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Autore: JeiBieber_Smile    15/12/2016    1 recensioni
Non tutto è come sembra.
Non è detto che la persona con cui stai da anni, sia la persona che ti accompagnerà per il resto della vita.
Quando tutto era pronto, quando tutto doveva solo essere ufficializzato con un semplice 'sì, lo voglio', ecco che arrivò lui, quel ragazzo con gli occhi color nocciola.
Che nel giro di poco tempo, mi fece capire cosa significava essere amata davvero.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hey babe, I think I wanna marry you.
Hey babe, I think I wanna marry you.

-Un the' verde caldo per favore- chiesi al barista, sorridendo il più che potevo. In tutta risposta il barista ricambiò il sorriso, girandosi per preparare la mia ordinazione. Non andavo matta per il the' verde, ma non potevo assolutamente esagerare in quei giorni.
-Vai sul pesante- mi girai di scatto verso un ragazzo biondo, che sorseggiava una birra bionda. Alzai un sopracciglio.
-Mi scusi? Parla con me?- si girò verso di me sorridendo, aveva un sorriso che faceva invidia al sole. I suoi occhi penetrarono i miei, sembrava quasi mi stessero racchiudendo in un emisfero parallelo.
-- prese un altro sorso dalla sua birra, guardandomi negli occhi. -Vai sul pesante- ripeté, indicando con un accenno della testa il mio the'. Aprii la bustina e la immersi nell'acqua bollente. Solo limone, niente zucchero.
-Non devi entrare in un vestito trentotto tra tre giorni- alzai gli occhi al cielo osservando il solitario posto sul mio anulare. Era d'oro giallo con una piccola pietra di diamante. Era così brillante, luccicava sotto ogni fonte di luce.

Steve me l'aveva regalato mesi prima, dopo una cena romantica. Stavamo insieme da sette anni, e finalmente si era deciso di coronare il nostro amore chiedendomi di sposarlo.

-Anche se dovessi, penso che una bustina di zucchero la metterei- ridacchiò divertito, osservando la mia faccia disgustata dal sapore amaro del thè. Mi passò una bustina di dolcificante, che accettai volentieri.
-Grazie- gli sorrisi, ricevendo un suo sorriso in risposta. Un bellissimo sorriso, ci tengo ad aggiungere.
-Sono Justin- mi porse la mano che afferrai saldamente.
-Christine- sorrisi. -Quindi tu sei uno di quei soliti ragazzi che cerca di fare colpo nei bar?- gli chiesi, per poi sorseggiare il the'. Si girò verso di me mettendo le mani nelle tasche, alzò un sopracciglio e mi guardò negli occhi.
-Con te non attacca, eh?- scossi la testa ridendo, così che si mise una mano sul petto e fece una faccia dispiaciuta. -Oh, questo è un gran colpo- ridacchiai, cercando di dare poco nell'occhio.
-Non penso proprio che un ragazzo come te non abbia abbastanza ragazze da portare a letto- cercai il portafoglio dalla borsa, ma all'improvviso venni bloccata da una mano.
Il suo tocco fu così delicato, la sua mano era così calda e morbida. Guardai il ragazzo di fronte a me negli occhi, sentendomi immediatamente imbarazzata. Non riuscii a reggere il suo sguardo così penetrante per molto, così abbassai il mio, arrossendo immediatamente.
-Se mi permetti, vorrei pagare io il tuo the'- confessò, dopodiché prese il mio mento tra le mani e mi guardò dolcemente negli occhi. Sorrisi, per poi annuire lievemente.
-La prossima volta però offro io- mi impuntai, guardandolo mentre afferrava una banconota da dieci dal portafoglio.
-Ci sarà una prossima volta?- sorrise prendendo il resto, poi mi guardò. Quel suo sorriso, era sempre presente sulle sue labbra.
Quelle labbra, così rosee e carnose, proprio come quelle di Steve. Solo che le sue, avevano un non so cosa di più affascinante, era come se ti chiamassero e ti chiedessero di essere assaporate.
Christine, stoppati.
Stai per sposarti.

