PREPARAZIONE PER
IL PRIMO GIORNO DI
SCUOLA
Mi svegliai
in un morbido abbraccio e mi accorsi che apparteneva a Drew, il ragazzo
che
ormai sapevo di amare. Lo accarezzai dolcemente e gli baciai piano la
guancia.
Lui sentendo il mio contatto aprì piano gli occhi.
-Mmmh,
Vera…
Buongiorno… Che ore sono?- guardai il mio cellulare affianco
a me.
-Le 7:15-
risposi assonnata.
-Oggi,
è il
primo giorno di scuola…- “Merda! Come potevo
essermene dimenticata?!”
-Oh no! Non
c’è tempo!- balzai in piedi quasi trascinandomi
dietro Drew che era ora
completamente sveglio.
-Ahi ma che
diavolo fai?! Calmati!- ma io ero già di sotto in bagno a
lavarmi il viso e i
denti. Quando entrai in camera mi accorsi che non sapevo cosa mettermi
e che i
miei capelli erano un disastro.
-Aaaaah! E
ora che cosa faccio?! Non posso andare in giro in queste barbare
condizioni!-
urlai disperata, ma ancora una volta il mio amico venne a salvarmi. Lo
vidi
aprire il mio armadio e mettersi a cercare… La cosa
stranamente non mi diede
fastidio. “Beh infondo è di
famiglia…” pensai rilassandomi un attimo.
-Ecco metti
questi- mi porse un paio di leggins beige e una maglia che scendeva
dritta fino
alle ginocchia, bianca con disegni floreali rosa, azzurri, arancioni e
gialli
tenui. Ci aggiunse delle zeppe basse di un marroncino beige per
richiamare i
leggins.
-Wow
Drew…
Dovrei farti scegliere i miei outfit più spesso- non solo
aveva azzeccato alla
perfezione i miei gusti, ma aveva anche fatto in modo di farmi essere
carina
senza sembrare una bambina.
-Pff, che ti
aspettavi seriamente?- ghignò guardandomi nello specchio, ma
la mia felicità
durò poco.
-I miei
capelli sono un disastro!- li spazzolai ma l’unico effetto
che ottenni fu
togliere i nodi, senza dare loro una forma minimamente decente. Volevo
piangere.
-Siediti- mi
fece delicatamente pressione sulle spalle e mi sedette sullo sgabello
imbottito
che stava davanti al mio tavolino/specchio. Come un vero maestro
iniziò a farmi
il ciuffo sopra l’occhio destro usando il pettine anche per
dividermi i capelli,
mentre dopo avermeli rispazzolati li modificò con la
piastra. Per finire mi
aggiunse un cerchietto bianco… I miei occhi brillarono
mentre mi guardavo: il
ciuffo sembrava una frangetta laterale ma era piegato così
bene che nonostante
la lunghezza passava sopra il mio occhio senza coprirlo e la cascata
ora
morbida dei miei capelli color sabbia scendeva dall’altro
lato del cerchietto.
Ricadevano lisci a contornarmi il viso e poi si arricciavano alla fine
in
morbidi boccoli. Per una volta li avevo sciolti. Feci per aprire bocca
ma Drew
mi interruppe.
-Ssssh
ringraziami dopo, non ho ancora finito- tirò fuori Roselia
mentre cercava nel
mio borsellino dei trucchi.
-Ehi
Ros…
Puoi fare un profumo per Vera? Niente di troppo forte, magari viole
ecco-
mentre il suo pokemon farneticava qualcosa mettendosi
all’opera lui venne verso
di me con un eyeliner marrone chiaro dorato, un ombretto marrone chiaro
(più
dell’eyeliner) brillantinato e un lucidalabbra rosa tenue
più adatto a dare
riflessi alle labbra che a colorarle.
-Chiudi gli
occhi, Vera- mi vidi il suo viso a pochi centimetri di distanza: il mio
cuore
fece capriole.
-D-drew…-
-Si?-
-Sto bene
così?- era una domanda stupida al limite del normale ma
volevo disperatamente
un suo complimento! Il suo sguardo si addolcì.
-Sei davvero
molto carina- TUMP! Il mio cuore rimbombò nelle mie
orecchie, “Dannazione! Sono
così contenta…”
-ora puoi
chiudere gli occhi, Vera?- vedendo che non mi muovevo si
avvicinò. Posò le
labbra prima su una palpebra e poi sull’altra chiudendomi gli
occhi come faceva
quando eravamo piccoli e non riuscivamo a dormire. A
quell’improvvisa dolcezza
sentii le guance andare a fuoco e il cuore… Bè si
sa già (NDA Vera stai
morendo? Ti prego non posso continuare la storia senza la protagonista.
