate il disordine ragazzi, ma mi avete beccato nel momento in cui la mia assistente Almia si è presa le ferie, di solito è lei a sistemare tutti le mie cianfrusaglie!" si scusò il professore per il trambusto, mentre tutti cercavano di camminare, alzando i piedi e facendosi largo a fatica tra il disordine iniziale.

"Ma si figuri! Piuttosto ci mostra dove tiene i Pokemon?" chiese impaziente Ash, una volta arrivato in un atro molto più organizzato.

"Ahahah vedo che sei proprio impaziente di vederli, eh? D'accordo, facciamo cosi, se mi date una mano un attimino a riorganizzare il tutto, poi vi porto subito a vederli! Anzi, prima di vederli vi preparo anche un pranzetto! Dopotutto devo pur sdebitarmi in qualche modo per la vostra cordialità, no?" rise il prof divertito dall'esuberanza di Ash. Era proprio un allenatore simpatico.

Lo stesso pensiero poteva essere applicato al prof, dal punto di vista dei ragazzi, Olivio era proprio una persona simpatica.

"D'accordo professore lasci fare a noi!" disse Ash, stimolato dalla menzione del pranzo.

Serena annuì, non essendo troppo disturbata dal fare un po’di pulizia. Ci voleva un tocco femminile tra tutti quei maschi, no? La performer prese in mano uno spolverino e si girò verso Ash, facendo un occhiolino “Mettiamo al lavoro allora!”

Impiegarono un’oretta buona per sistemare tutta l’entrata, ma finalmente dopo molta faticaccia, il lavoro fu terminato. A mettere in evidenza il compito concluso, ci furono le pance di tutti i presenti che borbottarono.

"Beh, direi che è proprio ora di pranzo! Venite, vi faccio strada in cucina!" disse l’esperto studioso di Pokémon.

Preceduti dall’uomo adulto, si avviarono in cucina, una grandissima cucina. "Beh cosa volete mangiare? Ho un po’ di tutto in frigo! Che ne dite di …. Spaghetti!?"
…….. Spaghetti ……

…………. Spaghetti …………

…………………. Spaghetti ………………

La parola risuonò nell’aria come un fulmine di un temporale apocalittico. Il vesto scosse i capelli di due corpi svuotati della loro anime. Ash e Serena, alla parola spaghetti, rimasero in stato di shock.

Si guardarono una volta e poi girarono contemporaneamente gli sguardi da altre parti, per non vedersi in faccia. Non volevano mangiare spaghetti per anni…. Oh beh, almeno un mesetto sarebbe bastato. I loro visi impalliditi erano qualcosa che non passava inosservato.

Per un motivo o per l’altro doveva per forza rispuntare sempre quella parola cosi tanto imbarazzante!?

“Uhmm.. tutto bene Ash?” Domandò Brock, mentre Ash e Serena si voltarono di scatto verso di lui, con due sorrisi falsi e inquietanti.

“Ceeerto!!! Ma preferiremmo qualcos’altro! Cosa può esserci di storto? Vero Serena!?” Parlò in tutta fretta rivolgendosi anche all’amica.

La ragazza annuì con le mani un po’ tremanti “Si, certamente! Nulla di più vero!”

Dai due poi uscì una risatina un po’ forzata e insicura, con nascosto un tono di imbarazzo. Brock rimase come spaventato dalla reazione, mentre Pikachu si schiaffeggiò con la zampa la testa. Comprendeva benissimo cosa stava succedendo.

"Oh.. beh... allora vi posso fare un altro formato di pasta, che ne dite?" disse noncurante il professore, non sapendo ovviamente il caso degli spaghetti accaduto ai due ragazzi.

"S-Si forse è meglio" continuava a sorridere abbastanza falsamente Ash, mentre mostrava un cenno di approvazione.

"E sia allora!" Il prof si mise subito ai fornelli. “Per i vostri Pokémon invece preparerò il cibo che uso qui normalmente!”

“Pika!” esultarono Pikachu e gli altri Pokèmon del gruppo.

Serena lo seguì, cercando di aiutarlo, anche perché preferiva non parlare troppo con Ash in quei minuti di attesa "Vuole che le dia una mano?"

"No, no, faccio da solo cara, mi avete già aiutato abbastanza! Devo comunque dimostrare le mie doti di padrone di casa, non trovate?"

La ragazza annuì sconfitta, con un’aria depressa. Brock ne approfittò per strisciare lentamente fino ad arrivare da Ash. Poi con fare sospetto si rivolse a lui "Uhm... dimmi Ash, a te sono sempre piaciuti gli spaghetti.."

