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Autore: Lady White Witch    05/01/2017    2 recensioni
Omnia mutantur, nihil interit
Tutto cambia, niente muore
(Motto dell’Agenzia)
[...]
'' … Ma questa Agenzia cos’è? L’hai nominata pure poco fa. ‘’
‘’ E’ un’organizzazione specializzata in casi ‘’strani’’ come il tuo. E’ impegnata da secoli a separare il mondo normale da quello soprannaturale. ‘’
‘’ Ve… vuoi dire che le fate esistono?’’
‘’ Kesekeseke… non solo le fate! Draghi, spiriti della natura, elfi, folletti, divinità un po’ folli ma simpatiche… l’Agenzia si impegna a mantenere in equilibrio queste due realtà, senza che una prevalga sull’altra.’’
‘’ Oh… e voi cosa siete?’’
‘’ Fate. Per un quarto. La nostra bisnonna era una fata[...]
[...]
Finita la storia il turco si portò una mano al mento riflettendo.
“ Uhm, vediamo un po', mi sta chiedendo di accettare nell'Agenzia un ragazzino senza alcun addestramento e che non sapeva assolutamente nulla del mondo magico fino a che non gliene avete parlato voi senza autorizzazione, e che potrebbe per sbaglio creare dei doppelgänger che nel migliore dei casi se ne andrebbero per gettare panico nel mondo e nel peggiore ucciderci tutti nel sonno?”
Il biondo arrossì fino alla punta dei capelli prima di annuire e balbettare un: “J-ja!”
A quel punto Sadiq fece una cosa inaspettata. Sorrise [...]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Un po' tutti, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: Lady White Witch 
Co Autore
 Classicboy
Titolo: The Agency 
Rating Giallo 
Genere fluff, demenziale, romantico, soprannaturale
Coppie  FrUk, Spamano, GerIta, RusAme , SuFin, DeNor, PrHun. 
Avvertimenti: Ooc (pesante Ooc di Belgio in questo capitolo, potete anche considerarla come la sua versione 2p) ,  Alternative universe.         

ATTENZIONE 
Pesante Ooc di alcuni personaggi di questa fan fiction   
Parodia di Martin Mystere, Hellboy e Huntik. Da maneggiare con cautela
. 
Questa long rappresenta un esperimento dell'autrice: ossia è un'antologia di storie a carattere fantasy/parodico dove fluff e divertimento sono i perni portanti. I capitoli saranno autoconclusivi. Perchè chi dice che il fantasy debba essere sempre preso sul serio? Una risata è tutto quel che serve. Come diceva Chaplin:"Un giorno senza sorriso è un giorno perso." 

Trama 
Ah, finalmente a casa. Chi l’avrebbe detto che una missione semplice semplice si sarebbe rivelata un vero incubo? Dopo tanti grattacapi, ora Romano vorrebbe solo riposarsi e stare un po’ in pace. Peccato che abbia una brutta sorpresa al ritorno: suo fratello Feliciano non solo è stato assunto come agente, ma sta per avere la sua prima missione! Cosa è saltato in testa a Sadiq?  
Ma la missione non è così semplice come prospettato da Sadiq, e presto la situazione si complica: Ludwig viene rapito da un drago, Feliciano finisce sul tendone di un ristorante italiano e Berwald incontra Tino, un essere umano imprigionato nel libro che Andy e Wy, due fratelli, stanno leggendo, inconsapevoli di aver scatenato il caos in città. 
In mezzo a tanta baraonda, una strega trama nell’ombra…


Capitolo finale, grazie per averci seguito in questa racoclta di avventure non-sense e super demenziali. E' un finale aperto, che lascerà al lettore la possibilità di immaginare nuove e più esilaranti avventure. Perchè la magia è ovunque, basta solo vedere, vedere e vedere. 


 

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The Agency




Once Upon Time in America (parte 3) – Emma vs Berwald  
(GerIta & SuFin)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Omnia mutantur, nihil interit 
Tutto cambia, niente muore 
(Motto dell’Agenzia)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Wonderland

A seguito della caduta, Ludwig fu il primo a riprendersi, intorpidito, e si ritrovò faccia a faccia con… un coniglio nero.
Ma in Alice in Wonderland il coniglio non era bianco?  
‘’ Ok magari è tutto un sogno – si disse, massaggiandosi le tempie – Magari sono sotto l’effetto di qualche strano incantesimo e …’’
‘’ Ohi biondina, oltre che avere la faccia di Aurora hai anche il suo cervello! – commentò irritato il coniglio – Ma tu guarda se dovevo ritrovarmi di nuovo con voi impiastri tra i piedi! ‘’
‘’ Aspetta… tu sei Malefica? ‘’
‘’ In pelo e ossa, ragazzina! ‘’ esclamò il coniglio, arruffando i baffi. 
Ok, fino a poche ore fa era il suo incubo, un drago sputa fuoco e sputa sentenze che le faceva venir voglia di buttarsi giù dal tetto. 
Ma ora, da coniglio… era adorabile! 
Il tedesco cercava di darsi un contegno, era pur sempre un uomo (attualmente nel corpo di una donna, ma dettagli), ma gli era impossibile!
Dannato sangue di fata che gli faceva amare le cose carine e pucciose! Però, parlando di cose carine e pucciose… dove diavolo era finito Feliciano?! 
Si guardò intorno, e rimase senza fiato nel vedere quanto fosse spettacolare Wondelrnad: il cielo era di zucchero filato rosa e azzurro, sotto i suoi occhi si stendevano ettari di foresta di funghi e fiori giganti. E lui stesso era steso sulla cappella di un fungo! 
Era tutto così colorato e brillante da fargli bruciare gli occhi. Quel momento era la quintaessenza dell’assurdo. 
‘’ Sì lo so – disse Malefica, e solo in quel momento Ludwig si rese conto che l’ultima frase l’aveva detta ad alta voce – Ad Emma è sempre piaciuto stupire. E quella maledetta ci riesce pure! E’ l’unica cosa che dirò mai a favore della mia ex allieva. ‘’
‘’ Emma? ‘’
‘’ Già, tu ti sei persa le ultime notizie eh? Bene, Emma è la disgraziata che ha provocato indirettamente il caos in città e ora sta per cibarsi delle anime dei ragazzi che hanno trovato il libro. Oh, e ha esiliato noi in questo schifo di posto. Che gentile, vero? ‘’ 
Il tedesco si sbattè una mano in faccia. C’erano troppe cose a cui pensare: come uscire da Wonderland, trovare Feliciano, impedire a una strega folle di fare del male a degli innocenti…
Tutto quello il suo oroscopo quella mattina non glielo aveva detto! 
‘’ Perfetto, davvero perfetto – sbuffò – E come faccio a fermarla? ‘’
‘’ Dolcezza, ora non è un problema tuo. Anzi, tu ti devi preoccupare di altro. ‘’
‘’ Sì, di uscire di qui. ‘’
‘’ Cosa in cui io ti aiuterò. ‘’
‘’ Ma davvero? – chiese Ludwig, inarcando un sopracciglio, insospettito da tanta gentilezza  – Perché vorresti farlo? Fino a cinque minuti fa volevi incenerirmi.’’
‘’ Perchè mi piace irritare quella gattara di Emma, ovviamente. ‘’ 
‘’ E come dovremmo uscire da Wonderland? ‘’