Forse
dovrei chiamare un dott…) (NDA VERA Sto benissimo grazie!!!
Troppo bene… Sigh!)
(NDA … Beeeeeene proseguiamo… Sei senza speranze
comunque…). Col pennellino mi
sfiorò delicatamente gli occhi applicando
l’ombretto e poi mi mise l’eyeliner
solo sopra l’occhio, seguendo attentamente la linea delle
ciglia giusto per
dare un’ombra e una sfumatura più profonda agli
occhi (NDA DREW non fosse mai
che appesantissi i tuoi meravigliosi occhi con troppo
trucco…) (NDA VERA Che
cos’hai detto?! OmA!) (NDA DREW Assolutamente niente! Fammi
concentrare ora!
Seix! Fa’ qualcosa!) (NDA Ma perché devo sempre
intervenire io? -.- … SIIIIIIGH
andiamo avanti…) che accentuò con un
po’ di mascara nero. Poi avvicinò il
lucidalabbra alle mie labbra. Tenni gli occhi chiusi per concentrarmi
ma il suo
respiro mi sfiorava le guance e il risultato non era quello
sperato…
-A-aspetta!-
lui si fermò di colpo.
-Che
c’è?-
deglutii e aprii un occhio. “Lo sapevo, troppo
vicino!”
-Uhm, grazie
Drew- gli stampai un baciò vicino all’angolo
sinistro della bocca. Lo colsi di
sorpresa.
-C-che? E
questo per che cos’era?!- mi chiese lui arrossendo.
-Eheh non ti
si vede spesso arrossire- lo presi in giro e gli presi il viso tra le
mani.
Avrei voluto baciarlo, davvero ma davvero tanto. E mentre i nostri
sguardi
dolci si intrecciavano e i nostri respiri si accavallavano, avrei
potuto
giurare che anche i nostri cuori battessero allo stesso
ritmo… Ma poi…
-Vera! Drew!
Manca mezz’ora! Siete pronti?- mia madre chiamò da
basso. Mi sentii gelare il
sangue nelle vene e lasciai cadere le braccia avvampando.
“Perché ogni volta
che succedeva qualcosa del genere
eravamo
sempre interrotti, santissimo Arceus!!!”
-S-si! Solo
un attimo!- Drew abbassò il capo senza riuscire a guardarmi
negli occhi e mi
spalmo accuratamente il liquido rosa trasparente sulle labbra. Quando
mi
guardai allo specchio desiderai rimanere così per sempre:
come una bellissima
bambola di porcellana… Sorrisi a me stessa riflessa, tenendo
le labbra chiuse
per non rovinare subito il bellissimo lavoro fatto da Drew.
-Drew…
Grazie-
-È un
onore,
mia principessa- mi rispose galante facendomi l’inchino con
occhiolino compreso.
Pensai di avere qualche serio problema perché non era
assolutamente possibile
che reagissi così ogni santa volta, ma cercai di ignorare
questo sentimento
ormai troppo familiare e mi concentrai su di lui.
-Ma se
permetti adesso anche il tuo cavaliere si deve preparare.
-Oh ma
certo. Ti lascio la camera per cambiarti- e detto questo uscii. Drew
passò
prima dal bagno a lavarsi anche lui denti e viso prima di ritornare in
camera.
Ovviamente aveva programmato tutto e si era portato dietro una borsa
con tutto
ciò di cui aveva bisogno. Dopo cinque minuti potei entrare e
osservarlo mentre
si sistemava i capelli: indossava una camicia bianca semplice infilata
dentro a
un paio di jeans blu scuri (che omA non potevano stargli meglio *Q*)
(NDA Vera ti
prego… Ho messo solo giallo a questa storia… Non
farmi passare per una
pervertita perché poi mi mettono il rosso…) (NDA
VERA Taci!) (NDA E per fortuna
che comando io qui! T_T) (NDA DREW eheh lo so che sono bellissimo, che
vuoi
farci Seix? A proposito, non la pensi anche tu così?)
(NDA… Narcisista… -_-) e
delle scarpe nere semplici ma leggermente eleganti. “Beh in
fondo non è solo il
mio migliore amico. È anche una superstar ora che ci
penso… “
-Ecco
fatto!- mi guardò e come al solito mi incantai,
“Devo essere davvero malata”
(NDA Si chiama amore…) (NDA VERA Silenzio!) (NDA
… ç_ç).
