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Autore: Fannyy24    12/01/2017    2 recensioni
Salve a tutti, rieccomi qui!
Questo è il sequel di "La vita è come l'acqua, scorre" quindi vi consiglio di leggere prima quella!
In questa nuova ff ci ritroviamo esattamente sei anni dopo la morte di Sophia e la partenza di Edward! Ovviamente anche qui non mancheranno amori, passioni, litigi, emozioni positive ma come sempre anche negative perchè la vita non è tutta rose e fiori e questo l'abbiamo visto nella prima ff!
TRATTO DAL CAPITOLO 7:
Mentre uscivamo dal ristorante mi voltai e lo vidi, mi stava fissando con i suoi occhi smeraldo e mi sentii per un attimo persa...non era ad una cena di lavoro, era con la stessa ragazza della sfilata! Sentii il mio cuore andare in pezzi prima di voltarmi ed andarmene definitivamente dal quel posto maledetto.
Durante il viaggio di ritorno stetti nel silenzio più assoluto e lui per fortuna non mi fece domande.
Appena arrivammo a casa mi misi nel letto, Garrett si posizionò accanto a me abbracciandomi e lacrime silenziose sgorgarono dai miei occhi.
Perché mi hai fatto questo Edward?
***
Spero di avervi incuriosito e che mi seguiate!
Fannyy24
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 7

Il paradiso e l'inferno.

 





Era davvero a pochissimi passi da me, feci un passo anch'io verso di lui, ero come ipnotizzata dal suo sguardo.

Quando però mancava pochissimo per raggiungerci una ragazza alta almeno  1.80 m, bionda e con un vestito succinto gli si pose davanti.

"Ciao Edward, ti ricordi di me?"chiese lasciva, gli occhi di lui ancora nei miei.

"Si, scusa...devo andare!"disse ma non demorse.

"No aspetta, sono Jeanne, l'amica di Alice...ci siamo visti l'altra sera, ricordi?"domandò ancora e capii che quello era il momento giusto per togliere il disturbo.

"Rose io vado"stava guardando la scena.

"C-cosa? Ma..."

"Tranquilla, tu resta! Ci vediamo a casa!"

"No no, vengo con te..."

"Ma no dai, è la tua serata..."

"Davvero, non è un problema! Andiamo..."disse prendendomi per mano e ci allontanammo da loro due, lei continuava a parlare mentre gli accarezzava un braccio, Ed invece mi guardò mentre me ne andavo.

 

TRE SETTIMANE DOPO

Parigi mi piaceva sempre di più, mi mancava tantissimo però Rosalie che era tornata a casa da Emmett e tutta la mia famiglia.

Sentii suonare al campanello ed andai ad aprire curiosa, chi poteva venire a casa mia a quell'ora di sera? Speravo solo non fosse di nuovo il mio vicino che ci provava in tutti i modi con me.

"Sorpresa!!" 

"Garrett!!"urlai felice e lo abbracciai.

"Mi mancavi troppo ed ho deciso di farti una sorpresa!"

"Ed hai fatto benissimo! Mi sei mancato anche tu!"

Lo feci entrare e accomodare in salotto.

"Stavo per cucinare, hai fame?"chiesi

"Veramente andiamo a cena fuori..."

"Oh..."

"Non ti va?"

"No no, certo che mi va! Vado subito a prepararmi!"dissi sorridendo.

"Si però prima...non lo merito un bacio?"

"Direi proprio di sì"dissi avvicinandomi e baciandolo.

 

Mi portò in un bellissimo ristorante Le sixieme sense, era piccolo ma molto elegante ed accogliente e il cibo era delizioso.

Cenammo e chiacchierammo in tranquillità ma senza sapere il motivo mi sentivo un po' a disagio, era come se qualcuno mi stesse fissando.

"Scusa Garrett torno subito"dissi andando un attimo in bagno a rinfrescarmi.

Mi sciacquai un po' il viso e aggiustai il trucco, quella strana sensazione non voleva lasciarmi e quando uscii dal bagno capii perché.

"Ciao Bella"

"Edward..."sussurrai.

