Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: floricienta    04/02/2017    0 recensioni
In una società governata dalla tecnologia più avanzata combinata alla forza del Mana, la divinità dell'oceano, Tangaroa, minaccia la sopravvivenza del genere umano, costringendolo a ritirarsi a vivere sulle aeronavi e obbligandolo a compiere sacrifici per beneficiare la propria benevolenza.
È in questo contesto che si intrecciano i destini e i sentimenti di due persone. Ari, un ragazzo timido e pauroso, che si è visto portar via tutto ciò che di più caro gli era al mondo, e con un potere dentro di lui che non può neanche immaginare; e Nael, un ladruncolo di strada che, per diverse vicissitudini, si è ritrovato a convivere proprio con Ari, aiutandolo giorno per giorno a diventare sempre più forte con la sua presenza.
Un insieme di turbamento, tristezza, felicità, disperazione, amore.
Sarà proprio la catena che li lega indissolubilmente a determinare la salvezza o la distruzione dell'umanità.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 22
434


 
 

Febbraio, anno 434 del XII periodo

Nael era arrivato al limite.
Il suo povero cuore stava urlando ai quattro venti di esprimere i suoi sentimenti, ma la sua bocca rimaneva chiusa, incapace di farlo e preoccupata per le conseguenze.
Non voleva rovinare il rapporto che aveva creato con tanto impegno con Ari, eppure, non sapeva quanto beneficio, quella situazione, potesse portare al suo spirito. Ogni giorno che passava sembrava sempre sul punto di commettere un passo falso e di mandare tutto all'aria, non sapeva neanche come fosse arrivato ai diciannove anni senza aver ancora messo una mano addosso ad Ari così come faceva nei propri sogni.

Ho sicuramente più auto-controllo di quanto creda...

Inoltre, Ari non faceva che diventare sempre più bello ai suoi occhi e sempre più aperto con lui, tanto che adesso non era il solo che gli rivolgeva qualche effusione, piuttosto, erano ben ricambiate.
Nonostante quello non voleva confessarsi.

Forse lui mi vede unicamente come una figura di appoggio, forse non vuole quel tipo di rapporto con me e io non voglio deluderlo. Non voglio rovinare niente di questa meravigliosa vita al suo fianco.

Non era solo quello il problema. Negli ultimi mesi era giunta la notizia che i sacrifici sarebbero stati più regolari e frequenti, diventando uno ogni due mesi.
Quando erano venuti a scoprirlo durante una delle loro diverse commissioni in città, aveva subito dovuto portare via Ari da lì prima che cedesse a una crisi di pianto, rivedendo i propri genitori venir catturati dai maghi.
Lui, invece, aveva cominciato a pensare seriamente a quella questione, sulla quale non si era mai veramente soffermato.

Se Ari diventasse il prossimo sacrificio, come farei a vivere senza di lui?

Questo l'aveva fermato in parte, perché si era convinto che, se fossero diventati per davvero amanti – o qualunque epiteto si volesse dare al loro rapporto, se avessero compiuto il passo in più – non sarebbe stato in grado di sopravvivere senza Ari, consapevole di quel sentimento che si sarebbe potuto trasformare in qualcosa di meraviglioso per il resto della vita.

E se fossi io a diventarlo, come farebbe Ari a vivere senza di me?

E questo l'aveva completamente arrestato.
Non si sarebbe mai perdonato, neanche da morto, di causare un dolore così grande alla persona per il quale stava iniziando a provare qualcosa di più del semplice affetto. Non voleva sapere che Ari sarebbe diventato di nuovo triste, non voleva nemmeno pensare al suo volto piangente mentre si incolpava per qualcosa di cui non aveva peccato e tutto a causa, invece, sua, che gli aveva permesso di dargli quella piccola speranza di felicità di un loro futuro insieme come una coppia innamorata.
Semplicemente non ci riusciva.
Per questo cercava sempre di darsi un contegno, pensando unicamente al lato positivo della faccenda e accogliendo quel ragazzo come il dono più prezioso che avesse mai potuto ricevere nella sua intera vita.
Non aveva potuto, però, arginare certi atteggiamenti, come il dormire insieme ogni notte, rimanere coccolati sul divano, prenderlo di continuo in giro e una miriade di altri piccoli gesti che imbarazzavano sempre il minore.
Quella notte si era svegliato con in testa questi pensieri e non riusciva a riprendere sonno.
Era ancora piuttosto buio e faticava a vedere il profilo dell'altro, che stava sicuramente dormendo, e sperò senza ulteriori incubi come quelli che era solito fare nei primi tempi di convivenza.
Aveva la mano di Ari sul proprio fianco e questa gli teneva a malapena la maglietta del pigiama stretta tra le dita, era comunque una sensazione così piacevole.
A volte gli sembrava un piccolo cucciolo che cercava rifugio tra le braccia della mamma e, forse, questo l'aveva spinto ancora di più verso quei sentimenti che si erano fatti strada in lui.
Rimase ad osservarlo nell'oscurità, anche se vedeva poco o niente, ormai lo conosceva talmente a memoria che non aveva bisogno della luce.