 ‘’ Troviamo lo specchio che collega i mondi e riusciremo ad andarcene da questa gabbia di matti – disse Malefica – Io non proverò ad ucciderti, e tu non tenterai di uccidere me. Patti chiari, amicizia lunga. ‘’
‘’ E chi mi dice che non proverai ad ingannarmi? ‘’
‘’ Dolcezza, di specchio c’è ne è uno solo sì… ma mica funziona solo una volta. Ergo, non avrei nulla da ricavarci da un eventuale inganno. Allora, affare fatto? ‘’
Le porse la zampetta, e Ludwig ci pensò su per un po’. Poi, sospirando disse:’’ Va bene, affare fatto. Ma prova ad ingannarmi, e stasera mangerò stufato di coniglio’’
‘’ Hai la mia parola ragazzina, finchè saremo qui puoi anche considerarmi la tua migliore amica. ‘’
‘’ E’ una minaccia? ‘’
‘’ Oh conosci anche tu la storia di quel piccolo diverbio con Ursula? E’ stato più di cinquecento anni fa! ‘’
Il tedesco scosse la testa. Ma ci poteva essere una volta, una sola, in cui le cose andassero come voleva lui? 
‘’ Non ne voglio sapere niente di quella storia  – disse, poi continuò –  Ah, devi aiutarmi a trovare il ragazzo che è caduto qui con me. ‘’
‘’ Il piccoletto che puzzava di pasta e pomodori? ‘’
‘’ Sì, lui. ‘’
‘’ O si sta drogando col brucaliffo o sta coi gemelli – disse l’ex strega – Non so quale delle due opzioni sia la migliore. ‘’
‘’ Nessuna – fu la conclusione del tedesco – Meglio andare, sperando che non sia finito nei guai. ‘’
‘’ Qui a Wonderland? Cara… è certamente  finito nei guai. ‘’ 



Mondo umano
Ospedale San Peter 
Camera di Wy 
 

Andy si grattò la testa. C’era qualcosa di strano nell’aria, e il suo sesto senso gli urlava letteralmente di stare allerta. Guardò fuori dalla finestra, ma non vide niente di sospetto. Eccetto degli alberi che circondavano l’ospedale al posto del parcheggio. 
Adesso agli infermieri gli era venuta la fissa per avere il pollice verde! Stavano esagerando però, quella lì sembrava una foresta! 
Wy lo fissò, incuriosita.
‘’ Fratellone, che hai? Sembra che tu stia aspettando di essere attaccato da un emu!’’
‘’ Qualcosa del genere… non la senti anche tu?’’ 
‘’ Cosa? ‘’
‘’ Questa sensazione… di pericolo. Come se stesse per succedere qualcosa di grosso. Parecchio. ‘’
La bambina roteò gli occhi, spazientita. 
‘’ Ma fammi il piacere ! – esclamò lei – E’ solo stanchezza! Non ti stacchi mai da quel coso, e guarda i risultati . Ora che ne dici di far raccontare a me l’ultima storia e… ‘’
‘’ Mai! Il libro è mio! E poi tu sei in convalescenza, non devi stancarti! ‘’
‘’ Ma sentitelo! Guarda che sei più stanco di me! Hai delle occhiaie da far paura. Da quanto non dormi? ‘’
‘’ Da sei ore. Tipo. Ma ora che mi ci fai pensare… yawh… mi sento stanco in effetti. Vorrei dormire un po’. ‘’
‘’ E dal momento che vuoi dormire un po’, perché non… yawh… dai il libro a me? ‘’
Andy sbuffò divertito e ribatté:’’ Ma Wy… stai sbadigliando anche…yawh… tu! Sei stanca quando me, ammettilo! ‘’ 
‘’ Forse… ‘’
‘’ Ammettilo e…yawh… sai, lascia perdere. Non me la sento di… yawh… gongolare troppo… ‘’
Wy si stropicciò gli occhi e lottò con la crescente voglia di dormire. Lei voleva continuare con le storie, non voleva dormire! Aveva dormito fin troppo in quei giorni! Quando mai se n’era stata buona e tranquilla in un letto? Mai! Ed era tutta colpa della gamba rotta! 
Suo fratello, però, era già sprofondato tra le braccia di Morfeo, lasciando cadere il libro a terra.
Non era giusto, doveva darlo a lei! E ora come faceva a prenderlo?
La ragazzina sbadigliò nuovamente. Era così stanca… 
Scosse la testa. No, lei doveva prendere il libro. Doveva solo escogitare un sistema per farlo.
Certo, pensare sarebbe stato più facile, se non avesse dovuto lottare con la costante voglia di chiudere gli occhi!
Sbadigliò nuovamente. Ok, forse chiudere gli occhi per cinque secondi non era una così cattiva idea. 
Poi dopo penserà a come riprendere il libro. 
Era già sulla buona strada per il regno dei sogni, quando le parve di vedere due uomini entrare nella stanza. 
Il più piccolo disse:’’ Siamo arrivati in tempo! Sono ancora vivi! ‘’
‘’ Prendi lui. Io la bambina.‘’
‘’ Sì! Stando allo Specchio, la strega deve essere vicina. ‘’
‘’ Salviamoli…’’
‘’ Sì, poi ci occuperemo di lei! ‘’
‘’ Io.’’
‘’ Eh? ‘’
‘’ Io mi… occuperò di lei. Tu di loro.’’
‘’ Ma… ok, credo di aver capito. Non possiamo lasciarli soli. Potrebbe esserci qualcuno con la strega. ‘’
‘’ Giusto. ‘’ 
‘’ Non mi fa piacere che tu l’affronti da solo! ‘’
‘’ Andrà… bene. ‘’
Wy non era sicura se quei due fossero reali o meno, ma tale questione non ebbe neppure il tempo di preoccuparla, che anche lei era sprofondata in un sonno profondo.
Si sentì leggera come l’aria… 
 

