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Autore: Blue_Bones    23/05/2009    2 recensioni
E se nessuno avesse mai capito ciò che nascondeva Draco? E se nessuno avesse mai capito che era solo Hermione? Se lei e lui andassero d'accordo? E se, improvvisamente, diventassero amici? E se, ripetendo il settimo anno, cominciassero a capire che oltre a ciò che appare c'è altro?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Diary'
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CAPITOLO II - Raccontami di te


Raccontami di te, di quello che vedono i miei occhi quando sono dentro i tuoi.
Raccontami di te, di tutto quello che non riesco a capire, perchè in realtà non ti conosco.

Hermione si svegliò con una piacevole sensazione di raso sulla pelle, mise a fuoco la stanza e
sbattè gli occhi perplessa, non si ricordava di aver evocato un letto morbido su cui
dormire, ne di aver preso sonno. Ricordava solo un caldo eccessivo che le annebbiava i
sensi, aveva desiderato del fresco e del venticello le era stato concesso, ma poi, poi doveva
essersi addormentata. E come ci sono finita io qui? sbattè nuovamente le palpebre
perplessa, ricordava di aver provato calore per un paio di minuti, un calore umano distaccato
dal suo corpo, un battito veloce e incessante di tamburi, rapidi battiti; a volte quel cuore
ne perdeva uno, ma poi ripartiva, veloce: come un treno.
Eppure ora non c'è nessuno, possibile che stessi solo sognando? Sì, possibile... Poi qualcosa
catturò la sua attenzione, un libro di pozioni lascito sul tavolo, aperto. Lei non stava
studiando pozioni, almeno così ricordava, anzi non aveva proprio portato il libro in quella
stanza e di questo era certa; inoltre il suo libro aveva annotazioni laterali, mentre quello era
immacolato, girò una pagina e ritirò quello che aveva pensato, c'erano annotazioni anche
su quello, con una calligrafia bella ed elegante, sottile e precisa. Controllò se vi fosse
scritto il nome del proprietario disattento e per poco non le venne un colpo: "Draco Lucius Malfoy".
Era uscito correndo dalla stanza appena aveva sentito la Granger svegliarsi, ma si accorse
solo in sala comune di aver scordato il libro di pozioni nella stanza delle necessità e
sperò con tutto il cuore che la mezzosangue non se ne accorgesse. Quando arrivò in
sala comune tutti si girarono a guardarlo, lui non se ne stupì, ma quando vide che non lo
salutavano e lo guardavano storto
si chiese il perchè di quello strano comportamento da parte di tutti i presenti.
Nott gli si avvicinò e disse: - Draco è passata una mezzosangue che aveva qualcosa per te,
quando ha saputo che non c'eri mi ha pregato, no in realtà mi ha solo chiesto - si
corresse -, di dirti che ha lei il tuo libro di pozioni... Ma cosa combini te la fai con la Granger
ora? Con tutte le ragazze che ti ronzano attorno vai a prenderti una piattola
mezzosangue? - Malfoy lo guardò, poi chiuse gli occhi, stanco, e disse ad alta voce, per farsi
sentire da tutti i presenti: - Non mi faccio la mezzosangue, ho lasciato il mio libro in
biblioteca per sbaglio e si vede che la piattola dello Sfregiato e Weasley non aveva di meglio
da fare che andare lì e così lo ha trovato.- mentì Malfoy senza il minimo segno di preoccupazione.
Nott lo guardò e annuì dicendo:- Ora si spiega tutto amico...- tutti allora lo salutarono, Blaise
Zabini però non credette ad una sola parola pronunciata dal ragazzo biondo con tanta
noncuranza, troppi epiteti dispregiativi nella stessa frase non erano da Draco,
da Malfoy sì, ma non da Draco, perciò lo seguì in dormitorio con due bicchieri di scoth e glie ne offrì uno
dicendo:- Draco puoi fregare Nott e gli altri, ma non me. Sebbene sia ben lungi dal
pensare che ti scopi la Granger deve essere successo qualcosa è arrivata con i capelli
scompigliati e sembrava appena sveglia.
Se avesse preso il sonno in biblioteca la rompipalle di Madama Irma Pince l'avrebbe cacciata con la scopa.
Senza contare che sono passato davanti alla biblioteca e ho trovato le due Checche Potter e Weasley soli a
studiare con Madama che li osservava di sottecchi come sempre per accertarsi che Weasley
non impiastricciasse i libri di caramello. Allora? - Draco boccheggiò non sapendo bene
che cosa dire ma Zabini parlò nuovamente senza lasciargli il tempo di ribattere:
- Puoi anche non dirmelo Draco, non sento il bisogno viscerale di sapere esattamente chi ti entra nel letto,
o lo evita per poco.
Attento a quello che fai però, gli altri sono Serpeverde per qualcosa.
Principe delle Serpi presta attenzione, i Grifoni posso far male anche a te.-
e detto ciò si avviò verso la porta, ma Malfoy gli rispose:- Non faccio nulla con la Granger
Blaise.- l'altro sorrise e se ne andò lasciando Draco solo.

