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Autore: 18_welcometomylife    31/12/2016    0 recensioni
Brevi storie ispirate alle canzoni degli Exo
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  • Kim POV

    Non avrei mai pensato che mio padre mi potesse vendere così, come se fossi un pezzo di carne da macello, una fetta di prosciutto.

    Ora, legata sul letto con una corda che mi stringe forte i polsi graffiandomi la pelle ogni qualvolta che mi muovo, mi sento esattamente un pezzo di carne insignificante.

    Sospiro ancora e tento di scogliere il nodo della corda, devo tentare di scappare se voglio sopravvivere.

    Mio padre è un giocatore d'azzardo dipendente, ha iniziato a giocare quando mia madre é morta e poi ha dedicato tutta la sua vita al denaro.

    Ha perso ogni cosa pur di inseguire l'oro, perdendo la testa e indebitandosi a tal punto da perdere la casa in cui vivevamo e vendermi.

    Così sono finita ad essere il premio della serata, il "lotto" che vincerà il concorrente di stasera. Entro mezzanotte scoprirò a chi apparterrà la mia vita da ora in poi.

    - Tuo padre é qui, sguardrina- entra il figlio del propretario di questo squallore, Kris, che mi guarda in  un modo che mi fa venire i brividi dal disgusto e si avvicina.

    - Fottiti- gli rispondo, tentando ancora una volta di liberarmi le mani.

    - Pensaci tu- risponde il brutto verme strisciante. Vorrei dirgli che mai nessuno penserebbe di fottersi uno come lui, ma sto in silenzio perchè so che lui vuole litigare con me e non voglio dargli soddisfazione.

    È debole e segue il comando di suo padre senza nemmeno pensare a ciò che sta facendo, non ha cervello e nemmeno anima propria.

    Come ha potuto mio padre vendermi a persone così disprezzanti che vendono le ragazze come se fossero merce ed uccidono senza pensarci due volte? 
    Come ha potuto ridursi così, ad essere un oggetto di manipolazione, un essere debole come loro, senza alcuna forza di volontà?

    - Guardami quando ti parlo!- urla afferrandomi violentemente il viso, destandomi dai miei pensieri. Questo mi costerà di sicuro un livido ma non mi importa, stringo i denti e inizio a scalciare. - Stai ferma- mormora salendomi sopra e bloccandomi con il suo corpo. Vorrei urlare e piangere, ma mi trattengo -Giocherò anche io stasera, proverò a vincerti- mi sussurra all'orecchio, prima di darmi un bacio sulla guancia.

    Arrossisco violentemente per la rabbia -Non devi toccarmi- stringo i denti- Mollami subito, luridono schifoso- urlo.

    - Stasera mi implorerai di starti affianco, di aiutarti. Sarai mia- mi accarezza i capelli guardandomi negli occhi, le sue parole sono disgustose e numero lacrime scendono senza il mio consenso. - Mia, per sempre- promette al mio orecchio. Ho già sentito queste parole, le stesse identiche, dalla persona che amo di più sulla Terra, Chanyeol.

    Prima che scoprissi di essere stata venduta e venissi brutalmente rapita per essere portata qui, lui ha promesso di venirmi a cercare. Ci siamo promessi eterno amore, io gli appartengo e lui appartiene a me.

    Ora, per colpa di Kris, queste parole assumono tutt'altro significato, vorrei non averle mai sentite.

    Che ne sarà della mia vita?

    - Ora vado- dice alzandosi e ponendo fine alla tortura, il suo corpo mi stava soffocando fisicamente e psicologicamente.

    - Stanno per iniziare, non voglio perdere senza nemmeno giocare. Tornerò presto- dice inchinandosi su di me, posa un bacio sulla mia fronte e si allontana. Questa promessa mi terrorizza, il mio corpo é in preda a spasmi.

    Aspetto che esca dalla porta e che chiuda la serratura a chiave prima di riniziare a respirare.

    Sono devastata, le sue parole mi hanno portato l'energia in corpo, come una sanguisuga che lentamente ma inesorabilmente mi succhia via il sangue.

