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Autore: Nao Yoshikawa    17/02/2017    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se non vi fosse stato alcun sortilegio?
Molti di voi diranno: "beh, non sarebbe esistito Once Upon a Time".
Io invece voglio provare a vedere come le cosa sarebbero potute andare, in compagnia dei personaggi che tanto amiamo.
Quindi, questa è la storia della principessa Emma, delle sue avventure e del suo grande amore.
Ma non solo...
Riusciranno i nostri eroi a vivere per sempre felici e contenti?
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EmmaxBaelfire
RumplexBelle
ReginaxRobin
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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La richiesta di Gideon

Passarono alcuni secondi, prima che Emma e Bealfire ritornassero in loro.
"David, tutto bene?" - domandò la prima andando incontro al fratello.
"Rose, che è successo?" - chiese il secondo alla sorella.
"Lei... la Regina... io l'ho vista... era proprio qui..." - biascicò David, in modo confuso.
Nell'udire quelle parole, Robin spalancò immediatamente gli occhi.
"L'hai vista?! E dov'è andata?! Cosa ti ha detto?!"
"Ma... io... non lo so..." - balbettò il principe, piuttosto stupito dalla reazione di Robin.
"Non preoccuparti Bae, sto bene, però sono molto contenta che tu sia qui" - disse Rose, attaccandosi al suo braccio.
"Bae? - domandò Emma - è il tuo nome?"
"A quanto pare. Tu invece sei...?"
"La principessa Emma" - rispose lei. 
Nuovamente quel nome, che sembrava star torturando Bae. Che fosse quella "l'Emma" di cui Belle aveva accennato?
"Oh, una regale. Scusa se i miei fratelli ti hanno causato problemi"
"I tuoi fratelli?" - domandò la principessa sorpresa. Non avrebbe mai immaginato che vi fosse anche un terzo fratello, visto che Gideon aveva negato la presenza di quest'ultimo.
Proprio Gideon, in quel momento, stava mal guardando Bae e maledicendo un destino crudele che a quanto pare voleva mettergli i bastoni tra le ruote.
"Beh, visto che siamo qui, allora, possiamo rimanere tutti insieme" - cercò di convincerli Rose.
"Emh... io veramente dovrei andare..." - disse Bae pensieroso.
"Ti prego! - esclamò la sorella con le mani congiunte - ti prego... lo fai per me?"
"Oh, ma se mi guardi in quel modo... va bene, d'accordo, magari posso rimanere un pochino"
Rose dovette trattenersi dall'esultare, mentre con sguardo complice si voltava a guardare David. E se avesse guardato Gideon, si sarebbe resa conto di quanto terribile fosse la sua espressione. Era stato a pochi passi dal baciarla, dal rivelarle di quei sentimenti che sin dalla più tenera età lo accompagnavano. Adesso non sarebbe stato più possibile.
Quando poco dopo, Emma e Baelfire cominciarono a parlare, si resero conto di non trovare difficoltà nel farlo. Veniva ad entrambi tutto molto naturale, quasi come se si conoscessero da sempre, cosa strana visto che non si erano mai visti. Avevano dimenticato tutto l'uno dell'altro, ma guardandoli, David e Rose si convinsero che il sentimento dovesse esistere ancora, da qualche parte.
"La vita da soldato sembra molto emozionante" - disse la bionda.
"Ah, abbastanza. Ed è anche difficile, ma va bene così, dopotutto era ciò che volevo fare da ragazzino"
"Immagino. Allora sai tirare con l'arco? Io sono piuttosto brava"
"Ma dai, non mi dire. Non ho mai visto una principessa utilizzare un arco" - disse ridendo. Emma rise a sua volta, ma poi, per qualche strana ragione, le risate scemarono, fino a sparire del tutto.
C'era qualcosa di nettamente familiare in quella conversazione, e se n'erano resi conto entrambi.
"Voi... come fate a conoscervi?" - domandò poi Bae, cambiando discorso.
"Credo che io e tuo fratello giocassimo insieme da bambini..."
"Davvero? E' molto strano. Io e lui eravamo sempre insieme, a questo punto dovrei conoscerti anche io"
"Magari... magari ci siamo già incontrati, solo che non siamo in grado di ricordarlo..."