"Come mai ancora qui a Parigi? La sfilata è finita da un pezzo!"

"Io ci lavoro qui! Credevo che Alice te l'avesse detto"risposi, ma capivo il motivo per il quale non l'aveva fatto.

"È il tuo fidanzato?"chiese riferendosi a Garrett.

"S-si, tu invece sei da solo?"

"No, sono ad una cena di lavoro..."

"Capisco, ora scusa ma devo andare!"risposi, dovevo assolutamente allontanarmi da lui.

Ogni volta che lo vedevo il mio cuore iniziava a battere come un forsennato proprio come anni addietro e non potevo permettermi di fare gli stessi errori.

"Aspetta"disse prendendomi per un braccio e tutto attorno a me scomparve, eravamo di nuovo vicini, i suoi occhi nei miei ed avevo i brividi dietro la schiena. Non c'era più nessuno, solo noi due, com'era sempre stato.

Fu un attimo e le sue labbra furono sulle mie, le sue mani mi stringevano il viso, dopo un attimo di esitazione e confusione cominciai a rispondere al bacio e la sua lingua danzava e combatteva con la mia.

Eravamo una cosa sola, lo eravamo sempre stati. Fu un bacio pieno di dolore, nostalgia, frustrazione, pentimento e la passione più accesa che io avessi mai provato.

Niente a che vedere con i baci che avevo dato a Garrett in quei mesi...

A quel pensiero i miei occhi si spalancarono, Garrett era in sala ad aspettarmi ed io stavo baciando il mio ex. Mi allontanai di scatto, avevo gli occhi lucidi e il cuore in tumulto.

Mi guardò per un attimo, sembrava di nuovo il ragazzo dolce di anni addietro poi però la sua espressione cambiò, era dura, impassibile, fredda.

"Devo andare"disse e si allontanò mentre io rimanevo lì immobile e senza fiato.

 

Mi ricomposi e tornai in sala.

"Ehi va tutto bene?"

"Si tranquillo sto bene"risposi al mio fidanzato ignaro di cosa fosse appena accaduto.

Ma la verità era che non stavo per niente bene, ero sconvolta, non credevo di poter provare ancora così tanto per Edward, quel bacio mi aveva portato al paradiso e all'inferno in una sola volta, tutto il dolore e la felicità che avevo provato stando insieme a lui sembravano essere tornati.

"Garrett scusa ma...non mi sento molto bene, devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male...ti dispiace se andiamo via?"

"No assolutamente, chiedo il conto e andiamo" ringraziai il cielo che non mi conoscesse ancora così bene da capire che stavo mentendo spudoratamente, mi sentivo così in colpa.

Mentre uscivamo dal ristorante mi voltai e lo vidi, mi stava fissando con i suoi occhi smeraldo e mi sentii per un attimo persa...non era ad una cena di lavoro, era con la stessa ragazza della sfilata! Sentii il mio cuore andare in pezzi prima di voltarmi ed andarmene definitivamente dal quel posto maledetto.

Durante il viaggio di ritorno stetti nel silenzio più assoluto e lui per fortuna non mi fece domande.

Appena arrivammo a casa mi misi nel letto, Garrett si posizionò accanto a me abbracciandomi e lacrime silenziose sgorgarono dai miei occhi.

Perché mi hai fatto questo Edward?

 

Il giorno dopo ero davvero uno straccio, non avevo proprio dormito nonostante le tante tisana e la stanchezza.

Uscii di casa per andare a lavoro mentre Garrett ancora dormiva.

"Buongiorno Sam" salutai la mia segretaria, si chiamava Samantha ed era una bravissima ragazza.

"Buongiorno Bella, va tutto bene?"

"Si, sono solo un po' stanca, non sono riuscita a riposare molto stanotte!"

"Capisco, nel tuo ufficio ti sta aspettando il signor Norrison"

"Non avevamo appuntamento tra un'ora?"

"Si ma è arrivato cinque minuti fa"

"D'accordo grazie, non passarmi nessuna telefonata per favore"

"Agli ordini capo"disse facendomi sorridere.

