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Autore: Herm97    06/02/2017    1 recensioni
Rose Weasley poteva definirsi una delle ragazze più popolari di Hogwarts. Non solo perché i suoi genitori si chiamassero Hermione Granger e Ronald Weasley, o perché fosse la nipote del famosissimo Harry Potter. No, Rose era diventata amica quasi di tutti in quella scuola semplicemente perché si era impegnata sempre in tutto e per tutto: era stata eletta Prefetto una settimana dopo l'inizio del suo quinto anno a Hogwarts, studiava sodo e ora era diventata persino Caposcuola. Inoltre era una formidabile giocatrice di quidditch, il che rendeva orgogliosi gran parte dei suoi parenti - sopratutto Ron -, nel ruolo di cacciatrice. La ragazza aveva aiutato parecchie volte la sua squadra, quella giallo-oro, a vincere le partite e il resto della squadra, come anche gli studenti che appartenevano alla sua stessa squadra, gliene erano rinoscenti.
Naturalmente c'era qualcosa che Rose non riusciva a controllare, era una persona ormai vicina alla sua famiglia da molto tempo, col quale aveva purtroppo condiviso un'intera estate alla Tana. Il suo nome era Scorpius Hyperion Malfoy ed era, a detta di Rose, il ragazzo più sbruffone e saccente che lei avesse mai conosciuto. Ma potrà tutto ciò cambiare nel loro ultimo anno a Hogwarts?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Non qui e non ora, Weasley


Era passata una settimana intera dalla festa che si era svolta nella Stanza delle Necessità, una settimana da quel bacio che Scorpius e Rose avevano regalato l'uno all'altra in una piccola aula vuota. La rossa, non appena si era allontanata abbastanza da Trish, e sopratutto da lui, aveva fatto una corsa - sperando di non incontrare, ad ogni angolo che voltava, un professore o peggio, Pix e Gazza - ed era arrivata davanti al ritratto della Signora Grassa con i capelli appiccicati alla fronte per via del sudore, i piedi doloranti e cuore e testa in tumulto. Malfoy, invece, aveva passato dieci minuti buoni ad ascoltare quella frase che, nella sua mente, continuava a ripetersi: «E' stato solo uno sbaglio». La voce di lei era come torturarsi una ferita che si era finalmente richiusa, lasciando però la cicatrice. Si chiese più volte perché l'avesse baciata e, inoltre, per quale motivo lei lo aveva spinto a farlo. Più tardi, però, si era rimesso quella maschera da sbruffone ed era uscito dall'aula per cercare la ragazza con cui era andato al ballo: Trish Zabini. 

Quando il lunedì successivo le lezioni ripresero regolarmente, Rose e Scorpius si incontrarono a Pozioni e, sotto gli occhi sconvolti dell'intera classe, nessuno dei due iniziò a lanciare frecciatine all'altro. Presero i loro posti, si misero d'accordo su quali ingredienti dovevano usare per la pozione assegnata e poi erano tornarono nel loro silenzio imbarazzato. I pomeriggi, sempre seguendo ciò che la preside McGranitt gli aveva imposto, li passavano in biblioteca a studiare per i loro G.U.F.O., anche qui il silenzio regnava sovrano. Ogni volta che si incontravano nei corridoi, poi, uno annunciava che aveva dimenticato qualcosa e ritardava quell'appuntamento nelle aule che era inevitabile. 

All'ora di colazione, sedute nella tavolata dei Grifondoro, Lily e Dominique osservavano la cugina: Rose era in un altro mondo e stranamente non aveva toccato cibo, anzi ci giocava con la forchetta. Le due ragazze si erano accorte da tempo che qualcosa non andava in Rose, giocare col cibo al posto di mangiarlo ne era una prova lampante.

«A che starà pensando?» sussurrò Dominique a Lily, senza staccare i suoi meravigliosi occhi dall'altra Weasley.