"Credimi, mi ricorderei di te" - le disse gentilmente. Emma a quel punto arrossì. In genere alcun tipo di complimento era in grado di farla arrossire, ma lui ci era riuscito con tanta semplicità.
"Anche io... credo che mi ricorderei di te..." - sussurrò con un sorriso timido.
Rose, a debita distanza, teneva la mano sulla spalla do David, in preda alla felicità più totale.
"Ci siamo, ci siamo! - sussurrò - guarda come si guardano! E' chiaro che il sentimento esiste ancora, dobbiamo soltanto perseverare!"
"D'accodo, ho capito, mi stai facendo male! - borbottò lui - prima dovremmo capire in che modo, non basta perseverare.
"Principe David, permettetemi di dirvi che se vostro padre viene a saperlo si arrabbierà - aggiunse a quel punto Robin - voi sapete lui come la pensa..."
"Lo so, lo so, ma non importa. E poi, Emma non è più una bambina, è libera di amare chi vuole. E sì, lo sono anche io, dopotutto ho già dodici anni" - affermò a braccia conserte.
Robin sorrise di fronte la tanta determinazione del principe. Poi però gli venne in mente ciò che era successo poco prima: se Regina era davvero tornata, se era davvero lì, aveva bisogno di sapere, a  costo di destare sospetti.
"Principe, riguardo a poco fa... avete visto la Regina?"
"Si, e non sai che paura. Chissà perchè è tornata di nuovo, forse vuole farci ancora del male..."
"Oh, io... non credo sia il caso di preoccuparsi..."
"Tu dici? Sei strano, Robin..."
"Ah, davvero...?" - mormorò.
Poi tornò a guardare Emma e Baelfire, che sembravano sempre più in confidenza.
"Gideon mi ha regalato questo fiore, poco fa..." 
"Mio fratello? Strano, non è uno spirito romantico, in genere"
Solo a quel punto, Baelfire si rese conto che probabilmente Emma doveva essere la ragazza di cui Gideon era innamorato, e probabilmente, proprio per questo, adesso il fratello sembrava piuttosto nervoso.
"Va bene, dai - disse sgranchendosi la voce - sarà meglio tornare"
"Oh, però domani torniamo, non è vero?" - domandò Rose.
"Amh... vedremo. E'... è stato un piacere per me conoscerti, Emma"
"E' stato un piacere anche per me" - lo salutò.
Poi lo vide allontanarsi, insieme ai suoi fratelli. Era rimasta colpita da lui, tuttavia era come bloccata, non riusciva a sentire nulla se non una semplice simpatia. E non ci sarebbe stato nulla di strano, se solo non avesse avuto la sensazione di stare sbagliando tutto.
"Emma" - chiamò David.
"Sì, scusa... andiamo..."
"Voi... andate avanti..." - dise Robin guardandosi intorno.
"Stai bene, Robin?" - chiese la principessa.
"Ma certo - la rassicurò - c'è solo una cosa che devo controllare, non preoccupatevi"
"Se lo dici tu" - rispose la principessa prendendo sottobraccio il fratello ed allontanarsi.
Adesso che era rimasto solo, Robin poteva smettere di fingere. Non poteva avere la certezza che Regina fosse ancora lì, ma aveva la speranza che così fosse.
"Regina, ti prego - sussurrò - ti prego, se sei veramente qui... Vieni da me. Ti prego... ne ho bisogno..."
Attese per qualche minuto, ma non accadde nulla. Forse ci aveva sperato troppo, forse lei non voleva rivederlo.
Avvilito, fece per tornare verso il castello. Poi però, l'aria dietro di sè si mosse, e ciò lo portò a voltarsi. Davanti a lui, la figura elegante di Regina, che sembrava essere rimasta immune al trascorrere di quei sei anni.
Non aveva potuto resistere alla supplica esasperata di Robin.
"Ciao Robin" - sussurrò seria, con lo sguardo vitreo.
L'uomo fu preso dalla gioia più totale, non potendo resistere alla voglia di abbracciarla e stringerla a sé come mai aveva potuto fare.
