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Autore: Everian Every    27/01/2017    0 recensioni
Mentre la Lucas Force, sulla terra, è stata catturata da Shadow Blade e dai suoi sgherri, come si sviluppa la conquista del Multiverso da parte dell'esercito delle Ombras?
Nitro, l'Every che ha deciso di parteggiare per Shadow Blade in questa guerra, è stato incaricato di guidare la conquista del pianeta equestre, assoggettandone e distruggendone ogni forma di vita, con ogni mezzo possibile.
Capitoli più corti del solito, per permettere una lettura più agile e piacevole e per non dare troppa pesantezza alla storia che non pretende di essere troppo pesante.
Enjoy This :D
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte Quindici
 
La torre di cristallo, al centro del grande Impero, era da sempre stata una delle fortezze più maestose dell'intero pianeta. Alta, imponente, aggraziata, sfavillante, magnifica.
Sarebbe stato un vero peccato se qualcuno l'avesse fatta crollare.
Nitro alzò di scatto le mani sopra la testa e una colonna di fiamme di sole nero scaturì dal terreno tutt'intorno a lui, devastando l'alta volta del palazzo di Cristallo. L'imponente torre venne aperta da sotto, scagliando proiettili di cristallo freddi come il ghiaccio a kilometri di distanza.
Cadence gridò, volteggiando a distanza di sicurezza insieme alla sua scorta di alicorni d'onore.
Fece per lanciarsi verso il maligno incendio che divampava nella grande piazza della sua bella città, nascondendo le decine di morti che già erano andati a coprire il terreno col loro sangue, ma un soldati le si piazzò davanti, bloccandole la strada con le grandi ali lillà.
"Vostra maestà, non potete andare laggiù! Morireste di certo!"
"Laggiù c'è il mio popolo, il mio popolo che sta morendo per me! Che senso avrebbe vivere se la mia gente non sopravvivrà?!" replicò lei con la voce incrinata dallo strazio.
La guardia tentennò, ma non cedette il passo. Gli altri alicorni si fecero vicini.
"Vostra altezza, dobbiamo andare. Abbiamo energia per aprire un solo varco verso un altro Universo." le ricordò un altro soldato.
"Un altro Universo che presto sarà conquistato!" lo rimbeccò lei, sull'orlo delle lacrime. I militari sapevano bene che quelle parole erano pura verità, ma faceva così male che nessuno di loro aveva voglia di dirle per evitarsi altro dolore.
Una forte esplosioni li travolse con un grande vento che li fece sbalzare lontano.
"CHE DIAMINE È SUCCESSO?!" gridò un soldato.
"PROTEGGETE LA REGINA!" rispose un altro.
Cadence era bloccata, terrorizzata. Sotto di loro, a qualche centinaio di metri di distanza, si poteva chiaramente vedere una mastodontica area circolare coperta da fiamme cremisi, striate da lingue nerastre e sporche. L'Intero Impero di Cristallo era morto. Shining Armor era laggiù, con i soldati, a combattere contro quella specie di macchina per uccidere, mentre i migliori esperti di magia del regno lavoravano per cercare di ripristinare la magia del Cuore. Ed ora erano morti.
Era pieno di vita, quel posto. Ma ora non c'era più nulla.
Era stato la sua vita, la sua gioia. Il posto dove crescere sua figlia. Ed ora non c'era più.
E con l'Impero era bruciato suo marito, il suo popolo, tutto.
Le era rimasta solo sua figlia, che aveva già mandato in un pianeta sicuro sin da quando la Lucas Force era stata messa al bando. Ma era lontana e se lei fosse andata dove si trovava, probabilmente, avrebbe condotto laggiù anche quei mostri.
"Vostra maestà, dobbiamo muoverci." la incalzò con delicatezza, ma al tempo stessa con fermezza, uno dei soldati della scorta.
Lei si voltò a bocca socchiusa, gli occhi stralunati, ma si trovò di fronte solo un corpo decapitato che sbatteva per l'ultima volta le ali, prima di precipitare. Sgranò ancora di più le palpebre. Tutti i suoi soldati emisero un gemito e piombarono a terra.
