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Autore: Fabb5000    10/01/2017    2 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Le aquile trasportarono Lyon, i suoi amici e gli Enderman fino alla fine delle montagne, lasciandoli dolcemente cadere sull'erba che ricopriva le pianure situate appena subito dopo le immense alture.

-Beh, direi che meglio di così non ci poteva andare- disse Grantinks. -Siamo salvi e abbiamo percorso centinaia di miglia in poche ore-

-Vorrei condividere il tuo ottimismo- disse Shadow corrucciato. -Ma dubito seriamente che le cose andranno meglio d'ora in poi. Abbiamo percorso appena metà del viaggio, e la parte più dura inizia ora. Per di più abbiamo un pazzo con soldati invincibili alle calcagna-

-Rilassati, Shadow!- esclamò Hurakan sdraiandosi. -In fondo Grantinks ha ragione : abbiamo scampato tempeste, eserciti di scheletri e tipi di pessima qualità ... che altro potrebbe colpirci?-

Lyon, Mario, Stefano e Anna non condividevano il suo ottimismo : sapevano per certo che Entity303 non era il tipo da lasciare una questione insoluta. Per di più non avevano idea di come avesse fatto a sopravvivere al colpo di Lyon, e questo li sconcertava molto.

-Prendete quei cavalli- disse Shadow. -Meglio mettersi in marcia, prima che faccia buio- e indicò un gruppo di equini che brucavano tranquilli l'erba della pianura.

Mario e Stefano velocemente ne addomesticarono alcuni con alcune mele e carote d'oro e gli misero sopra delle selle. Il gruppo, saltato loro in groppa, si rimise così in marcia.

Cavalcarono sino al limitare di quella che pareva un'immensa foresta, alla quale giunsero alle ultime luci del tramonto. Ivi i cavalli si rifiutarono di proseguire oltre.

Haratune e Hurakan scesero nel tentativi di convincerli a muoversi, tirandoli per le redini e spingendoli, ma senza successo; persino quando Klingoon si fece avanti afferrandoli con le sue immense braccia per i finché gli equini non si spostarono di un millimetro, anzi piantarono saldamente gli zoccoli a terra.

Alla fine il gruppo si arrese. -Lasciatelo andare- ordinò Shadow. -Che tornino alle loro valli e ai loro branchi. Non possiamo indugiare troppo-

Lyon diede un'occhiata veloce alla foresta. Gli alberi erano privi di foglie e i loro tronchi erano grigiastri, morti. I pallidi rami parevano dita scheletriche. Non si sentiva non uccelli cantare, ne nessun altro tipo di suono. Felci, fiori e arbusti erano appassiti. Persino l'erba era secca e priva di vita.

Era come se la foresta si fosse ammalata e fosse uscita sconfitta dalla battaglia contro il letale germe. Sembrava che ogni singola forma di vita, anche la più piccola, fosse scomparsa dal bosco. A Lyon parve anche di vedere la carcassa di qualche animale accanto ad alcuni degli alberi più alti.

Inoriddito, si volto dall'altra parte. Improvvisamente gli si affiancò Mario, che dopo aver dato una rapida occhiata in giro mormorò : -Adesso capisco la preoccupazione di Notch-

Lyon lo guardò confuso : -Che stai dicendo?-

Mario abbassò la voce : -Vedi, Notch mi ha parlato di alcune cose riguardo a questo luogo. Sosteneva che non è un bel posto da attraversare. E gli do pienamente ragione-

-Dopo ti spiegherò tutto- disse vedendo l'espressione interrogativa di Lyon. -Ora va da Shadow e convincilo a non passare nel bosco durante la notte. Non penso sia una buona idea-

Lyon era dubbioso, ma l'espressione preoccupata di Mario lo convinse. A passo veloce si diresse verso il gruppo, quando improvvisamente lo fermò Anna : -Forse ho capito!-

-Capito cosa?- chiese Lyon.

Anna si toccò la fronte : -Il motivo per cui quegli esseri si sono polverizzati quando li ho colpiti qui. Secondo alcuni filosofi dell'antichità, in questo punto esatto si troverebbe la ghiandola pineale, che collegherebbe anima e corpo-

-Mi stai dicendo che ...- chiese Lyon sconcertato.