Wonderland 
Prato della margherite

Ludwig voleva vomitare. 
Il brucaliffo , in quel suo stato di perenne apatia e obliato dall’oppio, gli aveva indicato in maniera assai confusa la direzione in cui aveva visto andare Feliciano. 
Il fottuto campo delle margherite.
Oh, lui se le ricordava bene quelle smorfiose: aveva visto il film così tante volte per colpa di Gil che aveva imparato a memoria ogni singola fotogramma!
E lui… lui odiava le margherite!
Ogni volta che le vedeva sullo schermo, pregava il fratello di risparmiargli tale tortura e di saltare le loro scene.
Ma non c’era verso, il suo fratellone gliele faceva vedere.
‘’ Sii uomo Luddy, non sono mica cattive ‘’ gli diceva sempre. 
Oh come era chiaro che non ci capisse niente! Quelle erano delle vipere, delle stronze di prima categoria.
E Alice era idiota che si lasciava pure prendere in giro da loro!
‘’ Il tuo fidanzato proprio qui doveva venire? – chiese Malefica, drizzando le orecchie – Questo posto è… è così… colorato. ‘’ 
‘’ Lui non è il mio fidanzato! ‘’ protestò il tedesco, maledicendo le sue attuali sembianze femminili e l’assurda visione fiabesca della strega.
‘’ Se lo dici tu… intanto è lui che è venuto a salvarti , e stando alle regole il primo che attraversa prove e pericoli per salvare la principessa è senza alcun’ombra di dubbio il suo principe. O la sua anima gemella. ‘’
‘’ Guarda, nel mondo reale è un po’ diverso. E poi… io sono un UOMO. Chiaro? ‘’
Il coniglio inclinò appena la testa, pensieroso. Che finalmente avesse capito? 
Poi disse:’’ Però, complimenti al tuo chirurgo. Quelle tette sembrano vere. ‘’
‘’ Ma che hai capito? Non sono un trans! Sono una fata! Cioè discendo da una fata! ‘’
‘’ Oh… ecco perché mi ricordi Aurora. E quindi hai ereditato le ali? ‘’
‘’ Ma quali ali! Posso solo trasformarmi in… in questa cosa qui! ‘’
‘’ Non fare quell’espressione così disgustata, conosco persone che ucciderebbero per poter fare quello che fai tu. ‘’
‘’ Allora grazie mille, bis nonna ‘’ fece ironico Ludwig, mentre si addentravano nel territorio delle margherite. 
E se qualcuna di loro faceva qualche commento sui suoi capelli poco femminili o sui suoi vestiti, si sarebbe divertito un mondo a fare il m’ama o non m’ama coi loro petali! 
‘’ Bisnonna, eh? – continuò Malefica – Questo rende il tuo potere ancora più eccezionale. La linea di sangue è corrotta, eppure tu hai le ali. ‘’
‘’ Ancora una volta… non ho le ali! ‘’ esclamò il tedesco, esasperato. 
‘’ Ma sono invisibili, ovviamente – continuò la strega, con lo stesso tono di chi doveva parlare con un bambino – Per renderle tangibili ci vuole allenamento! E si dia il caso che solo le figlie femmine possano ereditarle. Fammi indovinare, dalla tua bisnonna in poi nella tua famiglia sono nati solo maschi, eh? ‘’
‘’ Mhm… si. ‘’
‘’ Allora , cara, sei un caso più unico che raro! Ali ereditate da un discendente maschio! Mai successo.  Solo che , data la natura delle fate… capisci, non esistono fate di sesso maschile… il tuo corpo reagisce a questo poterein una maniera un po’… particolare. ‘’
‘’ Gran bel potere, non trovo alcuna utilità nel trovarmi bloccato in questo corpo, specie durante le missioni. ‘’
Ed era vero: da donna era bella, una bomba sexy diceva suo fratello, ma nella pratica… era inutile. 
Aveva notato come i suoi movimenti fossero più impacciati, e come fosse meno forte negli attacchi diretti. 
‘’ Dolcezza, da un grande potere derivano grandi responsabilità – fu il commento della strega – Ma toglimi una curiosità: mica tu quando ti trasformi, combatti? ‘’
‘’ E cosa dovrei fare, ballare? ‘’
Malefica roteò gli occhi, come esasperata.
‘’ Ma cosa mi tocca sentire! All’Agenzia non ti hanno insegnato nulla sulle fate? Loro non combattono! Mai! La loro costituzione è troppo delicata per gli scontri corpo a corpo, ed usare le armi non è assolutamente nel loro DNA. Anzi, hai mai provato ad usare una pistola, quando sei trasformato?’’
‘’ Sì, ed ho una pessima mira. ‘’
‘’ Questo perché le fate hanno ribrezzo delle armi. ‘’
Ludwig si massaggiò gli occhi. Cara bisnonna, ma non potevi essere, che dire, una semidea della guerra come Elizabeta? 
‘’ E allora cos’hanno di utile?’’ chiese il tedesco. 
‘’ La lingua ammaliatrice – disse Malefica – Con quella, ti fregano. E più è potente, più sono in grado di farti fare qualsiasi cosa. ‘’
‘’ Quella ce l’ha mio fratello. ‘’ 
‘’ Ma non ha le ali, giusto? ‘’
‘’ Ehm… no, lui non ti trasforma. ‘’
‘’ Peccato – commentò il coniglio – In pratica sarebbe stato come una fata purosangue. Senza l’immortalità e la passione per gli spettacoli alla Real Time. Le fate se non fanno qualcosa dando spettacolo, non sono contente. ‘’ 
‘’ Ma oltre alla lingua ammaliatrice? – chiese Ludwig – Le fate hanno solo questo potere? ‘’
‘’ Beh no, hanno le ali. Il potere di una fata sta tutto là. Più sono belle o appariscenti, più la fata è potente. Mica servono solo per volare! Producono una speciale polvere che spezza gli incantesimi. E poi… mhm… oh sì… le fate possono alterare la realtà. Hai presente la fata madrina di Cenerentola? O le tre madrine di quella smorfiosetta di Aurora? Ecco, stiamo lì. ‘’ 
‘’ E’ tutto molto interessante – disse Ludwig – Ma tu perché me lo stai dicendo? Non certo per farmi una lezioncina di antropologia culturale. ‘’
‘’ Beccata. Sai, forse c’è vita in quella testolina bionda… comunque, passando a cosa serie… sarei interessata ad averti come allieva. O allievo, come preferisci. ‘’
‘’ Perché? ‘’
‘’ Perché Emma è stata un totale fallimento – ammise controvoglia Malefica – E non mi va di andare in pensione sapendo di aver avuto una sola allieva megalomane e demente. Inoltre, le margherite qui stanno emanando un profumo simile al siero della verità, e anche se non volevo ti ho detto tutto quello che mi passava per la testa. ‘’
‘’ Merda. ‘’
‘’ Hai perfettamente riassunto la situazione. Ora, sperando che non ci siano altre rivelazioni choc o strappalacrime da fare… quello lì che sta ballando come un deficiente è il tuo amico? ‘’ 