«Ci basterebbe un incantesimo Dom, con quello potremmo scoprire cosa frulla nel cervello di nostra cugina.» rispose prontamente Lily, guardando a sua volta la rossa e prendendo una cucchiaiata di cereali immersi completamente nel latte fresco.
 
«Lily!» esclamò Dominique, mantenendo comunque un tono di voce adeguato - più perché Rose non la sentisse che altro - e spostando gli occhi sgranati verso Lily. «Non puoi pensare veramente di usare Legilimens su Rose! E scommetto quello che vuoi che non sapresti neanche come farlo.»

«Abbassa la voce Dom! Ti potrebbe sentire!» replicò velocemente Lily, dando una rapita occhiata a Rose che, nel frattempo, aveva solo deciso di rimettere la forchetta sul tovagliolo. «In ogni caso quella è la nostra ultima spiaggia, come una scialuppa di salvataggio prima che il Titanic affondi, capisci?»
«A fatica.» mormorò Dominique, cercando di trovare un senso a tutti quei modi di dire che Lily usava spesso.
 
Le due ragazze andarono avanti nella loro discussione, dimenticandosi di controllare la protagonista dei loro pensieri. La Weasley aveva sistemato la forchetta per una motivazione, la stessa che la stava facendo alzare per lasciare la Sala Grande: lui. Malfoy era entrato accanto ad Albus e anche lui sembrava fosse in un mondo tutto suo: gli occhi non avevano quella luce che li caratterizzava, ma erano spenti e - cosa ancor più strana - sembrava più pallido di quanto non fosse già. Lui, Scorpius Malfoy, quello che veniva da sempre dipinto com un ragazzo sicuro di sé, ora si nascondeva e diventava incerto, tentennante.

«Ragazze io non credo di sentirmi bene. Avvisate voi, per favore?» chiese Rose, guardando supplicante le due cugine che avevano appena interrotto il loro discorso, lasciandolo ancora una volta a metà.
 
Dominique annuì triste, Lily invece si limitò a guardarla con quello sguardo preoccupato che aveva ereditato da nonna Molly. Quindi Rose si girò verso la porta immensa della Sala Grande e le sembrò che stesse per crollarle addosso, ma ciò non accadde e con un respiro profondo la superò. Alice Paciock, che si era svegliata più tardi, stava scendendo giusto in quel momento e, infatti, si fermò a chiedere all'amica dove stesse andando.
 
«Mi gira la testa, voglio distendermi un po' e credo che per oggi salterò le lezioni.» spiegò brevemente Rose, superando Alice e facendole un veloce e stanco sorriso.
 
«Rose, dove stai andando?» la richiamò però un'altra voce, bloccando per l'ennesima volta la sua voglia di tornarsene a letto per passare tutto il giorno a riflettere. «Non ti ho più vista dopo il ballo!»

Rose si girò, aveva riconosciuto la voce di Lorcan Scamander. Alle spalle del ragazzo, Albus e Scorpius stavano uscendo dalla Sala Grande: l'uno che parlava ininterrottamente, l'altro con il capo abbassato. La Rossa non ci diede molto peso ma sorrise quando Albus e Alice si scambiarono un veloce e dolce bacio, poi tornò a concentrarsi su Lorcan - era ostinata e non voleva assolutamente guardare Malfoy, perché se l'avesse fatto per lei sarebbe stata la fine.
 
«Si lo so, scusami.» disse lei, avvicinandosi a Lorcan. «E' successo un casino e son dovuta tornare di corsa al dormitorio.»

«Mi hai tolto un peso, davvero!» sospirò lui, abbracciandola improvvisamente. «Pensavo di aver combinato qualcosa e che te ne eri andata per colpa mia.»

Albus sorpassò la cugina stringendo la mano di Alice, le diede un veloce bacio sulla guancia e poi si allontanò. Scorpius, che anche lui la stava sorpassando, aveva le braccia lungo il corpo e le mani erano chiuse a pugno; la mascella serrata e il suo respiro più pesante. Rose trattenne l'aria per un secondo, che a lei sembrò invece un'eternità.