-Come sto?-
-Bene come
sempre tra l’altro- mormorai assorta e leggermente seccata:
“Perché era sempre
perfetto?!”
-Beh
ovvio…
Ah quasi dimenticavo…- fece un cenno e Roselia venne verso
di me.
-Ro Rose!
(Abbassati Vera!)- mi inginocchiai di fronte a lei e vidi una nuvola
violetta
circondarmi. L’odore era così buono, dolce, fresco
e avvolgente che mi lasciai
coccolare felicemente.
-Ti piace?-
mi chiese Drew.
-Tantissimo!
Grazie Ros e anche a te Drew!- mi alzai e lo guardai.
-È
uno dei
miei preferiti: boccioli di violette e un pizzico di borotalco-
ghignò
entusiasta della sua creazione.
-Wow…
Mi
conosci davvero bene Drew… Ad ogni modo andiamo?- lui
annuì e mi prese per
mano.
-Forza allora!
Non possiamo prendere Flygon o ci spettineremo!- mi tirò per
un braccio e fuori
dalla camera, feci appena in tempo a prendere lo zaino che dopo aver
salutato i
miei genitori eravamo già fuori dalla porta.
POV DREW
I miei occhi
erano fissi su di lei, sempre e comunque, qualunque cosa accadesse, era
come un
raggio di sole, delicata ma avvolgente, che brillava accecante intorno
a me e
inondava il mondo della sua purezza. I miei pensieri erano fuori
controllo e il
mio cuore si divertiva a ballare la samba visto che ormai il mio
cervello,
stanco di controllare tutte queste emozioni, si era preso una vacanza e
se
n’era bellamente andato ad Alola. In parole povere?
“Ho perso il controllo” mi
sentivo sconsolato mano a mano che Vera abbatteva uno dopo
l’altro i miei
deboli e inutili tentativi di mantenere un certo distacco di sicurezza.
Era
pericolosamente vicina… A vedermi cedere e cadere ai suoi
piedi pronto a fare
qualsiasi cosa per lei. (NDA DREW Non ti stai lasciando prendere la
mano con
questo romanticismo…) (NDA SILENZIO! L’ispirazione
fluisce dentro di me! È così
romantico! E poi ai lettori piace… Credo *v*) (NDA DREW
Sigh… Non ti sopporto
-_-‘) (NDA VERA Io la trovo una splendida parte! *v*) (NDA
DREW Ah santo
Arceus, me ne vado! *esce dalla porta ma viene risucchiato indietro
dalla forza
della fanfiction*) (NDA Ssssh silenzio e fai il bravo *v*). La sua mano
era
calda nella mia e mi sembrava che quel calore, mischiato a quella
splendida
giornata di inizio autunno, mi arrivasse dritto al cuore. Ormai i miei
pensieri
stavano diventando ripetitivi perché ormai era solo una la
parola che mi veniva
in mente quando la guardavo: amore. Eravamo cresciuti e forse
cambiati… ma
eravamo sempre noi e la base della nostra relazione era sempre la
stessa.
Quando le stavo scegliendo i vestiti avevo inizialmente pensato a un
bellissimo
vestitino bianco che le sarebbe calzato a pennello, ma non volevo che
gli altri
la vedessero così, volevo essere io il solo… E
per quel senso di gelosia
improvviso avevo cambiato idea e le avevo dato qualcosa che le coprisse
totalmente le gambe… Non che non fosse carina
così, per l’amore del cielo era
bellissima! I miei pensieri si interruppero quando arrivai al
cosiddetto “Molo
del Signor Marino” e vidi i suoi amici salutarci.
“Almeno davanti a loro tieni
un certo contegno” sospirai piano e mi avvicinai con la mia
miglior Poker Face
possibile, ma avevo dimenticato un dettaglio alquanto importante:
tenevo ancora
per mano Vera e a quanto pareva, a un certo punto del viaggio, lei
aveva intrecciato
le sue dita alle mie… Solo in quel momento mi accorsi che
lei indossava al
polso sinistro un braccialetto abbinato al mio che portavo al polso
destro. I
ricordi scaturirono e mi sentii incredibilmente felice che fosse ancora
lì dopo
tutti quegli anni. Sul mio c’era scritto
“Best” e sul suo “Friend”.