Quanto è carino...

Gli prese ad accarezzare il mento, facendo attenzione a non destarlo dal sonno. Poi risalì fino all'orecchio e cominciò a torturargli il padiglione che era così soffice sotto il suo pollice; infine si dedicò ai capelli, passando una mano tra di essi e togliendoli tutti dal viso.

Così estremamente carino. A dir poco stupendo.

Lo fissò intensamente e a lungo. Tutti i problemi di poco prima erano svaniti non appena aveva focalizzato la concentrazione in quel ragazzo, che dormiva accanto a lui con un'espressione troppo adorabile per poter lasciar vagare i pensieri in altro che non fossero proprio Ari.
Nael avvicinò istintivamente il volto al suo, solo di qualche centimetro, e i suoi occhi si posarono sulle labbra carnose e socchiuse di Ari.

Cosa pensi di fare, Nael?

Domandò a se stesso e il cuore prese a martellargli con insistenza.

Dov'è finito il tuo auto-controllo di cui tanto vantavi poco prima?

Era impossibile reprimersi ancora a lungo, non se l'altro stava dormendo così beato e non sarebbe mai venuto a conoscenza di niente.
Si accostò ancora di più al suo volto fino a quando non sentì il respiro sulle proprie labbra, dolce e ritmato.
Nael era sicuro di essere diventato rosso così come era solito fare sempre l'altro, ma poco gli importava al momento.

Tanto non se ne accorgerà.

Socchiuse gli occhi e gli diede un piccolo bacio a fior di labbra, staccandosi un istante dopo.
Un brivido lo percorse da capo a piedi e quasi perse il potere di respirare per quel semplice atto.
Aveva baciato Ari mentre dormiva e si sarebbe dovuto seppellire sotto terra per quell'indecenza, invece, l'unica cosa a cui riuscì a pensare fu di volerne ancora.
Così fece.
Ari sembrava non essersene minimamente accorto, perciò Nael si accostò di nuovo alle sue labbra e gli lasciò tanti altri piccoli schiocchi uno di seguito all'altro.
Quanto avrebbe voluto dargli un bacio decente e sentire il sapore della sua bocca nella propria, inchiodarlo al letto con il proprio corpo e continuare così per tutta la notte, purtroppo, non poteva permetterselo e si accontentò di quei lievi baci che lo stavano facendo comunque impazzire.
Neanche si accorse che, ad un certo punto, Ari mugugnò qualcosa, intento a risvegliarsi.
Il minore aprì gli occhi e si ritrovò nel bel mezzo di una situazione che non aveva mai ritenuto possibile.
“Che...”
Il suo discorso fu interrotto da un bacio.
“...fai?”
Ancora un bacio.
Nael si destò dalle sue fantasie e spalancò gli occhi di soprassalto, disgraziatamente troppo tardi rispetto a quando avrebbe dovuto.

Merda!

Non aveva una spiegazione pronta per quel comportamento e non voleva dare la versione ufficiale del perché lo stesse baciando a quel modo mentre lui non era cosciente di cosa stava avvenendo.
Il suo corpo agì da solo.
Nael afferrò il volto di Ari con entrambe le mani e lo coinvolse in un vero bacio.
Aprì le labbra per poter succhiare quelle dell'altro, lo abbracciò con esse e continuò a vezzeggiarlo solo con esse per qualche tempo. Era un bacio abbastanza casto e affettuoso, senza troppa foga, quella che Natanael stava cercando di reprimere più forte che poteva.
Non lo sentì ricambiare quel contatto come avrebbe voluto, forse perché l'aveva sicuramente spaventato con un qualcosa del genere così di impulso e anche perché era certo non avesse mai dato un bacio in tutta la sua vita.