La vocina nella mia testa fermò i miei pensieri, così che ritornai alla realtà.
-Be', magari dopo la luna di miele potremmo incontrarci di nuovo- mi chiusi nel cappotto, sentendo il freddo gelido di Stratford entrare nelle mie ossa.
-Ti stai per sposare?- mi chiese sbigottito il biondo, strabuzzando gli occhi. Annuii. -Quanti anni hai?-
-Ventitré- mi girai verso il suo viso, socchiusi gli occhi a causa del freddo. -Perché?- sorrisi e inclinai la testa di lato.
-Perché sei davvero giovane, anche se io sono più giovane di te- ridacchiò, mettendo le mani nelle tasche dei jeans. -Da quanto stai con questo ragazzo?-
-Sono sette anni, praticamente da quando avevo sedici anni- cominciai a camminare verso una meta non definita, Justin mi seguiva e sembrava interessato.
-Sono tantissimi- sbottò. -L'unica relazione che ho avuto che è durata molto è stata quando avevo diciassette anni. Mi lasciò lei dopo due anni, adesso è una prostituta- fece spallucce, lo guardai compassionevole.
-Oh, mi dispiace- sussurrai. -Peggio per lei, ha perso davvero un bel bocconcino- gli feci l'occhiolino e ridacchiai, sentendo poi la sua risata.

Era così melodiosa e armoniosa. Gli faceva mostrare i suoi denti perfetti, anzi, perfetti è dire poco.

Continuammo a camminare e a parlare fino in centro, c'erano tantissime persone dato l'imminente arrivo del Natale. Gli parlai della mia vita, del mio matrimonio, dei miei pensieri, della mia infanzia, dei miei sogni, delle mie passioni.. Ancora un po' e sapeva più lui della mia vita che io stessa. Non parlavo così apertamente con un ragazzo da mesi ormai. Steve, da un paio di anni, era così preso dal lavoro.. ci vedevamo poco e parlavamo poco, quando c'era di mezzo il fuso orario inoltre era anche difficile sentirsi. Sarebbe tornato tra due giorni solo per le nozze, il tempo di dare un'occhiata agli ultimi preparativi e di fare l'addio al celibato.
-Io però sono contraria- arricciai il naso in segno di disappunto. -Perché il mio futuro marito dovrebbe guardare la sera prima delle nozze una donna semi nuda? Io non lo riesco ad accettare, però i suoi amici hanno insistito tanto..-
-E cosa c'entra?- mi girai verso Justin, corrugando le sopracciglia. -Se dovessi sposarmi e la mia ragazza non vuole che io faccia la festa di addio al celibato non la farei. Non starei a insistere per poi farla star male, insomma..- si grattò la fronte e corrugò anche lui le sopracciglia, aveva un'aria così tenera e dolce. Mi veniva voglia di strapazzarlo di coccole.
Gli sorrisi dolcemente. -Ma tanto a lui non interessa più di tanto il mio punto di vista- sospirai, mettendo le mani nelle tasche del cappotto. -Altrimenti adesso non lavorerebbe in Europa e avremmo già una casa nostra- mi poggiò un braccio sulle spalle.
-Se non ti senti amata, perché lo sposi?- mi chiese, fermandosi di botto.
-Perché nonostante tutto lo amo- socchiusi gli occhi, sentendoli lucidi.
-Lo ami così tanto da voler convivere con questo malessere per tutta la vita?- mi portò a ragionare, ed effettivamente aveva ragione.

Però lo amavo, o almeno, pensavo di amarlo. Diciamo che ero più innamorata dell'amore, e lui era stato il mio primo ed unico amore. Ero così innamorata dell'idea di amare qualcuno, che non mi ero mai soffermata a pensare che l'amore è un sentimento reciproco e che io non ricevevo la mia dovuta parte.

Sospirai a scossi la testa, così che mi ammutolii per dieci minuti buoni. Continuavamo a camminare, lui col braccio sulle mie spalle ed io con le mani nelle tasche. Aspettate un secondo, il braccio sulle mie spalle? Guardai Justin con la coda dell'occhio e lo notai pensieroso. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto, stava sicuramente pensando a qualcosa.
Dal canto mio, pensavo solamente a quel senso di protezione che provavo sentendo il suo braccio sulle mie spalle. Steve non lo faceva mai, eppure provavo un'invidia così forte quando i ragazzi lo facevano alle proprie ragazze..
-Vuoi fare un pazzia?- mi chiese, bloccandosi di colpo. Lo guardai stranita.
-Ovvero?- chiesi a mia volta, mi indicò con un gesto del viso una fontana. Non una semplice fontana, una di quelle che sono sul pavimento e che spruzza l'acqua all'improvviso. Strabuzzai gli occhi e lo guardai stupita. -Sei pazzo per caso?-
-Forse- sussurrò, prendendomi poi per mano e passando attraverso i getti d'acqua.
In quel momento urlavo e ridevo come una pazza, tutta la gente si girava verso di noi a guardare due ragazzi completamente fuori che passano, d'inverno, attraverso dei getti d'acqua ghiacciata.

