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Autore: LadyVaderFrancy    28/01/2017    8 recensioni
In questa nuova e breve avventura, ritroverete i vecchi protagonisti di sempre Harry, Sev, Silente, Hermione. Calma, calma… si ci sarà anche qualche piccola sorpresa! Per chi mi conosce, “scherzi del destino” esula dai miei standard. E’ una storia divertente, dedicata ai miracoli che a volte succedono nel periodo di Natale. Godetevela e recensite!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 7 Gli scontri diventano incontri
 
 “Andate subito in camera vostra!” sibilò Piton profondamente irritato.

“Ma papà, siamo appena arrivati. Non possiamo…”

“NO Albus, non potete. Vi ricordo che siete in punizione per essere scappati da casa di vostra nonna, per essere entrati nel MIO laboratorio senza permesso e supervisione e per avermi disobbedito ulteriormente anche nel passato! Vuoi che aggiunga dell’altro alla lista? “

“No papà” pigolò il moretto con la faccia contrita.

“Molto bene allora andate. Vi chiamerò quando sarà pronta la cena. E non pensate di uscire da quella stanza senza il mio permesso, a meno che … non desideriate andare a dormire con un didietro dolorante”.

I ragazzini obbedirono senza fiatare.

Severus chiuse gli occhi e si massaggiò la tempia destra, era in uno stato d’animo pessimo. Gli era bastata una rapida occhiata al salone principale, per rendersi conto che qualcosa non aveva funzionato correttamente. Così con la scusa della punizione, aveva allontanato i bambini. Non voleva fossero testimoni di quello che stava per fare.

Prese un profondo respiro, poi attraversò a grandi passi in successione: il salotto, la cucina, lo studio e tutti i corridoi del piano terra.

Niente.

Sospirò affranto davanti all’evidenza dei fatti. Si costrinse comunque a credere, che ci fosse ancora una possibilità. Così afferrò il corrimano delle scale con forza, tanto da sbiancargli le nocche e poi salì al primo superiore. Superò le stanze dei suoi figli e si diresse infine nella sua camera da letto. Stesso risultato.

Niente.

La rabbia e la cocente delusione gli stavano scavando una voragine nel petto. Con un gesto stizzoso della bacchetta accese i camini e le luci di tutto il Manor, aveva un irrazionale bisogno di luce.
In quello stato d’animo tormentato, decise che l’unica azione saggia era di rintanarsi nel suo studio.
Una volta all’interno, si avvicinò al piccolo mobiletto dietro alla sua scrivania di legno scuro, aprì una delle antine di vetro lavorato, prese un bicchiere di cristallo e si versò una generosa quantità di Bourbon. Una quantità troppo generosa per essere consumata prima di cena, ma ignorò quel pensiero. Poi si accomodò sulla poltrona accanto al camino. Fissò le fiamme per un tempo indefinito, con lo sguardo totalmente privo di emozione.
Dannazione non ha funzionato! Non c’è alcuna traccia di Harry. Nessuna foto, nessun documento, nessuna delle sue cose abbandonate in giro per la casa, è come se … non ci fosse mai stato. Avevo davvero sperato di poter rimediare… invece, temo che le cose siano addirittura peggiorate. Come farò a dirlo ai bambini? Non posso dirglielo… non posso.
Trangugiò il resto del bicchiere tutto d’un fiato, poi gettò la testa all’indietro sullo schienale della poltrona, le braccia lasciate ciondoloni lungo il corpo, chiuse gli occhi e infine si abbandonò completamente allo sconforto e al dolore. Il pozionista era certo di riuscire a porre rimedio alla prematura scomparsa di suo marito. Non aveva minimamente preso in considerazione l’ipotesi del fallimento. Il solo pensiero di non rivedere mai più Harry, era intollerabile.
La disperazione si impadronì di ogni fibra del suo essere, come un serpente che stringe le spire intorno alla sua preda. Avrebbe voluto afferrare la bottiglia di Bourbon e scolarsela per intero, un bicchiere dopo l’altro fino a stordirsi, ma c’erano i bambini, non poteva farlo. Loro non lo avrebbero visto ubriaco. Non si sarebbe mai comportato, come il suo ignobile padre.

