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Autore: Anastasia123    26/12/2016    2 recensioni
Torino e l'atmosfera natalizia, i negozi, la frenesia delle persone, i regali e gli addobbi... un uomo e una donna affaccendati nei loro acquisti finiscono per incontrarsi... o scontrarsi?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco la parte finale… la conclusione di questo piccolo “regalo di Natale”. Spero non risulti troppo semplice. Volevo ringraziare chi ha letto e leggerà questa ff e grazie a chi ha recensito e mi ha incoraggiato a finirla in tempi brevi. Sicuramente potevo far di meglio ma ho voluto iniziarla e concluderla subito. Mi piacerebbe continuare a scrivere, vedremo! Un caro saluto a tutti!

Il giorno dopo, com'era prevedibile, Tommy si svegliò all'alba e corse in camera del padre saltando sul letto per svegliarlo. "Dai papà sveglia! Andiamo a vedere se Babbo Natale è  passato a portare i regali!". Gaetano cercò in tutti i modi di implorare ancora un po' di riposo a letto, ma l'entusiasmo del figlio finì per contagiare anche lui. Anche se ormai grande, Tommy credeva ancora a Babbo Natale, o, più realisticamente, voleva continuare a crederci, e Gaetano naturalmente stava al gioco. 
"Guarda papà! Ci sono tre pacchi sotto l'albero!". Sì perché Gaetano aveva voluto aggiungere i regali di Camilla, dopo aver letto i loro nomi sulle confezioni.
"Papà, papà questa è la felpa che volevo più di tutto!!! Ma come ha fatto Babbo Natale a trovarla! È rarissima!!". Un sorriso sornione apparve sul volto di Gaetano che ripensò alle ore trascorse alla frenetica ricerca di quel regalo.
Ma ora Tommy si stava avventando sul pacco voluminoso che Camilla aveva lasciato. "Papà.. ma è fantastico!!! Lo facciamo assieme! Dai adesso!! Cominciamo subito!". La stazione di polizia dei Lego, con tanto di banditi, prigione e poliziotti. Gaetano a stento trattenne la commozione. "E brava la mia prof che ha pensato a un regalo che ci facesse giocare assieme e che facesse sentire Tommy ancora più legato a me...". "Papà vieni c'è un piccolo pacchetto anche per te!!!". Tommy passò il pacchetto al padre che, emozionato come un bambino, lo aprì. All'interno di una scatolina di cartone, un semplice portachiavi con un mazzo di chiavi già attaccate.
Gaetano si sentì invadere da una grande emozione... non c'era scritto nulla, ma sapeva già che quelle erano le chiavi di casa di Camilla. Non poteva crederci, dopo così tanto tempo Camilla aveva fatto la sua scelta.

Camilla era tornata a casa e si era buttata sul letto lasciandosi andare ad un pianto liberatore. Per fortuna ormai Livietta e la sua famiglia non vivevano più da lei ma, ironia della sorte, avevano finito per prendere in affitto proprio l'appartamento di Gaetano, resosi disponibile. 
Sapeva che i ragazzi avrebbero trascorso la vigilia con amici, per cui nessuno probabilmente l'avrebbe cercata.
Era riuscita a dormire ben poco. Continuava a rivedere davanti a sé quella donna che abbracciava Gaetano, il modo in cui l’aveva fissata, l’idea di possesso che le aveva trasmesso.
D’altronde Camilla poteva immaginarselo che Gaetano avesse incontrato altre donne da quando si erano per così dire lasciati; o meglio, da quando lei aveva deciso di allontanare lui e Renzo dalla sua vita, solo che, a guardar bene, Renzo per un motivo o per l’altro aveva continuato a farne parte, mentre il distacco con Gaetano si era fatto sempre più netto.
Come aveva potuto credere che lui ci sarebbe stato sempre e comunque? Era stata una stupida. L’incontro di due giorni prima le aveva aperto gli occhi sui suoi veri sentimenti. Ora era troppo tardi, poteva tornare a trincerarsi dietro la sua corazza, anche perché fra qualche ora la sua casa sarebbe stata invasa dai suoi famigliari, soprattutto da due bimbi curiosi e vivaci, e non voleva che nessuno comprendesse il suo vero stato d’animo.
Sì alzò con rinnovata energia e si preparò la colazione, per poi accingersi a sistemare la casa per il pranzo di Natale.

“Auguri!” “Buon Natale!” I suoi ospiti portarono un gran trambusto al loro arrivo, tra auguri, abbracci, apertura dei regali, con l’allegria dei piccoli Camilla e Lorenzo che, con i loro gridolini di gioia, facevano divertire tutti, mentre il salotto si riempiva di carta colorata ridotta a brandelli e nastri dai tanti colori.
Poco dopo si sedettero a tavola. Non era mai stata una brava cuoca, Camilla l’aveva sempre ammesso, per questo Renzo gli aveva chiesto di preparare solo alcuni contorni. Per il resto ci avevano pensato lui e Livietta, che, da quando era diventata mamma e moglie, si era rivelata davvero abile ai fornelli. Renzo era decisamente orgoglioso e andava ripetendo che la figlia aveva preso tutto dal padre. Camilla osservava la scena in modo distaccato, non perché fosse gelosa di questa rinnovata intesa padre-figlia, anzi, gli faceva piacere che i due avessero recuperato completamente il loro rapporto, piuttosto perché sempre di più si sentiva a disagio in quel contesto famigliare.

