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Autore: Horse_    18/12/2016    3 recensioni
(Durante New Moon, post abbandono di Bella da parte dei Cullen/ The Originals, post terza stagione)
Edward decide di andarsene e con lui anche la sua famiglia, lasciando dietro di se un vuoto incolmabile. Ma Bella, se all'apparenza poteva sembrare normale, in realtà non lo è mai stata. I suoi veri genitori sono Niklaus Mikaelson, l'ibrido Originale, e Hayley Marshall, una dei pochi licantropi rimasti del branco della Mezzaluna.
E Bella non è una semplice umana, è L'Ibrido, ancora più potente di suo padre. La sua vita non è mai stata facile perché, fin da piccola, qualsiasi creatura sapesse della sua esistenza ne voleva porre fine, fin quando lei, ancora bambina, e sua madre furono costrette a fuggire. Hayley, per evitare che sua figlia fosse uccisa, si recò da una strega per sopprimere la sua vera natura, almeno fin ai suoi diciotto anni, e la lasciò a due genitori umani. Ma ora Bella ha compiuto diciotto anni e per lei è arrivato il momento di salvare la sua famiglia e conciliare le sue molteplici nature.
Ce la farà Bella a salvare la sua famiglia? Ma, soprattutto, come reagirà nel trovare i Cullen a New Orleans al cospetto di Marcellus?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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                                                                First Chapter.




Pov Bella.

Scoprire che la mia vita è sempre stata una menzogna, o perlomeno una parte di essa, è stato un duro colpo.

Dentro di me ho sempre avuto il sentore di essere diversa. E’ come quando hai quella sensazione che ti capiti qualcosa e alla fine accade, più o meno. Ho vissuto con questo sentore per ben diciotto anni e, da un giorno per l’altro, mi sono trovata catapultata in un mondo a cui credevo di non appartenere, ma dove, invece, stavo praticamente al primo posto.

Da mortale ho vissuto una bella vita, davvero. Forse sono sempre stata riservata, cosa che ho sempre odiato, ma, essendo parte del mio carattere, non ho mai potuto farci nulla. Sono sempre stata una ragazza modello (ovviamente sul piano intellettuale, perché, sul piano sportivo, ho sempre fatto schifo), con dei buoni voti, pochi amici, ma fidati, con due genitori separati, ma a cui ho voluto sempre un bene dell’anima. Oltre a questo sono semplicemente stata io, la ragazza timida, quella imbranata. Alla fine, però, come ho detto, tutto si è rivelato una menzogna. I buoni voti nella vita non c’entrano se ogni giorno devi combattere per la tua famiglia, quella vera, perché nel mondo soprannaturale i voti non contano niente. I miei genitori si, sono separati, ma non sono quelli che ho sempre creduto che fossero.

Renee e Charlie non sono i miei veri genitori, sono quelli adottivi, anche se li ho da sempre considerati come tali. E ora, invece, non sono più timida e imbranata, sono per alcuni versi sfacciata e molto più sicura di me, come richiede la mia natura. Non sono più umana infatti, sono diventata un essere soprannaturale.

Sbuffo frustrata non appena sento il mio cellulare vibrare in tasca perché, ultimamente, sono diventata un centralino. Però, non appena noto il nome lampeggiare sullo schermo, decido di rispondere.

 

-Tesoro, ti aspettavo per questa mattina.-

 

La sua voce non esce come un rimprovero, anzi, è molto dolce. 

Ho venticinque anni e ancora mi chiama tesoro, ma so che non è colpa sua. Il suo più grande desiderio è sempre stato quello di crescermi e una parte di lei è morta nel darmi ad un’altra famiglia per proteggermi. Mi ha raccontato che sporadicamente è venuta a trovarmi, ma mi ha semplicemente osservata da lontano per qualche istante, per assicurarsi che fossi viva, e poi spariva nell’ombra. Ha sempre vissuto nella paura costante che qualcuno avesse potuto riconoscermi e uccidermi. 

 

-Lo so, ma non sarò lì prima di domani.- le rispondo io scendendo dalla macchina.

 

Mi ravvivo un po’ i capelli e mi sistemo gli occhiali da sole sopra la testa.