Ora sto davvero esagerando...

Incastrò il suo labbro inferiore e, dopo qualche altro secondo, si staccò completamente, quasi ansante a causa delle troppe emozioni che stavano bussando contro il proprio petto e sperò che Ari non si fosse accorto di niente.
Questo lo stava guardando a bocca spalancata e gli zigomi arrossati e anche lui stesso si sentiva andare a fuoco in ogni centimetro di pelle.
Scoppiò a ridere dal nervosismo e s'inventò su due piedi una bugia, nonostante fosse una delle balle peggiori che gli potesse uscire.
“Scusa, scusa!” continuò a ridere. “Avevi le labbra troppo irresistibili per non baciarle!”
Ari sbatté le palpebre più volte, intontito da ogni cosa.
“Che?”
Nael non smise ancora di ridere.
“Lascia stare e torna a dormire.”
Si voltò sul fianco opposto, cercando di nascondere l'evidente disagio che aveva creato.

Cazzo! Cazzo! Che figura da coglione! Adesso cosa penserà di me?

Si portò una mano al volto, sospirando appena per non farsi sentire e strizzò gli occhi, dato che gli era venuto un improvviso attacco di pianto, per non lasciarselo sfuggire.

Ho sicuramente rovinato tutto quanto...

Tutto il discorso per non cedere alla tentazione, lasciare le cose come stavano e non andare troppo oltre era sfumato per un suo capriccio.

Perché non so combinare niente di buono nella vita? Cazzo!

Era decisamente arrabbiato con se stesso.
Un istante dopo sentì una morsa opprimente al petto.

E se Ari non mi volesse più attorno a sé dopo questo? E se decidesse di non parlarmi più e si allontanasse da me? Dopo tutta la fatica perché si fidasse di me, non posso aver davvero distrutto ogni cosa.

“Nael..?”
Ingoiò a vuoto e non rispose, quasi a far finta che si fosse già riaddormentato.
Un attimo dopo sentì il braccio di Ari attorno alla sua vita che lo stringeva da dietro e la mano sul suo stomaco che gli afferrò ancora la maglietta.

Cosa..?

Poi le labbra calde del biondo si posarono sulla sua schiena e gli impressero un bacio su di essa, che poté captare attraverso la stoffa.
A quanto pare si era lasciato andare ancora verso troppi problemi inesistenti e si insultò nuovamente con il pensiero. Ari non gli avrebbe portato rancore per un bacio, ma, allo stesso tempo, non era sicuro di capire se perché fosse spinto dallo stesso tipo di sentimento che provava lui.
Gli prese la mano che aveva sulla pancia e la intrecciò con la propria, avvertendo chiaramente la stretta vigorosa dell'altro.

Ari...

Sorrise tra sé e sé, facendo scemare la rabbia e la tristezza che si stavano insinuando solo fino a qualche minuto prima.

...credo di essermi innamorato di te.




Ari era rimasto sconcertato.
Un paio di notti prima era stato baciato da Nael.
Neanche aveva avuto il tempo di svegliarsi del tutto che aveva visto il viso dell'altro troppo vicino al proprio, il suo respiro sbattere sul proprio naso e le sue labbra sulle proprie.
Era accaduto tutto troppo in fretta perché potesse anche solo ribattere e non aveva ancora preso piena conoscenza di sé quando si era sentito afferrare per il volto ed era stato coinvolto in un bacio ben più passionale rispetto a quello precedente, che l'aveva fatto destare dal mondo dei sogni.
La sua faccia era andata in fiamme e non aveva saputo come reagire.

Ancora non ho capito se volessi ricambiarlo o se volessi staccarmi.

Ari si sedette sul divano con le ginocchia al petto e la televisione che faceva da sottofondo sonoro ai suoi pensieri, ma non ci diede molta attenzione.
Era rimasto semplicemente immobile, aspettando che succedesse qualcosa, qualsiasi cosa, e Nael si era allontanato da lui e l'aveva preso in giro. Neanche a quella battuta era riuscito a ribattere.
Solo dopo minuti che parvero eterni era riuscito a spiaccicare parola e l'aveva chiamato, senza ottenere una risposta.
Si era domandato se fosse colpa sua, se l'avesse offeso in qualche modo perché non gli parlasse più, ma, soprattutto, un'altra domanda premeva dentro di lui.

