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Autore: Meramadia94    22/02/2017    1 recensioni
Riguardando gli episodi riguardo al caso dell'uomo che fischiettava mi è venuta un'improvvisa ispirazione e non ho resistito.
E se quella notte le cose fossero andate in maniera leggermente diversa?
Riusciranno Sato e Takagi a dirsi ciò che provano l'uno per l'altra prima che sia troppo tardi?
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Detective Boys, Miwako Sato, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Wataru Takagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anche se l'apertura era a combinazione non fu molto difficile aprirla. Ci pensarono gli addetti della scientifica con una fiamma ossidrica ad aprire la cassetta di sicurezza, stando bene attenti a non rovinare il contenuto.
Una volta aperta rovesciarono il contenuto, che non sembrava essere nulla di rilevante.
'' Verifiche di matematica andate male... qualche bigliettino ricevuto da qualche amichetta di scuola... un pacchetto di dolcetti... carte di cioccolatini al brandy... pupazzetti fuori produzione da anni...''- fece Shiratori prendendo in mano gli oggetti mano a mano che li nominava.
'' Che si aspettava, ispettore?''- fece Sakura -'' Piani per la conquista del mondo?'
'' No...''- fece l'ispettore -'' Ma francamente dubito che troveremo qualche indizio da queste cose... dicono solo che in matematica poteva applicarsi di più, che aveva delle piccole ammiratrici, che non si faceva problemi a mangiarsi una scatola di biscotti tutta da solo e che non disdegnava nemmeno i dolci per gli adulti... ma non c'è nulla che ci dica dove si sia nascosto.''
Sakura e Sato si guardarono tristemente.
Purtroppo aveva ragione Shiratori.
In quei tre giorni non era emerso nulla di particolare. Non avevano niente in mano ed anche se l'intuizione che Nabei avesse un suo scrigno dei segreti si era rivelata vincente, non avevano trovato nulla che potesse aiutarli nell'indagine.
Niente di niente.
La polizia continuava a ribadire a qualsiasi notiziario o quotidiano locale che chiunque avesse un'informazione doveva contattare subito la linea diretta della polizia, ma per il momento quell'appello era rimasto inascoltato.
Ma in fin dei conti non c'era da meravigliarsene... potevano pensare ciò che volevano di Nabei, che fosse un matermind del crimine o che fosse un completo idiota che non aveva la più pallida idea del gesto commesso, ma una cosa era certa.
Se avesse avuto l'idea di andarsene in giro con un bollettino contro di lui, sarebbe  già stato arrestato.
Sakura si lasciò andare sulla scrivania tenendosi la testa con le mani cercando di non crollare per il sonno.
Erano cinque giorni che non dormiva anche se le pareva impossibile. Il tempo era passato così in fretta che nemmeno se n'era accorta e purtroppo non c'era stata la minima notizia.
'' Sakura...?''- fece Sato scuotendola amichevolmente per un braccio.
'' Che c'è...?''- fece la ragazza senza muoversi minimamente.
'' Sono cinque giorni che non dormi... perchè non vai un po' allo studentato e ti riposi un po'?''- le propose Miwako con tono materno.
'' Ottima idea.''- fece Megure -'' Ti faccio accompagnare da Chiba, basta che gli dici dove devi andare..''
'' No, non posso...devo...''- nell'alzare gli occhi notò che era rimasto qualcosa nella scatola. Era dello stesso colore del fondo ed aveva anche la stessa grandezza, perciò era rimasto incastrato oltre che sepolto dagli altri oggetti -'' E questo...?''- fece la giovane prendendolo in mano.
'' Che cos'è?''- fece Sato guardandola con curiosità. Era un quadernetto rilegato e sopra, con il nastro adesivo, vi era stato appiccicato un pezzo di carta su cui c'era scritto...
'' Diario delle vacanze...''- lesse Shiratori ad alta voce tendendo le mani verso la giovane, quasi per chiederle il permesso di averlo.
Sakura glielo porse e l'ispettore iniziò a sfogliarlo.
Forse avevano parlato troppo presto.
'' Forse c'è qualcosa...''- fece Shiratori.
'' Davvero?!?''- fecero le due ragazze all'unisono con un sorriso di gioiosa ed incredula speranza dipinto in volto.
'' Su, non farti pregare, che c'è in quel diario?''- lo incitò Megure.
