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Autore: Nene_92    21/01/2017    14 recensioni
 INTERATTIVA - (ISCRIZIONI CHIUSE )
(la storia fa parte della serie "Grimm")
 
Inghilterra, 2022
Eleonore Grimm, durante un pomeriggio passato con i nipoti, racconta loro la fiaba di Cappuccetto Rosso. Quello che non si aspetta è di trovare, in mezzo al diario di Jacob, una misteriosa lettera che sembra essere indirizzata proprio a lei.
 
Durmstrang, 1802
Per la prima volta nella storia, Hogwarts viene lasciata fuori dal Torneo Tremaghi.
Quell'anno infatti, a giocarsi la Coppa saranno gli Istituti di Durmstrang, Ilvermony e Murrinh-Patha.
Tra i tanti studenti desiderosi di partecipare, si trovano anche loro: Jacob e Willhelm Grimm, i famosi fratelli delle fiabe "horror" babbane.
Hanno solo 17 anni, non sono ancora famosi. O almeno non lo sono ancora nel mondo babbano, visto che nel mondo magico la loro famiglia è invece nota da secoli come "il terrore dell'Europa".
Eppure, gli eventi che li travolgeranno quell'anno, saranno proprio lo stimolo che li porterà a scriverle.
.
Volete sapere come? Non vi resta che leggere.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Dai Fondatori alla I guerra
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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7 bis - La prima prova
Ebbene sì, l'avevo detto che avrei pubblicato prima perchè il capitolo era mezzo pronto... e infatti eccomi qui! :) (ma dal prossimo si ritorna al ritmo delle 2 settimane u.u )

Ehm... perchè avete pensato che Elizabeth fosse un lupo mannaro? Mi spiegate come farebbe a restare normale con la luna piena in corso? O.o
Mi dispiace, ma non ci siamo proprio XD (con le vostre capacità deduttive il rapitore può proprio dormire sonni tranquilli mi sa! :P )

Vaaaabbèèè! Buona lettura! ;)


- La prima prova, pt. 2 -


20 Novembre 1802, Europa del Nord Est, Istituto di Durmstrang

 

Sascha, respirando pesantemente, si accasciò sul pavimento della gabbia, ben attenta a non sfiorare neanche per sbaglio le sbarre.

Stava cercando di calmarsi, di evitare che la bestia dentro di lei emergesse
Non voleva che il lupo prendesse possesso del suo corpo, che non le lasciasse la minima possibilità di controllare le proprie azioni, ma sapeva anche di non avere scelta.

Lei era diversa da tutti gli altri.
Lei era condannata.
Maledetta.

Per un breve attimo, le vennero in mente i volti e le occhiate disgustate di tutti coloro che aveva conosciuto, compresi i Grimm, non appena scoprivano cosa lei fosse veramente.

E, anche se solo per un brevissimo istante, desiderò farla finita. 
Che qualcuno la uccidesse in quella maledetta prova.
D'altra parte, che senso aveva ormai la sua vita? Era rinchiusa in una gabbia per tutto il giorno, senza neanche una minima prospettiva che non fosse aspettare che Jacob la venisse a prendere per usarla come... un cane.

Quindi che senso aveva andare avanti?

Sentiva la presenza della luna piena nel cielo.
Sapeva che sarebbe stata questione di poco tempo, prima che questa agisse su di lei, togliendole ogni volontà di agire con consapevolezza.

Sapeva che...

"Buonasera, lupetta." 

Alzando lo sguardo di scatto, gli occhi di Sascha si andarono a posare su Jacob Grimm, comparso come al solito dal nulla nel bel mezzo della stanza. 
Senza attendere una risposta, il ragazzo avanzò verso la gabbia, iniziando a trafficare come al solito con l'apertura. Ma quando ebbe aperto la porta, al contrario del solito, Sascha fece un passo indietro.