Perché mi ha baciato?

Forse l'aveva appunto ferito perché non aveva dato l'impressione di volerlo ricevere, mentre Nael l'avrebbe voluto.
Era troppo confuso in quel momento che nemmeno lui sapeva darsi una risposta. Per un attimo, però, ebbe paura che per colpa della sua reazione avesse rovinato il rapporto che si era venuto a creare tra loro e fu colto da un attacco d'ansia.
L'aveva stretto immediatamente e, quando aveva sentito la mano di Nael intrecciata alla propria, si era nuovamente rilassato, pensando che, forse, non aveva combinato nessun danno alla loro convivenza.
Non era riuscito a chiudere occhio per il resto della notte fino a quando non erano giunte le prime luci dell'alba, poiché aveva troppi timori che giravano per la sua mente.

È normale che ci siamo baciati? Non è qualcosa che fanno gli innamorati?

Per un attimo gli batté forte il cuore, ma scosse subito la testa.
Il giorno dopo, Natanael si era comportato normalmente, come se non fosse successo niente, e Ari aveva pensato che quel bacio fosse stato solamente una presa in giro e c'era passato sopra anche lui.
Tuttavia, quando rimaneva da solo con i suoi pensieri non poteva che ricordare la sensazione delle labbra di Nael sulle sue.

Calde e morbide, avevano il gusto di un nuovo cibo mai assaggiato prima d'ora.

Si ritrovò ad arrossire ancora e fece qualche respiro profondo.

Era il mio primo bacio e me l'ha dato Nael.

Gli era impossibile non rivedere dentro di sé quella scena e ripeterla più e più volte fino a impazzire. Non aveva mai pensato all'altro in quel modo, di certo l'aveva sempre trovato bellissimo ed era l'unica persona che l'avesse mai fatto sentire bene – non che avesse mai conosciuto altri oltre ai suoi genitori – però, quel passaggio in più non gli era mai balzato alla mente.

Certo, da coppia di amici intimi a coppia di innamorati forse il passo è breve...

In quel momento arrivò il diretto interessato dei suoi pensieri e si stravaccò sul divano senza molta eleganza.
Ari fece finta di niente, fingendo di guardare il programma in onda in televisione, e si chiuse di più nelle ginocchia. Le gambe dell'altro finirono subito accanto alle sue, passando al di sotto dell'arco creato dal suo corpo tra il fondo schiena e i piedi.
Probabilmente il passo era davvero breve.

Ma io cosa provo?

Non ne aveva idea, non era qualcosa che l'aveva mai sfiorato.

E perché mai, Nael, dovrebbe provare qualcosa per me? Non sono un qualcuno che una persona vorrebbe accanto a sé per il resto della propria vita e, sicuramente, non appena sarò più grande, Nael se ne andrà.

Quella era l'amara verità a cui era arrivato con il passare del tempo, per questo voleva approfittare di quegli anni insieme per poter accogliere anche un minimo di felicità. Non si sarebbe mai perdonato che non gli rivolgesse più la parola per un suo errore o che lo abbandonasse molto prima del previsto.
Tremò appena e dovette ricacciare indietro le lacrime.
“Che succede?”
La voce di Nael gli arrivò dritta al petto come una freccia scoccata a vicinanza.
Come al solito si era accorto che qualcosa non andava.
“Mh? Niente...” Ari cercò di non dare a vedere che fosse effettivamente così.
“Eppure non lo sembra affatto. Stai sicuramente pensando a qualcosa, perso nel tuo mondo.” gli rispose diretto, ma con un tono affabile che non dava per niente l'idea di un ammonimento.
“No, no... va tutto bene.”

Per favore, Nael, non domandare ancora o non resisterò oltre.

In quel momento non stava bene per niente. Era combattuto tra i suoi sentimenti per Natanael, sui quali non si era mai soffermato e che adesso stavano urlando con insistenza di avere un nome, e sul futuro che si prospettava davanti a sé, in solitudine e senza nessuno che gli avrebbe mai più voluto bene.
Ma il problema non era questo, non era un qualcuno a caso.

Senza più Nael e il suo affetto.