'' A quanto pare, il padre di Eiki Nabei  quando il figlio aveva sette anni ha vinto un importante causa che gli ha fruttato un milione di yen.'' - spiegò Shiratori -'' e stando a quello che dice il diario, ha usato i soldi per comprare una piccola baita in montagna e dove passava almeno un mese di vacanza ogni anno assieme alla famiglia... e dal tono con cui descrive le sue vacanze, pare che Eiki Nabei amasse particolarmente quel posto.''
'' Allora è fatta!''- fece Sakura che ancora non riusciva a crederci -'' e dove si trova questa baita?''
'' Il diario non lo dice chiaramente... dice solo che dista due ore dalla città e che prima di arrivare a destinazione ci sono abeti, fiori ed è tutto immerso nel verde...''
'' Descrizione che in una località balneare ci avrebbe aiutato.''- fece Sato cercando di sdrammatizzare un po' -'' ma abbiamo bisogno di altri elementi.''
'' Se passavano un mese di vacanza in una baita...''- fece Conan -'' E' probabile che per risparmiare qualcosa portassero dalla città degli alimenti a lunga conservazione... ma è impensabile che quello che abbiano portato sia bastato per un mese intero.''
'' Effettivamente...''- fece Sakura -'' Ora che ci penso, quando i miei erano ancora in vita, ci portavano spesso a fare escursioni in montagna... ed avevamo l'abitudine di fermarci di tanto in tanto, per bere o per mangiare qualcosa...''
'' Quindi prima o poi, le provviste erano destinate a finire...''- fece Shiratori -'' Quindi si trova in una zona di campeggio con dei negozi.''
Megure aprì una mappa e si concentrò sulle zone indicate.
Erano sostanzialmente tre, le aree di montagna con punti di ristoro e negozi da attrezzatura per campeggio, ma il problema vero era che erano molto vaste.
'' Dobbiamo far perlustrare la zona dalla polizia forestale.''- fece Megure.
'' E poi...?''- chiese Sakura con il cuore in gola.
'' E poi...''- fece Megure -'' Aspettiamo... abbiamo solo un'idea vaga del dove cercare, non un punto su una mappa...''
'' Vero, ma è pur sempre un inizio.''- fece Sato. Considerato che per cinque giorni avevano brancolato nel buio, quel poco che avevano era anche troppo bello per essere vero.
In quel momento, il gruppo venne raggiunto da Chiba.
'' Scusi Ispettore...''- fece il giovane agente -'' C'è una persona che vorrebbe parlare con lei...''
Megure scosse la testa.
'' Per favore, se deve sporgere qualche denuncia digli di chiedere di qualcun'altro...''
'' Credo che dovrebbe ascoltarlo.''- fece Chiba -'' Dice di aver visto Takagi.''
I presenti lo guardarono come se li avesse appena colpiti un fulmine, e Miwako corse fuori dalla sala conferenze dove si erano riuniti.
Stava per saperlo.
Stava per sapere dove cercare l'uomo che amava e cosa più importante avrebbe potuto smettere di torturarsi ed avrebbe smesso di guardare Sakura sentendo il desiderio di rassicurarla senza però poterle fare promesse certe.

'' Mi trovavo a Tokyo per una questione di lavoro...''- spiegò il dottor Toshiro Kataoka -'' Le condizioni di un mio paziente che abita nel quartire di Haido-Cho si era improvvissamente aggravato e sul tavolo ho visto una copia del giornale... in prima pagina c'erano le foto di un killer in fuga e del suo ostaggio.''
Sato lo guardò speranzosa, agitata ed iniziò a parlare come se la sua vita dipendesse da questo -'' Quindi lei li ha visti? Sa dove sono? Come sta il poliziotto, è vivo?!?''
'' Sato, calmati...''- fece Megure per poi rivolgersi a Takaoka -'' La prego, risponda.''
'' Si... ieri mattina, saranno stare le quattro, il signor Nabei è venuto a cercarmi a casa per chiedere assistenza medica per un suo amico.'' - fece Takaoka.
'' Quindi sta male...''- fece Sakura sbiancando -'' mi dica.... era molto grave....?''- fece la giovane riuscendo a formulare la domanda che anche Sato voleva porre, ma che per la troppa paura ed incertezza di volerlo sapere seriamente, non riusciva ad articolare.
Takaoka le tranquillizzò.
