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Autore: pureblood18    12/12/2016    5 recensioni
E se Draco Malfoy non fosse figlio unico? E se i Malfoy avessero più di un erede? Alya e Draco, due anime destinate a separarsi per il bene di qualcosa di più grande. Avranno mai la possibilità di ricongiungersi? Alya riuscirà a ritrovare la strada di casa?
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Abraxas Malfoy, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Più contesti
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Ecco a voi il quarto capitolo! Spero vivamente possa piacervi la mia idea di ostacolare un po' i piani ad Alya! Vi aspetto sempre con tanti consigli e suggerimenti! Baci, Pureblood18.


Image and video hosting by TinyPic 3 Novembre 1991, Campo da Quidditch.
Erano trascorsi appena due mesi dall'inizio dell'anno scolastico ed Alyssa non riusciva ancora ad integrarsi perfettamente. Nonostante avesse interagito e instaurato dei legami, sia con alcuni compagni appartenenti a casate diverse, sia con il platino dei Serpeverde, si sentiva messa da parte. Uno dei suoi sogni era, dal primo momento in cui posò i pugni sulla scopa che le aveva regalato Piton, entrare a far parte della squadra di Quidditch. Aveva tentato più e più volte di accedere alla rosa della squadra e, sebbene il professore l'avesse presa a cuore, non venne ugualmente ammessa. I concasati, non molto propensi ad accoglierla, fecero di tutto pur di ostacolarle qualsiasi manovra e portare, così, la bionda ad arrendersi. Ostinata a non cedere, però, Alyssa attese che passassero le vacanze natalizie per riprovare e cercare di convincere il resto delle squadra delle proprie capacità.

11 Gennaio 1992 - Hogwarts, Regno Unito.
Le vacanze natalizie erano appena terminate, Alyssa le aveva interamente trascorse all'interno delle mura di Hogwarts, assieme al resto dei compagni che non avevano lasciato, per un motivo o per un altro, la scuola. Nessuna visita, nessun regalo, non aveva ricevuto niente di tutto ciò. La sua anima sarebbe rimasta sconsolata se non fosse giunto lei quel piccolo pensiero da parte di quella persona che le aveva tenuto compagnia durante i primi mesi dentro il Castello, Draco. Il compagno, sebbene i genitori non fossero affatto d'accordo con la sua decisione e avessero tentato più volte di persuaderlo, prese piuma e calamaio e mise nero su bianco le motivazioni per le quali sfortunatamente non poté farsi sentire durante i giorni passati all'esterno di Hogwarts. "Cara Alyssa, Preferirei omettere ciò che sto per scriverti, ma sento il bisogno di scusarmi con te per non aver mantenuto la promessa, ovvero scriverti almeno una volta durante le vacanze. Purtroppo i miei genitori, come ben hai capito, non amano elargire gesti affettuosi e, nonostante abbiano cercato di farmi cambiare idea, sono riuscito a convincerli..o, perlomeno, a convincere mia madre. Ho approfittato del fatto che mio padre non fosse in casa, "affari del Ministero" così mi ha detto. Ho sentito molto la tua mancanza in questi giorni e non vedo l'ora di tornare ad Hogwarts per mostrarti ciò che mio nonno Abraxas mi ha regalato per Natale: è la divisa da Quidditch. Sì, non sono nemmeno membro della squadra, ma sono sicuro che un giorno riuscirò a farne parte. E' bellissima, bianca ed argento. Sono stracerto ti piacerà. Ps: Ah sì, come stai? Obbrobrioso il cibo natalizio di Hogwarts, eh? Ci vediamo a scuola, Draco." Alyssa, seppur avesse voluto rispondere prontamente al concasato, non volle causargli ulteriori problemi. Conosceva benissimo la figura del padre o almeno come gli altri lo dipingevano e non voleva assolutamente che il rapporto fra Draco e suo padre si guastasse per colpa sua.

12 Gennaio 1992, Hogwarts.
Le vacanze natalizie erano davvero terminate e il brusio all'interno della scuola lasciava presagire che essa fosse colma di studenti, palesemente riluttanti, e per niente pronti a riprendere le lezioni magiche. Alyssa fu una delle prime studentesse ad arrivare in aula, dove si sarebbe svolta la lezione di Pozioni, seguita dalle compagne di stanza e dal principe delle Serpi. Quest'ultimo tentò inutilmente di attirare l'attenzione della compagna, la bionda, infatti da un lato voleva avvicinarsi e sapere tutto sulle vacanze del concasato, dall'altro non aveva intenzione di cedere nei propri propositi e rovinare il legame fra lui e il padre. Draco non si arrese e, avvicinandosi a Millicent e a Pansy, chiese loro se fosse accaduto qualcosa che avesse spinto la loro compagna a distaccarsi da lui. Le due, ovviamente, cercarono di fuorviare la verità e risposero immediatamente al platinato in questa maniera: « Molto presumibilmente si sarà stancata di te, d'altronde, non può una come lei competere con uno come te. » Conclusero con lo sguardo confuso di Draco. Il ragazzo continuò caparbio nel contattare Alyssa ed attese che la lezione finisse per fermarla e chiederle spiegazione. Sfortunatamente, però, la bionda dovette lasciare l'aula prima del termine: la Professoressa McGranitt desiderava parlare con lei riguardo a delle verifiche svoltesi prima delle vacanze. Da quel giorno in poi, Alyssa riuscì, a mala pena, ad evitare Draco e, nonostante fosse la scelta giusta, si sentiva particolarmente in colpa.