Poi Nitro le apparve di fronte.
Le rivolse un cenno di saluto, pur con un'espressione impassibile e distaccata, poi la afferrò per il collo e ricadde a terra.
I due piombarono in mezzo alla neve, sollevandone una grande quantità.
"Perdonate l'attesa, vostra altezza, ma avevo faccende da sbrigare." le disse l'Every, lasciandola andare senza troppe cerimonie.
"S-sei un mostro!" sputò la pony rosa, strisciando lontano da lui. Il ragazzo sbuffò infastidito dal suo tentativo di fuga e le pestò la coda con un piede, bloccandola.
"Principessina, non scapperei se fosse in te. Sono già molto contrariato dal blando tentativo di ribaltare le sorti di questa... chiamiamola guerra, anche se è così squilibrata da sembrarmi piuttosto un'epurazione. Non vorrai farmi arrabbiare sul serio, vero? Sai, sarà banale, ma potrebbe non piacerti quando mi arrabbio."
Cadence si sforzò di sostenere i suoi occhi verdi intensi e sprezzanti.
"Tu sei solo un'ombra... anzi, sei perfino meno, OVVERO NIENTE! Le ombre sono parassiti che distruggono per ricostruire un mondo che sia completamente loro. Tu invece distruggi e basta! Guarda cos'hai fatto! GUARDA! Mi chiedo chi sia peggiore, se i conquistatori... o quelli come te!" gridò, indicando il cratere largo kilometri, a pochi metri da loro. Una fossa che si perdeva negli abissi del pianeta, scavata dalle fiamme del sole nero. Da quel fuoco che bruciava, ma azzerava del tutto.
Nitro alzò lo sguardo, lasciandolo perdere nel vuoto. Il suo volto si fece indecifrabile, criptico. Non sembrava nemmeno più vivo. Se ne stette fermo come un macchinario morto e senza energia abbandonato a sé stesso per alcuni istanti. Cadence ansimò, terrorizzata.
Poi lui le diede uno schiaffo.
"IO NON SONO MIO PADRE!" esplose, lasciando la presa sulla coda. Lei gridò di paura e cercò di scappare, ma aveva una zampa rotta, così poté solo zoppicare, mentre il grande mostro bipede la inseguiva a grandi e lenti passi pesanti. Le sue fiamme si fecero più intense, scaturendo dai pori della pelle, avvolgendolo come grossi serpenti dalle spire bicolore. Ma più avanzava, più le lingue nere simili ad ossidiana liquida diventavano spesse e quelle cremisi sempre più sottili, quasi sparendo. E quelle che sembravano piume color carbone si formavano sulle sue braccia, eteree, fumose, e il suo volto si faceva più affilato, più smunto, la pelle diventava sottile, tirata, trasparente, lasciando intravedere le ossa che non erano bianche, ma grigie, come fossero marcite e coperte di lerciume.
"IO NON SONO LUI!" ululò il Generale, facendo esplodere il fuoco di sole nero in una sfera che si espanse rapidamente.
Il rumore di quel fuoco crepitante e mostruoso divenne indescrivibile e orrendo. Paragonabile ad un milione di cocci che vengono sfregati su una gigantesca lavagna, accompagnati da esplosioni e detonazioni acustiche acutissime ora, bassissime poi, era però ancora dissimile e peggiore, più acre, più asfissiante, più carico di agonia.
Cadence non riuscì nemmeno a urlare. Si sentì tremare violentemente, mentre la terra intorno a lei si spaccava e si sollevava in aria dove le vibrazioni dell'incendio urlante lo frullava fino a farlo svanire. Il fuoco la avvolse, ma non la bruciò, non la scottò né la divorò. La travolse come uno tsunami, la fece crollare come un terremoto, la schiantò di qua e di là come un uragano. Sentì il sangue colarle dal naso, dalle orecchie, strizzò gli occhi, piangendo lacrime rosso porpora, non c'era null'altro che nero intorno a lei, un nero frammentato e pandemico, caotico e velocissimo. Era impossibile guardarlo senza sentirsi impazzire, senza provare impotenza, senza sentirne la bestiale e divina ferocia. Quel fuoco non bruciava, quel fuoco schiacciava, demoliva, umiliava, annichiliva. Qualunque cosa fosse davvero il fuoco di sole nero, era orribile e terrorizzante. Nessun ego avrebbe retto di fronte a quello spettacolo così immenso da far sparire ogni altra cosa.