'' No. Niente di allarmante, dico davvero.... solo un po' d'influenza.''- fece il medico -'' Gli ho perscritto delle aspirine contro la febbre e di stare a riposo.''
'' Aveva altre ferite?''- fece Megure -'' Segni che era stato picchiato, torturato...?''
'' No. Assolutamente no.''- fece il medico -'' Solo una ferita superficiale sulla fronte ed un polso slogato.''
'' Forse si è fatto male quando Nabei lo ha sopreso poco prima del sequestro... magari ha cercato di difendersi...''- ipotizzò Shiratori.
Per lo meno avevano la certezza che era vivo.
Febbricitante e con un paio di ferite da difesa, ma niente di più.
'' A me ha detto di essere andato in giro per i boschi a fare una passeggiata, che la pioggia l'ha sopreso e che mentre correva per tornare alla baita  dove soggiorna è caduto, facendosi male.''- fece il medico.
'' Uhm...''- pensò Megure.
'' Scusate, ma non vi pare strano che Nabei, un uomo in fuga per omicidio e sequestro di persona si esponga per cercare un medico per il suo ostaggio?''- fece Sakura che sentì rinascere nel cuore la speranza, anzi la certezza di rivedere vivo suo fratello. Sino a quel momento, aveva voluto credere alle rassicurazioni di Shiratori sul fatto che ci fossero persone che uccidevano perchè costrette dalle circostanze e che poi non commettevano altri atti violenti.... come se suo fratello non le avesse mai spiegato che era impossibile prevedere il comportamento di un criminale in fuga o con degli ostaggi... ma adesso che aveva saputo che la stessa persona che poteva essere il responsabile della scomparsa permanente dell'amatissimo fratello maggiore, si era premurato di cercare un medico per far stare meglio il suo Wataru, in lei era nato il sospetto che forse non era un criminale senza cuore.
'' No, non è strano.''- fece Megure -'' Un ostaggio ferito in maniera grave o che non è in grado di camminare è solo un peso inutile per l'assassino a cui interessa solo fuggire e scappare dalla giusta punizione per il suo reato.
Se la polizia avesse individuato il luogo, lui sarebbe stato costretto a fuggire da solo... e non avrebbe avuto nessuna forma di assicurazione che qualcuno non gli avrebbe sparato o giocato brutti scherzi.''
'' Ma non c'era bisogno di esporsi così tanto.''- fece Conan -'' Abbiamo appurato che si sono nascosti in una baita sperduta in mezzo ai monti e di cui abbiamo scoperto l'esistenza solo perchè abbiamo deciso di perdere tempo e risorse a cercare qualcosa che nemmeno sapevamo certo esistesse. E poi parliamo di un colpo di freddo, non di una ferita grave, niente che non potesse risolvere anche da solo.''
'' Ispettore, il piccolo Conan ha ragione.''- fece Sato.
'' Inoltre...''- aggiunse Shiratori -'' I poliziotti sanno meglio dei civili cosa fare per chiedere aiuto senza poter parlare liberamente... se Takagi reputasse di essere in grave pericolo e si fosse trovato davanti a qualcuno che magari poteva andare alla polizia, di certo avrebbe fatto qualcosa per chiedere aiuto.''
'' Forse temeva per l'incolumità del dottor Kataoka e ha preferito tacere... non me ne meraviglierei in fin dei conti.''- fece Megure.
'' Ad onor del vero...''- fece Kataoka -'' Qualche dubbio sulla loro identità mi era venuto sin dal primo momento...''
'' COSA?!?!?''- fece Sato con una determinazione ed un'aggressività che in genere riservava solo ai colpevoli conclamati -'' le era venuto in dubbio che a pochi passi da lei ci fosse un assassino con un innocente in ostaggio e ha aspettato UN GIORNO intero prima di parlare con la polizia?!? Sa che quell'uomo è pericoloso, vero?!?''
'' Beh...''- fece il dottor Kataoka quasi terrorizzato dall'espressione minacciosa della poliziotta -'' Avevo sentito la notizia solo di sfuggita e al telegiornale avevo per poco visto le loro facce... ma dato che era il poliziotto a dirigere, mi pareva strano che un ostaggio con la possibilità di chiedere aiuto coprisse il suo carnefice....''
I presenti lo guardarono spaesati.
'' Scusi''- fece Conan -'' Che cosa intende dire... era il poliziotto a dirigere?''