Caro diario,
Oggi è stata una giornata strana:
ancora niente professori,
la Granger lontana da quei due Checca-Men,
la Granger appisolata su un tavolo della stanza delle necessità,
la Granger che voleva restituirmi il libro e che per farlo affrontava una sala comune di
Serpeverde.
Che tipa strana...
Ora vado a pranzo
Non dirò nulla a nessuno.
Draco Lucius Malfoy
P.s. Blaise ha scoperto la balla ma non mi ha chiesto spiegazioni. Menomale.
Non che ci fossero cose da nascondere ma vabbeh insomma l'importante è che nessuno lo sappia.
Spero che la Granger non lo spifferi a San Potter e Lenticchia.
P.s.2 E nemmeno alla sorella di Lenticchia, quella cotta dello Sfregiato.

Detto ciò si avviò verso la sala grande con il preciso intento di mangiare e basta, ma durante il
pasto si sorprese più di una volta ad osservare di sottecchi la mezzosangue.
Scosse la testa dopo la quarantesima volta che alzava gli occhi a osservarla mangiare.
Si scusò con se stesso pensando che probabilmente la fissava perchè voleva indietro il suo libro di pozioni.
Finito il pranzo, durante in quale spiegarono che le classi erano ancora in ristrutturazione
dopo la fine della guerra e quindi inagibili
Malfoy si alzò in fretta e uscì sotto gli ultimi raggi estivi, si distese sul prato,
vicino al lago, sotto l'albero in cui aveva spiato Hermione qualche giorno prima e si fermò a guardare il cielo.

{Just a boy,
Just an ordinary boy.
But he was looking to the sky.}*

Hermione era intenta a cercare un Malfoy che ci provava con qualcuna,
ma, non trovandolo, si diresse sotto l'albero che preferiva: aveva la vista sul lago nero.
Lo trovò lì, ha fissare le strane forme delle nuvole pensando a chissà cosa.
Si stese di fianco e gli mise il libro di pozioni vicino.
Lui ruppe il ghiaccio:- Granger, baciami.- lei sbuffò e disse:- Hai bevuto Malfoy? Non sapevo che il succo di zucca fosse alcolico.-
lui si girò su un fianco per osservarla:- Non vuoi baciarmi Mezzosangue? -
lei lo fisso negli occhi azzurro ghiaccio e vi trovò il gelo,
non quel gelo spiacevole e distaccato, ma il nevischio familiare che, d'inverno, ricopriva il prato verde dei giardini della scuola.
Lui dal canto suo fu colto da un sole troppo forte e caldo, per non sciogliersi sotto i suoi raggi,
così si abbandonò ad un sorriso vero e quando lei rispose:- Malfoy non scherzare...-
lui rispose:- Fai bene a non baciare il primo che passa, ma ti prego non baciare Lenticchia e rifiutare me, non...-
lei concluse:- Non reggeresti il colpo Malfoy? - lui si limitò a dire:- Non ti merita.-
lei sbattè le palpebre confusa, lui le scompigliò i capelli, prese il suo libro e se ne andò dicendo:
- A presto mio usignolo Me... mi raccomando: niente baci con Checca-Weasley.-
lei ribatte urlando:- E tu chi sei per raccomandarmi certe cose? Chi ti dice che lo farò? -
Lui si voltò, le sorrise, sincero: era uno di quei sorrisi che ti sciolgono il cuore, ma la Grifona
non si doveva certo sciogliere, lì il ghiacciolo era sempre stato lui. Di colpo Draco Lucius Malfoy
aveva preso una grossa botta in testa.
Era un giorno come un altro, ma c'era qualcosa di diverso dal solito.