"Strano..." Commentò Jacob rivolgendole uno sguardo perplesso "Di solito ti precipiti fuori."
"La luna" Cercò di spiegare debolmente lei "Potrei trasformarmi in qualsiasi momento. Non voglio fare del male a qualcuno."
"E a chi ne faresti scusa? Siamo solo io e te qui! E io sono perfettamente in grado di tenere a bada un lupo mannaro." Le rispose lui con un sorrisetto ironico "In ogni caso, lupetta, sei richiesta per la prova. Devi seguirmi per forza."

"Quindi stasera mi uccideranno?" Nonostante il desiderio che ciò avvenisse l'avesse sfiorata solo pochi minuti prima, una nota di paura colorò la domanda di Sascha.
"No." La rassicurò però Jacob, con una nota divertita. "Il tuo ruolo sarà completamente diverso. Ma adesso andiamo, lupetta. Anche se sono in grado di tenerti a bada, non ho voglia di trascinarti a forza fino all'arena... da lupo." 

Senza darle tempo di ribattere, la prese per un braccio, trascinandola nel corridoio. 

E Sascha non provò neanche ad opporsi.

* - * - *


20 Novembre 1802, Europa del Nord Est, Istituto di Durmstrang, arena

Fischi, risate, applausi, sospiri di sollievo e di orrore. 
Il pubblico assediato fuori dallo stadio reagiva come un sol uomo a ciò che stava accadendo nell'arena, dove Livvy stava affrontando il lupo mannaro dei ghiacci.

Ma Bianca, trovandosi all'interno della tenda, non riusciva a vedere in alcun modo come se la stesse cavando l'amica e, ad ogni rumore prodotto dal pubblico, una nuova ruga di preoccupazione sorgeva sul suo volto.

"Tranquilla, se la caverà. E' venuta con noi a caccia parecchie volte e non ha mai mancato l'obiettivo." La distolse la voce di Will dai suoi pensieri. 
"Lo so... ma non abbiamo mai affrontato queste situazioni da soli... e soprattutto con qualcuno pronto a giudicare le nostre scelte tattiche." Commentò Bianca, reprimendo la voglia di raggiungere la tenda e sollevarla, per assistere con i suoi occhi alla prova. 

Ma non poteva. Secondo i giudici, se un Campione avesse assistito alla prova di un altro, questo avrebbe potuto influenzarne la strategia.

Come se io non ne avessi già una, di strategia. Pensò amara. Vorrei solo vedere con i miei occhi come se la cava Livvy.

"L'importante è che non si trovi messa alle strette." Commentò Will sospirando "Altrimenti lo sappiamo molto bene cosa potrebbe succedere."
"E' proprio questo che mi preoccupa."

* - * - *

"Oh per Merlino! Questa volta la prende, questa volta la prende, questa volta la..." Iniziò a cantinelare Camille terrorizzata, non staccando gli occhi neanche per un attimo da ciò che succedeva all'interno dell'arena.

"Cammie? Credo che tu stia bloccando la circolazione sanguigna a qualcuno!" Gignò Liam divertito. "O meglio... a qualcosa." Disse riferendosi con un cenno della testa al corvo di Patton, che la Serpecorno continuava a stringere spasmodicamente tra le mani, usandolo come una sorta di antistress.

Camille, rendendosi conto di ciò che stava facendo, lasciò andare la vittima immediatamente. "Ops! Scusa piccolino!"

"Sia chiaro che se lo uccidi mi fai un favore." Continuò divertito il wampus "Ma non vorrei mai che una graziosa fanciulla come te si attiri le ire di Patton!" 
"Camille non farebbe mai del male a Sogno!" Si intromise in quel momento proprio il padrone dell'animale. 
"Io invece non mi farei problemi a farlo arrosto ma, se qualcuno arrivasse ad ucciderlo prima di me, non dovrei neanche sporcarmi le mani." Ribattè Liam ghignando. 
"Tu non devi azzardarti neanche a toccarlo!" Si inalberò subito Patton, cascando immediatamente nella trappola di Jackson, che sembrava divertirsi un mondo con quel piccolo escamotage.

