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Autore: ClosingEyes_    26/12/2016    3 recensioni
Arrivi ad un punto che il tuo cuore ormai è stanco, ti abitui a vivere nell'umiltà e non ti interessa più essere una persona migliore, butti alle spalle anni e anni di sacrifici perché sai che ci sarà sempre qualcosa a bloccarti.
Ma una magia bastò per cambiare la mia vita, in un ristorante, con un Ferrari di troppo e un freddo pungente.
Quest'aria di Natale in anticipo fa miracoli.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essermi fatta la doccia, avrò dormito almeno cinque ore, tanto da svegliarmi alle quattro del pomeriggio, più stanca di prima.
Mi rotolai nel vero senso della parola giù dal letto, stringendo ancora la coperta fra le gambe, cosciente però del fatto che non potevo strusciare a vita sul pavimento.
Chris si svegliò insieme a me, ovviamente morto di fame, povero cucciolo.
Fu l'unico motivo per cui mi alzai, andare alla ricerca dei croccantini per Chris.
Lo trovai però senza molte storie, erano nel primo scaffale in basso nella cucina, un posto facile.
Ma avevo così tanto sonno da addormentarmi sul pavimento in cucina, dopotutto quella mattina è stata abbastanza movimentata, avevo bisogno di un sano riposino.
Mi risvegliai dopo un'ora ancora, ma il mio risveglio fu abbastanza traumatico: Sesshomaru era appena rientrato e mi vide a terra, dunque pensò bene di strattonarmi prima di capire se stessi dormendo o meno.
-Rin!-.
Lo guardai con gli occhi ancora semi chiusi e gli circondai il collo con le braccia, nella speranza che mi prendesse in braccio.
-Che è successo?-.
-Non lo so, ti ho trovata a terra con Chris che ti dormiva addosso-.
Giusto, avevo dato i croccantini a Chris e mi sono riaddormentata a terra, sul pavimento freddo poi.
-Etciù!- appunto.
Mi guardò rassegnato, prendendomi in braccio con un ghigno, quasi divertito dalla mia faccia dormiente e raffreddata.
-Stasera ti ricordo che dobbiamo andare ad una cena importante-.
-Non ci voglio andare, ho altri impegni- sembrò guardarmi strano, in attesa di una mia risposta, ora che mi inventavo.
-E sentiamo cosa devi fare a parte dormire?-.
Dormire.
-Devo guardare la mia serie televisiva preferita- menzogna.
-Rin, finiscila, non ti credo- mi sono dimenticata che non so mentire a Sesshomaru.
-E va bene, ci vengo!-.
-Ma perché poi non vuoi?-.
-Perchè sicuro c'è mia sorella, giusto?-.
Sembrò avessi fatto centro, era palese che c'era anche lei, come poteva non esserci.
-Aprirà lei la serata-.
Ancora peggio, dovrò sentirla cantare, non che non sia brava.
-Ottimo, ancora peggio-.
Era una tortura sottopormi a quella cena, già avevo una brutta sensazione.
Suvvia, mi dicevo, cosa sarà mai essere la preda di mia sorella per tutta la sera, tanto c'era Sesshomaru giusto? Mi avrebbe difeso lui.
-Cosa mi metto se non ho nulla di elegante?!-.
Diciamola tutta, non sono mai stata una patita delle cose firmate, non avevo poi così tante possibilità per comprarmele, a parte qualche eccezione dovute ad un inaspettato aumento.
Non avevo vestiti di gran classe, solo cose semplici e, a dirla tutta, da uscita in un pub e pizzeria.
Del resto sono sempre stata una persona semplice.
Potrei mettere il vestito che mi ha dato Sesshomaru per la festa di gala in maschera, sarebbe una buona idea se ricordassi dove fosse.
-Ti ho comprato delle cose-.
Quindi non andava bene rimettere quello, però almeno avrei rimesso le mie scarpe Prada bellissime.
Prese dal salone delle shopping bag, non piccole e sicuramente non poche.
-Ma Sesshomaru è troppo io non posso accettare..- ma certo che posso accettare, dai qua!.
-Apri e vedi-.
Adesso piango, piango come una bambina giuro, mi stava trattando da vera principessa.
Aprì una scatola e vidi un bellissimo vestito rosso scuro, con dei dettagli in argento sulle estremità dell'abito, un leggero spacco non troppo pronunciato su ambedue le gambe, il tessuto era velluto leggero, aderente sicuro.
-È stupendo- non avevo parole migliori, mi mancavano.
-Mi sono permesso di prenderti anche altre cose-.
Si è scomodato troppo: una camicetta in seta, un completo intimo, tre paia di scarpe e due orecchini di brillantini.
Aveva così tanti soldi da spendere?!.
-Come facevi a sapere la mia taglia-.
Mi guardò quasi sorpreso della mia domanda, come se non ci arrivassi da sola.
-Se ti ho visto nuda mi sono fatto un'idea, non trovi ?- che stupida.
-Sei il solito!-.
C'era qualcosa che non andava però, non in quel bellissimo regalo, ma in me: era come se qualcuno o qualcosa stesse risucchiando via tutte le mie energie, non facevo altro che sbadigliare e mi sentivo spossata.
-C'è altro - sento già la nota dolente.
-Quanto è tragica?-.
-Ti ricordi di quella Kagura che ti ho parlato?-.
Incominciano le litigate furiose con le ex di Sesshomaru, neanche avevamo iniziato a stare insieme e già arrivano problemi.
-Basta che non mi provoca Sesshomaru, basta solo questo-.
-Non te lo assicuro, è come tua sorella- quindi un'arpia.
Quanto vorrei che mi venisse la febbre.