'' Vi spiego.''- fece il medico -'' Quando ho chiesto spiegazioni su cosa ci facessero lì... il sequestratore pareva spaesato e non sapeva cosa dire... infatti è stato l'agente a tirare fuori la storiella della villeggiatura e di essersi fatto male da solo...''
'' E non le è venuto in mente che magari stava ripetendo solo quello che gli era stato ordinato di dire?''- fece Shiratori.
'' No, perchè ha lanciato uno sguardo a Nabei con cui lo suppicava di reggergli il gioco.''- fece il medico -'' Inoltre il suo tono di voce era troppo convinto per essere uno che era stato minacciato... e credetemi so riconoscere uno che viene pestato a sangue e poi costretto a dire che è stato un incidente o che si è fatto male da solo.''
'' Strano...''- fece Megure -'' Non riesco proprio a capire perchè avrebbe dovuto coprire il suo rapitore...''
'' Non dei casi che ci siamo occupati...''- fece Shiratori -'' Ma ho sentito diversi casi in cui le vittime di violenza psicologica o fisica si siano dimostrate solidali con i carnefici... ma non so se questo sia il caso...''
Sakura riflettè un attimo e poi prese la parola. Sembrava una cosa che poteva succedere solo nei film o nei romanzi polizieschi, ma certe volte la realtà superava l'immaginazione quindi era possibile...
'' Scusate... secondo voi, è possibile che Taru sia riuscito ad instaurare un rapporto con Nabei e sia riuscito a convincerlo a fermarsi?''- fece la ragazza.
'' Non saprei...''- fece Megure -'' Mi pare un'ipotesi un po' troppo fantasiosa...''- però tutto sommato, anche se sembrava una cosa che poteva succedere solo nei film o nei romanzi polizieschi, restava il fatto che Takagi era sempre pronto a spendere una buona parola per calmare una lite o per impedire a qualcuno una sciocchezza.
Ricordava bene il caso del bombarolo... Sato era determinata a catturare l'assassino del detective Matsuda, ed aveva affrontato l'intero caso con determinazione ma anche con una rabbia ceca... e quando l'uomo stava per scappare, lei si era gettata subito all'inseguimento con una pistola. Takagi probabilmente aveva intuito quello che stava per fare ed aveva avuto la prontezza d'intervenire subito.
Poco dopo, quando li aveva raggiunti entrambi avevano cercato di sviscerare la questione ma era palese quello che era successo.
Convincere Sato a desistere dal fare qualcosa non era certo una cosa da poco, nemmeno per lui che oltre ad essere il suo diretto superiore era quasi come un padre per lei, ma se il suo subalterno riusciva in una simile impresa, allora era perfettamente in grado di convincere un omicida in fuga a non commettere altre sciocchezze.

'' Quindi è sicuro?''- fece il questore Matsumoto ancora incredulo alla notizia.
Niente per cinque giorni e poi finalmente riuscivano a sapere con certezza delle condizioni del loro collega ed anche la posizione del rapitore.
'' Si.''- fece Megure -'' Il medico che si è occupato di Takagi ha identificato sia lui che il sospettato e ci ha dato indicazioni sufficienti per arrivare alla baita in cui l'agente Takagi è costretto prigioniero.''
'' E mi confermate....''- fece il questore -'' Che è vivo?''
'' Sissignore.''- fece Sato -'' Il dottor Kataoka ha detto di essere stato chiamato per fargli una visita dato che non si sentiva molto bene... e le uniche ferite che aveva erano quelle che si è certamente fatto quando Nabei lo ha assalito alle spalle, quando l'agente Takagi era andato a prenderlo per identificare il signor Kibo come responsabile dei crimini. Al momento, Takagi pare avere solo un'influenza.''
'' Bene. Questa è un'ottima notizia.''- nel dir così si rivolse alla sorella del poliziotto -'' Signorina Takagi...''
'' Sì, mi dica.''
'' A questo punto credo che possiamo rassicurarla. Ormai possiamo dire che suo fratello tornerà presto a casa. Sano e salvo.''
'' Meno male...''- fece la giovane iniziando finalmente a respirare, per la prima volta dopo cinque giorni.
Lanciò uno sguardo pieno di gratitudine e sollievo a Miwako la quale non stava più in sè dalla gioia.
