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Autore: DryJ    17/12/2016    1 recensioni
La Francia, era questa la meta, tutto quello che i pochi soldi racimolati con fatica dal padre avevano permesso loro di scegliere. Ed ora quella terra, nuova e sconosciuta a cui si erano preparate per mesi per apprenderne la lingua, le stava attendendo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donna Barrat, Etienne de Sancerre, Ian Maayrkas aka Jean Marc de Ponthieu, Isabeau de Montmayeur, Nuovo personaggio | Coppie: Etienne/Donna, Ian/Isabeau
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XIX

 

<< Mio signore, i vostri figli sono tornati e sono in compagnia >> esordì un servo raggiungendo Ian nel suo studio.
Questo rimase a guardarlo sbalordito per un paio di secondi per poi decidersi ad annuire e raggiungere l'entrata del castello.
Non si aspettava di ritrovarsi davanti Marc e Michel con Cassandra e Sèlene, anche se a volte l'aveva immaginato. Ciò che lo sorprese di più fu il pargolo tra le braccia della compagna di Marc.
Le due ragazze si esibirono in un profondo inchino << Conte- iniziò Cassandra più felice di una pasqua- E' un piacere rincontrarla dopo questi due lunghi anni >> gli sorrise a cuore aperto.
Sèlene faceva lo stesso cercando di tenere fermo Marcas che, curioso come un cucciolo, voleva scendere dalle braccia di sua madre per andare in esplorazione.
Ian rispose con un cenno del capo << Bentornate fanciulle, la vostra visita era del tutto inaspettata ma son comunque felice di vedervi >>. Diede l'ordine ad alcune serve di recuperare i bagagli dei quattro, poi si avvicinò a Sèlene.
<< Si chiama Marcas, padre >> esordì Marc.
<< Dunque è il vostro bambino... >>.
<< Si mio signore, credo che anche un cieco possa notare la somiglianza tra lui e suo padre >> rispose Sèlene sorreggendolo meglio tra le braccia, spazientita per il fatto che non volesse restare in tranquillo.
Lui rise << Andate pure nella vostra stanza e lascia il bambino a Marc, si occuperà lui di fargli fare un giro nel castello dato che mi sembra abbastanza fresco >>.
<< Per me non ci sono problemi padre >>.
<< Bene, Michel vai anche tu così farete la conoscenza di questo vispo Falchetto >>. Era evidente volesse rimanere solo con le ragazze, infatti quando i due si allontanarono con il bimbo al trotto, lui porse il braccio ad entrambe stando al centro e s'avviò assieme alle fanciulle verso la loro stanza. << Cosa avete da raccontarmi di questi due lunghi anni? >>.
Le streghe si apprestarono a cingergli le braccia. << Nulla di così avvincente mio signore, quando siamo tornate a casa abbiamo dovuto ricostruire tutto da zero poiché la nostra umile dimora era stata rasa al suolo. In seguito Sèlene ha dato alla luce il piccolo Marcas >>.
<< Che ci ha fatte ammattire e tribolare non poco >> intervenì Sèlene.
<< Esatto- continuò Cassandra- E così la nostra famiglia si è espansa, dobbiamo a quel piccolo tesoro tanta felicità >> concluse parlando con dolcezza.
<< E voi?- azzardò l'altra- Cosa avete fatto in questi anni? >>.
<< Ho seguito la ricostruzione di Chatel-Argent ed effettuato alcuni compiti noiosi da conte. Anche io ho passato due anni piuttosto tranquilli. Per quanto tempo avrò il piacere di avervi qui, mie fanciulle? >>.
Le ragazze si scambiarono occhiate significative << Rimarremo fino a quando vorrete ospitarci >> avanzò Cassandra timidamente sperando che il conte non ponesse altre domande a cui non avrebbero saputo rispondere in modo naturale.
<< Per tutto il tempo che desiderate- rispose lui affabile- Questo invito vale ora esattamente come due anni fa >>.
Giunsero alla stanza che ormai era divenuta loro e Ian chiese << Preferite avere due stanze separate, ora che con voi c'è anche il bambino? >>.