"No comment" si limitò lui a zittirlo. Non avrebbe detto ad anima viva… nessuno doveva sapere di quella storia. Quasi faceva timore al ragazzo molto più grande di lui.

Brock fece le spallucce, chiedendosi cosa avesse mai detto di sbagliato. Serena invece cercò di non rivolgere parola ad entrambi, per evitare l'imbarazzo e tirare fuori argomenti scomodi. Se solo Brock avesse saputo.. e se solo avesse saputo che non era la prima volta.

Dieci minuti dopo, Olivio tornò con quattro piatti fumanti di pasta al ragù e per fortuna non erano spaghetti. Non c'era dubbio che era ottima, sembrava che tutti a Forsia sapessero cucinare bene. Dopo una prima degustazione, si papparono il loro pranzo con foga. Una volta terminato, aiutarono a lavare i piatti.

"Beh, che ne dite se ora vi mostro qualche Pokémon tipico di Forsia? Soprattutto gli starter? Dopotutto sono io che li assegno ai nuovi allenatori!" Propose Olivio, ben consapevole di quanto Ash volesse incontrarli.

“Certo!” Ash stava in testa al gruppo, eccitato come non mai, mentre seguiva il professore che li stava portando verso la parte posteriore del laboratorio. Vi erano moltissimi elementi naturali che servivano ad ambientare meglio i Pokémon, sembrava il perfetto misto di un classico laboratorio e una serra al coperto, anche se era formato sia da una parte all’aperto che una all’interno.

Il professore si fermò davanti ad un laghetto e tese le mani "Bene, come vi ho anticipato, sono io a dare i Pokémon iniziali ai nuovi allenatori che iniziano il loro viaggio. Come ogni altra regione abbiamo tre tipi! Il tipitipiIl primo é Plarky, Pokémon di tipo acqua!"

Dal laghetto improvvisamente partì un getto d'acqua e un ornitorinco semi antropomorfo adorabile atterrò sulla terra ferma. Aveva il becco e le zampe anteriori arancioni, il resto del corpo azzurro chiaro, gli occhioni neri e pucciosi con dei riflessi viola, un ciuffetto di pelo argenteo sul petto, un ciuffo in testa, una gemma d’oro sopra il becco e il petto bianco.

Serena fu la prima a commentare "Che carinooo!!!" Aveva gli occhi luccicanti da quanto lo trovava adorabile.

“Plyy!!!" Ringraziò il piccolo mammifero semiacquatico, mentre strizzava l’occhio ancora più teneramente.

 
"Sembra forte! Chissà come lotta!!!" Ash di certo puntava a tutt'altro, ma poteva anche lui notare quanto fosse carino e di certo capiva come mai Serena lo aveva subito adocchiato.

"Poi abbiamo Tiglow! Un tipo fuoco!"

E dai cespugli saltò fuori una massa pelosa e agile. Un leopardino marrone chiaro corse di fianco a Plarky e si sedette ai piedi del prof. Ovviamente non prima di aver fatto le fusa ad Olivio. Aveva la punta delle zampette rossa, la coda a forma di cuneo giallo, delle macchie splendenti simili a pori fatte di tre strati con diversi colori, dal più esterno al più interno: arancione, rosso e giallo. Anche le orecchie erano rosse e aveva un musetto molto furbo e vivace.

"Ma quanto è giocherellone questo qui! Ha proprio il fuoco vivo addosso! Per lottare sarebbe perfetto!" commentò Ash contentissimo nel vedere con quanta foga il felino saltellava e ruzzolava. Anche questo era carino e con l’aria di un grande combattente.

"Glow! Glow! Tiglow!" Ruggiva allegramente il Pokémon fuoco.

"E infine Leafala, un tipo erba!” disse il professore, puntando la mano verso gli alberi.

Da uno di questi scivolò molto lentamente un koala e, con una faccia un po’ stanca e tranquilla, salutò con molta calma le nuove conoscenze. Era tutto verde, con una coda a forma di cespuglietto, una foglia sul pancino verde, delle grosse orecchie e un nasone marrone.

Ash lo guardò molto perplesso, con la testa un po’ piegata, mentre scrutava il Pokémon.

"Questo invece però mi sembra molto pigro..." notò Brock constatando che quest'ultimo non era vivace come gli altri due.

Olivio si abbassò all’altezza del koala e lo accarezzo, mentre guardava i ragazzi un po’ dispiaciuto e consapevole. "Eh, i Leafala sono cosi, è la loro natura! Sono molto pigri, ma se disturbati sanno come combattere e difendersi! La loro specialità è la difesa, poi diventano molto più combattivi e robusti quando si evolvono!"