Ma prima che quella potenza scorticante potesse farla svanire nel nulla, anima e corpo, una luce bianca e placida le cinse le spalle con una dolcezza che non avrebbe mai pensato possibile. Subito si sentì meglio. Il suo corpo guarì e la sua mente si rilassò. Il vortice demoniaco si zittì, venendo scacciato da quel lume sacro.
Cinque figure alata, in armatura argentata e splendente, con gambali alati e rifiniti in oro zecchino, le arrivarono alle spalle e le passarono di fronte, ponendosi di fronte a lei come suo scudo. Avevano tutti capelli lunghi e ricci, bianchi e luminosi più dell'oro, coperti da elmi greci. Sul braccio destro portavano un grande scudo rotondo decorato con una punta di triangolo rivolta verso l'alto, mentre la mano destra impugnava un lungo giavellotto dalla punta di un materiale lucente che emanava un'energia così forte da essere inguardabile. Sulle spalle possenti erano attaccati dei mantelli bianchi immacolati e perfetti.
"Ch-chi siete voi?" balbettò la Principessa, incredula.
Una voce calda e meravigliosa le rispose con gentilezza. Si voltò alle proprie spalle, vedendo arrivare una sesta figura con ali più grandi degli altri cinque. Era più alto dei suoi compagni di quasi mezzo metro e la sua armatura era d'oro con decorazioni raffiguranti onde impresse nel metallo e fatte di zaffiri purissimi. Non aveva scudo né giavellotto, ma solo una corta spada dalla punta smussata infilata in una fodera appesa ad una cinta di cuoio bianco. Il mantello era azzurro cielo e sembrava irradiare il profumo della brezza marina e la sua stessa e rilassante freschezza.
Il suo volto era la cosa più bella che Cadence avesse mai visto. Scolpito nel marmo, era così perfetto che perfino una pony come lei lo trovava incredibilmente bello. Gli occhi azzurri sembravano sorridere, mentre l'angelo, o chiunque fosse, sorrideva davvero. Il suo sorriso era smagliante, incantevole, gentile.
"Non tema, regina di queste terre. Siamo i messi della Giustizia. Io sono Rachele, Serafino dell'Acqua Santa e sono stato mandato qui per fermare il morbo delle Ombras."
 
Fine Parte Quindici
 
Angolo di ME:
Lo faccio per dare una piiiiccola informazione di servizio. Da qui fino alla fine si torna sul più classico botte da orbi. Eh si, purtroppo non me ne separo. Ma capitemi, un giorno o l'altro vorrei fare un bel fumetto con qualche bel combattimento grozzo e grezzo, quindi devo pur allenarmi, no? ;p
Btw, spero la cosa non dispiaccia troppo. Comunque, per informazioni generali per chi non conoscesse le gerarchie angeliche: se gli Angeli sono la base e gli Arcangeli sono il gradino subito superiore, i Serafini sono i più alti di grado, diciamo. Questo secondo la religione Cristiana, a cui mi rifaccio nel loro caso. Il che vuol dire che un Serafino (e qui ci distacchiamo dalla religione per entrare in un campo più consono a me, che è quello più fantastico, nel senso letterale del termine) è sei volte più potente di un Arcangelo e sette volte più potente di un Angelo, nonché la più potente delle creature del Paradiso (senza considerare la divinità, sia chiaro). Per quanto riguarda il nome del Serafino e il suo potere, chiedo scusa, ma Owari no Seraph (o Seraph of the End, che dir si voglia) mi ha contagiato tempo fa :)
Bye
   
 
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