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Autore: Jack83    26/02/2017    2 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio
Un profondo silenzio imbarazzato era calato appena Marco tossì per farsi notare.
Tutti, tranne Keiichiro e Ryo, l’osservavano sconvolti; un po’ perché lui aveva assistito ad uno spettacolo indecoroso ma soprattutto perché aveva scoperto il loro segreto.
-Ragazze- ruppe il silenzio Ryo -vorrei presentarvi Marco Massi, penso che Pei e i suoi fratelli sappiano chi sia o almeno abbiano avuto degli accenni su di lui-
Il più grande degli Alieni annui ritrovando la sua freddezza.
-Ora andiamo a sederci, dobbiamo spiegare alcune cose- concluse Keiichiro.
Tutti si sedettero attorno a quattro tavoli che erano stati avvicinati per formare un grosso quadrato.
Così d’avere tre persone per tavolo con questa disposizione: su un lato c’erano Purin, Taruto e Minto; Su un altro Keiichiro, Pei e una Retasu molto a disagio; Su quello di fronte al primo Ryo, Zakuro e Kisshu; mentre sull’ultimo c’erano Marco e Ichigo che scelse quel posto per trovarsi lontano dall’alieno dai capelli verdi.
Si sentiva a disagio ma era un disagio diverso da quello che provava anni prima e questo la inquietava al quanto.
-Allora- cominciò Ryo -Come potete vedere i nostri “cari amici”- e sottolineo in maniera ironica le parole cari amici, scatenando un -Ehi- infastidito di Kisshu e Taruto -sono tornati.-
-Sì, ma perché sono tornati?- Chiese nervosa la leader delle ragazze
-Se non mi interrompi Ichigo forse lo saprai- Rispose da par suo l’americano. -Dicevo che sono tornati in veste di ambasciatori, lo sappiamo perché qualche giorno fa l’organizzazione per cui lavora Marco, l’U.N.C.I.A., ci ha contattato avvertendoci del loro arrivo e che avrebbe mandato un suo agente a controllare la situazione.-
Tutte guardarono il castano in maniera strana -Scusa- fece Minto -Cosa significa U.N.C.I.A.?-
Marco guardo la mora -United Nations Central Intelligence Agency, in pratica sono una spia-
-Sei come James Bond?- chiese Retasu
Marco fece una strana espressione divertita -Direi di no, anche perché non ho tutto il suo charme e non ammazzo la gente.-
-Allora come fa la tua organizzazione a conoscere il nostro segreto?- stavolta a parlare fu Zakuro che scruto la spia con fare intimidatorio.
Lui rispose con un sorriso -Hanno fatto un paio di indagini e hanno scoperto il  tutto ma non è questo il punto, visto che quelli che ci hanno contattato sono stati gli anziani del consiglio del pianeta dei vostri amici.-
Spiego Marco che trovò una sponda in Pei -Già, i nostri capi hanno deciso di avere rapporti pacifici con i terrestri allora hanno mandato noi-
-Speriamo che non succeda come l’ultima volta- Fece sarcastica Minto
-Il problema sta qui infatti- Marco guardò tutti nella stanza.
-L’UNCIA di questo universo poteva redigere un rapporto in cui diceva sì o no ad un contattato più “ufficiale” ma  non era in grado di affrontare possibili minacce strane, quindi ha chiesto alle organizzazioni sorelle degli universi paralleli possibili soluzioni.-
A quel punto calò il gelo nella stanza -Tu cosa sei?- Chiesero gran parte dei presenti -Un umano ma di un altro universo… Strano che voi non mi crediate visto che qui ci sono nell’ordine tre alieni e cinque ragazze in cui sono stato infuso DNA animale-
L’incredulità generale venne spezzata da Ryo -Io ci credo, ho studiato le informazioni che mi hanno passato sono terribilmente serie.-
Kisshu e Taruto si voltarono verso il maggiore che lì guardo senza nessuna espressione -Anche io posso confermare le sue parole.-
-Ci voleva una persona terza per redigere un rapporto che fosse il più equidistante possibile- disse Keiichiro -quindi Marco era la soluzione migliore.-
-Hai parlato di  minacce strane, quali sarebbero?- Zakuro
-Gruppi di dissidenti alieni- Rispose per la spia Pei con fare laconico -Non vedono di buon occhio la nostra nomina ad ambasciatori.-
-Se per questo nemmeno il fatto che siamo rimasti in vita- disse Kisshu irritato
-Avete rischiato la vita?- chiese Purin preoccupata
-La pena di morte- fu la risposta asciutta di Taruto che abbasso lo sguardo -per alto tradimento-
-La questione Deep Blue- spiegò Pei -Brucia ancora a molti-
Taruto guardò i presenti seriamente, sembrava quasi Pei -Ci hanno tenuto cinque anni in quasi isolamento, vero abbiamo potuto riprende i nostri studi e cose del genere ma eravamo guardati a vista.-
-La nostra vita privata era quasi inesistente, ho provato ad avere una ragazza al mio fianco ma sia a causa della mia situazione e sia a causa della sua famiglia non ha funzionato- racconto Kisshu, che omise di dire che un altro motivo era che non riusciva a dimenticare qualcuno.
