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Autore: KiarettaScrittrice92    20/12/2016    5 recensioni
Dopo la conclusione della prima stagione, mi sono finalmente decisa a scrivere e pubblicare la mia prima long su questo fandom...
Avviso che ovviamente se mai la serie continuerà la mia storia non avrà più nulla a che fare con gli avvenimenti che accadranno dopo la comparsa di Volpina.
Questa storia perciò la potete considerare come un seguito alternativo che mi sono immaginata io, oppure semplicemente come una fic in più da leggere che spero vi emozionerà.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Makohon Saga'
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La squadra

Adrien stava continuando a fissare il ragazzo, come se potesse bruciarlo solo con gli occhi e sicuramente lui sentiva quello sguardo furioso addosso, perché teneva il viso basso, o forse era solo la sua timidezza.
Come diavolo era venuto in mente a Fu di scegliere quell’incapace piattola come possessore del Miraculous di sua madre? Avrebbe accettato tutti, tutti, persino Chloé, ma non lui, non lui che, appena entrato nella stanza in cui si trovavano tutti, assieme al nuovo possessore del Miraculous della tartaruga, aveva salutato Marinette con quel suo sorriso da ebete.
Pensava forse non se ne fosse accorto: di tutti gli sguardi speranzosi, dispiaciuti e quasi supplichevoli che aveva mandato loro in classe da quando avevano annunciato a tutti la loro relazione? Sapeva benissimo cosa quel “pel di carota” provasse per la sua ragazza. Esatto, era sua, se si sarebbe azzardato ad avvicinarsi a lei in un modo diverso da quello di un’alleato l’avrebbe preso a pugni.
All’improvviso, mentre continuava a fissarlo furioso, ricevette una gomitata da lei che lo fece voltare, vedendola rimproverarlo con lo sguardo. Fantastico, ci mancava solo che lo difendesse.
«Immagino che ora vogliate parlare un po’ per conoscervi e conoscere i vostri kwami.» disse Fu alzandosi e uscendo dalla stanza.
In un’attimo calò l’assoluto silenzio, nessuno sapeva cosa dire o cosa fare e l’imbarazzo regnava sovrano.
«Beh, visto che nessuno parla comincerò io. Qualcuno mi conosce già e qualcun altro no. - disse la ragazza dai capelli rossi, accarezzandosi la treccia che partiva dalla nuca sorreggendo il pettine dell’Ape - Mi chiamo Jinnifer, sono inglese e possiedo il Miraculous dell’ape, lui è Spott.» continuò facendo uscire il suo kwami dalla borsetta.
«Aaaah, finalmente! Si soffocava là dentro. Jin ti prego togli quel lucidalabbra dalla tua borsa, a forza di sentire odore di fragole mi stava venendo la nausea!» protestò l’esserino giallo e nero, appena uscito dal nascondiglio.
«Spoooott!!» esclamò il kwami nero, tuffandosi fuori dalla camicia di Adrien e lanciandosi tra le braccia dell’altra creatura.
«Oh Plagg, quanto tempo è passato?»
«Dal Sessantotto, credo.» intervenne la kwami rossa sbucando dalla borsa.
«Ciao Tikki!» esclamò sempre più entusiasta l’esserino giallo.
«Bonjour, arraffa patatine.» ricambiò lei, mentre il kwami dell’ape arrossiva, per l’appellativo appena ricevuto.
«Beh come sospettavo i nostri kwami si conoscono.» sentenziò Marinette guardando i tre piccoletti concludere la conversazione.
«Già, ma la domanda è… Va bene Tian e Na… Nathe…»
«Nathaniel!» le suggerì il diretto interessato.
«Sì, Nathaniel… Va bene loro due che non hanno indossato il Miraculous, quindi i kwami sono ancora intrappolati, ma… - dopodiché l’italiana aprì la sua borsa e ci guardò dentro - Holly, mi spieghi perché non vuoi uscire?»
«Non voglio e basta!» protestò una vocina da dentro la borsa.
«Ah, ci risiamo…» si lamentò Plagg che per tutta risposta ricevette un colpo dalla sua compagna rossa, che poi si diresse verso la portatrice del Miraculous della Volpe.
«Lila, posso..?» chiese educatamente.
«Certo!» rispose lei tranquillamente, aprendo di più la sua borsa.
Per qualche secondo si sentì bisbigliare, poi da essa ne uscì Tikki, che teneva per la zampa una kwami volpe con due orecchiette arancioni, gli occhi di un viola sfavillante e una coda che aveva l’aria di essere morbidissima.
«Com’è carina!» esclamò Marinette incantata da quel piccolo essere.
«Holly, tutto ok?» chiese il kwami dell’ape guardandola divertito.
Lei rispose solo con un cenno di testa continuando a fissare, invece, Plagg.
«Smettila di guardarmi così!» protestò lui.
La kwami arancione allora distolse lo sguardo e si concentrò su altro.
«Non ci ho capito nulla ma penso tocchi a me: io sono Volpina, o attualmente Lila, vengo dall’Italia e possiedo il Miraculous della Volpe!» disse mostrando il pendente che aveva al collo.
«Noi due penso non abbiamo bisogno di presentazioni, giusto my lady?» disse Adrien con un sorriso malizioso avvolgendo un braccio attorno alle spalle di Marinette che subito divenne rossa come un peperone.