    Vorrei solo che tutto questo finisse presto, non tento più nemmeno di liberarmi, tanto é inutile. Anche se riuscissi ad uscire da questa stanza, i corridoi e le stanze sarebbero circondate da insulsi soldatini al servizio, pronti a bloccare qualsiasi azione. Quindi qualsiasi cosa faccia non ha senso.

    Dal piano di sotto sento dei rumori, voci che urlano, risate, bicchieri che si frantumano.

    Mi chiedo se Chanyeol sia tra questi, se oltre a mio padre, lui stia mantenendo la promessa fatta. Sinceramente non so nemmeno più se vale la pena sperare.

    Chiudo gli occhi e sospiro lasciandomi andare, tento di conservare la poca energia rimasta. La mente mi pulsa e sento un dolore martellante, il mio corpo é incontrollabile, scosso da brividi e convulsioni.

    Chiunque vinca, faccia di me ciò che vuole.

     

    ***
    Chanyeol POV
    Entro nella sala già affollata e mi guardo intorno: la stanza enorme è arredata, se così si può dire, da giochi da tavola, tavoli da poker, majong e ruote della fortuna.

    Qualsiasi cosa che faccia vincere o perdere soldi.

    Mi guardo attorno ispezionando il luogo, come previsto c'è del personale ad ogni porta, scommetto che qualcuno di loro é anche travestito ad invitato.

    Kim dovrebbe essere al piano superiore, al quale però mi è impossibile accedere.

    - Signore, vuole favorire?- una cameriera con un vestito succinto di pelle bianca mi passa un bicchiere di Champagne.

    Lo prendo senza dire niente, guardandola con disgusto e immaginandomi Kim al suo posto. Sarebbero orribile vedere una scena del genere.

  • La ragazza si allontana e io mi guardo di nuovo intorno per vedere dove faranno la partita di poker con la fatidica vincita, la mia ragazza.

    Tenterò di vincere, e se non accadrà passerò al piano B.
     

    ***
    Kim POV

    Il rumore della serratura che scatta e della porta che si apre, mi fa svegliare dal mio breve sonno. Mi ci vuole qualche secondo per capire dove sono, ma presto capisco tutto.

    Sono ancora legata sul letto, inerme, debole e infreddolita, dato che indosso solo un abito bianco fine.

    Nella stanza entra un ragazzo alto e giovane, i capelli corvini gli coprono la fronte in modo spettinato e indossa un abito da sera. È il vincitore della serata?

    Il ragazzo mi nota subito, senza dire una parola si avvicina, con un coltello taglia la corda che mi teneva strettamente in trappola.

    Lo guardo negli occhi, in attesa che dica qualcosa mentre mi massaggio i polsi ormai sfregiati, un dolore allucinante mi trapassa ma decido di non mostrare ciò che provo.

    - Andiamo- sussurra guardandomi negli occhi, prima di accennare un sorriso sincero.

    Lo guardo confusa, anche se in realtà ho già capito tutto: mio padre ha perso, Chanyeol o non è venuto, oppure ha perso anche lui, e ora appartengo a questo ragazzo. La situazione è chiarissima, cristallina direi, ma ciò che mi confonde sono i miei sentimenti.

    Da un lato sento la terra sgretolarsi ai miei piedi sapendo che non rivedrò più Chanyeol, che da questo momento in poi sono proprietà di un'altra persona; ma dall'altro lato, anche se sento di essere sospesa su un filo in mezzo al nulla, quel sorriso mi ha rassicurato, conferendomi nuovamente una speranza.

    - Mi hai vinto?- sussurro, la mia voce é roca e pasticciata dopo il sonno, ed il corso degli eventi mi ha scosso completamente. Ora che lo guardo, noto una piccola cicatrice sulla guancia, mi chiedo come se la sia procurata, nonostante questo debba essere l'ultimo dei miei pensieri.

    - Che? - il ragazzo mi guarda con aria stordita, poi scoppia a ridere -No no, non è così. Io non gioco a questa roba. Sono ordini del capo, poi ti spiegherò strada facendo. Adesso vieni con me- mi porge gentilmente la mano, il suo viso é sereno. - Come faccio a sapere che non menti? Dove mi porterai?- domando, cauta nelle mie scelte e soprattutto nella mia fiducia verso gli altri.