<< Non preoccupatevi conte, una stanza va più che bene, siamo abituate a dormire insieme- sorrise Sèlene- Sarà come tornare a casa, la vostra compagnia c'è mancata tanto e siamo davvero felici di poter stare ancora con tutti voi >> si avvicinò al letto posando accanto il suo bagaglio.
<< Son felice anche io di rivedervi. La vostra presenza rendeva questo castello un po' più frizzante e con il piccolo lo sarà ancor di più. Come ha reagito mio figlio in merito? >> chiese in ultimo, deciso a lasciarle in pace dopo la risposta.
La ragazza gli rivolse un'ennesimo sorriso emozionato e commosso al tempo stesso. << Marc è un bravo padre, da quel poco che ho potuto notare si appartengono già e il nostro bambino sarà felice qui, ne sono sicura >> annuì per darsi manforte mordicchiandosi un labbro.
L'uomo sorrise << Ne sono sicuro, ci vedremo per l'ora di cena. Riposate bene >>.
"Il nostro bambino sarà felice qui. Soprattutto dopo quella particolare espressione. Qualcosa mi puzza" pensò Ian dopo aver chiuso la porta, certo che ci sarebbero state delle novità.

Prima di cena Marc e Michel bussarono alla porta delle ragazze.
<< Allora? Gli avete già detto qualcosa? >> chiese il più giovane dei fratelli in trepidazione.
<< No mio amore, non abbiamo avuto né il coraggio né tanto meno l'idea su come argomentare il discorso. Volevamo aspettare di discuterne prima con voi >> Cassandra si avvicinò a Michel posandogli un dolce bacio sulle labbra.
Sèlene invece era intenta a pettinare i capelli di un Marcas esagitato che voleva liberarsi dalle sue mani per correre incontro al suo amato padre che però gli si avvvicinò con un grande sorriso sulle labbra << Lasciati pettinare da tua madre altrimenti sarà impossibile per noi presentarci a cena >> rise divertito nel vederlo così vispo.
<< Allora dobbiamo pensarci adesso. Potreste dire che, dopo l'esperienza avuta qui in Francia, vi siete informate presso un'abbazia e avete scoperto questa patente nascosta. Come avete potuto vedere è stata anche invecchiata artificialmente >> avanzò Michel.
<< Non saprei, è una scusa troppo semplice, banale e con tanti punti vuoti e traballanti, vostro padre è acuto e furbo, smaschererà la cosa in un soffio di Eolo >> controbatté Sèlene stando seduta e tenendo bloccato Marcas tra le gambe.
<< Allora possiamo metterla così: la patente di nobiltà l'abbiamo recuperata noi tramite una spia che l'ha cercata per un anno intero tramite altri suoi informatori >>.
Marc si voltò verso di lui << Può funzionare, anche perché per una buona parte è la verità, dobbiamo solo omettere il fatto che sia falsa. L'unica cosa sarebbe convocare questa persona e parlarle della messa in scena- si voltò a guardare Cassandra, in seguito Sèlene- Cosa ne dite? >>.
<< Anche secondo me può funzionare, questa persona che conoscete è facilmente rintracciabile? >> continuò quest'ultima mentre lasciava andare Marcas felice di essere libero e buttandosi a capocollo tra le gambe di suo padre, alzando la testolina e sorridendogli con i suoi piccoli dentini da latte.
Marc gli spettinò i capelli appena sistemati ignorando le occhiatacce assassine che Sèlene gli indirizzava << Assolutamente si, vive in questo castello. Michel, andresti a cercarla tu? >>.
<< Certamente, se non è nella sua stanza sarà nella dispensa di sicuro. Anzi credo andrò direttamente lì >>. E fu ciò che fece, uscì dalla stanza e con estrema velocità di diresse verso il luogo in cui era certo di trovare Borea. "Se lei dovesse accettare sarebbe finalmente tutto perfetto" pensò con un grande sorriso stampato sul volto. Passò attraverso la cucina ricevendo il saluto rispettoso della servitù li presente, quindi entrò lentamente nella dispensa, trovando esattamente chi cercava.
