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Autore: kiss the night    02/02/2017    2 recensioni
Rin continua i suoi allenamenti in Australia, sperando di poter partecipare alle Olimpiadi che in quell'anno si terranno in Giappone. Per fare questo è stato costretto a raffreddare i rapporti con gli amici di sempre, compreso Haru.
Ricevuta la fatidica chiamata, il ragazzo si reca di corsa a Tokyo dove scopre che le cose sono parecchio cambiate rispetto a come si ricordava.
Pairing principale- HaruRin
Genere: Angst, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La cena fu tranquilla ed era proprio in momenti come quelli che Rin si rendeva conto di cosa volesse dire staccare la spina; in Australia, anche quando smetteva di allenarsi, aveva sempre e comunque la testa al nuoto e ai tempi, non importava fosse in piscina, al ristorante con Michael o in casa sua, tutto girava intorno al nuoto. Adesso invece, seduto a quel tavolo con gli amici, si sentiva completamente rilassato tanto da essersi quasi dimenticato il vero motivo per cui era a Tokyo.

Avevano parlato del più e del meno, di come tutti si trovavano all'università, degli ultimi film che avevano visto e delle varie volte in cui erano tornati a casa.

Makoto raccontò di sentirsi quasi tutti i giorni con Nagisa e Rei; entrambi erano andati a studiare nella stessa università a Yokohama, il primo studiava per diventare insegnante mente l'altro studiava matematica. Andavano a Tokyo quasi ogni fine settimana per uscire con Makoto, spesso anche con sua sorella e tutti e tre continuavano a nuotare quando potevano.

Sentendo tutte queste storie Rin si sentì un po' in colpa. Tutti erano impegnati ma nonostante questo trovavano il modo di sentirsi e di vedersi, lui invece si era nascosto dietro ai troppi impegni per giustificare il non riuscire neanche a fare una banale chiamata ogni tanto; certamente non lo aveva fatto con cattiveria ma forse, nel suo subconscio, non sentiva nessuno e cercava di non pensarci troppo per evitare di soffrire la loro mancanza.

La situazione si congelò nel momento in cui Rin fece una semplice domanda;

 

“E Haru dov'è? Non lo sento da parecchio, non si era trasferito anche lui qui a Tokyo?”

 

Gou e Sousuke abbassarono lo sguardo mentre il viso di Makoto, sorridente e sereno fino a quel momento, si oscurò.

Rin rimase stranito da quella reazione. In effetti si era reso conto che c'era qualcosa di strano, i due ragazzi tendevano ad essere inseparabili, com'era possibile che non fossero insieme e sopratutto che l'amico non lo avesse minimamente nominato?

Alla fine Makoto prese la parola.

 

“Beh, lui... non è più qui.”

 

“In che senso?”

 

“Dopo circa un anno ha cambiato squadra e si è trasferito ad Osaka, in un club molto prestigioso.”

 

Nonostante fosse una bella notizia, Rin non percepiva felicità in quelle parole ma solo tanta tristezza e forse un po' di delusione.

 

“Beh... è una cosa positiva no? Immagino vi sentirete tutti giorni. Io purtroppo ammetto di aver tralasciato un po' i rapporti con tutti voi, Haru compreso, ma credimi se ti dico che sono incredibilmente dispiaciuto.”

 

Makoto non rispose e il ragazzo iniziò a preoccuparsi.

 

“Makoto, va tutto bene? Tu e Haru avete per caso litigato?”

 

“Litigato no, ma non ci sentiamo molto da quando è andato ad Osaka. Diciamo che in realtà ci saremo sentiti giusto una volta. Vedi Rin, Haru è... cambiato.”

 

La notizia lo colpì come un pugno in pieno petto. Haru... cambiato? Non era possibile, che tipo di cambiamento poteva mai aver fatto per portarlo a raffreddare i rapporti con Makoto?

L'altro ragazzo sembrò intercettare i suoi pensieri, decidendosi finalmente a piegare meglio la situazione.

 

“Quando siamo arrivati qua, Haru ha cominciato a frequentare la squadra della sua università e tutto sembrava andare bene, era sempre il solito, con la differenza che finalmente aveva davanti il suo obiettivo. Ma poi con l'andare avanti dei mesi si è rabbuiato; non so perché, non l'ho mai davvero capito, ma ha iniziato a passare sempre più tempo in piscina, ha smesso di frequentare le nostre uscite, non aveva quasi più voglia di uscire quando Nagisa e Rei venivano a trovarci e anche Gou potrà confermartelo.”