Mondo Umano
Ospedale San Peter 

L’incantesimo del sonno che lei aveva eseguito aveva avuto effetto… peccato che fossero intervenuti due guastafeste a salvare i ragazzi! Ora Emma era bloccata nella stanza con uno dei due, e storse la bocca mentre osservava il ragazzo che le si era posto davanti.
 Un biondino piuttosto alto con gli occhiali e un'espressione seria. 
Scrollò le spalle: nulla di che.
 Si sentiva leggermente irritata che un mister nessuno avesse deciso di frapporsi tra lei e le sue due prede, ma era ancora in tempo per prenderle. 
"Non so chi tu sia ragazzino, ma ti darò un consiglio: lasciami passare se non vuoi fare un brutta fine. "
" No " fu la risposta del biondino, che evidentemente aveva voglia di fare l'eroe. 
Ah giovani moderni. Ma nessuno capiva che essere eroi comportava sfighe a non finire ?
 Basti vedere Sigfrido per farsi passare completamente la voglia di imprese e compagnia bella. 
'' Vuoi morire da eroe? Classico di voi uomini." 
" No...ti fermo"
 Qui Emma dovette trattenersi dal ridergli in faccia. 
Non era un comportamento da signora, dopotutto. 
" E come vorresti farlo, mio monosillabico amico? ''
 " Così. "
E prima che Emma potesse rendersene conto il biondo portò le due mani in avanti e un'ondata di neve e ghiaccio so abbatté contro di lei. 
Furono solo i riflessi e le abilità sviluppatesi dopo secoli e secoli che le fecero alzare una barriera e la protessero dall'attacco.
 " Ma che diavolo...?!" fu l'unica cosa che riuscì a dire, prima che l'altro cercasse di imprigionarla in una torre di ghiaccio. 
Con un gesto della mano la belga ruppe le mura, prima di guardare con nuovo interesse il suo avversario. 
Bella sorpresa, una regina delle nevi uomo le mancava. 
Quasi le dispiaceva aver mandato Malefica a Wonderland, le sarebbe piaciuto vedere la sua faccia. 
'' Regina delle nevi, eh? Probabilmente una delle tue antenati era una mia amica . Forse, in virtù di questa amicizia, ci andrò morbida con te."
 " O io con te." 
" Credimi di poter competere con me, che ho creato le Regine delle nevi? Io conosco i vostri poteri meglio di voi. Conosco i vostri punti di forza... e i vostri punti deboli."
Berwald sentì un brivido lungo la schiena, mentre l'altra lo osservava con un leggero scintillio negli occhi. 
L'attimo dopo due tigri di fiamme viola presero forma dietro alla strega, ruggirono e si fiondarono addosso allo svedese, che non poté fare altro che cercare di schivare gli attacchi di quei due gattoni extra large. 
" Oh, andiamo, non vuoi giocare con i miei cuccioli?" lo provocò Emma ridendo.
Ovvio che il fuoco fosse il suo punto debole. E gran bel addestramento aveva ricevuto da Sadiq, che non si era mai preoccupato della piccola eventualità di trovarsi faccia a faccia con un pirocineta o una strega come Emma! 
Ma doveva mantenere la calma e, per prima, a cosa, tenere lontana la strega da Tino e i ragazzi. 
Congelò la porta , ed evito un attacco delle due tigri, abbassandosi appena in tempo.
Dopodiché si alzò e corse incontrò ad una delle due. Questo sembrò coglierla di sorpresa, ma subito si riprese e gli venne incontro a sua volta. 
Quando furono vicini Berwald si chinò, congelò il pavimento e slittò in mezzo alle zampe della creatura. 
Una zaffata d'aria calda gli centrò il viso e gli seccò la gola, ma subito si rialzò e puntò su Emma. Era la più classica delle strategie: non puoi sconfiggere le creature? Punta al loro padrone. Peccato che si fosse dimenticato dell'altra tigre, che subito gli piombò davanti ruggendo.
" Davvero amico? - fece Emma - Credi che sia così sprovveduta da rimanere qui, a farmi le unghie, lasciandoti la possibilità di attaccarmi?" 
'' In verità... si."
 " Bah, hai conosciuto troppe streghe come Malefica. Io faccio parte della nuova generazione , di quelle che piuttosto che fare io monologo da cattivone prima fanno fuori la principessa e il suo cavaliere. Io sono la novità che presto spazzerà via il vecchiume! A cominciare da te.." 
Lo svedese roteò gli occhi. Davvero Vargas era stato con una tipa simile? Come aveva fatto a non capire che fosse una strega ? ! Ma non era quello il punto cruciale: come liberarsi di quei due milioni troppo cresciuti, senza finire arrostito? Uno era alle sue spalle, l'altro di fronte. 
Poi, gli venne un'idea. Cosa succede quando due fuochi si incontrano? Scoppiano oppure...si annullano? Non lo sapeva, ma perché non provare ?
All'istante creò una sfera di neve e la buttò addosso alla tigre, centrandola in pieno muso. Ripetè l'operazione un paio di volte prima fino a ché non colpì la creatura in pieno orecchio. Questa reagì ruggendo infastidita. 
" Ehi tu! - urlò, attingendo al proprio Mathias interiore e urlando – Sai… sei brutto! Brutto sì… meglio… le tigri! ’’ 
L'animale ruggì indignato prima di corrergli contro. 
Berwald creò una pista di ghiaccio e scivolò verso l'altra tigre, mentre lanciava una ventata di ghiaccio contro quella dietro per creare una cortina di nebbia che la nascondesse. 
" Ehi, tu ! - urlò all'altra tigre – sai… somigli… a un topo!’’
