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Autore: Lady Eleanore    27/01/2017    1 recensioni
E se i poteri lunari che Stella ha perduto da tempo fossero l'unico modo per salvare Solaria dall'imminente guerra che ha dichiarato il pianeta Nemesi? Luna regina di Nemesi. Stella si troverà a rischiare la sua vita per cercare di ottenere le uniche doti che potrebbero risparmiare a Solaria una cruenta e devastante guerra, decidendo di combattere contro la madre Luna sul suo pianeta inospitale. Riuscirà a salvare Solaria o le oscure macchinazioni del Trono di Nemesi avranno la meglio? Ma altre forze macchinano nell'ombra per sconvolgere l'equilibrio...
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Stella, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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L'interno del castello era un vero e proprio labirinto di stanze e stanzine, tutte con il medesimo arredamento antiquato, che non portavano da nessuna parte.
-Uffa!- gridò la fata esausta di continuare a camminare senza concludere nulla. -Mi senti Luna? Si' che mi senti! Allora sappi che sei una vigliacca come mai nessuno prima! Non risolverai niente stando nascosta qui dentro, perché prima o poi ti troverò! E' solo una questione di tempo!-
Sapeva che quella dichiarazione non sarebbe servita ad altro eccetto a scaricare un poco della rabbia che aveva in corpo, eppure quelle parole le fecero venire un'idea.
Potenti lune io vi chiedo, vi imploro, di concedermi la possibilità di usare la Mappa Stellare per localizzare colei che ha portato il caos su questo meraviglioso mondo! Vi domando aiuto!
L'incantesimo di localizzazione fece cadere sui suoi occhi nocciola un velo blu profondo e le permise di avere una perfetta percezione della volta celeste e di tutto ciò che viveva sotto di essa.
-Eccoti!- sghignazzo' la fata -Vengo a prenderti!
Attraversò tantissimi salotti, camere di rappresentanza, sale da pranzo di tutte le dimensioni, biblioteche, altari, giardini interni, pinacoteche e perfino interi appartamenti reali fino a che si trovò in un atrio rotondo che il degrado non aveva ancora raggiunto; quattro porte tutte uguali erano chiuse d’innanzi a lei, e mentre la scelta prendeva forma all’interno del suo essere la giovane fata venne investita da un potentissimo fascio lunare che la mando’ a sbattere contro la porta chiusa da dove era entrata. Pochi secondi dopo una mano forte, guantata, la prese per il collo e la sollevò lungo la colonna d’ematite che aveva alle spalle e cominciò a soffocarla. Stella nel tentativo di liberarsi dalla presa possente scalciò e scalciò, ripetutamente, e con le mani provò ad allentare quella micidiale stretta, ma la vista s’annebbiò pian piano, le sue braccia persero forza e i suoi calci efficacia… il volto dell’aggressore svanì e le sue palpebre si chiusero mentre la fata cercava di fare appello ai suoi poteri.


Guardava il suo corpo inerme e non volle ignorare quella sottile voce di soddisfazione che si congratulava per ciò che aveva fatto. Era giusto, doveroso, questo pensava. Lui era morto ingiustamente per salvare la vita di tutti, era stato un eroe e a che cosa l’aveva portato l’eroismo? Alla morte. All’oblio. Lei si era dimenticata, di lui, del loro amore, di tutto e si era rifatta una vita senza neppure provare a cercare una soluzione per riportarlo in vita!
Aveva accettato la perdita ed aveva proseguito sul suo cammino senza mai guardare indietro perché se lei l’avesse fatto avrebbe visto i suoi occhi ad osservarla…
-Te lo meritavi, amore mio, riposa in pace.-
Nabu avvolse la salma di Aisha in una bara di pietra e la nascose nell’entroterra di quel luogo mistico, magico, in cui si era rifugiata la sua essenza dopo la fine della battaglia con gli stregoni. Lì, aveva radunato le forze, aveva aspettato il momento in cui qualcuno sarebbe venuto a confrontarsi con sé stesso e il caso aveva fatto giungere Aisha, inaspettatamente la persona che lui aveva imparato ad odiare gli aveva offerto l’opportunità di una nuova vita.