{ And he said he my take my hand,
Live while you can,
Don't you see your dreams right in the palm of your hand. }*


Tornò in sala comune che ancora pensava ai suoi occhi incatenati a quelli di Malfoy da chissà
quale sortilegio oscuro, del suo fuoco che scioglieva quel ghiaccio che nessuno aveva mai mutato in acqua tiepida.
Herry e Ron si chiesero che cosa passasse per la testa alla loro amica;
Ron azzardò:- Magari ci sono le cavallette che rimbalzano da una parte all'altra del suo cervello...-
disse, riferendosi al loro primo incontro.
Lei lo sentì e per nulla contenta si infilò nel dormitorio femminile prima che a uno dei due venisse la brillante
idea di rivolgerle la parola.
Perchè erano così stupidi? Ok, era inutile prendersela con Harry che non aveva fatto nulla ma Ronald che cosa voleva da lei?

Ron d'altro canto non vedeva di buon occhio la luce strana che notava negli occhi di Draco
Malfoy quando guardava Hermione, ne l'allegria che lei sembrava aver sviluppato da
qualche giorno. Herry preferiva tacere, non aveva mai visto la sua amica così euforica e
non gli andava di rovinale il bel periodo, così sopportò coraggiosamente gli sproloqui del
rosso prima di dirgli:- Ron sono stanco, vado a dormire e tu dovresti seguire il mio
esempio, ha ragione Hermione i M.A.G.O. saranno davvero tosti.- Detto ciò salì le scale e,
non appena fu sotto le coperte, sprofondò in un lungo sonno tranquillo, dopo sette anni
di incubi. Era dalla fine dello scorso anno che Harry Potter era finalmente come i suoi
compagni, fatta eccezione per la cicatrice, ovviamente, ma quella era solo un ricordo ormai.
Solo il ricordo dei sui genitori, era quello che testimoniava che lui non stava vivendo un sogno,
lui era un mago, uno potente, anche, e aveva finalmente trovato la sua famiglia.
Ora la sua migliore amica, che, per affetto, poteva essere paragonata ad una sorella, sembrava dannatamente euforica
e lui sperò con tutto il cuore che il suo sogno, conscio o meno, si realizzasse: qualunque fosse.
Herry era davvero stupido per le faccende sentimentali, ma a tutta la stupidità c'era un limite,
oppure aver passato tutto quel tempo con Hermione lo aveva fatto diventare più intelligente,
si addormentò pensando che probabilmente era la seconda possibilità e ciò lo fece sorridere divertito.



Sebbene non creda più alle persone spero che un giorno queste saranno nuovamente degne di fiducia...
Pensava Draco, pensava che la Granger fosse strana e che in qualche modo,
scavando dentro di lui, avesse toccato la sua umanità sepolta sotto metri di falsità,
sotto le ingiustizie e i soprusi subiti, dietro l'apparenza di un ragazzo senza sentimenti.
Lui le aveva chiesto un bacio, ma lei, ovviamente, glie lo aveva negato.

