Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Alexis Laufeyson    17/02/2017    2 recensioni
[Versione francese "Roméo et Juliette- Les enfants de Verone"]
Dicono che, se vai a Verona, c'è una zingarella che il futuro te lo legge nelle carte e che, se glielo chiedi con gentilezza, della Tragedia ti sa raccontare ogni dettaglio -perché lei se l'è vista scorrere sotto agli occhi, e con i Re del Mondo ci ha vissuto per davvero.
Se le dai una moneta, poi, può persino cantarti una canzone.
Tuttavia c'è qualcosa che non dice mai, perché le fa troppo male ricordare: non dice che la Bianca, in quell'anno del Signore 1303, s'era presa anche il suo, di amore, e che lei ora dorme sulle scalinate del Duomo perché vorrebbe ancora sentire il suo profumo.
Nessuno sa il suo nome, forse neanche ce l'ha, eppure lei Mercuzio Dalla Scala lo ha amato lo stesso e sa che, se chiude gli occhi, sulla labbra può sentire ancora il suo sapore.
__________
Tutti voi, chi più chi meno, sarete sempre comparse. Per i sentimenti degli altri non c'è mai spazio nelle grandi storie.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mercuzio Della Scala, Sorpresa
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La Torre 1
 
 

" On veut tout ce qu'on n'a pas
On se prend pour ce qu'on n'est pas
On rit quand l'amour nous fait peur
Mais on prie pour qu'il vienne dans nos coeurs" 2
 
 


C'è un interrogativo al quale non hai mai saputo dare risposta, nonostante le mille e mille volte che te l'eri posto: sei mai stata bella? E se sì, quanto?
La bellezza ha talmente tante forme che definire qualcuno "bello" non è mai abbastanza.
Prendi Benvolio: lui non era bello, aveva il naso troppo lungo, il viso troppo magro, e i suoi capelli erano perennemente scompigliati, eppure una dama su tre finiva sempre col cadere ai suoi piedi. Chissà, magari si trattava solo del suo essere ricco, ma ce l'aveva lui, quell'aria affascinante che faceva sempre voltare la gente ogni volta che passava. Non era un adone, ma l'avresti comunque definito "bello" senza tentennare.
Cos'è "bello", allora? Un'altra domanda senza senso come quelle di Mercuzio nei suoi momenti di follia?
E tu? Com'eri?
Avevi persino interrogato i tarocchi, ma loro non danno mai una risposta a certe cose.
La balia dei Capuleti, però, ti aveva definito 'bella': "una bella ragazza, mi ricordi tanto la mia Giulietta" -l'avevi incontrata a piazza Bra la mattina di quel giorno, e ricordi benissimo come avesti alzato gli occhi dall'ombra dell'Arena per guardare quel puntino rosso scarlatto che, incauto, si dirigeva spedito da alcuni ragazzi per chiedere… di Romeo??
E da quando in qua le Capuleti cercano Romeo?
Alle loro risa, aveva risposto con stizza, e poi s'era avvicinata a te sotto gli sguardi sorpresi di mezza piazza: aveva preso una carta, te l'aveva mostrata e poi "Che significa?" "Non si leggono così i tarocchi, datemi la mano!" -e avevi visto una vita lunga e tutta la tristezza di una vecchia, ma tanto gli altri l'avevano circondata con le loro linguacce e sozzerie prima che tu potessi risponderle, anche solo per dirle "beh, guarda, Romeo adesso arriva"… era simpatica, tutto sommato, e, tanto, che quel folle si fosse innamorato di Giulietta lo sapevano tutti lì.
"Lui non li mantiene gli impegni, lui mente come tutti noi".
Benvolio, dall'alto del suo essere un pio diavolo bastardo, s'era premurato di ricordarglielo mentre Mercuzio le si infilava sotto la gonna -pervertito!- e poi ti si era messo accanto per godersi meglio lo spettacolo e, da vero gentiluomo, per aiutarti a riordinare in ordine i tarocchi prima che la situazione si tramutasse in caos.
"Ha ragione, siete peggio degli animali" gli avevi sussurrato con finta serietà.
"Sembra un salice, ma l'hai vista?"
"Sii più maturo, gentile Benvolio, è solo una balia!"
E la balia era comunque andata a sbattere contro Mercuzio come una stupida -e dire che l'aveva persino lasciata in pace. Lo sguardo che lui le aveva rivolto poi… no, non lo scorderai mai: sfida, disprezzo, rabbia, repulsione, anche; uno sguardo che non gli apparteneva, che mai avrebbe dovuto essere suo.
"Davvero credi che si amino?" Le aveva domandato, girandole intorno come un avvoltoio: "Due bambini viziati come loro?"
La sua risata era troppo malinconica, troppo, eppure la rideva lo stesso, sotto gli occhi degli altri, che ottusi non s'accorgevano di niente. Ricordi d'aver cercato Benvolio, accanto a te, ma non c'era: anche lui gli stava vicino, e continuava a stuzzicare la nutrice Capuleti come un bambino.
E poi Mercuzio le aveva preso il viso con la prepotenza che riservava solo a Tebaldo, e le aveva soffiato in faccia che "l'amore è solo per quelli dimenticati da Dio".
Avevi capito che si riferiva a se stesso, a quel giovane uomo fragile che avevi visto piangere tante volte, che avevi visto ridere alle tue favole, che ti aveva confessato tante cose e che non avresti mai più consolato.
Mercuzio era bellissimo, con i suoi ricci scuri, gli occhi verdi, il sorriso bianco, i gesti da poeta; era il principe che speravi ti avrebbe tirata fuori dal tuo angolino per insegnarti a vivere il mondo, quello vero, quello fuori da Verona: l'Italia, la Provenza, la Grecia…
Era troppo bello per morire, eppure la Bianca3 se l'era preso lo stesso.
Se l'amore è per chi se lo merita, forse tu, allora, non ne eri degna.4