-Non credere che non mi dispiaccia, tesoro, ma sono stato morto troppo a lungo per causa tua. Ti amero’ per il resto dei miei giorni e non ti dimenticherò mai, al contrario di te, adesso sono pronto a far pagare il conto anche ai tuoi amici e sono certo che il nuovo sovrano di Solaria sarà lieto di accogliermi!- se ne andò lanciando un bacio nella direzione dove aveva appena seppellito le spoglie mortali della sua donna.
 

Flora si risvegliò dal torpore che le aveva causato la polvere magica e riconobbe il deserto di Liish, un luogo arido dove sopra tutto dominava la perenne roccia rossa dalle mille forme e sfumature, quel luogo era il più inospitale di tutta Limphea, un’immensa e accaldata landa rocciosa dove solo pochissime piante osavano crescere.
In un luogo imprescisato in quel deserto si nascondeva la più terribile creatura del pianeta, Idra, un mostro oscuro nato migliaia di anni prima che divorava ogni essere osasse addentrarsi all’interno del suo triste dominio.
La fata si guardò intorno con circospezione ma non si domandò il motivo per i quadre suo padre l’aveva spedita in quel luogo, già lo sapeva.
-Bloomix!- gridò a cielo grigio, ma le sue ali non comparvero. - Bloomix!- riprovò.
Che succede? Perché non riesco a trasformarmi?
-Bloomix! Bloomix! Bloomix!- fu inutile provare, la trasformazione non si attivava, ma perché? Flora fece un profondo respiro e si sedette su una roccia a gambe incrociate, chiuse gli occhi e cercò di visualizzare il suo potere nella forma del bloomix e non vi riuscì. Che avesse perso quello stadio d’evoluzione magica? Se sì quando e come?
Guardando il cielo capì l’inevitabile realtà dei fatti: il bloomix non faceva più parte di lei e per affrontare l’Idra avrebbe dovuto…
-Eccoti, bella fatina, ti cercavo!- disse una voce alle sue spalle. Proveniva da un enorme serpente con il corpo a tronco d’albero nodoso e aveva molte teste sulle quali si aprivano delle enormi piante carnivore, la bestia era di proporzioni fuori dal comune.
Nel tempo in cui Flora si girò un tentacolo, spuntato dalla corolla di una delle teste-fiore, l’afferrò per il collo e la sollevò in alto scuotendola come un panno da sciugare, ma la giovane fata non si fece prendere dal panico e reagì all’aggressione piantando le unghie nel tentacolo, fino a ferirlo crudelmente. Idra non lasciò certo la presa ma l’allentò al punto che Flora poté prendere da una delle tasche dei pantaloni una polverina bluastra che fece crescere sul tentacolo una corteggia dura e scura che lo irrigidì e l’avversario fu costretto a lasciarla ricadere al suolo.
Anche senza la capacità di trasformarsi Flora poteva comandare la natura e fece appello alla coscienza delle piante presenti chiedendo aiuto.
Riscopri la forza della natura che alberga in te e potrai ascendere al successivo livello magico. Le suggerì un bocciolo di fiore di cactus, piccolo ed indifeso. Allora Flora trasferì la sua energia magica nelle piante di cactus presenti vicino ad Idra e ne fece un piccolo esercito che la tenesse impegnata, stancandola e chiuse sé stessa in un bozzolo di foglie dalla consistenza di diamante; al suo interno liberò la mente dalla tristezza, dall’incertezza e dai dogmi, da tutto ciò che le dotte insegnanti di Alfea le avevano spiegato sulle e voluzioni magiche e si concentrò solamente sulla fonte del suo potere che aveva sede nel suo sangue, come quel fluido vischioso dava vita al suo corpo la natura stessa albergava in lei dandole vita, e solo allora sentì nel suo corpo una nuova sbaorditiva forza nascosta che permeò tutti gli strati del suo essere, fece schiudere il bocciolo e mostrò al mondo la rinascita di questo nuovo fiore: i capelli lunghi si arrotolarono in una composta crocchia dietro la nuca, abbelliti da una ninfea rosata, un soffice velo impalpabile di seta verdognola coprì i seni formando un top pieghettato mentre una gonna, corta al ginocchio davanti e unga dietro, color miele le coprì le gambe. Le ali brillanti erano petali di fiori e le scarpette da ballerina le avvolgevano le caviglie con nastri delicati.
Volando all’altezza del più alto volto di Idra, Flora congedò i validi soldati che avevano permesso la sua connessione con le sue doti magiche, con la natura, li ringraziò e sorrise.
