A
Moment Like This.
“Some
people wait a lifetime
For a moment like this”
Che
caos.
Mi gira la
testa.
Ma dove
è
finito Luca?
Dannazione.
Perché
mi
sono fatta trascinare a questa stupida festa in discoteca?
Luci,
musica a tutto volume, gente che si muove e balla.
Ok, in un
altro momento sarebbe pefetto, però oggi davvero non mi gira.
Mi alzo
dallo sgabello e comincio a sgomitare fra la folla
«Claudia?»
domanda una voce lontana, sovrastando la musica. Sento ogni singolo
muscolo del
mio corpo irrigidirsi; il mio cuore comincia a battere
all’impazzata ed
improvvisamente sento caldo.
Dio. Ti
scongiuro. Se è un sogno…beh, non svegliarmi
adesso!
Mi volto
con tutta la calma del mondo, per incontrare due occhi azzurri come il
cielo.
«Marco!
Ehi, ciao» saluto alzando la mano ed avvicinandomi. Lui mi fa
un sorriso a
trentadue denti e fa un cenno con la mano
«Come
mai
da queste parti?» domanda. Mio Dio. E’ bello quasi
quanto un Dio greco. Senza
il quasi.
«Oh,
insomma…è sabato sera, è un modo come
un altro di trascorrere il tempo» dico,
cercando di sembrare distaccata. Lui mi guarda qualche secondo, poi
sorride.
Penso che a questo punto potrei anche morire. Sì.
«Fa
proprio caldo qui dentro» dice ad un certo punto. Io
annuisco, passandomi una
mano fra i capelli: sta cominciando a diventare un tic.
«Vuoi
uscire?»
Il tempo
attorno a me si blocca. Dio, ti prego, non mi svegliare. Ti supplico.
Lasciami
sognare ancora due minuti. Due minutini-ini-ini.
Mi ha
chiesto di allontanarci dalla gente.
Io e lui.
Soli.
Oh-mio-Dio.
Ma
insomma! Che mi prende? Un po’ di contegno. Sembro una pazza
furiosa. …Beh,
ok, un po’ lo sono.
Non mi
sono nemmeno accorta di aver pronunciato la sillaba
“ok” e che ora lo sto
seguendo come un cagnolino verso l’uscita.
Sono un
caso senza speranza.
Fuori si
sta bene. Non fa particolarmente freddo, anche se io dentro mi sento
l’inferno.
È incredibile. Ha cominciato a parlare e non si ferma
più. Ha un carisma
pazzesco, è la classica persona che riusciresti ad ascoltare
per ore, ore, ore
ed ore. Mi parla di sé, della sua famiglia, dei suoi hobby,
dei suoi sogni.
Ogni tanto intervengo e gli racconto di me, di quello che vorrei fare
della mia
vita, delle mie passioni. Ovviamente nell’ultimo argomento
evito di menzionare
lui.
Scopro che
è molto piacevole parlare con lui. Le ore volano. Ad un
certo punto un gruppo
di ragazzi gli si avvicina ridacchiando ed urlando. Faccio
istintivamente un
passo indietro, non molto a mio agio.
«Eeehi…chi
è questa bella ragazza? Non ce la presenti, Mark? Magari
potrebbe venire con
noi a fare un giro in gondola…» biascica un tipo
dalle guance rosse. Marco alza
gli occhi al cielo
«Perché
l’avete lasciato ubriacare di nuovo?» domanda,
secco. Si volta verso di me,
sospirando
«Scusami,
devo andare. Ci si vede, bella» dice. Poi si volta, prende
sottobraccio il tipo
ed insieme ad un altro ragazzo lo trascinano via.
In
lontananza lo sento ridere come un isterico. Non voglio mai sbronzarmi
in quel
modo in vita mia.
«Claude!
Oh, eccoti!» la voce di Luca mi fa sobbalzare. Ha i capelli
spettinati, gli
occhi che brillano e la maglia scombinata. Alzo un sopracciglio
«Embhè?
Dove eri finito?» domando, maliziosa. Lui arrossisce e mi
prende sottobraccio,
dirigendosi verso la fermata del bus.
«Hai
presente Alessia Martinelli?» mi domanda. Sospiro: come
faccio a non
conoscerla, dato che mi parla di lei 24 ore su 24?
«Uhm,
sì,
credo di sapere di chi parli» dico, fingendomi pensierosa.
Ridacchiando mi tira
una gomitata leggera.
«Dai,
non
fare la pirla» dice, e lo guardo negli occhi.
«Su,
racconta» rispondo, osservandolo interessata.
«Beh,
eravamo lì…Poi le ho chiesto di ballare, lei ha
accettato e dopo un po’…beh,
ecco, ha detto che mi trovava molto carino e che era un po’
che voleva dirmi
che le piacevo ma non ne aveva il coraggio…e poi ha
cominciato a baciarmi»
racconta, gli occhi che brillano più delle stelle in cielo.
Lo guardo per
qualche secondo, per capire se sta scherzando; poi mi metto a
saltellare ed a
urlare, saltandogli addosso ed abbracciandolo.
E’ stupendo.
Sento il
suo cuore che batte all’impazzata e mi viene da sorridere. Se
lo merita,
davvero.
Arriva il
bus che siamo ancora stretti nel nostro abbraccio.
«Ehi
ragazzi…pensate di salire o rimanete lì impalati
tutta la sera?» domanda il
conducente. Scoppio a ridere e mi stacco da Luca, salendo sul bus.
Ci
allontaniamo nella notte, mentre improvvisamente mi rendo conto che non
riesco
ad aspettare a rivedere Marco.
Ed ecco a voi il secondo capitolo.
Volevo ringraziare le due ragazze che hanno recensito la mia fic, sono felice che vi piaccia! **
Promise: anche a me sta simpatica xD E' un personaggio comune, penso che sia facile identificarsi il lei ^^
LallaMatta4e: silenzio tuH u.ù se scopro che hai anticipato a qualcuno come va avanti ti spezzo gli ossicini delle mani. Ovviamente scheeeeerzo xD Ti voglio tanto bene anche io <3