"Oh no! Eccoli che ricominciano!" Si lamentò Tyler sbuffando, ormai rassegnato a vedere i ragazzi litigare per ogni minima cosa. "Camille, la prossima volta, ti prego, usa qualcos'altro per sfogare la tua ansia." Continuò il Caposcuola alzando gli occhi al cielo. "Cammie?" Domandò poi perplesso, guardandosi attorno e non riuscendo più a vedere la ragazza da nessuna parte.

La Serpecorno infatti non lo stava più ascoltando, così come non stava prestando neanche attenzione a tutto ciò che accadeva dietro di lei. 

Si trovava qualche metro più avanti, attaccata al parapetto, con le mani ormai bianche a forza di stringere il legno. 
Saltellava e urlava a più non posso incitamenti di ogni tipo a Livvy e, quando Tyler la raggiunse - incuriosito da quello scatto di vitalità più ampio del solito - lo abbracciò a sopresa, buttandogli le braccia al collo.

"SIII! LIVVY HA PRESO IL COLLAREEE!... RAGAZZI?... MA DOVE SIETE?... VENITE A FESTEGGIARE! LIVVY HA VINTOOO!" 

Ignorando il fatto che Patton e Liam stessero ormai ringhiando l'uno contro l'altro, Camille li raggiunse, soffocando entrambi con un enorme abbraccio, continuando allegramente a saltellare per la felicità.

* - * - *

Livvy balzò all'indietro, evitando così la zampata del lupo. 
Non ci teneva di certo a diventare la sua cena, ma neanche ad essere graffiata da lui. 

Sapeva molto bene che bastava anche una minima goccia di sangue per essere infettati. E lei di certo non moriva dalla voglia di perdere la coscienza una volta al mese. 

Per evitare l'ennesima zampata si buttò a terra, rotolandogli velocemente sotto alla pancia e sfuggendogli così da sotto il naso, per l'ennesima volta.

Ridacchiando per il divertimento, si rese conto che il lupo stava invece ringhiando per la frustrazione.
Lui era grande e grosso, mentre lei piccola, veloce e agile. 
Una sorta di mosca fastidiosa.

Sgusciandogli alle spalle e correndo il più velocemente possibile, la ragazza raggiunse uno spiazzo sabbioso, lanciando incantesimi dietro di sè a caso per rallentarlo il più possibile. 
Poi, quando arrivò in un punto abbastanza distante da lui e abbastanza in alto, puntò la bacchetta contro il lupo. 

"Ignis upupam."

E il nachmahren venne circondato dalle fiamme.

"Sei in trappola bello. Diffindo. Accio."

Il collare le volò dritto tra le mani. E Livvy sorrise soddisfatta.

Aveva superato la prima prova.

* - * - *

"Hey voi due! Ma che ci fate lì?" 

Christopher si voltò di scatto verso Reyna, trovandola posizionata qualche gradone sopra di loro, che fissava torva lui e Trys con le braccia incrociate. Accanto a lei si trovava Helene.

"Noi... ehm..." Iniziò a balbettare, cercando di trovare una risposta convincente senza però riuscirci. Non sapeva il perchè, ma quella ragazza aveva il potere di far sentire qualcuno dalla parte del torto anche quando non stava facendo niente di male.

E dire che era lei la ribelle!

Senza attendere una risposta infatti, la Black li raggiunse e li arpionò per un braccio ciascuno, per trascinarli nel posto dove lei e la folletto erano sedute. "Spostati di lato così fai un po' di posto per questi due, Lene!" Ordinò in tono imperioso. 
"Cosa?" Domandò la Sauer, leggermente spaesata, rendendosi conto solo in quel momento che l'amica non si trovava più accanto a lei ma qualche fila più in giù. Fino all'istante prima aveva avuto occhi solo per la prova di Livvy, che si era appena conclusa. "Reyna... che ci fai là sotto?
"Sono andata a recuperare due compagni di scuola che avevano provato a confondersi con gli americani." Rispose lei senza peli sulla lingua, continuando a trascinarsi a braccetto i due ragazzi - uno per braccio - e ignorandone al contempo le proteste. "Su ragazzi, sedetevi! Io ed Helene non vi mangeremo." Concluse poi con un sorrisetto ironico.