«Mi chiedevo... si, ecco..» continuò Lorcan, non accorgendosi della tensione fra Rose e Scorpius. «Volevo chiederti se ti andava di fare un giro, ogni tanto, per il castello o fuori.»

«Va bene.» accettò immediatamente Rose, senza pensarci neanche due volte. «Mi farebbe piacere passare del tempo con te Lorcan.» e ricambiò l'abbraccio.

 
~~~
 

UN MESE DOPO - DICEMBRE


Era ufficiale, Lorcan e Rose stavano finalmente insieme e facevano coppia fissa. I due erano stati premiati dagli studenti come la coppia più bella che girasse per Hogwarts, rubado il primo posto ad Alice e Albus. Ogni volta che li si incontrava nei corridoi, si poteva capire quanto fossero felici dagli occhi dolci che Lorcan le regalava, o dai sorrisi che Rose faceva nascere sul suo viso quando era in compagnia di lui - o anche quando veniva semplicemente nominato. La Weasley, però, non aveva di certo dimenticato quel piccolo momento passato insieme a Scorpius. Pensava spesso a quel bacio, lo comparava - anche se sapeva che era una cosa sbagliata da fare - a quelli che Lorcan le dava: erano completamente diversi l'uno dagli altri, erano due mondi separati che le facevano provare emozioni differenti. 

Rose ora era seduta in biblioteca, doveva studiare per un test importante e aveva chiesto a Lorcan - in modi gentili, ovviamente - un po' di spazio. Lui aveva acconsentito, affermando che avrebbe utilizzato anche lui quelle ore per portarsi avanti e riempire alcune pergamente che avrebbe dovuto consegnare in settimana. Erano le sei del pomeriggio e la sala era già illuminata da candele sospese e piccole lampade, il profumo dei libri vecchi fece risvegliare nella rossa quell'amore che provava per lo studio e per la lettura e il silenzio era la cosa più bella che ci fosse. Qualcuno prese posto accanto a lei, ma pensando che fosse una delle sue cugine evitò di alzare il capo e continuò nel suo studio. 

«Mi eviti da più di un mese, Weasley.» sibilò invece Malfoy, rubandole il libro che teneva fra le mani e obbligandola a guardarlo. «Non si evita un Malfoy.»

«Come se tu non avessi fatto lo stesso.» replicò prontamente Rose, strappandogli dalle mani ciò che le aveva rubato. «E ora vattene, devo studiare.»

«Io non me ne vado.» rispose Scorpius, piegando di lato il capo e mostrando un ghigno malefico. «Non fino a quando non avremo parlato.»

«E di che cosa, mi chiedo.» mormorò Rose, fingendo poco interesse nell'argomento che di lì a poco sarebbe saltato fuori - ovvero il loro bacio. 

«Lo sai benissimo, rossa.» disse lui, rubando un'altra volta il libro e mettendolo sul tavolo davanti a loro. 

«Quante volte ti dovrò dire di non chiamarmi rossa?!» esclamò Rose, tenendo comunque un tono adeguato in quanto erano in biblioteca. 

Rose si avvicinò a Scorpius puntandogli un dito sul petto, battendo l'indice ogni volta che pronunciava una parola. Lui non fece niente, non perse la calma neanche un istante, ma all'ultima parola le afferrò la mano e la portò vicina al suo viso. Il profumo di rose gli diede alla testa e la costrinse ad alzarsi, per poi portarla in un punto in cui nessuno li avrebbe sentiti o visti. 

«Malfoy, mi fai male!» mentì Rose, senza opporre la minima resistenza a ciò che lui faceva. 

In realtà il suo cuore era impazzito, ma non perché Scorpius le incuteva timore, tanto più perché era curiosa ed era a conoscenza di quel sentimento senza nome che provava per lui. inoltre, si fidava di nuovo.