    - Ti porterò fuori di qui, ti porterò da Chanyeol - al suono di questo nome scatto a sedere e lo guardo. Sta dicendo la verità e io non posso far altro che fidarmi, afferrargli la mano e farmi aiutare ad alzarmi.

    Ci avviciniamo lentamente alla porta, lui davanti a me, le sue larghe spalle a sovrastarmi. Sarà alto quanto Chanyeol, forse un po' meno.

    Guarda attentamente che non ci sia nessuno, poi inizia a correre trascinandomi con lui e continuando a tenermi la mano.

    Le mie gambe soffrono, non indosso nemmeno le scarpe, sono completamente scalza sul freddo pavimento, ma l'adrenalina e la voglia di scappare fanno muovere velocemente il mio corpo.

    Non so cosa accadrà domani, ma non mi importa. Ora come ora, desidero solo andarmene di qui.
    - Dove stiamo andando?- chiedo dopo aver voltato il terzo angolo. Questo luogo é enorme.

  • - Sh.. abbassa la voce- ordina gentilmente, sussurrando mentre si guarda cautamente intorno.

    - Andiamo da Suho, il mio capo. Ho l'ordine di portarti da lui, al sicuro - spiega mentre corriamo.

    - Tu come ti chiami?- mi chiedo da chi sia organizzato tutto questo, chi sia Suho e come conosce Chanyeol.

    Mi domando se sia stato Chan a pianificare tutto questo, se è venuto a prendermi, mantenendo la promessa che ci sigilla da tempo.

    - Oh Sehun- dice prima di imprecare -Merda, si sono già accorti della tua assenza, dobbiamo muoverci più in fretta- dice iniziando e correre, continuando a tenermi per mano.

    La sua stretta é delicata ma ugualmente forte, so che non mi lascerebbe portare via.

    Percorriamo diversi corridoi stranamente vuoti, probabilmente questa parte del luogo é stata chiusa o comunque non viene usata. Sehun apre una delle tre porte in fondo al corridoio, mi fa entrare velocemente e poi entra anche lui.

    - Come conosci Chanyeol?- domando curiosa, non sento più paura adesso, la speranza mi ha riacceso completamente e la proiezione del futuro sicuro, mi permette di concentrarmi su altro oltre che sulla fuga.

    - È entrato da un po' di tempo nel gruppo - dice vagamente, stando attento a dove mette i piedi dato che il luogo é in penombra.

    Questo lato é molto più freddo e sporco, e stiamo scendendo delle scale in marmo antico ricoperte di polvere. Probabilmente stiamo raggiungendo una uscita sotterranea.

    Se è vero che mi sta portando da Chanyeol, non vedo l'ora di rivederlo, dunque i miei piedi si muovono più velocemente possibile.

    - Che gruppo?- chiedo guardandomi intorno, siamo finiti in una stanza con delle sbarre. Forse è una prigione sotterranea. Ringrazio il cielo che non mi abbiamo rinchiuso qui al buio.

    - Questo non te lo posso dire....- non finisce la frase poiché il rumore di numeri passi meccanici e sistematici ci distrae.

    Proviene dalle scale da cui siamo appena scesi, e a giudicare dall'espressione di Sehun, non fanno parte del suo gruppo.

    - Cazzo, ci hanno già raggiunto- sussurra digrignando i denti.

    Il panico mi attraversa nuovamente, senza pensarci mi avvicino a lui. Il sogno era troppo vicino, non era possibile raggiungerlo così facilmente. Non rivedrò più Chan, non sarò mai libera. Diventerò schiava di qualcuno, sarò ciò che qualcun'altro vorra che io sia, non potrò mai realizzare appieno me stessa.

    - Kim, ascoltami. Facciamo una cosa- sussurra prendendomi per le spalle e girandomi verso di lui
    - Non aver paura, non piangere- mi asciuga una lacrima che non mi ero nemmeno accorta di aver versato.