Din don… il campanello di casa improvvisamente ruppe la confusione e silenziò tutti.
“Ma, ma aspettiamo ancora qualcuno?” chiese sorpreso Renzo. Tutti si guardarono con la stessa faccia stupita, Camilla più degli altri. “No, che io sappia…” rispose la donna alzandosi per andare ad aprire la porta. “Sorpresa!!” e senza dargli il tempo di rispondere, Camilla si trovò Tommy stretto in un caloroso abbraccio. “Tommy, questa sì che è una bella sorpresa…” replicò Camilla, mentre anche gli altri si erano alzati e si accingevano a salutarlo.
“Ma c’è anche il tuo papà?” chiese Camilla timorosa, mentre ormai il cuore aveva preso a battere all’impazzata.
“E’ giù, doveva fare una telefonata, mi ha detto se puoi raggiungerlo” rispose Tommy prima di correre a giocare con i due piccolini sul grande tappeto pieno di giochi.
“Scusatemi un attimo…”… Camilla, senza pensarci due volte, corse giù dalle scale.
Era sconvolta, ora non capiva più nulla: il perché di quella visita, se ormai si era rifatto una vita con un’altra donna, il perché le avesse detto che le mancava, se poi non era vero…
Scendendo non aveva nemmeno indossato il cappotto. Si fermò in cortile, guardandosi attorno per trovarlo. Improvvisamente lo vide. Aveva appena finito di parlare al telefono. Lo vide riporlo in tasca e rimanere immobile. A un certo punto si girò e la vide.
Camilla, incurante del freddo pungente, lo raggiunse e si fermò di fronte a lui. Non riusciva veramente a capire perché si fosse presentato lì all’improvviso, e si vergognava di essere andata da lui. Inoltre non sapeva se avesse trovato e aperto il suo regalo di Natale, e non poteva immaginare che reazione avesse avuto. Nulla era andato come lei avrebbe voluto.
“Che ci fai qui?” gli uscì forse un po’ troppo duramente di come avrebbe voluto.
“Pensavo ti facesse piacere, vi facesse piacere una visita di Tommy,… e mia… e a dire il vero è stata una decisione di Tommy. Continuava a dire che non era Natale se non fossimo venuti a farvi gli auguri”. “Ah sì?” Lo sguardo di Camilla continuava ad essere tagliente, mentre Gaetano, riusciva a stento a mantenersi ugualmente serio. Camilla, Camilla, non ce la fai proprio ad abbassare le tue difese…
“Va bene” riprese la donna dopo qualche istante “allora vieni, saliamo così saluti tutti gli altri”.
Camilla si girò per avviarsi verso l’ingresso, ma dopo qualche secondo si voltò nuovamente: “Aspetta. Tu adesso mi devi dire chi era quella donna, perché sei venuto qui se potevi startene con lei a passare il Natale!”. “Una storia finita, senza nessuna importanza”, rispose Gaetano e il suo sguardo fisso su di lei aveva di nuovo quell’intensità che non lasciava spazio a dubbi.
“Camilla, io ti amo. Io sono qui se lo vuoi, ti ho aspettata tanto e non posso fare a meno di continuare a farlo. Ci ho provato sai ad innamorarmi di altre donne, ma il risultato è sempre stato un disastro. La mia vita è legata a te.”
Camilla ormai non riusciva più a contenere le lacrime, era scossa dai singulti, dalla tensione e dal freddo. Aveva pure cominciato a nevicare, e piccoli fiocchi di neve si erano incastrati nell’intrico dei suoi ricci.
“Gaetano… io…” Camilla non riusciva ad esprimersi. Scoppiò in pianto e corse a rifugiarsi fra le sue braccia. “Vieni qui professoressa che ti prendi un malanno”. Gaetano l’avvolse nel suo cappotto e lei per la prima volta dopo tanto tempo si sentì rinata, nel calore del suo corpo. Quanto gli era mancato, come aveva fatto a far passare tutto quel tempo.
Finalmente trovò il coraggio che le era sempre mancato: “Ti amo anch’io Gaetano… scusa per tutte le volte che ti ho fatto soffrire per la mia paura, la mia incapacità di guardare dentro di me. Ieri ero venuta per invitarvi a trascorrere il Natale da me e per portarvi il mio regalo di Natale, che mi è caduto correndo via…” “Intendi queste?” e Gaetano fece risuonare le chiavi davanti a lei. “Sì, senti abbiamo perso anche troppo tempo.. se lo vuoi da oggi inizia la nostra vita assieme.. per sempre”. Gaetano non perse tempo a rispondere perché la strinse ancor più a sé, cercando bramoso le sue labbra con le sue. Il freddo, la neve, le persone che passavano vicino… non sentivano più nulla perché c’erano solo due in quel cortile. “Buon Natale amore” disse Gaetano perdendosi nei suoi occhi. “Buon Natale amore” rispose Camilla prima di coinvolgerlo in un altro bacio ancora più appassionato.

“Ma George che fai? Stai spiando?” disse la ragazza avvicinandosi al marito alla finestra. George si voltò e con un’espressione divertita e scanzonata, circondando le sue spalle col suo braccio rispose: “Liv! Penso sia il caso di aggiungere un posto a tavola!”.  
   
 
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