Serena gi massaggiò il braccio, mentre guardava i tre starter “Ma questo non influisce un po’ sulla scelta dei  nuovi allenatori?”

L’esperto annuì, sistemandosi gli occhiali seriamente "Purtroppo è così. Per questo molto spesso gli allenatori scelgono Plarky o Tiglow. Danno modo all’allenatore di cominciare a lottare sia in attacco che in difesa fin da subito. Pochi scelgono Leafala e intraprendono una formazione più lunga e faticosa"

Ad un certo punto un suono arrivò all’orecchio di Ash, che non riusciva in nessun modo a stare attento al discorso. Sembrava che qualcuno stesse prendendo a botte qualcosa. Incuriosito si allontanò dal gruppo e si avvicinò sempre di più allo strano rumore.

Continuò a camminare, sentendo sempre più forte il rumore. Improvvisamente vide un Pokémon che prendeva a pungi l’albero, con tutte le sue forze e senza sosta. Era un Leafala, anche se la cosa lo lasciò abbastanza sorpreso. Mica era un Pokémon pigro?

"Fa! Fa! Fala!" Il koala continuava imperterrito a dare botte all'albero, senza prestare attenzione a ciò che gli stava attorno, quindi non notando i presenti.
"Ah vedo che lo hai conosciuto..." disse Olivio avvicinandosi alle spalle del ragazzo.

L’allenatore si girò verso il professore, con sguardo interrogativo "Scusi professore, ma non aveva detto che i Leafala sono di indole pigra?"

Olivio annuì "Beh si, ma questo è un caso particolare. Da quando è nato si è subito distinto dagli altri! È sempre stato attivo e ogni giorno ha preso a zampate quest'albero qui, in attesa del giorno in cui sarebbe stato scelto da un allenatore, così da essere diverso dai suoi simili ed essere scelto. E devo dire la verità, purtroppo ogni volta che viene qualcuno per iniziare il viaggio offro sempre questo piccolo come scelta.. ma..."

"Ma...?" chiese Ash ormai incuriosito dalla storia di questo Pokémon, sentendola quasi familiare.

"Ma sfortunatamente per lui, la fama della sua specie lo precede. Per questo gli allenatori non l'hanno mai preso con loro. È abbastanza triste come cosa, anche perché il suo impegno gli è d’onore e merita un futuro. Stare qui non lo aiuterà a diventare un campione, per quanto si allena duramente ha bisogno di qualcuno con cui crescere” commentò Olivio consapevole che la sua sorte era molto crudele.

Anche Brock e Serena si avvicinarono. La ragazza guardò rattristata il Leafala "Ma è terribile.." commentò lei "Un Pokémon così combattivo e pronto a dare il meglio, oscurato dalla fama della sua specie senza che possa fare niente per dimostrare che per lui non è cosi..."

Olivio appoggiò la mano sulla spalla di Serena "...purtroppo certe volte la massa ha la meglio e tira brutti scherzi. I singoli individui non sempre vincono i pregiudizi. Come se non bastasse, il suo essere diverso lo ha messo contro gli altri suoi simili. Leafala si isola solo quel giusto per allenarsi, mentre gli altri dormono. Il resto del tempo prova a stare con loro, ma è come se il suo dare il massimo fosse un disonore per la sua specie. E’ tenuto alla larga dai Leafala che ho qui al laboratorio.

Greninja, il quale era stato presente al discorso del professore, sentì una stretta al cuore. Le ultime parole dell’uomo lo avevano colpito. Era come se tutto si fosse oscurato e ora solo lui e il piccolo Leafala, con le loro aure, erano presenti in quello spazio strano. Poteva sentirlo simile a se stesso.

Anche lui quando era un Froakie era stato bersagliato dagli altri della sua specie proprio perché diverso. Certo, non poteva dire che anche lui aveva contribuito a socializzare con loro, era stato il primo a chiudersi in uno spazio tutto suo. Però questo piccolo, anche se diversamente, alla fine era stato isolato e solo per il suo impegno e la sua perseveranza.

Greninja inoltre aveva sempre voluto migliorarsi per avere l’allenatore giusto, lui rifiutava persino di ascoltare chi lo sceglieva. Mentre Leafala non aveva avuto neanche una chance, questo gli dispiaceva.

Eppure le loro storie erano troppo simili, avevano qualcosa in comune e sentiva come se si fosse acceso un legame tra i due Pokémon. Poteva chiaramente rivedere un Froakie che prendeva a pugni lo stesso albero, quella rana era lui.