L'altro essere ruggì e gli si fiondò contro, ignaro che si stava lanciando anche contro l'altra tigre.
Purtroppo , quando le due tigri si scontrarono, le fiamme non si estinsero. Al contrario , si unirono per diventare una sola, grande tigre.
 " Mhm...bel trucco eh? - intervenne Emma - Vedi, non sono stupida. Le mie creature sono create per poter far fronte a qualsiasi anomalia o...cambio di strategia. Sono versatili. Come me! Dovrai inventarti qualcosa di meglio per aver la meglio su di me." 
" Perché sei ancora qui...se puoi...andartene?" 
" Non lo sai? Prima di mangiare, fa sempre piacere assistere a uno spettacolo. "
Forse fu il tono usato, oppure il fatto che per quella strega uccidere qualcuno non significava assolutamente nulla, oppure ancora che non lo riteneva nulla di più che un semplice spettacolo, fatto sta che Berwald sentì una rabbia insormontabile crescergli nel petto. All'istante l'atmosfera si fece più fredda e il fiato cominciò a uscire come nuvolette condensate. La tigre ruggì, solo che stavolta pareva più un ruggito di dolore, mentre sempre più vapore usciva dalla sua sagoma. 
" Ma cosa...?" fu l'unica cosa che riuscì a chiedersi Emma, prima di spostare lo sguardo su Berwald. Il ragazzo si era rialzato e ora stava guardando con aria decisa e molto, molto arrabbiata in direzione della strega.
 "Io... ti fermerò..." fu l'unica cosa che disse lo svedese, anche se era stanco, debole e in svantaggio rispetto alla sua avversaria. 
" No, non puoi. Il fuoco scioglie il ghiaccio. Sempre." 
" Ed è qui che ti sbagli - intervenne una nuova voce – Il  ghiaccio può bloccare anche il fuoco. Sempre se si è in grado di controllare lo Zero Assoluto." 
Emma si pietrificò, sinceramente sorpresa. Una figura eterea cominciò a formarsi accanto a Berwald, ma anche se i suoi tratti non erano distinguibili, lei riuscì comunque a capire chi fosse.
'' Elsa? Tu qui? Ma dovresti essere morta! Stecchita! Insomma... tu non fai neppure parte di questo libro. Come diavolo fai ad essere qui adesso? Sei un fantasma? "
Berwald vide l'immagine farsi più nitida, e diventare una donna dai capelli biondi ed un espressione seria. Indossava un abito blu ghiaccio e al polso aveva un amuleto simile a quello di Tino. 
Chissà perché gli sembrava che gli assomigliasse un po'...
 " Certo che non sono un fantasma. Almeno, non nel senso classico del termine. Sono qui grazie a questo – disse, mostrando l’amuleto che aveva al polso – Dal momento che tu di amuleti non te ne indenti, né di magia bianca, non perderò tempo spiegandoti a cosa serva. Anzi, credo che non ci capiresti neppure un granché. Ti dico solo una cosa: ora che sono qui, ho due obiettivi. Il primo, rintracciare il proprietario dell’altro amuleto gemello. E secondo… sconfiggerti. ‘’
La belga era spaventata. 
Questo non lo aveva previsto, c'era il rischio che il suo piano andasse a rotoli. 
"No, non è possibile... stai vaneggiando! Non so cosa tu sia, ma ti sconfiggerò, e sconfiggerò anche questo ragazzino! I giochi sono durati anche troppo!" e schioccò le dita. All'istante altri fuochi viola si accesero attorno ai combattenti, solo che stavolta sembravano fare molta più difficoltà a condensarsi e a prendere forma.
Ma successe qualcosa di incredibile: i fuochi divennero dei piccoli blocchi di ghiaccio e si schiantarono a terra finendo in frantumi .
" Come hai fatto?" ringhiò Emma.
‘’  Te l'ho detto...lo Zero Assoluto. Ci ho impiegato anni prima di riuscire ad esercitarlo, ma vedo che sono stati anni ben spesi."
 " Il fuoco non è la mia unica arma." 
" Ma qualsiasi altro elemento cede al ghiaccio."
Emma strillò mentre richiamava tutti gli elementi del suo arsenale magico contro la regina di ghiaccio: fulmini, alberi, terra, acqua, aria, lava. 
Ma ciascuno di essi si congelava e cadeva a terra distruggendosi in mille pezzi. Elsa osservava con cipiglio severo la strega. 
Nel frattempo Berwald aveva il suo bel da fare contro la gigantesca tigre di fuoco viola, che non sembrava proprio aver voglia di scomparire, ma memore di quanto gli aveva detto prima lo svedese sembrava più che intenzionata a ridurlo in poltiglia.
'' Usa lo Zero Assoluto ragazzo - gli disse Elsa, mentre combatteva contro Emma - So che sei in grado di farlo. Sei un mio discendente, dopotutto."
 " Io..." 
" Concentrati. Non sei solo forza bruta li. Il ghiaccio è grazia, può essere controllato." 
Bella sfida per uno che  da quand’era nato considerava da sempre i suoi poteri come una maledizione.
E poi… Grazia? Lui che doveva usare il suo potere con grazia? 
Lui che Sadiq non faceva più avvicinare alla credenza con le porcellane nel suo ufficio perché l'ultima volta ne aveva per sbaglio distrutto metà avrebbe dovuto usare i suoi poteri con grazia? 
Se Mathias avesse sentito quella frase sarebbe scoppiato a ridere... No! Lui doveva farcela! Anche perché, non aveva altra scelta, specie se voleva sconfiggere quel bestione di fuoco. 
Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro mentre immaginava tutte le cose più fredde che gli potessero venire in mente: il mare del nord, le serate d'inverno in Svezia, quando si era rotto il riscaldamento all'Agenzia la notte di Capodanno, le mani di Lukas quando gliela aveva dovute stringere, le partite a palle di neve con Mathias quando erano bambini. 
