Crossover
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Autore: Suikotsu    22/05/2009    4 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 95: LA FINE DELLA RIVALITÀ
 
A grande richiesta(in verità non avevo niente da fare, o meglio ce l'avevo ma non avevo voglia di farlo) ecco un capitolone! Spero di non essere stato troppo sbrigativo con gli eventi.


Gargant, i generali ed i soldati erano tutti inginocchiati davanti ad Illidan.
"Il nemico sta arrivando, mio signore."
"Bene. È vitale che non partecipino alla battaglia di Mistdale. Un esercito di oni potrebbe cambiarne le sorti."
"Samanosuke si sta dirigendo qui, anche se percepisco che altrove si stanno radunando altri oni."
"Me ne occuperò io."
"Cosa? Scenderete in campo?"
"Sono rimasto abbastanza nell'ombra. E poi non mi sembra che tu riesca spesso ad ottenere dei buoni risultati: se non sbaglio ti avevo ordinato di assicurarti che Arthas uccidesse il maestro, eppure hai fallito."
Il genma chinò il capo.
"Ma adesso non permetterò fallimenti: va ed uccidi il tuo rivale, o muori nel tentativo!"
"Sì, mio comandante!"
Gargant si alzò, poi al suo ordine i genma alzarono le spade e lanciarono urla di guerra.
"Ho già avvisato anche Malekith, ha detto che vi raggiungerà con i rinforzi il prima possibile."
"Non abbiamo bisogno dell'aiuto dei drow!"
"Lo stesso lo direi anch'io, ma qui comando io e ti ordino di lottare al suo fianco. Quando avrete vinto vi dirigerete verso Mistdale, dove, se arrivate in tempo, potrete assistere al mio trionfo."
Gargant, seppur riluttante all'idea di unirsi a Malekith, confermò l'ordine con un cenno del capo e si incamminò con i soldati.
Nel frattempo Samanosuke, alla guida di un grosso esercito di oni era arrivato sul posto.
"Gargant mi ha detto che ci saremmo battuti qui nel suo messaggio telepatico. Ha, eccoli."
Tutti videro un enorme esercito che avanzava, e gli oni si misero in formazione.
Quando furono gli uni a poche centinaia di metri dagli altri i rispettivi comandanti si fecero largo tra la folla ed andarono l'uno incontro all'altro.
Samanosuke e Gargant si fissarono per pochi secondi.
"Sembra che sia giunta la resa dei conti."
"Sì. Finalmente capiremo quale delle due razze è la più potente, ed anche chi è il migliore tra noi."
"Verrò a cercarti sul campo." - lo avvisò il genma prima di tornare tra i guerrieri.
L'umano si mise davanti a tutti i demoni e sguainò la sua katana.
"Miei oni, siete pronti?"
"Sì!" - urlarono tutti.
"Nel nome di Onimusha!" - urlò partendo per primo.
I soldati urlarono e si lanciarono in massa contro i loro nemici.
Samanosuke superò facilmente due grossi genma, usò dei talismani per spazzare via un plotone e con un balzo superò tre demoni, sconfiggendo alcuni ninja mentre era a mezz'aria.
Il maestro atterrò con grazia e decapitò alcuni nemici, per poi assorbirne le anime grazie al guanto.
L'uomo si guardò un istante attorno: vide tre oni attaccare un genma più grosso di un troll, altri che combattevano con i soldati semplici ed una decina che si stava scontrando con un generale; poi vide il suo obiettivo: Gargant.
Il genma spezzò lo scudo di un oni, poi lo uccise; un altro tentò di attaccarlo, ma il genma lo colpì con un calcio rotante che gli spezzò il collo.
"Gargant!"
"Samanosuke!"
I due urlarono ed attaccarono insieme: le spade si incrociarono e da esse scaturì un'energia immensa unita ad una luce abbagliante.
I soldati fecero largo ai due generali, lasciando a loro disposizione una vasta area in cui lottare.
Il genma tentò più volte di colpire il rivale, che indietreggiò per poi schivare la spada e mancare il genma di pochi centimetri; Gargant creò un'onda d'urto che lo spazzò via, ma l'umano riatterò e si mise in posizione.