Borea frugava tra i cibi essiccati e stagionati, alla ricerca di qualcosa che potesse stuzzicare il suo appetito costantemente presente. Si voltò con un pezzo di formaggio alle arance in bocca e un pezzo di pane alle noci nell'altra. Sorrise con la fetta di formaggio fra i denti al giovane Falco. << Buonforno Mifel fual buon fento fi forta qua?
>> disse con la bocca piena.
<< Prima dovreste masticare, non ho compreso una singola parola di ciò che avete detto madame >> rispose Michel cercando di sopprimere una lieve nota di ribrezzo.
Borea lo fissò perplessa, alzò gli occhi al cielo facendoli roteare, masticò velocemente, ingoiò il boccone e ripeté << Ho detto: Buongiorno Michel! Qual buon vento ti porta qui? >> lo guardò addentando una nuova fetta di pane.
Lui sorrise soddisfatto << Buongiorno a voi madame, vorrei scortarvi nella camera di dama Cassandra e di sua sorella. Abbiamo bisogno di parlarvi ed è urgente >>.
La donna annuì con veemenza, si pulì le mani sopra uno straccio rubato ad una serva e lo precedette fuori dalla dispensa. << È successo qualcosa di grave? >> chiese andando spedita verso il corridoio.
<< Assolutamente no, anzi! Ne parleremo in stanza >>.
Giunsero nella camera delle due, Marc la salutò con un rispettoso cenno del capo.
<< Abbiamo bisogno di voi, madame. Dovreste stare al gioco, occorre che voi confermiate il fatto di aver cercato e trovato, tramite vostri informatori, la patente di nobiltà delle fanciulle qui presenti >> fece Michel.
<< Ovviamente nostro padre non deve sapere che è falsa e che l'abbiamo pagata >> aggiunse Marc.
Sèlene sbarrò gli occhi ricordando e riconoscendo la donna << Tu! >> l'additò scattando in piedi.
<< Io! >> ripeté Borea sarcastica.
<< Si tu! Sei la sguattera che girava sempre intorno a me e mia sorella!- si voltò verso Marc adirata- Come avete potuto fidarvi di lei? >> continuò sconcertata.
Borea si voltò verso Michel e disse a bassa voce << Io non ho fatto nulla di male, possibile mai che ogni santa volta la gente mi debba accusare? Insomma cosa devo fare io me lo dici? >> lo guardò aprendo e chiudendo le braccia in un moto di esasperazione. << Rispondi a questa domanda Falchetto, per quale motivo mi sarei dovuta interessare alla ricerca della loro patente di nobiltà >> riprese la spia non considerando Sèlene che continuava a sbraitare contro Marc.
<< Sèlene, lei non è malvagia quindi stai tranquilla- rispose Michel, poi tornò su Borea- Noi vi abbiamo chiesto questo favore pagandovi, non siete la nostra spia ma quella di nostro padre per cui abbiamo dovuto darvi un compenso. Possiamo dirgli che noi non siamo riusciti nell'intento e abbiamo optato, appunto, per la vostra abilità
>>.
<< Siete furbi ma siete consapevoli che vostro padre è più furbo di voi? Vi aiuterò di buon grado in questa farsa anche se la ragazzina ha avuto la faccia tosta di accusarmi ingiustamente >>.
Sèlene fece per controbattere ma quella la zittì con un cenno della mano << Avete ancora poco tempo prima di scendere a cena quindi usatelo con saggezza per sistemare le ultime cose, intesi? Sto mettendo a rischio anche il mio posto di lavoro per voi quattro! >> concluse prima di girare sui tacchi e andarsene.
<< Ha ragione madame Borea, dobbiamo organizzarci- riprese Michel- Ah, Sèlene cerca di controllarti la prossima volta, te ne prego >>.
<< Scusa se sono una persona che non si fida di chi si dimostra ambiguo nei miei confronti >> rispose lei con stizza mettendosi a braccia conserte.

***

Passò un tempo quasi infinito prima che i ragazzi potessero scendere a cena.
La tavola era una favola, mille pietanze e vari tipi di vino erano a disposizione dei commensali, il profumo del cibo accuratamente speziato era inebriante.
