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Autore: Lights    23/05/2009    12 recensioni
Dal primo capitolo: Tutti noi abbiamo un sosia “dormiente”che può rimanere tale per tutta la vita oppure il destino decide di far incrociare la tua strada con la sua. Può essere l’occasione di un attimo, di un semplice scambio di sguardi che dopo neanche te ne ricorderesti, o ti ritrovi di fronte ad un altro te stesso senza sapere chi sia con l’unica cosa certa che è la copia di te. Cosa accadrebbe se il tuo sosia incrociasse la strada della tua vita, la tua famiglia, i tuoi amici, ma non incontrasse te perché tu ora non ci sei più? ----- Sono tornata con una nuova avventura!!! Si gira intorno a Gibbs e a una nuova presenza, ma ci sarà spazio per Tony&Ziva (come potrebbe essere il contrario ^_^)..... Buona lettura... Light
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorpresa!!!! Sono tornata! Mi mancavate troppo...

non vi dico niente ci vediamo per le spiegazioni a fine capitolo

 

 

 

 

Buona lettura

 

 

 

 

Light

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti noi abbiamo un sosia “dormiente”che può rimanere tale per tutta la vita oppure il destino decide di far incrociare la tua strada con la sua.

Può essere l’occasione di un attimo, di un semplice scambio di sguardi che dopo neanche te ne ricorderesti, o ti ritrovi di fronte ad un altro te stesso senza sapere chi sia con l’unica cosa certa che è la copia di te.

Cosa accadrebbe se il tuo sosia incrociasse la strada della tua vita, la tua famiglia, i tuoi amici, ma non incontrasse te perché tu ora non ci sei più?

 

La vita è strana.

Le coincidenze non esistono.

I fatti sono quelli che contano.

Eppure...

Il destino gioca sempre in uno strano modo con il passato, ti presenta il conto proprio quando pensi di averlo già saldato e a te rimane solo una scelta:

Vivere il presente nel passato o Vivere il presente per il futuro?

 

 

 

 

 

 

Era stata una lunga giornata, di quelle che ti porti il peso fino a sera e difficilmente te ne liberi.

Jethro entrò nel bar con questa consapevolezza, si trascinò all’interno con il suo solito modo di fare: tenere segreta ogni emozione dentro di sé in modo che nessuno potesse accorgersi di quello che realmente turba l’animo umano.

Sguardo fisso, apparentemente duro e inespressivo ma che in realtà è scosso dagli avvenimenti della giornata. Passo lento e tranquillo, spalle dritte che non permettono al peso della stanchezza di affossarle e mostrare insicurezza.

Si avvicinò al bancone e si sedette su uno degli sgabelli aspettando che Jerry gli facesse la consueta richiesta.

- Il solito, Gibbs?- Gli chiese prontamente il barista accorgendosi di lui.

- Si Jerry.- Confermò brevemente senza neanche guardarlo in viso.

Quel caso era stato complicato, estenuante fino alla fine, eppure quando avevano iniziato ad indagare non avrebbe mai detto che sarebbe finita così.

Chiuse gli occhi per un istante e prontamente le immagini di quei brevi attimi gli si presentarono nitide nella mente.

Mcgee, dopo giorni di ricerche, era riuscito a trovare un segnale che posizionasse il covo dei malviventi. Avevano ideato un piano alla svelta ed erano passati poi alla cattura.

Era stato un secondo.

L’imprevisto che non si può calcolare.

Il rumore di un colpo di pistola che si diffonde nell’aria.

La sensazione di essere proprio tu il bersaglio.

L’istinto che non tradisce e che ti fa agire prima della ragione.

- GIBBS!!- Aveva urlato Ziva mentre lo spingeva a terra facendogli da scudo per proteggerlo.

Il colpo riservato a lui le penetrò nella schiena facendole mancare il respiro.

Jethro aveva visto gli occhi neri e profondi della donna allargarsi dalla sorpresa, il viso contrarsi in una smorfia di dolore e poi accasciarsi a terra tra le sue braccia che prontamente l’avevano accolta.

- ZIVAAAA!!- Aveva gridato disperato in preda alla paura che il passato si ripetesse.

Il respiro si era fermato quando tutto era stato chiaro e quel attimo di incredulità si era trasformato nella crudele realtà.

Gibbs aveva stretto a sé il corpo dell’Agente David.