“Ti vedo un po' distaccato.” riprese a parlare e Ari sussultò. “È per quello che è successo l'altra notte?”
Ari negò con il capo. Da una parte era così, ma dall'altra era un'enorme bugia.
Non era sicuro di voler affrontare quell'argomento, anzi, non lo voleva affrontare di sicuro e sperò che Nael non insistesse oltre.
Intravide con la coda dell'occhio l'altro che aveva allungato le braccia verso di lui, come a richiamarlo per un abbraccio, e il sorriso sul volto.
Ari si sentì mancare ancora il fiato, ma non ci dovette neanche riflettere sopra che prese a gattonare sul divano, fino a quando non si distese completamente sul corpo di Nael con la testa sul suo petto.
Subito dopo si sentì racchiuso dalle braccia possenti del maggiore e anche lui lo strinse, schiacciandosi su di lui.
Non capiva quel comportamento.
Se fino a poco prima non si era mai posto la domanda del perché si scambiassero quelle effusioni senza alcun problema, adesso era diventato un tarlo nella sua testa, che gli chiedeva continuamente quali fossero i motivi che li spingevano ad agire in quel modo l'uno verso l'altro.
Da una parte, però, li vedeva come un qualcosa di normale e anche adesso gli parevano normali, solo si era insinuato in lui un non so che a cui non sapeva dare un appellativo.
Nael portò una mano al suo volto e prese ad accarezzarlo, fino a sfiorargli con la punta delle dita le labbra.
“Sicuro che vada tutto bene?”
“Ho detto di sì...”

Si preoccupa sempre per me...

Il dito sulle sue labbra, che si erano appena seccate, non poté non farlo pensare di nuovo alla scena del loro bacio e alla stupenda sensazione che aveva provato e di cui si era reso conto solo più tardi.

Perché mi ha baciato? Perché il mio respiro si è fermato? Perché è tutto così piacevole? Perché non riesco a fermare il mio cuore?

La testa di Ari stava per scoppiare, incapace di dare una risposta a tutte quelle domande.
Non riuscì a contenere oltre le lacrime che presero ad uscire dai suoi occhi cristallini silenziosamente fino a cadere sulla maglietta dell'altro.
Nael si accorse subito della sensazione di bagnato sul suo petto.
“Perché stai piangendo?” chiese preoccupato.
“Non sto piangendo.” ricacciò indietro il pianto e tirò su con il naso.
“No, certo, non stai piangendo.” Natanael gli prese il capo e lo alzò per poter vedere gli occhi arrossati. “Proprio per niente.”
Ari ingrossò le guance e provò ad evitare il suo sguardo senza successo.
“Io non piango mai.” affermò, causando una risata esagerata da parte dell'altro e reagì con un ulteriore sussulto, sapendo che l'aveva sparata davvero grossa, continuando a far scendere le lacrime.
Nael tornò con il volto sereno e gli sorrise, gli rialzò il proprio per poterlo fissare nelle iridi.

È così bello...

Ari non riuscì a completare il suo pensiero perché Nael stava avvicinando la faccia alla sua molto più di quanto fosse necessario.
Nael aprì la bocca e gli lambì il labbro inferiore e poi quello superiore, tirandolo appena come se avesse appena dato un morso ad una mela, e si staccò subito dopo.
Smise di piangere all'istante, incantato da quello che era appena successo.
“Ti ha dato fastidio?” si allarmò immediatamente Nael.
Ari scosse il capo, sicuro di aver perso l'uso della parola.
“Allora ha funzionato.” gli sorrise per l'ennesima volta e lo abbracciò di nuovo tenendolo contro il proprio petto.
Ari si abbandonò su di lui e rimuginò ancora più confuso.
Aveva risposto di riflesso, non gli aveva dato fastidio per niente, anzi, aveva provato un dolce tepore sulle sue labbra che si era poi esteso al resto del corpo.
Non ebbe il coraggio di chiedere il perché, si sarebbe tenuto tutto dentro e avrebbe provato a non darci troppo peso per non combinare qualche disastro.
Non arrivò a un'altra soluzione, mentre le mani di Nael lo accarezzavano amabilmente sull'orecchio e la testa, finendo con l'addormentarsi su di lui.