 

-Sei lì, non è vero?- mi chiede.

 

Non c’è accusa nella sua voce, semplice curiosità e un pizzico di sana gelosia. Per quanto abbia imparato ad apprezzarla nel corso del tempo, a volerle bene, ho trascorso ben diciotto anni con un’altra madre che non è lei. Sarò sempre legata a Renee, nonostante tutto, così come lo sono a Charlie ed è proprio da lui che sto andando. E’ da più di un anno che non lo vedo per cause di forza maggiori.

 

-Conosci la risposta.- sospiro sorridendo leggermente. -Anche loro sono la mia famiglia.-

-Lo so, Isabella, lo so.- mi dice lei e posso sentirla sospirare dall’altra parte del telefono. Infondo siamo così simili. Ho sempre odiato il mio nome completo eppure, pronunciato da lei, ha tutto un altro significato, forse dovevo semplicemente trovare chi potesse farmelo piacere. -Stai attenta, mi raccomando.-

 

Ridacchio leggermente, poi il mio volto torna improvvisamente serio.

 

-Come se qualcuno potesse farmi del male.- le rispondo.

-Mi preoccuperò sempre per te, sei mia figlia.- mi dice lei con tono velato dalla preoccupazione.

 

Sebbene abbia venticinque anni mi fa piacere questa cosa, ovviamente non voglio che mi si stia troppo addosso. Mi fa sentire più vicina a lei e questo fa sentire lei più vicina a me. E’ stato difficile per me crescere senza i miei veri genitori -anche se sono stata fortunata a trovarne altri-, ma anche per lei, per loro, è stato un duro colpo. Lo capisco quando mi guarda, quando mi parla… Hayley ha sempre il terrore che qualcuno possa farmi male e che possa portarmi via da lei. Il suo istinto materno è stato represso per così a lungo che ora si sta manifestando tutto su un colpo, sebbene siano passati già quasi sette anni.

 

-Lo so e lo apprezzo, molto.- le dico, sincera come non mai. -Ora devo andare, ci sentiamo questa sera.-

-Ti voglio bene, tesoro.- mi risponde lei, un po’ più sollevata.

 

Anche io gliene voglio, nonostante tutto.

 

-Anche io.-

 

Dopo di che c’è solo il silenzio. Mi infilo il cellulare in macchina e, dopo qualche passo, busso con gentilezza alla porta della casa. 

Dopo sette lunghi anni devo ancora abituarmi alla mia forza. Quando la faccia allegra di Charlie -che si tramuta in sorpresa e poi in gioia non appena mi vede- fa capolino dalla porta mi sento improvvisamente a casa. Negli ultimi anni non sono mai stata più di qualche mese in un posto, quindi il concetto di casa se n’è un po’ andato ed è qui l’unico posto che posso definire casa.

 

“Bells, mi sei mancata così tanto!”- prorompe lui stringendomi in un esile abbraccio.

 

Le mie braccia si stringono automaticamente sul suo corpo mentre affondo la testa nell’incavo del suo collo. Sento il sangue pulsare nelle sue vene eppure non mi fa più effetto, cosa strana visto che sono un vampiro. Ma la sete di sangue, per me, non è mai stata un problema. E poi non mi sognerei mai di fare del male a Charlie.

 

“Anche tu mi sei mancato.”- gli sorrido staccandomi da lui e guardandomi attorno mentre mi fa entrare. -“Hai fatto dei lavori?”

“Ci ha pensato Sue, ha deciso di ritoccare un po’ la casa.”- mi dice lui guardandosi dolcemente attorno.

 

Mio padre si è sposato cinque anni fa con Sue Clearwater, una donna del branco di LaPush, che comunque non ha mai scatenato il suo gene mutaforma. 

 

“Dov’è Sue?”- gli chiedo.

“E’ uscita a fare la spesa, tra poco sarà di ritorno.”- mi dice lui mentre si avvia verso la macchinetta del caffè. Io mi accomodo su una sedia. -“Ne vuoi un po’?”

“Come potrei dirti di no?”- gli chiedo.

 

Lui mi sorride, poi si accinge a preparare del caffè.

 

“Quanto ti fermi?”- mi chiede lui, speranzoso.

