Crossover
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Autore: Suikotsu    26/05/2009    5 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 96: L’AVANZATA DEL NEGROMANTE
 
 
 
Arthas proseguì sul campo di battaglia: dovunque c’erano soltanto cadaveri.
“Il mio signore non si sporcherà le mani. Meglio che mi occupi io di sradicare le ultime resistenze…”
Infatti, oltre i cadaveri, si erano radunati alcuni superstiti.
Arthas puntò verso di loro la sua spada.
“Scansatevi! Siete d’intralcio a me e al mio signore, Lord Saddler!”
I soldati umani alzarono le spade e le lance.
“Mai! A morte!”
I guerrieri lo caricarono: il generale notò un torcia accesa a pochi metri da lui.
“Basterà.”
L'uomo schioccò le dita, trasformando la fiammella in una vampata che avvolse i soldati, cuocendoli nelle loro armature.
“Patetico.”
Arthas continuò a spianare la strada al suo signore.
Non molto lontano, alcuni uomini lo stavano osservando.
“L’incantesimo è quasi pronto. Dovete tenerlo a bada per pochi minuti.”
“Non preoccupatevi. Ce la faremo.”
Tre soldati sbarrarono il cammino.
Il cavaliere li esaminò qualche istante: erano dei veri colossi, grossi quanto lui, armati rispettivamente di una mazza enorme, di uno spadone mostruoso e di una alabarda.
“Illusi. Le dimensioni non sono tutto in combattimento.”
“Non ci fai paura!”
“È inutile. Ma se proprio ci tenete a morire, vi accontenterò.”
I tre attaccarono insieme. Arthas alzò Frostmourne, parando il colpo: i guerrieri spinsero con tutte le loro forze, ma il generale era molto più forte di loro tre messi assieme, e li sbatté a terra.
“Penoso.”
“Non mi arrendo!”
Il soldato armato di mazza si rialzò di scatto, ma il generale afferrò l’arma, e sotto gli occhi stupiti dei presenti la frantumò a mani nude.
“Notevole, vero? E ora guarda questo.”
Arthas appoggiò la mano sulla testa del soldato: una frazione di secondo dopo, questa esplose.
Arthas guardò compiaciuto la mano insanguinata.
“Fuori uno. Avanti il prossimo!”
I due, superato il momento di panico attaccarono insieme, ma il nemico era molto agile e schivò ogni colpo.
“Ora tocca a te” - disse al soldato con lo spadone dopo avergli afferrato l’arma.
Detto questo gli conficcò Frostmourne nel corpo tre volte, per poi sbatterlo violentemente a terra.
“Fuori due.”
Il terzo soldato era terrorizzato: quell’uomo era una furia.
“M…m...ma come puoi essere tanto forte?”
“Mi è bastato vendere l’anima. Tutto qui. Ma ora basta con le chiacchiere.”
Subito dopo, con una spadata recise la testa di netto.
“E tre. Ma cosa si aspettavano di far… ha, ecco.”
Arthas vide dei golem di pietra, alti tre metri, che gli venivano incontro.
“Volevano ritardare la mia avanzata… meglio così.”
Il generale conficcò la spada nel suolo e i suoi occhi scintillarono.
“Ho sempre sognato di farlo! IAAAAAAA!”
Dopo aver gridato, si lanciò di corsa contro gli avversari: ne adocchiò uno, gli andò in contro, saltò e lo colpì con la mano sulla testa, dividendolo in due metà.
Arthas si voltò verso il secondo e gli afferrò un braccio, che spezzò con una ginocchiata, gli staccò la testa con un pugno e lo sconfisse con un calcio; subito dopo schivò un pugno, e con un calcio rotante spezzò in due un golem che gli veniva incontro: le gambe andarono avanti per qualche metro, poi caddero a terra.
In un impeto di pura energia, ne afferrò un altro, cominciando a stritolarlo: il golem lo colpì, ma Arthas era troppo forte e lo spezzò in due.
Intanto, gli stregoni che avevano lanciato l’incantesimo lo stavano osservando a distanza di sicurezza.
“I golem non ce la fanno. È troppo forte.”