    - In fondo a questo corridoio, ci sono due porte, una di fronte e una a destra. Prendi quella a destra, conduce ad un corridoio buoio e stretto. A quel punto, alla fine di esso, troverai un tunnel sotterraneo sotto ad un tappeto, ci sarà una botola che dovrai sollevare. Scendi di lì e prendi la strada a destra, vedrai una luce in fondo al corridoio. È lì che dovrai andare, é lì che troverai Suho e Chanyeol. - dice velocemente ma spiegando ogni processo dettagliatamente.

    - E tu? Che farai?- chiedo spaventata.

    - Io starò qui, li distrarrò-.

    Scuoto la testa - Non puoi, sono troppi Sehun. Vieni con me- non voglio che si sacrifichi per me.

    - No, non posso. Fidati di me, so quel che faccio. Andrà bene, non aver paura Kim. Se non vai, prenderanno sia me che te e tutto sarà inutile. Tu devi salvarti. - sono così combattuta dal lasciarlo qui, da quando è cominciata la serata, lui ha rappresentato la speranza per me, una proiezione del mio futuro.

    Mi sono fidata all'istante e ora si sta sacrificando per me anche se non mi conosce - Perché dovresti fare una cosa del genere?- domando.

    - Perché è un comando di Suho. Mi ha chiesto di portarti da lui sana e salva. É ciò che farò, costi quel che costi- dice prendendomi per il braccio e conducendomi in fondo al corridoio.

    I passi si avvicinano, si fanno sempre più rumorosi, saranno sicuramente più di dieci persone.

    - Perché segui il comando, rischiando la tua vita?- domando ancora, vorrei dirgli di scappare insieme a me, o almeno tentare. Anche se questo costerebbe la mia vita, la mia libertà.

    - Perché gliela devo, devo tutto a Suho- mormora guardandomi negli occhi quando arriviamo di fronte alla porta a destra. É così grande la sua gratitudine nei confronti del suo capo? È così grande la sua fiducia?

    - Ora vai- apre la porta e mi spinge gentilmente verso essa. - Tonerai?- chiedo volendo piangere, mi sento così codarda.

    - Tornerò - promette prima di spingermi all'interno della porta e chiuderla. Ho giusto il tempo di guardarlo di sfuggita prima che il buio mi circondi.

    Mi appoggio qualche secondo alla porta, cercando di riprendere fiato. Non solo ora mi sento completamente sola, ma sento di aver perso anche una parte di me: il mio lato coraggioso.

    Sono davvero una codarda.


    Riesco a sentire le voci che chiedono dove sono, rumori di lotta e gemiti di dolore.
    Quando mi rendo conto che se arrivo velocemente da Suho e gli altri, loro possono venire a salvare Sehun, inizio a correre più velocemente che posso. Sfreccio nel corridoio oscuro, cadendo più volte ma rialzandomi rapidamente.

  • Posso salvare Sehun come lui ha salvato me, non sarò codarda.

    Seguo le sue indicazioni, é una lotta contro il tempo e richiede tutte le mie capacità.

    Ci riuscirò.

    Quando ho finito di scendere le scale, guardo il tunnel in cui sono. Vedo un puntino di luce in lontananza e senza pensarci sfreccio in quella direzione.

    Non so quanto tempo passa, tutto quello a cui penso é salvare Sehun come lui ha fatto con me.

    Non penso al freddo sulla pelle, all'odore ripugnante di fogna nell'aria, non penso alle mie gambe che bruciano per la fatica.

    Penso solo a correre, più veloce che posso.

    La speranza si rianima quando vedo delle figure in lontananza, ci sono 10 figure, e una di queste è sicuramente Chanyeol.

    Gli corro in contro e lui fa lo stesso appena mi vede.

    - Sei qui!- esclama stringendomi in un forte abbraccio.

    Ho giusto il tempo di sentire il suo odore e la sicurezza che infonde avere le sue braccia a circondarmi, che mi riprendo.

    -Sehun, dobbiamo salvare Sehun!-

     
     
 
   
 
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