"Regina - chiamò - Regina, non posso crederci, sei proprio tu, non sto sognando"
"No, Robin. Non stai sognando, sono io" - sussurrò lentamente.
"Dove sei stata per tutto questo tempo? Perché sei scomparsa? Io temevo di non rivederti più"
"Non dovrei essere qui in questo momento, ma prima o poi dovevo tornare. Avrei voluto farlo molto tempo prima, ma non ci sono riuscita"
"Sono successe così tante cose. Ed Emma... aspetta - disse indietreggiando - tu sei tornata qui per ucciderla...?"
"Hai sempre saputo che fosse quello il mio obiettivo"
"Sì, ma  adesso sarebbe inutile! - esclamò - lasciati alle spalle il dolore e la vendetta, io e te... noi possiamo ricominciare!"
"Non è facile come sembra, Robin - disse freddamente - ed in questo momento, non c'è nulla che potremmo costruire, per via della Maledizione che ho lanciato su Emma..."
"Sì, è vero - sussurrò - sei stata tu a lanciare la maledizione... hai fatto sì che non potesse più amare nessuno..."
"Sì, le ho fatto bere la brina di lacrime della Regina della Notte, un fiore che sboccia solo di notte, un fiore magico. E per questo, il prezzo da pagare è un amore doloroso e pieno di ostacoli, per me. Io non voglio farti soffrire, Robin"
"Allora spezza la maledizione. Ci deve essere un modo!"
"Un modo c'è, bisognerebbe spezzare il fiore con una spada impugnata soltanto da chi ama veramente. Ma credi davvero che cambierebbe qualcosa? - domandò con un sorriso amaro - guardarmi, io sono la Regina Cattiva, tutti mi odiano. Per te sarebbe impossibile stare con me"
"Non mi importa di ciò che gli altri potrebbero dire. Solo, dimmi che lascerai stare Emma, lei non c'etra nulla"
"Non ho aspettato tutto questo tempo per poi lasciarla vivere"
"Allora perché non sei tornata prima?" - domandò duramente.
"Vuoi davvero saperlo? - domandò alzando la voce - è perché avevo timore. Sì, hai capito bene. Timore che quello che provo per te avrebbe potuto fermarmi. Io ti amo Robin, ma in un modo o nell'altro sarò costretta a vivere una vita in solitudine"
"Smettila - disse afferrandola per i fianchi e avvicinandola a sé - io non ti permetterò di sparire di nuovo. Questi sei anni sono sembrati infiniti, non è passato un giorno senza che pensassi a te. Ti prego Regina, forse eri cattiva una volta, ma non sei destinata ad esserlo per sempre. Lasciati tutto alle spalle"
Se solo il cuore di Regina non si fosse tanto indurito, probabilmente avrebbe ascoltato le sua parole. Ma lasciarsi andare e amare, avrebbe significato soffrire di nuovo, e  lei non voleva soffrire, non voleva che nessuno dei sue soffrisse.
"Non posso, Robin - sussurrò - puoi provare ad uccidermi se vuoi, ma non c'è niente che mi fermerà"
"Io non ti ucciderei mai" - disse guardandola negli occhi.
La donna quasi non trovò il coraggio di reggere il suo sguardo. Avrebbe tanto voluto baciarlo, gettarsi fra le sue braccia, e comportarsi normalmente, come ogni persona  faceva. Ogni persona ma non lei, che aveva un orgoglio troppo forte, quasi quanto la paura di essere debole.
"Quando ci rivedremo - sussurrò - dovrai decidere da che parte stare. Se uccidermi, o lasciarmi uccidere"
"Regina, no..." - sussurrò. Prima di poter aggiungere parola alcuna, Regina scomparve nell'oscurità. Non poteva averlo davvero messo di fronte una scelta del genere. Lui non poteva scegliere, non voleva mettere in pericolo nessuno dei due. Adorava Emma, e aveva giurato di proteggerla da qualsiasi cosa, ma amava profondamente Regina, e mai sarebbe riuscito a farle del male. Cosa fare? Come agire? Scegliere il bene o il male?