Ma quei pensieri comportavano un prezzo, e non solo l’ambiente si faceva più freddo, ma anche dentro di lui, lì dove c’era il cuore.
Elsa sorrise, anche se sembrava un po’ preoccupata. 
" Bisognerebbe correggere ancora qualcosa, ma hai capito la tecnica. Ora, puoi affrontare ad armi pari il tuo avversario." 
" Cosa? Eh no, non se ne parla ! Cucciolo, vieni qui! " 
La tigre torno da Emma, che si sedette sul suo dorso come se niente fosse. 
'' Ho perso già abbastanza tempo per giocare con voi. Cucciolo, sfonda la porta di ghiaccio e andiamo a prendere il pranzo. Io le loro anime e tu i corpi, va bene? "
La tigre ruggì e si fiondò contro la porta, ma all'istante un ulteriore muro di ghiaccio si formò di fronte.
 L'essere andò a sbatterci col muso contro e si ritirò con un miagolio di sorpresa. "Ma cosa...?!"
 "Hai esitato troppo Emma, ormai lui ha capito come usare lo Zero Assoluto. Non riuscirai a sfuggirgli! ‘’ 
'' Io non esito mai! Seguo solo delle precise scelte strategiche!" 
" Ma davvero? E la tua strategia cosa ti suggerisce di fare ora , dal momento che sei finita?" 
" Chi lo ha detto, cara?"
 Con uno schiocco delle dita, fece apparire il libro delle fiabe, e si mise a sfogliarlo. 
" mhm...chissà a che pagina stanno i giganti " 
Ma il libro ,per volere di Elsa e del suo discendente, si tramutò in ghiaccio e sfuggì dalle mani della strega. 
Si ridusse in mille pezzi, e la sua distruzione causò un’onda d’urto di magia che coinvolse i tre presenti e che si disperse per la cittadina. 
Emma andò nel panico.
‘’ Oh cavolo, questo non doveva succedere… affatto… ‘’
‘’ Cos’è, hai paura? ‘’
‘’ Senti bella, si è appena liberata una magia che era stata incanalata per più di seicento anni. Tutti gli utenti di magia qui presenti… Beh dai hai capito, non c’è bisogno che lo dica io.’’
Elsa inclinò la testa, con fare innocente, e disse:’’ No, non ho capito. Saresti così gentile da spiegarmelo? ‘’
‘’ Che stronza… lo hai capito benissimo, ma vuoi sentirmi dire che ora siamo sovraccarichi di magia e che probabilmente nessuno di noi tre può più controllare la sua magia. E questo vuol dire… ‘’
‘’ Che te ne devi andare ‘’ disse molto tranquillamente l’altra donna, meritandosi un’occhiataccia di fuoco da parte della strega. 
Emma odiava dover ammettere la sconfitta (specie di fronte a un novellino e a una specie di fantasma) ma sentiva già qualcosa che non andava coi suoi poteri, e la creatura sotto di lei stava perdendo consistenza.
Doveva andarsene, se voleva mantenere un briciolo di dignità e di reputazione come strega figa. 
‘’ Tsk… io per questa volta lascio perdere tutto. Ho ben altri piani in mente, che sicuramente avranno un ottimo esito! Le profezie non sbagliano mai, del resto. Ed io ho una profezia dove sono protagonista indiscussa !’’ 
‘’ Di quale profezia stai… ‘’ 
‘’ Ergo – continuò la strega, ignorandola - Tenetevi questa città e quei due ragazzini. Per me, sono inutili. ‘’   
Emma ringhiò come un gatto mentre borbottava sottovoce la formula del teletrasporto che l'avrebbe riportata a casa.
Lanciò un ultimo sguardo di fuoco a Berwald. Questo era avvolto da una luce azzurra che tendeva al bianco. In controluce sembrava che i suoi vestiti avessero cambiato foggia. diventando quelli di un principe... o di un re? 
" Per questa volta l'hai avuta vinta tu, ragazzino, ma non pensare che sia finita qui! La profezia mi ha destinato a grandi cose e né tu, né tantomeno la ridicola Agenzia di cui fai parte potrete fermarmi! "
La strega scomparve, lasciando i due da soli. Lo svedese rischiò di svenire, ma prontamente Elsa lo riprese tra le sue braccia.
‘’ Mi dispiace dirtelo proprio ora… ma  c'è un problema..." 
" Ancora?" 
" Beh si...ormai le creature magiche non hanno più una casa, con il libro distrutto. Rimarranno tutte qui. L'Agenzia avrà un bel po’ di lavoro da fare. A meno che..."
"A meno che..." domandò esitante Berwald, che già credeva di sapere cosa l'altra voleva dirle.
 "Beh, potete portarveli tutti dietro all'agenzia. Tanto, di spazio ne avete. Dovrete solo ospitarli per un po' prima di trovare il posto adatto dove inserirli" 
Lo svedese impallidì al pensiero di avere tutti quei matti all'agenzia. Non osava immaginare come avrebbe reagito Sadiq. 
"Altra possibilità?" domandò speranzoso.
" Farli vivere qui. La città sembra carina, e molto ospitale. E ci sono molto spazi verdi, adatti per orchi e giganti. I cattivi non sono poi così cattivi, se vengono lasciati in pace. Tremosine per esempio è molto simpatico. " 
Lo svedese non sembrava del tutto convinto. Però, la questione delle creature delle fiabe libere lasciava spazio ad un altra questione: Tino. Ora che era libero, cosa vorrà fare? 
C’erano tante domande che si affollavano nella sua mente, ma non riuscì a formularne in maniera concreta neppure una, che perse i sensi. 
L’ultima cosa che gli parve di sentire, fu la voce di Tino chiamare il suo nome… 