Viviamo in un mondo che ci impedisce di essere ciò che siamo veramente, se sei un tipo di
persona allora non sei nulla per gli altri.

Hermione rifletteva silenziosa davanti al camino della sala comune Grifondoro, ora che tutti erano andati a letto, quando invece ne era uscita, a causa dell'insonnia. Pensava a Draco.
Lui le aveva chiesto un bacio, ma lei, ovviamente, glie lo aveva negato.

Hermione Jane Granger non provava piacere nel trasgredire le regole, finché queste erano giuste,
ma uscire, quella notte, a suo parere, non era proprio come trasgredire alle regole,
anche se lo era.
Non riusciva a chiudere occhio, gli venivano in mente dei sottili
capelli biondissimi che coprivano, leggermente lunghi, degli occhi glaciali quanto stupendi che
facevano nascere il lei un disagio che, per l'appunto, le impediva di dormire.

Draco Lucius Malfoy non si era mai preoccupato troppo delle regole, sopratutto perchè lui si sentiva esonerato dal doverle seguire
, ma uscire quella notte, comunque, non era proprio come trasgredire alle regole,
anche se lo era.
Non riusciva a dormire, Morfeo quel giorno era un gran bastardo, a suo parere:
ogni volta che chiudeva gli occhi, infatti, una cascata di caramello bruciacchiato gli occupava il campo visivo,
i suoi occhi color miele lo stregavano anche nel buio quieto
e rassicurante della sua stanza mettendogli addosso una strana sensazione che identificò come disagio,
cosa che lui non aveva mai provato, e che, per l'appunto, gli impediva di chiudere occhio.

Se domani dormirò sul banco sarà tutta colpa sua.
Pensava Hermione senza badare a dove camminava.

Domani le farò un bel discorsetto, non può rompere le scatole anche nei sogni...
Pensava invece Draco, ma nemmeno lui prestava attenzione a dove lo stava conducendo il suo subconscio.

- Ahi! Che male! Scusi non guardavo dove camminavo...- disse Hermione all'ombra contro il quale era andata a sbattere,
non le passò nemmeno per la testa che potesse essere un professore a cui dare spiegazioni,
aveva guardato la Mappa del Malandrino, presa in prestito da Harry,
poco prima ed era piuttosto sicura che tutti i professori, preside compresa, fossero nei rispettivi alloggia a ronfare beatamente.
- Ahi! Accidenti, guarda dove metti i piedi! Dovresti essere nel tuo dormitorio ragazzina!-
disse il ragazzo all'ombra sconosciuta che le era piombata addosso,
poi però disse - Scusa comunque non guardavo dove mettevo i piedi...-
Hermione riconobbe la voce di Draco e per poco non le venne un colpo - Anche tu dovresti essere a letto Malfoy.-
Lui riconobbe il tono autoritario di Miss S. Tutto-io e per poco, frustrato, non si girò per sbattere la testa sul muro.
Hermione sibilò - Lumos - e lo guardo negli occhi, quella volta non vi lesse disprezzo, ma solo
un immensa frustrazione.

{ Raccontami di te, se hai voglia ancora di parlare,
un po' di verità stasera non può farmi male }**

Note:
* Ordinary day - Vanessa Carlton
** Raccontami di te - Marco Masini
Note d'autrice: Bene questo Herry sciocco mi piace xD alla fine lui è così, almeno nella mia mente bacata.
Scusate eventuali errori ma le lenti a contatto fanno le stupide xD... Ora i Commenti, che sono stati graditissimi:
Rituzza_95 E' mia precisa intenzione continuarla, ho anche
una chiara idea dello scegliersi della storia.
erigre Grazie millissime, spero solo che questo capitolo non
abbia deluso le tue aspettative...
Writer92 Waaa grazie dei complimenti, si la "poesia" su
Draco l'ho scritta iu, spero ti piaccia questo capitolo e che
aggiorni presto la tua ^-* ciauuuu cara
   
 
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