".. Però c'è una cosa da dire su di lui. Non si è mai arreso e ogni giorno torna qui in questo punto preciso del laboratorio e continua ad allenarsi. Non ha mai perso la speranza!" concluse il professore.

Greninja girò lo sguardo su Olivio e poi tornò a guardare il piccolo Pokémon.

Il professore incrociò le braccia annuendo convinto "Però sono sicuro che un giorno Leafala riuscirà finalmente Leafala a trovare un allenatore che vorrà prenderlo e accoglierlo nel suo team. Così, come lui non ha perso la speranza, neanche io la perderò con lui!" Poi si rivolse ad Ash “Lasciamolo fare per un po’, credo che troppe persone insieme lo spaventerebbero"

Ash concordò anche se un po’ di malavoglia. Anche se sia lui che Greninja parevano avere molta più voglia di stare con quel piccolo vulcano di energia.
Tutto il gruppo di ragazzi e Pokémon seguirono il consiglio dello studioso e lasciarono il piccolo koala ad allenarsi. Ash, Serena e Brock lasciarono i loro Pokémon all’esterno per rilassarci e giocare, tranne Pikachu e Greninja che rimasero con il loro allenatore.

Raggiunto il salottino del laboratorio, si sedettero su un comodo divanetto mentre Olivio prese una sedia e incominciò a fare delle domande all'allenatore di Biancavilla. "Allora Ash, dimmi, cosa provi quando lotti insieme ad un Pokemon?"

Ash credeva quasi di essere ad un’intervista, come quando attendeva la finale della lega di Kalos. "Beh professore, è difficile da spiegare, ma è come se io e i miei compagni fossimo l'uno parte dell'altro. Io li considero la mia famiglia, così come i Pokémon dei miei amici.." lanciò un’occhiata a Brock e Serena, anche se più diretta alla ragazza.

"Capisco.. e dunque.. secondo te cosa dovrebbe fare un allenatore per tirare fuori il massimo dai suoi Pokémon?"

"Io.. Io direi che, l'allenatore innanzitutto debba comprendere e conoscere il suo Pokémon, stabilire con lui una forma di amicizia e rispetto. Ovviamente dipende da allenamento ad allenamento, però rafforzare il legame credo sia la base per diventare una vera squadra. Poi non c’è allenamento che non si possa completare insieme o lotta che non si possa vincere. Si può sempre ritentare, fino a che non si ha successo! Inoltre credo che io e Greninja siamo stati capaci di mostrarlo anche visivamente, vero amico?"

"Gre.. Gre…” annuì il Pokémon, piuttosto distrattamente. Era stato colto mentre fissava la finestra.

Brock alzò un sopracciglio e provò a parlare, ma finì per essere zittito da Serena. Ma perché nessuno gli diceva nulla? Gli pareva di essere preso in giro da tutti, non gli diceva niente nessuno! Lo incuriosivano e basta.

"Quindi, questo rafforzarvi insieme avrebbe portato alla nascita di quel fenomeno che mi accennava Samuel un paio di giorni fa, esatto?"

"Scusate ma di quale fenomeno state parlando?" chiese Brock confuso, riuscendo a dire qualcosa, ma Serena lo guardò e gli fece cenno di aspettare, non era ancora il momento. Avrebbe solo rovinato la sorpresa, doveva vederlo con i suoi occhi. Brock tuttavia lasciò cadere la testa sconfitto e drammaticamente stressato.

"Io non saprei bene come definirlo. Platan diceva che ricorda la megaevoluzione e in effetti il legame con i Pokémon è ciò che accomuna i due eventi, insieme al potenziamento di chi lotta. Prima accadeva solo quando arrivavamo all’intesa perfetta e ci eccitavamo. Ora possiamo attivarlo quando vogliamo!"

"Dunque è sia questione di legami che di pratica. Ora dimmi..." il professore continuava a fare domande ma oramai anche Ash, come la rana ninja, non focalizzava più. Entrambe le menti erano concentrate su quel piccolo koala.

"Ehm Ash...?" provò a richiamarlo Olivio "..Uh? Eh? Ah si, mi scusi, mi scusi!"

"Di la verità, ti ho annoiato vero?" sorrise il prof capendo le sensazioni del ragazzo "No, no,è che… beh per dirla brevemente .. senta professore non è che potrei andarmi ad allenare con Leafala?"

"Non vedo il motivo per dirti di no. Va pure, ti ho già tartassato di domande! Anzi, vederti dal vivo mi sarà più utile!”

"Grazie professore!" Ash, Greninja e Pikachu filarono dritti verso la serra dove vivevano i Pokemon del professore.