Aveva ancora gli occhi socchiusi, quando sentì attivarsi il camino del soggiorno.  Chi diavolo può essere? Non voglio vedere nessuno... non ora…

Controvoglia si alzò per andare a ricevere l’inaspettato e indesiderato ospite, con l’intento di cacciarlo via sgarbatamente, il prima possibile”.

La porta si spalancò bruscamente. “AH ECCOTI! Merlino santissimo, è da stamattina che vi cerco! Ma dove sei stato tutto il giorno?”.

Severus si lasciò sfuggire il bicchiere dalla mano.

“Sev ma che fai?”

“Ha-Harry…” mormorò il pozionista con la voce carica di sorpresa ed emozione.

“Non ti azzardare a dire il mio nome in quel modo Sev, sono troppo arrabbiato! Oggi è la vigilia di Natale! L’abbiamo sempre passata tutti insieme, sai quanto ci tengo!”

Severus si avvicinò al moro esitante, poi allungò una mano e delicatamente gli fiorò il volto “Sei davvero tu. Harry…”

Il mago dagli occhi smeraldini si accigliò, quello era un comportamento anomalo. “Sev, stai bene? Perché mi sembri un po’…” Ma fu interrotto nel bel mezzo della frase. Le calde e sottili labbra di Severus si erano posate sulle sue, dapprima gentili e delicate, poi appassionate ed infine disperate. Quando finalmente il pozionista si decise a sciogliere quell’interminabile bacio, sussurrò “Io sto bene, anzi benissimo adesso e anche tu… Pensavo che fosse stato tutto inutile, dato che non ho visto le tue cose. Perché non ci sono e tue cose? O i tuoi documenti? O quei fastidiosi addobbi senza il minimo gusto che ti ostini ad impormi.”

Il moro si allontanò da suo marito “Ok, ora mi stai spaventando sul serio. Se è uno scherzo non è divertente! Non ci sono le mie cose, perché sono tutte al castello e ci rimarranno fino a giugno, non appena la scuola sarà terminata. Ma che ti prende? Piuttosto perché tu e i bambini siete qui e non nei nostri alloggi al castello?”

Stavolta era il pozionista ad essere confuso. Harry era di fronte a lui, vivo e vegeto, ma stava dicendo delle cose assurde. Loro non vivevano al castello. La famiglia Potter-Piton aveva sempre vissuto a Prince Manor, in pianta stabile. A volte per necessità, era capitato che lui o Harry dormissero altrove, ad esempio quando l’ex Grifondoro faceva i turni di notte come Auror o quando lui aveva delle incombenze ad Hogwarts.

“Harry... Noi non viviamo al castello”

Il moro allora si avvicinò a suo marito e lo prese per mano “Ok, adesso andiamo al castello e poi fili dritto in infermeria da Madama Chips! Oh e niente proteste, è evidente che non stai bene. Sempre a trafficare con le tue pozioni puzzolenti! Non potevi evitare almeno oggi?”.

“No! O meglio sì, ma questo non è rilevante ora. E non possiamo andare da nessuna parte, senza i bambini.”

“Oh, giusto! Dove sono?”

“In camera loro, in punizione”

Il mago più giovane fece una brusca inversione di marcia e stringendo il braccio del pozionista iniziò a trascinarlo fuori dallo studio. “In punizione? E per cosa? Dai Sev, oggi è la vigilia di Natale, era proprio necessario?”

“Sono entrati nel mio laboratorio e hanno pasticciato con le mie pozioni”

Harry si arrestò di colpo, poi fissò gli occhi scuri di suo marito. “Sono ancora tutti interi, vero Sev? Dimmi che non hai trasformato i nostri figli, in ingredienti di uso comune.”

L’uomo vestito di nero sbuffò sonoramente “Necessiti veramente di una risposta? Ah! Non l’ho mai fatto con te... e ti rammento che sei stato uno dei peggiori studenti che io abbia mai avuto… di certo non lo farò con loro”.

Il moro sorrise. “Siamo di cattivo umore, vedo. Beh andiamo a prenderli”.

I due uomini salirono le scale e raggiunsero la camera dei loro figli. Harry aprì silenziosamente la porta, voleva fare una sorpresa ai bambini, ma una volta messa la testa all’interno della stanza, vide che erano tutti distesi sull’enorme tappeto blu. “Dormono. Che peccato”.