Ian guardava fuori dalla finestra, con lo sguardo perso nel vuoto, non si era nemmeno accorto della loro presenza.
<< Tuo padre ancora non è riuscito a darsi pace per la morte di tua madre vero? >> sussurrò Cassandra all'orecchio di Michel dopo averlo fatto chinare alla sua altezza. Le dispiaceva per il conte, sua moglie era anche la sua migliore amica e complice. Aveva perso davvero tanto e il vuoto che dava la sua assenza era palpabile a miglia di distanza.
<< Purtroppo no- rispose prontamente il giovane, provando infinita tristezza nel pensare a quella situazione- Cerca di dare sicurezza agli altri con i suoi atteggiamenti ma quando è solo si perde nei ricordi >>.
<< Salve padre >> fece Marc.
<< Eccovi- rispose Ian voltandosi, distolto dai suoi pensieri- Accomodiamoci >> aggiunse avvicinandosi prima alle giovani e baciando elegantemente la mano ad entrambe. << Siete belle come ricordavo >>.
Le giovani gli sorrisero con affetto. << Anche voi non siete cambiato di un singolo giorno monsieur, siete sempre il grande e nobile Falco che ricordavamo >> disse Cassandra timida prima di accomodarsi a tavola seguita da Sèlene che issò su una sedia il piccolo Marcas affamato più che mai, questo si mise in piedi sulla sedia allungano le manine verso un tagliere di formaggio. Sua madre lo sgridò a bassa voce imponendogli di rimanere seduto e composto e lui obbedì tenendo il broncio.
Borea onorò tutti con la sua entrata, spalancò le porte della sala da pranzo, sorrise apertamente a tutti e con una camminata sgraziata si avvicinò al tavolo, si sedette, girò la sedia accanto e ci poggiò sopra le gambe, guardò i presenti stando così scomposta. << Ragazzi, fanciulle, uomo della mia vita >> sorrise ancora staccando un pezzo di pane.
I ragazzi rimasero sbalorditi a guardare quel suo atteggiamento.
<< Se non hai intenzione di comportarti come si conviene, ti invito a sparire da questa cena. D'accordo? >> rispose Ian secco, lanciandole un'occhiata di fuoco.
Borea ci rimase male e con uno sguardo da cane bastonato tolse i piedi dalla sedia, la rimise come in origine e si sistemò a tavola come il resto dei commensali << Mi ferisci nel profondo se mi tratti così, prima fai il dolce e il porcellino e poi mi maltratti senza pietà >> parlò con voce pastosa e infantile, guardò i ragazzi facendo l'occhiolino per poi tornare a rivolgersi ad Ian portando all'infuori il labbro inferiore.
Il suo sguardo, che si fece più tagliente, fu abbastanza eloquente e gli altri preferirono non commentare.
Iniziarono dunque a cenare e Marc attese il momento più opportuno per avviare l'argomento tanto temuto.
<< Padre, io e Michel dobbiamo parlarti di una cosa importante >>.
Ian sollevò lo sguardo su di lui e l'altro continuò << Come quasi tutti sanno ormai, noi due amiamo follemente Sèlene e Cassandra tanto da volerle sposare >>.
Ian annuí, l'atmosfera si stava facendo estremamente tesa, almeno per i giovani.
<< L'anno successivo alla loro partenza ci siamo impegnati per cercare qualche traccia della nobiltà delle ragazze, sperando esistesse, ma senza risultato. Abbiamo però notato l'efficienza di Borea e abbiamo deciso di chiedere a lei che ha accettato di aiutarci, ovviamente sotto compenso- lanciò un'occhiata significativa a questa- La ricerca è stata lunga anche per lei, non per niente ci ha impiegato un anno, alla fine però ci è riuscita e ha scoperto che effettivamente Sèlene e Cassandra provengono da un'antica famiglia nobile >>.
Ian guardò subito le giovani che, annuirono brevemente, tese come le corde di un arco, stavano camminando sui carboni ardenti e Ian era un fuoco che non ci avrebbe messo molto ad avvampare per poi esplodere in modo disastroso. Cassandra da sotto il tavolo strinse forte la mano di Michel.
Borea guardava la situazione pronta ad intervenire se Marc avesse messo un piede in fallo.
