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Autore: Rick900    18/12/2016    3 recensioni
- Sì. Ti prego dammi un consiglio.
- L'unica cosa che posso dirti è che devi fare ciò che segue il tuo cuore.
- Il mio cuore?
- Non sempre le nostre scelte devono essere dettate dalla ragione, avere un cuore significa essere ciò che siamo: Liberi. Dare sempre ascolto a ciò che ci dice il cervello ci fa sentire in qualche modo prigionieri di qualcosa e finiamo sempre per soffrirne. Pensaci bene.
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Tratto dal 2° capitolo
- E questo spiega perché mi sento così debole?
- È la passione che cerchi di reprimere nelle profondità del tuo animo. Lascia che essa venga fuori e ti travolga. Più cerchi di reprimerla e più ti sentirai un peso sulla coscienza.
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Raccolta di one-shot sulla coppia Hancock×Rufy
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boa Hancock, Monkey D. Rufy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La nave ormai era quasi giunta vicino alle coste dell'isola. Ora si erano divisi, l'avventura era finita e tutti avevano preso la propria strada promettendosi di reincontrarsi ancora. Il capitano rimasto daa solo tornò nell'unico posto dove sapeva di essere il benvenuto e dove, tempo prima, aveva lasciato un briciolo di speranza ad una persona speciale facendole una promessa.
Passò un'altra notte e la nave si avvicinava lentamente all'isola, da quando si erano lasciati, aveva sempre pensato a tutte le avventure vissute insieme e di come lui ora fosse diventato il pirata più forte del nuovo mondo. Insieme avevano trovato il leggendario One Piece e dopo altri mesi di viaggio si divisero per cercare di raggiungere ugnuno un obiettivo nella vita.
Lui sembrava non avesse un obiettivo, invece era per il suo modesto parere la cosa più importante da fare. Il mattino dopo sarebbe arrivato sull'isola.

***
 
Una delle donne del corpo di guardia aveva avvistato una nave dirigersi verso la loro isola e aveva subito avvertito le altre.
- Sai a chi apartiene quella nave Margaret?
- No, ma ho la strana sensazione di averla già vista da qualche parte.
- Tu Apelandra vedi qualcosa?
- Sì, vedo qualcuno a bordo ma non ci crederete mai se vi dico chi è.

***
 
La principessa Serpente era rimasta a governare l'isola da quando aveva salutato il suo amato cinque anni  fa. Da allora il suo viso non aveva mai lasciato la sua mente e a volte difficilmente riusciva a pensare a qualcos'altro.

- Come sta vecchia Nyon? - Chiesero all'unisolo le due sorelle minori
- Sta bene ma ormai non pensa ad altro che a Rufy, probabilmente ne sente troppo la mancanza.

La servitrice della Principessa stava correndo per i corridoi del palazzo seguita da un altra persona. Raggiunse la stanza della principessa e vi trovò le due sorelle minori, Sandersonia e Marigold, e la vecchia Nyon. 

- La principesssa è ancora in camera?
- Sì, c'è qualcosa che non va?
- C'è una visita per lei. Sono sicura che sarà felice di vederla.

Intanto la principessa dall'interno aveva sentito tutto e, accompagnata da Salomè, si diresse fuori. 

- Chi è che viene a disturbarmi?
- Nobile principessa, la sua visita attende qui fuori, l'ho  fatta aspettare perché ho pensato che volevate vederla in privato.
- Non mi va di uscire falla entrare e basta.

Enishida si girò verso la porta e disse: - Puoi entrare!

- Sono felice di rivedervi ragazze.
Non appena sentì la sua voce, la principessa sembrò svenire. Davanti a lei c'era Rufy che stava salutando le due sorelle e l'anziana donna. Poi si girò verso di lei. 

- Ciao Hancock, come stai? - Chiese con un sorriso a trentadue denti.

L'imperatrice non riuscì a trattenere gli impulsi per la seconda volta e gli si fiondò addosso per abbracciarlo di nuovo, proprio come fece tempo prima.

- Oh, Rufy. Come sono contenta di rivederti mio tesoro!
- Non potevo non tornare. Ricordi? Quando ci lasciammo l'ultima volta, ti promisi che un giorno sarei tornato per rivederti e renderti i favori che mi hai fatto.

Intanto i due erano rimasti da soli e si raccontarono tutto ciò che successe in quel lungo periodo di tempo che non si erano visti.

- Lo sai, anche tu mi sei mancata tanto. Avrei voluto non andare ma avevo delle responsabilità, ora invece sono libero.
- E i tuoi compagni?
- Ci siamo divisi, ognuno ha preso delle strade diverse per realizzare i propri sogni.
- E tu che farai? 
- Non lo so, sono venuto qui perché volevo rivederti e...