"Avanti, Gideon, ti ho detto che mi dispiace"
"E io ti ho detto che delle tue scuse non me ne faccio niente" - borbottò.
La discussione fra i due fratelli andava avanti da un po'. 
Il più grande aveva infatti chiesto scusa al più piccolo di essere intervenuto in un momento poco opportuno, ma quest'ultima non sembrava disposto ad ascoltarlo.
"Guarda che ho visto come vi guardavate. Ti piace, dì la verità"
"No che non mi piace"
"Come sarebbe a dire, non ti piace?!"- esclamò Rose.
"E' una principessa, non fa per me"
"Sei anni fa non l'avresti pensata in quest modo!" - esclamò la più piccola, rendendosi conto solo dopo di essersi fatta scappare qualcosa di troppo.
"Beh, questo non potrò mai saperlo, e comunque non rubo di certo la ragazza a mio fratello. Puoi stare tranquillo Gideon, vedrai che riuscirai a conquistarla. Inoltre, mi sembra che stiate molto bene insieme"
Rose alzò gli occhi al cielo. Cosa doveva fare per farsi ascoltare?
"Beh, grazie Bae - disse Gideon più tranquillo - solo ti prego, non dire nulla ai nostri genitori. Loro non approverebbero sicuramente la nostra attuale amicizia con Emma e David"
"Perché no?"
"Emh... perché..."
"Perchè io sono innamorata di David! - esclamò Rose arrossendo - e se scoprono che beh sì insomma... ci vediamo, potrebbero arrabbiarsi, sai com'è nostro padre"
"Ah, allora è per questo - disse Bae - posso già cominciare a chiamarti "principessa"?
La ragazzina arrossì, nervosa. Aveva detto la prima cosa che le era passata per la testa, e fra tutto ciò che avrebbe potuto inventare, proprio questo.
Quando rientrarono al castello, la situazione fra Tremotino e Belle sembrava piuttosto tesa. Il primo sembrava freddo, la seconda invece aveva un'espressione dispiaciuta.
"Siamo tornati! - esclamò Rose - emh... tutto bene? Sembra di essere ad un funerale"
"Scherza poco, Rose - disse duramente Tremotino - dove siete stati? E' tardi, non dovete stare fuori quando è buio!"
"Tremotino, ti prego..." - supplicò Belle.
"Non preoccuparti padre, c'ero io con loro" - affermò Bae.
"Balefire, quante volte te lo devo dire che è compito tuo dare il buon esempio. Ormai non sei più un bambino, sei un uomo"
"Sì, peccato che sembri ricordartelo solo in questi casi" - borbottò Belle. Lui le lanciò un'occhiata, cercando di trattenere il proprio nervosismo.
"D'accordo, sapete che vi dico? Fate pure quello che volete"
Dopo aver detto ciò se ne andò, lasciando i suoi tre figli piuttosto sorpresi.
"Belle, è successo qualcosa?" - domandò Bae.
"Non preoccuparti. Solite discussioni che in una coppia si hanno sempre" - lo rassicurò sorridendo.
Gideon però non era affatto convinto. La cosa cominciava  risultargli strana, ed era più che certo che suo padre stesse nascondendo qualcosa.
E avrebbe scoperto cosa.

Tremotino sapeva che tutto ciò che stesse accanendo, non fosse alto che una conseguenza della Maledizione. Si era ripromesso che niente e nessuno si sarebbe intromesso nell'amore fra lei e Belle, ma sembrava non essere in grado di controllare tutto ciò che stesse accadendo. Ed il suo malumore, si stava anche riversando sulla sua famiglia.
"Ogni volta che ti vedo, sei sempre più nervoso"
Avrebbe riconosciuto ovunque quella voce, fossero passati anni. 
Regina si trovava nella sua torre, bella ed elegante come sempre.
"Guarda un po' chi si vede. Dopo sei anni, pensavo che oramai non ti facessi vedere più" - affermò Tremotino, non troppo sorpreso in realtà.
"Ho una brutta notizia, per te si intende. Baelfire ed Emma si sono incontrati, di nuovo"
"Cosa? - domandò, questa volta non riuscendo a trattenere il suo stupore - che stai dicendo?"