“Sono passata qui per un saluto, veramente molto veloce.”- sospiro abbassando lo sguardo. Fa male abbandonarlo ogni volta. -“Ma prometto che la prossima volta mi tratterrò più a lungo.”

“Me lo prometti ogni volta.”- mi dice lui sorridendomi malinconico per poi appoggiarmi davanti una tazza di caffè fumante. -“Ma lo capisco, non preoccuparti.”

 

Essere non umana implica anche questo. Il non poterti legare troppo a qualcuno che è umano, stare troppo con lui perché qualcuno potrebbe ucciderlo per vendicarsi contro di te. E io nemici, indiretti, ne ho molti. Nella mia nuova vita da immortale mi sono creata pochi nemici, il problema sono quelli che ho ereditato dalla mia famiglia e sono molti -milioni, forse.

Charlie si siede di fronte a me con una tazza fumante di caffè.

 

“Come sta andando la tua ricerca?”- mi chiede speranzoso.

 

Charlie sa, l’ha scoperto. Vedere tua figlia che ritorna dal regno dei morti non è stato un bello spettacolo.

Sette anni fa, poco dopo il compimento del mio diciottesimo compleanno, mi sono avventurata nel bosco perché ero convinta di poterci trovare lui. Il pericolo me lo faceva vedere. Invece di lui però ci trovai un freddo, Laurent, che mi prosciugò fino alla morte. Non diventai un vampiro della sua specie, però, perché il mio sangue, era in parte vampiro, e quindi sono morta con praticamente sangue di vampiro in circolo, finendo così per trasformarmi nell’altra razza. Il mio sangue, infatti, ha curato anche il veleno, ma sono stata uccisa e niente ha impedito di trasformarmi in una creatura della notte. Chi mi trovò fu Charlie (per fortuna, perché non avrei saputo spiegare a chiunque altro del perché fossi resuscitata. Avrei potuto soggiogarli, ma al tempo non sapevo cosa fossi) e una donna, che si rivelò essere Hayley, mia madre, la quale si spacciò, per ingannare Charlie, in un’escursionista che si era offerto di aiutarlo. Ovviamente quando mi svegliai entrai in preda al panico perché sapevo perfettamente cosa mi era successo, ma non sapevo che cosa mi stesse succedendo. Hayley, soggiogò mio padre ad andarsene a casa e lo convinse che stessi bene, mentre a me, con molta semplicità e poco tatto, disse semplicemente che stavo diventando un vampiro e che lei era mia madre. Inutile dire come mi sono sentita in quel momento, ovviamente sono andata fuori di testa. Accusai mia madre di essere una bugiarda e di andarsene, anche se il mio corpo mi diceva di rimanere lì dov’ero e che aveva ragione. Un umano avrebbe mai potuto convincere un uomo ad andarsene così, lasciando sua figlia, che poco prima sembrava morta e poi si era svegliata, con un’estranea? Un umano avrebbe mai potuto muoversi così tanto velocemente da costringermi a terra? Al tempo sapevo perfettamente che avevo visto quella velocità soltanto sui vampiri. Mia madre, così, mi racconto tutta la storia, la mia vera storia. Charlie e Renee per me erano soltanto dei genitori adottivi, mentre i miei veri genitori erano stati costretti ad abbandonarmi per mettere in salvo la mia vita da un’orda di nemici che mi avrebbero voluto vedere morta. Venni separata da mia madre e da mio padre all’età di due anni e fu la scelta più dura che Hayley avesse dovuto fare (mio padre, purtroppo, non fu con lei, ma questa è un’altra storia). Decise di spedirmi il più lontano possibile dalla mia città Natale, New Orleans, ma al tempo stesso di tenermi in America per controllare la mia futura crescita, così mi spedì in un paesino minuscolo, introvabile da chiunque. E, sette anni fa, era venuta a riprendermi per riportarmi a casa, che era mia di diritto. 