- Non azzardarti a mollare Ziva.- Le aveva detto con rabbia mentre le mani, appoggiate sulla ferita, si ricoprivano del suo sangue e una macchia rossa impregnava la camicia.

In quella frazione di secondo dove tutto si era trasformato in caos era stato un susseguirsi di azioni. Tony e Mcgee avevano catturato il malvivente, accorgendosi poi di quello che stava accadendo.

DiNozzo si era voltato verso il capo per confermargli l’arresto e per assicurarsi che stesse bene, nel frattempo, con la coda dell’occhio, aveva cercato anche Ziva scosso da quella sensazione di paura che gli stava torcendo lo stomaco.

Aveva posato lo sguardo sulla schiena del capo, seduto a terra e solo allora si era reso conto della situazione.

L’Agente aveva mosso lentamente i primi passi per poi mettersi a correre gridando a Mcgee di chiamare i soccorsi.

Si era inginocchiato a terra di fronte all’uomo che teneva stretta la donna tra le sue braccia.

Gibbs non seppe se in quel momento lo colpì di più il dolore di sentire il corpo inerme di Ziva o lo sguardo ferito e duro di Tony concentrato sul viso della donna.

Jethro aprì gli occhi quando percepì la presenza di Jerry che gli mise di fronte il bicchiere contenente quel liquido ambrato che con un solo sorso gli dava la possibilità di annebbiare la mente e rendere meno dolorosi quei ricordi.

Lo prese in mano e fece ruotare il liquido mentre la luce del neon si rifletteva all’interno dandogli un colore più intenso.

Lo avvicinò alle labbra e ne bevve un sorso assaggiando il gusto intenso prima e amaro poi che gli scendeva in gola incendiandola.

Appoggiò il bicchiere sul bancone, assaporando ancora l’ultimo sorso rimasto sulle labbra.

Chiuse brevemente gli occhi cercando di liberare la mente.

Percepì ancora il suono della sirena dell’ambulanza, le urla concitate dei medici all’ospedale, il silenzio della lunga attesa seduto su una delle sedie del corridoio, la freddezza dello sguardo vuoto di DiNozzo fermo, in piedi di fronte alla porta che lo divideva da lei.

Jethro accennò un sorriso.

Come aveva fatto a non accorgersene prima di quello che c’era tra quei due?

Si portò alle labbra il bicchiere e bevve un altro sorso.

La regola 12, che gran assurdità.

Sorrise di nuovo più apertamente lasciando scivolare la stanchezza della giornata, mentre quel liquido ambrato iniziava a circolare nelle vene.

In fin dei conti le regole sono fatte per essere infrante” quella frase, detta molti anni prima da Jenny, gli rimbombò nella mente.

“Avrebbe dovuto fare qualcosa?” si chiese ritornando agli avvenimenti di quella sera.

No.

Non avrebbe fatto niente.

Erano abbastanza grandi per cavarsela da soli e quando li avevi visti insieme, dopo quelle lunghe quattro ore di attesa, aveva capito che non si sarebbe intromesso.

La dolcezza di Tony, con la quale aveva stretto la mano di Ziva nella sua, gli aveva fatto capire che ormai non poteva più fare niente, i suoi due agenti avevano passato quella sottile linea di confine che non ti fa tornare indietro.

Solo il tempo avrebbe deciso.

Solo a loro sarebbe rimasta la scelta di come proseguire.

Gibbs bevve l’ultimo sorso rimasto, prese una banconota dalla tasca e la mise sotto il bicchiere.

Accennò un segno di saluto a Jerry e poi uscì.

L’aria della sera era fresca e calma. Un leggero venticello accarezzava la pelle che al primo contatto fu scossa dai brividi.

Jethro respirò a fondo, immettendo più ossigeno che poteva.

Tutto era andato per il verso giusto quella volta.

La sua vita non era costata la vita di nessun altro.

I dottori erano riusciti ad estrarre il proiettile dalla schiena di Ziva che fortunatamente non aveva intaccato nessun muscolo. Qualche giorno di convalescenza e sarebbe ritornata la stessa di prima.

Lasciò andare l’aria.

Era tutto finito.... e per la prima volta tutto era andato bene.

Ma allora perché si sentiva così triste?

Guardò verso l’alto.

Il cielo era di una tonalità scura che faceva ancora di più risplendere la luce di ogni stella.

Sorrise di se stesso.