 


 

Ottobre, anno 434 del XII periodo

Ari stava mettendo a posto le stoviglie in cucina, sentendo il leggero fischiettare di Nael che stava scendendo in quel momento le scale.
L'attimo dopo, questo lo circondò con le braccia e posò il mento sulla sua spalla.
“Nael, staccati.” provò ad usare un tono duro senza riuscirci, infatti l'altro non accennò neanche ad obbedire.
“Che scontroso che sei.” gli rispose con delicatezza, premendo il naso sulla sua guancia e soffiando contro di essa.
Ari si fece quasi cadere la pentola dalle mani e sentì le ginocchia cedere.
Da quando si erano baciati molti mesi prima, la situazione tra loro era diventata ancora più intima. Non che gli dispiacesse, ma il suo corpo era totalmente inesperto in certe cose e molto immaturo rispetto alla sua età. Semplicemente non riusciva a rimanere calmo e quasi impassibile come l'altro.
Posò la pentola sul piano della cucina, prima che gli potesse davvero sfuggire, e si rilassò contro il petto di Nael.
“Non è vero.” riuscì a ribattere, ormai perso nel suo mondo.
Natanael fece un sorriso ironico e gli diede un bacio sulla guancia, cominciando ad accarezzarlo sul fianco, e Ari ingoiò a vuoto, succube di quelle attenzioni.
Dovette ammettere di volerne ancora e voltò appena il capo per intravedere l'occhio verde di Nael.
“Hai pulito tutto?”
Ari annuì e il moro gli diede un bacio sulla punta del naso e rimase con il volto così vicino al suo.
“Bravo bambino.”
Successivamente gli diede un bacio a fior di labbra e Ari ricambiò chiudendo gli occhi e premendo sulle sue.
Anche quella era diventata un'altra loro abitudine.
Nei momenti dove Ari si sentiva triste o arrabbiato o per convincerlo a fare quello che voleva l'altro o semplicemente perché gli andava, Natanael lo baciava appena e questo bastava per avere il totale potere su di lui.

È forse normale?

Ari non lo sapeva, ma lo era diventato con il passare del tempo.
Erano piccoli baci fugaci privi di significato. O meglio, Ari non aveva mai avuto l'audacia di chiedere perché lo facesse e se lo era fatto andare bene.
Tuttavia, da qualche tempo aveva riscoperto che quel gesto non lo rendeva indifferente per niente: il cuore gli batteva a mille e i suoi pensieri vagavano verso scene a cui non aveva mai pensato nel corso della sua vita e finiva inevitabilmente con lo sprofondare nella vergogna.
Si allontanò alla svelta da Nael, con il viso rosso, e si voltò subito per non farsi vedere così imbarazzato.
“Vado a fare una doccia.” trovò una scusa per allontanarsi il prima possibile.
“Senza di me?”
Ari si bloccò.

E questo lo è?

Già da quando erano più piccoli era capitato di lavarsi insieme, ma per un problema di soldi avevano dovuto risparmiare su molte cose per qualche tempo, tra queste era inclusa l'acqua calda. Per questo erano finiti a farsi sempre la doccia insieme e, anche dopo che non ce n'era più bisogno, non avevano mai cambiato questa abitudine.
A causa di quello che Nael provava nei confronti di Ari, all'inizio era stato un po' un problema per lui gestire il proprio corpo e semplicemente faceva alla più svelta possibile girato dalla parte opposta. Tuttavia, con il passare dei giorni era diventato sempre più abile nel lasciare quegli istinti animaleschi da parte, tanto che ormai era lui stesso che lo lavava quando capitava.
Per Ari, invece, non era mai stato un disturbo, almeno fino a quando non si era reso conto che, non solo i baci di Nael e le sue attenzioni gli provocassero un qualche turbamento nel suo petto, ma anche il suo corpo nudo accanto al proprio. Fortunatamente, il pudore l'aveva sempre placato e Nael aveva anche il buon senso di non farglielo notare per non creare un'ulteriore agitazione.
“Sono tutto sudato dopo aver pulito la cucina. Faccio in fretta.” così dicendo si dileguò al piano superiore e si chiuse in bagno.
Aveva il fiatone e finalmente poté crollare sulle ginocchia, strisciando contro la porta e finendo seduto sul pavimento.
Si portò le mani al viso per nasconderlo.
Il cuore non accennava a fermarsi.

Cos'è questo sentimento?

Non gli era mai capitato fino a qualche mese prima, ma adesso lo vedeva con altri occhi.
Nael stava cominciando a diventare la persona di cui aveva più bisogno, non soltanto perché si era preso l'impegno di occuparsi di lui o perché gli volesse davvero bene come non aveva mai fatto nessuno, ma perché stava iniziando a capire cosa fosse quella sensazione di cui parlavano alcuni protagonisti dei libri che leggeva.