Quel qualcuno capì ed arrosi in maniera impercettibile.
-Bene- fece Marco -Ora che la situazione è stata spiegata- tiro fuori delle medagliette simili a quelle dei militari americani utilizzano per il riconoscimento e le lanciò ai tre alieni.
-Voi dovrete avere una parvenza umana per tutto il periodo in cui starete qui, se le indosserete il vostro aspetto esteriore verrà modificato grazie ad un particolare ologramma.-
I tre guardarono i lamierini di metallo, il maggiore in particolare le guardò con interesse -Sono una tecnologia molto avanzata pure per la nostra.. Poi anche il fatto che tu venga da un universo parallelo indica che non viene neanche da questo periodo storico.-
La spia fece un sorriso ironico -Il buon alieno ha vinto il primo premio, vengo anche dal futuro.-
-Non ci sto capendo più niente!- Gridò Minto mettendosi le mani tra i capelli ma si calmò subito quando Keiichiro le mise una mano sulla spalla per farla calmare.
Purin invece sorrideva divertita -Sarà uno spettacolo, abbiamo a che fare con una spia del futuro.
Mi chiedo se siamo finiti in un film di fantascienza-
Taruto scosse la testa alla frase del sua ragazza -Stupida scimmia non siamo mica in un film questa è la realtà!-
Purin si girò verso di lui sorridendo -Già hai ragione- Lui scosse nuovamente la testa ma sorrise.
Tutti risero di fronte alla spontaneità della bionda.
-C’è un un’ultima cosa da fare- Ryo portò l’attenzione su di se  -dobbiamo dare a voi tre una identità “umana” oltre che l’aspetto.-
-Una copertura?- domandò Pei serio
-Sì, e a quanto sembra anche qui la nostra spia ha le risposte- spiegò Keiichiro, la spia alzò le spalle con sufficienza.
-Fa tutto lui?- Chiese sarcastica Minto
Marco guardo la ragazza con una smorfia di sufficienza -Vorresti metterti te? Hai l’esperienza per farlo?-
La mora deglutì, provocando le risatine di molti dei presenti, risatine che provocarono uno sbuffo irritato da parte della ragazza che incrociò le braccia al petto.
Il castano prese delle cartelline e le depose sul tavolo -Qui- spiegò lui -Ci sono le vostre identità “umane”-
I tre presero le cartelline e cominciarono a leggere, notarono che non cambiava molto rispetto alle loro vite aliene.
Per giustificare la loro assenza di cinque anni dal Giappone era stata inventata la scusa che loro tre erano malati di una anemia di origine genetica e che l’unica cura fosse in Italia.*
Così i genitori avevano deciso di trasferirsi in Italia per curare i tre, dove avevano fatto il loro percorso di studi fino al loro rientro in Giappone, addirittura con Pei che si era diplomato e laureato in brevissimo tempo.
Kisshu ad un certo punto spalancò gli occhi ed esclamò -Sarò compagno di classe con la mia micetta-
-Cosa?!- Girdò lei che poi si voltò verso Marco guardandolo irritata -Io non starò in classe con un pervertito-
La spia fece un espressione poco convinta -Non penso che si possa cambiare di classe in questo momento, quindi ti tieni ciò che passa il convento-
A quel punto la rossa si girò verso l’alieno -Fai una sola cosa fuori dal normale, rompi le scatole in qualsiasi modo e giuro che ti cambio i connotati-
-Ma se me li cambiano già- rispose il verde divertito
Alla ragazza a quel punto spuntarono la coda e le orecchie da gatto per l’irritazione e si sedette  nervosa, in attesa che scomparissero.
-Io sarò in classe con Purin- Taruto arrossì a leggere questa informazione che fece sorridere la più piccola delle Mew Mew che abbraccio il più piccolo degli alieni che provò, senza troppa voglia però, di divincolarsi dalla stretta.
-Speriamo che non vogliate dare spettacolo come oggi- Minto ricordò con sarcasmo la scena di prima.
-No, grazie- risposero i due arrossendo
-Tu invece Pei che farai?- domandò Retasu che non riusciva a guardare l’alieno.
Lui guardò la ragazza con uno sguardo strano che sembrava quasi imbarazzato
-Sarò un professore di matematica in prova nel liceo Kodaira-
-Ma è il tuo liceo Retasu- Zakuro notò subito questa coincidenza che alla fine non lo era.