Il solo ticchettio dei miei stessi tacchi su quel pavimento quasi di cristallo, mi stava snervando peggio dello stridulio della lavagna con il gessetto.
Ero così nervosa che si poteva capire da come stringevo la giacca a Sesshomaru, compulsivamente e quasi terrorizzata.
-Ti prego torniamo-.
Volevo tanto scappare, sentivo già una pressione addosso come se avessi un macigno sulle spalle.
-Sei bellissima, non ti preoccupare-.
Se mi preoccupasse la bellezza, mi sarei già chiusa dentro casa.
Il timore mio più grande era non tanto incontrare mia sorella ma la ex di Sesshomaru: non ci misi molto a capire chi fosse, considerando il suo sgambettare quasi frettoloso verso la nostra direzione.
Aveva dei capelli legati in un piccolo chignon, contornato da delle perle verse acqua, i suoi occhi erano quasi porpora , più sul rosso direi, portava un vestito scollato, forse anche troppo per i miei gusti, rosso e completamente aderente al suo perfetto corpo da probabile modella.
-Sesshomaru, caro, da quanto tempo- addirittura caro.
-Ciao Kagura-.
Un macigno ancora più grande sembrò quasi schiacciarmi a terra, quella quindi era veramente la sua ex ed era molto più bella di me.
Mi squadrò dalla testa ai piedi, osservandomi con aria superficiale , non mi degnò quasi di mezza parola, solo per presentarsi.
-Tu devi essere Rin, strano che porti questi abiti così fini, Kagome mi ha detto che sei una sempliciotta- adesso mi parte la rotella omicida nel cervello.
-Non pensavo invece che tu potessi tanto assomigliarle caratterialmente, siete proprio due arpie-.
Mi guardò quasi risentita, ma non mi diede tanto peso, quanto invece a Sesshomaru.
-Posso portartelo via qualche secondo, cara?-.
Non se ne parla neanche.
-Rin ci sei anche tu! Vieni con me ti mostro una cosa- da quando mia sorella arriva quasi correndo da me.
Neanche il tempo di voltarmi, che Sesshomaru e Kagura si erano dileguati, ma dove erano finito non lo sapevo.
-Se stai provando a portarmi via Sesshomaru , ti sbagli di grosso!- puntai il dito contro Kagome, con sguardo di fuoco.
-No anzi, vorrei solo dirti che quella Kagura è capace di tutto, stai attenta-.
Sembrerà strano ma stavolta era fin troppo seria, stava forse cercando di proteggermi.
-Allora dimmi, cosa vuoi mostrarmi?-.
Mi sorrise e mi trascinò via dalla sala, portandomi sulla balconata , mostrandomi un cielo stellato bellissimo.
Mi sorpresi di tanta bontà di mia sorella, tanto che mi fu spontaneo chiederle come mai adesso non mi odiasse.
-Perchè  ora non mi odi?-.
Si voltò verso me con uno sguardo perso in un apparente vuoto, ma gli occhi erano colmi di lacrime che non volevano però uscire.
-Rin, sono sempre stata un disastro, ti ho solo ferita in questi anni, ma non voglio che accada di nuovo, voglio ricominciare e nonostante non ci siano abbastanza parole per dirti quanto mi dispiace inizierò con il chiederti scusa-.