Mio padre, dunque, quando mia madre mi lasciò ai miei genitori adottivi, non c’era, ma non per suo volere, perché ne era impossibilitato. Mi sono fatta un’idea su di lui, ma, nonostante tutte le persone che ha ucciso e tutti i crimini che ha commesso, penso di amarlo ogni giorno di più. Si è sacrificato costantemente per me e per la mia famiglia. Oltre ad avere una madre e un padre ho scoperto di avere anche due zii e due zie, nei guai anche loro. Mio padre si è sacrificato per me e per tutti loro. Un loro nemico comune, Marcel, ha attuato un piano per uccidere gli Originali, ma mio padre, Klaus, si è sacrificato, sfruttando tutta la sua capacità oratoria, per tenere in vita tutti gli altri e dare la possibilità a me di trovare per ognuno la sua cura. 

Marcel, infatti, attraverso delle streghe, è riuscito a bere una fiala che l’ha reso l’essere più pericoloso della terra, secondo solo a me (o forse ce la giochiamo entrambi per il primo posto), poiché è diventato anche lui una sorta di ibrido, anche se non lo è per nascita. Lui non può trasformarsi in lupo, ma il suo morso contiene il veleno di ben sette componenti dei sette diversi branchi di licantropi che può uccidere persino un Originale, ogni componente della mia famiglia. Gli Originali sono invincibili, niente può ucciderli se non la quercia bianca, eppure qualcuno ha trovato un modo per farlo. Basta solo un morso di Marcel e nemmeno il sangue di mio padre può fare effetto (il sangue di mio padre, infatti, può curare il morso di un licantropo, che è mortale per i vampiri). Marcel ha morso i miei due zii, Elijah e Kol, mentre mia zia Rebekah è sotto una maledizione che la rende pazza (e per un vampiro, per di più Originale, non è una buona cosa), mentre l’altra mia zia, Freya, è stata avvelenata con un veleno incurabile (o così si pensa). Mio padre ha legato tutte le loro vite alla sua ed è riuscito a farsi mettere in una sorta di coma magico, in modo tale da non far morire anche gli altri, cosicché io avessi tempo per trovare una soluzione al problema di ognuno.

E’ questo che sto cercando di fare, da ben sette lunghi anni. 

 

“Ho trovato qualcosa, una pista.”- gli dico e lo vedo annuire, attento. -“Ma non ne sono sicura.”

“Ormai le hai provate tutte, ti consiglio di seguire anche questa.”- mi dice lui.

“Ho capito come liberarne due, ma devo sempre trovare il modo per sconfiggere lui.”- mormoro mordendomi il labbro. -“E lui è più forte di me.”

“Ma tu hai più qualità.”- ribatte Charlie. -“Non per niente sei l’unica al mondo.”

“Ma lui ha secoli in più di me.”- sospiro guardando di fronte a me.

 

Ed è vero, purtroppo la forza conta tantissimo ed ogni anno che passa rende un vampiro sempre più forte. Avrò molteplici nature, ma ho soltanto sette anni alle spalle come vampiro, ma non mi farò abbattere da questo, devo salvare la mia famiglia.

 

“E sto cercando degli alleati, so perfettamente di aver bisogno di forze fresche.”- gli dico inclinando la testa di lato.

 

Sento dei passi avvicinarsi alla cucina. Ero troppo immersa nei miei pensieri e nella conversazione a non aver percepito Sue entrare dalla porta.

 

“Potresti chiedere al branco, loro ti darebbero una mano.”- mi suggerisce Sue con dolcezza.

 

Mi alzo e l’abbraccio. Sue mi piace, è una brava donna ed ama mio madre immensamente, così come lui ama lei. E mi ha sempre trattato come una figlia, andando oltre anche alla mia natura. Lei l’ha capito subito, non per niente ha una parte soprannaturale dentro di se, anche se ha avuto bisogno di più di qualche spiegazione.

 

“Verrebbero fatti fuori al primo colpo, non posso metterli in pericolo, non posso mettere i tuoi figli in pericolo.”- le dico e lei abbassa lo sguardo, sapendo quanto abbia ragione. I mutaforma reggono contro i freddi in branco, ma per fermare Marcel non sarebbero d’aiuto, ma solo d’intralcio perché si farebbero ammazzare. -“E poi non posso dirglielo, non capirebbe.”

“Gli manchi, sai?”- mi dice Sue, riferendosi a Jacob.