Wonderland 
Campo delle Margherite

‘’ Feliciano… ‘’ 
‘’ Luddy, finalmente sei qui! Vuoi ballare anche tu? ‘’chiese raggiante il ragazzo, continuando a saltellare come un ossesso. 
Le signore margherite erano assai simpatiche, e avevano una voce bellissima! E sapeva cantare persino Maria Callas! 
Loro sì che erano dei veri talenti! Al nonno sarebbero piaciute tanto,e probabilmente le avrebbe monopolizzate per farsi cantare tutta la discografia di Pavarotti!
Si stava divertendo tanto! Solo, perché il suo amico (o amica? Era difficile capirlo quando qualcuno che conosci può cambiare sesso a piacimento )era tanto irritato? Aveva fatto qualcosa di male? E perché un coniglio nero col panciotto lo stava seguendo? 
‘’ Lo abbiamo perso – disse il coniglio. Wow forte, un coniglio parlante! C’era davvero di tutto in quel mondo – Sicuramente si sarà fatto abbindolare dalla voce di una di queste smorfiose. Ti consiglio di cercarti un altro principe azzurro, cara.’’
‘’ Non è il mio principe azzurro – ribattè stizzito Ludwig – E no, io non me ne vado senza di lui! ‘’
‘’ Ve… allora vieni a ballare con me! ‘’
‘’ No Italien. Dobbiamo tornare al nostro lavoro, ricordi? ‘’
‘’ Abbiamo un lavoro? ‘’ chiese lui, inclinando la testa. 
Una delle margherite rise di gusto, e disse: ‘’ Un lavoro ben noioso, mio caro. Resta con noi, sicuramente è più divertente. Ci piace tanto guardarti ballare. ‘’
‘’ Ma Luddy… ‘’
‘’ Può ballare con te, non vediamo alcun problema. ‘’ 
Il tedesco scosse la testa, e con un sorriso forzato (strano, con Feliciano riusciva sempre a sorridere molto liberamente!) disse:’’ Non sono bravo a ballare e … ‘’
‘’ Un momento – l’interruppe una delle margherite – Sei una fata? Mi sembra di vedere le tue ali. ‘’
‘’ Visto ? Lo hanno detto pure loro! ‘’ esclamò il coniglio, soddisfatto. 
‘’ Ma dove diavolo le vedono queste ali… - borbottò Ludwig, per poi dire – Sentite, non sono una fata. Non del tutto, intendo. Discendo da una fata, però. ‘’
‘’ Che grado di parentela? ‘’ chiese la margherita al centro del gruppo. 
‘’ Bisnonna. ‘’
‘’ E hai le ali… wow, sei incredibile. ‘’
‘’ Grazie per i complimenti, ma… il mio amico ora deve venire con me. ‘’
‘’ Oh… ma deve proprio? Ci stava divertendo così tanto. ‘’
‘’ Sì, deve! ‘’ disse il tedesco, con un tono che non ammetteva repliche. Era così autoritario! Come un militare. Anche da donna! 
Ed era bello, in tutte e due le sue forme. 
E più lo guardava, più sentiva il desiderio di voler ballare con l’amico. 
‘’ Va bene Lud… ma prima balliamo! ‘’ esclamò l’italiano, che senza troppi complimenti lo prese per un braccio e lo trascinò nella sua folle danza. 
‘’ Ecco, adesso ho perso pure la mia probabile allieva – disse il coniglio, inacidito – Odio Wonderland.’’
‘’ Non essere acida – disse una margherita – E goditi lo spettacolo! Non è mica cosa da tutti i giorni vedere due innamorati ballare, dimentichi del resto del mondo. ‘’
‘’ COME VE LO DEVO DIRE? – urlò rosso in viso Ludwig - LUI NON E’ IL MIO RAGAZZO!’’ 
‘’ Che carina… è nella fase della negazione! ‘’
‘’ Davvero adorabile, sorelle. ‘’
‘’ Non vedo l’ora di poter partecipare al loro matrimonio! ’’ 
‘’ Io le ammazzo tutte ‘’ disse il tedesco, più a sé stesso che a Feliciano che, ahi lui, era completamente partito per altre lande. 
Bisognava rimettergli un po’ di sale in zucca con il buon vecchio metodo militare! 
‘’ Mi dispiace Italien, questo farà più male a te che a me… ‘’ 
Le margherite guardarono inorridite lo spettacolo che le si parò loro davanti. 
‘’ Non può essere… lo sta schiaffeggiando!’’
‘’ E molto violentemente, sorella! Urgh… quel calcio era forte! Povero Feli!   ‘’
‘’ Ma… da dove ha preso quella clava? O mio Dio, non posso guardare! ‘’
La sola a non sembrare affatto turbata, era Malefica, che sembrava divertirsi un mondo. 
‘’ Cavolo! – esclamò l’ex strega – Dove sono i pop corn? Questa è una scazzottata coi fiocchi! ‘’
‘’ Sei senza cuore. ‘’
‘’ Sì sì dolcezza… intanto questa qui deve essere assolutamente la mia prossima allieva! Ha carattere! ‘’ 
‘’ Crudele! Io non posso guardare! E’… è… ‘’
‘’ Tsk tranquilla – commentò Malefica, ghignando – Ha finito. Lo ha messo completamente k.o’’
Ludwig, trascinando un Feliciano pesto e intontito per la collottola della camicia, si avvicinò al gruppetto. 
‘’ Bene, ora che finalmente il mio amico ha ripreso un po’ di buon senso… sapete dirci dove si trova lo specchio? ‘’
‘’ Quale specchio? ‘’
‘’ Quello che può farci tornare a casa – precisò Ludwig – Insomma, che collega Wonderland al mondo umano. ‘’
‘’ Ahhhhh… quello specchio… beh, ce l’ha la regina di cuori. Non so se ti conviene andare da lei perché…sai … non ci sta tanto con la testa. ‘’
‘’ Sì conosco la storia  – l’interruppe Ludwig – La regina di cuori vorrà la mia testa e cercherà di ammazzarmi. Normale routine insomma. Malefica, andiamo. ‘’
‘’ Vengo vengo… e non darmi ordini biondina! ‘’ 