 

“Ha ragione. Haru ha sempre avuto un carattere particolare, lo sappiamo tutti, ma in quel periodo ha cominciato davvero a comportarsi in modo strano. Pensa solo che durante le vacanze, quando io e Sou siamo venuti a trovarti, avevo chiesto anche a lui se volesse accompagnarci, sapevo che aveva qualche giorno di pausa ma si è tirato indietro quasi subito, inventando scuse abbastanza strane. Mi era sinceramente sembrato strano che rinunciasse a vederti, sopratutto perché prima mi chiedeva spessissimo di te... dopo una paio di mesi è andato via.”

 

“Ma com'è possibile? Un comportamento del genere non è da lui... Forse ci sono stati dei problemi nella vecchi squadra, quello spiegherebbe perché era giù di morale e anche perché si sia trasferito.”

 

Makoto scosse impercettibilmente la testa, facendo intendere che Rin era completamente fuori strada.

 

“No, ho conosciuto alcuni dei sui compagni dopo la sua partenza ed erano venuti a chiedermi se sapevo il motivo del suo allontanamento. Nonostante non avesse particolari legami con loro, sembra non ci fosse stato mai nessuno problema, anzi, a quanto pare era il migliore.”

 

Nonostante tutto, sul viso di Rin si affacciò un piccolo sorriso; in qualunque posto andasse Haru era sempre il migliore, certe cose non scambiavano.

 

“Beh, allora vedrò di chiamarlo e cercherò di parlarci.”

 

Makoto gli sorrise, nonostante il suo sguardo fosse ancora triste.

 

“Perché no, su certe cose tu e lui siete stati sempre più comunicativi. Magari con te parlerà.”

 

Rin gli sorrise, cercando di dimostrarsi fiducioso.

Dopo l'ennesimo minuto di silenzio Gou prese di nuovo la parola, trasportando la conversazioni in lidi più tranquilli, permettendogli così di finire la cena in tutta serenità. Continuarono a parlare del più e del meno, stando attenti a non toccare di nuovo il tasto Haru, nonostante nella mente di Rin continuasse ad aleggiare il volto dell'amico. Non poteva fare a meno di domandarsi cosa gli fosse successo, finendo per sentirsi anche in colpa per essere stato poco presente nella vita dell'amico.

Terminata la cena i ragazzi si salutarono, promettendosi di rivedersi prima che Rin tornasse in Australia, per prendere poi ognuno il proprio taxi.

 

******

Rin sentì la stanchezza arrivare nell'istante in cui mise piede nella vasca da bagno. L'acqua calda lo aiutò a distendere i muscoli e a rilassarsi dopo l'intensa giornata tanto che quasi ci si addormentò. Ne uscì dopo venti minuti, quando ormai l'acqua aveva iniziato a raffreddarsi e dopo essersi infilato le prime cose trovate in valigia si butto senza troppi complimenti sul comodo letto.

Nel silenzio si lasciò andare ai pensieri, cercando di analizzare bene tutto quello gli aveva detto Makoto.

L'Haru che conosceva lui non avrebbe mai chiuso con l'amico d'infanzia. Ricordava ancora lo sguardo abbattuto che aveva in Australia, qualche giorno dopo la sua prima e unica lite con l'altro; gli aveva detto di stare tranquillo, che era normale che fra amici ci fossero degli screzi, ma per Haru era una cosa nuova, non era abituato a stare lontano da Makoto. Proprio per questo il suo cambiamento era strano, se davvero non era successo nulla cosa poteva aver scatenato quella decisione?

Rin si allungò per prendere il cellulare; C'era solo una cosa che poteva fare per risolvere quel mistero. Compose quindi il numero del ragazzo sperando che, nonostante non fosse troppo presto, Haru non stesse già dormendo. Il telefono squillo per un po' fino a che non scattò la segreteria telefonica; il giovane non si dette per vinto e compose il numero per altre due volte, ottenendo lo stesso risultato. La prima idea fu lasciar perdere tutto e riprovare il giorno successivo, alla fine però optò per lasciargli un messaggio.

 

“Ehi, amico, sono Rin. Ho cercato di chiamarti più volte ma immagino tu sia già a dormire. Beh... ti ho chiamato perché ho delle novità che vorrei davvero condividere con te. Sono a Tokyo e speravo di trovarti qui ma Gou mi ha detto che ti sei trasferito. Allora... quando sentirai il messaggio potresti richiamarmi? Vorrei davvero parlarti... beh, ciao.”