«Ti sta più appiccicato di una pianta tentaculum!» sibilò Malfoy, una volta raggiunto il luogo più silenzioso della biblioteca. 

Rose diede una veloce occhiata in giro: c'era un'enorme finestra alla sua sinistra e sotto di essa un vecchio tavolo, dietro di lei - perché Scorpius aveva fatto in modo che la sua schiena combaciasse alla perfezione con uno degli scaffali - c'erano una montagna di libri e così anche alle spalle di lui. Subito dopo, la ragazza si mise a riflettere su ciò che Malfoy le aveva appena detto, assomigliava alla gelosia. 

«Non ti lascia neanche un momento sola e si aggrega alle nostre maledette sessioni di studio pomeridiano.» continuò Malfoy, afferrando la sua bacchetta e pensando intensamente all'incantesimo che li avrebbe isolare dal mondo che li circondava, creando una specie di bolla trasparente che li rendeva invisibili e insonorizzava quei pochi metri quadrati in cui erano. «Mi fate vomitare.»

«E allora che dovrei dire io, eh Malfoy?» domandò Rose, incorciando le braccia al petto e incatenando i suoi occhi celesti a quelli grigi di lui. 

Scorpius mise le mani ai lati del capo della rossa, bloccandola. Non voleva lasciarsela scappare, doveva averla perché era da sempre stata sua. Fece un passo in avanti, accorciando quelle misere distanze che li separavano. I respiri si fecero uno solo, ora più corto, e i cuori stavano esplodendo nei loro petti.

«Da quello che mi risulta, rossa,» e Scorpius fece apposta a marcare quello stupido nomignolo - adorava quando lei gli rispondeva a tono. «io sono un Serpeverde scapolo.»

«Si, ma in una costante cerca di conquiste!» esclamò Rose, notando che ormai c'era ben poco fra lei e il gargoyle platinato - e sorvolando sul soprannome che aveva usato. «Quante Malofy? Quante ragazze?»

«E tu quante volte sei stata con quello Scamander, eh Weasley?» replicò lui, sempre più arrabbiato.

«Non siamo ancora arrivati a tanto!» esclamò allora lei, perdendo la pazienza. «Di certo non posso dire la stessa cosa di te, giusto?»

«Credi davvero che io possa sprecare la mia prima volta con delle sciocche ragazzine? Con quelle basta uno schiocco di dita e sono già tutte mie, si fionderebbero nel mio letto senza che io dica nulla.» iniziò a spiegare Scorpius, sorridendole con cattiveria e gelosia. «No Weasley, se c'è una cosa che io prendo seriamente oltre alla scuola è proprio questo.»

«Ah si? Beh, il tuo comportamento dice ben altro.» ribatté Rose, spingendolo e andando a sedersi sul tavolo sotto la grande finestra. «E poi non ci crede nessuno che non l'hai mai fatto.»

«Ma è la verità!» esclamò esasperato Scorpius, riavvicinandosi alla rossa con uno scatto e mettendole le mani sui fianchi. 

«Si, come no!» fece Rose, alzando gli occhi al cielo. «Chissà quante volte ci sei stato con Trish!»

E quella fu l'ultima goccia che fece traboccare il vaso. Con un balzo Scorpius salì sul tavolo e con un movimento rapido aveva fatto in modo che la Weasley si stendesse sotto di lui, poi si era abbassato velocemente sul suo viso e aveva fatto scontrare le loro labbra - trovando una risposta positiva da Rose. Il bacio era dieci volte più bello di quello che si erano dati la sera della festa, i cuori battevano all'unisono e i respiri erano corti. Tutto nell'aria era eccitante, aveva il sapore di quel passo che entrambi erano pronti a fare, sapeva di rose miste a menta fresca. Rose prese il controllo della situazione e ribaltò i ruoli, trovandosi ora sul corpo del Serpeverde. Lui le sorrise e si alzò per abbracciarla.