'' Prepariamoci all'irruzione nel nascondiglio del sospettato.''- fece Matusmoto -'' Shiratori, avvisi la Squadra Intervento Tattico e dategli tutte le informazione. Luogo, caratteristiche del soggetto e che l'agente Takagi al momento non è in grado di difendersi al meglio delle sue possibilità.''
'' Come vuole.''- fece Shiratori allontanandosi.
'' Scusate...''- fece Sakura -'' non voglio certo interferire con il vostro lavoro... solo mi domando... è davvero necessario far intervenire... l'artiglieria pesante?''
Matsumoto sembrò alquanto sorpreso da quella domanda, ma poi capì che, come era comprensibile, la ragazza era preoccupata per il fratello che come lui stesso aveva ricordato non era in grado di potersi difendere in caso di necessità.
'' Voglio dire, in fin dei conti... Nabei non ha manifestato mai l'intezione di fargli seriamente del male e magari nemmeno vuole fare più di quanto abbia già fatto... non pensate che magari si potrebbe risolvere tutto con un negoziatore?''- fece la ragazza preoccupata. Vero, Nabei non aveva manifestato intenti ostili nei confronti del fratello, ed anzi pareva preoccuparsi per lui, ma  non poteva non reagire se si fosse sentito braccato dal SIT ed avrebbe anche potuto mandare in fumo i propositi di resa che ipoteticamente aveva fatto anche grazie al suo ostaggio... e non voleva immaginare cosa avrebbe potuto essere di suo fratello in quel frangente.
'' Mi rendo conto perfettamente.''- fece Matsumoto -'' So che sei preoccupata per lui ma credimi... non c'è n'è motivo. Gli uomini del SIT  hanno un ottimo addestramento sulle spalle e la loro prima regola è non sbagliare nell'interesse dell'ostaggio.''
'' Ne è sicuro...?''- fece la giovane.
Fu Megure a rispondere.
'' Sta pure tranquilla figliola... non farebbero mai niente che possa nuocere in maniera grave ad un ostaggio, a maggior ragione se si tratta di un collega.''
Anche Sato però pareva nutrire gli stessi dubbi della ragazzina.
'' Però Sakura potrebbe aver ragione... ''- fece Sato -'' Sono d'accordo, la SIT in fin dei conti è la prassi in casi del genere... ma prima di far intervenire l'artiglieria pesante non potremmo tentare una mossa diplomatica? Se si sentisse braccato ed in trappola potrebbe reagire male, anche se non vuole...''
'' State pure tranquille, tutt'eddue. Useremo tutte le precauzioni necessarie.''- fece Matsumoto. Purtroppo aveva delle responsabilità verso gli uomini della sua squadra e non poteva certo affidarsi al fatto che finora Nabei non gli aveva fatto niente di male per dedurre che non gliene avrebbe fatto successivamente.

'' Bene...''- fece Nabei tastandogli la fronte -'' La febbre è scesa. L'hai ancora ma per lo meno la situazione è migliorata.''
'' Meno male...''- effettivamente si sentiva molto meglio. Diverse ore di riposo in un vero letto e senza la preoccupazione mista all'incertezza di poter vivere o meno, gli avevano giovato.
'' Rimani ancora un po' al caldo. Dopo il primo giorno senza febbre, ti riporto a casa...''- fece l'uomo levandogli dalla ginocchia l'asciugamano ed il piatto con la zuppa che Takagi aveva appena finito.
'' Bene...''- fece Takagi riadagiandosi sul materasso. Ormai era passato un giorno da quando Nabei aveva fatto venire un medico per lui e non si era ancora fatto vivo nessuno... forse ce l'avrebbero fatta ad arrivare a Tokyo e Nabei si sarebbe costituito. Così almeno la sua condanna sarebbe stata più lieve e subito dopo avrebbe cominciato una vita nuova.
'' Immagino che... a Tokyo c'è qualcuno che ti aspetta e tu non veda l'ora di ritrovartici.''- fece Nabei.
'' Beh...''- fece il poliziotto -'' Sakura, mia sorella, di certo sarà preoccupatissima... è una bimba forte, e so che saprebbe fare meraviglie anche senza di me... ma le ho promesso... e ho promesso sulle bare di nostro padre e nostra madre che sarei stato sempre lì per lei... non posso certo rimangiarmi la parola...''