 

Il giovane chiuse la chiamata per poi ricomporre il numero subito dopo e lasciare un altro messaggio.

 

“Sono sempre io... volevo solo chiederti scusa... per essere sparito tutto questo tempo. Mi sono comportato in modo pessimo, ma sai come sono fatto, no? Avevo un obiettivo e pensavo solo a quello... richiamami appena puoi.”

 

Chiuse il telefono, sospirando. Il grosso era fatto, adesso doveva solo aspettare la risposta.

Poggiato il cellulare sul comodino si girò su un fianco, scivolando velocemente in un sonno profondo e privo di sogni.

 

*********

 

Dopo una doccia e una colazione veloce, Rin era già in taxi, pronto a raggiungere gli uffici della federazione che si occupava della nazionale di nuoto.

Il primo appuntamento era alle 9:30 e lì doveva solo firmare dei documenti, poi alle 10:30 ci sarebbe stato quello più importante; avrebbe conosciuto lo staff, gli allenatori e i suoi compagni. Non sapeva ben chi si sarebbe trovato davanti. Non sapeva con esattezza chi sarebbero stati i suoi compagni; non dubitava che ci fossero alcuni tra i più famosi nuotatori giapponesi che facevano parte della squadra da anni, persone che aveva sempre guardato con una certa reverenza, ma sicuramente visti i ritiri degli ultimi mondiali, non sarebbe stato l'unico novizio ed era molto incuriosito da questo.

Sbrigò velocemente le prime faccende, per poi dirigersi davanti alla grande sala in cui si sarebbe tenuta la riunione. Da come poteva vedere era un grande stanza, con al centro un tavolone rotondo contornato da poltroncine rosse, un grande schermo appoggiato al muro e molti poster attaccati alle pareti, raffiguranti alcune dei più grandi nuotatori che avevano fatto la storia della nazionale. Sul tavolo era disposto un piccolo buffet che sembrava appetitoso, facendogli subito venire fame.

La stanza era vuota; Rin guardò l'orologio e si rese conto di essere in anticipo, si sedette quindi su una delle sedie che aveva vicino aspettando l'arrivo degli altri.

Dopo un paio di minuti, passati a cercare di calmare il battito del suo cuore, sentì delle voci farsi strada dal lungo corridoio. La prima faccia che si presentò davanti a lui era quella dello storico allenatore della nazionale, nonché uno dei nuotatori più famosi della storia del Giappone per aver vinto diverse medaglie d'oro tra mondiali e Olimpiadi, Ryo Yamamoto in persona.

Il cuore questa volta gli arrivò direttamente in gola per l'emozione; gli era capitato di nuotare con atleti fantastici, a volte anche medagliati, ma mai si era trovati davanti una leggenda e solo in quel momento si rese conto che sarebbe stato davvero allenato da quella persona. Dietro di lui, tra le molte persone che presenti, riuscì a scorgere alcuni volti noti; c'erano infatti tre dei nuotato più importanti del Giappone: Shiro Iwasabi, venticinquenne che prediligeva lo stile rana, nonché medaglia di bronzo agli ultimi mondiali, Hiroshi Tomita, ventisette anni, famoso per la sua velocità a dorso che lo aveva portato a vincere diversi premi, sopratutto a livello nazionale e Tetsuo Ayoama, l'unico dei tre ad aver vinto un argento alle ultime olimpiadi nei 400 stile libero, nonché capitano della nazionale da almeno un paio d'anni.

Rin si sentiva così piccolo e insignificante davanti a persone così importanti e conosciute, sentiva la sicurezza che lo aveva portato fino a lì andarsene ad ogni loro passo; sarebbe davvero riuscito a competere con loro? Cerco' di scacciare questi pensieri dalla mente, concentrandosi solo sconosciuto che gli stava porgendo la mano.

 

“Salve, tu dei essere Rin Matsuoka. Io sono Aki Tanaka, il responsabile della federazione nuoto giapponese, piacere di conoscerti.”

 

Rin gli strinse la mano. Era un uomo distinto, sulla cinquantina, che il ragazzo aveva intravisto in qualche rivista specializzata.

 

“Sì... sono Rin Matsuoka, il piacere e tutto mio.”

 

L'uomo gli sorrise e prima di continuare a parlare si voltò verso gli altri.

 

“Direi di spostarci nella stanza dov'è stato organizzato un piccolo buffet, è il posto migliore per le dovute presentazioni.”