Rimasi con la bocca letteralmente spalancata, sorprendendomi di mia sorella, che è passata da essere un'arpia a una donna pentita.
L'avrei dovuta perdonare? Forse, dopotutto ogni essere umano necessita di una nuova occasione.
-Ti perdono, ma ti prego non ferirmi-.
Mi si lanciò fra le braccia, felice, più di me che ero quasi in imbarazzo, ma finalmente eravamo di nuovo una famiglia.
-Ora andiamo dai, la serata è appena iniziata-.
Quanto avrei voluto che invece fosse già finita.
Mi subì le guardate di Kagura a Sesshomaru, i suoi tentativi di approcciare con lui, quel suo modo snervante di comportarsi, quasi da poco di buono che sicuramente era, ma da una parte mi sentivo sollevata infondo perché mia sorella mi ha dimostrato di volermi bene.
-E quindi Rin, eri tu la dama misteriosa?- mi chiese Kagura.
-Si- risposta secca e concisa.
-Avevi vergogna di mostrarti agli occhi degli altri?- sta già esagerando.
-Non sono abituata ai riflettori-.
-Certo, nessun personaggio umile è abituato, questa quindi è la vita dei "Poveri"- ma ci prende gusto.
-Sempre meglio che pieni di soldi e con un quoziente intellettivo pari a zero-.
Kagome quasi si stava affogando con un sorso di champagne, sicuramente aveva colto la frecciata con quella oca, mi è uscito spontaneo.
Non ero mai stata acida, ma quella sera, quella giornata in particolare, iniziai a ragionare come mia sorella: se hai talento, devi buttare a terra tutto, principalmente le persone più altezzose e piene di se.
Forse, un po', le assomigliavo.
Passammo una bella serata se si può dire, io mi trattenni con Kagome, mi mancava molto stare con lei, Sesshomaru invece si avviò a casa , Kagura non mi salutò neanche ma non ci tenni.
-Sai Kagome, credo che Sesshomaru sia una delle cose più belle che potessi mai avere- da quanto tempo non fumavo, con mia sorella, sotto ad un cielo stellato.
-Quando incontri la persona giusta, tutto è più bello- nonostante i vestiti costosi, eravamo sul prato, stese insieme come una volta, con quella sigaretta che sapeva di nostalgia ma anche di ricordi.
-Ti ricordi quando ci nascondevamo da mamma per fumare?- come posso dimenticarlo.
-Si Kagome, tu eri quella più fifona-.
-Anche tu non scherzavi però-.
Sotto a quel cielo bellissimo, ho ritrovato ciò che pensavo di aver perso, ovvero la mia unica fonte di vita, ispirazione, gioia, il mio mondo, il mio pilastro: Lei.
Non pensavo di tornare ai vecchi tempi, quando i ricordi erano invece vita, eppure siamo qui, a notte inoltrata, a parlare di noi.
Ma ormai era tardi e io dovevo tornare, ma, forse, era meglio che non lo facevo.

Kagome mi accompagnò a casa, leggermente brilla anche lei, ma fosse stato quello la cosa peggiore.
In quella notte capì che, per quanto tu possa amare una persona, spesso, è meglio non fidarsi mai.


Sesshomaru, perché mi hai fatto questo..





   
 
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