'' Certo, immagino...''- fece Nabei con un tono molto incline allo scherzo -'' E dimmi, c'è anche una certa Miwako da cui vuoi tornare?''
In quel momento il poliziottò avvertì un gran caldo ed era pronto a giurare di essere diventato rosso come un'aragosta, e sperò con tutto il cuore che Nabei lo attribuisse alla febbre ancora presente.
'' Tu come cavolo fai a saperlo...?''
'' Semplice deduzione. Nel delirio hai nominato più volte un nome che però non era di tua sorella, doveva per forza essere una donna a cui tieni molto...''- fece Nabei -'' Inoltre... quando è arrivata una telefonata proprio da questa Miwako e ti sei rifiutato di rispondere rompendo il cellulare... non hai dimostrato la decisione di un poliziotto che voleva proteggere un collega... ma quello di un uomo innamorato che avrebbe preferito sopportare le pene dell'inferno piuttosto che mettere in pericolo la vita della propria donna.''
Takagi ridacchiò nervosamente... la prima volta che aveva incontrato Conan ed il resto della compagnia, nemmeno il tempo di conoscerlo e già ficcavano il naso nella sua vita privata e sentimentale... poi Shiratori ed il resto della squadra lo torchiavano come un serial killer almeno una volta a settimana... ora ci si mettevano pure i criminali.
Fantastico...
Però aveva ragione. Il pensiero di essere portato via da un uomo che aveva ucciso una persona, magari dopo averla torturata, con la certezza matematica di non uscirne vivo se non per Grazia ricevuta gli faceva contorcere lo stomaco dalla paura... un pensiero spaventoso certo... ma non era nulla in confronto al pensiero di sapere anche la propria amata in una simile situazione.
'' Com'è?''- fece Nabei.
'' Beh...''- fece Takagi. Non era certo facile descrivere il sentimento che sentiva per Sato. Certe volte aveva l'impressione che nemmeno il più grande dei poeti sarebbe riuscito a descrivere quello che sentiva nel cuore ogni volta che il suo sguardo incrociava quello di Sato. Si sentiva sempre impacciato, quasi inadeguato al suo fianco, ma allo stesso tempo si sentiva l'uomo più felice del mondo anche se lei gli rivolgeva solo un semplice '' Buongiorno''. Ogni parola, uscita dalla sua bocca, pareva quasi una musica.
'' Lei è... come uno di quei vasi di ceramica una volta che si sono rotti.''- fece Takagi con aria sognante -'' Per rimettere insieme riempi la crepa con l'oro... e dopo il vaso è più bello di quando era tutto intero.
Lei è così. Ha sofferto molto... ha perso suo padre e poi ha assistito impotente alla fine violenta dell'uomo che amava, ma malgrado tutto quello che ha sofferto ha una grinta fuori dal comune... alla centrale sono tutti pazzi per lei.''
'' Però...''- fece Nabei -'' Lei ha scelto te.''
'' Così pare...''- ad onor del vero gli pareva ancora un sogno che tra tutti gli uomini che le stavano attorno, che considerava assai più capaci ed intraprendenti di lui... la sua prima scelta fosse lui.
'' In tal caso... speriamo di riuscire ad arrivare in città prima che arrivi la polizia a prenderci.''
'' Non ti preoccupare, sono certo che una volta che avrai spiegato tutto e che avrò spiegato che non mi hai fatto niente di male, il giudice sarà comprensivo.''- alla fine si sarebeb fatto comunque i suoi anni di carcere, ma forse sarebbe riuscito a fargli diminuire la pena se avesse spiegato la sua intenzione nel consegnarsi alla polizia di sua spontanea volontà e che malgrado avesse avuto mille occasioni per fargli del male e liberarsi di lui per poi fuggire dal paese indisturbato, non gli aveva torto nemmeno un capello e che anzi si era persino preoccupato di cercargli un dottore quando si era ammalato.
'' Al momento non è il pensiero di essere arrestato prima che riesca a costituirmi a preoccuparmi, sai?''- fece Nabei accennando un sorriso.
'' Ah davvero?''- fece Takagi sopreso.
'' Sto pensando che se la tua fidanzata mi mettesse le mani addosso con te che sei ancora mio ospite sarebbe capacissima di azzannarmi alla gola... e se l'idea di finire in galera non mi aggrada, ti assicuro che farmi ammazzare da una donna mi piace ancora meno!''

  
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