Retasu non ebbe modo di regaire che il biondo americano riprese l’attenzione dei presenti.
-Non pensiate che siano coincidenze- Fece Ryo irritato -La sua organizzazione ha voluto queste cose, contro il mio parere.-
-Perché? Sei mica geloso biondino?- Kisshu guardò con astio il ragazzo
-Non sono geloso- rispose l’altro -Non sono molto convinto che ciò possa essere utile-
-Sarà- fece l’alieno con una alzata di spalle
A quel punto Keiichiro si alzò dal tavolo -Bene- fece lui -Penso che ci siamo detti tutto.
Io e Ryo abbiamo deciso che voi tre possiate rimanere ospiti qua, cosa che fa parte della copertura.-
Pei annui -Ci trasferiremo qui a breve e vi ringraziamo per l’ospitalità- il cuoco sorrise.
A quel punto le ragazze, tranne Zakuro, lasciarono il locale. Kisshu avrebbe voluto andare con Ichigo ma una minaccia della rossa fece cambiare idea, almeno per il momento all’alieno.

Anche Marco lasciò il locale soddisfatto del suo lavoro ma non aveva voglia di rientrare alla sua base.
Quindi decise di cercare un bar o un Pub dove mangiare qualcosa.
Ne trovò uno che gli sembrava adatto, ci penso un attimo, poi decise di entrare.
Guardo il locale, era arredato come un PUB inglese, varie sedie erano in fila davanti al bancone e i tavoli che erano attaccati al muro erano separati tra loro da dei separè di legno.
Il locale sembrava vuoto, guardò l’ora: le nove di sera di venerdì, pensò che fosse strano e che di solito a quell’ora aveva molti più avventori.
Lascio stare i suoi pensieri e si avvicino al bancone. Solo all’ora noto un uomo seduto anche lui al bancone.
Lo guardo un attimo; era un uomo alto, i capelli biondo paglia, la carnagione abbronzata e dalla corporatura muscolosa.
Sul la mano sinistra aveva una piccola voglia e quella mise sull’attenti la spia, che si ricordò di una un particolare sulla scheda di Zakuro.
La ragazza abbandono il mondo della moda e dello spettacolo a causa di un unomo, Nick Nolte, che aveva provato ad avere una storia con lei, arrivando quasi ad aggredirla una volta.
Se non fosse stato per Ryo che la salvò e da quel momento i due cominciarono la loro relazione.
Distolse lo sguardo, non voleva di sicuro cominciare attacar bottone con lui.
Stava bevendo qualcosa, presumibilmente un liquore.
-Akito servimene un altro- Il nome non fece accendere nessun campanello d’allarme in Marco, è un nome comune in Giappone,  solo dopo che ebbe visto il volto comincio a preoccuparsi. –Nick dovresti piantarla di bere.- Akito nel mentre versava l’ennesimo bicchiere -Akito Hayama me ne sbatto dei tuoi consigli.- il barista, non gli rispose abituato al carattere egocentrico del amico.
Merda penso Marco, proprio con l’Akito Hayama di questo universo dovevo capitare.
-Buonasera posso servile qualcosa?- Alzo gli occhi, le coincidenze non erano finite, una ragazza dai capelli castano-rossi e gli occhi castani gli stava chiedendo cosa voleva. La spia stava per fare la sua ordinazione ma Nick si inserì nella discussione. -Lascialo perdere Sana, non vedi che è senza palle.- La ragazza si giro infuriata verso Nick –Sta zitto tu.- Lui scosse la testa –Sei sempre stata molto infantile Sana, troppo civettuola ti vuoi fare ragazzi che non hanno le palle.- Akito si volto di scatto, nero. -Nick sei vuoi un altro Whisky chiudi quella fogna che hai per bocca.- Lui grugni qualcosa di incomprensibile e torno al suo bicchiere. –Cosa vuole allora?- Sana torno da Marco. -Una birra rossa e un Hamburger.- La ragazza annui. –Ehi Akito una cosa volevo chiederti- il ragazza si giro sentendo la voce di Nick –Tua moglie non ti ha sfornato ancora un pargoletto? Sei sicuro di avercelo?- Akito strinse i pugni –Abbiamo deciso di aspettare, il mutuo è ancora lungo da pagare.- Sana difese Akito, stava quasi piangendo a causa delle lingua biforcuta di Nick, lui pero ridacchio –Le solite scuse, per me siete entrambi froci.- Akito si giro di scatto.      – Se sei venuto qui solo per insultare, cosi da sfogare la tua depressione e la tua schifosa mancanza di sesso è meglio che te ne vada.- Nick sorridendo ironicamente alzo gli occhi e guardo Akito.