Ash si precipitò verso l'area di allenamento del koala. Brock lo fissò come un baccalà, e poi si girò verso Serena "Me lo volete dire o no cosa succede!????" Si lamentò lui. Insomma, prima lo incuriosivano con quelle citazioni e poi non si spiegavano nemmeno?

"Aspetta e vedrai, non é il momento giusto! Se non capita nell'attimo migliore perdi gran parte di sorpresa e ammirazione!" Lo rimproverò scherzosa Serena.

L'unica risposta di Brock fu il calare del suo capo sconfitto…. Di nuovo …

..Nel frattempo il piccolo Pokémon di tipo erba continuava a colpire ripetutamente il tronco, con l'intento di danneggiarlo. Anche solo scalfirlo e graffiarlo con i suoi pugni. Un minimo danno lo avrebbe reso felice. Una speranza, un segno che piano, piano poteva farcela a migliorare e non era la nullità che tutti credevano.

"Non ti arrendere! Prova di nuovo!!!!" Sentì una voce improvvisa coglierlo di sorpresa. Era un incoraggiamento? Davvero?

Si girò di scatto e vide un allenatore in piedi che lo fissava con pugno serrato, mentre sorrideva. Di fianco a lui c'erano due Pokémon. Uno piccolo giallo e uno grande blu.

Stava per fuggire, dopotutto quella presenza lo lasciava perplesso e teso. Tuttavia non voleva sottomettersi al quel primitivo stereotipo del Pokémon che fugge appena vede l'allenatore. No, lui era tra i Pokémon combattenti.

Ash fece un paio di passi avanti, facendo sobbalzare il koala e mettendolo in guardia "Non preoccuparti! Non ti farò del male, sono qui solo per allenarmi. Posso farlo con te?"

Leafala subito sentì gli arti cadere a penzoloni. Per la prima volta qualcuno si era interessato a lui? Anche solo al suo allenamento? Una sensazione a cui non era abituato. Oltre al professore, che raramente si faceva vedere. Normalmente c’era solo l'albero a fargli compagnia. Gli dava nervosismo ma lo metteva anche a suo agio.

Non sapeva come sarebbe finita in quel modo, ma la cosa poteva dargli vantaggio. Quei suoi Pokémon sembravano forti, forse anche lui poteva diventare come loro con un aiuto.

"Leaf..." approvò lui, facendo finta di nulla, non sapendo se sarebbe servito davvero o come avrebbero fatto. Lui dava pugni ad un albero, poteva danneggiarlo di più in altri modi? Impossibile.

"Grenin.. Ninja!" Il Pokémon blu si avvicinò a quello verde e con fare molto paterno gli fece vedere il suo grosso pugno blu. Si posizionò di fronte all’albero di fianco, per evitare di togliere la soddisfazione al piccolo di vedere il suo albero danneggiato da qualcun altro.

Anche Pikachu si unì al gruppo, prendendosi un albero tutto per sé. Seguito persino da Ash che se ne prese un altro suo. Si unirono così in quello che sembrava in un gruppo impegnato nella sessione di pugni.

"Gre! Gre! Gre! Gre!”

“Pi! Pi! Pi! Pi!”

“Uno! Due! Uno! Due!”

I tre andavano a ritmo, come un trio di pugili impegnati nell’allenamento.

"Coraggio! Uno! Due! Uno! Due!" lo incitava Ash.

"Fa La?" Provò Leafala un po’ incerto. Doveva capire che acquisendo un ritmo, la sua potenza e controllo sarebbero aumentati e quindi avrebbe ottenuto risultati migliori.

"Nin! Nin!" Greninja annuì dandogli coraggio.

"Fa! Fala!" il koala sembrò recepire il consiglio della rana e incominciò anche lui ad andare a ritmo.

Il gruppo quindi riprese a colpire ognuno il suo albero con ritmo e coordinazione.

"FA! LA!”

“NIN! JA!”

“PI! KA!”

“UNO! DUE!”

Alla fine Leafala provò a colpire con un po’ più di forza "Faaaaaaaaaaallllllllllllaaaaaaaaaa!" scatenò un bel pugno contro l'albero, più forte di come avesse mai fatto. Tutto quel ritmo gli aveva dato una nuova energia. Sentiva più controllo nei suoi pugni e più forza.

L'albero non si spezzò ovviamente, ma il koala fu sorpreso di vedere un segno rimasto impresso sulla corteccia. "Fala!?"

"Bravo! Ce l'hai fatta!" si complimentò Ash "Sapevo che ci saresti riuscito!"