Mondo Umano
Ospedale San Peter

Sentiva caldo. Un caldo piacevole, in netto contrasto con il freddo che gli era penetrato sin dentro le ossa.
Era piacevole stare lì. Quasi non si voleva svegliare… 
‘’ Guarda che baciarlo non è necessario. ‘’
‘’ Ma non si sveglia! ‘’ 
Berwald lentamente riaprì gli occhi, ritrovandosi tra le braccia di Tino… e con il viso del finlandese a pochi centimetri dal suo. 
‘’ Io ora lo bacio e… oh, ti sei svegliato! Come ti senti? ‘’ chiese il biondo, accorgendosi del risveglio dell’amico. 
Lo svedese arrossì fino alla punta dei capelli, sentendo il cuore che gli batteva forte fino a scoppiargli. 
Troppo vicino, troppo vicino! Lui fece per alzarsi, ma ebbe un mancamento e quasi svenne di nuovo. 
‘’ Non così in fretta – lo riprese Tino – Il tuo corpo si sta ancora riprendendo dall’aver utilizzato lo Zero Assoluto. ‘’ 
‘’ Era una situazione d’emergenza – disse solo Elsa – Era necessario. ‘’
‘’ Stava per morire assiderato! ‘’
‘’ Ma tu lo hai salvato. ‘’
‘’ Sei esasperante come seicento anni fa!’’ 
‘’ Ironico, stavo per dire lo stesso di te! ‘’ 
Berwald si sentiva ancora la testa pesante, e non capiva perché Tino all’improvviso fosse tanto scontroso con Elsa. 
‘’ Cosa… succede? ‘’ chiese, mentre si sentiva la testa scoppiare.
Elsa sospirò, e rispose:’’ Vecchi rancori, mio caro. Più da parte sua che da parte mia.’’
‘’ Hai usato mia sorella come tutte le altre. ‘’
‘’ Scusa, ma chi te lo ha detto? – ribattè gelida lei –  Non dirmi che hai passato questi seicento anni credendo che abbia trattato tua sorella come tutte le altre! ‘’
‘’ Perché, non è così?’’
‘’ Certo che no! – sbottò indignata Elsa – Noi ci siamo sposate! E ha fatto da madre, splendidamente aggiungerei, ai figli che avevo avuto da una precedente relazione che… mhm…  Ok, questa è un’altra storia che assolutamente non ha alcuna attinenza con noi… quello che sto cercando di dirti, è che io e lei abbiamo vissuto insieme una vita bellissima. Felici. ‘’
‘’ Ah… vuol dire che…’’
‘’ Che tutte le tue paure erano infondate – continuò l’ex regina dei ghiacci – Completamente, aggiungerei. ‘’
‘’ Io… non so che dire… ‘’
‘’ Se non mi credi, prendi questo – gli disse lei, porgendogli l’amuleto che le aveva permesso di presentarsi in quel tempo – Contiene tutti i ricordi della vita che Ada ha vissuto con me. Sperava che un giorno lo avessi tu. Non ha mai perso la speranza che, un giorno, tu saresti tornato nel mondo umano. A quanto pare, aveva ragione. ‘’
Tino sgranò gli occhi, e con la mano tremante prese l’amuleto.
‘’ Io… io non so se voglio vedere o meno. ‘’
Elsa scrollò le spalle, e disse:’’ Fa come vuoi, la decisione spetta a te. Io sono qui solo per consegnartelo. Ada me l’ha dato per questo. ‘’
‘’ Lei è… ‘’
‘’ In paradiso, ad aspettarmi. Non sai quanto è irritata dal non vedermi arrivare. Son seicento anni che aspetta. ‘’
‘’ Quindi – intervenne Berwald – Sei veramente un fantasma. ‘’
‘’ Non mi definirei così, e sarebbe piuttosto riduttivo d’altra parte. Sono… un messaggero, ecco – precisò Elsa – Dovevo consegnare questo amuleto al suo legittimo proprietario, e l’ho fatto. Adesso, posso anche andarmene in pace. ‘’
La sua immagine cominciò a tremolare, e lei sorrise.
‘’ Sembra che sia arrivato il momento – disse semplicemente, cominciando pian piano a svanire  – Beh, Tino… ti lascio in mani sicure. Ti do un ultimo consiglio: goditi questo nuovo mondo.  ‘’
‘’ Elsa… ‘’
‘’ Sì?’’
‘’ Saluta Ada da parte mia. ‘’
‘’ Certamente… le dirò che vi rivedrete tra molti anni, ok?’’
‘’ Sì… minimo cent’anni. ’’
Elsa parve contenta della risposta ricevuta, e disse:’’ Vivi bene, Tino. Ah… ora che gli amuleti sono insieme, scoprirai che hanno altri poteri… piuttosto interessanti.’’
E dopo aver detto ciò,  scomparve del tutto, lasciando i due ragazzi da soli. 
Era tutto risolto? Magari… 
Di problemi ce n’erano  altri: dovevano trovare un modo per far cessare il panico in città, spiegare al sindaco e allo sceriffo cosa era successo e convincerli ad accogliere le creature magiche rimaste senza casa. 
Ah… e dovevano ritrovare Beilschmidt e Vargas. Per fortuna, almeno quello se lo poterono risparmiare. 
‘’ Ci siamo persi qualcosa? ‘’ chiese l’agente Ludwig, entrando in camera in quel momento. 
Aveva ancora l’aspetto di una donna, ed era ricoperto di vari tagli e abrasioni. Inoltre, aveva un vistoso occhio nero. Tuttavia, Feliciano sembrava ancora più pesto di lui, col volto gonfio e gli occhi neri quanto quelli di un panda. 
‘’ Cosa vi è successo?’’ chiese lo svedese, vedendo come i suoi due colleghi erano ridotti. 
‘’ Lunga storia – disse solo Ludwig – Abbiamo avuto il nostro bel da fare a Wonderland, tra cappellaio matto, regina di cuori… tutto per riuscire a trovare lo specchio che ci avrebbe riportato a casa!  ‘’
‘’ Già – disse Feliciano – Lud ha chiesto di essere riportato dove c’era il libro delle fiabe da distruggere. Io non ci ho capito molto… a dire il vero, mi sa di essermi perso un bel po’ di cose. Tipo, quel simpatico coniglio che era con noi…‘’ 
‘’ Non preoccuparti, Italien. Succede anche ai migliori di noi. ‘’
‘’ A proposito Lud… ‘’
‘’ Ja?’’
‘’ Non dovremmo festeggiare?’’
‘’ Perché? ’’
‘’ Ve.. adesso la regina di cuori sei tu! – esclamò il più piccolo – L’hai spodestata, sconfitta… insomma, ti ha ceduto la corona! ‘’ 
‘’ Già… a proposito, meglio se quello che  è successo a Wonderland con la regina di cuori rimanga tra noi, ja?’’
Feliciano inclinò appena la testa, sbattè le palpebre un paio di volte, e chiese:’’ Perché? Sei stato fantastico! E sei una regina! O re, ve? ‘’
‘’ Feli, se mio fratello lo viene a sapere, mi prenderà in giro a vita. Credimi, non voglio rischiare. ‘’
‘’ Oh… non capisco. ‘’
‘’ Meglio così, italien. Meglio così. ‘’
‘’ Ve… però ora che ci penso… non riesci ancora a tornare uomo? ‘’
‘’ Ehm… forse ora è meglio se non tenta di usare i suoi poteri (di qualsiasi natura siano) – intervenne Tino , attirando la loro attenzione – C’è stato un sovraccarico di magia, poco fa. Chiunque abbia dei poteri, è meglio se non li usa. Non qui, almeno.‘’
‘’ Perfetto… - borbottò Ludwig - Ho una domanda:  tu chi sei? ‘’
‘’ Sono Tino, e sono un amico di Berwald. E se volete, vi racconterò tutto quello che è successo mentre non c’eravate. Sembrate parecchio… confusi. ‘’ 
‘’ Oh non ne hai idea. ‘’
‘’ Ve… posso stendermi a letto? Non mi sento tanto bene. ‘’
‘’ Uhm certo… allora, da dove comincio? Ah sì… il libro… ora che è stato distrutto, temo che l’Agenzia avrà un gran bel da fare con questa città. ‘’
‘’ Come se fosse una novità – commentò Ludwig, sospirando – Dopo chiamerò Sadiq… sperando che Romano non abbia distrutto tutto. Di nuovo. ‘’
‘’ Non ho idea di chi sia questo Romano… comunque, ci sono un paio di cose che dovreste sapere… ‘’
"Possiamo aspettare? - chiese Feliciano, sbadigliando - Sono cooosì stanco. Mi pare di aver corso per anni."
"Abbiamo troppo da fare, Feliciano."
"Il resto può attendere. Dopotutto, che fretta c'è?"
Ludwig stava per rispondergli il nostro lavoro è la priorità, dobbiamo occuparci di queste creature ma uno sbadiglio mise fine sul nascere alla sua frase ad effetto. 
Feliciano sorrise trionfante.
"Visto? Anche tu sei stanco. Su dai, risposiamo: per un'oretta mica verrà la fine del mondo."
"In un'ora si vince o si perde una guerra."
"Non essere fatalista - commentò l'italiano - Il tempo lo abbiamo, ve... "
"No, non abbiamo tempo. Lo abbiamo perso in giro per Wonderland e..."
"Ssshhhhh - fece l'italiano, posandogli un dito sulla bocca - Ve... non ci pensare. Abbiamo bisogno entrambi di una siesta."
"No."
"Ve... sì. O vuoi che ti ricordi il tuo scontro con la regina rossa?"
A quel punto il tedesco rabbrividì. No, meglio non ricordare quello che era successo con l'ormai ex regina. Scosse la testa e disse:"Solo dieci minuti, non di più. Poi andremo dal sindaco."
" Ve... sì! Grazie!"
Ludwig sospirò. Che bel compagno si era scelto. In futuro le loro missioni non saranno affatto facili. Ma di che si stupiva? Dopotutto, lavoravano per l'Agenzia. 
Eh già, il mondo era proprio al sicuro. Era in mani così capaci...

   
 
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