Trascorsi le due ore successive a contrattare con il nostro cliente finché finalmente non riuscimmo ad arrivare ad un accordo conveniente per entrambi.

"È sempre un piacere fare affari con lei"disse sorridendo.

"Vale lo stesso per me signor Norrison" risposi dandogli la mano.

Ad un certo punto sentii però un gran baccano che veniva da fuori alla porta.

"Le ho detto che la signorina Swan è occupata in questo momento!"urlò Sam.

"Ed io ti ho detto che non me ne frega! Devo parlarle subito!"conoscevo benissimo quella voce.

"Chiedo scusa"dissi al mio cliente prima di aprire la porta.

"Sam lascia stare ci penso io"dissi.

"Mi dispiace io..."

"Tranquilla, non è colpa tua"annuì e se ne andò.

"Prego Alice entra pure"dissi ed entrò nel mio ufficio con la testa abbassata.

"Bene signorina Swan allora io vado, ci sentiamo presto!"

"Arrivederci signor Norrison"risposi e se ne andò.

Mi sedetti dietro alla scrivania e le feci segno di accomodarsi.

"Credo di aver capito che avevi urgenza di parlare con me"dissi, era imbarazzata.

"S-si"

"Bene, ora siamo sole! Parla pure!"

"Senti mi dispiace essermi presentata così nel tuo ufficio ma non puoi comportarti così!"

"Così come?"chiesi.

"T-tu non puoi tornare di punto in bianco e mettere a soqquadro le nostre vite!"

"Alice ti prego sii più chiara, temo di non capire..."

Sospirò prima di parlare.

"Ieri Edward è tornato a casa in uno stato pietoso! Era ubriaco e furioso!"

"E tu hai pensato che c'entrassi qualcosa io giusto?"

"No! Edward me l'ha detto! Mi ha detto di averti incontrata!"

"Ma non ti ha detto quello che è successo..."risposi ovvia.

"Perché non me lo dici tu?"domandò arrabbiata.

"Puoi anche non credermi ma io non ho fatto niente Alice! Fatti raccontare da lui quello che è successo ma non ti permettere mai più di piombare nel mio ufficio e di accusarmi se non sai quello che è successo, è chiaro?"dissi arrabbiata anch'io.

Chi di credeva di essere per trattarmi in quel modo? Anch'io ero sconvolta, anch'io stavo soffrendo e la colpa era solo di suo fratello!

"Sai io...credevo fossimo amiche"sussurrò.

"E sei proprio tu che vieni a parlarmi di amicizia? Io ti consideravo una sorella Alice e credevo di esserlo per te! Ma tu hai preferito scaricare tutta la colpa per il dolore di tuo fratello su di me ma la sai una cosa? Io non stavo messa meglio! Anch'io ho sofferto e anch'io avevo bisogno di te ma TU non c'eri o se c'eri mi facevi stare peggio guardandomi con quello sguardo accusatorio! Quindi per favore non venire a parlare di amicizia a me, perché sei stata tu ad allontanarti e a portarmi rancore tutt'oggi!" dissi e quando finii la mia sfuriata vidi che aveva gli occhi lucidi, mi faceva male vederla così ma non potevo fare niente! Avevo passato anni a sentirmi in colpa ed ora avevo deciso di smettere! Rosalie aveva ragione, le cose erano andate così per colpa di entrambi, io non ero il diavolo ed Edward non era il santo.

"Scusa devo andare"disse alzandosi e scappando via.

"Bella è tutto okay?"chiese Samantha entrando nella stanza.

"Si, tranquilla"

"Ma chi era quella pazza scatenata?"

"La sorella del mio ex...ed anche una delle mie più care amiche..."

"Oh...è andata via piangendo..."

"Si, lo so! L'ho ferita ma fidati ha fatto più male a me!"

"So cosa ci vuole in questi casi!"

"Cosa intendi?"

"Arrivo subito!"disse andando via e tornando cinque minuti dopo con due fette enormi di torta al cioccolato.

"Il cioccolato guarisce tutto!"disse sorridendo sedendosi di fronte a me, sorrisi anch'io e cominciammo a mangiarle, era deliziosa! 

 

  
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