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Autore: CastielWinchester    06/01/2017    3 recensioni
Dean Winchester, come al suo solito, non stava seguendo la lezione di inglese di Mr Brown, ma questa volta per un motivo ben diverso dal solito: i suoi occhi erano stati catturati dal nuovo studente: Castiel Novak.
(E' la storia di come Castiel e Dean si sono consciuti in un'altra vita e di come si sono trovati, nonostante le loro famiglie e di come la loro vita abbia preso una piega inaspettata).
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jo, John Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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La sera successiva, Dean indossò la camicia che aveva comprato a pochi dollari al negozio all'angolo e appiattì con le mani le falde della giacca, mentre Sam lo osservava da sopra i libri di scuola.
"Buona fortuna, Dean"
"Grazie, fratellino"
"E ricordati di dirgli come ti senti. Meriti di essere felice"
"E tu ricordati di prendere le medicine", borbottò scherzando - ma non tanto - prima di avviarsi per le scale di casa.


 Parcheggiò l'Impala davanti casa dei Novak.
Si asciugò il sudore sui palmi delle mani passandoseli sui pantaloni e alzò lo sguardo verso le finestre del salotto, chiedendosi se avrebbe dovuto suonare. Ma la risposta era no, perché dopo pochi attimi, la porta della casa si aprì e ne uscì fuori un angelo.
O quello che Dean immaginava sarebbe dovuto essere un angelo, visto che la faccia imbarazzata di Castiel era la cosa più celestiale che aveva mai visto, almeno dalla pie che aveva mangiato a colazione proprio quella mattina.
"Ciao", sussurrò imbarazzato l'angelo in questione.
"Ciao, splendore", disse Dean, fingendo una sicurezza che non sentiva. Scivolò fuori dall'auto e andò ad aprirgli la portiera. Castiel gli sorrise, sedendosi in macchina e lasciando a Dean il compito di comportarsi da gentiluomo.
"Dove andiamo?", chiese Castiel, fingendo di guardare distrattamente fuori dal finestrino.
"A guardare la libertà", disse Dean, mettendo in moto e puntando il muso dell'Impala verso la costa con il mare come una distesa nera sotto la trapunta del cielo.


Dopotutto, "La libertà" era un film.
Il minuscolo cinema poco fuori la città lo dava come unico film in programmazione. Le sedie erano disastrosamente scomode e i popcorn erano senza sale e il film non era davvero questo granché.
Non che Dean stesse davvero seguendo la trama, distratto dal profilo di Castiel nel buio.

La luce dello schermo illuminava il profilo regale come quello di un nobile a cui Dean si sarebbe inginocchiato per giurare fedeltà (e anche per altro, a pensarci bene) e il modo in cui le dita portavano alla bocca i pop corn gli faceva venire in mente pensieri poco casti, pensò, contemplando i pop corn che scivolavano dal viso dell'altro, finendogli in grembo.
Chi diavolo avrebbe mai potuto sbrodolarsi con i pop corn, se non Castiel, pensò Dean, con un moto di tenerezza e stizza.

All'ennesimo pop corn che gli scivolava di bocca, Dean, affascinato, si chinò verso di lui e fece incontrare le loro labbra. Sentì Castiel arrossire sotto le sue mani e il sapore di sale sulle sue labbra. Il che era vagamente strano, visto che i pop corn erano sorprendentemente sciapi, pensò, distraendosi solo un momento.

I titoli di coda non avevano iniziato ancora a scorrere sullo schermo, quando Dean prese per mano Castiel e lo portò sulla riva del mare.

La sabbia era bagnata sotto i loro pantaloni, ma a loro non importava, erano giovani e felici e innamorati e Dean si alzò in piedi e lo gridò contro il mare, contro il vento e contro tutto, gridò che non gli importava se suo padre e suo fratello l'avrebbero odiato perché diverso, perché gli piacevano i ragazzi, perché gli piaceva Castiel e Castiel rimase lì, gli occhi fissi su Dean o sul mare, non avrebbe saputo dirlo, ed era la cosa più bella che avesse visto Dean, anche se al buio non si vedeva altro che il nero del mare, ma non gli importava, lo sapeva e basta.

"Andiamo a vivere insieme", disse Dean, fiero e feroce a Castiel, che sembrò improvvisamente ancora più piccolo e sperduto e bisognoso di protezione, quella protezione che solo Dean avrebbe potuto offrirgli. "Lascerò papà e andremo a vivere da qualche parte sulla costa, solo io e te, è quello che ho sempre voluto. Verrai con me?"
"Dean, ma la scuola..."
"Al diavolo la scuola e le famiglie e tutto, andiamo a vivere insieme, vicino al mare, dove il rumore delle onde possa fare da eco ai mari dentro di noi"
Castiel piegò di lato la testa e Dean gli sembrò immenso più del mare alle sue spalle ed altrettanto minaccioso.
"Va bene, verrò", disse, e poi sorrise.





Passarono molti anni felici insieme, fino a quando la mattina del trentesimo compleanno di Castiel, un fulmine colpì Dean proprio mentre metteva a riparo le rose preferite di suo marito, nel giardino della loro casa.

Più tardi, ridendo in preda allo shock, Castiel avrebbe pensato che il mare dentro di Dean non era stato di grande aiuto, visto che l'elettricità si espanse in tutto il suo corpo e morì carbonizzato.

In preda al dolore, Castiel si suicidò.






FINE.


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