Il samurai vide che attorno a lui cadevano decine di demoni, sia alleati che nemici; avrebbe potuto fortificarsi con le anime di questi ultimi, ma preferì combattere alla pari.
Il suo rivale creò una pioggia di sfere infuocate, seguite da dei fulmini; il maestro creò una barriera e li fermò tutti.
I due continuarono a combattere con un'abilità straordinaria anche secondo i criteri degli oni e dei genma, ma ben presto l'umano si decise di chiudere lo scontro.
Samanosuke chiuse un istante gli occhi per concentrarsi, poi guardò il suo guanto.
"Non posso perdere troppo tempo. I ragazzi hanno bisogno di me. Ho ancora un po' di energia. Il Potere delle Tenebre mi aiuterà."
L'uomo fu avvolto da un alone blu ed assunse la forma demoniaca, con gli occhi rossi, la pelle blu-violacea ed i capelli d'argento.
Gargant impietrì a quella vista: riconosceva quel guerriero; era colui che lo aveva sigillato, decimando da solo la sua armata dopo averlo sconfitto con facilità.
"Stavolta non finirà così!"
Il genma corse all'attacco e tentò un colpo, ma la spada venne fermata.
"Cosa?!"
Il genma sferrò un pugno, ma il nemico non si mosse di un centimetro; a quel punto lo tempestò di spadate, ma l'arma slittò sulla corazza sprizzando scintille dorate senza riuscire nemmeno ad incrinarla.
"Gargant! La nostra rivalità termina qui! Sei stato un degno avversario, e ti sei dimostrato un guerriero leale, facendo onore alla tua razza, ma adesso è giunta l'ora di farla finita!"
Con un abile colpo la spada fu spezzata, ed il maestro conficcò la sua lama nel petto del nemico, trapassandolo da parte a parte.
"A...argh..."
Il guanto cominciò ad assorbire tutte le energie dei genma caduti, ed anche degli oni: tutte rifluirono in esso.
"Sparite, demoni!"
Il maestro roteò su se stesso e creò un'ondata di energia che travolse tutte le creature: gli oni ne uscirono illesi, ma i genma furono annientati.
Gargant stesso fu investito in pieno, e lanciò un grido di sconfitta prima di essere spazzato via.
Gli oni esultarono per la vittoria, ma il loro comandante cadde in ginocchio.
"Signore!" - gridò un oni soccorrendolo.
"Andate. Presto, dirigetevi verso Mistdale.
"Cosa? Vi portiamo con noi!" - disse il demone aiutandolo ad alzarsi.
"No. Io sono sfinito, e non posso fare più niente."
Lo sguardo del monaco cadde sul guanto: l'occhio era vitreo, segno che il potere si era esaurito; un istante dopo scomparve assieme ai poteri degli oni.
"Non perdete tempo. Andate alla città ed aiutate gli abitanti. Io vi raggiungerò il prima possibile."
"Sissignore! Soldati, adunata!" - ordinò il nuovo comandante ed i soldati corsero ad una velocità sovrumana verso la loro meta, sperando di arrivare in tempo.
Samanosuke si appoggiò alla sua arma.
"Sono proprio esausto. Speriamo che i ragazzi ce la facciano, sono preoccupato per loro. E dove saranno finiti gli oni che dovevano supportarci? Non sento le loro energie..."
Ciò di cui non si era accorto, però, era che un genma era sopravvissuto e stava arrancando ad una decina di chilometri dal campo di battaglia.
"Dannato monaco!" - disse Gargant, pieno di ferite - "Ho perso ancora...ormai è chiaro: non lo batterò mai."
Un battito d'ali, seguito da un ruggito, risuonò alle sue spalle, costringendolo a voltarsi.
"Hu? Malekith?"
Il re stregone scese dal suo drago ed osservò con occhio critico il genma.
"Sei un guerriero valoroso, ed apprezzo i tuoi sforzi. Ammetto che i tuoi poteri sono maggiori di quelli di qualsiasi luogotenente che abbia mai avuto."
"Sei venuto forse qui per adularmi? Dovevi piuttosto aiutarci nella battaglia!"