<< Come sei riuscita ad ottenere questa fantomatica patente di nobiltà? >> chiese Ian alla sua spia.
Questa gli sorrise sorseggiando del vino << Sbaglio o tante volte ti ho detto che non posso rivelarti i miei metodi per ottenere le informazioni? In ogni caso sappi che sono funzionari e ufficiali che mi devono dei grossi favori >>.
<< Comprendo- si voltò verso le giovani Irlandesi- Avete qui la vostra patente? >>.
Marc si voltò verso le due come per incitarle a tirarla fuori.
Sèlene frugò rapidamente dentro una bisaccia che portava sempre con se con le cose utili a Marcas, tirò fuori le patenti, si alzò e le mise davanti ad Ian sempre più agitata e sudando freddo.
Questo si pulì le mani e osservò attentamente la pergamena, passando il dito sulle figure e le scritte in contemporanea alla lettura << La vostra nobiltà ha origini molto antiche, vedo. Come è possibile che non sia arrivata concretamente a voi? >> chiese mantenendo la stessa serietà.
<< Perché le poverine qui presenti sono il frutto di nobili caduti in disgrazia. Il loro pro pro zio ha sperperato l'intero patrimonio, hanno il titolo ma tutti i loro possedimenti sono stati sequestrati per ripagare i debiti >> Borea parlò al posto delle giovani continuando a mangiare e bere senza sosta.
Ian annuí << Nobiltà d'animo e di fatto. Cassandra, Sèlene, siete perfette per i miei figli anzi, son loro forse a non meritarvi abbastanza >> sorrise dolcemente alla ragazza che gli stava accanto e dopo a sua sorella.
Michel le strinse la mano con lo stesso tuffo al cuore che ebbe anche Marc.
<< Quindi state dicendo che... >>.
<< Si Michel, potete sposarle >>.
Cassandra strinse convulsamente la mano del giovane cavaliere al suo fianco, temendo un mancamento. Sèlene non era da meno, di tutta risposta si gettò addosso a Marc avvolgendogli il collo con le braccia e stringendolo in una morsa d'acciaio. Erano così felici che piansero dalla contentezza e dall'incredulità. Borea sorrise più che soddisfatta e brindò alla loro salute alzando il calice in onore ai quattro.
Ian sorrise quasi ridendo nel vedere che anche i figli avevano reagito con tanta contentezza da sembrare bambini, nonostante questo però il suo sguardo era strano, come se qualcosa fosse rimasto in sospeso.
<< Grazie padre >> disse Marc seguito poi dai ringraziamenti di Michel.
<< Non appena avremo un momento libero parleremo ragazzi, dobbiamo organizzare il tutto >>.
Sèlene si risedette accanto a lui, riempiendo Marcas di baci ignaro di cosa stesse accadendo.
Fu la cena più felice di sempre.

Una volta terminato il pasto, Ian si voltò verso i ragazzi già pronti per raggiungere le loro stanze << Marc, Michel, Borea, gradirei rimaneste qui >> i fratelli si guardarono con aria interrogativa convinti che il padre avesse interesse nel parlare con tutti e non solo con loro due e addirittura la spia. Il più giovane disse rivolgendosi a Sèlene e Cassandra << Vi raggiungiamo una volta terminato >>.
Borea rimase a fissarlo con la coppa a mezz'aria. Finì in un grande sorso tutto il contenuto del suo calice e si alzò senza dire una parola.
Sèlene e Cassandra si scambiarono un'occhiata perplessa ma annuirono brevemente per poi dirigersi verso i piani alti.
<< Mi devo complimentare con voi- disse il Falco non appena fu solo con i tre- Davvero un piano geniale e curato nei minimi dettagli, anzi, quasi >>.
<< Cosa intendete padre? >> chiese il maggiore temendo il peggio.
<< Forza ragazzi, c'è una falla nel vostro piano, tralasciando il fatto che manca una notevole somma di denaro- li guardò severo poggiandosi alla scrivania alle sue spalle- credete che non me ne sia accorto? Su forza, vediamo se qualcuno sa dirmi di cosa si tratta >>.