In quel momento un boato della folla annunciò che anche la seconda Campionessa era entrata nell'arena, perciò ai due ragazzi non rimase altro da fare che sedersi accanto alle loro compagne di scuola, per evitare di togliere la visuale a chi si trovava dietro di loro.

"Di chi si tratta, questa volta?" Domandò curioso Trys, allungando il collo.
"Aspetta... credo..." Cominciò Chris allungando il collo a sua volta e strizzando gli occhi per cercare di vedere meglio "Potrebbe essere la campionessa australiana?"

"Sì, è proprio mia cugina!" La riconobbe immediatamente Reyna.

* - * - *

Kathleen entrò tremante nell'arena. 
Per qualche secondo rimase imbambolata a fissare gli spalti che la circondavano, mentre sentiva le gambe diventarle più pesanti del piombo.

Ma fu quando alzò lo sguardo verso il cielo e vide la luna piena che splendeva luminosa, che si risvegliò dallo stato di trance.

Non poteva restare lì ad acchiappare le mosche: aveva una prova da affrontare.

Mentre impugnava la bacchetta, quel minuscolo bastoncino di legno apparentemente innocuo ma che in realtà rappresentava tutte le sue speranze di salvezza, iniziò a ripetere con decisione la veloce strategia che aveva elaborato nella tenda, cercando di convincersi che sì, lei poteva farcela.

Lei doveva farcela.

Da qualche parte intorno a lei venne fischiato l'inizio della prova, mentre un'enorme cassa di legno entrava galleggiando da una porta laterale.

E Kathleen, senza perdere tempo, trasfigurò un masso in un coniglio e un altro in un recipiente.
Chiedendo mentalmente scusa a quell'esserino innocente, gli tagliò la gola, facendo colare tutto il sangue nel contenitore.

Poi si apprestò a preparare la trappola per il wendigo.

Sperando di essere lei, a risultare la più furba tra i due.




* - * - * - *

"Dove diamine sei stato fino ad ora?

Jacob, davanti alla domanda di Willhelm, ghignò divertito. "Chi pensi che l'abbia portata fin qui la lupetta per Bianca?" Rispose mentre si andava ad accomodare di fianco al fratello, appoggiandosi così all'ingresso della tenda. "E' già uscita comunque?" Domandò poi incuriosito, guardandosi attorno come aspettandosi di veder sbucare la cugina fuori da un momento all'altro.
"L'australiana ha terminato la prova giusto cinque minuti fa." Confermò Will. "E Livvy è stata la prima."
"Allora perchè siamo qui? Andiamo a vedere nostra cugina, no?" Propose il primogenito, incamminandosi verso la staccionata che delimitava l'area dell'arena e sorpassandola.

"Stavo aspettando te, genio."

"Come sono andate le altre due, in ogni caso?" Indagò Jacob curioso, mentre un acuto  fischio annunciava l'inizio della prova anche per Bianca.
"Sono state entrambe incredibilmente furbe." Commentò Will "Livvy ha circondato il lupo con delle fiamme, intrappolandolo all'interno. L'australiana invece ha usato del sangue fresco come esca, facendolo entrare dentro ad un cerchio di erbe antilupo e intrappolandolo all'interno. Ma credo proprio che Bianca sarà la più veloce."
"Sempre se riesce a beccare subito l'obiettivo." Commentò Jacob ghignando.

"Ci riuscirà." Rispose Willhelm serafico. "Ci siamo allenati fino a ieri proprio per questo."

* - * - *


"Camille, mi stai soffocando!" Commentò Livvy alzando gli occhi al cielo, mentre la ragazza in questione continuava ad abbracciarla, ripetendole quanto fosse stata brava. "Finirà che anzichè a causa del Torneo Tremaghi morirò a causa tua."
"Non dirlo neanche per scherzo!" Protestò la Serpecorno, iniziando entusiasticamente la sua opera di medicazione sull'amica, che si era graffiata durante un impatto col terreno. "Non posso essere peggio di una prova del Tremaghi, sii realistica! E poi... lo so che mi vuoi bene!" Continuò a blaterare sorridendo entusiasta.