Ogni anno, quel spiacevole giorno, il suo animo diventava cupo come la notte, perché la stella che lo illuminava si era spenta quella mattina su quel maledetto tetto.

Erano passati diversi anni dalla morte di Kate, quattro? Cinque? Che importanza aveva, ormai lei non c’era più.

Era stato difficile per Gibbs senza la donna all’inizio ma poi l’arrivo di Ziva nel team aveva stravolto la sua vita alleviando quel senso di vuoto causato dalla mancanza dell’Agente Todd.

Con il passare del tempo il loro rapporto si era costruito piano, piano su una base solida di reciproca fiducia e rispetto, facendoli quasi diventare padre e figlia, ma nonostante questo, ogni anno, in quel maledetto giorno, lui non poteva impedire al suo animo di pensare segretamente a Kate, come se avesse paura lui stesso di ammettere che in fondo gli sarebbe sempre mancata perché la regola 12 non è infallibile... almeno con lui!

Una voce concitata attirò la sua attenzione.

Vagò con lo sguardo per trovare la fonte e dopo qualche secondo la individuò.

Un ragazzo che gli dava le spalle teneva stretto nella sua morsa una donna e la stava minacciando con un coltello intimandole di dargli tutti i soldi che possedeva.

Gibbs si era avvicinato con passo sicuro e silenzioso ritrovandosi a poca distanza dal tossico.

- Ti conviene lasciarla ragazzo!- Lo aveva avvisato in tono duro con quel tono che non ammette di essere contraddetto.

Il malvivente, colto di sorpresa, aveva allentato la presa, allontanando la lama dalla gola della donna, alzando il coltello in aria pronto per attaccare.

- Fai quello che ti dice...- Gli aveva detto lei con voce ferma facendo ricadere l’attenzione su di sé.

Gibbs, approfittando di quella distrazione, con una mossa veloce, aveva afferrato il polso del ragazzo premendo il pollice e l’indice sull’osso che, il criminale dal dolore, fu costretto a lasciare il coltello allentando anche la presa del braccio intorno al collo della donna liberandola.

L’Agente l’aveva ammanettato vicino al lampione e poi ricordatosi dalla presenza della donna si era voltato per assicurarsi che stesse bene sicuro di ritrovarla a terra tremante, sbuffando dentro di sé.

Odiava tranquillizzare le vittime.

Si meravigliò di trovarla in piedi. Era di spalle e si stava massaggiando il collo.

Jethro si concesse qualche attimo per osservarla.

Indossava un completo giacca e gonna grigio, fisico slanciato, aveva dei lunghi capelli neri, leggermente mossi  che le arrivavano a metà schiena, gambe affusolate e ben tornite, un polpaccio allenato, esaltate dal tacco fino delle decolté che indossava.

Raccolse la borsa della donna da terra e si avvicinò a lei per dargliela.

- Tutto bene?- Le chiese, rimanendo fermo alla luce del lampione.

La donna sentendo la sua voce si voltò e si avvicinò a lui.

- Si grazie.- Rispose tranquillamente, leggermente infastidita, mentre la luce del lampione le illuminava il volto.

Gibbs la guardò in viso e sentì mancargli il respiro.

Lineamenti delicati, il naso alla francese, la labbra sottili di quel tenue colore rosa di pesca, gli zigomi leggermente pronunciati e infine gli occhi di quel strano colore castano dalle sfumature scure nascosti da alcune frange di capelli che appartenevamo solamente a una persona: lei.

- Kate!- Si lasciò sfuggire mentre i suoi occhi diventarono di ghiaccio e i lineamenti del viso si inasprirono come a difendersi dagli attacchi del passato.

 

 

 

 

 

 

Continua...

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qua... premetto che non era premeditato ma quando alla conclusione della’altra FF, nei saluti ho scritto “mai dire mai” è scattato qualcosa, e il criceto ha iniziato a girare, girare e poi sono partite le visioni ^_^

Sinceramente il nostro “quasi” appuntamento settimanale mi mancava troppo ^__^ e alla fine ho dovuto inventarmi per forza qualcosa

Con questa FF voglio provare a cimentarmi con Gibbs principalmente e con questo nuovo personaggio, anche se all’interno ci sarà il filone Tiva (non potrebbe essere altrimenti) e portare avanti la storia di più personaggi.

Per me sarà una bella sfida e spero anche che lo sia anche per voi.

   
 
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