Il Pokémon di tipo erba si guardò le zampe ancora con gli occhi sgranati ed emozionati. Poi sorrise e serrò i pugni eccitato "Fa Fa Fala!!!!!" esultava il koala contento di quel risultato. Di seguito si avvicinò ai tre e incominciò a ringraziarli uno per uno. Il primo fu Pikachu.

Andò da lui e gli strinse le zampe “Fa Lea!!"

"Piiiiiii....." Pikachu si grattò la testa, non aveva fatto niente di cosi eccezionale.

"Fa La!" Passò poi ad Ash, il quale si era messo alla sua altezza.

"Ma figurati! È sempre un piacere aiutare chi è in difficoltà!" disse Ash sorridendo.

Infine decise di ringraziare in maniera molto più profonda e riconoscente Greninja. I suoi consigli e il suo modo di darli era qualcosa che aveva scaturito fiducia e ammirazione in Greninja. La sua grande figura gli dava sicurezza e voleva puntare a diventare come lui. Si avvicinò alla sua gamba e lo abbracciò teneramente.

Greninja rimase stordito da quel gesto, ma anche commosso. Cercò di non darlo a vedere, si inginocchiò e diede qualche pacca sulla testa allo starter. Greninja provò a spiegargli che non aveva fatto gran che, aveva solo dato l’input. “Ja Gre!”

Serrarono entrambi un pugno e lo scontrarono assieme, promettendo di dare il meglio.

"Bene Leafala, ora che ci sei riuscito nel tuo obbiettivo, o almeno parzialmente, non smettere di allenarti! Sono sicuro che un giorno un allenatore ti sceglierà e diventerai fortissimo proprio come Greninja!"

"Gre!" Il tipo acqua, per dimostrargli quanto poteva arrivare in alto, caricò un Acqualame di media potenza e colpi un albero robusto e massiccio, poco più avanti. La forza fu tale da spaccarlo in due letteralmente, lasciando senza fiato Leafala.

"Faaaaaaaaaa??” Il piccolo non poteva credere ai suoi occhi. Quel Pokémon era una vera forza!

Greninja indicò l’albero e annuì "Nin nin..Gre ja. Ja ja Gre! Jan in! ni ni nin ninja!" [Ecco lo vedi cosa ho fatto? Se continui così un giorno riuscirai a fare la stessa cosa!]

"Fa Fala!" promise il Pokémon.

E con rinnovata foga, lo starter d’erba si rimise a picchiare l'albero. Voleva riuscirci a tutti i costi...voleva raggiungere Greninja ed essere capace di raggiungere vette di forza stratosferiche! Rendere orgoglioso il suo maestro!

Olivio, Serena e Brock guardavano da una finestra l'allenamento del loro amico insieme al Pokémon del professore "Non avevo mai visto una cosa del genere..." commentò Olivio "Forse è questo quello di cui mi parlava? Ovvero credere nel proprio Pokémon. Devo dire che è riuscito in un quarto d'ora di pratica a mostrarmi un sacco di cose. Molte di più che in tre ore di chiacchiere!"

"Beh Ash è fatto cosi..." rise Serena "Lui non è proprio un tipo da chiacchiere, lui agisce e basta!"

"Ash è un ragazzo in gamba! Un po’ sbadato e impulsivo, ma si può stare certi che non ti abbandonerà mai nei momenti difficili!" concordò Brock. "Si, Samuel me ne aveva parlato al telefono, ma vederlo all'opera è tutta un altra cosa!" rispose il professore.

Dopo un’ altra oretta passata a prendere a pugni, con rinnovata forza, l'albero compagno di allenamenti, Leafala cadde a terra stremato. Non ce la faceva proprio più per quella giornata, però era contento e soddisfatto. Con la sua determinazione era riuscito finalmente a concludere qualcosa e l'idea di poter migliorare ancora lo rendeva entusiasta. Forse finalmente un allenatore, vedendo quel segno sull'albero, avrebbe capito che lui non era come gli altri suoi pigri compagni di razza.

Il Pokémon sbadigliò, dopotutto lui poteva stancarsi dopo ore di allenamento. Ash propose di fermarsi per quel giorno e tutti annuirono. Seguì l’allenatore fino a dove si trovavano gli altri Pokémon e si addormentò ormai affaticato.

"Lasciamolo dormire va bene?" propose Ash ai suoi Pokémon.

Greninja acconsentì. Allenarsi andava bene per tutti, ma non bisognava strafare, soprattutto se Leafala era ancora piccolo. Non poteva reggere la sessione di allenamento sua e di Pikachu.

Pikachu decise di rimanere un po’ con gli altri, per tenerli d’occhio, evitare possibili litigi e per proteggerli da eventuali pericoli. Inoltre voleva stare un po’ fermo, tra il pasto di prima e l'allenamento anche al topino era venuta un stanchezza e voleva digerire un po’ standosene seduto.