Sembrava quasi che la prova l'avesse superata lei anzichè Deliverance.

"Purtoppo sì." Borbottò la tuonoalato, ruotando gli occhi esasperata. "Hai scoperto il mio punto debole: sono finita!"

Kathleen, che si trovava a poca distanza da loro, scoppiò a ridere divertita per quella scenetta.

Avendo superato la prova, tutto le sembrava molto più divertente.


Un enorme peso, che si era appoggiato sul suo stomaco appena la Preside l'aveva svegliata nel cuore della notte, le era stato tirato via, permettendole di tornare a respirare normalmente.
E lei, al contrario della studentessa americana, le coccole delle sue amiche Clementine ed Elizabeth se le stava godendo tutte.
Aveva seriamente temuto - durante la prova - di non farcela.
Che il lupo avesse preferito lei rispetto a quel misero coniglietto sanguinolento che gli aveva offerto come preda.

"Sei stata bravissima!" Si complimentò Elizabeth.
"Una dimostrazione di sangue freddo davvero invidiabile." Le fece eco Clementine.

Invece era andato tutto bene.

"E non l'hai neanche strapazzato troppo, quel povero lupo!"
"Lizzie, sei sempre la solita!" Commentò la serpente arcobaleno scuotendo la testa divertita. "Ma adesso Kath, fammi vedere quell'ematoma prima che diventi troppo grande!" Continuò guardando preoccupata il livido che si stava gonfiando velocemente sullo zigomo destro dell'amica.
"No, ma dico sul serio" Insistette Elizabeth "Secondo voi che fine faranno i lupi dopo la prova?"

Tutto stava tornando a scorrere tranquillo, come al solito.

Almeno finchè un urlo agghiacciante non penetrò nella tenda
.





* - * - *


Anche sotto un apparente clima di festa si potevano insidiare tristezza, angoscia e terrore. 
Questo Lui lo sapeva perfettamente e i Toxic Death avrebbero sollevato questo velo di falsa gioia una volta per tutte.

La sparizione degli studenti era solo la prima di una lunga serie di mosse, già programmate, per far vacillare la sicurezza dei coinquilini del castello europeo.

Piccoli esseri volanti si liberarono nel cielo notturno, prendendo forza dalla grande Luna piena che sorvegliava placidamente il naturale svolgersi del Torneo Tremaghi. 

Poco più grandi delle normalissime zanzare, i Toxic Death iniettavano veleno in maghi e streghe per prelevare in cambio potere magico.

Una puntura e nessuna conseguenza.
Due, un formicolio fastidioso sull’arto colpito.
Tre, dolore.
Quattro, vertigini e sintomi associabili alla febbre.
Cinque, allucinazioni e ritorno a galla di vecchi ricordi sepolti nella speranza di dimenticarli.
Sei, incoscienza.
Sette, probabili danni mentali.

‘Che dunque si banchetti con il sangue magico per il nostro scopo finale!’ Pensò mentre, con un semplice tocco della bacchetta, faceva sparire il coperchio del barattolo dove i Toxic Death erano rinchiusi.   

Otto, morte.

* - * - *

Non appena sentì il fischio di inizio, Bianca alzò la bacchetta e chiuse gli occhi.
Doveva concentrarsi, estraniarsi da ogni rumore, compreso il forte chiacchericcio prodotto dagli spettatori.
Quando, tramite gli occhi socchiusi, vide arrivare la cassa di legno contenente il lupo mannaro, agì.

"ACCIO FARETRA."

Dopo qualche secondo  la faretra contenente arco e frecce schizzò fino al punto dove si trovava e Bianca, senza perdere tempo, incoccò la prima.
Nel momento stesso in cui Sascha - o meglio, il lupo mannaro europeo - uscì dalla cassa, la Grimm prese la mira e tirò.