«No… Noi due… saimo… cioè siamo… LadyNoir e ChatBug, cioè volevo dire…» nello stesso momento, mentre Marinette era concentrata a blaterare parole senza senso, lui lanciò uno sguardo di sfida al rosso che continuava a fissarli nervosamente.
«E voi? Potete presentarvi indossando i vostri Miraculous. - intervenne Lila sorridendo ai due nuovi arrivati - così li conosciamo e li conoscete anche voi.»
«Io Wayzz l’ho già conosciuto. - intervenne subito il cinese mettendosi il bracciale al polso - Si è presentato a me, prima che mio nonno Fu se lo togliesse.»
«Un momento… Tu sei il nipote di Myagi?» chiese Adrien stupito.
Il ragazzo rispose con un cenno di testa, mentre il piccolo kwami della tartaruga faceva la sua apparizione.
«È bello rivederti Wayzz!» disse il kwami della volpe con un sorriso gentile.
«Il piacere è reciproco Holly.» disse la creatura verde avvicinandosi al gruppo che si era creato al centro del cerchio formato dai ragazzi e sorridendo a tutti.
«Sì sono il nipote di Fu, - continuò il giovane cinese - e sono in Francia da ormai sei anni, anche se vivevo a Marsiglia fino a una settimana fa. È stato il nonno a chiamarmi, dicendomi che aveva bisogno di me, ed eccomi qui.»
«E tu?» chiese Jinnifer cercando di essere cortese con Nathaniel che era ancora a disagio.
«Beh ecco io… Non so se questa cosa fa per me… Insomma io non sono un supereroe.» commentò a mezza voce, ma tutti l’avevano sentito.
«Ah sciocchezze, se Fu ti ha scelto ci sarà un motivo!» lo incoraggiò l’italiana.
«È vero Nathaniel. Sai anche io credevo di non essere adatta quando trovai gli orecchini di Ladybug e invece guardami ora.» insistette Marinette regalandogli un meraviglioso sorriso, un sorriso che fece diventare ancora più paonazzo il rosso, ma anche verde d’invidia Adrien.
«O… Ok… Mi chiamo Nathaniel e vado in classe con Marinette e Adrien…»
«Sì, sì, molto interessante… Ora indossa quella spilla che devo fare un discorsetto a quel pennuto da strapazzo!» lo incitò Plagg incrociando le zampette davanti al petto.
«Plagg, smettila! Sono passati quasi quarant’anni!» lo rimproverò Tikki.
«Potrebbero esserne passati cento, nessuno può provare a…» non finì la frase, perché con un po’ di fatica il ragazzo aveva indossato la spilla sulla sua maglia verde pastello e dopo un’intensa luce blu era apparso il piccolo kwami pavone, con una bellissima coda colorata - Penn! Brutto idiota!» sbraitò Plagg non appena lo vide.
«Oh mamma!» urlò l’esserino blu nascondendosi sotto il braccio del suo possessore.
Il biondo dovette afferrare il piccolo gatto nero tra le dita, perché altrimenti sarebbe stato capace di saltare in faccia a un già fin troppo spaventato Nathaniel, non che la cosa gli sarebbe dispiaciuta, ma non voleva passare troppo dalla parte del torto.
«Si può sapere che ti prende, piccola peste?» chiese rivolto al suo kwami.
«Cosa mi prende? Mi prende che quel maledetto ingrato ci ha provato con la mia donna! Quando ci consideravamo fratelli!» urlò il piccolo gatto furioso.
«Tsè… Ha parlato quello che ha spezzato il cuore alla sua migliore amica!» ribatté il piccolo kwami blu, uscendo dal suo nascondiglio e prendendolo in giro.
«Ora basta! - urlò Tikki - Potremmo smetterla per una volta di litigare come se avessimo cinque anni? Qui la cosa è seria! Nooroo ha bisogno di noi e voi ve ne state a litigare come se non fosse successo niente.»
La stanza si zittì, sia umani che kwami comprendevano la gravità della situazione. Gabriel Agreste, il padre di Adrien, stava usando il piccolo kwami della farfalla per akumatizzare Parigi, nel tentativo di ottenere i Miraculous del Gatto e della Coccinella, o forse tutti e la cosa peggiore era che Nooroo non poteva opporsi al volere del suo portatore, nonostante non condividesse le sue idee.


«A che pensi, my lady?» chiese Adrien abbracciandola, entrambi sdraiati sul letto della ragazza.
«Lui sa la mia vera identità, sa che siamo qui e se venisse a riprenderti? Se ci prendesse i Miraculous?» chiese, la voce sembrava tremarle.
«Ehi, andrà tutto bene, ok? Tutto bene… Vedrai che presto finirà tutto.» disse lui tentando di rassicurarla.ù
In realtà anche lui era preoccupato quanto lei, era solo la seconda notte che dormiva fuori casa, ma nonostante fosse con lei e fosse sicuro del fatto che non sarebbe voluto stare con nessun altro, si sentiva a disagio. Come se fosse chiuso in gabbia impossibilitato dal fuggire, perché altrimenti l’avrebbero braccato cose ben peggiori. 
«Adrien…» sussurrò lei chiudendo gli occhi.
«Mh..?»
«Rimani qui con me a dormire stanotte?» chiese.
Il ragazzo abbassò stupito lo sguardo su di lei e la vide paonazza.
«Tutto il tempo che vuoi, principessa!» le sussurrò lui, per poi baciarle la fronte e stringerla ancora di più tra le sue braccia.

  
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