Ash e Greninja tornarono dal professore e dai loro amici, non avendo altro da fare.

Il professore subito gli andò incontro "Devo dire, che ci sai proprio fare con i Pokémon, Ash! Quel Leafala di solito non interagisce molto con gli estranei, al massimo lo fa con me, ma tu sei riuscito subito ad avvicinarti a lui come se nulla fosse!"

"Deve essere una dote naturale, forse?" scherzò Ash, senza crederci davvero. Lui aveva solo avuto il desiderio di aiutarlo nient'altro
“Invece per me hai davvero un dono speciale! Lo hai dimostrato tante volte!” Commentò lei sorridendo con un rossore in viso.

Ash rispose alla lode, grattandosi la guancia.

“Beh dote naturale o no, è evidente che sei un bravissimo allenatore e sfido chiunque a dire il contrario. Mi ci gioco la mia carriera di professore su questo!" Disse Olivio con un ghigno.

"Addirittura?" si sorprese Ash.

" E tu, Greninja..."

"Gre?"

"Sai che sei proprio un bravo maestro? Ne servono di Pokémon come te in questo mondo!" Commentò poi la performer.

La rana arrossì "Gre Gre...." chinò la testa lui un po’ imbarazzato. Lui un maestro? Non si sentiva esattamente tale, però l'idea di aver aiutato un’anima simile alla sua gli faceva piacere.

Insomma, Serena rincarò la dose di complimenti a Greninja e oramai il Pokémon di tipo acqua era tutto un imbarazzo.

Il gruppo si sedette di nuovo sul divanetto del salotto e si preparò a bere una bevanda e a discutere di cose più generiche "Allora Ash, dimmi hai intenzione di sfidare la lega di Forsia?"

"Può scommetterci professore! Anche se...."

"Si?"

"Beh, confesso che prima di venire da lei ho provato ad andare alla palestra della città e l'ho trovata chiusa..." concluse ancora dispiaciuto Ash.

"Ah si, si, conosco la capopalestra, è una tipa un po’ vivace, sempre in giro! Evidentemente sei arrivato in un momento in cui era indaffarata perché altrimenti accetta sempre volentieri delle sfide, soprattutto da chi è forestiero di Forsia"

"Si, però che sfortuna...." borbottò Ash senza farsi sentire da nessuno.

Lo scienziato si girò verso la performer "E tu Serena invece, vuoi tentare la scalata al titolo di regina Forsiana, dico bene?"

"E-Ecco si, professore..." confermò lei.

"Beh come forse sai, noi abbiamo i varietà leggermente differenti, ma scommetto che una performer del tuo livello riuscirà sicuramente ad adattarsi al cambio di ambiente"

Serena arrossi per il complimento "G-Grazie professore..." poi ci pensò un attimo "Aspetti, ma come fa a sapere che..."

"Che sei una performer me lo avevi già detto. Intendi che sei di alto livello? Beh ho visto i Varietà della categoria professionisti di Kalos e il Master Class in televisione!" ridacchiò lui "All'inizio non ti avevo riconosciuta, ma riguardandomi le registrazioni alla fine ho fatto due più due e per una performer che è arrivata in una finale di quel livello.. i Varietà nostrani non dovrebbero essere una sfida troppo difficile!"

"E ditemi, avete già il pokédex di Forsia?" Domandò il professore con un sorrisetto. E le mani giunte davanti al mento.

"Il pokédex di Forsia?" Ripeterono i due "No... non lo abbiamo"

Olivio si alzò dalla poltrona su cui sedeva e si allontanò per qualche secondo cacciando le mani tra dei cassetti e cercando qualcosa nel casino che invadeva il laboratorio. Tornò poco dopo, con in mano due dispositivi e li consegnò ai due ragazzi.

I due aprirono i pokédex, somiglianti a due nintendo, ma grandi quanto dei pokédex di Kalos. La parte superiore fungeva da schermo e poteva analizzare tutto l'ambiente circostante e fare da fotocamera. La parte inferiore sembrava mostrare diverse funzionalità.

Olivio cominciò a mostrare loro come si utilizzava "Questo pokédex é programmato come ogni altro pokédex. Può mostrarvi descrizione, aspetto, verso e mosse di ogni Pokémon. Inoltre può fungere da comunicatore, così potrete chiamare ovunque senza dovervi fermare in un centro Pokémon. Potete scattare foto e fare anche videochiamate. Sarà anche utile come mappa e come ogni pokédex da carta di identità. Non solo! Visto che Serena si eserciterà spesso in viaggio, fa anche da lettore musicale! E non ho finito! Servirà anche per ricevere annunci, notifiche e informazioni su eventi vari che si svolgono nella regione o in altre!"