 

Anche a me manca Jacob, ovviamente come amico. Ma lui non mi ha mai detto che cosa fosse (anche se, con il tempo, ho capito che l’ha fatto per proteggermi) ed io ora sto facendo altrettanto.

 

“Lo so, e mi… Dispiace, ma è meglio così. Meno persone lo sanno e meglio è.”- concludo, non volendo andare oltre. -“Devo andare, si è fatto tardi.” 

 

Sue e Charlie annuiscono a malincuore, ma anche loro sanno che non mi posso trattenere più a lungo del previsto. Così, come sono arrivata, me ne vado, dando le spalle alla casa che mi ha visto crescere. 

 

Odorem occultare.*”- mormoro prima di rientrare in macchina.

 

Qualsiasi persona potrebbe rintracciare il mio odore e non voglio questo. 

Il mio cellulare squilla di nuovo, ma questa volta si collega all’interfono della macchina.

 

-Sei in ritardo, lo sai vero?-

 

La sua voce squillante riempie l’abitacolo della macchina. Sorrido automaticamente, mi era mancata. 

 

-Lo so, lo so, ma ho dovuto sbrigare una faccenda.- le dico senza specificare che cosa, ma sembra capirlo da sola. -Mezz’ora e arrivo, forse meno.-

-Meno male che non sei mortale, altrimenti ti avrei già ucciso. E ritieniti fortunata che sei un vampiro, altrimenti prima o poi moriresti schiantata da qualche parte visto come corri!- mi rimbecca lei divertita.

-E mi ritengo fortunata di essere un vampiro perché senno avrei già perso la patente della macchina, si.- le dico. -Sembri mia madre.-

-Moralista. Ti aspetto.- mi dice lei felice.

 

La sua voce da bambina mi mette allegria eppure, dentro il suo piccolo corpo, si nasconde un essere assai pericoloso, molto più potente di qualche semplice vampiro.

 

-Va bene, Hanna, ma non mettermi fretta.-

 

 

 

 

___________________________________________

 

*Occultare l’odore.

 

Buona domenica a tutte, eccomi qui con il vero e primo capitolo effettivo di questa storia :)

L’altra volta vi ho lasciato con il prologo della storia, che sostanzialmente è stato un po’ un racconto degli Originali e della differenza tra i vampiri di The Vampire Diaries (da cui è ispirato The Originals) e quelli di Twilight.

Con questo primo capitolo entriamo nella storia vera e propria, assaporando pian piano quello che è successo a Bella in questi anni. Lei ora ha circa venticinque anni, sono trascorsi ben sette anni dalla sua morte, dalla sparizione dei Cullen, e da tutto il resto. Bella, da come avete capito, è stata uccisa da Laurent, quindi i mutaforma non sono intervenuti e Jacob non ha mai detto a Bella che cosa fosse realmente. Bella, essendo figlia di un ibrido (quindi per metà vampiro), ha da sempre avuto del sangue magico in corpo che ha fatto si che, una volta morta, non lo fosse per sempre, trasformandola in un vampiro, ma allo stesso tempo curando il veleno di Laurent, facendola così trasformare in un vampiro dell’altra razza, non un freddo.

Ho voluto fare una piccola introduzione anche di Hayley, la madre naturale di Bella, sottolineando un po’ il loro rapporto forte, ma che, giustamente, si sta ancora creando. E, ovviamente, non ho voluto spezzare il legame con la famiglia precedente, perché comunque Renee e Charlie hanno cresciuto Bella e saranno sempre importanti per lei. Abbiamo capito qual è lo scopo di Bella, ovvero salvare la sua famiglia (se non avete capito che cos’è Marcel chiedete, è complicato da spigare, ma cercherò di farlo) da diverse maledizioni e, ovviamente, riprendersi New Orleans. 

Nelle ultime righe è stato introdotto un nuovo personaggio (inventato da me) Hanna, che ho già aggiunto in un’altra storia, anche se avrà una particolarità in più ;)

Ringrazio le due ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che l’hanno solo letto e inserito tra le varie liste e spero che ci sia qualche recensione in più, per sapere i vostri pareri ^^

Alla prossima!

  
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