"Mi hai sentito bene. Si sono incontrati di nuovo. A quanto pare il destino gioca contro di noi"
"Com'è possibile che si siano incontrati? Sono stati lontani per sei anni, e adesso?"
"Non scaldarti tanto, ti ricordo che la Maledizione non permetterà a nessuno dei due di innamorarsi... e di ricordare. A meno che, qualcuno non recida la Regina della Notte, si intente..."
"Immagino che tutto questo non sarebbe successo se l'avessi uccisa prima, invece che temporeggiare"
"Hei, non prendertela con me"
"E con chi sennò? Se devi uccidere la ragazza, fallo. Ma fallo prima che accada qualcosa di di irrimediabile"
In quel momento, la porta in legno si era aperta, e Gideon aveva fatto la sua comparsa. Aveva sentito tutto, e questo "tutto", lo aveva lasciato sconvolto, senza parole.
"Gideon..." - sussurrò Tremotino.
"Bene, ci mancava anche qeusta" - fece Regina alzando gli occhi al cielo.
"Ho sentito tutto - sussurrò - adesso capisco, adesso capisco tutto. Ecco perché Bae ed Emma non si ricordano l'uno dell'altro, siete stati voi... voi avete permesso tutto ciò..."
"Gideon, aspetta..."
"Andiamo ragazzino, sappiamo entrambi che la cosa conviene anche a te. Ho visto come guardi Emma..." 
"Cosa? - domandò Tremotino - Gideon, è vero?"
"Mi dispiace, padre, ma a quanto pare entrambi i tuoi figli sono innamorati della stessa donna. Solo che uno non può ricordarlo. Chi è che sa di questa cosa?"
"Ad oggi, siamo solo noi tre - affermò Regina - che intenzione avresti? Non vorrai spifferare tutto, vero?"
"Gideon, non farlo. Distruggeresti una famiglia" - disse Tremotino.
"Io non distruggerei nulla, non sono io quello che lanciato una Maledizione su Bae. Però no, non dirò nulla. Ma nessuno ucciderà Emma"
"E questo chi dovrebbe impedirmelo, tu forse?" - domandò la donna, schernendolo.
"Esattamente. Io la amo, e non permetterò che nessuno le faccia del male"
"Ma che animo romantico. Purtroppo devo informarti di una cosa: lei non è più in grado di amare"
"E invece sì. Io riuscirò a farla innamorare di me. Tu non la ucciderai, e nessuno saprà niente di questa storia. Anche perché sono sicuro che mia madre sarebbe molto dispiaciuta di sapere una cosa del genere"
"Gideon, non oseresti"
"Io oserei, sì. Quindi, vedete voi come comportarvi. Se non vuoi che tuo figlio Baelfire ti odi a vita, sai bene cosa fare"
Lo sguardo del ragazzo era incredibilmente serio. Non scherzava affatto, aveva l'espressone di chi sarebbe stato disposto a fare di tutto, pur di ottenere quello che voleva.
Quando se ne andò, Tremotino dovette rendersi conto che adesso le cose si complicavano.
"Beh, perchè fai quella faccia? Se decidessi di non ucciderla, non ci sarebbe bisogno di preoccuparsi"
"Sì, ed in cambio dovrei vivere per sempre un amore difficile, e con la consapevolezza di aver fatto del male a mio figlio per niente. E se  spezzassi la Maledizione, sarebbe peggio. E poi... suppongo che tu non abbia intenzione di rinunciare..."
"Ben detto. A quanto pare, qualcuno dovrà inevitabilmente soffrire"
Avrebbero sofferto tutti, in realtà. Aveva fatto tutto questo per proteggere Baelfire, ma adesso, entrambi i suoi figli si sarebbero ritrovati a soffrire. 
E come se non bastasse, in un modo o nell'altro, sapeva che avrebbe perso Belle. Era in trappola, e per la prima volta non sapeva cosa fare.