-Si!- esclamò Anna. -Credo che anche i soldati-mostro siano dei non-morti come Entity! Anche loro, se colpiti in qualsiasi punto del corpo, non facevano una piega, mentre colpendoli nel centro esatto della fronte scomparivano! E se Entity li avesse richiamati dal mondo dei morti? Magari è per questo che lui non ...-

-Ok, basta, non ci capisco più niente- la fermò Lyon. -Comunque pensò tu abbia ragione ... si, forse Entity è davvero una sorta di non-morto, come quelli che vengono evocati dagli stregoni nelle religioni africane-

-Mi chiedo come sia fuggito dal mondo dei morti- disse Anna. -Armagheddemon avrebbe dovuto accorgersene, no? Lui non sorveglia il portale?-

-Penso che Armagheddemon abbia sempre saputo di Entity- disse Lyon. -In fondo, ricorda che lui non parteggia per nessuno, semplicemente "segue il corso del destino". Evidentemente il destino voleva che Entity fuggisse e ci desse la caccia e Armagheddemon lo ha ... beh, lasciato fare-

-Pensi che Armagheddemon sia in combutta con lui?- chiese Anna.

-No, non credo- disse Lyon. -In fondo, lui che ci guadagnerebbe? Lui mi sembra piuttosto soddisfatto del suo compito, e di certo se avesse voluto ucciderci lo avrebbe fatto quando siamo caduti nella caverna, no? E poi, se Armagheddemon volesse prendere il controllo del cosmo o roba del genere, avrebbe avuto mille occasioni nel corso del tempo : gli sarebbe bastato eliminare gli dei durante la nascita dell'universo e avrebbe regnato su tutto e tutti. No, non penso sia un malvagio, penso sia solo ... strano-

-Potrebbe anche averci mentito- disse Anna. -Potrebbe anche non essere una creatura vecchia di 145 miliardi di anni o giù di lì-

-Primo, è molto più vecchio, e secondo ... io mi fido di lui- disse Lyon. -Ora scusa, ma devo parlare con Shadow- e se ne andò, lasciando Anna da sola.

La ragazza si diresse verso Mario, poco distante, ma questi sentendola arrivare le disse : -Per favore, non ora-

Anna se ne andò indispettita : ma che diavolo gli prendeva a tutti?

Mario la sentì allontanarsi e si voltò per scusarsi del suo comportamento sgarbato; ma mentre lo faceva gli cadde addosso qualcosa. Era una piuma, rossa, setosa e anche molto tagliente. La cosa più sorprendente erano però le dimensioni, dato che era lunga quanto un suo braccio.

Ebbe però poco tempo per pensare alle sue riflessioni : Shadow infatti diede ordine di accamparsi al limitare della foresta, e Mario dovette abbandonare la piuma per disfare lo zaino.

Intanto, dall'alto, non viste, tre figure avevano assistito a tutta la scena.

-Uccidiamoli!- urlò Elendin. -Attacchiamoli ora, mentre non se lo aspettano! Voglio farlo a pezzi, quell'umano-

Ma Gavin la fermò con un cenno della zampa : -Ammiro il tuo istinto omicida, ma bisogna essere prudenti. Sono in troppi, non possiamo affrontarli con la luce del giorno. Attenderemo qualche ora e attaccheremo col favore della notte-

-Ma sono sul limitare dei Boschi del Nord, la Foresta della Morte!- urlò Gulliver guardando preoccupato gli alberi ischeletriti.

-Ma ti vuoi comportare come un vero rapace per una buona volta, razza di fallito?!- esclamò il padre. -Non sono mica dentro la foresta!-

Gulliver abbassò la testa, mogio, e seguì il padre e la sorella.


**************************************


Herobrine e Dentifricio scalarono la piccola montagna facendo molta attenzione a non dare nell'occhio, cosa anche piuttosto inutile dato che era praticamente deserta, ma in fondo la prudenza non era mai troppa.

Una volta in cima davanti a loro si erse un immenso castello. Herobrine e Dentifricio si nascosero dietro due pietroni per non essere visti. -Minas Morgul- mormorò Herobrine, cercando di tranquillizzare Dentifricio.

Poi improvvisamente un'immensa schiera delle creature che entrambi avevano visto durante la loro prima venuta alla fortezza. Davanti a loro c'era qualcuno che Herobrine, nonostante la memoria completamente fuori fase, riconobbe immediatamente : quello era Entity303!

Davanti al Portatore del Caos comparve poi l'ombra, che chiese qualcosa che Herobrine non comprese. -Si- rispose Entity303. -Sono tutti gli scheletri che sono stati uccisi alle Rupi Frastagliate. Li ho trasformati, come volevi-

-Iest anan Haranduin- disse poi l'ombra, per poi svanire. Entity303 emise un ringhio e scomparve, mentre i soldati-mostro continuavano a entrare nella fortezza.

Herobrine tremò. Non aveva capito niente, ma era evidente che gli Haranduin fossero in pericolo. Forse lì avrebbe potuto trovare uno straccio di prova dei rischi che correvano. Ma non poteva affrontare un tale esercito da solo, aveva bisogno di aiuto.

Poi, l'illuminazione. -So a chi rivolgermi- disse, e tornò subito in groppa a Dentifricio ripartendo di buona lena.
   
 
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