27 Febbraio 1992, Corridoio Principale, Hogwarts.
« Alyssa Morgan? » Domandò quasi sarcasticamente l'uomo che si era presentato così d'improvviso ai suoi occhi. Alyssa si voltò ed annuì semplice, intuì con cospicua immediatezza quale fosse l'identità del mago: occhi cerulei, capelli lisci, lunghi e quasi bianchi, abbigliamento facoltoso e spalle dritte. Quell'uomo era sicuramente Lucius Malfoy, padre di Draco ed indiscusso purista. « Lucius Malfoy, molto piacere. Ho una lettera per lei. » Riprese a parlare con sguardo algido il purosangue, poi protese la missiva verso la Serpeverde. « Le consiglio di leggerla ed al più presto, non vorrei far nuovamente ritorno ad Hogwarts. Sa, sono molto impegnato al Ministero, ho tanto lavoro da svolgere. » Continuò, sollevando un sopracciglio. « La leggerò sicuramente, signor Malfoy. » Rispose la bionda, accennando un sorriso di cortesia. Quella figura la metteva parecchio a disagio. « Sarà meglio per tutti. Spero di rivederla presto, signorina Morgan, buon proseguimento. » Concluse Lucius con tono distaccato, procedendo a ritroso verso l'uscita del Castello. « A presto. » Si congedò biascicando Alyssa che, invece, si diresse verso il dormitorio, fremente nel leggere la lettera che Lucius Malfoy le aveva consegnato.

3 Marzo 1992, Sala Comune Serpeverde\Lago Nero.
« Alyssa, Alyssa! » Esclamò Draco, agitando la mano sinistra per attirare l'attenzione della compagna e finalmente rompere quel velo di lontananza che si era formato fra i due. Avanzò, poi, a passo svelto verso di lei, quando notò che quest'ultima sembrava non volergli dare retta. « Mi dici, per Salazar, che ti succede? » Domandò ad alta voce il platinato, bloccando istintivamente il polso della ragazza. « Mi spieghi perché stai tentando di evitarmi? Ti ho per caso causato qualcosa involontariamente? Eppure sono sempre stato pronto ad aiutarti nelle ricerche riguardanti i tuoi genitori o mi sbaglio? » Continuò a blaterare Draco, non accorgendosi del fatto che il candido viso di Alyssa fosse intriso di lacrime silenziose. La Serpeverde continuò per la sua strada, finché non volle confessare ciò che le era accaduto poco tempo prima. Oramai, non riusciva più a sopportare quel peso che si portava dietro da giorni. « Vieni con me..» Sussurrò la bionda, trascinando con sé il concasato verso un luogo un po' meno affollato e ove avrebbe liberamente potuto sfogarsi e rivelare a Draco la verità sul suo improvviso distacco nei suoi confronti. « Siediti qui.. » Mormorò Alyssa, accovacciandosi per poi sedersi sull'erba fresca che fronteggiava il Lago Nero e lo stesso fece Draco, ansioso di sapere quale fosse la ragione di tale discordia. « Leggi questa, è da parte di tuo padre. » La Serpeverde infilò la mano dentro il tascone della divisa e, con le iridi ancora brillanti, porse la lettera al compagno, consigliandogli di leggerne il contenuto a bassa voce. "Cara signorina Morgan, Le consiglio vivamente di stare lontana da mio figlio, non è il genere di persona con cui vorrei lui confabulasse. Nel caso in cui, dovessi venire a sapere di un vostro riavvicinamento, stia certa che farò in modo di prendere provvedimenti nel più breve tempo possibile. Non ho intenzione di lasciar frequentare a mio figlio gente che non merita la sua attenzione. Se non fosse stato per la sua egregia educazione, molto presumibilmente non l'avrebbe degnata di uno sguardo. PS: A tal proposito, dia un'occhiata al retro della busta, non vorrei cambiasse idea. Ossequi saluti, Lucius Malfoy." Draco, osservò con sguardo sprezzante ciò che il padre aveva trascritto. Non avrebbe mai pensato che avesse potuto superare il limite del buon senso, si fidava di lui ed aveva espressamente detto che Alyssa non conosceva i suoi veri genitori e, di conseguenza, il suo essere "babbana" avrebbe potuto essere solo una condizione temporanea. Per di più, dopo aver terminato di leggere, il platinato, voltò lo sguardo sulla parte posteriore della lettera. Suo padre, Lucius, aveva fatto in modo che la ragazza tacesse, regalandole, se così possiamo dire, la permanenza all'interno della squadra di Quidditch. Di fatti, Alyssa non avrebbe avuto l'onere di partecipare alle selezioni, dato che Lucius Malfoy in persona avrebbe garantito per lei. « Quando l'hai ricevuta? » Domandò Draco, chinando il busto in avanti per poter sondare meglio lo sguardo della concasata. « Qualche giorno fa.. » Rispose mormorando Alyssa, osservando di sottecchi il compagno. « Stavo cercando il manuale di Pozioni, sai, una delle ricerche ordinate dal Professor Piton e - e mi sono imbattuta in tuo padre, è stato lui stesso a consegnarmela. » Continuò, intrecciando l'un l'altra le falangi dal nervoso e issò pian piano lo sguardo verso il platinato. «Comportati come sempre, fai in modo che tuo padre non lo venga a sapere. Io - io te l'ho confessato solamente perché credevo fosse corretto tu lo sapessi e perché mi sentivo terribilmente in colpa, nient'altro. » Sussurrò la bionda, tirando su il capo per ammirare il cielo imbrunirsi e scacciar via quei cupi pensieri. « Dovremmo allontanarci, quindi? » Domandò con aria visibilmente afflitta il ragazzo, deglutendo a vuoto. « Troveremo un modo pur di vederci, ci deve per forza essere un modo per farlo. » Obiettò oramai sconfitto, sollevando a sua volta le iridi cobalto verso il cielo, consapevole del fatto che avrebbe dovuto rinunciare a quel legame e che, molto probabilmente, non avrebbe più potuto aiutare Alyssa nelle sue ricerche. La ragazza, però, riservò uno sguardo a Draco che riassunse tutto ciò che in quel momento avrebbe potuto dire, ma che sarebbe stato oltremodo difficile solamente pronunciarlo.