«Non qui e non ora, Weasley.» sussurrò dolcemente al suo orecchio, facendola diventare tutta rossa in viso. «Deve essere speciale.»

In silenzio scesero dal banco, lui si sistemò i capelli e i vestiti poi aiutò Rose a fare lo stesso. Poco prima di andare le rubò un ultimo bacio, intrecciando le sue dita con quelle di lei, poi con un colpo di bacchetta eliminò l'incantesimo e si allontanò velocemente, uscendo dalla biblioteca con un sorriso con il battito cardiaco che ritoranava, pian piano, normale. Rose invece rimase in quel posto per un paio di minuti, sedendosi sul vecchio tavolo e sfiorandosi con l'indice le labbra. Stava per farlo, stava davvero per donare qualcosa di così prezioso a Scorpius Malfoy e avrebbe continuato imperterrita se lui non l'avesse fermata. Ma quello, pensò mentre si avviava nella sua Sala Comune, non dovrebbe essere qualcosa da fare con Lorcan? Perché per Malfoy ero pronta e, invece, quando sono con il mio ragazzo mi tiro sempre indietro?

Una volta arrivata alla Sala Comune, sorpassò il ritratto della Signora Grassa e salutò distrattamente Hugo, seduto davanti al camino con degli amici a fare i compiti. Arrivò nel suo Dormitorio e di malavoglia si fece la doccia: non voleva togliersi di dosso il suo profumo; infine salutò le cugine e Alice e poi si coricò nel suo letto, tirando le spesse tende rosse scure. Sul cuscino trovò una lettera, la aprì e la lesse a mente: era da parte di sua madre.

 
"Cara Rose, 
Tuo padre ed io non vediamo l'ora di riavere te e Hugo a casa per le vacanze di natale. Volevo solo avvisarti che come ogni anno io, tuo padre e i tuoi zii vi aspetteremo al binario nove e tre quarti e, subito dopo, andremo direttamnte da nonna Molly (non vede l'ora di riabbracciarvi tutti!). 
Passeremo sempre natale da lei e troveremo il modo per stare lì fino a dopo l'ultimo dell'anno, sai benssimo che siamo in tanti e che dobbiamo sembre trovare una disposizione sui letti che piaccia a tutti. Inoltre, piccola mia, ci sono delle novità! Albus ha scritto a Harry che ha trovato una ragazza e che è proprio la figlia di Neville - sono veramente contenta per lui! - e quindi ci sarà anche la famiglia Paciock quest'anno. Inoltre sappiamo tutti che Albus, essendo Serpeverde, è diventato molto amico con il figlio di Draco Malfoy, ovvero Scorpius; Harry e Ginny ne hanno parlato e hanno preso una decisione: Scorpius passerà le vacanze con noi! Ci hanno messo un po' per convincere tuo padre, sai com'è fatto, ma alla fine ha ceduto.
Salutami tanto tuo fratello e digli che gli voglio un mondo di bene e che sto contando i giorni per riempirvi la faccia di baci. 
Un abbraccio, Rosie.
Mamma.
P.s: io e tuo padre siamo così orgogliosi di te e tuo fratello!"

 
Rose spalancò la bocca, sgranò gli occhi e trattenne un urlo. Scorpius avrebbe passato le vacanze natalizie con loro? Che sarebbe successo? Alla fine, con fatica, si addormentò con tre pensieri che le giravano per la testa: «Ho tradito il mio ragazzo», «Scorpius passerà le vacanze con noi» e un sussurro dolce che diveva «Non qui e non ora, Weasley. Deve essere speciale».


NOTA AUTRICE

Buonsalve a tutti! Vi sono mancata? *spera in un si*
Ho adorato scrivere questo capitolo, sopratutto mi sono immaginata la scena della biblioteca come se fossi lì con loro (un po' inquietante, lo ammetto).
Spero vi piaccia questo nuovo capitolo e scusatemi se non aggiorno spesso, ultimamente le cose non vanno benissimo a casa e ho la testa altrove. 
Elisa
   
 
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