La sua mano teneva ben salda la mia mano e la sua pelle morbida toccava con decisione la mia decisamente più fredda. Le mani fredde erano sempre stato un mio difetto, avevo sempre e costantemente freddo d'inverno, non riuscivo quasi mai a prendere calore..

Eppure al suo tocco, la mia pelle cominciava a bruciare.

Continuammo a correre in mezzo alla neve, era così veloce e dovevo stargli per forza al passo altrimenti rischiavamo di cadere dato che aveva la mia mano ben salda. Cosa che però successe, perché inciampai in una piccola fossa creata dalla neve. Rotolammo così giù da una collinetta, non ridevo così tanto da.. giorni? Forse anche mesi.
Avevamo neve ovunque: sui capelli, sui cappotti, nelle scarpe, sulle mani.. eppure non sentivo freddo, no, e non a causa della corsa, ma a causa della sua presenza. Riusciva a farmi sentire quel fuoco dentro che proprio non riuscivo a spegnere. Sapevo che era strano e dannatamente sbagliato, ma proprio non potevo farne a meno.
Continuammo a ridere e scherzare per tutto il pomeriggio, finché non si fece tardi e a piedi mi accompagnò a casa. Avevo passato uno dei pomeriggi più belli di tutta la mia vita e mi dispiaceva che fosse finito.
Dispiaciuta mi avvicinai all'uscio della porta ma ancora non suonai. -Ci vedremo ancora?- gli chiesi, guardando intensamente i suoi occhi marroni.
-Puoi contarci- sorrise, per poi avvicinarsi a me dolcemente e darmi un dolce e tenero bacio sulla guancia. Chiusi gli occhi, assaporando ogni attimo di quel bacio tanto lieve quanto dolce. Dopodiché mi mise un bigliettino in tasca, si staccò dalla mia guancia e guardò nuovamente i miei occhi. -Buonanotte- disse solamente, prima di andar via e lasciarmi da sola.

Restai tutta la notte a pensarlo e a chiedermi come era potuta succedere una cosa simile. In un solo pomeriggio mi aveva completamente sconvolta. Mi aveva fatto rivivere emozioni di cui non ricordavo nemmeno l'esistenza, mi aveva fatto provare sensazioni che non avevo mai provato. Mi aveva fatto sentire così unica e così speciale, mi aveva fatto sentire così vera e così viva. E tutto, nell'arco di un solo pomeriggio passato insieme.
Era uno sconosciuto, eppure sapevo così tanto di lui. Avevo scoperto ogni suo minimo dettaglio osservandolo, avevo imparato molte cose sul suo passato. Sapevo qual'era il suo piatto preferito, come si chiamava la mamma e che strumenti suonava. Sapevo che i suoi si erano lasciati quando lui era ancora un bambino e sapevo quanto, nonostante la distanza, il dolore e la sofferenza, lui li amava ancora entrambi.
Sapevo così tanto, ma allo stesso tempo così poco.
E ciò mi spingeva a volerlo conoscere sempre di più.

Così il giorno dopo gli chiesi di andare a bere un caffé e restammo tutto il pomeriggio al bar a parlare, e il giorno dopo ancora gli chiesi di accompagnarmi a prendere il mio vestito da sposa. Non era il modello che desideravo, quello che comincia con un corpetto e finisce col velo. No, quello era un semplice abito elegante e bianco, molto lungo. Essendo inverno era a maniche lunghe, l'unica cosa bella, erano le maniche erano di pizzo. Era così bello, ma non lo sentivo ancora mio.

Così Justin, per farmi contenta, chiese a mia insaputa alla commessa di farmi provare l'abito che tanto sognavo da quand'ero piccola. Mentre mi stavo per rivestire, la signorina mi passò l'abito sorridendo ed io, da brava bambina, lo presi cautamente e lo indossai.
-Ti sta d'incanto- mi sussurrò Justin all'orecchio mentre mi stavo guardando allo specchio. Mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi, sentendo un dolce formicolio nello stomaco.
Fissai i suoi occhi intensamente, ogni qual volta lo facevo mi ci perdevo e cominciavo a sognare di cavalcare su delle onde fatte di un dolce caramello, che mi trasportavano dritte dritte al suo cuore.
Abbassai lo sguardo imbarazzata e incapace a reggere ancora il suo sguardo, ma lui mi prese dolcemente il mento tra le mani e mi sussurrò ancora -Questo vestito è perfetto per una principessa come te. Solo.. il tuo cavaliere sarà alla tua altezza?- abbassai e rialzai lo sguardo ancora, sentendo le guance andare a fuoco.
Quel momento così intenso fu però interrotto dallo squillo del mio cellulare. Era Steve, che mi aspettava a casa di sua madre. Così sospirai e mi cambiai, lasciai il vestito alla commessa e presi quello che Steve aveva scelto per me. Dato che mamma già lo aveva pagato lo ritirai solamente.
Justin mi prese cautamente da mano il vestito facendomi un occhiolino, lo lasciai fare e lo osservai mettere il vestito che avrei usato il giorno successivo nel bagagliaio della sua auto. Il giorno del mio matrimonio..
Prima di farmi scendere dalla sua auto fuori casa mia, mi sussurrò un -Fa la scelta giusta-
Dopodiché andò via, lasciandomi sola, con un gran vuoto nello stomaco.
Anche se era appena andato via, già sentivo la sua mancanza.