I due ragazzi fissarono il dispositivo entusiasti.

"E se mi prestate i vecchi pokédex posso aggiornarli con ciò che avete già visto!"

Ash e Serena tirarono fuori i pokedex di Kalos che avevano conservato e li diedero al professore. Dopodiché cliccò vari tasti e accostò i vecchi ai nuovi.
Pochi secondi dopo un bip risuonò, segno che aveva terminato. "Controllate ora!"

Ash cominciò a guardare e notò che in effetti tutti i Pokémon incontrati fino ad ora erano stati segnati, con descrizione dettagliata "Fantastico!!”

"Già" affermò Serena. “Ora possiamo anche orientarci in città come queste!"

Il ragazzo cacciò il pokédex in tasca e seguito da Serena ringraziò.

"Professore, certo che questi pokédex sono proprio all'avanguardia! Hanno di tutto incorporato dentro!" rise Ash notando tutte quelle funzionalità. “La scienza è proprio fantastica!”

"Beh la tecnologia e il progresso fanno miracoli, questo è vero, ma è l'abilità di chi usa il congegno che lo rende perfetto e pronto all'uso!" commentò Olivio.

All'improvviso un enorme rumore fece sobbalzare tutti. Erano urla e versi di Pokémon. Veniva dall’esterno ed era segno evidente che qualcosa andava molto male.

"Cos’è stato!? Un terremoto!?" urlò Olivio.

“No è impossibile, siamo noi ad essere sobbalzati non è stata la terra a muoversi! E Poi sembrava venire dalla serra dei Pokemon!" rispose Brock.

"Presto!! Ho paura che i Pokémon siano in pericolo!!" disse preoccupato Olivio.

Ash, Greninja, Serena, Brock e Olivio si diressero subito verso il luogo che ora era pieno di fumo. Tuttavia vi era fumo ovunque e non si riusciva a vedere niente in tutto quel trambusto.

Tuttavia ben presto una voce familiare arrivò alle orecchie di Ash. Era un richiamo di aiuto che lo fece rabbrividire. “PIKAPIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!”

"Pikachu!" urlò disperato Ash, correndo lo stesso in mezzo al fumo, anche se non vi era modo di vedere nulla. “Pikachu dove sei!?”

Purtroppo non arrivò più nessuna risposta dal suo migliore amico e questo mandò nel panico Ash, il quale cercava disperatamente di trovarlo.
"Tweeny vieni! Ho bisogno di te!" urlò Ash lanciando la sua pokéball.

"TWEEE TWEEE!" si materializzò l’uccellino blu.

"Tweeny spazza via quel fumo con le tue ali!" gli ordinò l'allenatore.

L’uccellino annuì e cominciò ad agitare le sue piccole ali "Twee!" e il fumo finalmente si dissolse, ma ciò che rivelò era ancora più terribile del buio totale. Un braccio meccanico reggeva Pikachu strettamente e non gli lasciava modo di liberarsi, mentre Plarky, Tiglow e il Leafala amico di Ash, ero chiusi in una rete.

Purtroppo non potevano vedere chi erano i responsabili, perché ben presto scomparvero anche gli amici dei ragazzi e del professore.

"Oh no! I miei Pokémon!" si disperò Olivio.

“Riuscirò a salvarti amico mio!” Ash provò a raggiungere Pikachu. Il braccio meccanico non era ancora completamente uscito dal laboratorio e quindi tentò un salto. Era molto vicino, quasi arrivato all’amico fidato. Tuttavia riuscì solo a sfiorare la zampina del migliore amico per poi cadere per terra e vederlo scomparire definitivamente.

Ash tese la mano dove era scomparso il suo migliore amico, il quale gli era stato strappato con la forza “PIKACHUUUUU!!!! NOOOO!!!”
 



Il soggiorno di Ash e i suoi amici a Collinopoli e a casa del Professore Olivio è iniziato nel migliore dei modi, per poi interrompersi bruscamente da quello che sembra essere un rapimento in piena regola. Riuscirà Pikachu a liberarsi e a salvare gli starter? Riuscirà Ash a ritrovare il suo migliore amico e fidato compagno?

Il viaggio continua....


Spazio d'autori:
Ecco terminato un altro capitolo! Speriamo di avervi acceso un pò di curiosità! ^^ Il capitolo 6 è in fase di scrittura, speriamo di aggiornarvi presto!


 
   
 
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