-Tornado naturale!- dalle braccia allargate della fata emerse una fortissima raffica di vento che investì il mostro e lo scaraventò sulla parete rocciosa più vicina.
Molte delle teste di Idra rimasero stordite dall’impatto ma alcuni tentacoli solitari tentarono di afferrare la fata che, però, svettava fra gli assalti veloce come l’aria grazie alla portata delle grandi ali floreali.
-Sonno del Deserto!- una finissima polvere arancione coprì il mostro e lo immobilizzò facendolo cadere in uno stato d’incoscienza profonda. -Non è mio compito uccidere gli esseri viventi, io sono una fata e sono la guardiana di Limphea, se tu, potente Idra sei qui, significa che servi alla sopravvivenza del pianeta, ma dormire un po’ non potrà farti che bene! Grazie per avermi aiutato a passare allo stadio successivo della mia evoluzione  magica. -
Detto ciò le nuove ali di Flora l’accompagnarono velocemente verso casa sua, con quelle precedenti avrebbe impiegato il triplo del tempo. Trovò suo padre in veranda che parlava con degli ospiti che gli erano di spalle, una donna piangeva disperata.
-Flora, piccola mia, sei tornata!- gridò  suo padre abbracciandola forte. Gli occhi verdi di lei erano interrogativi, che ci facevano lì i sovrani di Domino e di Andros?
-Papà che succede?- la sua voce, solitamente dolce, tremava.
Salis le prese le mani nelle sue. -Aisha è morta per mano di un essere che ha incontrato nel luogo a lei destinato per l’evoluzione magica, e Bloom è dispersa da giorni senza lasciare traccia alcuna-
Un fiume di lacrime fuoriuscì dagli occhi della fata, singhiozzava e nel dolore si unì ai sovrani presenti. Niobe era rannicchiata nell’abbraccio del marito, furente di rabbia mentre Marion cercava di restare calma, affiancata dal re di Domino.
-Nella Dimensione Magica tutto è possibile- cominciò la rossa regina, facendosi forza e cercando d’infonderne agli amici. -Se un essere oscuro ha sconfitto ed ucciso Aisha non significa che non ci sia un modo per riportarla fra noi, ciò che è irreversibile è l’uccisione tramite Neryde o il dissolvimento totale tramite la Fiamma del Drago e nessuna di queste due ha colpito la principessa, quindi c’è un modo per riportarla fra noi, dobbiamo solamente trovarlo! Appena tornati su Domino ordineremo ai bibliotecari di mettersi all’opera!-
-Ne sei sicura, cara?- domandò Oritel.
-Provare è l’unica cosa che ci resta da fare- rispose lei cercando di consolare Niobe.
-La tua bella moglie ha ragione, vecchio miscredente cavaliere, ci dev’essere un modo per far tornare alla vita Aisha e alla ragione Dafne e gli altri, se c’è Flora lo troverà!-
La stessa Flora parve sbigottita.
-Tesoro, sei l’unica che può farlo: Stella è ancora su Nemesi, Bloom è scomparsa chissà dove ma viva, almeno lei, e noi dobbiamo coordinare la resistenza su Solaria ora che il nuovo sovrano ha destituito il Rosso e l’ha chiuso in gatta buia!-
Niobe chiese a Flora se se la sentiva di condurre quella ricerca quasi impossibile e se le servisse aiuto.
-Vi ringrazio, maestà, se avrò bisogno di aiuto non mi periterò a chiedervelo. Aisha è una delle mie più care amiche, troverò il modo di riportarla fra noi, è una promessa-
-So che Bloom è viva, ti prego cerca di rintracciare anche lei!-
Flora fece anche quella promessa.
-Perdonatemi, comincio dalla biblioteca di mio padre per risolvere i misteri-. Con il dolore nel cuore la fata della natura si ritirò al piano superiore sperando che quei volumi potessero dare una luce di speranza al suo cuore sofferente.
Mentre saliva le scale a chiocciola rivide tutte le sue amiche… Stella, in lotta con sua madre… Bloom, persa chissà dove… Aisha, uccisa… Musa e Tecna, sotto l’influenza di un sortilegio maligno… fu allora che la fata della natura sentì tutta la forza della sua nuova trasformazione dentro di sé e ne percepì l’immenso potere.


   
 
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