-

Quella mattina, avevo le occhiaie fin sotto al mento. Pegghy, mia sorella, cercava in ogni modo di coprirle col fondotinta, purtroppo senza risultati.
-Hai mai capito il significato di sonno di bellezza? L'ansia da matrimonio ti ha distrutta- Avevo voglia di ridere, perché purtroppo non ero rimasta sveglia a causa dell'ansia da matrimonio, ma a causa di un ragazzo dal sorriso stupendo che non faceva altro che comparire nella mia testa.
Avevo pensato a lui, tutta la notte. In pochi giorni, avevo visto più lui che la mia famiglia. Mi aveva fatto scoprire un mondo nuovo, in cui per entrare la parola d'ordine è 'felicità' e dove le attività che si svolgono ogni giorno sono sempre a base di divertimento. Ma sopratutto, mi aveva fatto scoprire il benessere che deriva dal sentirsi accettata, il benessere che deriva dal sentirsi amata, ma amata sul serio. Lo avevo pensato così tanto, che quasi non ero sicura del passo che stavo per compiere. Stavo per sposarmi, insieme ad una persona che voleva avere il pieno controllo della mia vita. Quasi.. non sapevo nemmeno più se lo amavo davvero. Ma non potevo tirarmi indietro.
Mancavano poche ore al matrimonio, così che feci le cose in fretta. Mi lavai, mi indossai del profumo, mi feci i capelli e mi truccai. Infine mi vestii. Ogni qual volta mi guardavo allo specchio pensavo 'Perché non lo sento così mio?' sospirai, delusa.
Delusa dalle mie aspettative. Delusa da questo matrimonio. Delusa dal ragazzo che stavo per sposare. Delusa dal vestito. Delusa dal periodo. Delusa da tutto.
Sospirai, per poi fingere un sorriso, calzare le scarpe e indossare il cappotto.
Hei, sto per sposarmi.
Peccato che non sia il giorno più bello della mia vita.

-

-Steven Oliver Rogers, vuoi tu, prendere Christine Elizabeth Jones, come tua legittima sposa, e amarla e onorar..-
-FERMI TUTTI!- sentii una voce rimbombare, era tanto lontana ma allo stesso tempo vicina. Così vicina da scaldarmi il cuore. Mi girai istintivamente, sorridendo non appena vidi un biondino correre verso di noi.
-E tu chi saresti?- sbottò Steve, fulminando Justin con lo sguardo.
-Colui che non vuole assolutamente la celebrazione di questo matrimonio- Justin ricambiò lo sguardo, per poi addolcirsi guardando me. -E penso di non essere il solo, vero Christine?- mi guardò negli occhi, mi persi come sempre nel suo sguardo.
Annuii, sotto lo sguardo sbigottito di tutti. Avevo il cuore a mille, l'adrenalina scorreva nelle mie vene. Sapevo che ero arrivata ad un punto di non ritorno, sapevo che stavo per fare un passo più lungo della mia gamba ma poco mi importava: Justin era con me.
Posai sull'altare i miei fiori, dopodiché guardai Steve negli occhi. -Sono anni che cerchi di pianificare tutto. Hai scelto tu l'abito, il posto, il periodo dell'anno, il menù, la nostro futura casa, il tipo di abiti che devo indossare. Non sono mai libera di dire la mia, mi tieni chiusa in gabbia come se fossi un uccellino. Non posso convivere per tutta la vita con una persona così. Mi dispiace, Steve- gli sorrisi dolcemente, prima di uscire correndo da quella Chiesa seguita da Justin. Notai con la coda dell'occhio Steve tirare un pugno ad un asse, ma poco mi importava.