-Ricordati di quella faccenda, sei stato tu accusato di aggressione non io.- Già Akito rammento la faccenda di quando copri Nick. All’epoca pensava che così potesse cambiare, invece era rimasto tutto come allora.
Nick bevve l’ultimo sorso di liquore, lascio i soldi giusti per pagare le consumazioni ed usci.
Marco scosse la testa, quel uomo era un tipo molto arrogante. –Ci scusi, di solito non fa così- Lo difendevano pure, Akito passo uno straccio sul bancone, mentre Sana lo serviva. Marco continuo ad osservare in silenzio e di tanto in tanto a sorseggiare la birra e a mangiare il suo panino. –Credo, che vi convenga non farlo più entrare.- Dopo un lungo periodo di silenzio Marco esterno il suo pensiero. –Già, sarebbe l’unica soluzione, se non fosse che lui è un nostro socio in affari.- Marco bevve l’ultimo sorso di birra e mangiò l’ultimo boccone di panino, trattenendosi da fare una battuta su quali soci in affari avessero scelto.
Pagò la consumazione ma prima di uscire volle proporre qualcosa ai due -Avete un bel locale, forse posso aiutarvi a fare in modo di avere più avventori.-
I due ragazzi lo guardarono un po’ sospettosi -Dica pure.-
-Ho delle conoscenze nel campo della pubblicità, non dovrete pagare niente lo faccio solo per il gusto di aiutare e per fare in modo che quel tizio debba mangiare un po’ di sana merda.
Se volete posso fare due telefonate, in tempo breve questo locale sarà strapieno e voi dovrete assumere personale per farvi aiutare, che ne dite.-
Akito e Sana si guardarono perplessi ma poi risposero positivamente alla proposta dell’italiano che a quel punto uscì.
I due, ormai soli, tornarono a guardarsi in silenzio.
Silenzio rotto dal biondo–Non hai avuto la strana sensazione di averlo già conosciuto?-
La moglie annui.
 
Durante la guerra tra le Mew Mew e i fratelli Ikistatashi, quest’ultimi avevano creato una dimensione alternativa dove rifugiarsi e pensare ai loro attacchi.
Adesso lì vi erano i due alieni che avevano ucciso, poco tempo prima, Mark Evans.
Ringu controllava un’enorme sfera blu, ove era riposto un chimero di debite proporzioni.
-Sta venendo su bene?- Chiese una voce femminile alle spalle di chi controllava.
-Sì, per domani a mezzogiorno sarà completo-. La notizia fece sorridere malignamente l’aliena.
L’alieno si voltò e la bacio, quella ragazza è sempre stata presente per lui e lui per lei.
-Trovato il posto, dove portare il nostro primo attacco?- I due si scambiarono uno sguardo complice.
-Certo-. Attivo una piantina oleografica della città, con sopra un puntino luminoso. -Qui potremmo fare il nostro attacco.- Indico lei il puntino.
Osservandolo con attenzione, una persona che conoscesse quel posto avrebbe notato che si trovava in un parco, molto vicino al rinomato locale “Cafè Mew Mew”.
-Sai. Molte umane vanno in un locale di quel parco, solo per la bellezza dei gestori-. Un moto di gelosia sembrava, prendere l’alieno. –Ma sarà divertentissimo ucciderli, non trovi.-
Questa precisazione placo l’alieno. –I nostri signori saranno contenti di noi.- Eye annui.
-Solo non capisco il mutamento di piani.- I dubbi della ragazza vennero a galla, ormai erano giorni che si crogiolava nel dubbio, finalmente quella notte ne parlo con Ringu.
-Già, anch’io me lo chiedo. Come mai vogliono prima la distruzione di queste mew mew.- Anche Ringu sembro dubbioso su questo fatto.
-Volete sapere il perché?- una voce profonda e maligna fece voltare di scatto i due alieni, che si inginocchiarono subito.
-Se per i nostri signori non è di troppo disturbo, ovviamente.-
Lentamente anche le altre otto figure apparvero, come sempre non si vedeva il volto.
-E’ giunta l’ora di spiegarvelo, dovete saper che queste cinque ragazzine, cinque anni fa, hanno ucciso il nostro signore supremo. Deep Blu.-
Questa informazione, lascio inorriditi i due. –come è impossibile? Il nostro re ucciso da cinque ragazzine?- Eye era sconvolta. -Allora miei signori sarà ancora più bello distruggerle.- Ringu, rimasto più calmo,ma comunque anche lui irato per la notizia.
-Bene, ora che sapete il perchè del cambiamento dei nostri piani.- Chiuse infine un seconda ombra.
Detto questo sparirono.
I due alieni, rimasti soli si guardarono in modo deciso, l’avrebbero fatta pagare ha quelle ragazzine.
 
 
 
*Citazione dell’istituto Tiget di Milano, che studia e cura malattie genetiche gravissime
  
   
 
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