 

Il signor Tanaka aprì la porta e tutti lo seguirono. Rin rimase per un secondo a fissarli, prima di seguirli, insieme ad altre persone che probabilmente facevano parte dello staff.

Una volta dentro, l'uomo invitò tutti a provare alcuni dei manicaretti che erano stati preparati da una catering, a suo dire, fantastico. Il ragazzo prese quindi alcune tartine che sembravano deliziose e proprio in quel momento fu avvicinato da un ragazzo che non conosceva. Era piuttosto piccolo, moro, non poteva avere più di vent'anni e, proprio come lui, sembrava lievitane a disagio.

 

“Ciao, io sono Ren Suzuki, è bello poterti conoscere finalmente. Ho visto alcune delle tue gare e non vedevo l'ora di farti i complimenti per i tuoi tempi, sei davvero velocissimo.”

 

Rin gli sorrise, felice che qualcuno apprezzasse i suoi tempi e il suo ego non poteva che uscirne compiaciuto. In più si rese conto di conoscere quel ragazzo; il nome infatti non gli era per nulla nuovo. Aveva letto spesso di un certo Ren, un ragazzino di appena diciotto anni che veniva descritto come il futuro campione che avrebbe portato nuovamente il Giappone sul podio dello stile a farfalla.

 

“Il piacere è tutto mio, anche io ho sentito parlare di te. Beh, non vedo l'ora di poterti vedere in acqua.”

 

“Vale la stessa cosa per me e devi dire che in una stanza piena di campioni navigati sei quello che mi mette meno a disagio.”

 

I due ragazzi scoppiarono a ridere, divertiti dal fatto che si sentissero esattamente allo stesso modo. Al momento, infatti, sembravano gli unici in quella stanza a fare i conti con la prima chiamata in nazionale.

I due ragazzi continuarono a parlare del più e del meno per alcuni minuti, fino a quando non sentirono la porta aprirsi e il responsabile salutare qualcuno. Rin, che dava le spalle alla porta, si girò, per poi rimanere completamente gelato di forte alla scena che gli si presentava davanti.

Non poteva credere ai suoi occhi ma alla porta c'era un ragazzo alto, moro e dai freddissimi occhi azzurri, occhi che conosceva fin troppo bene e che adesso lo stavano fissando con intensità. La sua voce uscì fuori quasi come un sospiro, non udibile a nessuno dei presenti in quella stanza.

 

“Haru?”


Note:
BOOM! Perdonate il piccolo cliffhanger, ma adoro inserirli quando posso :)
Ho voluto spostare la pubblicazione ad oggi perchè Tumblr mi ha fatto sapere che oggi è il "compleanno" del nostro adorato Rinrin! In ogni caso il nostro piccolo delfino ha fatto finalmente il suo ingresso. So che è poco, ma prometto che nel prossimo capitolo i ragazzi comunicheranno fra di loro. Spero comunque di non aver portato Haru ad essere un pò OOC nel suo cambiamento.
L'unico appunto che faccio sul capitolo è rivolto ai nuovi personaggi, la squadra di nuoto; i nomi sono tutti inventati, ho cercato tra i vari nomi e cognomi popolari in Giappone e ho mischiato un pò a gusto personale, ad esclusione di Ren. Quella è una piccola citazione ad un anime che sto seguendo in questo periodo e che mi piace molto (SuperLover per la cronaca), infatti anche nella descrizione mi sono avvicinata molto al personaggio vero e proprio. Più avanti avremo modo di conoscere anche gli altri baldi giovani.
Passando alle cose più tecniche, chiedo scusa per i possibili errorino ma, anche in questo caso, il capitolo non è betato al momento (la mia beta è completamente assorbita dall'università quindi mi adeguo come riesco). In più posso dire di essere arrivata a non avere più materiale completamente pronto, infatti al momento ho il capitolo 4 a metà e alcuni pezzi del quinto già scritti, ma il tempo scarseggia e non so quanto riuscirò ad essere precisa nella pubblicazione (un capitolo a settimana), da adesso in poi... sicuramente farò del mio meglio, ma portate pazienza.
Detto questo, grazie a tutte le persone che hanno letto i capitoli precedenti e a chi ha aggiuto la mia bambina tra le seguite. Un ringraziamento particolare a Momoko89 che ha recensito la storia, dandomi il suo graditissimo parere :)
Detto questo, chiudo queste note che sono infinite... il problema di essere logorroica!
Baci a tutti e ci sentiamo (spero) Venerdì prossimo.
Kissthenight

   
 
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