Al palazzo di Biancaneve e del principe azzurro, l'atmosfera era decisamente più rilassata. per tutti tranne che per Robin. Aveva così tanti pensieri per la mente. Avrebbe voluto rivelare tutto ad Emma, della Maledizione che le era stata lanciata,e  del fatto che Regina volesse ucciderla. Da un lato però voleva difendere la su amata, impedire che le fosse fatto alcun male. 
Sapeva che in ogni caso, qualcuno avrebbe sofferto. Aveva bisogno di parlarne con qualcuno, e l'unico che avrebbe potuto capirlo, era un ragazzino dodicenne dai capelli corvini: David, ancora troppo piccolo per poter vedere il male che avrebbe visto un adulto, ma abbastanza grande per comprendere.
Così, prima che il principe si ritirasse nelle proprie stanze, Robin gli fece segno di avvicinarsi.
"Principe, devo parlarvi... Riguarda vostra sorella Emma.."
"Che succede?" - sussurrò.
Il più grande si inginocchiò in modo da poterlo guardare negli occhi.
"Io so il motivo per cui né lei né Baelfire non possono ricordarsi l'uno dell'altro"
Il ragazzino spalancò gli occhi chiari, facendogli segno di parlare.
"E' per una Maledizione, una Maledizione lanciato loro dalla Regina Cattiva. Sei anni fa, quando la principessa è scappata, non ha dimenticato tutto per un'amnesia, ma per una Maledizione. Essa non le permetterà più di amare"
"Non le permetterà più di amare - sussurrò - ma è... è terribile... Robin, ma perché non l'hai detto subito?"
"Avrei voluto, ma i vostri genitori mi avevano proibito anche solo di provare a ricordarle di lui, visto che non erano favorevoli alla relazione tra i due. Adesso però si sono rincontrati, e forse... forse c'è un modo per spezzare la Maledizione. La Regina mi ha parlato di una spada..."
"Aspetta, ti ha parlato della spada? Voi parlate?"
Robin sorrise nervosamente.
"Non parliamo soltanto, mio principe. La nostra è una relazione ben diversa"
David a quel punto spalancò gli occhi.
"Robin, tu sei innamorato di lei!"
"Ebbene sì. E anche se può non sembrare, lei ama me. E per questo mi trovo in una situazione orribile. Lei è tonata per finire ciò che aveva cominciato, per ucciderla. Io però  non voglio che nessuno ci rimetta la vita, ed è per questo che ne ho parlato con voi, perchè so che siete il più ragionevole di tutti, nonostante l'età, e perchè se ne avessi parlato con i vostri genitori, sarebbero saltati a conclusioni affrettate"
"Accidenti - sussurrò l'altro - non mi aspettavo una cosa del genere. Ma adesso che sappiamo cosa è successo, forse possiamo spezzare  la Maledizione, e forse possiamo salvare Emma. Dici che è possibile, Robin?"
"Io non lo so, ma spero tanto di sì. Cercherò di convincere Regina a non farle del male. Ma voi e la vostra amica Rose, potreste intanto pensare a come spezzarla. Per farlo, bisogna recidere la Regina della Notte, un fiore che sboccia la notte... bisogna farlo con una spada magica, brandita soltanto da chi ama veramente..."
"Che cosa complicata. E dove potrebbe trovarsi questa spada?"
"Non lo so, per questo bisogna cercare"
"Va bene, d'accordo - sospirò - domani cominceremo a cercare. Adesso mi è finalmente tutto chiaro. Ti ringrazio per aver parlato, alla fine"
"Dovere. Sono affezionato ad Emma..."
"Sì anche io... solo mi chiedo... come fai a stare con quella donna? Mi mette i brividi"
A Robin scappò una mezza risata. Forse adesso, con l'aiuto del principe David, le cose sarebbero state meno difficili.
Ma cosa sarebbe successo, non poteva saperlo nessuno.

Nota dell'autrice
Come incasinare tutto in un solo capitolo... fatto. Direi che ho fatto cacciare Robin e Tremotino in un bel guaio, e come se non bastasse, Gideon ha deicso di fare il grandioso e minacciare. Ovviamente, perchè non prendere l'occasione di avere Emma per sé?
Ma Regina si tirerà indietro?
E David e Rose uniranno le forze per cercare di rompere la Maledizione?
   
 
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