***

- E non sai che pesci pigliare.

- Vecchia Nyon, che devo fare?

- Beh, innanzitutto quello che provi è lo stesso che la principessa prova per te: Amore. Ma non sai se sia giusto dichiararti e stare con lei oppure tornare a casa, dico bene?

- Sì. Ti prego dammi un consiglio.

- L'unica cosa che posso dirti è che devi fare ciò che sente il tuo cuore.

- Il mio cuore?

- Non sempre le nostre scelte devono essere dettate dalla ragione, avere un cuore significa essere ciò che siamo: Liberi. Dare sempre ascolto a ciò che ci dice il cervello ci fa sentire in qualche modo prigionieri di qualcosa e finiamo sempre per soffrirne. Pensaci bene. Se resterai qui e dichiarerai il tuo amore alla principessa dovvresti rimanere qui e governare l'isola con lei e saresti al sicuro dalla Marina e sicuramente entreresti nella flotta dei sette.

- Credevo che gli uomini non fossero ammessi sull'isola delle donne.

- Secondo la legge, l'isola può avere un imperatore e può governare anche lui sull'isola e far parte della ciurma delle piratesse solo se l'imperatrice è con lui. Ma se per caso lui rimarrebbe solo perderebbe l'autorità che ha sull'isola e quindi sarà una nuova imperatrice a governare tornando alla legge di sempre.

- Devo ammettere di non aver capito molto ma ho preso la mia decisione. Rimarrò qui e non voglio governare sull'isola ma solo far parte della vita della persona per la quale faccio tutto questo. Se tornassi a casa ne soffrirei e sofffrirebbe anche Hancock, non voglio che ciò accada.

- Allora sai cosa fare. Ma non potrai tornare indietro.

***
Il sole era quasi tramontato e Rufy era seduto sulla spiaggia a osservare l'orizzonte mentre aspettava che l'imperatrice lo raggiungesse. Aveva pensato bene a cosa dire ma voleva essere il più diretto possibile ed evitare inutili giri di parole. L'imperatrice lo aveva colpito fin dal primo momento, era un'amica per lui e sapeva che sotto quella maschera di ghiaccio si nascondeva un animo buono ma le sofferenze costringono tutti ad essere quello che non sono. Quando erano insieme le sue emozioni non riuscivano a controllarsi e più volte si sentiva confuso ma quando si dissero arrivederci non voleva che tornare indietro.

L'imperatrice intanto era rimasta in piedi a osservarlo tutto il tempo e notò quanto fosse piacevole osservarlo sotto la luce rossa del tramonto, si avvicinò e si sedette vicino a lui.

- Sai, anche a me una volta piaceva osservare il mare.
- Mi piacerebbe guardarlo con te tutti i giorni.

Il viso della donna si fece rosso come un pomodoro.

- Quando prima ti ho detto che sono tornato per la promessa, ho mentito­.
- Allora perché sei...

Lui la interruppe per finire il suo discorso.

- Ne ho parlato anche con la vecchia Nyon perché non riuscivo a prendere una decisione. Tutto ciò che voglio è poter stare con te, sempre. Non sapevo quanto tu fossi importante per me fin quando non ci siamo lasciati, per molto tempo ho brancolato nel buio ma ora ho capito. Imperatrice pirata Boa Hancock, io ti amo.

Le prese entrambe le mani e le strinse forte mentre la donna non riusciva a credere alle sue orecchie per tutto ciò che aveva sentito. Anche lei per lungo tempo aveva brancolato nel buio e non riusciva a pensare ad altro se non a lui. Ricordava bene i giorni in cui si dirigeva verso una delle finestre e scrutava l'orizzonte sperando di vedere quella nave che un giorno lo avrebbe portato da lei. Aveva anche pensato di lasciare il suo ruolo di imperatrice ma era difficile trovare una degna sostituta e così di dovette arrendere all'evidenza.

- Rufy, tu non sai io quanto sia felice di sentirti dire una cosa del genere. Ormai mi ero arresa al fatto che forse tu non saresti tornato e invece...

Le lacrime iniziarono a scorrere come torrenti mentre lui la stringeva forte in un abbraccio che sembrava non terminare mai. 
Pian piano si avvicinò al suo volto e posò le labbra su quelle della donna che lo aveva stregato e che si era presa il suo cuore così come lui si era preso il suo. 

***

Mesi dopo l'isola era cosparsa di volantini che annunciavano un imminente matrimonio.
   
 
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