Finalmente ero libera di fare le mie scelte, finalmente ero libera di decidere per me stessa.
Infreddolita e più felice del solito, entrai in macchina di Justin. Partì velocemente verso una meta a me sconosciuta, ma poco mi importava. Finalmente, ero libera.
Non facevo altro che sorridere, mi piaceva quella nuova sensazione che si era impossessata del mio corpo. Avevo sempre sognato la libertà, e dopo anni riuscivo ad assaporarla.
-Ci fermiamo a casa mia?- mi chiese Justin, annuii velocemente. In poco tempo arrivammo fuori una casetta completamente bianca. Justin mi portò al suo interno in braccio poiché la neve era alta e avevo dei sandali ai piedi. Era così bello entrare in casa, tra le sue braccia. Un salottino caldo e accogliente si presentò davanti ai nostri occhi, mi guardai intorno finché due braccia non mi cinsero la vita.
-Grazie- sussurrai, girandomi verso di lui.
-E di cosa?- mi chiese Justin, poggiando la sua fronte alla mia.
-Mi hai salvata da un triste futuro- lo guardai sorridendo, sentendo la distanza tra i nostri visi diminuire sempre più.
-Che ne dici di creare il nostro futuro?- chiese, per poi incollare le sue labbra alle mie.
Un bacio lento, morbido, dolce, che si trasformò presto in un bacio sensuale e dato con passione. La sua bocca sapeva di menta e i suoi denti erano così lisci. Le nostre labbra danzavano, si inseguivano l'un l'altra e si ricercavano sempre più.  Le sue mani, ben salde sui miei fianchi, mi davano conforto. Le mie mani, invece, circondavano il suo collo. Non volevo che si staccasse da me.
Era un bacio così dolce e desiderato, così tanto atteso e tanto amato.
Quelle labbra, che dal primo momento che avevo visto e avevo desiderato, adesso erano sulle mie.
Le sue mani non facevano altro che attirarmi a sé, mentre la sua lingua chiedeva il permesso per esplorare la mia bocca, così che in poco tempo una lotta per la dominanza si accese ma non ci fu un vincitore.
Continuammo a baciarci e a volerci sempre più, senza smettere un secondo. Anche se mi ero quasi sposata, non mi interessava. Steve era l'ultimo dei miei pensieri, in quel momento esisteva solo Justin.
Finalmente avevo trovato una persona che mi apprezzava e che non mi dettava regole su regole.
Finalmente avevo trovato una persona che riusciva a mostrarmi amore e a cui potevo mostrarne senza paura.
Finalmente avevo trovato una persona che mi rendeva libera e viva, e di certo non l'avrei lasciata andare.

..tre anni dopo..

-Puoi baciare la sposa-
I suoi occhi guardavano i miei, le sue labbra bramavano le mie.
Mi accarezzò dolcemente il viso, prima di sorridere e darmi un piccolo, dolce e tenero bacio.
Un piccolo, dolce e tenero bacio, che era riuscito a farmi dimenticare di tutto.
Un piccolo, dolce e tenero bacio, che mi aveva fatta sentire al settimo cielo.
Un piccolo, dolce e tenero bacio, che stava a significare l'inizio di un futuro meraviglioso, insieme.

Dopo essersi leggermente staccato, Justin mi sorrise. Mi accarezzò dolcemente un fianco, fermandosi non appena cominciò la gonna gonfia in tulle del mio abito bianco. Sorrisi anch'io, davvero felice, per poi baciare nuovamente l'uomo che era appena diventato mio marito.

-Grazie Justin- sussurrai sulle sue labbra, entrando in un altro spazio temporale in cui esistevamo solo noi.
-Perché?- mi chiese, dandomi una leggera carezza sul viso.
-Perché sono felice- risposi semplicemente.

Ed era vero. Ero felice.  Ero dannatamente felice. Una felicità che forse non avrei avuto se fossi rimasta con Steve, ma fortunatamente era arrivato il mio angelo a salvarmi.

It's a beautiful night, we're looking for something dumb to do. Hey baby, I think I wanna marry you!
Is it the look in your eyes, or is it this dancing juice..
who cares baby, I think I wanna marry you.
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Buona, anzi, buonissima serata dolcezze mie!
Come state oggi? Tutto bene?
Spero che almeno voi stiate bene, io sono col mal di pancia LOL.
Un mal di pancia che mi fa sclerare praticamente, ma per me è normale.
Sono sclerata praticamente sempre.

Allora, qualche tempo fa scrissi questa One Shot.
Che ne pensate?
Ci credete voi all'amore a prima vista?

Vi aspetto nelle recensioni tesori.
Much love.
-Sharon.

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Se volete leggere la mia prima FF, ecco 'Do you believe in love?'
E per leggere la mia seconda FF, ecco a voi 'We Can Fly To Never Neverland'
Ah, sto scrivendo una nuova FF, passate anche qui 'Look in my eyes, what do you see?'
e.. qui lol 'The Storm'


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