Non so se è qualcosa di così grande...

Si strinse il cuore da sopra la maglia, cercando di far attenuare il battito.

...ma lo sta diventando.

Quello era un altro problema che si aggiungeva a quelli che aveva già.
Non avrebbe mai avuto il coraggio di confessarsi. A malapena riusciva a dire qualche frase dolce come quelle che Nael riservava per lui e si limitava a piccole effusioni.
Inoltre, non sapeva se sarebbe stato ricambiato allo stesso modo, poiché ancora non era totalmente convinto che qualcuno si potesse davvero affezionare a quella maniera ad uno come lui.

Potrebbe fare così solo per prendermi in giro, perché si diverte e perché anche lui è un ragazzo in preda agli ormoni.

Non sapeva neanche quale fosse il filo logico.

E se la sua risposta fosse negativa...

Aveva paura che se ne andasse, come al solito.

Ma non so neanche se quello che provo è una semplice cotta che scomparirà tra qualche settimana o qualcosa di più. Non so come sia l'amore, non so come riconoscerlo.

Era una contraddizione continua e non aveva nessuno con cui potersi confidare.
Nael era quel qualcuno, ma lui era anche il soggetto delle sue riflessioni, quindi era da escludere.
Doveva semplicemente tenersi tutto dentro ancora e sperare che quel sentimento scemasse o che accadesse qualcosa che lo facesse calmare.
In quel momento pensò che non aveva neanche aperto l'acqua e Nael poteva pensare che gli avesse mentito per allontanarsi da lui. Si alzò con un po' di fatica e la fece scorrere, per poi stringere il perimetro del lavandino, guardandosi allo specchio.
Aveva le lacrime agli occhi e la bocca socchiusa dalla quale fuoriusciva un respiro irregolare.
Avrebbe cercato le risposte ancora nei libri, li avrebbe consultati tutti dal primo all'ultimo. Non aveva altri modi.
Pensò bene di darsi una sciacquata con acqua ghiacciata per schiarirsi un po' le idee e, quando uscì con una salvietta a coprirlo in vita, trovò il moro in corridoio che stava spazzando.
“Tutto bene?”
Il suo sorriso lo fece rilassare appena.
Di nuovo non sapeva come gli fosse passato tutto solamente guardandolo in quegli occhi magnetici e ora esistevano solo loro due senza nessun problema a intralciare l'atmosfera.
Era evidentemente lo stesso Nael che l'avrebbe tolto da quella situazione anche senza esserne consapevole.

È normale tutto questo?

Gli si avvicinò senza rispondere, ricambiando il sorriso, e lo abbracciò inumidendogli appena la maglietta con il suo petto ancora un po' bagnato.
“Ehi?” domandò Nael, leggermente confuso da quel comportamento.
“Abbracciami.”
Natanael spalancò la bocca e lasciò cadere a terra la scopa per afferrare l'altro e premere fortemente sulla sua schiena.
Ari sorrise con i capelli neri che gli solleticavano le ciglia e gli diede un bacio lieve appena al di sotto dell'orecchio.
“Va tutto bene.” affermò ancora.
Rimasero abbracciati per qualche minuto senza parlare oltre, cullati solamente dalle loro mani sui reciproci corpi.

Sì, è assolutamente normale.




NOTE DELL'AUTRICE:
 

Ciao a tutti con questo aggiornamento del sabato! :)
Si sono baciaaatiii! Vi ricordate quando nel presente, durante il primo bacio, Ari pensa a un ricordo del suo primo bacio con Nael? Ecco, ora sapete com'è successo e quanto sta soffrendo quel povero disgraziato di Nael... povero.
Ma pensiamo ora ad Ari che è andato in completa confusione, ottimo lavoro xD e vediamo come entrambi sono così stupidi da lottare contro un sentimento che, invece, dovrebbero accogliere, dato che è il medesimo per tutti e due u.u
Spero come al solito di avervi fatto palpitare e sarei felice di sapere come stanno andando le cose attraverso i vostri commenti! :3
Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo ancosa questa storia e vi anticipo che manca davvero poco per abbandonare il passato, così come potete vedere dagli anni che passano. Chissà che altri batticuori ci attendono!
Un bacio a tutti e a domenica prossima!
Flor :)

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: floricienta