“Plausibile, erano esausti. Hanno avuto una giornata difficile”.

Harry notò che i suoi figli dormivano uno vicino all’altro, ed erano tutti messi a pancia in giù. “Dimmi che non li hai sculacciati proprio la vigilia di Natale… Forse se lo meritavano, ma vorrei che questi giorni dell’anno fossero perfetti… per tutti”.

Severus fissò intensamente l’uomo di fronte a lui. Sapeva tutto del passato di suo marito: dell’affetto che gli era stato negato, dei maltrattamenti emotivi e a volte fisici subiti, dell’incolmabile solitudine delle feste di Natale passate a spiare la sua famiglia dal suo armadio sotto le scale. “Solo un paio di scapaccioni a testa e un rimprovero”.

Il Grifondoro sorrise e poi sussurrò. “Tu chi sei e cosa ne hai fatto di Severus Piton?”. Poi si avvicinò al mago vestito di nero lo baciò con dolcezza.

Il pozionista chiuse gli occhi, assaporando quell’attimo. Quanto si era tormentato all’idea di non riuscire più sfiorare quelle labbra. In quel preciso istante, un ricordo gli balenò nella mente, come se fosse stato evocato da un Leggiliments.

Harry seduto nel suo ufficio mentre era ancora uno studente, che gli chiedeva aiuto per diventare un Auror….

Ma un attimo dopo, sentì quel pensiero scivolare lontano, e il ricordo cambiò.

Harry non gli stava più chiedendo aiuto per diventare un Auror… ma piuttosto per diventare un insegnante di difesa!

E poi…. Il loro matrimonio e l’ingresso a Prince Manor…. sostituito da Albus che gli donava dei nuovi alloggi nei sotterranei, come regalo di nozze!

Il mago vestito di nero vacillò. NO! Il passato… Andando nel passato abbiamo cambiato il futuro, tutto il nostro futuro! E adesso, quello che siamo stati, sta svanendo! Ecco perché, era così sorpreso! Questo Harry non è mio marito, lui non è mai stato un Auror! Non posso permettere che accada. E’ la nostra vita, la mia vita, una vita che ho amato troppo, per dimenticarla. La conserverò per entrambi dato che lui non ne è consapevole.

Chiuse gli occhi, e con tutta la volontà di cui era capace occluse la sua mente, creando uno scudo attorno alle memorie che voleva custodire.

Harry afferrò suo marito per la vita. Lo aveva visto vacillare. Era molto preoccupato. “Sev! Sev… che c’è… Parlami!”. Vedendo l’uomo con gli occhi chiusi, gli afferrò nuovamente la mano e lo trascinò nella loro camera. Con un Nox accese la luce e poi lo spinse il con gentilezza sul letto. Infine si inginocchiò ai suoi piedi e prendendogli il volto tra le mani e disse “Sev, che succede? Rispondimi, mi stai spaventando. Ti prego, guardami”.

Severus poteva sentire la preoccupazione nella voce di Harry, ma non voleva abbassare gli scudi e quindi invece di tranquillizzare suo marito, si concentrò sul suo compito.
Ma quando sentì la presa sul suo volto e quell’ultimo appello disperato, cedette. Socchiuse le palpebre e la prima cosa che vide furono gli occhi di suo marito fissi nei suoi. Erano di un intenso verde smerando, lo stesso di sempre. Erano occhi vividi e splendenti che lo amavano profondamente. A quel punto si rese conto che per quegli occhi, avrebbe fatto qualunque cosa, anche dimenticare il suo passato, purché potesse continuare ad ammirarli. Così a sua volta prese il volto del mago più giovane tra le mani e avvicinandosi al suo orecchio sussurrò “Va tutto bene, Harry…. Non devi preoccuparti” e lo baciò con passione. Se devo rinunciare a qualche ricordo felice per averlo… così sia… e a quel punto lasciò andare ogni sorta di resistenza.

Il mago vestito di nero attirò il moro a se. I due si ritrovarono entrambi sdraiati sul letto matrimoniale. Le forti braccia del pozionista avvolgevano completamente il compagno. I loro corpi danzarono, accompagnati dal suono dei loro stessi sospiri e delle poche parole sussurrate, mentre nella mente dell’uomo dagli occhi d’ossidiana i ricordi di una vita passata, venivano sostituiti da quelli di una nuova altrettanto felice.
A lungo in quella camera la magia sfrigolò intorno ai due uomini, avvolgendoli, sfiorandoli come a voler suggellare una nuova unione.

ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss

“Shh non fate rumore!” disse James ai fratelli.

“Dai corriamo dentro e basta!” piagnucolò Albus.

“Va bene… allora conto fino a tre. Uno, due e….”

“TRE!!!!!!!” urlarono i quattro bambini.

“Ohhhhh ma che diavolo! Mi ha colpito un bolide sulla pancia!” urlò Harry.

“NO SIAMO NOI!! BUON NATALE PAPINI!!!”

Il letto della loro camera era stato letteralmente assaltato dai loro figli, che urlavano e saltellavano sul materasso, come se fossero degli invasati. Lanciò un Tempus, era troppo presto per i suoi gusti. Si Mise seduto e con le braccia incrociate e poi sibilò “Vi sembra un comportamento accettabile, fare irruzione nella nostra camera, urlando come ossessi e saltellando come gnomi da giardino impazziti?”

I bambini risero e poi lanciandosi addosso ai due maghi urlarono “Ma oggi è Natale dai papàààà! Alzatevi, andiamo a casa ad aprire i regali!”.

Harry rise e solleticando Lily disse “E va bene piccoli diavoletti… ma lasciate a questi noi poveri papà, almeno cinque minuti per riprenderci dallo spavento”. E Magari anche il tempo di salutare per bene mio marito la mattina di Natale.

Severus ringhiò sentendo le parole del marito. Harry era sempre troppo accondiscendente con i loro figli. Poi Eileen gli si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia “Non sei arrabbiato vero, papà? Volevamo solo farvi una sorpresa.”

“NO principessa. Ma andate a prepararvi, prima che cambi idea”.

“Oh sei il migliore papino!” urlò Albus che era già sulla porta.

Harry rise di gusto.

“Tu sta zitto, è colpa tua se sono sempre così scalmanati!” bofonchiò l’uomo vestito di nero.

“Oh ma che peccato. Mio caro maritino mi dispiace comunicarti, che ormai è tropo tardi per avere un ripensamento. Sei incastrato con me a vita, te lo ricordi vero?” disse ridacchiando il moro.

Severus fissò suo marito negli occhi, poi lo attirò a se e sussurrando al suo orecchio destro disse una sola parola “SEMPRE”.
 
 
Angolino dello scribacchino

Ohhh buonasera maghi e streghe, eccoci qui, giunti alla fine della nostra piccola favoletta, mi spiace solo di non averla finita nelle tempistiche previste. Ma davvero il mondo di Harry Potter ormai è una realtà per me.
Come ogni volta che porto a termine una storia mi sento felice, perché in qualche modo ho raggiunto un traguardo, mi sento triste perché qualcosa mi mancherà (stavolta sono i piccoli Potter-Piton li ho adorati), e mi sento euforica, perché posso dedicarmi a qualcosa di nuovo.
Spero vi sia piaciuta, e spero che nonostante l’attesa vi facciate sentire, anche perché vorrei chiedervi una cosa, secondo voi potrei scrivere una snarry? Molti di voi mi seguono da molto e sanno che il genere romantico o similare mi si addice poco. Io sono una donna d’azione!
Quindi la vostra opinione mi aiuterebbe moltissimo a capire se imbarcarmi in questa nuova avventura. In particolare mi piacerebbe sapere se le parti con Harry e Sev come coppia, sono state appassionanti o coinvolgenti o se facevano schifo. Ecco magari ditelo in maniera più gentile… perché ho cercato di impegnarmi al massimo… quindi ok le critiche costruttive, ma non starate a zero, vi prego.
Ora è il momento inevitabile dei saluti. Dedico questa favoletta a tutti coloro che hanno dedicato il proprio tempo per leggerla, ma soprattutto a quelli che hanno recensito.
Grazie ad Az91, Al91, Aloysia Piton, Miss Gold, Morgana Altea, Vale Jeevas, SeverusLupin e Speranza.
Se per caso volete contattarmi, mi trovate al solito posto su FB, LadyvaderFrancy…
Alla prossima
LadyV 

 
   
 
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