Con un sibilo, la freccia si andò a conficcare esattamente tra i tendini delle gambe del lupo, riunendo in un colpo solo tutte e quattro le zampe, impedendo così alla creatura di muovere anche solo un altro passo.

Sascha provò ad agitarsi e a rompere ciò che la teneva prigioniera, ma le frecce erano costruite di un materiale fatto apposta per imprigionare i lupi mannari e ciò rese vano ogni suo tentativo.

"Diffindo. Accio." Esclamò Bianca soddisfatta, senza fare troppo caso al formicolio che aveva iniziato a percepire al braccio.

Era stato un giochetto vincere quella prova.

"NUOVO RECORD SIGNORI SPETTATORI!" Sentenziò la voce del commentatore "PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEL TORNEO LA PRIMA PROVA VIENE CHIUSA IN POCHI SEC..." Ma non riuscì a dire altro.

Perchè la vincitrice indiscussa della prima prova si accasciò a terra urlando.




* - * - *



"Jack?" Domandò Will in un sussurro, mentre il sorriso soddisfatto per la vittoria di Bianca lasciava il posto ad uno sguardo teso. Molto velocemente, il ragazzo estrasse la bacchetta, puntandola contro l'arena.
"Lo sento anch'io, Will." Rispose il fratello con lo stesso tono di voce grave, strizzando gli occhi e puntandoli verso Bianca, estraendo a sua volta la bacchetta.

C'era qualcosa che non andava.

E ancora prima che Bianca si accasciasse a terra urlando di dolore, prima ancora che una parte del pubblico seguisse la stessa sorte, entrambi i fratelli Grimm si erano precipitati dentro l'arena con le bacchette sguainate, facendo esplodere il primo Toxic Death.

"Jacob, dove diamine stai andando?" Domandò Will allarmato, vedendo il fratello ignorare il corpo della cugina a terra per precipitarsi verso tutt'altra direzione.
Evocando un incantesimo scudo - che avrebbe temporaneamente protetto lui e Bianca - Willhelm si piegò verso la ragazza, che si stava contorcendo a terra in preda a spasmi di dolore sempre più forti, per prenderla in braccio.

Jacob nel frattempo si era precipitato verso il punto in cui si trovava il lupo mannaro e ciò che vide, anche se gli diede una perfetta idea di ciò che stava succedendo, lo lasciò per un attimo interdetto.

Svenuta e attorniata da un nugolo di toxic death non c'era più la bestia. C'era di nuovo Sascha, tornata nella sua forma umana. Pallida come la morte.

"ZERSTORUNG"
Una enorme boato esplose, polverizzando completamente il nugolo. E Jacob ne approfittò per recuperare Sascha, trasportandola al sicuro dietro alla barriera protettiva che Elijah, buttatosi nella mischia, aveva appena eretto a difesa della figlia.
 


Mentre Philippe, Charlotte e David lanciavano incantesimi su tutto lo stadio per evitare che altri studenti potessero cadere vittima dei toxic death e gli studenti cercavano spaventati una via di fuga, una figura, senza che nessuno lo notasse, richiamò a sè le creature che erano riuscite a sopravvivere all'intervento dei Grimm, chiudendole di nuovo al sicuro, dentro allo stesso contenitore con cui le aveva portate nell'arena.
Gettando un'occhiata frettolosa al barattolo, un sorriso soddisfatto comparve sul suo volto.
In fondo se lo aspettava che i Grimm avrebbero reagito in fretta.
Nonostante la maggioranza dei toxic death fosse stata fatta fuori, gli altri avevano accumulato abbastanza energia magica per iniziare il processo.
Che non si sarebbe più fermato.

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Colpo di scena!
Perchè avere una prima prova normale del Torneo è ovviamente troppo semplice. u.u

DOMANDA PER TUTTI: (risposta obbligatoria per MP entro il  27/01)
Cosa penseranno i vostri OC di questo risvolto (vi rendo noto che quasi nessuno ha capito esattamente cosa sia successo!)?


  
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