28 Giugno 1992, Dormitorio Femminile Serpeverde.
Trascorsero più di tre mesi dall'ultimo incontro ravvicinato tra i due Serpeverde, tanto simili, quanto differenti. Draco si era concentrato, gran parte del tempo, a stuzzicare il trio appena formatosi, composto da Harry, Ron ed Hermione. Alyssa, invece, seppur restia, continuò ad evitare Draco e scostò la sua totale attenzione sui libri e sull'allenamento per la squadra di Quidditch. Le due compagne di stanza Pansy e Millicent sembravano, inoltre, non voler aver niente a che fare con la strega dal crine come il Sole. « Devo prepare le valigie.. » Sussurrò sbuffando Alyssa, non desiderava altro che rimanere ad Hogwarts per tutto il tempo. Non le piaceva affatto l'idea di dover ritornare in quell'orfanotrofio, grigio e colmo di solitudine. « Uff.. » Sbuffò ancora una volta, rimettendo al proprio posto tutto ciò che aveva portato con sé il primo giorno di scuola. « Così va via. » Una voce cauta e profonda scosse la Serpeverde dalla manovra, Alyssa intuì immediatamente da che persona provenisse, non avrebbe potuto non riconoscerla. Severus Piton, insegnante che fin dal primo giorno di scuola la tenne sott'ala, come a volerla proteggere da chissà quale infimo inganno. « Sì, Professore. Il treno per Londra sta per partire e non vorrei arrivare in ritardo, deve per caso dirmi qualcosa? » Chiese la bionda, richiudendo la valigia con uno schiocco di bacchetta. « Non tornerà a Londra quest'oggi. » Biascicò flebilmente l'uomo. « Recentemente, il Professor Silente, che ben conosce, mi ha espressamente chiesto di trovare qualcuno che potesse prendersi cura di lei. » Continuò, seppur fosse contrario a tale iniziativa. « L'avete trovato? Di chi si tratta? Sono anch'essi dei maghi? » Sbottò Alyssa con una sfilza di domande che, però, ebbero risposta solamente qualche attimo dopo. « Si calmi, signorina Morgan. Sì, li abbiamo trovati e sì, sono dei maghi. Mi raccomando, non mi faccia cambiare idea. Potrei benissimo rispedirla in quell'orfanotrofio in men che non si dica. » Concluse Severus, incitando la ragazza a calmarsi ed affrettarsi. « Non mi ha ancora detto a chi si riferisce, Professor Piton. » Sbuffò nuovamente la Serpeverde. « Lo scoprirà al suo arrivo. » Aggiunse l'insegnante, prendendo sottobraccio l'alunna, pronto a smaterializzarsi e a raggiungere quella che sarebbe stata la nuova famiglia della ragazza. Alyssa rimase in silenzio e, ansiosa, impugnò il braccio destro in quello dell'uomo e serrò gli occhi, in attesa di arrivare a destinazione
   
 
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