 
 
 
 
1La Torre rappresenta la superbia punita e una punizione dovuta alla mancanza d'umiltà e, se rovesciata, presagisce l'inimicizia di qualcuno che ci metterà i bastoni tra le ruote, e delle perdite.
2"Vogliamo tutti quello che non abbiamo/ Ci crediamo quello che non siamo./ Ridiamo quando l'amore ci fa paura/ Ma preghiamo perché venga nei nostri cuori."
3La Morte, nel musical, è una ballerina vestita di bianco.
4Riferimento alle parole di Mercuzio "L'amour c'est pour ceux oubliés des dieux, qui l'ont mérité" (L'amore è per quelli dimenticati da Dio, che lo meritano), ma strizza l'occhio anche al film di Zeffirelli, quando la balia dice "Si vede che non me la meritavo" parlando della figlia morta prematuramente.

 
 


*Angolo Autrice* Cali il sipario, qui si conclude il primo atto (e sì, so benissimo che l'ultima canzone è Ama e cambia il mondo, non preoccupatevi).
Questo capitolo è pieno di domande e significati un po' nascosti, e spero che il finale non spezzi la narrazione… sono una frana con i finali!
Lo sguardo di Mercuzio, in realtà, è più esilarante che preoccupante, però ho voluto puntare l'attenzione su quello seguendo anche il montaggio del video (infatti, quando la balia gli va addosso, c'è un replay in bianco e nero in cui si vede proprio la faccia di Mercuzio da "come osi sfiorarmi, brutta racchia Capuleti!"), anche perché voglio continuare con le preoccupazioni di Mab -datele un paio di aspirine- e le rivelazioni dei tarocchi.
La prima frase di Benvolio e tutte le altre di Mercuzio sono prese direttamente dalla canzone, e riadattate un pochino per fare pendant col testo.
Vi mando tanti baci virtuali, ci vediamo al prossimo capitolo con l'inizio del secondo atto.
 
-Alexis
 
 
 
   
 
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