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Autore: Cwtch    09/01/2017    0 recensioni
Cosa succede se le Sanvers incontrano la musica neomelodica napoletana?
Genere: Comico, Demenziale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Maggie Sawyer
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo giorni di dubbi e interrogativi sulla propria sessualità, Alex Danvers, aveva finalmente fatto chiarezza col suo io e con la persona che per lei contava più di chiunque altro, sua sorella Kara.
Aveva provato diverse volte ad aprire il discorso con lei, ma ogni volta qualcosa di più grande o più insistente e urgente si metteva tra loro e la verità.
Un giorno finalmente trovò il momento adatto, prese Kara in disparte e andarono a fare un giro. L'agente del DEO trovò finalmente il coraggio di spiegare all'altra quali fossero i suoi veri sentimenti. Quest'ultima inizialmente non sembrava averla presa al meglio, ma bastò un'ulteriore chiacchierata tra le due per chiarire la situazione e far ritrovare ad Alex la fiducia in se stessa.
“Io vado a vedermela con l'alieno. Tu con la ragazza!” esordì Kara, lasciando la sorella con un sorriso comprensivo.

___


Alex arrivò al bar e, con lo sguardo, cercò la donna che le aveva aperto gli occhi. La trovò di spalle, piegata sul tavolo da biliardo pronta al prossimo tiro e, seppur titubante, si avvicinò.

Ciao, non vorrei disturbarti,
volevo parlarti e ho chiesto di te,
ma se per caso hai da fare
potrei ritornare o tornare mai più.


Maggie l'accolse con un sorriso e la mora sentì il suo cuore perdere un battito. Quanto era bella? Tirò un lungo sospiro e la salutò.
“Ehi Maggie!”
“Danvers, speravo venissi! Ti va di fare una partita?” chiese la poliziotta, continuando a sorriderle.
“In realtà mi chiedevo se fossi ancora interessata a offrirmi da bere, come avevi promesso.” si limitò a rispondere Alex, ricambiando il sorriso.

 

Mentre contavo le scale
avevo parole che adesso non so.
Anche il tuo strano sorriso
non ride, non dice,
non parla di me...


“L'hai detto a Kara?” chiese Maggie, avvicinandosi piano.
Alex notò che le distanze tra loro stavano diminuendo e sentì il suo battito aumentare pian piano. Annuì, in risposta alla domanda della donna e fece un piccolissimo passo indietro. Era totalmente terrorizzata. Più lei si avvicinava, più lei sentiva il bisogno di scappar via.

 

E c'è una cosa che non sai,
quanto fa male il tempo
che non passa mai.


Mantenne il contatto visivo con Maggie. In quegli attimi in cui il tempo sembrava essersi fermato, notò lo sguardo felice, come ella socchiudeva quasi del tutto gli occhi, trasformandoli in due semplici linee nere che lasciavano intendere appieno quanto sincera fosse la sua gioia. Osservò il suo sorriso, pieno d'energia, le sue labbra, le fossette che le si formavano ai lati della bocca.
 

Dentro quest'anima vuota
cresceva più forte il bisogno di te.
Più ti cercavo in un'altra
e più mi mancava una parte di me.
Giorno per giorno aspettavo
di amarti di meno
e adesso son qui...


“Sì, l'hai fatto! Sono felicissima per te!” affermò la donna, gettandosi al collo di Alex e stringendola forte a sé.
Quest'ultima si sentì quasi morire, la terra sotto i piedi parve perdere consistenza e non riuscì a sentire più alcun rumore attorno a lei.
“Offro io per tutta la notte! Cosa prendi?” sentenziò Maggie, sciogliendo l'abbraccio e allontanandosi per voltarsi verso il bancone del locale.

 

Sei la sconfitta che voglio
e se non è amore
tu dimmi cos'è...
E c'è una cosa che non sai,
quanto mi costa stare
qui davanti a te.


Fu un attimo. Alex afferrò il braccio di Maggie e la tirò a sé. Prese il suo volto tra le mani e la baciò.
Tremava completamente, non sentiva più le ginocchia, riusciva a reggersi in piedi solo nella speranza di riuscire a compiere quel gesto che aveva sognato a lungo.

 

Se chiudi gli occhi un momento
vedrai quel che sento, ma non mi vedrai.
Ancora l'ultimo giorno,
ancora per poco
e poi come vuoi.


Improvvisamente, la bruna avvertì la donna fare un passo indietro, divincolarsi, nel tentativo di liberarsi da quel gesto inaspettato.
“Wow!” esclamò la poliziotta.
“Volevo farlo sin dall'inizio.” confessò Alex, sorridendo speranzosa.
“Si era capito...” replicò l'altra, abbassando lo sguardo.
“Non andava bene?”
“Non hai fatto nulla di sbagliato.”
“Ma c'è qualcosa che non va.”
“Beh, siamo in due fasi della vita molto diverse...” iniziò Maggie.
In quel preciso istante, Alex smise di ascoltare. Sentì il respiro mancarle, il sangue andarle alla testa e iniziò a tremare ancor più forte. Strinse i pugni, mentre l'altra continuava a blaterare parole che per lei non avevano alcun senso.
La donna continuava a porle domande, ma lei si limitò ad annuire cercando di trattenere le lacrime. La voce le tremava, ma decise comunque di dire un'ultima cosa prima di voltarsi e andar via.
“No. No. Siamo a posto.”
“Alex, non andare...”

 

Senza di te l'amore
non è amore mai.
Non ho più niente da dire...
se deve morire l'amore con me,
io sono pronto a capire,
dipende da te.


Appena uscita dal bar, crollò. Tirò un pugno contro una parete, iniziò a singhiozzare e a stento raggiunse la moto. Si mise seduta per pochi secondi. Giusto il tempo di riprendersi, asciugarsi le lacrime e andar via, guidando verso casa.

___


Note dell'autrice:
Salve, spero che questo primo capitolo vi abbia strappato almeno un sorriso. (Le frasi dei dialoghi sono prese dal telefilm.)
Chiunque sia nato a Napoli o abbia vissuto qui per un periodo di tempo limitato, avrà avuto modo di conoscere la musica neomelodica napoletana. La maggior parte delle famiglie poi ha quella pecora nera (a volte è una, a volte pascolano in greg- ok, questa era cattiva) 
che ascolta tali canzoni. Io avevo mio fratello. Oggi ha deciso di spolverare alcune di queste canzoni, tra cui quella usata per questo primo capitolo. Inutile dire che mentre mi prendevo gioco di lui, in quanto non sono affatto amante del genere, mi è venuta in mente questa malsana idea.
Se a qualcuno dovesse interessare, la canzone qui presente è "E c'è una cosa che non sai", di Gigi Finizio. (
https://www.youtube.com/watch?v=RgQfalk0SMw)
Passo e, ridendo disperatamente, chiudo.
 

   
 
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