I due fratelli si guardarono ormai col cuore in gola, Michel si voltò verso Borea che sorrise chiudendo gli occhi << Se uno è nobile lo si viene a scoprire subito perché le voci circolano >> disse sedendosi sopra l'imponente scrivania di Ian.
<< Non è una semplice circolazione di voci, Borea. Se qualcuno è nobile lo si viene a scoprire subito perché, semplicemente, la patente di nobiltà esiste ed è reperibile, a meno che non venga distrutta >>.
Marc e Michel si sentirono perduti. "Adesso cambia idea e annulla i matrimoni" pensò il più giovane. "Che teste d'asino- si disse invece Marc- Perché non ci abbiamo pensato prima!".
<< Non voglio impedirvi di sposarle perché ormai sono nobili, sorvolerò sulla questione della dote e sul lavoro "sporco" di Borea perché sarebbe come sputare sul piatto in cui mangio- si voltò verso questa- Però signorina ti avevo detto che, in quanto mia spia, avresti dovuto tenermi al corrente di qualsiasi cosa, o sbaglio? >>.
<< No, non sbagli e non posso negarlo, ma che vuoi che ti dica, ho il cuore tenero e forse mi sono fatta impietosire dai loro faccini disperati- si sbilanciò su di un fianco, sorreggendosi con il braccio sinistro e accavallando le gambe- Così mi sono detta "Aiuta i piccoli Falchi a tornare dalle loro Colombe" ci tenevo a vedere felici almeno loro, tua moglie avrebbe voluto che si sposassero per amore, o sbaglio? >> si voltò verso di lui con un mezzo sorriso ghignante.
<< A prescindere dal loro viso disperato e da ciò che desiderava Isabeau, tu avresti dovuto tenermi al corrente di ciò. Sei qui in qualità di mia spia o di quella degli altri? >> con le mani sui fianchi e il tono severo sembrava stesse sgridando una bambina, se non una figlia stessa.
<< Sai bene che questo tono mi eccita, lo fai di proposito? >> disse lei sorridendo maliziosa e saettandogli più di uno sguardo ammiccante.
Ian non volle commentare l'affermazione della giovane, esattamente come Michel e Marc, si voltò verso i suoi figli << Potete andare. Spero possiate rendere felici le vostre future mogli perché se lo meritano >> disse loro, questi dopo un inchino e un ringraziamento si dileguarono permettendo così al Falco di tornare su Borea. << Cosa ti ho ripetuto mille volte? >>.
<< Che mi ami alla follia con tutto il tuo cuore e che non puoi fare a meno della mia persona >> disse lei girando il capo guardandolo al contrario.
<< Assolutamente no Borea. E posso anche dirti che sei sollevata dall'incarico fino a data da definirsi, buona notte >> si avviò verso l'uscita seccato e infastidito dal suo modo irrispettoso, lasciandola con gli occhi sbarrati e la bocca semi aperta in un’espressione di puro stupore. La ragazza scese rapidamente dalla scrivania e uscì dallo studio più che furiosa << Sei in vena di scherzi di cattivo gusto?! >> sbraitò lei più rabbiosa che mai.
Lui continuò a camminare dirigendosi verso la sua stanza << Dimostrami di essermi fedele in tutto Borea ma soprattutto rispettosa, dimostrami di aver compreso quale è il tuo posto, a quel punto tornerai attiva in tutto e per tutto >>.
<< Come osi farmi un discorso del genere dopo averti dimostrato abbondantemente in questi due anni la mia cieca fedeltà? Sai perfettamente che morirei per te e tu come mi ringrazi? Mi sollevi dall'incarico?- si avvicinò minacciosa parandosi davanti a lui rossa in volto- Sospendendo il mio operato hai la più pallida idea di tutto quello a cui potesti andare incontro Ian Maayrkas? In quanti hanno tentato di assaltare il castello o di minacciare la tua vita in questi due anni? Troppi, e io ti ho coperto le spalle salvandoti la pelle. Non puoi farmi questo! >>.