“Ma non si stanca mai?”
“Sembra di no. Non ci resta che ritirarci ed unirci ai superstiti.”
Mentre i maghi fuggivano, Arthas continuò a fare a pezzi i golem: ne sollevò uno di peso sulle spalle, e con un colpo secco lo ruppe in due; afferrò il polso di un altro, stringendolo con tale forza da fondere la pietra; fatto ciò sbatté la creatura contro un muro, facendo pressione con la mano sulla testa, fracassandola.
Altri continuarono a venirgli incontro, ma Arthas non dava segno di voler cedere.
“Adoro fare queste cose! Peccato che non ci sia il sangue…”
Alla fine li distrusse tutti, lasciandone solo uno.
“Con questo voglio usare una delle mie tecniche preferite.”
I due sferrarono contemporaneamente un pugno: le due mani si scontrarono, e Arthas con la tecnica dell’esplosione frantumò il braccio, ed infine tutto il corpo.
L'uomo rise e si guardò intorno, soddisfatto.
“Ho fatto proprio un bel…”
Il generale si voltò di scatto: Saddler era comparso davanti a lui.
“Mio signore.” - disse facendo l’inchino.
“Hai fatto un ottimo lavoro. Ora va a riposarti. Qui ci penserò io.”
“Con tutto il rispetto, non sono affatto stanco, e poi questi esseri non sono degni di voi.”
“Ha ha! Hai ragione. Ma se i nostri campioni falliranno, tu dovrai eliminare quei quattro che ci ostacolano da fin troppo tempo. Ho sentito che sono arrivati in città, e che hanno già cominciato a cercarci. Inoltre, tra poco accoglierò dentro di me il Dio della Luce. Quei pezzenti mi serviranno per scaldarmi i muscoli.”
“Agli ordini, mio signore.”
Il vecchio proseguì, mentre Arthas si allontanò.
Percorse centinaia di metri, quando vide un portone sbarrato, con sopra una decina di arcieri con dei pentoloni di olio bollente.
“Vecchio! Chi sei?”
“Ha ha! Sono il sommo Saddler, colui che tra poco regnerà su questa terra. Ora, scansatevi, mi siete di intralcio.”
“S..S…Saddler!? Scoccate!”
Le frecce infuocate partirono, ma non servirono a niente.
Lo stregone arrivò davanti al portone.
“Spingete!”
L’olio venne versato, ma si fermò a pochi metri.
“Ma… cosa…”
“Riprendetevelo.”
Con la sua magia, il vecchio respinse l’olio contro i soldati; dall’altra parte del portone, gli stregoni udirono le grida di dolore dei loro compagni.
“Che morte atroce.” - rabbrividì uno di loro.
“Non perdere la concentrazione! Dobbiamo bloccare il portone con la nostra magia!”
“Ha, ecco perché non si apriva.” - pensò Saddler dall’altra parte - “Si rimedia subito.”
Il vecchio colpì leggermente il suolo col suo bastone.
Gli stregoni lanciarono un gemito: l’incantesimo era stato rotto.
“Non… immaginavo….che…fosse….tanto… potente….”
Con la sua forza sovrumana, il mago sfondò il portone ed entrò.
“Davvero un bel tentativo.” - disse sorridendo agli stregoni.
“Dannato!”
Saddler spalancò la bocca: qualcosa brillò al suo interno.
“C…cosa… nooooo!”
Una luce accecante avvolse i maghi: quando sparì, al posto degli uomini non c’era che cenere.
“Questo sbarramento è superato. Passiamo al prossimo.”
Dopo pochi minuti, vide che sul suo cammino era stato costruito un piccolo muro da cui sbucavano alcuni cannoni, mentre sopra erano sistemati gli archibugieri nani.
“Aspettate…aspettate…non ancora…fuoco!”
I proiettili partirono, ma non scalfirono neanche l’abito del vecchio.
“C…cosa…dev’essersi protetto con la magia! Stregoni elfici! Quando si sarà avvicinato abbastanza, preparate i controincantesimi!”
Nel frattempo i cannonieri tentarono di indebolire il nemico: i primi due colpi lo mancarono di poco più di un metro, ma l’esplosione riuscì solo a sporcarli il vestito, mentre il terzo, che lo colpì in pieno, non lo scalfì nemmeno.