"Ma è andata proprio come volevo! I genma sono distrutti, a Mistdale i due eserciti si distruggeranno a vicenda ed Illidan è morto!"
"Cosa?!"
"Sì. Ho inviato la mia Guardia Nera per ucciderlo; sapevo dove trovarlo, me l'ha detto lui, e nemmeno quell'elfo può competere con i miei soldati dopo aver affrontato un piccolo esercito di oni!"
"T...tu...sei solo un traditore bastardo!"
"Ha ha! Progettavo l'eliminazione di Illidan sin da quando l'ho conosciuto! Ma anche la tua, ovviamente!"
Malekith sguainò la sua potente spada ed attaccò Gargant: il genma cercò di parare il colpo, ma perse un braccio.
"Sei lento!" - gridò il re stregone tagliando anche l'altro arto.
Il genma roteò su se stesso, cercando di colpire l'avversario con i tentacoli che aveva al posto del capelli, ma fu troppo lento: la spada lo colpì al cuore.
"Addio, lurido genma!"
La lama tagliò il demone a metà per lungo, facendolo esplodere.
Malekith rise trionfante e guardò il suo dragone.
"Andiamo, mio fedele destriero, abbiamo altre anime da mietere."
Il cavaliere salì in groppa al drago ed andò alla ricerca dei suoi guerrieri, sicuro dell'esito: dopo un breve volo li trovò intorno seduti su delle rocce con le armi insanguinate.
"Padrone!" - dissero i dieci guerrieri in coro.
"Allora?" - chiese scendendo dalla cavalcatura - "Lo avete..."
Il re si accorse subito di una cosa: i soldati puzzavano di sangue, ma non sembrava sangue di demone; era proprio l'odore di sangue di drow.
"Siete morti!"
I guerrieri lo attaccarono, la ma il re li evitò e li distrusse con un colpo di spada.
"Ma cosa diavolo è successo?"
"Ha ha ha!"
Illidan uscì da dietro una roccia con un cadavere tra le mani.
"Sono bravo a controllare i corpi senza vita, he? Sai, i tuoi guerrieri non sono granché, avrebbero avuto bisogno di più allenamento."
"T...tu...come hai fatto ad ucciderli tutti? E a non avere un graffio?"
"Ho ottime capacità rigenerative, e poi non erano alla mia altezza."
"Beh, non riuscirai a battere me e Seraphon!"
Il re balzò sul drago, che sputò una vampata di fuoco.
Illidan superò le fiamme, evocò le sue armi e con un colpo preciso strappò un occhio alla creatura.
Il bestio si alzò in volo, ed i due lottarono in aria volando.
Malekith lanciò un fulmine rosso, ma Illidan lo respinse facilmente per poi lanciarne uno a sua volta; Malekith lo fermò con una barriera, ma lo sforzo fu maggiore del previsto.
"Ha un potere immenso! Evandar è niente al confronto!"
Prima che potesse reagire Illidan salì sul drago e con un doppio attacco gli tagliò le ali, facendolo precipitare nel vuoto.
Malekith si salvò volando, ma un istante dopo dovette combattere in un corpo a corpo, e presto perse la spada.
Illidan lo afferrò per la gola e lo strinse con forza.
"So cosa hai fatto. Hai ucciso Gargant e mi hai tradito. Sarò anche cieco, ma non mi sfugge nulla! E sai quale sarà il tuo futuro? Te lo dico io: LA MORTE!"
Il più grosso afferrò la testa del più piccolo, lanciandogli un potente maleficio.
"Ora la tua anima soffrirà a lungo prima di poter raggiungere l'Inferno! Vagherà per anni su questa terra!"
Il corpo di Malekith fu avvolto dalle fiamme, e non poté fare nulla per opporsi, venendo così distrutto.
Illidan strinse la mano con cui aveva ucciso il re.
"Bene, ora i drow hanno perso il loro leader, e dubito che tenteranno degli attacchi; allo stesso modo io ho perso tutti i miei soldati. Ma non ho bisogno di loro: Saddler sta vincendo, lo sento, ed io ne approfitterò! La vittoria sarà mia! Ha ha!"




Grazie ai lettori che hanno commentato tempestivamente!!!


  
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