<< Hai fatto una cosa totalmente illegale, se la storia dovesse saltar fuori le ragazze passerebbero guai grossi e probabilmente potrebbero ricollegarsi a me o peggio, ai miei figli. Tu hai fatto una cosa illegale alle mie spalle, questo è un pieno tradimento Borea. Hai fatto ciò e cos'altro faresti per "due faccine disperate"? Sei una sciocca, hai un potenziale enorme e io son sempre stato fiero di te e del tuo operato ma questa cosa non dovevi farla. Se non hai intenzione di riprendere a rigar dritto puoi anche tornare nella stanza delle serve. Cosa scegli? >> il suo sguardo rabbioso quasi tradiva il suo tentativo di mantenere la calma.
<< Io so quello che faccio e so come farlo, pensavo fosse chiaro e che l'avessi capito! Io l'ho fatto per loro perché sapevo di poter agire con sicurezza e non l'avrei mai fatto sapendo che potevano correre dei rischi seri- lo fissò altrettanto irosa- Io mi faccio in quattro per te e cosa ottengo? Nient'altro che ingratitudine e accuse di tradimento! Ho aiutato i tuoi figli, benedetto sia il Signore! Ho fatto io una cosa che avresti dovuto fare tu! >> si allontanò respirando velocemente e soffocando il più possibile il tono crescente della sua voce << Io ho agito nel giusto, tu invece mi hai offeso >> concluse oltrepassandolo.
<< E tu non mi sei fedele, hai agito alle mie spalle. Tu ti sei fatta in quattro per me perché io ti ho presa come mia spia. È il tuo compito non mi stai regalando nulla. Torna nella tua vecchia stanza se non ti sta bene >> riprese a camminare prendendo la direzione della sua. "Nemmeno loro la passeranno liscia. Questa è una cosa molto grave" pensò furioso.
<< Proteggiti da solo allora, vediamo quanto durerai, ci rivedremo quando avrai la nobiltà di venire a chiedermi scusa >> disse non accennando minimamente a voltarsi. Andò nella sua stanza, prese il necessario e uscì dal castello.

<< Nostro padre sa tutto >> esordì Michel carico di vergogna, una volta dentro la stanza delle ragazze.
Cassandra fece cadere il vaso di fiori che teneva tra le mani, lasciandolo infrangersi a terra in una miriade di schegge. << Cosa...? >> disse con voce strozzata e afona.
Sèlene non aveva la forza di proferire parola alcuna.
<< Si ma a quanto pare ci permette ugualmente di sposarvi >> fece subito Marc, seguito dal fratello che aggiunse << Credo però che a noi due non la farà passare liscia >>. L'altro annuí avvicinandosi al bambino che già dormiva << L'abbiamo sentito litigare con la sua spia e credo che a noi riserverà la frusta... o la vergine di ferro >>
<< O entrambi- disse Sèlene pallida con i brividi dietro la schiena- Guarda attentamente tuo figlio, almeno così lo avrai impresso nella mente quando tuo padre ti ucciderà >> continuò lei.
Cassandra non osò fiatare altro e si limitò a raccogliere i cocci non rendendosi conto di essersi tagliata un dito di cui si prese subito cura Michel.

***

Nei giorni a seguire anche i due ragazzi dovettero sorbirsi le ramanzine del padre che avvenivano sempre in assenza di Cassandra e Sèlene, Ian non voleva che le giovani si potessero sentire in colpa. In compenso però i preparativi per i matrimoni delle due coppie era una corsa continua alla scelta dei migliori tessuti per gli abiti, la scelta del migliore vino, dei migliori piatti, dei migliori musicanti. Bisognava stilare l'elenco dei nobili da invitare, quindi spedire una missiva per ogni famiglia. Cassandra e Sèlene dovevano iniziare ad imparare appieno usi e costumi francesi e la notte si ritrovavano spesso a ripassare le norme ma anche i nomi dei più importanti casati di Francia, con tanto di blasoni. Con Michel e Marc perfezionavano la farsa sulle loro origini e i consigli di Ian non mancavano.
Le fanciulle andavano spesso a letto quando la luna era già alta nel cielo, stanche e stremate per tutto quel frenetico da farsi.
Di Borea Ian non ebbe più nessuna notizia.

   
 
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