Saddler scoppiò a ridere: i suoi nemici non potevano nulla con delle armi così deboli, e continuò ad avvicinarsi.
“Argh! Stregoni! I controincantesimi!”
I maghi recitarono le formule magiche.
“N…non capisco…”
“Cosa?”
“Non abbiamo perso un briciolo di energia… è come se non avessimo annullato niente…come se non si fosse protetto con la magia…”
“Cosa!? Nessun incantesimo?! Allora come mai né i proiettili né le cannonate hanno effetto su di lui?”
Infatti Saddler era a una ventina di metri, e i colpi non lo rallentavano nemmeno.
Quando li raggiunse, gli stregoni cercarono di bruciarlo, ma le fiamme lo annerirono soltanto.
“Ho! Maledetti! Mi avete sporcato il mio vestito migliore!”
Tutti indietreggiarono, terrorizzati.
Il vecchio appoggiò il bastone al muro, prese un cannone e lo schiacciò a mani nude; subito dopo, ne prese un altro e lo lanciò addosso a dei soldati.
In preda al panico, i nani fecero fuoco con gli archibugi: fu solo uno spreco di munizioni.
“Bel tentativo… ma ora guardate questo!”
Saddler  si concentrò e tese i muscoli: qualcosa di forma circolare si mosse sotto la pelle delle sue mani.
“C…cosa…”
Poi uscì: degli oggettini circolari dorati.
Il mago sorrise e alzò le mani.
“Addio!”
Una raffica di quegli oggetti venne sparata dalle sue mani ad altissima velocità: alcuni stregoni si salvarono con la loro magia, ma tutti gli altri vennero falciati.
“T…tu… sei un mostro!”
“Te ne sei accorto. Ormai non posso più definirmi umano.”
Un tentacolo munito di pungiglione uscì dal suo abito, poi trapassò il superstite.
I maghi lo fissarono qualche istante, poi si dettero alla fuga.
Con un movimento fulmineo, Saddler si parò dinnanzi ad uno di loro, lo afferrò e lo sollevò come se fosse stato un bambino.
“Guarda cosa faccio ai tuoi compagni.”
Il vecchio generò una sfera di energia, che colpì i maghi, spazzandoli via.
“Lurido bastardo! Come puoi fare una cosa del genere ai tuoi simili!?”
“Siete troppo inferiori perché possa considerarvi miei simili. He? Che è quella faccia? Vuoi forse cercare di fermarmi? Ridicolo… tuttavia…”
Il mago aprì la bocca.
“Ti distruggerò con il mio colpo segreto!”
Il prigioniero vide qualcosa brillare nella gola del negromante: d’istinto, afferrò il pugnale che aveva alla cintura e glielo conficcò in gola.
“Argh!”
Saddler lasciò la presa ed indietreggiò, mentre del liquido giallo usciva dalla sua bocca.
“Palla di fuoco!”
Il colpo sbatté il negromante a terra.
Lo stregone cadde in ginocchio per l’improvvisa perdita di energia.
Qualche istante dopo, alzò lo sguardo: Saddler si era rialzato e lo fissava furioso.
“Complimenti. Sei riuscito a ferirmi… grazie ad un colpo di fortuna… ma non potrai vantartene con nessuno!”
Saddler prese l’avversario e lo lanciò contro un muro, abbattendolo.
“Schifoso bastardo… ha trovato il mio punto debole… dovrò fare più attenzione in futuro… beh sarà meglio sbrigarsi. Prima completo il rito prima diventerò invincibile!”
Superati tutti gli ostacoli, si avviò verso il suo obiettivo.


XBankotsu: Quando mi ci metto la mia crudeltà non ha pari(e che altro ci si potrebbe aspettare da un mercenario come me?)
XIllidan: He sì, sei invincibile!
Xharua_96: He, la morte di Gargant è stato un duro colpo per tutti noi, ma è stato vendicato!


Ringrazio anche chi ha messo la fic tra le preferite:
Bankotsu
CaMbAbOy
harua_96 
Illidan
Jakotsu
Karen94
marjane 
princessangel 
quigon89 
Vodia 



E tra le seguite:
Bankotsu 
Shakuma92 
Targul 
Vodia









  
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